#i timidi ce la faremo
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la-scigghiu · 9 months ago
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Non sono pratica di ostentazioni "del muscolo" caratteriale. Mi compiaccio per loro, se incontro persone che si reputano dotate di attributi. Forse il dirlo spesso,come un mantra, le rende più sicure. Chi mi conosce,sa che pettino le paure quotidiane con timidi "ce la faremo"
.🦋.
🔸@Atlantide
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armoniaprivata · 4 years ago
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Campioni del Mondo (s)
Sono passate due settimane e solo adesso riesco a ripensare a quella sera, a rivederla con occhi più distaccati, e riesco anche a scriverne.
E' la sera della finale dei mondiali di calcio. Domenica sera. Tutti gli amici a casa propria, a vedere la finale insieme alla propria
ragazza, al proprio ragazzo, marito, compagno.
Perché? Per condividere la gioia o l'eventuale dolore durante e dopo la partita, abbracciandosi, baciandosi, gridando insieme, facendo
l'amore. Si, sono convinta che il motivo sia soprattutto questo.
Domenica sera, serata di finale. E Susy con chi la guarda la partita?
Come per altre partite, ci ritroviamo a casa di Stefano. Tutti "singles" (odio questa parola) come me. Io sono l'unica donna. Chiaro, lle altre o sono col partner oppure odiano il calcio.
Non che io sia una esperta, anzi. Tengo per l'Inter, e questo la dice lunga.... Ma quando gioca la nazionale mi prende qualcosa dentro, non
riesco nemmeno a pensare di non gioire o soffrire al fianco della mia squadra, della nostra squadra, della nostra Italia. E poi mi piacciono
i giocatori, anche se hanno dei look assurdi, come Gattuso e Camoranesi. Ma a parte chi si atteggia a prima donna (leggi Totti-DelPiero) gli altri ci mettono il cuore e l'anima e io li adoro tutti.
Domenica sera, a casa di Stefano. Da lui perché ha una TV fantastica, è un maniaco della tecnologia, rinuncia a tutto ma non all' "home
theatre". Sicuramente lo sta pagando a rate. E sicuramente ci guarda i porno. Tra l'immagine e il suono sembra di essere in campo. Iimmagina quando sullo schermo scopano....
Domenica sera, io da sola con quattro ragazzi, Stefano, Marco, Luca e Massimo. Nessun problema. Siamo amici da una vita, ci frequentiamo spesso ma nessuno di loro ha qualche interesse verso di me, né io
verso di loro. Quidi non ci sarà mai nulla tra di noi. Forse anche perché c'è giā stato... in varie occasioni mi è capitato di andare a letto con ognuno di loro. Non proprio tutti, Massimo è il fratello
di Luca, e ha 18 anni appena compiuti. Secondo Luca non è mai stato con una ragazza. A me non interessa, non ho nessuna intenzione di fargli da scuola.
RIpensandoci è curioso che io abbia fatto sesso con tutti e tre... È un caso, non è che mi sono fatta tutti i ragazzi che frequento! Anzi no, non è affatto un caso: probabilmente è il motivo per cui riusciamo a stare insieme cosė bene in gruppo: ci conosciamo bene, non ci sono invidie, desideri nascosti, secondi fini... Abbiamo provato a fare coppia, non è andata, bene, adesso siamo amici.
Forse riesco ad avere con loro una amicizia quasi maschile, una complicità, la cosa risulta lampante quando parliamo di donne... o quando mi invitano per le partite.
Domenica sera, finale della Coppa de Mondo. Una pizza mangiata in fretta e con lo stomaco quasi chiuso, per come stavamo soffrendo, e per il rigore subito. Pizza e birra. Non ci è venuto in mente niente di meglio per una finale di coppa del mondo. Pizza per l'Italia. Birra alla salute dei tedeschi, padroni di casa ma castigati con un due a zero senza appello.
Secondo tempo, di male in peggio. Siamo uno a uno, ma i francesi attaccano, ci pressano nella nostra area per minuti che sembrano ore.
