#giorni della settimana
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"Che cazzo di giorno della settimana è oggi?"
Io almeno tre volte a settimana da febbraio ad oggi.
#nella mia mente ci stanno i giorni della settimana e domenica#quale giorno della settimana non sono sicura
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Considerazioni
Non dai dovrebbero fare funerali di venerdì mattina.
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Anche io ho ricevuto regole diverse per cui ora non capisco nulla, infatti mi fa paura l’esame per questo. Mi sembra di non saper far nulla, anche se chiunque ha imparato in qualche modo
Ti capisco tesoro! Ci ho messo un sacco di tempo, alla fine guidavo in un modo con l'istruttrice e in un altro con mio padre. Qualche giorno prima dell'esame non toccare la macchina e resetta tutto! Poi in realtà l'importante anche durante l'esame è andare piano, fermarsi agli stop e dare le giuste precedenze. Sono le uniche cose su cui ti devi concentrare un po' di più
#poi tipo io avevo problemi con la frizione perché quella della scuola 'stacca in alto' e la mia in basso quindi strappava sempre#poi dopo un po' ho imparato a staccare piano piano#però ecco io a una certa le ho dovuto chiedere di fare due volte a settimana perché ogni volta sembrava di ricominciare da capo#anche perché a volte non era disponibile. guidavo ogni 10 giorni se andava bebe#*bene#così non impari mai#e chiedi tutto! pure se ti sembrano cose stupide#io la settimana prima dell'esame non riuscivo a fare i parcheggi a S perché sbagliavo a calcolare quando iniziare a girare#poi era una stronzata ma gliel'ho chiesto e sono stata più tranquilla#infatti quello a S mi è venuto in esame e quello a L no perché sono una cretina ma vabbè
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sto scrivendo il discorso per la discussione di laurea cercando di farlo abbastanza lungo per parlare per i 15 minuti consentiti sperando non mi facciano domande 🤞😬
#in tutto ciò non so ancora la data precisa#cioè so i giorni in cui potrebbe essere ma non il giorno esatto ma lo dovrei sapere settimana prossima#che poi che cavolo di domande potrebbero farmi? aiut io non voglio che me le facciano#della serie buongiorno mi siedo parlo finisco arrivederci e ciao mi proclamano e bonc#spero solo di non essere troppo in ansia e di godermela nonostante sia letteralmente la fine di un'era per me 🥹
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GIRI E RIGIRI
Stasera leggevo "La macchina del vento" Wu Ming1 romanzo sul confino di Ventotene di Pertini e altri. Così ho fatto un ripassino su Wikipedia della sua vita e tra le altre sono mi sono imbattuta nella sua foto al cospetto del feretro di Berlinguer. Allora ho guardato video del suo funerale che è legato a cari ricordi di mio nonno e della mia famiglia. Quando Berlinguer morì in casa mia nessuno fiatò per almeno una settimana. Quella folla mi ammalia ancora e mi fa tanto pensare... Tra questi video mi sono imbattuta in quello del suo malore durante il comizio che era tratto dalla puntata di Augias "cosa resta di Berlinguer" e mi sono vista tutta la puntata...la quale termina con un'intervista a Benigni sul suo film "Berlinguer ti voglio bene" e qui di mi sono rivista pure il film. Ho letto un paio di cose sulla questione morale e ho pensato bella la politica quando era cosa seria e l'etica della politica e chissà cosa avrebbe detto Enrico dei nostri giorni compresa Bianchina e i suoi siparietti con Corona. Che tristezza, che magone. Adesso torno a leggere ma chissà dove mi porta stavolta ...
Comunque va bene pur di non pensare che domani si torna a lavorare.
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«Avrò avuto vent’anni, non ero nessuno e non avevo fatto ancora niente. Mi trovai in uno studio televisivo davanti a un dirigente loquace ed entusiasta: “Lei è fortunata. La vede quella scalinata? La scenderà ogni settimana con un abito meraviglioso e una benda sugli occhi. Nell’ultima puntata se la toglierà per annunciare i premi della Lotteria Italia”.
