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rallytimeofficial · 6 days
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CRZ, Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba vincono il 43° Rally Appennino Reggiano
🔴🔴 CRZ, Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba vincono il 43° Rally Appennino Reggiano 📸 Mario Leonelli
Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba, a bordo della Skoda Fabia RS di Delta Rally, portano i colori della Scuderia Movisport sul gradino più alto del podio al 43° Rally Appennino Reggiano. La gara che chiude la Coppa Rally di zona 6 è particolarmente sentita, dai driver reggiani e Tosi cercava da tempo la vittoria nella gara di casa che già in passato aveva sfiorato. (Iscriviti gratuitamente al…
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silviascorcella · 10 months
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A.I. Artisanal Intelligence: “Prove Tecniche di Trasmissione”, memorie di una mostra
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“L’abito è anche un costume di scena ed è uno dei più potenti mezzi di comunicazione”: una frase che risuona salda, un’affermazione che prende per mano l’attenzione e la conduce al di là dell’apparenza meramente modaiola, all’interno di un percorso di ricerca intellettuale e materica eccellente, racchiuso in una mostra curata da un’istituzione altrettanto eccellente: ovvero “A.I. Artisanal Intelligence”. 
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L’occasione specifica è l’appena trascorsa edizione di AltaRoma, le giornate dedicate all’alta moda italiana allacciate anche alla promozione della nuova creatività stilistica in fermento: splendore sartoriale e ricerca intellettuale, dove ben s’incastona la mostra intitolata “Prove Tecniche di Trasmissione”, accaduta negli spazi del Guido Reni District dal 6 al 9 luglio scorsi. 
Seppur terminata, la mostra lascia tracce pregiate di una riflessione rivelatrice: grazie alla cura di Clara Tosi Pamphili e Alessio de’ Navasques, essa accosta l’arte del costume alla creazione di moda, individua nella sartorialità artigianale il cuore che pulsa in comune per entrambe, e nella fase di prova un momento di sperimentazione fondamentale a sé stante, condensato nell’imperfetta imperfezione. Moda e costume si appaiano, ça va sans dire, già dall’organizzazione: a comporre tale percorso espositivo sono state chiamate, infatti, l’Accademia di Costume e Moda, che da mezzo secolo affianca nella formazione le due discipline, assieme alle storiche sartorie teatrali della capitale, la Sartoria Farani di Luigi Piccolo, the One, e Pompei per le scarpe; tutte romane, come spiccatamente romana è l’attitudine a far collaborare e contaminare il costume e la moda.
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Il fil rouge che si srotola nel percorso è suggerito già nel titolo: “Prove Tecniche di Trasmissione” proviene dagli archivi televisivi italiani, da quei primi anni ’70 in cui la tv subiva la metamorfosi dal bianco al nero verso il colore, ed un programma sperimentale mandava in onda immagini studiate per provare gli effetti cromatici della nuova tv. Oggi, dunque, quei tentativi son simbolo di una nuova possibilità di creazione, dove i confini di separazione tra la prova e la trasmissione sfumano e, nel linguaggio sartoriale, trovano una nuova dimensione di concretezza: qui il tempo della lavorazione che conduce al bello della realizzazione finale e finita si scompone, si cristallizza nelle fasi intermedie, spalanca nuove visioni. 
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Il viaggio d’esperienza ha inizio nell’arte: l’opera di Isabella Ducrot - le carte dipinte della serie “Abiti” e un grande fondale teatrale del 2016 per l’opera “Hanjo” di Marcello Pann- incarna i valori essenziali della ricerca e rielaborazione degli archivi, della manipolazione del manufatto tessile per dargli una nuova vita pittorica, del non-finito che in quanto prova è già perfetta e poetica, e per questo fornisce alla contemplazione gli strumenti per affrontare i passi successivi. Dall’arte tout-court all’arte costumistica, la mostra prosegue con l’incontro con gli abiti frutto del talento misto alla couture del pluripremiato Gianluca Falaschi, per poi immergersi nell’atmosfera più giovane, esordiente, ma altrettanto ricca di valore, di dieci designer.
