#furono
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primepaginequotidiani · 1 month ago
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PRIMA PAGINA La Nazione di Oggi mercoledì, 05 febbraio 2025
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sinnettini · 1 month ago
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i can't sleep i'm too anxious
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deathshallbenomore · 2 years ago
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i problemi sono cominciati più o meno quando una prof del liceo ci lasciò con un bigliettino personalizzato e sul mio scrisse “perché nascondersi? la reciproca conoscenza è una bellissima sfida e conquista” qualcosa qualcosa la mortificante esperienza di essere Vista
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viendiletto · 1 year ago
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L’ultimo Tricolore nel cielo di Zara
Macerie. Macerie. Macerie. E dalle campagne le truppe partigiane di Tito che avanzavano verso la città deserta, abbandonata da quasi tutti gli abitanti dopo mesi di bombardamenti a tappeto.
Questo era ciò che vedeva dalla cima del campanile del Duomo di Zara il Tenente dei Carabinieri Ignazio Terranova il 31 ottobre 1944. Zara diventata la “Dresda dell’Adriatico” sotto i bombardamenti anglo-americani, la città italiana con più vittime civili in percentuale: il  10% dei suoi 20.000 abitanti morì sotto le bombe. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì la Medaglia d’Oro al Valor Militare al gonfalone della Città di Zara per ricordare il suo martirio, ma non è ancora stato possibile consegnare ufficialmente questa onorificenza.
Ancor prima che la motonave Toscana attirasse l’attenzione dell’opinione pubblica sull’esodo che si stava consumando da Pola nel dopoguerra, fu la nave Sansego a portare in esilio migliaia di zaratini a guerra in corso, con il rischio di attacchi aerei o di cannoneggiamenti partigiani dalla costa. Approdavano ad Ancona e Trieste i primi profughi di quello che sarebbe diventato l’Esodo di 350.000 istriani, fiumani e dalmati, mentre Zara, città simbolo della presenza italiana autoctona in Dalmazia, continuava a subire bombardamenti affinchè qualcuno potesse dire: “Zara è morta, d’ora in poi ci sarà solamente Zadar”.
Il nazionalismo croato dietro la bandiera rossa dell’esercito partigiano jugoslavo avrebbe così completato la snazionalizzazione della Dalmazia avviatasi con l’editto del Consiglio della Corona emanato dall’Imperatore asburgico Francesco Giuseppe il 12 novembre 1866.
In mezzo a questa desolazione e nel momento in cui Zara per prima tra le città italiane del confine orientale avrebbe sperimentato cosa significava “Liberazione” per i “titini”, il Tenente Terranova issò sul campanile del Duomo il Tricolore. Quel Tricolore, che nel novembre 1918 aveva salutato le navi della Marina da Guerra italiana che approdavano in città alla fine della Prima guerra mondiale, veniva esposto per l’ultima volta sul cielo di Zara. Nei giorni seguenti si avviò l’epurazione politica da parte dell’OZNA, la polizia segreta titoista, la quale fece rapidamente circa 200 vittime nel capoluogo dalmata tra deportati verso l’ignoto, annegati in mare con una pietra al collo (“il mare Adriatico è stata la nostra foiba” commentava Ottavio Missoni, esule dalmata e a lungo Sindaco del Libero Comune di Zara in Esilio) e fucilati, tra i quali Ignazio Terranova, il quale aveva in precedenza fatto parte del comitato clandestino antitedesco sorto in città.
Una storia che la nipote Maria Carmela Terranova ha voluto ricordare con un libro che è stato anche presentato alla Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale, una storia che ha portato al conferimento di un riconoscimento alla memoria nel corso delle cerimonie istituzionali del Giorno del Ricordo, una storia che vogliamo ricordare oggi, 7 gennaio, Giornata nazionale della bandiera.