Lo guardai e poi dissi la mia: “Grazie, ma odio le scale, in giro ci sono almeno ottomila ragazze più belle di me e questa cosa può farla chiunque. Lei forse non lo sa, ma lo scoprir��: io sono bravissima”.
Mi sono impegnata perché come diceva mia madre: “Se le cose non le fai bene, poi devi rifarle due e tre volte”. Non mi piace perdere tempo. Se però una cosa non la sento, la rifiuto. Perché non ho mai creduto nel rimmel o nel mio personaggio, ma nell’idea, nella creatività e nel destino. Sono rimasta sempre me stessa e ho provato a non cambiare pelle.
Timida, che quando ricevo un premio o un riconoscimento smetto quasi di parlare e a disagio, un disagio profondo, quando intorno a me c’è troppa gente. Divento un’altra e alle grandi feste non vado mai. Non saprei cosa dire e cosa fare e cercherei subito un modo per fuggire. Se mi fossi specchiata nel successo sarei stata insopportabile. Ho cercato di evitarlo, per me e per le persone che avevo intorno, ma non ho faticato perché è la mia natura.
Oltre il balletto, le prove, le canzoni, il trucco, i concerti e tutto il resto, c’ero sempre io. Quella che dimessa e struccata va in vacanza a un’ora da Roma e d’inverno indossa il golf e la calzamaglia perché sente freddo. Amo il mio nido e le mie piccole certezze. La Carrà mi è simpatica, ma con Raffaella Pelloni ci vivo tutti i giorni. La vita è una partita a carte e a me piace avere il mazzo in mano. Io me la sono giocata. A volte ho pagato un prezzo e altre mi è andata bene, ma non posso dire di non essermi divertita».
Raffaella Carrà
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Il nuovo articolo 187 del Codice della strada, così come entrato in vigore, viene visto come una forzatura giuridica a rischio di dichiarazione di incostituzionalità dalla Consulta. La pensano così diversi giuristi italiani, come l’avvocato Claudio Miglio che è pronto già a sollevare la questione di legittimità. Al centro c’è l’articolo del Codice oggi rinominato come “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti” e che fino alla scorsa settimana aveva come titolo “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”. L’eliminazione di tutti i riferimenti nel testo proprio allo “stato di alterazione psico-fisica” è, infatti, una modifica tutt’altro che insignificante. Argomento, pochi giorni fa, anche al centro dello scontro tra Vasco Rossi e il ministro Matteo Salvini (principale sponsor della riforma).
Alterazione e pericolo – Adesso, infatti, per il ritiro della patente di guida e il rischio dell’arresto da sei mesi a un anno basterà la sola positività alle droghe, anche se il risultato del test è stato causato da un’assunzione avvenuta molte ore prima e il soggetto non presenta alcuno stato di alterazione. “Siamo tutti d’accorso che la sicurezza stradale va assolutamente salvaguardata, ma così hanno tolto l’unico elemento di reale pericolo che è lo stato di alterazione”, spiega Claudio Miglio, avvocato con una lunga esperienza nel settore dei reati in materia di stupefacenti.La Consulta nel 2004 – La Corte Costituzionale nel 2004 si era trovata già ad esprimersi proprio sull’articolo 187 del Codice della strada dichiarando la “manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale” sollevata. Ma perché oggi si torna a parlare ancora di dubbi di costituzionalità? “Perché a differenza di vent’anni fa quando la Corte ha salvato l’articolo sulla base della compresenza di due elementi, adesso quello più importante è stato tolto”, spiega l’avvocato Miglio. In quell’occasione la Consulta “disse che non è sufficiente soltanto l’assunzione, ma poiché era presente anche lo stato oggettivo di alterazione psico-fisica, allora il reato aveva un suo diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento, in conformità con i nostri principi costituzionali”.Indeterminatezza della fattispecie penale? – Nel 2004 l’articolo 187 (nella sua vecchia stesura) era stato esaminato dalla Consulta dopo che l’anno prima un giudice di pace di Bobbio, in provincia di Piacenza, aveva sollevato – nel corso di un processo – la questione di legittimità. Il riferimento era alla parte dell’articolo 187 che sanzionava “penalmente la condotta di chi si pone alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti senza prevedere alcun limite oltre il quale il soggetto possa essere considerato in stato di alterazione fisica e psichica”. Aspetto che veniva messo in relazione a quanto, invece, previsto per la guida in stato di ebbrezza per l’uso di bevande alcoliche, che prevede appunto delle soglie minime. Per questo alla Corte è stato chiesto di dichiarare la norma costituzionalmente illegittima sotto il profilo della “indeterminatezza della fattispecie penale” e per violazione del principio della “personalità della responsabilità penale”, che “presuppone la sussistenza della colpa dell’autore della condotta assoggettata a sanzione penale e, conseguentemente, la determinatezza e la conoscibilità del precetto penale“.
