#fodero
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Ieri sera, una persona che da tempo non sentivo, si è proposta, via chat, per un incontro a scopo "ti scopo", con la modestia principesca di (parole testuali!) "spada che esige il suo fodero".
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Pugnale per una tamblera.
#devo ancora temprarlo e farci bisello+filo#e manico e guardia#e fodero#ok... sono ancora all'inizio 🥲
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Fodero Diner Car For Sale in Pennsylvania $35K
$35,000 The history of the Fodero Diner Car is a fascinating chapter in the development of the American diner tradition, one that blends craftsmanship, innovation, and the American cultural obsession with convenience and mobility. Seller Comments Fodero Dining Car Was attached to what was known as Risser’s Diner. Outside dimensions: L-41′, W-16’10”, H-11’6″. length 41ft width 16ft…
#circa#diner#Fodero Diner Car#old houses under 50k#pa#PA real estate#Pennsylvania#Pennsylvania real estate
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Basta aprire un fico e metterci dentro il dito per capire come mai fica era già usato dai greci e dai latini per indicare l'organo sessuale femminile, non ci vuole un professore, figa è invece la variante settentrionale ("fica, non figa", Michele Apicella, Ecce Bombo, agevolo filmato). Fessa è invece prettamente meridionale, con il significato di fessura ("quella fessa che tieni ov’han la bocca le persone", Carducci). Mona è veneto, di origine incerta (si potrebbe arrischiare un'assonanza con monna, ma fermiamci qui). Passera è toscano, come topa, a suggerire una predilezione dei toscani per il crine, idem sorca, ma romano. Patata con riferimento forse al monte di Venere. Dove sono cresciuto, nel basso mantovano, erano in voga due termini: gnal, cioè nido, e brögna, prugna, entrambi di facile lettura. Il napoletano, sempre esagerato, la chiama pucchiacca, da portulaca, o erba fratesca, ma c'è chi ne dà un'interpretazione a dir poco epica, dal greco pyr (fuoco) e koliòs (fodero): fodera di fuoco. Vulva è latino che richiama le valve, mentre vagina è latino per guaina/fodera (gladius vagina vacuus, cioè la spada sguainata dal fodero vuoto, vacuus). Prossimo excursus: il pene (ho preferito iniziare dalle signore per galanteria).
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Perché la spada consuma il fodero, / e l’anima il petto, / e il cuore deve prender fiato, / e l’amore anche ha bisogno di riposo.
George Gordon Byron
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“Devi abitare la poesia
se vuoi fare poesia”.
E cosa significa “abitare”?
Significa portarla come un abito, indossare
le parole, sedendo nella luce più netta,
nella seta del mattino, nel fodero della notte;
un sentire spoglio e frondoso in un’aria che sorprende;
familiare…insolita.
E cosa significa “fare”?
Essere e diventare il clima mutevole
delle parole, il servo della musa a condizioni
atroci, intraprendere viaggi sopra voci,
evitare la collina dell’ego, il pozzo dell’afflizione,
la sirena che sussurra stampare, successo, stampare,
successo, successo, successo.
E perché abitare, fare, ereditare poesia?
Oh, è la commedia condivisa della peggiore
benedizione; il suono che guida la mano;
la parola vitale che scorre da una mente all’altra
attraverso le stanze lavate dei sensi;
una di quelle stregate, indifendibili, impoetiche
croci che pur dobbiamo portare.
Anne Stevenson, da Le vie delle parole
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Ma le dimensioni contano?
Non è il mio campo, ma credo di no. Fisiologicamente, un membro di modeste dimensioni (un gladio) ha più vantaggi di un membro di un super dotato(una durlindana). Tenendo conto che il fodero è autoconfigurante.
Quello che conta è saperci fare.
Comunque è solo ironia, i maschi alfa non si offendino.
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Il primo incontro di Basil e Jennifer
Basil racconta- Era il primo giorno di primavera un sabato se non erro, ero andato da solo al parco, ma ad un tratto, sentii uno strano suono. Mi misi a correre, volevo sapere chi era a farlo, ma ahimè caddi in una buca profonda. Per fortuna non mi feci nulla, ma ero solo e spaventato. Iniziavo a perdere le speranze, ma tutto d'un tratto...
JENNIFER- Ehi là? C'è qualcuno la giù?
BASIL- Sì, ti prego aiutami.
JENNIFER- Aspetta, guardo se riesco a trovare qualcosa per tirarti fuori. Ecco afferra questo bastoncino...l'hai preso?
