#foto glamour
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kafkasapartment · 2 months ago
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Julienne, 1957. Norman Lerner. Archival Ink Jet.
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patches-the-weird · 5 days ago
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losjavis · 1 year ago
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en la gala de glamour #WOTY 💘
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luciana-anca-79 · 2 years ago
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dulceespinoza · 1 year ago
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alsim71 · 11 days ago
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Love is Love
Visioni potenziate: creando immagini con l’AI.Love. L’amore visto in tante forme, anche non convenzionali, anche irriverenti, ma si parla sempre di amore. Questo è quello che vedo io. Enhanced vision: creating images with AI.Love. Love seen in many forms, even unconventional, even irreverent, but it is always about love. This is what I see. <
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scritti-di-aliantis · 18 days ago
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(Video: Stefania Ferrario)
Sei la mia dannazione: ti sei piazzata al centro del mio cervello e non accenni a spostarti. Ti coccolo, ti vezzeggio. Il forte desiderio di te mi fa compagnia. In ogni momento della mia giornata.
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(Foto: Stefania Ferrario)
Ti ammiro molto: sei bellissima sia quando vesti con abiti glamour, appariscenti, per esigenze lavorative, che con un semplice tubino nero. Hai una fisicità prorompente. Nuda, poi, sei da togliere il fiato a un angelo. Facciamo l'amore, ora?
Aliantis
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(Foto: Stefania Ferrario)
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kafkasapartment · 3 months ago
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Jean Patchett in Primitif Ad for Max Factor, 1956. William Helburn. Pigment print.
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gretarayofficial · 1 month ago
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1000 copie vendute, un calendario che va oltre le immagini.
Guardate il video fino alla fine… c’è una sorpresa per voi ✨
Grazie come sempre per il vostro supporto ❤️
@gretarayofficial
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angelap3 · 6 months ago
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La storia della Musica🎼
L’ultima foto di John Lennon, aggrappato nudo al suo amore..
Yoko Ono e John Lennon
New York, 8 dicembre 1980, ore 11.30
Fotografati da Annie Leibovitz
La mattina dell’8 dicembre 1980, Annie Leibovitz raggiunge John Lennon e Yoko Ono al Dakota Building, Central Park West, New York, per realizzare un servizio per Rolling Stone.
Dopo aver scattato per un paio d’ore, Lennon chiede alla fotografa di coinvolgere anche Yoko Ono. Annie Leibovitz dice che “nessuno avrebbe voluto una foto di Yoko Ono in copertina”. Ma dopo qualche discussione anche Yoko Ono partecipa alla sessione. Yoko Ono non aveva nessuna intenzione di spogliarsi integralmente. Annie Leibovitz, piuttosto impazientita, le dice di restare vestita. Lennon si spoglia.
La fotografa utilizza una Polaroid per fotografare questo abbraccio – o intreccio – e, quando i due vedono la foto, esclamano “hai catturato l’essenza della nostra relazione”.
Anna Leibovitz, grazie al suo straordinario talento, è diventata la fotografa più influente della ritrattistica contemporanea.
Dividendosi tra reportage di guerra e servizi Glamour ha realizzato alcuni tra gli scatti più iconici di sempre.
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losjavis · 9 months ago
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no sé si la había subido antes pero es preciosa esta foto 🩷
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graceandfamily · 4 months ago
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L’edizione 2024 esalta il “su misura” che coniuga qualità e professionalità con un omaggio all’eleganza rappresentato dagli abiti indossati dalla Principessa Grace di Monaco. Il fascino dell’eleganza che non ha tempo rivive negli scatti fotografici e negli abiti della Principessa Grace di Monaco, provenienti dalla collezione Grimaldi del Principato monegasco ed esposti nella sala privata del Casinò di Sanremo. Un omaggio ad uno dei più amati ed indimenticati simboli di glamour, che spesso visitava la Riviera dei Fiori e Sanremo e che torna nei tessuti impalpabili che ha indossato, simili a farfalle coloratissime, firmati da grandi stilisti, da Yves Saint Laurent, a Balenciaga, a Chanel, a Dior a Lanvin. Una icona di eleganza a livello internazionale, e al tempo stesso esaltare la professionalità e l’eccellenza della creatività italiana, che sa esprimere, nella qualità dei drappeggi, il perfetto equilibrio tra innovazione e professionalità, con esposizioni curate dalla storica dell’arte Federica Flore.