L’ordinanza e le motivazioni – Il 27 luglio del 2004, però, la Corte – presieduta da Gustavo Zagrebelsky – aveva dichiarato infondata la questione di legittimità, sottolineando nell’ordinanza che “la fattispecie incriminatrice” è “sufficientemente determinata”, perché “risulta integrata dalla concorrenza dei due elementi, l’uno obiettivamente rilevabile dagli agenti di polizia giudiziaria (lo stato di alterazione), e per il quale possono valere indici sintomatici, l’altro, consistente nell’accertamento della presenza, nei liquidi fisiologici del conducente, di tracce di sostanze stupefacenti o psicotrope”. Tutto questo, argomentava la Consulta, “a prescindere dalla quantità delle stesse, essendo rilevante non il dato quantitativo, ma gli effetti che l’assunzione di quelle sostanze può provocare in concreto nei singoli soggetti“.
Pronti a sollevare la questione di legittimità” – “Adesso la fattispecie è indeterminata“, sottolinea ancora l’avvocato Claudio Miglio. “Al prossimo procedimento penale che avremmo la fortuna/sfortuna di curare solleveremo la questione di legittimità costituzionale“. “Se non c’è l’obiettivo pericolo dello stato di alterazione – un soggetto può avere assunto giorni prima sostanze stupefacenti e non essere pericoloso – perché deve essere imputato in un procedimento penale e subire anche il ritiro della patente?”, aggiunge.
Il testo unico e l’uso personale – “Questa norma viene fatta proprio contro qualsiasi utilizzo di droghe e si tiene in ostaggio la libertà di circolazione di chi fa uso di droghe”, ribadisce Miglio ricordando che “l’uso personale di droghe non è un reato” in Italia. Dopo il referendum abrogativo del 1993, infatti, i cittadini hanno stabilito la depenalizzazione della detenzione per consumo personale di droghe che oggi è considerato solamente un illecito amministrativo (prevedendo, ad esempio, la sospensione della patente di guida). Alla base di tutto vi è il “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti”. “Siccome non potevano cambiare questo principio ormai consolidato nel nostro ordinamento dopo il referendum, hanno fatto entrare dalla finestra questa norma“, commenta Miglio. Avvocato che confida nella dichiarazione di illegittimità costituzionale del nuovo articolo 187 del Codice della strada: “Ma dovremmo aspettare ahimè l’ennesima pronuncia della Consulta che bloccherà la norma. E purtroppo passeranno ancora degli anni“.
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sono una genuina ammiratrice della signora che pulisce gli uffici.
arriva parlando al telefono, si mette gli auricolari e comincia a lavorare parlando al telefono, me ne vado e sta ancora parlando. sempre, tutti i giorni della settimana.
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L'ex governatore della Liguria patteggia 2 anni di carcere, che sono stati convertiti in 1500 ore di lavoro socialmente utile Facendo due conti 1500 ore ad 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana sono 9 mesi circa. Mi sfugge il meccanismo di conversione di due anni da vivere in galera in nove mesi da passare a casa sua lavorando come custode in una biblioteca, perché non credo lo manderanno a pulire il culo a qualche anziano in un ospizio.