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Dieci storie di riflessione, lavorazione e sperimentazione sull’artigianalità virtuosa, la sartorialità meticolosa, il design creativo innovativo e a tratti estroso, la sfida col tempo per raggiungere la concretezza che qui si sospende per lasciare spazio alle fasi di preparazione dispiegate sui tavoli da lavoro. Dieci nomi che son quelli della tedesca Marie Louise Vogt con i suoi virtuosismi all’uncinetto; dell’indiana d’origine, londinese di nascita e nomade di spirito Bav Tailor che plasma capi di lusso sostenibile; del Pakistano Wali Mohammed Barrech che racchiude storie di viaggio nelle sue borse geometriche; dell’asiatica Alysée Yin Chen che scolpisce forme organiche nel tessuto; dell’italiana Fase Factory che mescola lo sportswear luxury alla filosofia di design nipponica. Altrettanto italiani sono la mescolanza di artigianalità e innovazione del collettivo Apnoea, la fusione di rigore costruttivo e armonia volumetrica di Giuseppe Buccinnà, la naturalezza quasi cruda ed essenziale di Asciari, il design che vive dentro lo sorrere del tempo delle borse Trakatn e le opere d’arte scultorea delle borse firmate Roberto Scarantino.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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personal-reporter · 10 months
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Una mostra su Tolkien a Roma
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A cinquant’anni dalla scomparsa e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit, Roma ospita fino all’11 febbraio 2024 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea una grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore dell’epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo e lo ha reso uno degli autori più letti del pianeta. Tolkien. Uomo, Professore, Autore racconta il percorso umano, il lavoro accademico, la potenza narrativa, la forza poetica: un viaggio che permette di approfondire la vita della scrittore e di comprendere quanto la sia straordinaria conoscenza del mondo antico siano alla base del suo processo creativo. È la prima esposizione di queste dimensioni dedicata in Italia allo scrittore e, rispetto alle grandi mostre allestite a Oxford (2018), Parigi (2020) e Milwaukee (2022) su particolari aspetti delle opere letterarie, quella di Roma pone Tolkien come l’uomo, padre e amico; accademico, autore di studi e pubblicazioni ancora oggi fondamentali nello studio della letteratura in antico e medio inglese; narratore e  creatore della Terra di Mezzo. L’immersione nell’universo da lui creato si realizza in un percorso espositivo tra manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico nella sua complessità artistica e umana. Particolare rilevanza viene data al suo rapporto con l’Italia w nella rassegna non mancano le testimonianze del viaggio a Venezia e Assisi nel 1955; così come i contatti, diretti e indiretti, con studiosi e intellettuali. C’è uno spazio anche per gli adattamenti cinematografici vecchi e nuovi, dal film d’animazione di Ralph Bakshi alla trilogia de Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, capace di rappresentare sul grande schermo una delle saghe più ambiziose e popolari della letteratura mondiale conquistando 17 premi Oscar. Ideata e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, è realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la curatela di Oronzo Cilli e la co-curatela e l’organizzazione di Alessandro Nicosia, la mostra  è la più importante retrospettiva del suo genere in Italia per spettacolarità, dimensioni, materiali inediti esposti e autorevolezza delle istituzioni internazionali coinvolte, come l’Archivio Apostolico Vaticano, la Bibliothèque Alpha dell’Università di Liegi, l’Università di Reading, l’Oratorio di San Filippo Neri di Birmingham, il Venerabile Collegio Inglese di Roma, la Tolkien Society, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, la Biblioteca civica di Biella, le case editrici Astrolabio-Ubaldini e Bompiani, il Greisinger Museum di Jenins e la Warner Bros Discovery. Il catalogo che accompagna la mostra ha i contributi di Adriano Monti Buzzetti Colella, Giuseppe Pezzini, Emma Giammattei, Francesco Nepitello, Chiara Bertoglio, Gianluca Comastri, padre Guglielmo Spirito, Fabio Celoni, Davide Martini, Roberta Tosi, Salvatore Santangelo, Stefano Giuliano, Claudio Mattia Serafin, Gianfranco de Turris, Paolo Paron e Domenico Dimichino. Roma sarà la prima tappa di un percorso  su Tolkien che proseguirà nel 2024 in altre città italiane e grazie al MiC, che ha promosso e sostenuto la progettazione con l’obiettivo di incentivare la partecipazione di tutti alla vita culturale, sarà possibile visitare la mostra senza alcun costo aggiuntivo, solo esibendo il biglietto d’ingresso alla GNAM. Read the full article
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lurally · 5 years
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Tosi resta nell’IRCup e mette il podio nel mirino
Tosi resta nell’IRCup e mette il podio nel mirino
Il pilota reggiano, quarto alla fine della passata edizione della serie, si riproporrà ai nastri di partenza del campionato per cercare di migliorare il piazzamento del 2019.
