#fiore di luce
Explore tagged Tumblr posts
sosuperawesome · 3 days ago
Text
Tumblr media Tumblr media
Climbing Flower Wall Lights // Fiore di Luce
787 notes · View notes
francesca-70 · 8 days ago
Text
"Ho imparato"
Ho imparato che si può ferire oltre la carne... fino a quando non marchi la tua anima così profondamente che nemmeno il tempo potrà guarire tutto.
Ho imparato che alcune persone hanno solo oscurità da offrire ma che anche crescendo al loro fianco possiamo trascendere quelle ombre.
Ho imparato che si può essere disperatamente soli tra una folla e nascondere facilmente il proprio dispiacere dietro un sorriso.
Ho imparato che anche un terreno arido può partorire un fiore e un'anima macchiata può sorgere.
Fu nell'oscurità che trovai la mia luce..
Lei era lì così piccola, ferita e spaventata, l'ho messa tra le mie braccia, le ho promesso che ce l'avremmo fatta, cresciuta e superata il dolore.
Ho imparato che possiamo cambiare ciò che abbiamo fatto di noi stessi, che con il tempo e la determinazione possiamo ricostruire tutto.
Ho imparato che puoi nutrire la tua gentilezza e mettere a tacere la tua violenza, che scegliendo di tenere il tuo volto nella luce non senti più il buio che ci vuole.
Ho imparato che si può brillare la sua luce fino a illuminare le anime tristi che ci circondano.
Ho imparato che nessun amore è più potente di quello che diamo a noi stessi.
Ho imparato dalla vita... e sto ancora imparando.
Tumblr media
Tumblr media
26 notes · View notes
ma-pi-ma · 24 days ago
Text
Tumblr media
Auguri ai vostri sogni,
a quelli che devono ancora nascere,
all'immaginazione
che permette a noi stravaganti maestri di parole di far nascere nuove storie,
di inventare nuovi mondi
per toccare le corde delle vostre emozioni.
Auguri ai guerrieri, ai sognatori,
a chi ama le sfide e non ha paura,
a chi sente l'adrenalina della vita
quando una nuova opportunità
sta all'orizzonte,
a chi cerca e riesce
perché figlio di un forte credo.
A chi sceglie di vivere
nonostante le batoste,
a chi ha sorrisi nel cuore
e li dona a chi incontra
perché sa che accendere una luce
di un'altra anima
è Amore che si rigenera all’infinito.
Auguri per ogni giorno,
per ogni attimo,
in cui batte forte il cuore
perché finché batte a tal punto da sentirlo a fior di pelle
la morte è lontana.
Non perdete mai il senso delle vostre visioni,
solo così il vostro cuore vi porterà lontano.
Non buona fine, neanche buon inizio,
buon continuo in questo strepitoso cammino
che è la vita.
Cinzia Fiore Ricci
28 notes · View notes
angelap3 · 4 months ago
Text
Tumblr media
SE TU MI DIMENTICHI
Voglio che tu sappia
una cosa.
Tu sai com’è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se tutto ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amore mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.
Pablo Neruda
Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973
da “I versi del Capitano
.....e.quando ti diranno che ti ho dimenticato anche se saro' io a dirlo....quando te lo diro'..... ti prego nn credermi....