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Quest'anno a scuola aspetto i pomeriggi con ansia per quei 10 minuti in cui mi siedo al riparo dietro alla cattedra a sorseggiare il caffè con Collega del Cuore mentre i bimbi si rilassano dopo il pranzo disegnando ai loro posti, con le luci abbassate e le testoline pigre sui banchi.
È l'unico momento in cui riusciamo davvero a scambiarci le consegne, aggiornarci sulle dinamiche di classe, sui bambini, sui genitori, su tutte le cose da attenzionare, sui progetti e su di noi.
Oggi, proprio in quel momento, Collega del Cuore mi ha affettuosamente sgridata perché non mi vendo abbastanza bene ai genitori del bambino autistico con cui lavoro 1 a 1 tutti i giorni. Le ho raccontato degli enormi progressi di questa settimana, di come stamattina il bambino si sia sentito all'altezza e in grado di scrivere tutte le lettere - anche quelle che non conosce - da solo, senza la traccia di puntini sotto, semplicemente guardandola su un modello; dell'uso che faccio della LIS per accompagnare i momenti orali per avere un aggancio visivo costante con lui; dell'agenda giornaliera; e delle storie sociali che introdurrò scattandogli fotografie per superare le giornate più frustranti o diverse; di come gestisco le crisi con esercizi di respirazione, con il sacchetto della rabbia, con una pausa per sciacquare il viso e avere il tempo per autoregolarsi.
Ho spiegato tutto questo anche all'educatore-che-non-capisco e, come sempre si è mostrato molto attento e disponibile, ma chissà se è solo una maschera oppure no. Ho cercato di entrare in relazione con lui, gli ho raccontato della mia esperienza in cooperativa per fargli capire che ho fatto anche il suo lavoro, conosco le sue fatiche, posso empatizzare in parte. Chissà se è servito davvero a qualcosa oppure domani dovrò scontrarmici di nuovo perché ha esasperato il bambino fino a farlo andare in crisi.
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Vien fuori che qualcuno spia i conti correnti della gente. Io già lo sapevo, non ci voleva uno scienziato per capirlo. L' ultima volta che ho chiesto lo scontrino del saldo al bancomat mi è uscito un messaggio intimidatorio sul video: "azz, ma allora sei di coccio!? Ma quali soldi vai cercando dopo che hai spostato quasi tutto presso poste italiane? Con una parte ci hai preso buoni fruttiferi dello Stato e con l'altra parte ti sei comprato azioni di una banca nostra concorrente. Hai pure il coraggio di chiedere il saldo? -Passa prima da Raffaele il salumiere che ti cerca da tre giorni e non ti scordare di ridare i venti euro a Peppino il timido; lui e' timido e non te li chiede ma noi lo sappiamo. E che ci hai fatto con gli ultimi 200 euro ritirati la settimana scorsa se dai pos mondiali risulta che hai speso solo 180euro? Gli altri venti euro dove sono? Eppure non sono un vip e non bazzico gente di governo.. mah, boh, mumble, mumble.. Trattato come una Meloni qualunque.... @ilpianistasultetto
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cinque anni fa era la vigilia della mia maturità, oggi cinque anni dopo tocca a mio fratello che avrà l'orale lo stesso giorno in cui l'avevo fatto io (il 28 giugno)
coincidenze? io non credo
#sono pure gli stessi giorni della settimana incredibile#lui è abbastanza tranquillo a differenza mia che ero agitata#speriamo vada bene 🤞🐞🍀#gli ho dato il mio dizionario con cui avevo fatto anche l'esame delle medie#queste cose mi rendono sempre un po' emotiva 🤧#NOTTEEEEE PRIMA DEGLI ESAMI
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Lei t’ha preso e ti rivolta come un calzino
Era iniziata quasi per sfida, con gli amici al bar! Blaaaah… niente di più banale, cheap! Lei, professoressa, passava sempre davanti a voi ogni giorno all’una e mezza, uscendo da scuola. Tu avevi chiuso la bottega poco distante all’una e al solito prendevi l’aperitivo con quei tre merluzzi dei tuoi colleghi commercianti vicini di negozio seduti al tavolino. Paletta per le votazioni virtuali in testa, facevate la Tac a tutte. Lei è una signora di evidente ma discreto fascino; molto raffinata. Con indosso sempre toilette e accessori di indubbio buon gusto, lasciava dietro di sé una scia di profumo che sapeva di seduzione, di buono. Ti lasciava dentro una fortissima voglia di possedere quell’animale splendido. Erotismo e fascino del proibito. “Tsè: io quella ci metto non più di una settimana a farmela…” Stendiamo un pietoso velo sulla scommessa che ne seguì. Iniziasti a cercare di agganciarla, con delle scuse stupide e accompagnandola alla fermata del bus alla fine delle lezioni.