Gianluca Tosi vara l’operazione zona medaglie. Il pilota di Carpineti sarà ancora una volta tra i protagonisti della International Rally Cup e quest’anno l’obiettivo sarà quello di agganciare quel podio finale mancato…
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paoloxl · 6 years
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Si annidano tra gli spalti e portano avanti indisturbati retaggi del ventennio: cori, striscioni con insulti razzisti e alleanze con le tifoserie neonazi. Mappa dei gruppi di estrema destra della penisola, per capire dove si alimenta l’odio xenofobo costato la vita a Emmanuel Chidi Namdi 11 luglio 2016 Alcuni riecheggiano il fascismo con i modi di dire dell’epoca. Quell’espressione romana "me ne frego", che durante il ventennio ebbe tanto successo, è un motto della Nord laziale: "Me ne frego, di morire, me ne frego di Togliatti e del sol dell'avvenire. [...] Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà". Altri portano la bandiera dei "fratelli" di Budapest, quelli che si rivoltarono contro il regime comunista nell’ottobre del 1956: "I ragazzi di Buda". E poi gli striscioni, le croci celtiche e le svastiche, i cori razzisti, lo schieramento a falange quando si scende dal pullman. E’ la tifoseria nera italiana, quella da cui proviene anche Amedeo Mancini accusato dell'omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, il nigeriano massacrato di botte per aver difeso la moglie dagli insulti razzisti. Amedeo, travestito da ultras, è cresciuto a ideologia fascista, violento e per questo allontanato dagli stadi. Nell’ambiente, molti tifosi hanno invitato a distinguere tra un "fascista" e un "ultras". "Emmanuel è morto per un odio xenofobo, il calcio non c’entra". Vero, ed è certo che molti non vogliono essere associati a episodi di questo tipo. Ma non è sempre così. Esistono delle frange neofasciste e neonaziste tra gli spalti. Alimentate dalla cosiddetta "differenza fra "noi" e "loro", fra ciò che è umano, e umano non è, fra il bene e il male", come ha scritto Ivan Colovic nel 1999 in "Campo di calcio. Campo di battaglia", per spiegare le dispute tra tifoserie jugoslave. I capi ultras spesso hanno bisogno di questi estremismi per tenere la curva unita e giustificano loro stessi grazie al colore di una maglia. Le multe della Commissione Disciplinare della Figc alle società per i cori razzisti, i Daspo e i divieti di esporre striscioni, non sono bastati a fermare il fenomeno. Sono molte le tifoserie che si dichiarano apertamente fasciste, non solo nella prima serie, ma anche e soprattutto in quelle minori, serie B e lega Pro: ambienti piccoli, ma proprio per questo i valori si insinuano meglio. Come per la tifoseria di Mancini, sostenitrice della Fermana che milita in serie D. Generalmente di destra, la "Curva Duomo" dopo quando accaduto ha definito Mancini "uno di loro" e si è detta addolorata, ma apolitica, rigettando ogni tipo di accusa. Dall’ultimo censimento delle tifoserie delle serie professionistiche, presente nel rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del ministero dell’Interno, emerge che per la stagione 2014-2015 sono attivi 382 gruppi, composti da circa 39.600 supporter. Circa 151 hanno manifestato un orientamento politico: 45 hanno una connotazione generica di destra, mentre 40 di estrema destra: si parla di circa 8.000 tifosi. I restanti viaggiano tra idee di sinistra (33) o sinistra più radicale (21). Persino la Nazionale è stata sostenuta per qualche anno dagli "Ultras Italia", nati nei primi duemila volevano essere l’unione dei gruppi locali di estrema destra detti "Viking". Il fascismo nelle curve si infiltra durante il Ventennio: lo sport fa presa sulla gente e l’interesse popolare verso il calcio aumenta alimentato dai successi della nazionale con le due vittorie ai mondiali nel ‘34 e ‘38, e la medaglia d’oro alle Olimpiadi nel ‘36. Tutto ad aumentare il senso d’identità nazionale. "Ogni domenica gli stadi sono pieni di potenziali fascisti, tanto lo spettacolo si basa sull’odio verso l’altro. Assistere a una grande partita significa offrirsi due ore di fascismo ordinario e legale", ha scritto ancora Colovic. Fascismo inteso come spazio libero in cui manifestare contro l’autorità, "per i piccoli nazisti che sognano spazi più ampi". Quelli di destra sono gruppi attivi, almeno politicamente, più delle tifoserie