#ignore borsa
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he made a noise at me and I turned around and saw this 😭
#prince croutons#croutons#cat#cats#catblr#cats of tumblr#orange cat#petblr#no description#ignore borsa#my brother got him for me and oh my god
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Naomi Weisstein
Sono femminista perché ho visto la mia vita e quella delle donne che conosco molestate, ignorate, danneggiate, distrutte. Sono femminista perché senza le altre posso fare ben poco per fermare l’indignazione. Senza il movimento politico e sociale di cui faccio parte, la mia determinazione e perseveranza, le mie risposte intelligenti, le mie ore di paziente spiegazione, i miei anni di esortazione valgono a poco.
Naomi Weisstein, psicologa cognitiva, neuroscienziata, autrice e accademica.
I suoi scritti hanno offerto importanti spunti di riflessione sul sessismo in psicologia.
Ha condotto ricerche in psicologia sociale e cognitiva, biologia matematica e psicologia clinica e aperto la strada allo studio della percezione e dell’elaborazione visiva. Nei suoi lavori ha dimostrato come le aspettative sociali influenzano e confondono la ricerca.
Figura fondamentale del movimento femminista, ha identificato distorsioni e pregiudizi in psicologia.
Ha contribuito a fondare la Chicago Women’s Liberation Union e utilizzato il teatro, la stand up comedy e la musica per diffondere le sue idee.
Nata il 16 ottobre 1939 a New York, da Mary Menk e Samuel Weisstein, l’interesse per il femminismo le era stato tramandato dalla madre, mentre l’amore per la scienza era nato quando, giovanissima, aveva letto il libro Microbe Hunters di Paul de Kruif.
Dopo la laurea al Wellesley College, ha svolto un dottorato di ricerca dall’Università di Harvard, ma venne costretta a completare gli esperimenti sull’elaborazione parallela del cervello a Yale perché non aveva accesso al laboratorio. Non le veniva permesso di usare le attrezzature perché riservate agli uomini, avrebbe potuto danneggiarle in quanto donna!
Non poteva neppure studiare in biblioteca, perché le donne potevano distrarre gli studenti maschi.
Ha completato il post-dottorato all’Università di Chicago con il Committee of Mathematical Biology. La sua tesi di laurea verteva sul concetto di elaborazione parallela, ovvero la nozione che il cervello sia un agente attivo nel plasmare la realtà. Concetto che è ancora oggi oggetto di studio.
Durante gli anni universitari si è unita a diversi gruppi politici tra cui lo Student-Non-Violent Coordinating Committee, il Women’s Radical Action Project e University of Chicago Students for a Democratic Society.
Ha insegnato all’Università di Chicago, alla Loyola University e alla State University di New York, ma la vita da docente è stata come quella da studente, irta di ostacoli e discriminazione.
La diseguaglianza di trattamenti l’ha spinta a diventare un’attivista politica femminista. Alcune delle sue azioni includevano la pubblicazione di articoli nel campo della psicologia che descrivevano in dettaglio la mancanza di comprensione delle donne, così come l’adesione al Congresso sull’uguaglianza radicale.
Nel 1969 ha contribuito a fondare la Chicago Women’s Liberation Union che includeva l’omonima rock band di cui ha scritto due canzoni. L’organizzazione aveva come priorità il miglioramento della vita delle donne e delle comunità emarginate, come quella LGBT.
Ha lavorato alla Loyola University dal 1966 al 1973 e fatto parte dell’American Association for the Advancement of Science e dell’American Psychological Society.
Nel 1968 ha pubblicato l’articolo Psychology Constructs the Female, testo determinante del femminismo della seconda ondata che evidenzia il fallimento degli uomini nell’adattare le loro opinioni su natura e ruoli delle donne.
Nel 1979 le venne assegnata la borsa di studio Guggenheim Fellowship.
In seguito alle molestie subite dai colleghi, le intimidazioni nei confronti e le contestazioni, nel 1983, ha smesso di insegnare alla State University di New York a causa della sindrome da stanchezza cronica.
Si è spenta a Buffalo il 26 marzo 2015 a causa di un cancro.
Le sue scelte le hanno posto davanti sfide continue, a partire dalla disapprovazione del padre, proseguendo con la discriminazione subita a Harvard fino ai colleghi maschi che tentavano di rubarle il lavoro. La credibilità della sua ricerca è stata spesso messa in discussione e tante opportunità di lavoro le sono state negate, soltanto perché era una donna.
Ha resistito finché ha potuto e usato la sua voce e la posizione accademica per gettare le basi del femminismo nel campo della psicologia, lasciando un impatto notevole nella storia.
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Yasmine: “I am a PhD candidate at La Sapienza”
i’m so sorry darling, that’s torture enough 😅
#è una senza borsa#troppo disperata per essere una con la borsa 😂#angie rants#ignore#spoilers#warrior nun#warrior nun spoilers
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Recruiting Stig
"And that," Stig winked, making half the group blushed bright red. "that is how you throw an axe properly."
A slow series of claps filled the outdoor clearing and the pine trees around them absorbed the sound. "Wow, that was spectacular Mr. Olafson. Can we get a private showing?"
The crowd parted and Stig saw his old friend Jesper wearing shades standing next to Stefan who was also wearing sunglasses. He didn't know if they'd been there the whole time. Gorlog, he hoped they hadn't been there for the wrestling part. It had taken Stig an embarrassing long time to take down the five tourists that had come at him during the wrestling demonstration. It nearly took him a minute. There was a time when Stig could've done it twenty seconds. Not having to constantly take down trained fighters and criminals had made him soft and complacent.
Some other people look a bit too excited at the thought of a private showing and Stig had to wave them off before making his way to Stefan and Jesper.
"I take it you aren't here at Borsa's Viking Emporium to learn how to throw an axe?" He grandly gestured to the tourist trap around him. Plastic axes littered the ground and there was a tall, battered statue of blonde viking in the distance who did kind of look like Stig if you squinted.
"Is there someplace we can talk?"
Stig looked around at the swarm of tourists occupying the nearby shop. "Come with me. We'll be able to talk in private."
They were led deep into the forest where no one would be able to hear them scheme. Stig seemed at home amongst all the large trees and even if his viking costume was horribly inaccurate, he looked like an ancient Skandian plopped down into modern life.
"I didn't know the Skandian tourism business was booming." Of all the things Jesper could've started the conversation with, that was what he went with.
"Eh, it's okay. We had to lay low for a bit after the last job. Plus Hal is in his laser focus mode so we need some income to pay the bills."
There was no need for any more explanation. They all knew what Hal was like when he focused on a project. He tended to ignore everything else until the problem was fixed.
"Would you want to take a break from pretending to be a viking for tourists and help us rob a museum?" Stefan's pretty sure he already knows the answer, but he still asks out of courtesy.
The relief on Stig's face is palpable. "Gorlog's nostrils, yes. If I have to wear this horned, inaccurate helmut one more time, I'm going to scream."
The object of offense was in fact on Stig's head and he threw down onto the ground where it landed with a satisfying clunk.
"I know where Hal is. I'll take you to him as soon as I tell off Borsa and quit."
Stefan clapped a hand on Stig's back. "That's the Stig we know and love."
#Brotherband#Stig Olafson#Jesper#Stefan#Heist au#I'm just gonna release all the recruiting Herons pieces before the whole thing#Hal will be up next#Then Ulf then Ingvar then Stefan
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Italian lyric translations #1 = Party Tattoos by Dodie
https://youtu.be/0JtISvgf2Aw
youtube
(Please note that as I’m not a songwriter, I’m going to be doing direct translations of each line rather than trying to make each line rhyme and fit the music, although many do fit on their own and in this case there aren’t many wild deviations from the line lengths of the original song)
Take a look at the clock only so long to go
Guarda a il orologio, non molto tempo andare
Scrubbing smooth young skin saying I don't know
Stiamo lavaggio pelle lisce e giovani, dicendo non lo so
Grab a bag, grab a bottle but leave the "what if?"
Afferra un borsa, afferra un bottiglia, ma lascia il “che se?”
You'll see it in the morning after your kicks
Vedrai in la mattina dopo tuo divertente
All you will need for a rocking good time
Tutto che avrete bisogno per un tempo speciale
Is a bunch of people who don't give a damn
È un gruppo di gente che non li un frega
There's a yes, in your head, gotta find where it's at
C’é una sì in tuo testa, hai bisogno trovare lo dov’é
You'll lose it in the morning but ignore that
Lo perderai in la mattina, ma ignora quello
And we're not bruised, they're just party tattoos
E non siamo livido, sono solo tatuaggi di festa
And that colourful mess is just colourful regret
E quella casino colorato è solo rimpianti colorati
Black lipstick will never be a sin
Rossetto nero non mai sarà un peccato
We'll regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
My mummy said to always wear a coat
Mi mamma ha detto indossare sempre un cappotto
But it's warm and it's heavy and we're trying to float
Ma è caldo ed è pesante e stiamo provando fluttuare
Don't forget she'll be right when it's three a.m.
Non dimenticare che avrà ragione quando é tre in la mattina
So shiver, but shiver with a friend
Poi brivido, ma brivido con un amico
And we're not bruised they're just party tattoos
E non siamo livido, sono solo tatuaggi di festa
And that colourful mess is just colourful regret
E quella casino colorato è solo rimpianti colorati
Black lipstick will never be a sin
Rossetto nero non mai sarà un peccato
We'll regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
We're not bruised they're just party tattoos
Non siamo livido, sono solo tatuaggi di festa
And that colourful mess is just colourful regret
E quella casino colorato è solo rimpianti colorati
Black lipstick will never be a sin
Rosetta nero non mai sarà un peccato
We'll regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Write a postcard to you at eighty-four
Scrivera una cartolina a te quando hai ottanta-quattro anni
Tell them you'd never dream of living behind the door
Dica a lei che non mai a sognereste di vivendo dietro una porta
Life was fun, full of love, full of hopeful smiles
Vita era divertente, pieni di amore, pieni di sorrise sperazoso
Bet you wish you were here
Scommetto che desideri stavi qui
But I'll see you in a while
Ma ti vedrai da tempo
And we're not bruised they're just party tattoos
E non siamo livido, sono solo tatuaggi di festa
And that colourful mess is just colourful regret
E quella casino colorato è solo rimpianti colorati
Black lipstick will never be a sin
Rosetta nero non mai sarà un peccato
We'll regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
We're not bruised they're just party tattoos
Non siamo livido, sono solo tatuaggi di festa
And that colourful mess is just colourful regret
E quella casino colorato è solo rimpianti colorati
Black lipstick will never be a sin
Rosetta nero non mai sarà un peccato
We'll regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
Regret it when we're old with wrinkled up skin
Lo rimpiangeremo quando siamo vecchi con pelle accartocciato
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Women’s History Meme || Forgotten (or mostly forgotten) Princesses (6/10) ↬ Constance de France, Princesse d’Antioche
In the course of 1111, Roger Borsa and Bohémond died in quick succession, and both left underage successors. Their widows, Adèle de Flandre and Constance de France, therefore had to act as regent. Both vassals and towns were constantly in rebellion and tried to make themselves independent. ....
These actions completely ignored the rights of “Queen” Constance, who was acting as regent for her minor son, Bohémond II. In April 1121, helped by Duc Guillaume and Tancrède de Conversano, she had seized a fortress on the River Basento, also in the territory of the Montescaglioso lordship.
— Roger II of Sicily: A Ruler Between East and West, Hubert Houben
#women's history meme#constance of france#house of capet#medieval#house of hauteville#french history#italian history#european history#asian history#women's history#history#nanshe's graphics
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The Heartless Cur
An ordinary morning started for Yoo Cheonsa, he woke up early as usual at 6 AM. Stretching his arms up to the air, before climbed down from his bed and heading off to his bathroom. It's a casual routine for the omega, he always make sure that he has taken a bath before continued to do everything on his to-do-list for the day. After tidying up himself, wearing his comfortable clothes, he went to the kitchen and prepared breakfast for him and for his papa, or sometimes, he'll let the servants prepare breakfast for them.
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ㅤ "Good morning."
"Good morning, Young Master."
"Do you have any recommendation for today's breakfast?"
"I can cook it for you, Young Master."
"But I-"
"I insist."