Lei, muta e camminando di fretta, ti guardava ma ti gelava con gli occhi. Senza una parola infatti ti faceva capire: “ma che vuoi, pivello? Non vedi che stai cercando di abbordare una donna sposata e che comunque di certo non è alla tua portata? Smamma immediatamente, che ho una casa e una famiglia da mandare avanti…” Poi, come tutte le cose che capitano perché l’universo congiura e dispone per farle accadere, contro tutte le possibilità, quando avevi perso ogni speranza, a lei questo tuo interesse continuo, assiduo e insistente è iniziato a sembrare un bel gioco, un trastullo quotidiano in fondo semplice e che gratificava la sua femminilità, repressa a lungo e opacizzata dagli anni, dalla routine quotidiana. Alla fine che c’è di male? Le sembrava qualcosa cui poter pur dedicare due-minuti-due, prima di andare a casa. E camminando insieme verso la fermata, ti sei accorto che ogni giorno rallentava un po’ di più e poi ha perfino iniziato a risponderti.
Addirittura sorridendoti! Divertita… Dopo un po’ di giorni si ravviava i capelli, inclinava la testa, si fermava e ti guardava fisso negli occhi. Ti soppesava. Varrà la pena, questo bel fusto maturo? Infine, mentre sorrideva schiva, ha iniziato a mostrarti l’interno di entrambi i polsi. Un gesto molto intimo, per una donna. Lei stava cominciando a mandare tutti i segnali espliciti di apertura e resa, di fronte all’uomo che iniziava a interessarle sessualmente. Da cosa nasce cosa e quindi sei riuscito a vincere una a una tutte le sue resistenze, le diffidenze. A far cadere tutte le sue possibili barriere morali e portartela in una camera d’albergo. Hai così scoperto un vulcano di sensualità, una femmina pura e molto evoluta. Sessualmente insaziabile, espertissima nei giochi più disinibiti. Ti ha obbligato a dominarla, indossava il collare! Dolcissima. Si metteva di schiena e ti chiedeva di riempirla col tuo seme o la tua saliva. “Volevi la donna matura ed esperta, bello, no? Eccotela, adesso. Lavora duro. Guadagnati il tuo piacere.”
Inutile dire che hai perso la scommessa e con gli amici di lei non parli più. Loro hanno capito. Scommessa persa, perché per conquistarla ti ci è voluto ben più di un mese. Ed è stata una cosa difficile, laboriosa e totalizzante: la chiamano innamorarsi. A qualsiasi età. Gli amici sono spariti dal sottofondo della scena. Immediatamente. T’ha tenuto sulla corda. Solo dopo una ventina di giorni infatti t’ha dato il numero del suo cellulare. E così hai potuto instaurare un dialogo: segretissimo ma sincero, fatto di frasi gentili e spesso anche molto osè. Che a lei poi piacciono molto: ogni donna ufficialmente trova sgradevole ricevere frasi esplicite. Ma in realtà, se formulate con il suo consenso, col dovuto garbo e con rispetto, anche le frasi di passione maschile più ardite fanno decisamente breccia, nei sensi e nella psiche di una donna assetata d’amore. Prova. Si aprirà presto al tuo desiderio, vedrai. Inevitabile.
