#grand bazar
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publicite-francaise · 7 months ago
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Au Grand Bazar Parisien, Sisteron, 1920.
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fidjiefidjie · 1 year ago
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Bonjour, bonne journée ☕️ ⛅️
Grand Bazar, Quartier d'Eminönü, Istanbul 🇹🇷 Turquie
Photo de Ara Güler 1965
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postcard-from-the-past · 7 months ago
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Grand Bazar of Constantinople, modern-day Istanbul, Turkey
French vintage postcard
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vieillesboutiques · 10 months ago
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Halle aux vêtements et Grand Bazar, Lyon, Rhône.
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wgm-beautiful-world · 1 year ago
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The Grand Bazaar of Tabriz, IRAN
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adriaticpulse · 2 months ago
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Tollwood Winter Festival 2024. - Što nas sve očekuje?
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sauolasa · 2 years ago
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Prende fuoco il grande mercato di Bongo bazar a Dacca
È il luogo dove vengono venduti gli abiti dei grandi marchi occidentali scartati dai controlli qualità. Nessuna vittima, ma 600 vigili del fuoco hanno lavorato per estinguere le fiamme
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woman-with-a-movie-camera · 2 years ago
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The Big Store (1973) /  Le Grand Bazar
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actorsinunderwear · 8 months ago
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Gérard Rinaldi in Le grand bazar (1973)
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rainedragon · 5 months ago
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Angelic Pretty Laforet Grand Bazar Love Princess Jumper Skirt Set
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y2klostandfound · 4 months ago
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Laforet Grand Bazar 1999
Illustration for Department Store Advertising, 1999.
Design by Ichiro Tanida
Source:https://www.instagram.com/p/C-rjPAUSQuy
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publicite-francaise · 6 months ago
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Grand Bazar de Lyon, Etrennes, Exposition de jouets, par Nicolas Tamagno, 1900.
À Lyon, les grands travaux d’assainissement et d’urbanisme sous le second Empire sont un terreau propice à l’ouverture de grands magasins. Inauguré le 8 novembre 1886, le Grand Bazar, deuxième magasin ouvert à Lyon par l’entrepreneur Henry Perrot est emblématique de ces nouveaux modes de consommation qui s’adressent à une clientèle élargie et apportent un soin particulier à la satisfaction des consommateurs. Relayés par la presse, grâce à des réclames et dans la rue par des affiches publicitaires aux couleurs chatoyantes, les grands magasins établissent les bases d’un nouveau modèle économique en proposant une très large gamme d’articles sans obligation d’achat, avec des prix bas et fixes, sans oublier des promotions régulières.
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fidjiefidjie · 8 months ago
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Bonjour, bonne journée ☕️ ⛅️
Près du Grand Bazar, Téhéran 🇮🇷 Iran 1958
Photo de Inge Morath
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postcard-from-the-past · 1 year ago
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Grand Bazar on an Avenue in Bagnoles-de-l'Orne, Normandy region of France
French vintage postcard
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angelap3 · 5 months ago
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🌺🍃🍀🌹
“Lui è chi ha cantato Cristo in croce e ha dato i dieci comandamenti al commento di Tito, uno dei ladroni appesi.
Lui ha messo in musica un prigioniero che non voleva respirare la stessa aria dei secondini.
Lui cantava con voce di pozzo l'amore dei giorni perduti a rincorrere il vento.
Lui è chi ha tradotto Leonard Cohen, Georges Brassens, Bob Dylan in quell'impossibile, perfetta versione di "Avventura a Durango", capolavoro di trasferimento da una lingua a un'altra.
Lui è chi ha scritto che a morire di maggio ci vuole troppo coraggio, ha dato musica alla cattiva strada, ha squagliato la cioccolata dei dialetti, il genovese, il sardo, il napoletano dentro le ballate.
Lui è chi è stato legato a un palo dell'Hotel Supramonte dove ha visto la neve sopra un corpo di donna amato, addolcito di fame e ha ascoltato i racconti dei banditi e ha conosciuto una loro cura che nessun detenuto di questo Paese ha provato.
Lui è chi ha perdonato con gratitudine.
Lui è chi ha visto al collo di Teresa una lametta vecchia di cent'anni, lui sa che il dolore di Franziska taglia più di un coltello di Spagna. E sa il bosco dove Sally arrivò con il tamburello e sa il bisturi che corregge il sesso di Princesa, e la ragazza che si versa un cucchiaio di mimosa nell'imbuto di un polsino slacciato.