Non può finire così, non deve finire con un gol dei francesi.
I miei amici soffrono. Soffrono nello spirito e nel fisico, è incredibile, si legge sui loro volti la tensione, è come se stessero giocando loro la partita. Doveva essere una bellissima serata, e invece sembra la notte prima degli esami di maturità. Mi guardano con occhi tristi e imploranti, come se io potessi fare qualcosa, come se potessi
cambiare le sorti della partita. In realtà mi rendo conto che sono il loro unico pensiero possibile per non pensare al fatto che stiamo per perdere un'altra finale, e ancora una volta con la Francia.
Un po' per questo, un po' perché il caldo con la tensione è diventato ancora più insopportabile, mi sbottono la camicetta facendo in modo che mi buttino un'occhiata almeno quando la palla va in rimessa laterale o il gioco si ferma per un fallo.
Vedo dei sorrisi, dei timidi accenni di sorriso sui loro volti, e allora mi faccio coraggio e lascio cadere a terra la camicetta, come una consumata spogliarellista.
Sono soddisfatta di quello che sto facendo, la partita resta durissima, sono ancora tesi ma molto meno abbacchiati di prima. Mi sembra che si
siano ricaricati, lo sento dalle grida con cui incitano i nostri
giocatori, sentono che ce la possiamo fare, anche se oggettivamente il possesso di palla è quasi sempre francese. E vediamo ancora molti
passaggi intercettati dai francesi a centrocampo, che ci fanno incazzare da morire.
Senza pensarci tanto su, lascio cadere a terra anche i pantaloncini. In realtà ci ho pensato. Ho pensato che vedermi in reggiseno e slip non è poi tanto diverso dal vedermi in costume. Ed ho un bel completino, colorato, allegro e per niente volgare. Certo, il perizoma lascia il
mio culetto quasi completamente nudo, ma non è una novità per nessuno, ripeto.
Quasi nessuno. Massimo, il diciottenne, è visibilmente distratto dalla partita, ed anche visibilmente eccitato.
Ma non me ne curo, il mio scopo è solo tirare un po' su il morale a questo gruppetto di tifosi sofferenti.
E funziona. Passo in mezzo a loro seminuda e lascio che mi appoggino la mano sul culo: sono diventata il loro portafortuna. Mi siedo sulle
ginocchia di qualcuno, quando il gioco necessita attenzione. Tutti tranne Massimo... solo a guardarmi sembra talmente eccitato che temo che se mi sedessi su di lui non riuscirebbe a trattenere un orgasmo, e
non voglio metterlo in imbarazzo di fronte a suo fratello e ai suoi amici.
Sono la loro mascotte ormai... e la cosa non mi dispiace affatto. So di avere bisogno di attenzioni, e di essere un po' esibizionista, e mi sto
godendo questo momento sperando di poterlo ricordare per sempre insieme alla vittoria.
Ma la vittoria è sempre più lontana... nei tempi supplementari
continuiamo a soffrire, e sembra che basti un niente, una minima distrazione di Cannavaro, perché la Francia chiuda la partita.
Sto soffrendo anch'io, non solo loro. Non se ne rendono conto perché mi vedono fare la cretina, ma ho un'ansia che mi distrugge.
I miei amici cominciano a disperare... se si va ai rigori si sa che ce la prendiamo nel culo ancora una volta, è matematico... iniziano a
girare frasi del tipo "beh, se vinciamo io faccio...", " se vinciamo io smetto... ", "darei tutto per questa vittoria"
Non so da quale parte del mio cervello sia uscita, ma sento la mia voce che dice: "Ragazzi, se vinciamo faccio tutto quello che volete per
un'ora!"
Un attimo di improvviso silenzio, quattro sguardi su di me, ma nessun commento. Un secondo dopo tutti a urlare verso lo schermo. Un fallo,
poi l'espulsione di Zidane portano via definitivamente l'attenzione da quello che ho detto.