Lorenzo Salimbeni
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yennciri · 1 year ago
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vite furono cambiate (la mia)
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3nding · 1 month ago
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Facciamo un po’ di chiarezza.Nel 1941, l'Italia di Mussolini invade la Jugoslavia e si annette una fetta del suo territorio: parte delle attuali Slovenia e Croazia. Gli invasi sono obbligati a parlare in italiano e a sottomettersi al fascismo.I dissidenti vengono rastrellati, fucilati oppure mandati nei campi di concentramento italiani (Arbe, Gonars, Monigo, Renicci e via dicendo).Furono mandate nei campi poco meno di 15.000 persone.Circa uno su dieci, tra loro, morì lì dentro per denutrizione o malattie.“I battaglioni fascisti si distinguono in particolare per la crudele malvagità, distruggendo, devastando, incendiando villaggi e città, assassinando vecchi, donne e bambini, superando in crudeltà le stesse orde tedesche” (Enzo Misefari)La ex Jugoslavia, alla fine della guerra, contò circa 1 milione e mezzo di morti su 16 milioni di abitanti (per capire le proporzioni: la seconda guerra mondiale, in Italia, provocò circa 300.000 morti in tutto, su 45 milioni di abitanti).Ci odiavano, insomma, e avevano tutte le ragioni per farlo. Noi eravamo gli aggressori, gli invasori, loro le vittime. Le foibe furono l’orrenda reazione a tutto questo da parte dei titini.Ed è più o meno inutile specificare che chi sminuisce o, addirittura, gioisce di una mostruosità simile, sia solo un povero imbecille.Ma la storia andrebbe sempre raccontata tutta, perché siamo un paese in cui la gente ha la memoria storica di un pesce rosso. E chi ritiene di poter utilizzare le foibe per una sorta di delirante “par condicio” da affiancare all’olocausto e alle leggi razziali, quando, al tempo stesso, diserta il 25 aprile reputandolo “divisivo”, è solo un patetico, piccolo, vermiciattolo fascista. - Emiliano Rubbi, fb
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ambrenoir · 5 months ago
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🐝🐝🐝
📒 Lo sapevi che un cucchiaio di 🍯 miele è sufficiente per mantenere una persona in vita per 24 ore?
📒 Lo sapevi che una delle prime monete al mondo aveva il simbolo di un'ape?
📒 Lo sapevi che il miele contiene enzimi vivi?
📒 Lo sapevi che questi enzimi muoiono a contatto con un cucchiaio di metallo?
▪️ Il modo migliore per mangiare il miele è con un cucchiaio di legno; se non ne hai uno, utilizza un cucchiaio di plastica.
📒 Lo sapevi che il miele contiene una sostanza che aiuta il cervello a funzionare meglio?
📒 Lo sapevi che il miele è uno dei pochi alimenti al mondo che può sostenere la vita umana da solo?
📒 Lo sapevi che le api hanno salvato molte persone dalla fame in Africa?
📒 Lo sapevi che il propoli prodotto dalle api è uno degli antibiotici naturali più potenti?
📒 Lo sapevi che il miele non ha una data di scadenza?
📒 Lo sapevi che i corpi dei più grandi imperatori del mondo furono sepolti in sarcofagi d’oro e poi ricoperti di miele per evitare la decomposizione?
📒 Lo sapevi che il termine “Luna di miele” deriva dall’usanza degli sposi di consumare miele per favorire la fertilità dopo il matrimonio?
📒 Lo sapevi che un'ape vive meno di 40 giorni, visita almeno 1000 fiori e produce meno di un cucchiaino di miele, ma per lei è il lavoro di tutta una vita?
Grazie, preziose api..! 🐝
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi martedì, 04 febbraio 2025
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falcemartello · 2 months ago
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Nel giorno della memoria ricordiamo che furono i russi a liberare Auschwitz.