di sinistra: fanno comunicazione online, puntano sull’immagine, gli slogan, organizzano incontri su temi di attualità e si considerano impegnati. Per politicizzati però s’intende non solo l’esposizione di uno striscione o il canto di qualche coro. In alcune terre calcio e politica si intrecciano, capi curva e membri importanti della tifoseria hanno stretti legami o fanno parte delle file di partiti e movimenti. A destra i gruppi sono noti: Forza Nuova, Casa Pound, Skinheads, ma anche la Lega Nord. Posizioni che oggi sembrano trovare nuova linfa nella crisi, mai risolta, dei migranti: la difesa del territorio anche e soprattutto nei piccoli centri dove la presenza dello straniero fa più rumore. Il punto caldo del tifo nero è il nord-est italiano trainato dai supporter dell'Hellas Verona, storica tifoseria di destra che si è fatta conoscere negli anni per episodi fascisti e apertamente xenofobi. Fa parte delle cosiddette tifoserie del Triveneto, da sempre tenute d’occhio dalla Digos: Treviso, Padova, Triestina e Vicenza. Quella del Verona è una delle tifoserie anticamente organizzate grazie alle "Brigate Gialloblu", fondate nel 1971 e che fanno il verso a quelle nere di Benito Mussolini. O la "Banda Loma" di Alberto Lomastro, indagato, e poi assolto, insieme a Yari Chiavenato (prima Forza Nuova, poi nelle liste di Lega Nord) per una storia datata 1996 quando dalla curva fu fatto pendere a mo’ di impiccagione un manichino nero come protesta nei confronti della società che voleva acquistare un giocatore africano. Nel 2015 i veronesi sono protagonisti di una sentenza che fa discutere. Quattro anni prima contro il Livorno i tifosi animano lo stadio con uno show tutto fascista: cori, striscioni, saluti romani e insulti di ogni tipo partono dal settore ospiti. L’accusa è di aver violato la legge Mancino sulla discriminazione e violenza razziale. Tutti assolti, il fatto non è reato. La motivazione fu che lo stadio non è luogo dove viene fatta propaganda politica. Eppure a seguire i veronesi non si direbbe. Lo stesso Flavio Tosi fu accusato dai collettivi antifascisti di cercare voti con la sua presenza in curva durante la campagna elettorale nel 2012 per la fascia di primo cittadino della città veneta. Non era andata invece meglio a due tifosi della Juventus condannati a due mesi di reclusione sempre nel 2015 per un saluto romano in occasione di una partita con il Bari giocata il 25 aprile, giornata della Liberazione dal nazifascismo. Ma non tutto è così netto come sembra. L’Hellas è legato alla tifoseria della Fiorentina, storicamente di sinistra anche se oggi meno politicizzata, e con quella sampdoriana dal 1973, dichiaratamente antifascista. Da tempo alcuni gruppi chiedono l’allontanamento dalla squadra veronese per le sue ideologie. I "Rude Boys" blucerchiati sono infatti vicini alla tifoseria tedesca del St. Pauli, attiva sul fronte antinazista. Per questo anche all’interno dei gruppi esistono posizioni che sconfinano. Nell’elenco stilato dal ministero dell’Interno si legge anche che 12 sodalizi hanno manifestato un’ideologia "mista" caratterizzata dalla presenza di esponenti sia di destra che di sinistra. Come per Cesena, Bologna, Milan tra gli altri. Accanto al Verona c’è la tifoseria della Lazio. Storicamente curva nera. Arrivata a farsi conoscere anche a livello europeo con un turno a porte chiuse nel 2013 per insulti razzisti contro il Tottenham. Nello specifico "cori scimmieschi" contro tre giocatori della squadra londinese. Pena poi sospesa. Ma la curva laziale è da sempre sotto la lente della Commissione Disciplinare. Fecero parlare gli striscioni contro il Livorno nel 2005, una tifoseria storicamente di sinistra: "Pentito e partigiano con i laziali sei sempre scappato". Ma anche "Foibe: Togliatti criminale di guerra". Dall’altra parte con falce e martello si cantava "Bandiera rossa". La Lazio è anche un delle tifoserie che mantiene legami oltre confine proprio per le sue idee politiche. Il filo nero lega da est ad ovest l’Europa, spalleggiano i laziali gli Ultras Sur un gruppo di tifosi del Real Madrid, i polacchi del Wisla Cracovia e gli ungheresi del Levski Sofia, con cui i romani sono gemellati. Il sostegno reciproco viaggia su internet, basta un invito e i tifosi vengono a tenere alto l’onore della squadra in partite delicate come il derby della Capitale. Storica alleanza in Italia invece con Inter e sintonia con i tifosi dell’Hellas, Ascoli e Chieti. E non è raro che anche i calciatori si rendano protagonisti di saluti romani, il più noto è certamente Paolo di Canio, ex bandiera della Lazio e orgoglio della curva.  "Sono un fascista, non un razzista" si era giustificato dopo la squalifica e la multa di 10.000 euro per il gesto durante Lazio-Juventus nel 2005. e accusato di aver violato la legge Scelba sull’apologia al fascismo. Parole poi smentite dal suo avvocato: "E’ un saluto alla curva, non ha valenza politica, ma sportiva". Insomma per condividere i valori dell’Urbe. Difficile però per Di Canio giustificare quel "DVX" tatuato sul braccio destro. Anche la tifoseria della Juventus ha alcuni scheletri nell’armadio. Come i gemelleggi con il Legia Varsavia, e il Den Haag, quest’ultima dichiaratamente antisemita: i suoi tifosi si contrappongono a quelli dell’Ajax, le cui file sono composte da un folto gruppo ebraico. Spesso l’ideologia supera anche le lontananze politiche come nel caso della Roma. Dove l’estrema destra legata a Casa Pound punta a conquistare la Sud, in testa ci sono i "Padroni di casa" di Gianluca Iannone spuntato nelle intercettazioni di Mafia Capitale. Alla corte di Massimo Carminati ci sarebbe anche il gruppo nazi "Opposta Fazione". E’ infatti di recente che alcuni gruppi si sono avvicinati a quelli laziali partendo dalle ideologie per creare sodalizi. Altri come il "Fedayn" hanno cercato di contrastare la deriva fascista. Queste alleanze possono anche sfociare nella politica: nel 2003 con l’uscita di Alessandra Mussolini da Alleanza Nazionale, Paolo Zappavigna, il capo dei "Boys" di Roma, le aveva annunciato sostegno promettendole 1.000 voti della curva se avesse fondato un nuovo partito. Da lì iniziarono gli attacchi contro Gianfranco Fini che aveva usato dure parole contro la Mussolini. Durante una partita contro il Lecce all’Olimpico era spuntato lo striscione: "Fini come Badoglio" per la sua visita in Israele da ministro degli Affari Esteri. A Torino dagli spalti bianconeri uscì un "Fini traditore d’Italia". E dalla lupa era nato anche Daniele De Santis, l’ultras che uccise a colpi di pistola Ciro Esposito tifoso del Napoli, poi condannato a 26 anni di carcere. I giornali pubblicarono una serie di foto del suo covo tappezzato di bandiere fasciste e murales a tema. "Lo sport è compenetrato di fascismo" ha scritto Michel Caillat, esperto di sociologia dello sport, in "L’ideologia dello sport in Francia". Un mix di eroismo, glorificazione, assetti simili a quelli militari e come apice la competizione fra uomini. Come se non ci fosse una via di scampo. http://m.espresso.repubblica.it/inchieste/2016/07/11/news/calcio-la-piaga-nera-del-tifo-fascista-1.276905?fbclid=IwAR000Jn-tOfDhYEO7oW1Z_Y8qwQFeDIMHRkWIJP9d43ynMnu95gHaKoZH8U
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Martina by Gianluca Moretto
Gianluca Moretto presents us this amazing serie featuring Martina #buongiornoprincipessa #series #beautyisback
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Gianluca Moretto presents us this amazing serie featuring Martina
Martina Tosi (https://www.instagram.com/rajartist27/), enjoy! Know more about Gianluca at www.morettogianluca.com – https://www.instagram.com/moretto_gianluca/
   Antiquity – post-modern
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infosannio · 5 years
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L’ex leghista Tosi: “La Lega come partito è morto” (radiocusanocampus.it) - Flavio Tosi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
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tmnotizie · 7 years
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MACERATA –   Il Macerata School Festival si chiude con un importante appuntamento aperto a tutti, in particolare a tutti coloro che stanno lavorando per il futuro delle nostre scuole. Martedì 3 ottobre, alle 9, presso al cine – teatro Italia, prenderà il via il Forum «Il patrimonio edilizio scolastico della provincia di Macerata di fronte alla sfida della ricostruzione post-sisma: bilanci, modelli e prospettive», a cura dell’Università degli Studi di Macerata in collaborazione con INDIRE e con l’Ordine degli Architetti della provincia di Macerata e il patrocinio del Comune di Macerata, Anci, Miur e Ufficio speciale per la Ricostruzione.