E allora oggi eccoti qui: ben cotto, come un hamburger di sabato sera al pub. Non sai proprio benissimo come “cavalcare la tigre” che hai liberato dalla gabbia. Scherza con te. Ti scrive che sei il suo giocattolo preferito, il suo tesoro di maschio segreto e adoratissimo. Hai dieci anni più di suo figlio maggiore, ma tra voi due è lei quella che sembra una ragazzina: una creatura capricciosa, innamorata e bellissima. Le brillano gli occhi, quando guardandoti si copre per tre secondi il volto e il sorriso con i capelli. Ha classe da vendere: è molto intelligente, sa come gestire questo vostro intreccio d’anime senza che la sua famiglia o chiunque attorno a voi ne abbia a soffrire. Pegno d’amore segreto, ha voluto che tu assistessi senza reagire in alcun modo a un suo ultimo rapporto con l’amante storico. L’uomo di cui tu ignoravi l’esistenza e che avrebbe congedato di lì a poco, per dedicarsi solo a te.
Lui piangeva, mentre la scopava continuando a desiderarla da morire. Invece tu, nascosto tra i cespugli, la guardavi godere in macchina. Bellissima: un capolavoro di sensualità e calore femminile. Ti guardava negli occhi, sotto i colpi di quell’uomo, un vecchio ma valido stallone: suo cognato vedovo da anni, il fratello di suo marito. L'uomo che comunque avrebbe abbandonato al suo destino di lì a poco. Lui ha dovuto farsene una ragione e passarti il testimone. Era distrutto dal dolore, ma la sua bellissima fica comanda. Ti spompa. Ti consuma letteralmente. È molto esigente e devi tornare subito rigido, dopo esserle venuto dentro. Ti lavora a lungo e infine ti beve con sete e arsura di gola. Lei ama da pazzi farti sborrare nella sua bocca e giocare con il tuo seme, prima di ingoiarlo. Poi ti sorride e ti bacia, giocando di lingua in modo sapiente. E tu non puoi fare altro che irrigidirti nuovamente. Lo fa apposta.
A volte sei addirittura spaventato: ti sembra di avere a che fare con una troia da bordello, di quelle di una volta. L’avresti mai immaginato, quando inarrivabile e altera vi passava accanto al tavolino del bar? Arriva a casa tua, ti fa spogliare nudo e t'accarezza il petto pieno di peli, arrivando piano al tuo inguine. Ti mordicchia i capezzoli. Sei esasperato dalla voglia. La tua mascolinità è tesa: vorresti possederla subito, ma lei invece ti fa cenno di aspettare e sederti sul divano. Si toglie la gonna e siede comoda su una poltroncina. Si tocca la passera con trasporto e grande passione autoerotica. Fa l’amore con sé stessa. È indubbiamente uno spettacolo per cui ringraziare Dio. Ti fa eccitare, ti intima di non avvicinarti, se non quando te lo permetterà. Addirittura, alcune volte dandosi piacere davanti a te lei è venuta, rapidamente s’è rivestita e poi, senza neanche farsi sfiorare dalle tue mani o dalle tue labbra, ha preso e se n'è andata, voltandosi solo un attimo per sorriderti. Sadica.
Allora tu non hai potuto far altro che respirare la sua scia di profumo lasciata nella stanza. Sei pazzo del suo corpo caldo e ancora splendido di mamma e sei stupito da quante cose ti insegna: ogni giorno una tecnica nuova, una nuova modalità di eccitazione e trattenimento del pene nei suoi adorati anfratti. Ti ha fatto prendere confidenza con le tecniche di stimolazione anale del maschio. Stai seguendo un vero e proprio corso di laurea in amore e sessuologia pratica! Gioca a fare la preda, cerca di protrarre il rapporto sessuale il più a lungo possibile. Di posticipare il tuo orgasmo. Le piacciono tutti gli elementi della dominazione e ti insegna come far godere una donna, come liberarla progressivamente da ogni inibizione. La sua pelle t’ha stregato. Sei divorziato, sei stato sposato, ma una donna così preziosa e che trasudi eros da ogni poro non l’avevi mai conosciuta, prima.