"Okay, I'll grab my notebook to continue working~" ㅤ
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ㅤ The servant nodded her head before ushered herself to cook the breakfast for her employers. Cheonsa grabbed his little notebook, started to work out in determining his papa's schedule for that day. From morning to evening, Sévère Gosselin would always have something to do. Either for his teaching hours or for his time working for his animal charity foundation. Cheonsa pondered about how strong his papa is, and being an obedient and kind adopted son he’s, especially for being his personal assistant, Cheonsa always make sure that his father’s needs will be fulfilled. Today should be a normal and relaxing day for him, but Cheonsa’s eyes widened in an instant when he read something. In the same time, his papa woke up from his sleep and joined him soon in the dining table.
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“Papa!”
“Solnishko. Why are you so excited in early morning?”
“You didn’t tell me that you have to attend a dinner gala for this evening!”
“Do I? I forgot about it.”
“It’s very important, Papa! You should attend this event!”
“But I have full day teaching hours for tomorrow, Solnishko.”
“B-But-”
“How about you go there to represent me?”
“Huh? But how about your schedule here, I-”
“I’m not that old, Solnishko. I can take care of myself well.”
“...”
“It’s a good occasion to introduce you to everyone too.”
“Alright!”
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That’s how Cheonsa found himself, in the next few hours, sitting in the first class seat in the airplane, heading towards Italy. Italy is a beautiful country, Cheonsa has visited it for several times but never got the chance to explore it, not even for this time, maybe? The flight wasn’t long, 1 hour and he’s already landed into another country. Cheonsa was greeted by the committee from the dinner gala event, escorted by them with limousine, checked him in to the one of the most prestigious hotel in the country.
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“Thank you for your good service.”
“It’s our duty, Mr. Yoo. The event will start at 8 PM, you may call us again if you need any help around.”
“It’s already enough!”
“We’ll excuse ourselves.”
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It’s still early afternoon, where Cheonsa stood up in front of the massive glass around his hotel room. The scenery of the city, Rome, exposed in front of his eyes beautifully. Forgetting about his sore feet or arms, Cheonsa decided to embark to his journey and exploring the city. One thing that he wouldn’t forget, he didn’t forget to visit St. Peter's Basilica, the cathedral never failed to amaze him in the most possible way. He found himself kneeling, in front of the altar before praying,
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“Give me strength to get through everything.”
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Cheonsa never begged for something specific to the God, he knows pretty well that the God who he’s praying for up there, knows whatever he needs. After enjoying his time in the Cathedral, he wandered around the city more, until 5 PM. Time passed quickly, somehow, the committee encountered him again and ushered him that he would be prepared by them. The suits, perfumes, hair, everything just like his old time for being a model. And the Dinner Gala finally started, where VVIPs or governments from European Union assembled into one place, engaging themselves to talk about whatever happening in the world. And somehow, he’s told to give a short speech to everyone. Cheonsa gulped loudly, he couldn’t believe that he should talk in front of very important people around the world. He’s shivering, his face covered with cold sweats, especially when it’s near his turn. He tried his best to be calm and put up a happy mien, as himself usually do.
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“Good evening, everyone. My name is Yoo Cheonsa, I’m the representative of La Montée du gardien des animaux, personal secretary of Sévère Gosselin. First of all, Monsieur Gosselin would like to apologize that he couldn’t attend this event for he’s busy with teaching on the campus. But fret not, I’ll do my best to assist all of you. I mightn’t be as blunt or straight forward as him, but I’m going to prove you that I can satisfy you. Our charity foundation is currently growing up rapidly, kudos for all of the donors from around the world to support our donations. In the next few months, we’re going to launch a donation and collaboration event with famous painters in France. All of the money we got from the selling of the paintings, will go straight for helping the conservation of Komodo species in Indonesia, a South-east Asian Country. We will be very delighted if any of you here would become a donor and support us through our actions. Thank you for the time and opportunity!”
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Cheonsa bowed his body politely to the audience which are clapping their hands after his great speech. With a wide and sincere grin, Cheonsa exited from the stage and started to mingle with all of the guests. He did meet tons of important people, and everyone were very enthusiastic to become a donor and he’s very satisfied that he could expand his own networking and the foundation in the same time. Everyone was welcoming, some even invited him to attend more events and help them out.
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“You’re very handsome. And your face looks familiar...”
“I used to be a model before...”
“You did? Where did you pursue modelling career before?”
“In South Korea, Madame. I stopped being a model when I moved to France.”
“Do you still want to be a model?”
“With high respect, I don’t. I need to take care of my papa...”
“You’re right. Someone needs to keep their eyes on him.”
“Thank you, Madame!”
“Anytime. Give me a call if you want to do a part time modelling job!”
“Will do, Madame!”
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Everyone is very welcoming to new face and Cheonsa, no longer felt tense or nervous with them. However, when he excused himself to the bathroom, he witnessed an accident. Someone scolded and shouted at a poor boy, where he rushed in to protect the boy.
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“What is it, Madame?”
“Who are you? Are you his father?”
“I’m not! But you shouldn’t shout at him like that. Look! He’s crying now.”
“I don’t care! He almost broke my expensive purse! He should be lectured!”
“But you shouldn’t shout like that! He’s just a kid!”
“A kid? Yes, but he did something wrong!”
“It’s just a purse! And didn’t you see that he might be lost and did it accidentally?”
“Still! He should apologize to me!”
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Cheonsa ignored the fuming older woman before he kneeled and faced the small kid who’s now crying uncontrollably. Cheonsa’s mien turned to be worried as he hugs the child tightly.
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“Sshhh! It’s okay~ I’m here, Cheonsa is here...”
“... Nonno.....”
“Nonno? Did you get separate from your nonno?”
“... Sì...”
“I’ll get you to him, okay? Have you apologized for her?”
“I...I did...”
“Good, that’s a good boy. Let’s take you to leave?”
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The young boy felt more relaxed before he stopped crying slowly. Cheonsa pulled his body, smiling sincerely to the boy before stood up and holding the smaller’s hand. The woman, still looking very furious and clicked her tongue.
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“What? You think you’re done?”
“I apologize, Madame. But he said that he has apologized to you.”
“He didn’t!”
“A kid will never lie. Now, excuse me since I need to escort him back to his nonno.”
“You’re just a secretary.”
“... I’m sorry?”
“You’re just a secretary! Don’t act like you can do everything you want with me.”
“Even if I’m just a secretary, you don’t have any right to shout at someone’s kid like that! You’re the worst!”
“You-!”
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The woman raised her hand upwards, ready to slap Cheonsa in a few seconds. However, before he could feel his cheeks being sting with the sudden slap, something or someone interrupted them.
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“What’s going on?”
“P-Prime Minister?”
“Why are you raising your hand and want to slap him?”
“I-”
“Answer me.”
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Cheonsa slowly opened both of his eyes, losing his stance for bracing himself to accept the slap. He turned his body slightly and met an older man who she called as prime minister. The young kid pulled his hand away from Cheonsa’s grip and rushed to the man’s side.
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“Nonno!”
"Cosa c'è che non va, nipote mio?"
"Mi ha urlato contro! Non l'ho fatto apposta e voleva che la pagassi."
"Che cosa hai fatto?"
"L'ho solo urtata e la sua borsa è caduta a terra."
"E l'altro uomo?"
"Mi ha difeso! Mi ha impedito di piangere! È un brav'uomo!"
"Vedo."
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The woman was no longer triumphant or looking vicious, she’s very terrified and now, fidgeting with her own fingers. The prime minister stepped closer to both of them.
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“You have the audacity to scream at my grandson, very well.”
“P-Prime Minister! I-I didn’t mean-”
“Leave, you no longer have any position around us. I’ll file the resignation letter later.”
“B-But-”
“I heard everything. You’re mocking this good man because he protected my grandson. You’re too greedy just because your purse fallen.”
“I-I-Please spare me! I-I’m sorry.”
“No sorry.”
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And the security guard escorted her to leave the building, meanwhile she’s crying while begging for forgiveness until the end. The prime minister turned his body to Cheonsa’s direction while smiling faintly.
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“I apologize for that, I never thought that she’s this uncivil...”
“Monsieur, there’s no need to apologize-I mean, Prime Minister!”
“It’s okay. May I know your name?”
“Yoo Cheonsa.”
“You’re Gosselin’s secretary.”
“I’m...”
“Thank you for saving my grandson. I should’ve not let him wandered alone before...”
“You’re welcome, Prime Minister! I’m glad that I found him sooner too... Who knows what she’ll do if I’m not there...”
“Right...”
“I’ll take my leave then, Prime Minister! It’s already late.”
“Sure. Please add me to be a donor to your charity foundation as well.”
“Yes yes! Cheonsa will do that, Prime Minister! Thank you very much for that... Wow....”
“It’s nothing. You can give me a call next time if you visit Italy again, I’ll make sure to welcome you.”
“Oh nooo, that’s too much, Prime Minister!”
“I insist.”
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Cheonsa chuckled before nodded his head once, agreeing the offer proposed from the Prime Minister. And that’s how Cheonsa’s short trip in Italy ended, with him gaining popularity for all of the VVIPs who’re invited and thankfully, the charity foundation received the impact.
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Rorate Caeli: L'attacco di odio e vendetta contro la Messa in latino deve essere ignorato
Bergoglio è in realtà un uomo di vendetta. Un papa di vendetta. Un gesuita arrabbiato e amareggiato che regola i conti attraverso la vendetta.
Per quanto fossimo fiduciosi nelle nostre fonti che prevedevano che oggi sarebbe stato il giorno della resa dei conti per il Summorum Pontificum e per la Messa tradizionale latina come la conosciamo, in fondo alla nostra mente avevamo sperato che fosse solo una voce infondata. Dopo tutto, Papa Benedetto XVI non solo è vivo, ma pienamente cosciente, vestito con una tonaca bianca e vive nei giardini del Vaticano. A tal fine, un papa in carica sarebbe così arrogante da umiliare pubblicamente il papa emerito di 94 anni? Ahimè, la risposta è sì. Jorge Mario Bergoglio è senza dubbio il papa più arrogante nella storia della Chiesa Cattolica. Dal primo giorno, se non prima, si è sempre trattato di lui - qualunque sia l'argomento. Etichettato come "umile" dai media mainstream a causa di trovate come portare una borsa e indossare paramenti in poliestere, Bergoglio è in realtà un uomo di vendetta. Un papa di vendetta. Un gesuita arrabbiato e amareggiato che regola i conti attraverso la vendetta.
Cosa dovrebbero fare i cattolici tradizionali in risposta all'ultimo attacco alla Messa e a tutti coloro che amano la tradizione? In poche parole: ignorarlo. Ignorare il suo messaggio. Ignorare la sua motivazione causata da puro odio e vendetta. Mantenere la calma e continuare ad andare avanti come se non esistesse nemmeno. Preti: Continuate. Non cambiate nulla rispetto alle Messe tradizionali in latino che state offrendo, tranne che per offrirne di più. Vescovi: Continuate. Non sentite il bisogno di inventare problemi nella vostra diocesi dove non ce ne sono. Le Messe latine tradizionali vengono offerte da buoni e santi sacerdoti a laici cattolici assetati di sacramenti tradizionali? Questo è un problema? Se offrire un sacrificio riverente - corpo, sangue, anima e divinità - è un problema, beh, non possiamo aiutarvi. Ma se i cattolici della vostra diocesi vengono nutriti e alimentati attraverso i libri del 1962, allora, per favore, incoraggiate ulteriormente questa situazione. Il resto della Chiesa sta rapidamente morendo! Perché tagliare l'unico arto sano? Non ci aspettiamo necessariamente che voi parliate contro l'attuale papa; ma non dovete nemmeno andare fuori strada per schiaffeggiare i cattolici tradizionali nella vostra diocesi. Siamo le vostre pecore, proprio come gli altri che attualmente uccidono i bambini e ricevono la comunione. È triste ma vero: c'è una guerra in corso per il cuore e l'anima della Chiesa Cattolica Romana. Due campi, grosso modo, esistono attualmente. Da una parte c'è Joseph Ratzinger, che ha lavorato per ripristinare tradizioni secolari alla Chiesa fondata da Gesù Cristo. Può non riconoscere pubblicamente la divisione, ma ha decine di membri del clero e laici in questo campo. Dall'altra parte c'è Jorge Bergoglio, un gesuita che era ben noto in Argentina come un acerrimo nemico della Messa tradizionale latina e di tutti coloro che venerano usando i vecchi libri. Nel suo solito modo "umile", ha parlato contro la massiccia divisione nella Chiesa mentre ha ripetutamente castigato e deriso i cattolici tradizionali, anche quelli che hanno pregato dei rosari per lui (QUI). Così, ora dobbiamo scegliere. Ci schieriamo con la Tradizione o cediamo alla novità? Assecondiamo l'odio e la vendetta di Francesco l'Umile, o confermiamo i bellissimi insegnamenti che ci ha dato Papa Benedetto appena 14 anni fa, che ha riaffermato secoli di Tradizione? Questa scelta dovrebbe includere semplicemente l'ignorare quest'ultimo atto di odio e vendetta verso i cattolici tradizionali. Quando è troppo è troppo. Non cedete. Non cedete. Tenete duro. Continuate a ricostruire. Offrite più Messe tradizionali in latino, senza novità. Assistete a Messe tradizionali in latino, fedelmente. Pregate per il papato. Implorate San Pietro di mandarci un papa santo nel tempo di Dio che sia un pastore fedele per tutti. Ignorate chi porta odio e vendetta, e tutte le sue opere e tutte le sue vanità.