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raccontidialiantis · 2 months ago
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La migliore amica al Blue Bar
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Dieci anni fa erano fidanzati. Nina: piccolina, una seconda di reggiseno. Una ragazza graziosa, certo, ma niente di che. Per giunta un tipo dalle scarse prospettive lavorative, diciamoci la verità. Ma Elio, bello come un apollo, la amava! Ed era la sua unica gioia. Poi Adele, la sua migliore amica lo intercettò col suo radar, se ne innamorò e in breve glielo rubò. Sfido io: era una furba valchiria bionda, di ottima famiglia. Fotomodella per hobby ed economista appena laureata agli inizi in un prestigioso studio della città. Non si sono parlate per anni. Ma poi le vicende della vita si incrociano e si impara a perdonare. Ridivennero amiche intime.
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La petite fu invitata al matrimonio della valchiria. Sotto la cenere il fuoco cova sempre e dopo poco tempo fu più forte di lei: iniziò a messaggiarlo, a lavorarlo di fino, facendogli capire e non capire, stuzzicandolo. Infine, gli disse in modo esplicito che lo desiderava ancora. Tantissimo. Si trovarono al Blue Bar per un caffè nel primo pomeriggio: lui era certo lusingato nel suo orgoglio di maschio, ma era anche intenzionato a dirle di smetterla. Per ovvie ragioni. Lei a un certo punto gli gettò addirittura le braccia al collo, folle di desiderio: in quel locale lo baciò intensamente e poi si scusò. Pianse, anche.
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E lui si intenerì per lei. Gli chiese, rossa in viso, di riaccompagnarla. La tensione si stemperò subito: si conoscevano troppo bene e da anni, perché ci fosse imbarazzo tra loro. Nel tragitto parlarono di tutto. Arrivati che furono sotto casa della ragazza, in macchina lei si sbottonò la camicetta, gli prese la mano e se la mise sul seno guardandolo fisso negli occhi: a questo punto l'uomo, già fortemente in bilico, non poté più resisterle e la sua voglia di lei, arrivata ormai al massimo, gli fece cambiare istantaneamente piano d'azione. La moglie era al lavoro e sarebbe tornata tardi, per l'ora di cena.
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Salì quindi su da lei e la scopò a lungo in tutti i modi possibili. Da allora, quella donnina minuta ma determinata e col cuore d'acciaio diventò il suo vizio segretissimo, la sua droga. La scopava spesso e lei ogni volta godeva doppiamente, pensando alla vendetta compiuta sulla sua cara amica intima, finalmente cornuta e ignara di tutto. Nina s'era quindi presa il meglio, dalla vita. Senza i lati negativi della convivenza. Poi, finito l'amplesso, invariabilmente telefonava ad Adele per due chiacchiere e per chiederle di uscire insieme: per far compere o per un caffè al Blue Bar.
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RDA
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swallowtail-ageha · 3 months ago
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I look like the guys from the other village where everyone has the same last name 😭😭😭
I missed a chunk of food and bit down so hard that when the teeth clashed my incisor twisted on itself and is now leaning out of my gums! And somehow it doesnt hurt! Frankly not how i was expecting to spend my evening!
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mezzopieno-news · 2 months ago
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IL LAGO D’ARAL STA RINASCENDO DOPO 60 ANNI DI PROSCIUGAMENTO
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Un tempo il quarto lago d’acqua dolce più grande del mondo, il lago d’Aral divenne vittima delle politiche agricole dell’Unione Sovietica degli anni ’50. Le acque dei due fiumi che lo alimentavano furono deviate per la coltivazione del cotone, prosciugandosi e creando due bacini idrici molto più piccoli: il lago d’Aral settentrionale in Kazakistan e il lago d’Aral meridionale in Uzbekistan.
A seguito di quello che è stato considerato uno dei peggiori disastri ambientali della storia, il governo kazako ha avviato il progetto Syr Darya Control and Northern Aral Sea che si è concentrato sulla messa in opera di strutture per il controllo delle acque e sulla costruzione di una nuova imponente diga. Importanti misure sono state adottate per aumentare il volume e l’efficienza dell’accumulo di acqua nel Lago d’Aral settentrionale, migliorare la gestione delle risorse idriche, sviluppare la pesca e l’ecoturismo e migliorare la condizione ecologica della regione. Il progetto ha ottenuto di aumentare il volume dell’acqua del 42%, diminuire la salinità di quasi quattro volte e quintuplicare il volume di pesca annuale.