Piccoli passi d’amore: ogni giorno diventi sempre più esperto, dedito a lei e innamorato. La situazione inizia a farsi pericolosa per entrambi: sei diventato addirittura… geloso! Le hai chiesto infatti di non far più l’amore con suo marito. Ora lei sta pensando a come instradare e canalizzare propriamente le tue pulsioni, senza ferire il tuo amor proprio e il tuo morboso attaccamento. Però mantenendo comunque viva e tranquilla questa coinvolgente relazione segreta. Senza che il suo coniuge debba restare umiliato. Lui infatti, ignaro di tutto, la scopa contento e felice ogni volta che lei vuole. Perché lei di sesso ne vuole tanto. E spesso. Volevi un’avventuretta e invece ti ritrovi… nell’occhio del tornado! “Bisogna stare attenti a formulare dei desideri: c’è il concreto rischio che si avverino.” E poi, visto che non si può evitarla, comunque bisogna imparare a danzare sotto la pioggia. Con naturale leggerezza.
RDA
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Tutti i giorni della settimana
sono dedicati ad un pianeta,
solo il lunedì ad un satellite.
Io se fossi il lunedì due domande me le farei.
- raramolecola, Twitter
Non è proprio esatto, la domenica è dedicata a una stella ma anche in questo caso due domande me le farei... ☀️
Buongiorno...☕🌻
@occhietti
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in pratica quest'estate ho comprato un paio di scarpe leggermente alte e siccome non ero abituata alla mia nuova altezza e non ho idea dello spazio che mi circonda quasi mai, mentre stavo salendo in macchina ho sbattuto la testa così forte che per una settimana ho chiesto rassicurazioni a orazio perché avevo paura di morire ma ho sbattuto così forte, da sola e senza senso, che lo sportello mi si è anche chiuso sull'altro lato della testa e mi ha colpito l'orecchio così forte che mi sono ferita e il dilatatore mi è volato dall'altro lato della strada e non sono più riuscita a metterlo per un paio di giorni e quando ci volevo riprovare ormai era troppo tardi e non mi entrava più ma non avevo con me nessun altro dilatatore che servisse a riallargare ma solo quello da 1cm e quindi per mesi e mesi sono rimasta senza niente e l'unica cosa che poi sono riuscita a ritrovare fra i dilatatori di dieci anni fa è questa chiocciola ORRENDA che mi vergogno di portare e quindi la uso solo a casa e mai quando esco perché mi fa vomitare ma il punto è che con questa arrivo a dilatare 8mm e a me serve 1cm e NON RIESCO a rimettere il mio dilatatore da 1cm e ci provo con le penne e con le dita MA NIENTE NON CI RIESCO e questa cosa mi fa veramente arrabbiare perché è ottobre e io non mi sento più me stessa da troppo tempo
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Storia Di Musica #343 - Alice In Chains, Jar Of Flies, 1994
Le storie musicali ottobrine avranno come protagonista un formato musicale, perchè ho scelto 4 EP come protagonisti delle quattro domeniche di questo mese. Cos'è un EP? Un Extended Play è un supporto fonografico (in vinile, CD, musicassetta, download digitale o altro) che contiene più tracce rispetto ad un singolo, ma che, similmente al mini LP, non può essere classificato come album discografico. La definizione è alquanto vaga e non esiste un limite preciso che stabilisca quando un EP non è più tale e diviene un album vero e proprio: per convenzione, si concorda che un disco con pochi brani e una durata di 25-30 minuti sia un EP ma, per esempio, le regole della Recording Academy per i Grammy stabiliscono che ogni pubblicazione con cinque o più tracce sopra i 15 minuti di durata dev'essere considerata "album", senza menzionare gli EP. Tuttavia nelle classifiche ufficiali di vendita sono sempre segnalati quando vengono commercializzati come tali, e la storia della musica popolare occidentale ci fa scoprire che è una forma di registrazione niente affatto secondaria: nasce addirittura negli anni '20 del 1900 come supporto che conteneva non una solo brano per lato, ma due o due più tre sull'altro lato. Nelle prossime storie ne racconteremo un po' la storia, anche inteso come mezzo di espressione alternativo, soprattutto in certi momenti specifici della storia musicale.