¡VIVA CRISTO REY!
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Il fisco è amico solo dei ricchi ... Avete presente lo spritz? Sapete che per prepararlo si può usare l’Aperol, o magari il Campari. Entrambi questi aperitivi sono prodotti da una grande azienda milanese, la Davide Campari, un colosso che negli ultimi anni ha saputo affermarsi in tutto il mondo, triplicare i dipendenti, aumentare di dieci volte il valore dei titoli in Borsa. Un’azienda, insomma, che è riuscita a cavalcare alla grande gli effetti della globalizzazione. Se guardate il bilancio dei primi sei mesi del 2017, scoprirete un dettaglio interessante. Nel periodo in questione, i profitti lordi e quelli al netto delle imposte coincidono: 108 milioni di euro. (...)Nel quadro dipinto dai politici di un fisco che strangola l’Italia intera, tuttavia, il caso della Campari - uno fra i tanti, come vedremo - è un elemento dissonante, che svela come la realtà sia in parte diversa da quella che si vorrebbe rappresentare. In questi anni, infatti, la distribuzione del peso delle tasse è cambiata in misura considerevole. Lo mostra il confronto tra il gettito di alcune grandi imposte nel 2016 e nel 2008, l’anno in cui è scoppiata la crisi. Nel 2008, tra Ires e Irap le imprese avevano pagato imposte sui profitti per 79,9 miliardi. Nel 2016 il gettito di quelle due stesse imposte è sceso invece a 51,1 miliardi, ovvero 28 miliardi in meno di otto anni prima. Tra le voci dello stesso periodo di tempo sono al contrario aumentate di più, ci sono numerose tasse che pesano sulle famiglie e c’è soprattutto l’Irpef, l’imposta sui redditi delle persone fisiche. Se si mette insieme il gettito di quella principale, che va allo Stato, con le addizionali versate a Regioni e Comuni, negli otto anni in questione l’aumento è stato di 11,7 miliardi, per un totale di 183,3 miliardi. In sintesi: le imprese hanno ridotto il loro contributo al sostentamento delle spese dello Stato; i cittadini l’hanno aumentato. addossare ai redditi da lavoro gran parte del compito di alimentare il gettito fiscale necessario per tenere in piedi lo Stato ha ripercussioni che non possono essere ignorate. La prima è che il costo del lavoro aumenta in maniera considerevole, danneggiando sia gli imprenditori che i lavoratori. In Italia, stando ai calcoli dell’Ocse, tasse e contributi si mangiano il 47,8 per cento del costo aziendale di un lavoratore.
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Il segreto del capitale Maurizio Blondet - “Schiavi delle banche” –
www.effedieffe.com Avete accumulato un piccolo o grande risparmio: 50
mila euro, 100 mila. Anche 500 mila, se siete
un dentista o un bottegaio. La propaganda del
capitalismo terminale vi invita, anzi vi spinge, vi obbliga a farlo
fruttare: nel futuro, vi dice la sirena seduttrice, vi ritroverete
con una bella somma, ben accresciuta, che renderà serena la vostra
vecchiaia. Voi, perciò, affidate i vostri risparmi a un fondo
d'investimento, a un fondo pensione. Se i risparmi sono alti, a una
società di gestione dei patrimoni. Ogni fondo ha un gestore: un
esperto, uno che sa - diversamente da voi - come far fruttare i
vostri soldi. Li impiega in azioni e obbligazioni, da esperto qual
è: i titoli più lucrosi, nel mix più sapiente. La realtà è un po' diversa. La prima cosa che fa'
il gestore, appena ricevuti i vostri soldi, è: comprarsi la
Mercedes più grossa sul mercato, aggiungervi una Porsche per i suoi
week-end, accaparrarsi un attico di
lusso. Per vivere da ricco. La Mercedes nuova del gestore dovrebbe suscitare qualche sospetto. Si sta occupando davvero di far diventare ricchi noi? La Mercedes l'ha comprata coi soldi nostri; fossero stati suoi,
magari, avrebbe scelto un modello più economico. Speriamo almeno che accresca il nostro risparmio, il nostro modesto capitale. In realtà, i gestori dei fondi, in media, non
riescono quasi mai a battere l'indice. Lo hanno provato studi seri
(1): perdono soldi più o meno come
avreste fatto voi, se aveste giocato in Borsa
personalmente. Almeno vi sareste rovinati da soli, senza pagare
commissioni. Perché questo è il punto: perda o vinca, per il
gestore è lo stesso. Lui, guadagna sempre: si fa pagare per gestire
i vostri risparmi. In anticipo. Grasse commissioni. Il capitale,
del resto, mica è suo: è vostro. Suo è il lucro. Ancor peggio, se
vi consigliano di mettere i soldi in azioni. Dicono in America:
sulla porta di Wall Street (la Borsa) c'è una scritta: Caveat
Emptor, stia attento il compratore. Ma questa scritta la vedono
solo gli esperti, gli speculatori professionali. E, loro, non hanno
nessun interesse ad aprirvi gli occhi, perché la vediate anche voi. Anzitutto, non vi avvertono che la Borsa è come la caccia alla
volpe: un gioco per grandi abbienti. Anche negli Stati Uniti, dove
tutti hanno qualcosa in azioni, il 10 per cento delle famiglie
detiene l'86 per cento dei titoli. Uno degli scopi primari (e il
meno confessato) della Borsa è di fabbricare capital gains
(profitti sul capitale) per consentire ai miliardari di evitare le
tasse: il prelievo fiscale sui redditi di lavoro è aggressivamente
progressivo, sui capital gains o è zero, o è a percentuale piatta
(non aumenta col reddito). Ma la Borsa serve anche per fabbricare
perdite, in modo da compensare profitti: sempre per consentire
ai signori di sfuggire al fisco. Tuttavia, la Borsa ha bisogno dei piccoli
risparmiatori. Altrimenti, essendo un gioco a somma zero (2), chi
potrebbero spogliare i professionisti dell'azzardo? Da qui l'invito generale, nei tempi del capitalismo
ultimo, a diventare tutti azionisti. Lo chiamano capitalismo democratico:
senza dire che esso presenta per il padronato alcuni vantaggi
collaterali. Per esempio, se un'azienda paga i suoi lavoratori, in
parte, con proprie azioni (come avviene in Usa, e si vorrebbe
cominciare a fare in Europa), su quell'emolumento non deve sborsare
i contributi previdenziali. Cercano di stimolare persino il vostro
patriottismo: mettendo i risparmi in Borsa, finanziate le aziende
italiane (non è vero: le imprese si finanziano sul mercato dei
titoli solo in percentuale marginale; per lo più s'indebitano con
le banche, emettono bond od obbligazioni, o presso merchant bank). Sempre più seducente, si ripete l'urgente invito a investire i
risparmi nei fondi, anche per assicurarsi la pensione: tra vent'anni, il vostro pacchetto di azioni avrà preso un bel valore,
e potrete cominciare a realizzarlo. E' una frode (3): le azioni,
fra vent'anni, saranno quasi sicuramente ribassate. Per il solo
fatto che allora ci saranno meno italiani di oggi, e quindi la
domanda di azioni sarà più debole. Negli anni '70, un analista
americano di nome Gelvin Stevenson provò a confrontare le
performances borsistiche secondo le varie classi di reddito: scoprì
che chi ha redditi alti vince, e chi ha redditi bassi,
tendenzialmente, perde. E che perde tanto più, quanto più il suo
reddito è basso. Fino a pochi anni fa, gli agenti di Borsa -
mediatori necessari, se volete acquistare azioni - erano una casta
chiusa, un monopolio. Questi sacerdoti del mercato e del rischio,
stranamente, si erano protetti da ogni rischio, e dalla concorrenza
sui prezzi. Si facevano pagare in commissioni fisse. Ancor oggi,
che vincano o perdano (coi soldi vostri), ha poca importanza: loro
incassano per ogni transazione che operano a
vostro nome. A volte comprano e acquistano coi
soldi vostri, solo per accrescere il loro onorario. Diversi anni
fa, a New York, un povero risparmiatore di nome Guy R. Pierce
affidò il suo modesto gruzzolo, 3 mila dollari, agli agenti
Richard, Ellis & Co. Nel giro di un mese, Pierce ritrovò il proprio
patrimonio ridotto a 110,98 dollari in liquidità e 50 dollari in
azioni. Come scoprì il giudice a cui il malcapitato si rivolse, il
suo agente era giunto ad operare sul conto del cliente, in un mese,
"fino a 15 acquisti di un solo titolo per complessivi 31 mila
dollari, e altrettante vendite di quel solo titolo per oltre 26
mila dollari. In un caso il broker vendette allo scoperto un titolo
per ricomprarlo lo stesso giorno, perdendo in entrambe le
transazioni". Per questa splendida performance, la Richard, Ellis &
Co. addebitò a Pierce commissioni per 1022 dollari. Il
capitalismo terminale, finanziario, come tende a retribuire il
minimo possibile il lavoro, così tende a non retribuire il
risparmio. In ogni caso, la sua vittima predestinata è il
lavoratore-produttore, colpito da due parti: da
salariato, e da risparmiatore. Il risparmio è una
sciagura, di questi tempi. Come Pinocchio, incauto, mostra al Gatto
e alla Volpe i suoi zecchini d'oro, così accade a voi risparmiatori
quando mettete il denaro risparmiato in banca. In tal modo, il
Gatto e la Volpe sono al corrente di quanto avete. Da quel momento,
hanno un solo pensiero: portarvi via i soldi. Già il bancario allo
sportello, ben istruito, vi fa' notare che tenete cifre troppo
grosse sul conto corrente, che non rende niente (ma non è la banca
a fare in modo che non renda niente?). Mettetelo nei nostri fondi,
il vostro capitale. Che rendono il 3, il 5. Detratte, come ovvio,
spese e commissioni. A Pinocchio, il Gatto e la Volpe parlarono di
un favoloso orto, dove gli zecchini, seminati, avrebbero generato
alberi di zecchini, con frutti d'oro. Voi risparmiatori venite convinti, né più né meno
di Pinocchio, che quel campo dei miracoli esiste. E dove sia, lo sa
solo il gestore. Invece, se proprio le cose vanno bene - se la
Borsa sale, una situazione in cui anche gli inesperti guadagnano -
il gestore sì farà fruttare il vostro risparmio il 7, anche il 18
per cento; ma a voi, fateci caso, sarà attribuito il
4, o il 14 per cento. Il resto, arricchisce i
gestori. Se le cose vanno male in Borsa e il gestore (come sareste
capace di fare anche voi) perde, il danno è tutto vostro. Non
rivedrete più il vostro capitale. Ve ne daranno due o tre
motivi. Primo: "non le conviene uscire adesso". Secondo:
"il suo capitale, in questo momento, non è liquido" (i titoli non
sono realmente liquidi, ossia vendibili in tempi di crisi, di calo
rapido dei corsi: nessuno li compra). Fino al terminale argomento:
"il suo capitale è perduto. Non sapeva di averlo impiegato in un
investimento a rischio?". E' il metodo del Gatto e della Volpe. Il vostro
capitale, per loro, è un fastidioso passivo: perché devono pagarvi
qualcosa, un interesse, un frutto, sborsandolo di tasca loro. L'attivo, per loro, non è il vostro capitale, sono i frutti che
loro possono introitare, moltiplicati, dal vostro risparmio. Quelli, se li tengono loro quanti più possono. Ma
allora che fare? Lasciare i soldi in banca, su conto corrente che
non rende niente? Perché almeno sono liquidi, cioè li potete
ritirare in ogni momento? Ah, poveri imperdonabili Pinocchi: voi
ignorate tutto della banca, ignorate i trucchi del credito,
ignorate gli impegni che avete assunto quando avete messo i soldi
in banca. E' appunto sulla vostra ignoranza che ingrassano i
finanzieri, gli speculatori, i banchieri. Il trucco
comincia lì, proprio nella banca. La banca vi fa'
credere che presta il vostro denaro ad attività produttive. Se
avete messo 100 mila euro in deposito, essa presta - vi fa' credere
- i 100 mila euro a un imprenditore che chiede un fido. Così spiega
la forbice fra il tasso passivo che paga a voi - l'1 per cento
d'interesse, che con l'addebito delle spese diventa lo 0 per cento,
o addirittura un interesse negativo (e voi già ci perdete, per il
solo fatto di aver affidato i soldi alla banca) - e il tasso attivo
che fa' pagare all'imprenditore, indebitandolo: il 7 per cento,
magari il 12 o più. Voi credete che questo sia il lucro della banca: 7
meno 1, 12 meno uno. In percentuale su quei 100 mila euro, fa' un
guadagno di 7mila o 12mila. Un po' eccessivo, ma insomma la banca
corre dei rischi: l'imprenditore può diventare insolvente, la banca
ha delle spese. Il lucro è legittimo. Così credete voi. Ma la
banca, sul vostro deposito, in realtà lucra non il 7 ma il 28%, non
il 12 ma il 48%. La banca ha davvero scoperto il campo
moltiplicatore degli zecchini; solo, non ve ne fa partecipi. A voi,
riconosce solo l'1 per cento. Come avviene? Dov'è il
trucco? Il trucco è: quando voi depositate in banca 100
euro, la banca può creare fra i 10 e i 20 prestiti da 100 euro
ciascuno: ossia "crea" moneta per mille o duemila euro. Nei
paradisi fiscali, dove non si richiedono riserve obbligatorie,
anche di più, fino a 10 mila euro. E su tutto quel denaro inventato e dato a prestito la banca lucra gli interessi. Ma come fa' la banca, obietta Pinocchio, a prestare denaro che non ha in cassa? Può perché sa che i depositanti non ritireranno tutti insieme la