L’evento mira a mettere a fuoco le principali linee evolutive e le prospettive di sviluppo dell’edilizia scolastica nel nostro paese, in un momento in cui – in seguito al sisma del 2016 – numerosi comuni della provincia di Macerata sono costretti a rinnovare il proprio patrimonio immobiliare scolastico, con considerevoli investimenti in termini di energie e risorse, al fine di fornire agli addetti ai lavori delle utili linee guida generali.
Il programma dei lavori prevede, dopo i saluti istituzionali del rettore Francesco Adornato, del sindaco e vice-presidente dell’Associazione dei Comuni delle Marche / ANCI Marche Romano Carancini del direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione dei Beni Culturali e del Turismo Michele Corsi e del Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Macerata Vittorio Lanciani, Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Macerata, alle 10 l’avvio dei lavori della sessione «La ricostruzione delle scuole in contesti d’emergenza» che sarà presieduta dall’assessore alla Cultura e alla Scuola Stefania Monteverde  con interventi di Benedetto Renzetti (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016) e Cesare Spuri (Ufficio Speciale per la Ricostruzione Marche) su “La ricostruzione delle scuole dopo il terremoto delle Marche del 2016”, Manuela Manenti (Struttura Tecnica Commissario delegato per la ricostruzione in Emilia Romagna Sisma 2012) su “La ricostruzione delle scuole dopo il terremoto dell’Emilia del 2012”, Alessia Placidi (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere – USRC, responsabile del settore Edilizia Scolastica) su “La ricostruzione delle scuole dopo il terremoto dell’Aquila del 2009” e Tristano Luchetti (Comune di Macerata – Ufficio Urbanistica) che relazionerà invece su  “La ricostruzione delle nuove scuole di Macerata dopo il terremoto del 2016”.
Alle 11.30 prenderà il via la sessione «Le “piccole scuole” come fattore di coesione sociale nelle aree interne» presieduta da Anna Ascenzi (Università degli Studi di Macerata) con Massimo Sargolini (Università degli Studi di Camerino) su “Il ruolo delle scuole nella tenuta sociale delle comunità dell’Appennino Marchigiano”, Giovanni Biondi (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) su “L’innovazione per una formazione di qualità nelle piccole scuole”, Giuseppina Cannella (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), su “Piccole scuole e pluriclassi”, Annemarie Augscholl Blasbichler (Libera Università di Bolzano) su “Le piccole scuole alpine come luogo di vita, apprendimento e lavoro”.
Dopo la pausa pranzo nel pomeriggio alle 14 inizierà la sessione “Quali spazi per quale didattica?” presieduta da Paola Casoni (Comune di Macerata – Assessore all’Edilizia Scolastica) con interventi di Pier Giuseppe Rossi (Università degli Studi di Macerata) su “ Ripensare gli spazi per ripensare la didattica”, Beate Weyland (Libera Università di Bolzano) su “Progettare scuole insieme, tra pedagogia, architettura e design”, Leonardo Tosi (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), su “Spazi educativi e innovazione didattica” e Daniele Barca (dirigente presso l’Istituto Comprensivo 3 – Scuola «Mattarella» di Modena) su “La rivoluzione spaziale”.