BASIL- Sì!
JENNIFER- Perfetto. Ora cerca di arrampicarti.
BASIL- Sono quasi arrivato.
JENNIFER- Non riesco più a tenerla. Afferra la mia mano.
Basil dà la mano a Jennifer e riesce a salvarsi
JENNIFER- Ti sei fatto male?
BASIL- No, sto bene. Grazie, per avermi salvato.
JENNIFER- Oh figurati. Si può sapere come ci sei finito in quella buca?
BASIL- Ho sentito uno strano suono e volevo scoprire da dove proveniva e allora ho corso e il resto lo sai, ma forse me lo sono sognato.
JENNIFER- Ma anch'io l'ho sentito.
BASIL- Davvero?!
JENNIFER- Sì! Che ne dici se lo cercassimo insieme?
BASIL- Chi? Noi due?
JENNIFER- Certo. Su andiamo.
Jennifer prende la mano di Basil. Il misterioso suono li conduce davanti ad un cespuglio
BASIL- Dev'essere qui...dietro. Al mio 3 andiamo, 1-2-...3.
I due topini oltrepassano il cespuglio e...vedono un cagnolino
BASIL e JENNIFER- Ma è un cucciolo.
BASIL- Di razza basset hound. Dev'essersi smarrito.
JENNIFER- Oh poverino. (Si avvicina al cucciolo) Ciao piccolino. Non devi aver paura, siamo qui per aiutarti. Non è così?
BASIL-Sì certo, ma prima di tutto analizziamo bene la situazione. Questo cucciolo porta un collare quindi appartiene dicerto a qualcuno. Non si è smarrito da molto, sta mattina pioveva molto e il suo pelo è troppo asciutto e pulito.
JENNIFER- (Accarezza il pelo del cane) Sì è vero, il suo pelo è bello asciutto e morbido. Secondo me questo cucciolo è venuto qui da solo.
BASIL- Cosa te lo fa pensare?
JENNIFER- È troppo piccolo per portarlo a passeggio ed è anche rischioso se incontra dei cani adulti. Io ipotizzo che sia scappato o da una casa o forse (si guarda attorno)...ma certo, il negozio di animali è qui vicino al parco. Qualcosa lo deve aver spaventato e istintivamente ha cercato un luogo tranquillo dove rifugiarsi.
BASIL- (Stupito) Sì...credo che tu abbia perfettamente ragione. La domanda è cosa l'ha spaventato?
Basil guarda attentamente il cucciolo e...
BASIL- A-ah, ma certo.
JENNIFER- Cosa?
BASIL- Guarda il suo collare. Non noti niente?
JENNIFER- Il cinturino del collare non è infilato nel fodero.
BASIL-Esattamente. Ora ti dico com'è andata secondo me. Un cliente è entrato nel negozio di animali e ha scelto questo cucciolo e il negoziante stava per mettergli il collare, ma il negoziante non riusciva a metterglielo perché non stava fermo, e come hai detto tu il cagnolino spaventato è scappato ed è corso fin qui.
JENNIFER- Sì, non può che essere andata così.
BASIL- Per fortuna ha il collare con la piastrina quindi possiamo rintracciare il suo proprietario e sapremo anche il suo nome.
JENNIFER- Giusto e appena lo sappiamo lo accompagniamo a casa.
BASIL- (Si avvicina al cucciolo che inizia ad annusarlo) È più facile dirlo che farlo.
JENNIFER- Buono piccolino. Cerca di stare fermo. (Gli accarezza il muso dolcemente)
Basil finalmente riesce a leggere
BASIL-Si chiama Ugo.
JENNIFER- Ugo? Oh è un bellissimo nome.
BASIL-Il suo indirizzo è...ma tu guarda che fortuna. Vive sopra casa mia.
JENNIFER- Perché dove abita?
BASIL- Baker Street numero 219, il suo padrone è il mio vicino di casa.
JENNIFER-Conosco Baker Street è lì che c'è il miglior panificio.
BASIL- Già.
JENNIFER-Hai sentito Ugo, si va a casa.
Ugo abbaglia felice
JENNIFER-Ma...come facciamo...non è addestrato.
BASIL-Tsk tsk, si dia il caso che io ho la soluzione proprio in tasca. Ugo essendo un basset hound è un cane da caccia quindi ha un eccellente fiuto e sarà proprio quello a guidarlo. Con questo (estrae un panino) panino che proviene dal panificio di Baker Street, basterà che Ugo lo annusi e...ah
Ugo mangia il panino
BASIL-Addio merenda. (Severo) Ma bravo, l'unica pista che avevi l'hai fatta sparire.