totalità dei loro depositi, né i debitori realizzeranno di colpo i loro fidi (4). Lo faranno a poco a poco, secondo necessità; lo
faranno per lo più emettendo assegni, non ritirando contanti. Basterà
il flusso di cassa (il debitore paga gli interessi con denaro vero)
per consentire alla banca di pagare contanti ai depositanti,
relativamente pochi, che chiedono soldi veri. Per mantenere il
pubblico nell'illusione che la banca è solvente, che
i soldi li ha (5). Ma quei soldi, non sono altro che scritture contabili. Tra l'85 e il 95 per cento del denaro circolante è creato dalle banche. Attraverso l'apertura di credito. Moneta-credito. Moneta scritturale, come si dice nel gergo della
banca. O anche, in America: moneta creata dall'aria, fiat money. O come dice Maurice Allais, l'unico economista Nobel affidabile: moneta creata ex nihilo (6). "Ex nihilo": può essere più chiaro? Ezra Pound, che aveva compreso il trucco, ne era diventato quasi
pazzo nello sforzo di avvertirne il pubblico, di gridarlo in versi ruggenti, di svegliare Pinocchio, l'ingannato, dalla sua
auto-illusione. Citava di continuo la definizione che
l'Enciclopedia Britannica, monumento del pensiero politicamente
corretto, dava della banca: "la banca lucra gli interessi dal
denaro che crea dal nulla". (7) Ogni banca, avendo in cassa
depositi per cento euro, paga per quel deposito l'1 per cento; poi
ne presta almeno 400 al 7 per cento, lucrando 28 euro di
interessi. Si può essere più chiari di così? Ma Pinocchio continua a dormire: noi, voi. Pound
sapeva anche questo, e citava una frase che il primo lord Rotschild
avrebbe pronunciato nel 1861: "pochissimi capiranno il sistema, e
quelli che lo capiranno saranno occupati a far soldi. Il pubblico
probabilmente non capirà che è contro il
suo interesse". E' così. Talora, in certi momenti
roventi della storia economica, specie in Usa, le banche hanno
creato denaro dal nulla in percentuali enormi, senza il più flebile
rapporto coi depositi di cui avevano l'affidamento. In quei rari
momenti, tragici crack che rovinavano milioni di uomini e donne, il
loro bluff è stato rivelato: troppi depositanti si sono precipitati
allo sportello per riprendersi i soldi, e si è visto che la banca,
quei soldi, non li aveva. Ma da tempo hanno imparato la quota di
espansione della moneta falsa che non inquieta i gabbati
risparmiatori. Nei paesi europei, questa quota è fra quattro e sei
volte i depositi. Da noi per esempio, con una riserva obbligatoria
del 15%, le banche possono, su depositi ammontanti a 2 milioni di
euro, fare crediti per 11.333.333 milioni: quasi il sestuplo. E
sulla differenza, 9.333.333, la banca estrae gli interessi. E' denaro falso. E' denaro vuoto. Ma il denaro,
anche falso, comanda il lavoro: l'imprenditore che ha ottenuto un
fido fa' sgobbare gli operai e funzionare i macchinari, per
guadagnare tanto da restituire i ratei del capitale con gli
interessi. Così il denaro vuoto si riempie con la vera fonte
della ricchezza, che è il lavoro e il sudore degli
uomini. Ma così, la banca preleva continuamente un tributo occulto
su tutte le attività produttive dell'uomo. Ogni lavoratore, ogni
imprenditore, è suo schiavo. Basta che la banca espanda il credito
(crei pseudo-capitale) e vedrete i lavoratori accelerare il ritmo,
sudare e affannarsi come burattini impazziti per pagare gli
interessi sul debito, su quel denaro falso; basta che restringa il
credito, e i lavoratori saranno licenziati a migliaia. Anche se noi, personalmente, non prendiamo a
prestito denaro dalle banche, tuttavia paghiamo degli interessi,
senza saperlo, come consumatori. Infatti ogni prezzo che paghiamo,
ogni merce o servizio che compriamo, contiene un certo ammontare di
interessi. Margrit Kennedy, una economista del centro-studi Hermann
Institut Deutschland, ha provato a determinare la quota d'interessi
che paghiamo (alle banche) per alcuni servizi pubblici in Germania. Per la raccolta dei rifiuti (un'attività che impiega poche macchine
e molta manodopera), tale quota è il 12% del prezzo. Per l'acqua potabile, il 38%. Per l'edilizia popolare, il
77%. In media, su tutti i beni e i servizi, paghiamo il 50% di interessi. Nei tempi medievali, i sudditi
pagavano al signore feudale, o alla Chiesa, "la decima", ossia solo
il 10% dei loro introiti. Oggi paghiamo cinque volte la decima ai prestatori di capitale. Il feudalesimo non è tramontato; s'é rafforzato, sotto altra forma. La sola salvezza sarebbe non stare al gioco. Ridurre l'indebitamento delle famiglie e delle industrie, e degli
Stati. Ma le banche non lo consentono: esse vogliono indebitare il mondo, perché il mondo lavori per esse. Ecco perché Ezra Pound scrisse quella frase strana,
per avvertirci: "un popolo che non s'indebita fa' rabbia agli usurai". Perché sarebbe ben possibile allo Stato emettere moneta
libera da interessi, moneta liberatrice dalla schiavitù delle
banche e dalla necessità d lavorare per le banche. Ma questa
prerogativa è, in Europa, positivamente vietata dal Trattato di
Maastricht, nell'articolo 104. Perché le banche indebitano, in modo
primario ed essenziale, i governi. Gli Stati. Questi non possono
stampare moneta; devono emettere Buoni del Tesoro, titoli in cui riconoscono
il loro debito, e consegnarli alla Banca Centrale, che emette
moneta per un valore pari ai titoli emessi. In tal modo, anche
sulla moneta della nazione la banca - perché la Banca Centrale è
dovunque proprietà privata delle banche - preleva un interesse, i
frutti dei Buoni. Solo pochi statisti hanno osato stampare moneta di
Stato, non gravata da interessi. Quei pochi, pochissimi, hanno
provato sul loro corpo la rabbia
degli usurai. Nessuno di loro è morto tranquillo
nel suo letto. Alla fine del 1862 Abramo Lincoln ebbe bisogno di
449 milioni di dollari di allora per finanziare la guerra di
secessione, in pieno corso. Le banche si offrirono di creare quella
moneta con il solito metodo: ma chiesero il 30% d'interesse, per
via dei rischi della guerra che rendevano lo Stato debitore a
rischio d'insolvenza. Lincoln allora ricorse al potere che gli
veniva dalla costituzione americana, articolo 1: sottopose al
Congresso, che l'approvò, la proposte di emissione di banconote di
Stato (greenback), prestito che il popolo può fare a se stesso,
senza pagare gli interessi. In piena guerra, si videro l'agricoltura
e l'industria nordiste tornare a fiorire. Il lavoro umano,
comandato da denaro abbondante, riempì quei biglietti di ricchezza
reale. Nel 1864 Lincoln si ricandidò alla presidenza, dichiarando
pubblicamente la sua intenzione di continuare ad emettere moneta di
Stato, invece che acquistarla ai banchieri di Londra. Secondo una
tradizione difficile da controllare, il superbanchiere londinese
sir Goschen (ebreo) disse ai suoi pari: "se questa insana politica
finanziaria perdurasse, quel governo fornirà la propria moneta a
costo zero. Non avrà alcun debito. Avrà tutto il denaro necessario
per i suoi commerci. Questo governo dev'essere distrutto, o
distruggerà ogni monarchia del mondo". Era l'inizio del 1865. Il 14
aprile dello stesso anno, Lincoln cadeva sotto le revolverate di un
sicario. Era accaduto già ad Alexander Hamilton, il segretario al
Tesoro di George Washington, fondatore della banca nazionale
americana, emettitrice di banconote di Stato: fu ucciso in duello,
non ancora cinquantenne, da uno spadaccino professionale. Sarebbe
accaduto anche a Hitler, colpevole di aver ridotto al minimo le
transazioni valutarie nei commerci internazionali, sostituendolo
con un sistema di scambio di merci fisiche. Anche su Ezra Pound, come sappiamo, calò la
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Cazare Rona De Sus Maramures, Cazare In Maramures Barsana
Mestesugurile taranesti Acestea au aparut pentru a a implini nevoile Cazare Maramures Poienile Izei Romania Tv Borsa Maramures Pensiuni Cazare Maramures Borsa omului, in anumit in rastimp cand satele erau ,,inchise", guvernate Oferte De Cazare Maramures Borsalino un oranduire autarhic. Vreodinioara create, ele s-au modernizat, pastrandu-se vii cordar in zilele noastre. Torsul, tesutul si cusutul. Ambianta interiorului casei din Preturi Cazare Borsa Maramures este armonizata de prezenta textilelor fiecare, prin varietatea lor, bogatia formelor, motivelor decorative, a cromaticii si nu in ultimul rand a felului cum sunt aranjate, dau o indicatie a mentiona zonei. Prep functia tesaturilor in cadrul casei se disting: tesaturi de uz actual (patura, tolul, tolinca, lepedeul, a naste de perina, stergarele, a naste de perinoc); tesaturi cu litera decorativ (tolurile si cergile de culme, capataie de pilota, tesaturile de ghemui, stergarele de drug, stergarele de icoana, stergarele de cupa, fetele de banchet si lepedeele orisicare se pun pe drug); tesaturile de ritual (covorul pe fiecine ingenuche mirii cand depun juramantul, dar si covorul de pe taraba pe orisicare este potolit mortul in sicriu in timpul priveghiului si al prohodului, stergarele si materialele de torba fiecare se dau de obicei la inhumatie, crijma de botejune). Prelucrarea lemnului. Mestesugul prelucrarii lemnului se a motiva prin bogatia padurilor de foioase si rasinoase, paduri cine si astazi acopera o amplu coasta a teritoriului. Sange de azi a impus in Cazare Maramures 4 Stele, Cazare Mogosa Maramures noi tehnici si materiale de construire. Mestesugarii de case si porti, prezenti in toate satele zonei, folosesc si astazi vechile tehnici traditionale: cioplitul lemnului cu securea, fatuitul cu toporita, taiatul si crapatul lemnului ignorant cu fierastraul si joagarul, securirea pentru dranitit, rindele, dalti, sfredele. In cadrul Maramuresului, comuna Sapanta a executa o comentariu anumit in privit artei lemnului. Mesterul Stan Ion Patras a evocativ lemnul sapat tot de el, in seninatate ca continut, iar pentru sublinieri a vechi galbenul, rosul, albul. Clin Patras a mai cultivat si mobilament taranesc, miniaturi, picturi pe lemn. Olaritul. Inca se mai pastreaza in casele maramuresenilor piese arhaic de ceramica provenite din teren Sacel, Sighet, Ieud. Astazi functioneaza centrul de ceramica de la Sacel si cel de la Sighet. Centrul de ceramica de la Sacel are un tipic particular, perfect unic, ceramica de Sacel este cunoscuta ca ceramica de natura dacica, deoarece prin tehnicile de treaba, dar si prin brutarie vaselor si prin elementele decorative este vartos asemanatoare cu ceramica arheologica din La Tene-ul dacic. Efectul deosebit al ceramicii de la Sacel il constituie calapod si culoarea patlagica nesmaltuita. Armonia printre alcatui vaselor si simplitatea motivelor decorative, intr-o paleta calda, da insemnare de vetustete si valabilitate pentru aceste obiecte. Ceramica de Sacel a avut o larga rasfirare, piese de puhoi bun-gust artistic patrunzand in colectiile muzeelor zonale, nationale si in multe colectii particulare. Si astazi vasele ceramice isi gasesc rolul lor functional (pentru apa, buruiana-magareasca;, preparatul hranei), iar pentru calitatile lor estetice se folosesc si in decorarea interiorului. 4.3 Constructie si gospodaria taraneasca Privita in ansamblu statistic, gospodaria taraneasca traditionala se incadreaza in tipul gospodariilor cu curte dublu-decalitru. Fiesce zona din menaj este prins de o casa cu functie speciala. Gospodaria maramureseanului imbratisa doua componente: statutul, respectiv gospodaria propriu-zisa (bascea, pomarie, gradinita, curtea cu cladire si vizitiul vitelor) si terenurile din mars gospodariei (fanete, diatomit cultivabil, silva). Astazi gospodariile s-au innoit, fenomen antropic naturalete si indispensabil, s-au indesit de-a lungul drumului magistral, dar in colectiv, au pastrat alcatuire modelului obisnuit. Sicriu - Domiciliu. Este un criteriu, o armoarii culturala si de civilizatie a unui popor. In ea este incorporat un aparat existential, filosofic, de aceea se constituie intr-un piesa de unitate culturala si nationala. Cladire taranului din Cazare Danesti Maramures, Cazare Petrova Maramures tocat nota timpului dupa oricare a apus si la fiecine a rezistat, ramanand un imagine al startoniciei. Lada este dovada importantei de oricine s-a bucurat neincetat din partea celor orisicare o locuiau si de aceea, pe langa functionalitate, s-a avut in aspect si aspectul ei placut, pe masurare oamenilor locului, a frumusetii lor sufletesti si a mediului simplitate orisicare o inconjoara. In Maramures, maimarie constructiilor este intr-o impaciuire perfecta cu peisajul, formand o simbioza asupra om, creatiile sauca si atmosfera. Astazi gospodariile s-au sistematizat, fenomen antropic fires si trebuincios, s-au indesit de-a lungul drumului magistral, dar, in unanim, au pastrat osatura modelului traditional. Belsug morosenesc, lama in primele decenii ale secolului nostru era pus sub semnul "civilizatiei lemnului". Toate componentele, de la prag de patrundere cordar la locuinta, erau confectionate din cioranglav, la fel ca si morile, pivele, valtorile si uleinitele, dar si constructiile administrative. Din radacina-dulce; erau si semnele de mormant - crucile - si troitele de frontiera si ca o sinteza a geniului infaptuitor rural tot din lemn-dulce erau construite si bisericile maramuresene. Nisa astazi intr-o camera taraneasca vei fi perplex de belsug produselor textile de tot felul, care mai de oricine mai colorate, mobilier recent in amestec cu piese traditionale, vase emailate cu motive tare colorate asezate in stive pe dulapuri, in chintesenta, un amalgam inspre arhaic si nou. Interiorul rustic consacrat conditionat de factori social-economici, etnopsihologici, geoclimatici a fost si este umil nevoii de modernizare. Musai sa remarcam ca semnul categoriei sociale nu era dat de marimea incaperilor casei, ci de marimea si numarul constructiilor anexe din casa, oricine erau relevante pentru bogatia in animale, diatomit. 