Lui è chi ha dato cantico ai drogati perché chiedessero: "e chi, chi sarà mai / il buttafuori del sole / chi lo spinge ogni giorno / sulla scena alla prime ore".
Lui è chi ha suonato i pensieri dei suicidi, il nasone di Carlo Martello, le fregole di un vecchio professore e la più concreta offerta di un paradiso, in vendita a via del Campo.
Lui è chi ha messo un giudice nelle mani esageratamente affettuose di un gorilla e ha lasciato che un pescatore sfamasse un assassino, e tacesse ai carabinieri.
Lui è chi cantò le lapidi di Spoon River dove Jones il suonatore mai rivolse pensiero al denaro, all'amore, al cielo.
Lui è chi ha voluto bene ai cuccioli del maggio che poi avrebbero azzannato i garretti dei potenti e avrebbero stabilito il record di carcere di una generazione italiana. Invano avvertiva gli altri: "per quanto voi vi crediate assolti / siete lo stesso coinvolti". Invano, perché gli altri si sono sempre assolti, da soli e definitivamente. Coinvolti restano solo lui, i caduti e i prigionieri senza fine. Sì, è stato il più grande, non solo per iscritto e in canto, ma per carattere, per dirittura d'urto contro la macchina luccicante di successo e carriera.
Lui solfeggiava con gli sconfitti, sbriciolava il loro pane ai passeri.
Dopo di lui la specie dei selvatici si è estinta. C'è il gran bazar degli ammansiti.
Non l'ho nominato, solo enumerato. Chi ha bisogno di guardare il suo nome, ha perso tempo a leggere fin qua.
Erri De Luca. ❤
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solosepensi · 16 days ago
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"Due etti di felicità, grazie".
~Mi spiace, signorina, ma non vendiamo felicità qui.
"Capisco. Sa dove posso comprarla?".
~Provi a chiedere più avanti, alla bancarella in fondo alla strada, il signor Destino so che qualche volta l'ha venduta.
~Grazie.
~Lei è il signor Destino?.
"In persona".
~Vorrei due etti di felicità, per favore.
"Ah, mi dispiace, non vendo felicità".
~E perché mai?
"Perché la felicità non si vende e non si compra".
~Sì, ma io ne ho bisogno, devo trovarla subito e so che lei è l'unico a potermi aiutare.
"Le ripeto, io non vendo felicità, semmai la regalo".
~Allora me la regali!.
"Se la vuole sono cento sassi".
~Cento sassi? E dove li trovo ora cento sassi? E come può una ragazza come me portare cento sassi?
"Veda lei, quando avrà portato i sassi le darò la felicità!"
~Tenga i suoi sassi, è stata una fatica enorme trovarli e poi trascinarli fin qui. Ci sono stati momenti in cui ho creduto di non farcela.
"Ma alla fine ce l'ha fatta... Bene, ecco la sua felicità".
~Posso chiedere come mai mi ha chiesto questi sassi?
"Molti credono che la felicità sia una semplice scelta: vado al bazar, la voglio, la compro.
Non sei felice?
Colpa tua, in fondo la felicità è nelle cose semplici. Questo è quello che si crede.
Si pensa che basti convincersi di essere felici per esserlo davvero. Ma la felicità è una cosa diversa, profonda, a volte capita, o meglio sono io a farla capitare, e altre volte è un'immensa conquista, la cima di una montagna scalata con caparbietà,
il frutto di una grande fatica passata attraverso il dolore.
I sassi non sono altro che il suo lasciapassare per la felicità, signorina".
~Ma perché non chiedere un solo sasso? O dieci magari?
"Perché per raccogliere e portare pochi sassi ci vuole un giorno ma per portarne cento ci vogliono molti giorni".
~Dunque?
"Dunque la tristezza, il dolore, la rabbia, hanno bisogno di molti giorni per essere ascoltati e capiti. In un giorno puoi mettere da parte tutte queste cose, prendere la felicità e indossarla come una maschera ma ti servono più giorni per comprendere la tristezza e il dolore, per cullarli, e per far sì che alla fine la felicità ti entri dentro fino ad appartenerti davvero"...
~ Sabrina Ferri
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