JENNIFER- Oh povero Ugo (lo accarezza dolcemente) sei affamato vero?
BASIL-(Offeso) Povero Ugo?! Questa è bella, mi dici come facciamo adesso?
JENNIFER- Non c'è bisogno di disperarsi. Guarda cos'ho nella tasca.
Basil guarda e vede un panino
JENNIFER-Ugo, guarda cos'ho qui.
Ugo inizia a scodinzolare
JENNIFER-Ah- Ah prima di mangiarlo devi annusarlo e devi seguire la pista e quando arriveremo a destinazione potrai mangiarlo. Intesi? (lo fissa negli occhi seria).
Ugo-Wof.
JENNIFER-Bravo. Ora tocca a te (consegna a Basil il panino).
BASIL-Bene, Ugo voglio che tu annusi questo panino (Ugo annusa il panino).
Hai sentito il suo profumo?
Ugo annuisce
BASIL- Bravo. Ci puoi dare un passaggio?
Ugo si abbassa e i topini salgono sopra
BASIL-Grazie.
JENNIFER-Grazie Ugo.
BASIL-Bene, Ugo andiamo!
Ugo conduce i topini proprio davanti al panificio di Baker Street
BASIL-Ce l'ha fatta. Bravissimo Ugo.
JENNIFER- Sapevo che ci saresti riuscito. Ecco il panino, te lo sei meritato.
Ugo mangia il panino e i topini scendono
BASIL- Seguici Ugo, la tua casa è quella lì.
Entrano nella casa attraverso lo sportellino dove entrano di solito i cani e i gatti
JENNIFER-Guarda com'è felice.
BASIL- Già. Certo che un cane così sarebbe bello addestrarlo.
JENNIFER-Sì dopotutto si è affezionato a noi. Tu che ne pensi Ugo?
Ugo- Wof.
JENNIFER-Credo che sia un sì.
BASIL-Lo penso anch'io.
JENNIFER- Noi tre siamo una bella squadra.
BASIL-Sì è vero.
JENNIFER- (Vede Ugo nella cesta) Oh guardalo...com'è carino.
BASIL-Sta arrivando qualcuno, presto nascondiamoci.
Jennifer piccola- Ciao Ugo.
Basil piccolo-Domani veniamo a trovarti.
Voce umana di un signore- Mi dispiace figliolo, abbiamo fatto il possibile e poi ci sono altri cuccioli in quel negozio di animali puoi sceglierne un altro.
Voce umana di un ragazzino- (Amareggiato) No, lui era perfetto è stato lui a scegliermi, tutta colpa di quello collare e adesso il mio Ugo sarà tutto solo.
Ugo- Wof, Wof.
Ragazzino- Ugo? (Vede il cagnolino corrergli incontro) Ugo!
Il ragazzino lo abbraccia in lacrime e Ugo gli fa le feste
Ragazzino- Oh Ugo, sei tornato da me. Ti prometto che non ti perderò più. Papà, hai visto è tornato.
Padre- Incredibile.
Ragazzino- Mamma, mamma Ugo è tornato.
Voce umana di una signora- Sì e di sicuro sarà affamato gli preparo subito qualcosa.
I due topini guardano la scena felici e soddisfatti
BASIL-Missione compiuta.
JENNIFER-Il nostro Ugo finalmente ha ritrovato il suo padrone.
BASIL-Sì e poi è in buone mani, il piccolo Sherlock è un ragazzino buono, aveva bisogno di un amico. Andiamo.
Basil e Jennifer escono dalla casa
BASIL- Aiutare gli altri che soddisfazione.
JENNIFER-Sì, è una sensazione meravigliosa.
BASIL e JENNIFER-È come se fossi stato(a) un(a) detective.
Sì guardano stupiti
JENNIFER- Vuoi diventare un detective?
BASIL- Sì è il mio sogno.
JENNIFER-Anche il mio.
BASIL-Davvero?
JENNIFER-Sì, ma...(triste) non sarà facile realizzarlo, (seria) ma ce la metterò tutta.
BASIL-Beh...secondo me la stoffa ce l'hai.
JENNIFER- Dici davvero?
BASIL-Certo.
JENNIFER-Grazie.
Inizia a piovere
JENNIFER-Sarà meglio che corra a casa prima che il tempo peggiori.
BASIL- Se vuoi ti accompagno.
JENNIFER-Ma no, sei a un passo da casa.