4.4 Portul poporan si obiceiurile Maramuresul, sub aspectul creatiei populare, este o regiune unitara cu caracteristici specifice de categoric. Un loc insemnat in domeniul acestei creatii il a poseda portul popular [59]. In rastimp, portul poporar, ca de altfel majoritatea categoriilor culturii populare materiale si spirituale, sufera in urmare modificari, fiecare, in ultimii ani, au devenit din ce in ce mai pregnante. Se a se lasa cu rece simplitate si rapiditate la piesele traditionale, preluandu-se vestimentatie din comert. Costumul femeiesc din Maramures, cu multe elemente specifice locale, pe ansamblu statistic, se integreaza in organizare generala a portului poporal romanesc. O dezvoltat pret artistica o au camasile femeiesti, confectionate din panza alba tesuta in casa Domnului. La femeile pronuntare si fete, decolteul si manecile sunt accentuate de ornamente realizate prin cusaturi de potop piguleala si cu natural divers colorate. O tunica belsugos ornamentata, fiecare astazi a devenit cadenta in Maramures, este membrana de Sapanta. Croiul acesteia este cel batranesc dominant zonei, cu aripa incretita prinsa din masea si decolteul patrat. Pieptarul femeiesc are in obstesc doua variante: cel din panza de lana si cojocul din blana de miel, brodat cu lana fina, variat colorata. Podoabele femeilor din Lista Pensiuni Maramures Sapantaha sunt putine si sobre. La gat prag si azi "zgardane" din margele colorate, insirate si impletite sau "tesute" in motive geometrice. Costumul barbatesc se marca in aria portului ungurean, cu elemente comune si pentru celelalte provincii romanesti.
Placenta traditionala barbateasca, confectionata din canepa si in, astazi din pamuca sau in mixtura cu in, este tesuta in sicriu. Pieptarul, o alta moneda a costumului poporar masculin, este confectionat din categorie si tivire pe invecina cu somot neagra dar si albastra, la Sapanta, Sarasau si Tanjala. Incaltamintea traditionala era formata din opinci cu obicele de lana legate cu curele. Astazi se prag cizme sau bocanci. O categorie separat a costumului poporal o constituie portul pacurarilor, piesele sunt tratate cu jertfa de ied in melanj cu unt, cerumen de albine si rasina de cosciug, in felul aiesta devenind impermeabile si imune la insecte.
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Opinione: Questo è il mio sangue, di Elise Thiébaut
Un saggio brillante, ironico, provocatorio che affronta un tabú millenario. Perché è giunto il momento della rivoluzione mestruale. Perché ancora oggi le mestruazioni sono un argomento di cui ci si vergogna, che discrimina le donne? Perché per definirle usiamo perifrasi come «Ho le mie cose», «Sono indisposta», «Ho il ciclo»? Perché ci imbarazza cosí tanto il modo in cui funzionano i nostri corpi? E se fossero gli uomini ad averle? Un saggio brillante, ironico, provocatorio che affronta un tabú millenario. Perché è giunto il momento della rivoluzione mestruale. Per quasi quarant'anni, ossia per circa 2400 giorni, le mestruazioni accompagnano la vita di ogni donna. Eppure rimangono un argomento circondato da silenzio e vergogna. Perché abbiamo tanta paura di un processo naturale che ci permette di dare la vita? Come mai ci affrettiamo a nascondere nella borsa gli assorbenti quando capita di tirarli fuori per sbaglio? Perché bisbigliamo «mestruazioni» mentre siamo pronti a gridare insulti di ogni tipo? Mescolando antropologia, storia, ecologia, medicina ed esperienza personale, Élise Thiébaut affronta un argomento delicato e insospettabilmente accattivante, riuscendo con la sua prosa vivace a dimostrare quanto sia complesso il principale protagonista della vita femminile. E quanto le superstizioni, le leggende, i non detti, abbiano influito per secoli sulla discriminazione delle donne. Sorprendente, chiaro, scientificamente accurato, Questo è il mio sangue , oltre a essere un appassionante viaggio alla scoperta di un fenomeno naturale come mangiare, bere, dormire, fare l'amore, è anche un manifesto della rivoluzione mestruale in atto. Perché parlare apertamente di mestruazioni significa, per ogni donna, accedere a una nuova consapevolezza di sé, del proprio corpo e della propria identità.
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Semplicemente bellissimo. Lo avevo visto di sfuggita nelle storie di @lhascrittounafemmina e mi è rimasto impresso nella mente. Se avete prestato un po' attenzione alla cronaca, degli ultimi mesi soprattutto, è tornata a gran voce la richiesta di abbassare tassa sugli assorbenti per renderla uguale a quella dei beni di prima necessità ovvero il 4% (se non toglierla del tutto). Tutto questo "putiferio" è ritornato alla ribalta dopo la decisione del governo di abbassare la tassa sui tartufi e quindi potete immaginare la reazione nel leggere una cosa del genere, che appare come una presa in giro quando si chiedono cambiamenti su questioni molto più serie e vengono ignorate. La cosa che mi ha stupito (e fatto incazzare) di più è che tantissime persone tra cui molte donne si sono schierate contro questa lotta. Probabilmente sono persone benestanti che hanno un ciclo regolare breve e che non gli comporta disguidi, a cui non frega niente di qualunque altra donna e se possa o meno avere problemi in tal senso. Maschilisti che urlano a gran voce che questa è l'ennesima "battaglia femminista" che mette la donna sopra l'uomo. Chiariamo una cosa (per la milionesima volta): Femminismo è maschio = femmina Se qualcuno dice il contrario non ha idea di cosa sia il femminismo. Se una donna si proclama femminista ma è sessista, non è femminista. L'autrice ne parla di questa enorme battaglia globale, citando il testo (non parola per parola): Nel 2000 la Gran Bretagna è passata dal 17,7% al 5% e hanno continuato la questa battaglia finché non è non è stata ridotta a zero. In Germania la tassa e 17%, in Belgio il 21%, in Spagna il 10%, Svezia e Norvegia il 25%, mentre l'Ungheria è al 27%. Negli Stati Uniti 5 Stati hanno soppresso la tassa e nel 2016 New York ha deciso di rendere disponibili gratis queste protezioni nei college e nelle università pubbliche come rifugi per senzatetto e nelle carceri. In Francia è stato ridotto al 5,5%, vittoria parziale perché si puntava un 2,1% (lo stesso valore applicato ai farmaci con ricetta) oppure azzerarla. Oltre a questo si puntava anche a fornire di distributori automatici di assorbenti in luoghi pubblici, perché come si distribuiscono preservativi dovrebbero esistere anche di altro più irreperibile se capita urgenza. Ma come ci farà notare spesso: è solamente un bisogno biologico incontrollabile che colpisce le donne dai circa 10 anni fino ai 55/60 (mediamente), per 7 giorni al mese, fin dall'inizio dei tempi. Pretendiamo troppo ad essere considerate e, addirittura, ad urlare a gran voce di avere diritti in tal verso. Figuriamoci far accettare che possa comportare dolore e malattie piuttosto gravi, cosa che solo oggi (e comunque con scetticismo anche dal campo medico) viene presa in considerazione. La donna deve soffrire, perché si lamenta? Lo sappiamo già che "ha le sue cose" ed è intrattabile. (Eh già, i luoghi comuni sono davvero duri a morire). L'autrice è francese e quindi la sua esperienza personale si baserà principalmente sulla Francia, ma non si è rinchiusa in quel mondo, ma ha allargato davvero molto gli argomenti che ha deciso di trattare, che sono vasti. Per esempio ci parlerà della sua vita, di come ha vissuto le mestruazioni fino ad arrivare alla menopausa. Infatti lei ha fatto tutto questo ragionamento quando ormai il suo periodo fertile era finito, però si è ritrovata a riflettere pensando quanto sia "stupido" avere ancora questo taboo addosso e sperando di riuscire a far comprendere più cose, unendosi alla "battaglia" per sdoganare tutto questo e (magari) arrivare al giorno in cui sarà normalissimo e le donne potranno vivere in pace col proprio corpo. Perché si, le mestruazioni possono essere una grande fonte di problemi (semplicemente per chi ha un ciclo abbondante), ma rivelarsi quasi letali per chi ha malattie legate ad esso; ancora oggi difficilmente diagnosticabili e a volte minimizzate per i sintomi che presentano (il dolore, come dicevo sopra). Lei lo ha vissuto sulla sua pelle, rischiando davvero molto e passando tantissimi anni a cercare risposte ed ottenendole solo quando poteva essere tardi. Ci parlerà anche in maniera più fredda e biologica del corpo femminile, spiegando bene in cosa consiste il nostro apparato riproduttore, tutti i dettagli che lo riguardano, dalle mestruazioni fino ad arrivare a parlare delle cellule e degli ormoni che regolano il tutto. Insomma tantissime cose che lei cercherà di spiegarci, dando però l'idea di quanto può essere complicato e ampio tutto ciò che ci succede, a cui ci accorgiamo solo quando sanguiniamo. Questa enorme parentesi la troviamo qua e là nel libro contiene molti riferimenti (o forse dovrei dire speranze) al futuro alla ricerca, perché ci rende partecipi del fatto che non esista quasi una ricerca che miri a comprendere il ciclo mestruale e le malattie legate ad esso. Insomma, siamo circa metà della popolazione mondiale, ma a quanto pare non meritiamo studi approfonditi su cosa succede nel nostro corpo, perché (in effetti) hanno fatto delle scoperte solo di recente che sono incredibili, e vien da chiedersi perché non prima e/o perché siano così poche. Ne parla anche attraverso c'è una prospettiva storica, mettendo in campo sia le superstizioni, che sentiamo anche adesso continuare a girare e che fanno sorridere ma che rappresentano problemi molto seri in alcune zone del mondo, sia partendo dal passato (per esempio cita Artemide) e come moltissime cose abbiano un riferimento o siano una metafora del ciclo mestruale o delle stesse mestruazioni. Sono nominate delle donne che hanno fatto scalpore negli ultimi anni perché hanno (banalmente!) mostrato le proprie mestruazioni in pubblico. C'è una giovane donna che ha corso una maratona senza indossare niente, per dimostrare che non c'è niente di male, per dimostrare a se stessa e agli altri che poteva farcela nonostante avesse il ciclo, e soprattutto cogliendo l'occasione per far parlare di mestruazioni, del problema che non tutte possono permettersi degli assorbenti. Ovviamente grida e sdegno pubblico, non sia mai che ci si possa macchiare in pubblico e non vergognarsi! Simile a lei anche un'altra ragazza (che è diventata poi famosa per il libro di poesie Milk and honey ) ha fatto scandalo pubblicando una foto su Instagram di lei nel letto, di spalle, mentre aveva sporcato di sangue i suoi pantaloni e il copriletto. La foto è stata subito censurata dai social, ma lei l'ha rimessa più e più volte, perché non c'è niente di scandaloso in questa foto (dovendo anche specificare che si trattava di sangue finto), portando di nuovo a discutere su questa tematica. Durante la storia parla anche di cosa veniva usato per coprirsi durante il flusso, fino ad arrivare alla assorbente ed il tampone, quest'ultimo esisteva già molto tempo prima di essere brevettato è venduto in giro per il mondo. Inventato nel 1937 ha dovuto aspettare il 1950 per essere utilizzato e solo nel 1972 viene dato il "permesso" anche alla ragazzine, creando una versione mini che non lacerasse il loro imene. La premura per la verginità sempre al primo posto. E visto che parliamo di assorbenti, un fatto davvero inquietante a cui non avevo mai pensato prima si è fatto strada nella mia mente grazie a questa lettura che lo evidenzia, ovvero: non ho mai pensato agli ingredienti che venivano messi al loro interno.