Quello di oggi, per partire, è uno degli EP più famosi della storia. Fu il primo EP a svettare tra i dischi più venduti di Billboard. Questo EP si intitola Jar of Flies e fu pubblicato dagli Alice in Chains il 25 gennaio del 1994. Gruppo formidabile, dell’ala hard rock del grunge di Seattle (anche se tentarono sempre di non apparire grunge), gli Alice in Chains (un omaggio sadomaso ad Alice nel Paese delle Meraviglie) si fondano nel 1987 quando Layne Staley incontra Jerry Cantrell. Ispirandosi più verso l’heavy metal che la psichedelia acida dei coetanei gruppi grunge, nel 1990 pubblicano il primo disco, Facelift, che li proietta alla ribalta delle cronache musicali. Subito dopo, con Sap, il primo di una coppia meravigliosa di fortunati EP, iniziano a suonare sonorità acustiche, lontano dal suono potente, distorto ed elettrico dei dischi “interi”, come Dirt del 1992, che a metà tra speed metal e Black Sabbath li fa diventare superstar. Ma come sempre nelle migliori storie rock arrivano i guai. Staley inizia una dipendenza pesantissima da alcol ed eroina, e per oltre un anno la band non si esibisce. Appena però sta meglio, in una settimana nel 1994, la band, in tenuta acustica con Mike Inez al basso e Sean Kinney alla batteria, sfoggia in 7 giorni, a detta degli stessi pieni di fumo, depressione ed alcol, questo capolavoro. Il titolo, Jar of Flies, prende spunto da un esperimento che Cantrell fece al liceo: in due vasi venivano poste due comunità di mosche, uno con molto cibo, l’altro con meno. Quella con più cibo prosperava molto più forte di quella con meno cibo, ma alla fine il sovrappopolamento finì per esaurire presto le risorse e la comunità morì, mentre l’altra continuò a vivere. Rotten Apple è una struggente ballata fatta apposta per la voce straziante di Staley, e vola per oltre 6 minuti. Nutshell, con scie sonora da pelle d’oca, è tanto favolosa quanto tetra e devastante nel testo (inizia così: Inseguiamo promesse mal stampate, affrontiamo il sentiero del tempo). I Stay Away è una traccia acida e psichedelica e che forse faceva capire i progetti futuri della band. Cantrell scrive No Excuses, che diventerà uno dei loro brani icona e canta con Staley la bellissima Don’t Follow. Whale & Wasp è strumentale, Swing Of This è una melodia diversa, quasi staccata al resto dell’album, così compatto sia musicalmente che emozionalmente. Nel 1995 la band scrive ancora un capolavoro, Alice in Chains, conosciuto come Tripod per la foto del cane a tre zampe in copertina, ancora numero 1 in classifica. Ma il tour che segue sarà di sole 7 date, per le condizioni sempre più disastrose di Staley, che comparirà per un ultimo concerto, la registrazione di un toccante MTV Unplugged del 1996, uscito anche come disco, e con una Nutshell da brividi. Morirà, isolato, depresso e distrutto, il 5 aprile del 2002, precisamente 8 anni dopo Kurt Cobain. La band si è riunita sotto l’egida di Cantrell nel 2005 e nel 2009 ha pubblicato Black Gives Way To Blue con un nuovo cantante, William DuVall, dai suoni iper heavy come i bei tempi ed è ancora in attività (Rainier Fog ultimo disco del 2018 e è da tempo annunciato un settimo album). Ascoltatene la malinconica bellezza.
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