BASIL-Tu mi hai salvato, è il minimo che possa fare, prendo l'ombrello e arrivo.
Basil accompagna Jennifer e arrivano davanti ad una villa
BASIL- (Stupito) Abiti in questa mega villa?
JENNIFER- Sì. Grazie per aver accompagnata, sei stato molto gentile.
BASIL- Di niente.
JENNIFER- Magari...possiamo trovarci al parco.
BASIL- Sì sarà il nostro punto d'incontro e poi andiamo da Ugo.
JENNIFER- Perfetto. Ehi aspetta come ti chiami?
BASIL- Basil.
JENNIFER- Io sono Jennifer, ma tu puoi chiamarmi Jenny. Siamo amici?
Jennifer allunga la mano e Basil gliela stringe
BASIL- Amici.
Basil racconta- E così nacque la nostra amicizia.
è una pagina del mio libro (Ugo è praticamente Toby,ma essendo italiana io uso i nomi che gli abbiamo dato noi)
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Dal suo fodero sciolto, il bocciolo,
tulipano rosato, raccolto turbante,
il sangue mi ha infiammato con brusca primavera.
Inoculato il sensuale delirio,
con saliva lubrifico il peduncolo;
il tersissimo stelo che la mia mano incorona.
Alto fiore tuo eretto nei parchi oscuri,
oh, lacerami tu, abbattimi ferita,
con la bocca riempita dell'umida tua seta.
Come anello si chiudono attorno a te i miei seni,
li unisco, ti incastono, le mie labbra si schiudono
e una goccia appare sulla tua cuspide malva.
Ana Rossetti
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Valter Boggione e Giovanni Casalegno nel Dizionario storico del lessico erotico italiano (1996) hanno elencato alcuni dei termini con cui viene indicato nella lingua italiana l'organo sessuale femminile: “Abisso, Altare, Animella, Antro, Arpa, Bagatella, Baratro, Belgodere, Bernarda, Bersaglio, Bocciolo, Bonzora, Bosco, Boschetto, Breccia, Brodosa, Buca, Buco, Calza rotta, Capanna, Carretta, Caverna, Canestra, Castagna, Chiostro, Chitarrina, Ciccia, Ciofeca, Ciorgna, Colombaia, Conocchia, Cosa, Cratere, Cuccoletta, Dove prude, Entrata, Essa, Falla, Fenditura, Ferriera, Fessa, Fesso, Fessura, Fiore, Fica, Fico, Figarola, Filippa, Fistolosa, Fodero, Fonte, Foro, Forno, Fragola, Fregna, Frittella, Frutteto, Frutto, Galleria, Gatta, Gattaiola, Giardino, Giglio, Gioia, Gnocca, Grattugia, Grotta, Guai-na, Gualdana, Incudine, Lana, Lasagna, Lumaca, Luna, Macina, Mercanzia, Mollaia, Mona, Mortaio, Mussa, Nicchio, Nido, Natura, Oliva, Orifizio, Orinale, Palude, Pancia, Paniera, Pantano, Parrocchia, Passera, Patacca, Pecora, Pelliccia, Pelosa, Perla rossa, Pertugio, Pestello, Pettignone, Pignatta, Piva, Porcellina, Porca, Porto, Potta, Primizia, Prugna, Pucchiacca, Puzzola, Ragna, Rete, Rondine, Rosa, Scarsella, Scodella, Scrigno, Sentina, Serratura, Sermollina, Sfiatatoio, Simona, Solco, Sorca, Sportello, Squarcio, Staffa, Stalla, Tacca, Taglio, Tagliola, Tana, Tasca, Tazza, Tegame, Tesoro del paradiso, Topa, Toppa, Tramoggia, Trappola, Vagina, Val Pelosa, Varco, Vaschetta, Ventosa, Vischio, Vongola, Vulva”.
Scegliete voi … ah ah ah ah
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Perché la spada consuma il fodero, e l’anima il petto, e il cuore deve prender fiato, e l’amore anche ha bisogno di riposo.
Lord Byron
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Un samurai disse: 'Ci sono due tipi di orgoglio: interiore ed esteriore. Il samurai che non possiede entrambi è inutile.' L'orgoglio può essere paragonato a una spada, la cui lama deve essere affilata e rimessa nel fodero."