Mi ritrovo a pensare che con la Francia in dieci potremmo chiudere la partita, e ho un brivido misto di piacere e di timore per la vittoria e per quello che ho promesso. Ma se vinciamo avranno ben altri pensieri per la testa, posso stare tranquilla, non mi hanno presa sul serio.
Finiscono anche i supplementari, si va ai rigori. Sono rassegnata alla sconfitta, ma contemporaneamente sollevata.
E invece è andata come sapete. Cinque tiri, cinque gol. Come se l'avessero fatto apposta. Per farmi dispetto. Così imparo a uscirmene con certe promesse!
I miei amici comunque pensano a tutto tranne che a me. Nessun accenno alla mia frase.
Siamo Campioni del Mondo!!! Esultiamo, saltiamo, ci abbracciamo, ci baciamo sulla bocca ma in questo momento di gioia nessun altro bacio
sarebbe possibile. Per Massimo è una festa doppia. Sento che per lui questo bacio, questo abbraccio hanno un gusto diverso. Non so se io sono davvero la prima ragazza che tocca, ma sicuramente ricorderà a
lungo questo contatto.
Continuiamo a fare casino per tutto il tempo della cerimonia, stappando bottiglie e riguardando i filmati della partita. Ad un certo punto Marco propone di prendere la macchina e a andare in centro a festeggiare per le strade, e fare il bagno nella fontana di piazza Brà. Sembrano tutti entusiasti dell'idea, ma Stefano li frena:
"primo, ci sono in giro migliaia di persone che guidano ubriache e secondo me in centro non ci arriviamo senza qualche ammaccatura"
"secondo, la Susy deve mantenere la sua promessa. Magari tra un'ora possiamo ripensare di uscire. Ma adesso, chi ce lo fa fare?
L'importante è fare festa, e noi la faremo qui."
Quasi non lo riconosco. Non può aver parlato così, non può essere lo Stefano che conosco...
Invece fa sul serio, e ha convinto tutti, non ha dovuto insistere molto. Luca e Marco cercano di difendermi; penso che non lo faranno, per la nostra amicizia e per la presenza di Massimo. E invece lo faranno proprio per Massimo.
Stefano insiste e ne fa una questione di rispetto delle regole e della parola data. E lascia a me la decisione finale: rispettare la promessa
o sottrarmi perdendo la faccia di fronte a tutti.
Sa quanto sono orgogliosa e sa che sfidandomi accetterò.
E infatti dico "va bene."
Stefano è un leader. In questi momenti tira fuori la sua autorità e comanda tutti a bacchetta:
"le regole sono semplici: abbiamo quindici minuti a testa da passare con Susy e chiederle tutto quello che vogliamo. Siccome nessuno ha piacere che le sue cose si sappiano in giro, useremo quella stanza, e nessuno spierà né origlierà. In questo modo chi vuole potrà anche
passare il suo quarto d'ora a chiacchierare senza essere sputtanato per tutta la vita. E anche Susy immagino sia più felice così"
Annuisco. In fondo gli voglio bene.
"Non ho finito. Abbiamo 15 minuti a testa, ma se qualcuno ha piacere di
condividerli con un amico, i minuti diventano 30. Susy non dovrebbe avere problemi... e comunque la sua promessa non le lascia possibilità di opporsi. I limiti ovviamente ce li poniamo noi, siamo persone civili, siamo suoi amici e le vogliamo tutti bene."
Sono pronta. Faccio solo una richiesta: "voglio scegliere io il primo, e voglio che sia Massimo"
Accettano. Lo prendo per mano, mi sembra quasi che tremi. Ci avviamo verso la porta della camera e la chiudo a chiave alle nostre spalle.
Quello che è successo dopo è un'altra storia....