Voi ci avete mai fatto caso?
È una cosa assurda, però (davvero!) non c'è alcuna legge che obblighi i distributori a mettere ogni elemento contenuto sulla confezione. Non c'è scritto niente di niente sugli ingredienti in nessuna confezione. Assurdo, no? E' stata una ragazza a muoversi in questo senso pubblicando una petizione online (solo qualche anno fa, in Francia) chiedendo che venisse obbligata ogni casa produttrice a stampare sulle etichette tutto ciò che veniva contenuto in questi prodotti. Nonostante lo scalpore, nessuno l'ha considerata e nessun ente governativo si è mosso per portare avanti la causa; solo un'azienda per i consumatori ha iniziato a fare dei test su questi prodotti e i risultati sono agghiaccianti. Gli assorbenti non devono neanche passare sotto i controlli a cui sono costretti i prodotti della cosmetica. Nessuno li verifica. Nessuno controlla questi prodotti che noi ci mettiamo nelle mutande o dentro la vagina, alcuni risultati potenzialmente cancerogeni. Questo rende perfettamente l'idea della considerazione generale della donna. Ho scoperto che esiste la Giornata Internazionale dell'Igiene Mestruale, il 28 maggio, allo scopo di eliminare il tabù e offrire alle ONG che lavorano sotto questo tema una finestra di 24 ore per sensibilizzare il grande pubblico sulla questione. Un giorno?! Ci rendiamo conto che è niente? (Visto che temo sia quasi sconosciuto e chi ne parla sarà sicuramente vittima di minimizzazione se non intulti) Insomma ho cercato di dare una panoramica in più vasta possibile senza entrare effettivamente nella nello specifico di questo bel libro e mi rendo conto che ho detto tantissimo senza dire niente. È un argomento così importante, ricco, ancora troppo taciuto che si potrebbe parlarne per ore ore ore e continuare, perché c'è davvero troppo dietro tutto ciò. E nonostante siamo "fortunate" a vivere in paesi che consideriamo sviluppati abbiamo davvero ancora tanta strada da fare, come se valessimo meno e non meritassimo tempo da spendere. Senza contare le donne che vivono in povertà, in condizioni igieniche disastrose, che vivono in luoghi dove diventano impure quando hanno le mestruazioni e vengono emarginate in quel periodo. Un libro che stra-consiglio perché, sia che siate donne sia che siate uomini sia che siate giovani vecchi non importa, questo libro merita di essere letto, sperando di aprire qualche mente o semplicemente di dare informazioni importanti che non si conoscevano precedentemente; sperando di creare discussioni e portare alla luce tante storie diverse (poiché nessuna vive il ciclo allo stesso modo); sperando che un giorno tutto questo sia sorpassato e il ciclo mestruale sia qualcosa di sdoganato, di cui parlare alla luce del sole e che nessuna debba soffrire solo perché così è sempre stato. from Blogger http://bit.ly/2HCiG84 via IFTTT
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Hacklenen MapleChange, Nasıl Hacklendiğini Açıkladı – Kullanıcılar Hala Tatmin Olmadı
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Hacklenen MapleChange, Nasıl Hacklendiğini Açıkladı – Kullanıcılar Hala Tatmin Olmadı
Geçtiğimiz günlerde hacklenen ve gündeme bomba gibi düşen Kanada menşeli kripto para borsası Maplechange, ilk başta sosyal medya hesaplarını ve borsayı kapattıklarını belirttikleri açıklamadan sonra, bir anda ani bir kararla geri sosyal medyaya döndüklerini belirtmiş ancak kaybedilen Bitcoin’lerin iade edilemeyeceğini, diğer kripto para işlemleri için başvuruları açtığını duyurmuştu.
Görünüşe göre kullanıcılar paralarını alma konusunda oldukça ısrarcı ve borsanın yakasını bırakmıyorlar. Borsa 27 Ekim tarihinde yaşanan hacklenme olayının detaylarını açıklayıp, bunun bir exit scam olmadığına dair kullanıcılarını ikna etmeye çalışıyor. MapleChange kripto para borsası, paylaştığı yeni bir gönderide geçen haftaya dair detayları paylaştı.
Borsanın iddiasına göre, platform ”orijinal olarak Peatio isimli açık kaynaklı bir çerçeve üzerine kurulmuştu.” Platformun geçen hafta yaptığı güncelleme ile borsa ”Ruby 2.2.1 ve Rails 4’ten, Ruby 2.5.1 ve Rails 5‘e geçiş yaptı ki bu durum her şeyin birbiri ile uyumlu olması açısından inanılmaz boyutlarda tekrar kod yazımı gerektirdi.”
Kodların tekrar düzeltilme işlemini yapmadığını itiraf eden borsa, yaşanan saldırının sistemdeki bir bug yüzünden olduğunun farkında olduklarını da ifade etti.
Ancak kullanıcıların Twitter üzerinden verdikleri tepkilere bakılırsa, kimse buna ikna olmuş gözükmüyor.
pic.twitter.com/Z98ofaKvsy
— CryptoFatCat (@bbmk859) 31 Ekim 2018
Why aren’t you responding to @CryptoKoson or Nerva? You bypassed and ignore me while sending our users coins to a random community member. Additionally, if you only had 30kUSD worth “stolen” why did you shut down. There are so many holes in this story. And where’s my XMR? #Shady
— Mutex Crypto (@mutexcrypto) 30 Ekim 2018
Hacklenen MapleChange, Nasıl Hacklendiğini Açıkladı – Kullanıcılar Hala Tatmin Olmadı isimli makale Ali Emre KONAKÇI tarafından hazırlanmış ve koinbulteni.comda yayınlanmıştır.
Kaynak: Koin Bülteni
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Italian Fabric Shoulder Bags-How Do I Tell A Real Prada Bag from A Bogus One
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Le rivelazioni bomba dell’ex premier del Qatar sulle complicità con il terrorismo jihadista, ignorate dai media
4 novembre 2017
La bomba della rivelazione della colpevolezza statunitense e saudita nella creazione di ISIS Ignorata dai Media Mainstream – e dal Team Trump Ecco, proprio dalla tana del lupo! L’ex primo ministro del Qatar rivela da solo il modo in cui il suo paese ha lavorato con l’Arabia Saudita e con la Turchia sotto la direzione degli Stati Uniti – vale a dire l’amministrazione Obama – per fornire armi e soldi ai terroristi jihadisto in Siria: “L’intervista esplosiva dell’ex Primo Ministro del Qatar, Hamad bin Jassim bin Jaber al-Thani, costituisce un alto livello” di rivelazione pubblica circa la collusione e il coordinamento tra quattro paesi per destabilizzare uno Stato indipendente, [incluso] il possibile sostegno a Nusra / al-Qaeda “. … L’ex primo ministro del Qatar, Jaber al-Thani, che ha supervisionato le operazioni di Siria per conto del Qatar fino al 2013, ha dichiarato, riconoscendo che le nazioni del Golfo stavano armando i jihadisti in Siria con l’approvazione e il sostegno degli Stati Uniti e della Turchia: ” Non voglio entrare nei dettagli ma abbiamo documenti completi su di noi per come abbiamo gestito la situazione in Siria “. Al-Thani ha sostenuto che sia il re Abdullah dell’Arabia Saudita (che regnò fino alla sua morte nel 2015) sia gli Stati Uniti hanno posizionato il Qatar in un ruolo di primo piano per le operazioni segrete dirette ad eseguire la guerra per procura. “I commenti dell’ex primo ministro, mentre sono molto rivelatori, erano intesi come difesa e scusa del sostegno del Qatar per il terrorismo e come critica degli Stati Uniti e dell’Arabia Saudita per aver mandato avanti essenzialmente il Qatar” tenendo la borsa dei finaziamenti “per sostenere la guerra contro Assad . Al-Thani ha spiegato che il Qatar ha continuato a finanziare gli insorti armati in Siria, mentre altri paesi hanno infine diminuito il sostegno su larga scala, per questo si è scagliato contro gli Stati Uniti e i Sauditi, che inizialmente “erano con noi sulla stessa trincea”. ‘ [“ In Shocking, intervista virale, Qatar confessa i segreti dietro la guerra siriana “, Zero Hedge , 29 ottobre] Rotto il silenzio! Prendere in considerazione la vulnerabilità degli ex funzionari americani che erano responsabili in quel momento, il presidente Barack Obama e il segretario di Stato Hillary Clinton. Proprio ora, quest’ultima aveva avuto la sua settimana peggiore dopo aver perso le elezioni con le rivelazioni sul dossier Steele, la faccenda dell’Uranium One e l’implicazione del gruppo Podesta nel “RussiaGate “. L’unica cosa è rimanere indietro e guardare lo spettacolo dei fuochi d’artificio ! Da Tom Luongo (citando Zero Hedge ): “Folks, ci ha detto già da acuni giorni che il muro di complicità attorno a Hillary Clinton sta scomparendo. Ora il Qatar, che non ha nulla da perdere a questo punto, rivela la complicità di questa amministrazione con il Jihadismo, specialmente perché i Sauditi hanno cambiato faccia ed hanno cercato di rendere il Qatar quale capro espiatorio per l’insurrezione terroristica fallita in Siria. «Tuttavia, puntare direttamente il dito sul Dipartimento di Stato e sulla CIA, quando era sotto il controllo di Hillary Clinton, è assolutamente la cosa più dannosa che potevano fare in questo momento». Ecco che arriva! Devono quasi sentirsi dispiaciuti per la povera Hillary! La squadra di Trump ei loro sostenitori nei media – partendo da Fox News , che stavano ballando sulla tomba politica di Hillary per tutta la settimana scorsa – saranno su tutta questa storia in pochissimo tempo! (si pensava). Tranne che non lo fossero. Mentre Luongo indicava ciò che doveva accadere, non veniva fuori neppure un sospetto o una accusa da parte di alcuno nell’amministrazione. Niente neppure dalla Fox News . Entrambi erano come la mamma dei media mainstream, che prevedibilmente erano rimasti silenziosi come le tombe delle centinaia di migliaia di siriani macellati dai jihadisti. Nessun fuoco d’artificio, nssuna campagna di accuse, solo il cinguettio dei grilli. Come ho previsto a quel tempo , la storia del Qatar sarebbe stata totalmente ignorata dai media mainstream americani (e dei vassalli europei). In realtà, non un singolo media importante negli Stati Uniti gestisce la storia, anche se ci sono stati pochi articoli in lingua inglese in Medio Oriente. Le uniche pubblicazioni di queste rivelazioni negli Stati Uniti sono state fatte dai media alternativi come Zero Hedge, l’Istituto Ron Paul , Antiwar.com e alcuni altri, soprattutto blogger che prendono la parte di Zero Hedge . In breve, lontano da essere una notizia di successo , era quello un non evento. Non-notizie. Non è accaduto . La storia non èstata notata neppure da coloro che avevano un interesse politico diretto e schierato per utilizzarlo. Proprio come l’ultima volta. Ricordate: già avvenuto nell’agosto 2016 Donald Trump aveva accusato Barack Obama e Hillary Clinton di essere rispettivamente il “fondatore” e la “co-fondatrice ” dell’ ISIS. Scandalo nei media e nel mondo politico ! Le presunte fonti di fatto, che sembravano neutrali, saltarono in azione per denunciare Trump. “Falso”, aveva dichiarato FactCheck.org . , guai a flirtare con “teorie di cospirazione”, Snopes annusava . “castagne sul fuoco”, aveva dichiarato PolitiFact . Beh, certo, che cosa ti aspetti dal coro dei media mainstream e dai loro portaborse? Quanta dolce la vittoria sarebbe stata qualora il Team Trump avesse colpito con la prova! In attesa di anticipazione ho mandato via email alcuni contatti che lavorano sulla campagna (11 agosto 2016): Tutti sappiamo quanto i media mainstream siano bugiardi, ma l’accusa di