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dulceespinoza · 1 year ago
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charrior-of-ash · 1 year ago
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"We were speeding together Down the dark avenues But besides of the stardom All we got was blues
But through all of that sorrow We were riding high And the truth of the matter is I never let you go, let you go
We were scanning the cities Rocking to pay the dues But besides of the glamour All we got was bruised
But through all of that sorrow We were riding high And the truth of the matter is I never let you go, let you go" ~Ghost, Mary on a cross Alei Shadowscream Sorrowscream & Malice Swordshadow The colored version of this piece has been sitting in my sketchbook for three months now, waiting for better light or, perfectly, a scanner. I still don't have either of these, so I hope this crappy foto is enough... for now. Once I have a proper scanner, I promise to upload it once again. ^^
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rafaelmartinez67 · 1 year ago
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“Todas las flores del desierto están cerca de la luz. Todas las mujeres bellas son las que yo he visto, las que andan por la calle con abrigos largos y minifaldas, las que huelen a limpio y sonríen cuando las miran. Sin medidas perfectas, sin tacones de vértigo. Las mujeres más bellas esperan el autobús de mi barrio, o se compran bolsos en tiendas de saldo. Se pintan los ojos como les gusta y los labios de carmín de chino.
Las flores del desierto son las mujeres que tienen sonrisas en los ojos, que te acarician las manos cuando estás triste, que pierden las llaves al fondo del abrigo, las que cenan pizza en grupos de amigos y lloran sólo con unos pocos, las que se lavan el pelo y lo secan al viento. Las bellezas reales son las que toman cerveza y no miden cuántas patatas han comido, las que se sientan en bancos del parque con bolsas de pipas, las que acarician con ternura a los perros que se acercan a olerlas. Las preciosas damas de chándal de domingo. Las que huelen a mora y a caramelos de regaliz.
Las mujeres hermosas no salen en revistas, las ojean en el médico, y esperan al novio ilusionadas con vestidos de fresas. Y se ríen libres de los chistes de la tele, y se tragan el fútbol a cambio de un beso.
Las mujeres normales derrochan belleza, no glamour, desgastan las sonrisas mirando a los ojos, y cruzan las piernas y arquean la espalda. Salen en las fotos rodeadas de gente sin retoques, riéndose a carcajadas, abrazando a los suyos con la felicidad embotellada de los grandes grupos.
Las mujeres normales son las auténticas bellezas, sin gomas ni lápices. Las flores del desierto son las que están a tu lado. Las que te aman y las que amamos. Sólo hay que saber mirar mas allá del tipazo, de los ojazos, de las piernas torneadas, de los pechos de vértigo. Efímeros adornos, vestigios del tiempo, enemigo de la forma y enemigo del alma. Vértigo de divas y llanto de princesas.
La verdadera belleza está en las arrugas de la felicidad.”
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Peter Lindbergh
Con una selezione di foto commentate da Emanuele Farneti
Visionari. I geni della fotografia n. 19
GEDI, Torino 2022, 143 pagine, 24,5x29,5cm,
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Che Peter Lindbergh amasse “la moda, ma le donne di più”. Che usasse la fotografia come fosse cinema, per raccontare storie (fatte di più attimi messi in fila, oppure di uno solo e risolutivo). Che i suoi luoghi preferiti fossero spiagge, oppure fabbriche dismesse, o deserti, comunque spazi neutri per non togliere attenzione agli sguardi e ai gesti che voleva fossero i veri protagonisti delle sue immagini. Che amasse più di tutto la luce naturale, e come pochissimi sapesse dosarla per disegnare un volto. Che fosse lui ad aver in un certo senso inventato le supermodel, le donne più glamour dei suoi tempi che lui però, per paradosso, amava raccontare senza trucco, senza glamour. Che fosse capace di ironia. Che conoscesse la storia e il mito. Che, come tutti, ciascuno con i propri strumenti, cercasse un senso al nostro stare al mondo, alla malinconia del tempo che corre, a quello che lascia e a quello che toglie. Che si sentisse profondamente europeo, anche quando fotografava l’America. Soprattutto: che sapesse farsi amare dalle persone da lui ritratte. Di tutto questo troverete traccia nelle immagini del volume della collana Visionari a lui dedicato: una selezione di oltre quarant’anni di lavoro, una testimonianza di un percorso artistico irripetibile, che ha beneficiato e a suo modo contribuito a determinare quegli anni lievi e con il senno di poi felici della nostra cultura popolare a cavallo del nuovo millennio. Amante del nostro cinema neorealista, e convinto che il suo lavoro fosse quello di raccontare la verità, o almeno una sua ragionevole approssimazione, disse una volta: “Qualcuno sostiene che la fotografia debba far sognare. Io non credo che le mie foto facciano questo effetto”. Come vedrete in questo volume, si sbagliava.  
09/02/24
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