Ho voluto raccontarvi questa storia perché adesso sapete chi dovete ringraziare se siamo
CAMPIONI DEL MONDO
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italianaradio · 5 years ago
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Manovra: Di Maio, carcere per i grandi evasori e confisca. Conte: “la maggioranza è compatta”
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Manovra: Di Maio, carcere per i grandi evasori e confisca. Conte: “la maggioranza è compatta”
Manovra: Di Maio, carcere per i grandi evasori e confisca. Conte: “la maggioranza è compatta”
Il ministro degli Esteri e leader politico del M5S Luigi Di Maio parlando della manovra ha affermato: “la lotta all’evasione non la si può fare da timidi, bisogna essere decisi e chiari. Per me in Italia la lotta all’evasione la si può fare in tanti modi, anche incentivando l’uso delle carte di credito. Però la lotta all’evasione significa anche contrastare i grandi evasori. Noi ci aspettiamo che quando si approverà il testo della legge di bilancio si possa inserire il carcere per i grandi evasori e la confisca per sproporzione”.
Intanto, tra le ipotesi sul tavolo della manovra ci sarebbe “una prima rimodulazione delle tax expenditures, con le detrazioni fiscali che andrebbero a ridursi, fino ad azzerarsi, a partire dai redditi sopra i 100-120mila euro” coinvolgendo “solo l’1% dei contribuenti”. Come viene sottolineato nella maggioranza si tratterebbe di un intervento “soft, molto selettivo e non retroattivo”. Le nuove regole per gli sconti fiscali si applicherebbero a partire dalle spese del 2020, quindi con effetti sulle dichiarazioni dei redditi 2021.
Tra le altre misure allo studio: un fondo per la famiglia, che arriverà subito in manovra, poi l’assegno unico per i figli. Secondo quanto si apprende da fonti Pd, lo schema per riordinare gli aiuti alla famiglia dovrebbe essere questo: dal 2020 le risorse attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido) confluiranno in un unico Fondo che potrà contare su una dote aggiuntiva di circa 500 milioni, portando le risorse quindi a circa 2 miliardi. Nel frattempo, con una delega, si dovrebbe procedere a introdurre l’assegno unico, che potrebbe arrivare da metà anno o nel 2021.
Da fonti del governo si apprende invece che dovrebbe partire da luglio 2020 l’abolizione dei superticket.
Il premier Giuseppe Conte intanto assicura: “Il punto qualificante di questa manovra è che dobbiamo trovare le risorse perché l’Iva non sia rimodulata e che ci permetteranno di dare un segno della direzione di marcia” della politica economica del governo. Sulla manovra, aggiunge, “il clima di lavoro è buono, la maggioranza è compatta. E’ sbagliata l’impostazione di una manovra che sia la sommatoria di premure di una forza politica o di un’altra. Questo governo ha un progetto politico unitario, io sono garante che la manovra sia nell’interesse di tutti”. E sulle modifiche a Quota 100, il premier dichiara: “Sulla misura stiamo lavorando ai dettagli, siamo in contatto con i tecnici del Mef”. “Se ce la facciamo ci sarà il Cdm stasera, altrimenti domani”, avverte.
Ma sulla Quota 100 interviene anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Ho letto che i renziani vorrebbero abolire ‘quota 100’ e tornare alla Fornero. Noi faremo le barricate, se succede li teniamo chiusi in Parlamento giorno e notte”.