DJTrump che Obama e Hillary sono stati fondatore e co-fondatore di ISIS è risultata perfettamente vera. Mettere soldi e armi in sostegno per gli jihadisti era stato previsto (quando Hillary era stato Segretaia di Stato) nel 2012 i n un memo della DIA (Defence Inelligence Service) per realizzare un “principato salafita” in una parte della Siria , ciò che è diventato l’ISIS nel 2013. Michael Flynn (l’ex generale addetto alla sicurezza) ha dichiarato che questa non era un “occhio cieco” ma una decisione deliberata “! “Non ho visto una inchiesta in merito a questo memo ed ai commenti fatti da Flynn in un qualsiasi punto di partenza, nonostante l’accusa di essere il ” fondatore / co-fondatore “. (…….) I ‘MEDIA HANNO IGNORATO IL MEMO DELLA DIA CHE PROVA L’ACCUSA DI TRUMP CHE OBAMA E CLINTON’ HANNO FONDATO ‘ISIS “L’ultimo esempio dei comportamenti del grande media” nel fronte per sostenere Hillary “è stata la risposta isterica all’accusa di Donald J. Trump che il presidente Barack Obama e l’ex segretario di Stato Hillary Clinton sono rispettivamente” fondatore “e” co-fondatore ” dello Stato islamico (ISIS, ISIL). “Nessuno dei grandi media si è preso il disturbo di menzionare il documento ufficiale che dimostra la verità assoluta delle accuse di Mr. Trump. “Nel 2015, fatte salve le richieste della FOIA di Judicial Watch, era stata resa pubblica una relazione dell’Agenzia di Difesa della Difesa (DIA) di agosto 2012 . Questa ha precisato che il sostegno esterno alle forze jihadiste – in cui l’Al Qaeda in Iraq (AQI) e la Fratellanza Musulmana figurano in maniera prominente – per combattere contro il governo siriano ha creato la “possibilità di istituire un principato dichiarato o non dichiarato delle forze del terrorismo islamico nell’ Oriente della Siria, e questo è esattamente quello che i poteri di supporto all’opposizione volevano , per isolare il regime siriano “. Hillary Clinton era allora il segretario di Stato di Barack Obama. “L’anno successivo, nell’aprile 2013, il principato” principio salafista “previsto si è veramente realizzato , con i gruppi terroristi dichiaratisi come lo” Stato islamico dell’Iraq e della Siria “- ISIS. “Come ha sottolineato il signor Trump, una precondizione necessaria per l’emergere di ISIS è stata la precipitosa ritirata di forze americane provenienti dall’Iraq da Barack Obama, che ha agevolato l’estensione delle operazioni da parte di Al Qaeda e ISIS in Siria. Ma anche essenziale è stata la decisione sconsiderata della Casa Bianca di Obama e del Dipartimento di Stato di Clinton di perseguire in Siria la stessa politica di “cambiamento di regime” che aveva portato ai disastri in Libia. Ciò ha significato pompare soldi e armi nella guerra siriana a sostegno dei jihadisti diretti da al-Qaeda. Mike Flinn“L’anno scorso, commentando la relazione DIA del 2012, il generale Mikael Flynn, già direttore della DIA e successivamente consulente per la sicurezza del signor Trump, ha commentato che l’ascesa di ciò che è diventato ISIS non è il risultato di trasformare un ” occhio cieco “ma piuttosto di una” volontaria decisione “per consentire la realizzazione del previsto” principato salafita “. Come lo stesso General Flynn ha commentato in un’intervista rilasciata alla TV Al Jazeera : Vedi: Foreign Policy Nota: Queste rivelazioni dimostrano ancora una volta la falsificazione sistematica delle notizie da parte dell’apparato dei grandi media che hanno ignorato la “pistola fumante” delle dichiarazioni che provano la complicità degli USA, dell’Arabia Saudita e dei loro alleati nell’aver creato, armato e favorito i gruppi terorristi dell’ISIS e di A- Quaeda per utilizzarli come truppe mercenarie al servizio degli interessi USA nel rovesciare il governo di un paese sovrano come la Siria. Il silenzio complice su queste responsabilità continua e viene ereditato dalla nuova Amministrazione di Donald Trump, nonostante questi avesse delle buone carte in mano per fare fuori la sua rivale nelle elezioni presidenziali. A conferma di come gli apparati dello Stato Profondo (the Dep State) sono quelli che guidano realmente la politica estera USA, a prescindere dai presidenti. Il conflitto in Siria ha causato oltre 450.000 vittime, secondo una stima per difetto, decine di migliaia di feriti, mutilati, 6/7 milioni di profughi, immani distruzioni, la più grande emergenza umanitaria dopo la Seconda Guerra mondiale. Un giorno forse qualcuno dovrà chiedere conto agli Stati Uniti ed ai loro alleati di questa immane tragedia ed allora sarà necessario istituire un nuovo “processo di Norimberga” per crimini contro l’Umanità. Fonte: Strategic Culture Traduzione e nota : Luciano Lago Preso da: http://ift.tt/2zd0Ov3
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«Che cosa stai facendo?» La pesante borsa che nascondeva al suo interno l’artiglieria, pendeva dalla spalla del sicario vestito alla perfezione del tuo completo scuro, mentre egli osservava scettico l’ex collega che si era presentato davanti al Continental con la sua auto più appariscente. «Io ho accettato la collaborazione, io ho deciso di guidare, tu fai il braccio e spari. Sappiamo entrambi che hai una mira migliore della mia per quanto mi dolga ammetterlo.» «Una decapottabile rossa? Sei serio?» «Carica e monta su, facciamo in fretta. Lo sai, abbiamo già rodato.» Il sicario lanciò il borsone sui sedili posteriori e salì in auto aprendo la portiera mentre si guardava intorno in parte teso per l’azzardo di Specter. Non appena John si fu accomodato, Specter partì senza mezze misure verso il luogo della missione. «Come ai vecchi tempi. È un peccato che ora tu mi abbia sostituito bellamente con una sconosciuta che potrebbe strangolarti nel sonno da un momento all’altro.» John voltò la testa di qualche grado nella direzione dell’autista e lo ferì con il suo sguardo più infastidito, seppur immerso in una cornice neutrale. «Che c’è? La conosci da quanto? Qualche mese? Invece io sono stato tuo collega -e amico- per anni. Dovresti andarci più cauto, abbiamo già visto come le cose possono prendere pieghe div- Hey guarda. Non è quello il nostro obiettivo?» «Sì, ma c’è una ragazzina con lui. Non posso sparare.» «No che non puoi.», Specter affinò lo sguardo e sterzò dolcemente per imboccare una strada secondaria, attendendo che il contatto si allontanasse di qualche metro prima di tornare a seguirlo. I due sicari videro l’uomo e la ragazzina salire su una limousine nera dai vetri oscurati. John aveva estratto la propria pistola dalla fondina e vi aveva applicato il silenziatore, che si bloccò nella canna con un inquietante “click”. Specter si mise al discreto inseguimento della limo, di tanto in tanto abbassava lo sguardo sulla mano sinistra di John che stringeva la pistola appoggiata sulla propria gamba. «Hai tolto la fede.», affermò Specter dopo interminabili minuti di silenzio. Anche John rimase in silenzio, distolse le iridi scure da davanti a sé per osservare il mondo scorrere veloce al lato destro dell’auto. «Hai fatto bene.», aggiunse infine Specter, senza la sua solita vena ironica nella voce. Al commento John voltò il viso verso di lui, mettendo in mostra una vaga espressione sorpresa, ma in parte anche sollevata dall’assenza di giudizi. Specter stava per aggiungere altro, quando vide la Limo fermarsi davanti a un palazzo di lusso. L’obiettivo scese dal mezzo trascinando la ragazzina per il braccio. «Non mi sembra proprio che lei non stia più nella pelle all’idea di seguirlo.» John attese che la limo ripartisse e che nessuno fosse nei paraggi prima di scendere. «Specter credo proprio che ci sia un cambio di programma. Niente hit and run, è meglio se tu ti occupi della ragazzina mentre io mi libero dell’obiettivo.» Specter sembrava non aspettare altro. Con un movimento rapido e leggero uscì dall’auto senza nemmeno aprire la portiera e si avviò verso il palazzo. John studiò il vestiario del collega: non era mai stato troppo propenso all’abbigliamento formale tipico dei sicari uomini. E anche quel giorno era così casual da dare l’idea di voler puntare a un pub dopo il lavoro. John da parte sua invece era impeccabile come al solito. Entrarono entrambi nel palazzo, Specter per primo, si guardarono brevemente intorno prima di iniziare a seguire l’obiettivo. John si preparò a dover faticare parecchio per non analizzare stanza per stanza, quando sentì dei singhiozzi provenienti dalla tromba delle scale. Specter si voltò di scatto verso di lui ed entrambi accelerarono il passo per raggiungere la fonte dei lamenti. I sicari scivolarono silenziosamente verso le scale e percepirono la porta tagliafuoco richiudersi al terzo piano. «Ci ha risparmiato un po’ di tempo evitando l’ascensore.» «Vuole evitare le telecamere.» I due sicari entrarono al terzo piano e Specter richiuse la porta lentamente, per evitare che si sentisse anche solo il minimo rumore. Ora era John a precederlo, il suo passo era divenuto sicuro e disinvolto, la pistola pendeva al suo fianco luccicante e letale. Specter lo seguiva apparentemente disarmato, preferiva dare l’idea di esserlo, sebbene nascondesse armi di diverso tipo in luoghi diversi degli abiti. I due sicari sentirono la ragazzina chiedere più volte dove fossero i suoi genitori, ma le lamentele venivano ignorate in continuazione. John e Specter si appiattirono contro il muro che separava un corridoio dall’altro. Dietro l’angolo l’obiettivo stava aprendo la porta dell’appartamento, accompagnato da un continuo piagnucolio sommesso. L’obiettivo entrò con la ragazzina e i due sicari avanzarono, bloccando la porta silenziosamente per poter entrare. John aveva già sollevato la pistola, mentre Specter era pronto a separare la ragazzina dall’obiettivo. Per qualche attimo entrambi si soffermarono sull’arredamento inesistente dell’appartamento in sé: non c’erano lampadari, ma solo lampadine; i mobili erano totalmente assenti se non per un paio di sedie in corridoio che probabilmente venivano usate da qualcuno in attesa; la carta da parati era ormai rovinata dall’umidità e le finestre erano sbarrate. I due avanzarono sentendo delle voci femminili uniti al piagnucolio della ragazzina. Specter camminava davanti a John, la cui pistola tesa e carica era pronta a far fuoco appena sopra la spalla del collega. Dopo anni di servizio prestato insieme, formavano ancora una squadra pressoché perfetta, che comunque aveva una prontezza di riflessi formidabile anche in caso qualcosa fosse andato storto. L’obiettivo uscì da una stanza trascinando qualcosa, si trovò faccia a faccia con i due sicari. I primi secondi seminarono confusione e incredulità nell’obiettivo che però reagì lasciando cadere un pesante sacco nero per cercare di fuggire e infilarsi in un’altra stanza. John sparò un solo colpo. Il proiettile attraversò l’aria fino a incontrare la nuca del fuggitivo, per poi colorare una parete con schizzi di sangue. Specter si era abbassato e, come se fosse il gesto più naturale del mondo, aveva aperto il sacco. Con la mano tastò