Alle 16 prevista l’ultima sessione su  «Le nuove sfide dell’edilizia scolastica» presieduta da Vittorio Lanciani (Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Macerata) con interventi di Samuele Borri (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) su “Architetture scolastiche: evoluzione della ricerca e indirizzi internazionali”, Massimo Ferrari (Politecnico di Milano) su “Di ogni ordine e grado: critica e progetti per l’architettura della scuola”, Claudia Tinazzi (Politecnico di Milano) su “12 idee di scuola per il futuro”, Daniela Maurer (Daniela Maurer Design) su “Il contributo del design nel processo di rinnovamento della didattica” e Marco Canazza su “Il ruolo degli arredi negli spazi di apprendimento innovativi”.
Il forum rientra tra le attività promosse dal progetto di ricerca «Gli istituti scolastici della provincia di Macerata di fronte alla sfida della ricostruzione post-sisma», coordinato da Anna Ascenzi (Università degli Studi di Macerata) e inserito all’interno del documento programmatico «Nuovi sentieri di sviluppo per le aree interne dell’Appennino marchigiano» del Consiglio Regionale delle Marche.
L’iniziativa sarà riconosciuta come attività formativa per gli insegnanti e i dirigenti scolastici da parte del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata e per gli architetti da parte dell’Ordine degli Architetti. Al termine, sarà rilasciato un regolare attestato di partecipazione. Disponibilità: 200 posti Prenotazione obbligatoria: e-mail: [email protected]
In serata, alle 21,  sempre al cine – teatro Italia – continuano le riflessioni con la tavola rotonda “Le nuove scuole di Macerata: dopo il sisma la ricostruzione. Scelte, progetti, lavori in corso”, a cura del Comune di Macerata. Un appuntamento cittadino aperto a tutti per far conoscere alla cittadinanza i lavori e i progetti di ricostruzione delle scuole. Un anno fa il sisma ha reso inagibile tre grandi scuole di Macerata ed è stata finanziata la ricostruzione di due scuole Dante Alighieri» Enrico Mestica». Si parlerà di tutto questo insieme alla cittadinanza, motivando le scelte, esponendo i progetti e presentando i lavori in corso.
Interverranno il sindaco Romano Carancini, l’assessore alla Scuola Stefania Monteverde, l’assessore all’Edilizia Scolastica Paola Casoni, il dirigente del servizio Scuola Gianluca Puliti e il dirigente dell’Ufficio Tecnico Tristano Luchetti.
Il campus scolastico, che si estenderà su un lotto di 24.000 mq per una volumetria totale di 60.324 mc, come noto, comprenderà due edifici collegabili tra loro in maniera coperta e una struttura sportiva aperta anche alla città. Avranno forme squadrate, semplici, costruiti con edilizia a secco, di legno, dipinti con i colori della terra e con standard di sicurezza assoluti così come altissimi saranno quelli dell’efficienza energetica  per cui si parla di una classificazione tra A3 e A4.
Il nuovo polo scolastico sarà un arricchimento per il quartiere: dal punto di vista della viabilità con la futura realizzazione della bretella Via Mattei – La Pieve, con un asse viario centrale via Roma – via Silone, con spazi per i parcheggi ai lati del campus e penetrazioni del rione all’interno dell’area per usufruire degli spazi verdi grazie all’abbattimento dei muri che attualmente circondano la zona.
The post Macerata School Festival alle battute finali, forum e tavola rotonda su scuola, ricostruzione post sisma e nuovi progetti appeared first on TM notizie - ultime notizie di OGGI, cronaca, sport.
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imprimatureditore · 7 years
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Martedì 27 giugno alle ore 21.00 alla Festa dell'Unità di Carpi, presentazione del libro "H2H. Human Revolution" di Gianni Lodi e Gianluca Cristoforetti. Interviene l'assessore all'Urbanistica del Comune di Carpi Simone Tosi.