Il ministro degli Esteri e leader politico del M5S Luigi Di Maio parlando della manovra ha affermato: “la lotta all’evasione non la si può fare da timidi, bisogna essere decisi e chiari. Per me in Italia la lotta all’evasione la si può fare in tanti modi, anche incentivando l’…
Rosa Marchetti
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ravekidsgo · 7 years ago
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Voglio parlarvi di qualcosa di personale. Voglio farlo perché possa essere interessante per tutte le persone che sono simili a me e, ancora di più, per quelle che non lo sono. Anzi, mi rivolgo proprio a loro. Penso che ci sia molta confusione su quel tratto della personalità chiamato introversione. È credenza diffusa che introversione sia sinonimo di timidezza, che una persona introversa non apprezzi i rapporti sociali o che sarebbe più felice se si sforzasse di cambiare. Sono tutte cose false. E chi meglio di un introverso per spiegarvi perché? Sono molti gli aspetti che caratterizzano una persona introversa, ma io credo che quello più importante sia la tendenza a volgere il proprio sguardo all’interno di sé. Se le persone estroverse colpiscono per la loro energia e positività, quelle introverse appaiono generalmente più calme, rigide, a poco agio in contesti sociali. Questo però non significa che un introverso non apprezzi i rapporti sociali! Per me sono fondamentali e cerco di organizzare qualcosa di sociale tutte le sere. Il nocciolo però è che queste situazioni sociali prosciugano la mia energia, che ricarico invece con la solitudine. Uso una metafora che penso possa essere chiara per le persone estroverse: per un introverso stare in un contesto sociale è come andare sulle montagne russe. È bellissimo e potendo ci andresti magari tutti i giorni, ma solo per un periodo di tempo limitato. La situazione diventa ancora più stressante se l’attività sociale comporta conoscere persone nuove. Gli introversi, al contrario di quello che si possa pensare, amano molto conversare e soprattutto di argomenti intimi, ma prediligono un rapporto a due rispetto ad una situazione di gruppo. Trovarsi per lungo tempo in compagnia di altre persone, dividendo magari degli spazi comuni, è particolarmente stressante per un introverso. Tornando all’esempio delle montagne russe: voi vorreste passare 12, 24 o 36 ore di fila su di un otto volante in movimento? Costretti a magiare e a dormire lì sopra? Un introverso si sente allo stesso modo. Gli estroversi, al contrario, traggono energia dai contesti sociali. Vi faccio un esempio pratico: dopo che un gruppo di persone passa una giornata intera lavorando assieme ad un progetto o ad un evento, è molto comune che qualcuno proponga di cenare tutti assieme. È un’occasione per rilassarsi, scherzare e conoscere meglio le persone con cui si è passata la giornata. In pratica, per gli estroversi questo rappresenta un premio per il lavoro svolto. Per un introverso già stanco dalla giornata, questo rappresenta invece una punizione. Specie se, come detto prima, sono presenti delle persone sconosciute. Così come gli introversi amano passare del tempo in compagina, anche gli estroversi amano avere del tempo per se stessi. Ma in modo esattamente speculare, deve essere un periodo di tempo circoscritto e, soprattutto, essere una scelta. Credo proprio che ‘scelta’ sia la parola chiave. Per un estroverso, ben felice di passare qualche a ora da solo a leggere un libro, una condizione di isolamento forzato (fisico o psicologico) causa molta angoscia. Allo stesso modo per un introverso, che non vede l’ora di passare una serata tra amici, diventa angosciante non potersene andare in autonomia quando la sua energia è finita. Tutto questo non è però da confondere con la timidezza. Potremmo dire che la timidezza è una sorta di ansia di fronte all’interazione sociale, un timore intimo di non piacere agli altri. E sebbene molti introversi siano anche timidi, le due cose non coincidono. Io ad esempio non mi considero timido (o per lo meno non più). Come credo sia ovvio dalle mie attività, non ho problemi a stare di fronte ad un pubblico, a fare dell’umorismo o a esprimere le mie idee. Stare con le altre persone e conoscerne di nuove non mi causa nessuna ansia. Mi costa solo fatica. Può essere bellissimo, ma richiede energia. Altro preconcetto è che un