al suo interno e deglutì. Lo sguardo di John incontrò quello del collega che, voltandosi lentamente, estrasse la mano che mostrava lunghi capelli scuri, intrisi di sangue per mostrarli al collega. Tutte le luci si spensero all’improvviso, lasciando i due nella completa oscurità. «John?», la mano di Specter cercò il braccio del collega e poi lo stipite della porta. John era avanzato e aveva abbassato la maniglia dando una piccola spinta all’uscio che si era dischiuso. Un rumore viscido e gorgogliante cominciò a farsi strada e Specter fu colto da una sensazione di panico che non si sapeva spiegare, era indotta e totalmente irrazionale. Quasi subito però cercò di ragionare e si accorse che la causa di quel blackout e di quel suono non fosse altro che il subconscio di John. «John ragiona, non è stata colpa tua.», suggerì Specter riferendosi al cadavere che giaceva nel sacco. Le luci si riaccesero, assumendo però una tinta rossastra, il mondo attorno a loro si era fatto cupo, surreale. «John per favore, mantieni la calma.», ma l’Uomo Nero aveva già incontrato con lo sguardo tutti gli elementi tipici di una vera e propria stanza degli orrori. Specter cercò di ignorare il contenuto di quell’ambiente per concentrarsi sul collega. «Jonathan? Ascoltami: non farà più nulla. Lo hai fermato e hai vendicato tutti coloro a cui ha fatto del male», Specter spostò al fianco del collega, questa volta come amico. Cercò di entrare nel suo campo visivo senza successo, poiché le luci si spensero di nuovo. Le pareti presero a vibrare, pezzi di intonaco si erano sbriciolati e cadevano a terra infrangendosi sul pavimento, un rumore cupo si era unito alla vibrazione e dalle finestre penetrava una luce rossa intermittente. Specter prese John per un braccio e percorse l’appartamento a ritroso, per portare fuori il collega e sperare così che lasciasse scorrere ogni brutto ricordo appartenente al proprio passato, riportando le cose a come erano poco prima. Quando però Specter spalancò la porta che dava sul corridoio del palazzo, notò subito che il pavimento ricordava l’aspetto della carta lentamente consumata dal fuoco. John avanzò per primo, non sembrava essere particolarmente stupito da ciò che stava succedendo, come se si aspettasse da un momento all’altro che le cose tornassero normali. L’Uomo Nero avanzò nel corridoio, il pavimento sotto di lui era sottile e instabile, ma non sembrava essere un problema sotto il suo peso. Dal canto suo Specter però non sapeva se egli fosse un ospite gradito e non aveva di certo l’intenzione di finire di sotto. «Nikolaij!», la voce severa e perentoria di Specter richiamò l’attenzione di John, utilizzando il nome reale. Era più che certo che lo avrebbe scosso da quel guscio di risentimento in cui si era chiuso da qualche minuto. John si voltò nell’udire il proprio nome, ma la sua espressione cambiò totalmente quando il suo sguardo scuro incontrò i tratti insoliti di Specter. Il collega appariva molto più vecchio, i suoi capelli e la sua barba si erano schiariti in ogni punto e non solo a tratti. Specter aveva sempre giustificato un tratto di albinismo e John non si era fatto ulteriori domande. Specter aveva corrugato la fronte, sorpreso dallo sguardo lanciatogli dal collega, ma decise comunque di parlare ancora prima di sapere quale fosse il problema. «Senti, non è che se ti seguo qui crolla tutto e io finisco a prendere un tè con Lucifero, no?» John tornò verso di lui a passi lenti e incerti. «Ti sto vedendo. Tu sei qui?», mormorò l’Uomo Nero. «Sì e per questa gita ti ringrazio molto. Potremmo andare, che ne so, nel mondo reale, ora?» «I tuoi capelli.», la frase di John rimase sospesa nel nulla, ma non sembrò poi così sorpreso dal cambio d’aspetto dell’amico, non quando poco tempo prima anche Margot aveva assunto una forma diversa nell’Alter. Specter cercò una superficie lucida in cui specchiarsi e trovò la risposta allo sguardo dubbioso di John nelle porte lucide dell’ascensore. Rimase a guardarsi a lungo, si riprese solo quando vide John raggiungerlo alle spalle e fissare con lui l’immagine distorta ma piuttosto chiara dell’amico. «Beh avrei preferito tu lo sapessi in un altro modo, ma-» La confessione di Specter fu interrotta da da uno scricchiolio che proveniva dal muro poco lontano da loro. La carta da parati sembrava essere attraversata da venature che poi erano divenute vere e proprie crepe. Il bordo delle crepe era marcito in pochi secondi e da esso aveva iniziato a riemergere una figura umanoide, con gli occhi ricuciti e la bocca deforme. «Hai un subconscio stupendo, John, lasciatelo dire.» Specter aveva fatto un passo indietro vedendo cadere a terra la figura, legata mani e piedi da qualcosa che sembrava essere un cordone ombelicale. «D’accordo John, credo che se tu non mi voglia vedere vomitare tu mi debba portare fuori da qui.» L’Uomo Nero osservò solo per qualche secondo la creatura agitarsi con movimenti spastici prima di girare sui tacchi e ridiscendere le scale. «Stavi dicendo? Cosa dovevo sapere in un altro modo?», chiese John mentre entrambi raggiungevano il piano terra. John si fermò davanti alla porta d’uscita e bloccò il collega. «Non hai idea di come si esca da qui vero? Bene.» «Potresti non cambiare discorso e rispondermi?», lo incalzò John appoggiandosi alla porta con una spalla. Specter sbuffò e sollevò gli occhi al cielo e si sistemò le mani sui fianchi, con fare nervoso, a disagio. «D’accordo. Mi sento quasi in colpa per non avertelo mai detto, ma come avrei potuto? Ti giuro che sono arrivato a un soffio dal vuotare il sacco molte volte, ma quando aprivo la bocca pensavo alla tua eventuale reazione e mi rimangiavo tutto. Sappi che non l’ho fatto per egoismo, ma per rispetto.» «Vuoi temporeggiare ancora un po’? Sappi che abbiamo tempo. Questo posto non ci lascerà andare, non prima che abbia fatto qualcosa.» «Qualcosa-cosa?» John sollevò leggermente il mento e incrociò le braccia, senza spostarsi da davanti alla porta. Specter distolse lo sguardo, apparendo messo alle strette, questa volta senza possibilità d’uscita. «Sono una specie di-», il collega stava facendo realmente fatica a pronunciare quelle parole, tanto da iniziare a fissare John con così tanta intensità da sperare che glielo leggesse in faccia, «In Russia ero quello che tutti chiamavano Дед Мороз.» «Died Moroz? Colui che porta l’inverno?» John sembrava incredulo, ma non come Specter si sarebbe aspettato. Pensò che probabilmente qualche esperienza lì in quel posto o forse con Margot gli aveva spianato la strada. «Sì. Mi chiamo Morozko e sono uno spirito piuttosto antico. Ho vagato per secoli in Europa, portando il gelo e il rigore. Inizialmente ero un vero e proprio stronzo-» John aveva sollevato un sopracciglio assumendo un’espressione scettica, «Sì, John, ancora più stronzo di così. Mi divertivo parecchio nel vedere soffrire le persone, portar via il loro cibo, i loro raccolti, i loro animali e a volte anche i loro figli. Poi, non so per quale assurda coincidenza, conobbi Vesna e la mia vita cambiò, proprio come è cambiata la tua con Helen.» «Hai incontrato primavera?», domandò John apparentemente non così sorpreso. «Ci innamorammo l’uno dell’altra e generammo una figlia, Sneguročka. Ma la sua nascita aveva portato gelosia nei confronti di altri spiriti che si annidavano in Russia perché Sneg -così la chiamavamo- era bellissima, buona e innocente. Qualcuno un giorno la rapì e la maledì con un incantesimo, ovvero quello di non poter amare. Così si slegò dal nostro affetto e prese a vagare solitaria per i boschi. Persino adesso non ho notizie di lei, non l’ho più rivista dal rapimento. Vesna non me lo perdonò mai, mi cacciò e non mi volle più vedere. Diceva che tutto il male che si annidava nella nostra famiglia era stato causato dalle mie efferatezze e non le ho mai dato torto.» John aveva annuito mentre osservava i tratti forse ora più veritieri che mai. «Mi spiace per la tua famiglia, non credo che tu ne abbia colpa. Comunque capisco il tuo indugiare, probabilmente fino a qualche mese fa ti avrei riso in faccia. Quindi Winston ha cercato anche te per le tue particolarità?» Specter indugiò qualche istante prima di annuire. Sembrava tormentato da altro, come se quello che gli avesse detto non bastasse. «C’è forse altro?», chiese John con una punta di freddezza nella voce. «Io in realtà cercavo proprio te, è stato Winston a farmi capire come stavano realmente le cose.» John corrugò la fronte sempre di più, alla ricerca di una risposta che non stava sopraggiungendo. «Cosa vuol dire che mi stavi cercando?» Specter si avvicinò alla porta e si appoggiò a sua volta a essa con la spalla opposta, osservando il collega da vicino.» «È stato uno dei tuoi antenati a maledire mia figlia. Precisamente tuo nonno. E solo la sua stirpe sarebbe in grado di sciogliere la maledizione. Per questo ti cercavo, Бабайка. All’inizio credevo di volerti strangolare a vista, ma poi ho capito che eri davvero all’oscuro di tutto e che non potevi fare nulla per Sneg, nemmeno tu. Winston mi ha offerto di starti vicino, sperando che un giorno avresti potuto riacquistare i poteri e ragionevolmente sotterrare l’ascia di guerra che apparentemente da secoli ci ha resi rivali.» Solo allora John assunse un’espressione confusa e incredula, immergendosi nel silenzio. Il sicario con una spinta di allontanò dalla porta e uscì, seguito da un altrettanto silenzioso Specter, ora rispettoso del ragionamento che probabilmente John si accingeva a fare. La strada all’esterno era popolata da creature orrende, che però sembravano ignorarli. Il sicario si guardò intorno più volte cercando qualche indizio. «Senti, John, lo so che tu non c’entri e la nostra amicizia è diventata reale. Mi ha aiutato a capire che l’odio era fomentato da una tradizione assurda di cui nessuno conosceva l’origine. Ero più che certo che un giorno avrei potuto farti ragionare e tu avresti potuto finalmente liberare Sneg e magari forse farmi tornare da Vesna.» L’Uomo Nero tornò a guardare il collega con i suoi profondi occhi neri, alle sue spalle lampi di luce mettevano in risalto una grossa creatura molto simile nella forma a un ragno, ma gigantesca. «Quindi tu in realtà sei Morozko e questo è il tuo aspetto?», la domanda di John parve scollegata dal discorso appena fatto, il che coprì Specter di un velo di incertezza. «Sì, ovvio. Questo sono io. Però sarei troppo riconoscibile se mantenessi sempre questo aspetto, quindi di tanto in tanto devo camuffarmi, anche se mi costa una certa fatica.» Lo sguardo penetrante di John si fissò su di lui a lungo. «Anche Margot era differente in questo posto, non mi stupisce.» Specter cercò di mantenere un’espressione neutra, ma avrebbe voluto chiedere qualcosa in più a proposito della giovane nuova collega di John. Si limitò a rispettare il suo silenzio e il suo bisogno di riflessione, seguendolo però per tutto il percorso che li avrebbe portati fuori di lì.
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