In una famosa citazione di un samurai, Yamamoto Tsunetomo, egli sottolinea la distinzione tra due tipi di orgoglio: interiore ed esteriore. Credeva che un samurai a cui mancano entrambi fosse inutile. Questo può essere paragonato a una spada, dove la lama deve essere affilata e rimessa nel fodero. L’orgoglio interiore si riferisce alla fiducia in se stessi, all’umiltà e al coraggio. Anche l'orgoglio esteriore, nonostante l'apparenza esteriore e l'ostentazione, è essenziale in quanto riflette il rispetto e l'onore di un samurai nella società. Trovare un equilibrio tra entrambe le forme di orgoglio è fondamentale per diventare un vero samurai, come una spada affilata pronta all'azione quando necessario e rinfoderata con cura quando non lo è.
Maestro Ikki
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Il momento distintivo della vera aura è […] l’ornamento, un’incorniciatura ornamentale (das Ornament, eine ornamentale Umzirkung) nella quale la cosa o l’essenza è calata come in un fodero. Dell’aura vera nulla ci dà un’idea migliore dei quadri del tardo Van Gogh, ove tutte le cose – così si potrebbero descrivere questi quadri – sono rappresentate con la loro aura.
Walter Benjamin
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...eccomi a te per tenerti un poco di compagnia durante le tue ore madrilene.(...)
Le ultime ore passate assieme sono state calde, roventi, e hanno lasciato un segno di desiderio, di languore, di eccitazione aspra, di smania. Quanto sto bene stretto a te, con te, su di te, dentro di te: guaina, fodero, rilegatura, discesa, labirinto, adito. Mi piaci perché hai un corpo penetrabile e cedevole, un corpo che ama essere attraversato, inchiodato, dilatato, tormentato, illanguidito; e mi piace quel corpo perché è tuo, lo porti come un modo per consentire l’accesso a te, a quel fulvo calore che ora ha avuto ragione dell’inveterato gelo della tua pelle.
Ti scrivo e ti desidero, vorrei che ti arrivasse, che ti disturbasse gli ozi madrileni il desiderio, il puro e crudo desiderio di averti, di progettare un incontro, di fantasticare nuovi abbracci, di sentire in me e in te, il languore della saliva, del sudore, l’indulgenza e il furore delle mucose, della rosa cedevole e della rosa penetrativa. Se tu mi pensi, come spero, il tuo pensarmi ti dirà che io ti penso, e che anche desiderarti è un’arguzia, un gioco, un travestimento del pensarti. Ti penserò finché non ti sentirò, di nuovo, gemere. A presto. Ti bacio.
Lettera di Giorgio Manganelli a Viola Papetti - settembre 1968
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Quando l'amore vi chiama a sé, seguitelo malgrado le sue strade siano ripide e dure. E quando le sue ali vi avvolgeranno abbandonatevi a lui. Sebbene la spada sia rinchiusa nel fodero, vi potrà ferire. E quando esso vi parlerà, credetelo. Sebbene la sua voce possa sconvolgere i vostri sogni, come il vento del nord che distrugge il giardino. L'amore non desidera altro che consumarsi d'amore. Ma se voi amate e avete bisogno di desideri, che siano questi i vostri desideri: Sciogliersi ed essere come lo scorrere di un ruscello che canta la sua canzone alla notte, Conoscere la sofferenza di una tenerezza troppo grande, Sentirsi feriti dalla comprensione dell'amore, E sanguinare di gioia voluta. Svegliarsi all'alba col cuore leggero, ed essere grati per un altro giorno d'amore. Assopirsi ne pomeriggio e pensare all'estasi dell'amore, Tornare a casa al tramonto colmi di gratitudine. Ed alla fine addormentarsi con una preghiera nel cuore per l'amato ed una canzone di lode sulle labbra…
|| Kahlil Gibran
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ARCHEOSCOPERTE / Straordinario ritrovamento in Israele: da una grotta riemergono quattro spade romane (con fodero) e la punta di un giavellotto [FOTO, VIDEO]
#ARCHEOLOGIA #SCOPERTE / Straordinario ritrovamento in #Israele: da una grotta riemergono quattro spade romane (con fodero) e la punta di un giavellotto [FOTO, VIDEO] Tutti i dettagli su Storie & Archeostorie
Le spade dopo il ritrovamento (foto: ©Israel Antiquities Authority) Quattro spade romane e la punta di un giavellotto (pilum), tutti risalenti a circa 1900 anni fa, sono stati rinvenuti in perfetto stato di conservazione in Israele a Seliq, all’interno di una grotta nella riserva naturale di En Gedi (o Ein Gedi), un’oasi sulla sponda occidentale del mar Morto. Il ritrovamento, annunciato a…
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