introverso sia poco sensibile agli stimoli esterni. È il contrario. Io sono fin troppo sensibile agli stimoli esterni e mi distraggo facilmente. E questo sovraccarico di percezioni cosa consuma? Ormai lo sapete: energia. Altro motivo per preferire contesti chiusi, conosciuti e controllati. Ad esempio per me le spiagge o i centri commerciali sono dei luoghi infernali. Veniamo ora all’aspetto che mi sta più a cuore, ossia cosa aspettarsi da un introverso e come comportarsi con lui. Introversione ed estroversione sono solo due poli e la maggior parte della persone si colloca tre di essi, generalmente più vicino ad un polo che all’altro. Si può quindi essere leggermente introversi o fortemente introversi. Ci sono anche persone che si collocano esattamente nel mezzo. Tuttavia, semplificando, gli estroversi sono in netta maggioranza. Questo porta gli estroversi a percepire gli introversi come “strani” e a cercare, in buona fede, di cambiarli o di aiutarli. Capita quindi spesso che un estroverso che entra in contatto con un introverso per la prima volta percepisca, magari dopo qualche minuto, qualcosa che non va (un sospiro, uno sguardo distante, le spalle che si abbassano). Non c’è nulla che non vada, semplicemente in quel momento l’introverso sta esaurendo le sue energie. L’estroverso, mosso dalle migliori intenzioni, inizia a quel punto a domandare “va tutto bene? ma sei stanco?” o a dire “dai, lasciati andare!”. Tutte invasioni dello spazio personale, che aumentano lo stress del momento. Dato che nessun introverso vi risponderà mai dal vivo, lo faccio io adesso: - Va tutto bene? - Sì, va tutto benissimo. Sono felice che tu sia venuto a parlare con me, ma ancora non ti conosco e questa conversazione mi costa fatica. - Ma sei stanco? - Sì, sono stanco perché ho passato le ultime tre ore sulle montagne russe. È stato molto bello, ma ora avrei bisogno di riposare da solo. Ma non posso farlo, perché se ne me andassi ora, farei preoccupare le persone presenti o ferirei i loro sentimenti. - Dai, lasciati andare! - Non mi sto trattenendo. Questo è come sono io e tu mi stai dicendo che come sono io non va bene. Mi stai facendo sentire inadatto, perché ti aspetti cose da me che io non posso darti. Cosa dovrebbe fare quindi l’estroverso quando percepisce che qualcosa non va? È semplice: smettere di insistere e andarsene. Magari premiando con un bel sorriso l’introverso per lo sforzo fatto. Non fraintendetemi però! Non pensiate che interagendo con un introverso gli abbiate fatto un torto! L’introverso in quel momento è contento e pensa “forse mi sono fatto un nuovo amico. La prossima volta che lo vedo, dopo aver ricaricato le mie energie, gli farò molte domande, scherzeremo, organizzeremo attività insieme e magari un giorno faremo lunghe discussioni intime. Ma non ora, perché le mie energie si sono esaurite”. Voglio concludere dicendo che sono fermamente convinto che nessun tratto della personalità, tra introversione ed estroversione, sia migliore dell’altro. Ognuno è accompagnato da delle qualità, ugualmente utili. È tuttavia vero che l’estroversione è considerata più desiderabile. Non è raro infatti che i genitori di un bambino introverso, percependo la sua stanchezza o il suo disagio in contesti sociali, lo forzino ancora di più a socializzare, ad esempio con centri estivi o vacanze avventura, nella speranza che i sintomi dell’introversione spariscano e che, di fatto, la personalità del bambino “cambi”. Naturalmente questo non fa che prosciugare ulteriormente le energie del bambino e l’incapacità di soddisfare le aspettative dei genitori lo porta a sentirsi inadeguato, sviluppando magari quell’ansia invalidante chiamata timidezza, di cui sopra. Se passa molto tempo al computer, probabilmente diventerà un programmatore che lavora da casa. Servono anche quelli. Se preferisce passare i pomeriggi a leggere fumetti o a guardare i cartoni probabilmente diventerà uno scrittore o un illustratore. Servono anche quelli. Se passa ore camminando da solo e ascoltando musica con i suoi auricolari, probabilmente diventerà un musicista. Quelli invece non servono, ce ne sono già troppi, specie di cantanti, ma tant’è. Almeno starà bene con sé stesso. E anche con i sui amici, a cui vuole bene (purché si tratti di periodi di tempo circoscritti).
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