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rallytimeofficial · 6 days
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Tosi-Del Barba al comando del Rally Appennino Regiano dopo il "chiodi gate" del mattino
🔴🔴 Tosi-Del Barba al comando del Rally Appennino Regiano dopo il "chiodi gate" del mattino 📸 Mario Leonelli
Il Rally Appennino Reggiano prosegue dopo un inizio complicato, con il primo giro di prove speciali neutralizzato a causa della presenza di chiodi lungo il percorso. Superato questo ostacolo, gli equipaggi hanno completato il secondo giro di prove, percorrendo la PS Giandeto, la PS Castagnedolo e la PS Pontone, che nel pomeriggio verranno ripetute per l’ultimo passaggio. (Iscriviti gratuitamente…
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rallytimeofficial · 12 days
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CRZ, Gianluca Tosi con Alessandro Del Barba al via del Rally Appennino Reggiano
🔴🔴 CRZ, Gianluca Tosi con Alessandro Del Barba al via del Rally Appennino Reggiano 📸 AmicoRally
Il fine settimana che arriva sarà particolarmente “caldo” per Gianluca Tosi, impegnato nella gara “casalinga”, quella del 43. Rally Appennino Reggiano, gara che chiude la Coppa Rally di zona 6. Una gara particolarmente sentita, dai driver reggiani e Tosi, insieme al fido Alessandro Del Barba la onorerà al volante della Skoda Fabia RS di DeltaRally. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di…
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rallytimeofficial · 2 months
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Per Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba esordio su Fabia RS vincente al Rally Salsomaggiore Terme
🔴🔴 Per Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba esordio su Fabia RS vincente al Rally Salsomaggiore Terme 📸 Amicorally
Nuova gara e nuove sensazioni, per Gianluca Tosi. Nuove sensazioni e una nuova vittoria assoluta, quella ottenuta al 7° Rally di Salsomaggiore Terme, nel parmense, al debutto con la nuova Skoda Fabia RS della Delta Rally. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK) Il pilota reggiano di Carpineti, insieme al suo fido…
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rallytimeofficial · 2 months
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Gara test sulla nuova Skoda Fabia RS per Gianluca Tosi al Rally Salsomaggiore Terme
🔴 🔴 Gara test sulla nuova Skoda Fabia RS per Gianluca Tosi al Rally Salsomaggiore Terme
Arriva il momento del cambio, per Gianluca Tosi. Il momento del cambio di vettura, dalla “vecchia” Skoda Fabia evo alla nuovissima versione RS, l’ultimo ritrovato della tecnica della casa boema. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK) Il pilota reggiano di Carpineti, insieme al suo fido copilota Alessandro Del Barba…
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rallytimeofficial · 3 months
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Gianluca Tosi con Alessandro Del Barba al Rally internazionale del Casentino in cerca di un nuovo podio
🔴 🔴 Gianluca Tosi con Alessandro Del Barba al Rally internazionale del Casentino in cerca di un nuovo podio
E’ pronto ad una nuova performance, Gianluca Tosi, che questo fine settimana sarà al via del 44. Rally internazionale del Casentino, a Bibbiena, in provincia di Arezzo. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK) Il pilota reggiano di Carpineti, insieme al suo fido copilota Alessandro Del Barba sulla Skoda Fabia R5 evo…
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rallytimeofficial · 4 months
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Un terzo posto assoluto per Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba al Rally Internazionale del Taro
🔴 🔴 Un terzo posto assoluto per Gianluca Tosi e Alessandro Del Barba al Rally Internazionale del Taro 📸 Mario Leonelli
Prestazione spettacolare quanto tirata, per Gianluca Tosi al 30. Rally internazionale del Taro, disputato nel fine settimana appena passato. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK) La seconda prova della serie IRC, in provincia di Parma, vedeva il pilota di Carpineti, con al fianco Alessandro Del Barba sulla Skoda…
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rallytimeofficial · 5 months
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Gianluca Tosi e Stefano Costi vincono il 48° Trofeo Maremma
🔴 🔴Gianluca Tosi e Stefano Costi vincono il 48° Trofeo Maremma 📸 Matteo Friani
Sono i reggiani, entrambi di Carpineti, Gianluca Tosi e Stefano Costi, i vincitori del 48° Trofeo Maremma, disputato oggi con nove prove speciali, secondo atto della Coppa Rally di 7^ zona, valida anche per il Trofeo Rally Toscano e per il Trofeo Rally Aci Lucca. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono in tempo reale LINK) E’ stata una…
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