L’Uzbekistan sta ricostruendo le reti di irrigazione, modernizzando i sistemi di gestione delle acque e introducendo colture resistenti alla siccità. I sussidi agricoli per le tecnologie agricole a risparmio idrico stanno riducendo i consumi d’acqua del 40-50% e i fertilizzanti minerali del 25-30%. “Siamo riusciti a raggiungere accordi con i Paesi vicini sulle questioni relative al risparmio e all’equa distribuzione delle risorse idriche nei fiumi transfrontalieri”, ha osservato il ministro delle risorse idriche Nurzhan Nurzhigitov.
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Fonte: Governo del Kazakistan; immagine di Nasa
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VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
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unevaguedeprintemps · 4 months ago
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Le bare fatte sfilare in pieno centro a Bergamo, una per ogni camion, per incutere terrore nella popolazione.
Furono l’inizio della farsa pandemica.
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Video IlDissonante t.me
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nomeutenteerrato · 11 months ago
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« Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su sé stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose, primavera del '24, primavera del '44, proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. »
- Antonio Scurati
Monologo (censurato dalla Rai), ma qui per condividerlo perché: antifascismo sempre!
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), successivamente chiamate anche Las Mariposas (Le Farfalle), per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
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Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.
Nel 1991 il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre nel ricordo, la discussione e la promozione di campagne per i diritti umani.
Nel 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l'eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.
Penso non ci possano essere polemiche di alcun tipo nel credere che sia diritto di ogni donna non avere paura di essere seguita per strada, di subire attenzioni indesiderate, di essere pagata lo stesso per le stesse mansioni di un uomo, per essere considerata uguale se voglia o meno una famiglia, se vuole amare chi vuole. E non c'è nessuno dubbio che non può essere negoziato il fatto che c'è un delitto da combattere che avviene contro le donne in quanto donne, nella distorta mentalità di chi sosteneva di volerle bene.
Tutto il resto si può discutere (sui termini, sui tempi, sui modi). Ma quella parte no.
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vintagebiker43 · 6 months ago
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Il più grande errore di Togliatti
Ogni anno la premier Meloni ricorda la morte di Giorgio Almirante, celebrandolo come eroe della patria, uomo retto e suo riferimento politico.
Almirante in realtà è stato un razzista convinto, un criminale di guerra e un istigatore di stragi e rappresaglie.
Nella primavera del 1944 firmò il "manifesto della morte" come capo di gabinetto del ministro della Cultura Popolare dell'RSI. Il manifesto annunciava la fucilazione per "sbandati ed appartenenti a bande" che non si fossero consegnati ai "posti militari e di polizia italiani e tedeschi".
Le zone della Toscana in cui fu affisso il bando divennero teatro di stragi e rappresaglie, in particolare a Niccioleta, dopo la diffusione di quel bando, furono assassinati dai nazifascisti 83 minatori accusati di collaborazione con i “banditi partigiani”. Il manifesto della morte venne ritrovato nell'estate del 1971 e pubblicato il 27 giugno dai quotidiani "l'Unità" e "il Manifesto". Giorgio Almirante li denunciò per diffamazione.
Nel corso del procedimento furono rinvenute negli Archivi di Stato e prodotte in giudizio inequivocabili prove documentali attestanti la veridicità del manifesto di fucilazione. La Cassazione nel 1978 decretò la vittoria totale de L’Unità, che rifiutò il risarcimento economico. La stampa comunista aveva dimostrato che Almirante era un criminale di guerra. Questa è solo una delle tante criminali vicende legate alla storia di Giorgio Almirante.
Chi lo ritiene il proprio riferimento politico si qualifica da solo/a.
Cronache Ribelli
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