Pablo Neruda & Matilde Urrutia
22 notes · View notes
empito · 7 days ago
Text
Volgi lo sguardo dentro di te. C'è un universo intero che aspetta di essere esplorato, fatto di sogni inespressi, di emozioni sopite, di speranze che attendono la luce del giorno. In un mondo che corre veloce, che ti travolge con mille voci e colori, fermati un istante. Ascolta il sussurro del tuo cuore, quel delicato battito che racconta la tua storia. Non è un atto di egoismo, ma un viaggio necessario: conoscere te stessa per vivere appieno ogni istante. Sfiora con la mente i ricordi che ti hanno portata fin qui, abbraccia le gioie e le ferite che hanno forgiato la tua anima. Ogni cicatrice è un racconto di coraggio, ogni sorriso un fiore sbocciato nel deserto delle difficoltà. Non temere le ombre del passato; sono ombre solo perché c'è una luce che le proietta. E quella luce sei tu. Nutri i tuoi pensieri di ciò che ti fa vibrare, lascia che le passioni guidino i tuoi passi. Il mondo esterno è un teatro di mille riflessi, ma la vera essenza risiede nel tuo sguardo, nel modo in cui scegli di vedere e di essere. Sii la pittrice della tua vita, scegli i colori più vivi, dipingi senza timore di uscire dai bordi prestabiliti. Concediti il tempo per sognare ad occhi aperti, per assaporare il silenzio che lenisce le ferite, per ridere senza motivo apparente. Scoprirai che la felicità non è una meta lontana, ma una compagna di viaggio che attende di essere riconosciuta. È nelle piccole cose, nei gesti semplici, nell'autenticità di un momento vissuto con consapevolezza. Lascia cadere le maschere che il mondo ti ha imposto, libera la tua voce. Canta la tua melodia, anche se il ritmo è diverso da quello degli altri. C'è poesia nella diversità, forza nell'essere se stesse. Le stelle brillano senza chiedere permesso al cielo; così dovresti fare tu, illuminando la notte con la tua presenza. Ricorda che ogni percorso è unico, e il tuo valore non si misura con il confronto. Accogli le sfide come opportunità di crescita, trasforma le cadute in passi di danza. La vita è un'avventura straordinaria, e tu sei la protagonista di questa storia. Ritrova te stessa nel silenzio dell'alba, nel fragore del mare, nel battito del tuo cuore. E quando avrai riscoperto la meraviglia che si cela dentro di te, il mondo ti apparirà sotto una nuova luce.
Empito
Tumblr media
14 notes · View notes
anima-complicata-80 · 28 days ago
Text
"C’è un grido nel mio cuore,
che non ha voce ma brucia,
un fiore nato tra le spine
che non teme il vento..
Le mani che mi sfiorano
portano il peso di amori lontani,
dove l’anima si consuma
nel fuoco della passione..
Io sono una nave alla deriva,
spinta dal mare e dalla tempesta,
ma il porto che cerco
è solo il rifugio di una carezza..
L’amore è ferita,
è luce che taglia l’oscurità,
è il silenzio che urla
nelle notti senza luna.
Eppure,in questo dolore,
trovo la mia bellezza.
Perché solo chi ha amato
può dire di aver vissuto.."
(La carezza dell anima..Alda Merini) 🖤
Tumblr media
18 notes · View notes
lunamagicablu · 2 months ago
Text
Tumblr media
Passavo lungo il margine dell'acqua sotto gli alberi umidi, Il mio spirito si cullava nella luce della sera, i giunchi intorno alle ginocchia, Il mio spirito si cullava nel sonno e nei sospiri; e vidi gli uccelli palustri camminare Tutti stillanti su un pendio erboso, e li vidi cessare dall'inseguirsi L'un l'altro in cerchio, e udii il più anziano parlare: Colui che tiene il mondo nel Suo becco e fece noi forti o deboli E' un uccello palustre immortale e vive oltre il cielo. Le piogge cadono dalle Sue ali stillanti, i raggi della luna dal Suo occhio. Passai poco più oltre e udii parlare un fiore di loto: Colui che fece il mondo e lo governa, è sospeso a uno stelo, Perché io sono fatto a Sua immagine, e tutta questa tinnula marea A solo una goccia di pioggia che scivola tra i suoi petali ampi. Un po' addentro nell'ombra un daino levò gli occhi Colmi di luce stellare, e disse: Colui che foggiò i Cieli E' un daino grazioso; come, vi prego, poteva Egli altrimenti Concepire una creatura triste e delicata e graziosa come me? Passai poco piú oltre, e udii un pavone dire: Colui che fece l'erba e fece i vermi e fece le mie gaie penne, E' un immenso pavone, e agita tutta la notte La Sua languida coda sopra di noi, accesa da miriadi di faville. William Butler Yeats ************************** I passed by the water's edge under the wet trees, My spirit lulled in the evening light, the rushes around my knees, My spirit lulled in sleep and sighs; and I saw the marsh birds walking All dripping on a grassy slope, and I saw them cease from chasing Each other in a circle, and I heard the eldest speak: He who holds the world in His beak and made us strong or weak Is a marsh bird immortal and lives beyond the sky. The rains fall from His dripping wings, the moonbeams from His eye. I passed a little further and heard a lotus flower speak: He who made the world and rules it, hangs on a stalk, For I am made in His image, and all this tinkling tide A mere drop of rain that slips between its broad petals. A little way in the shadow a deer raised his eyes Filled with starlight, and said: He that made the Heavens Is a pretty deer; how, pray, could He otherwise Conceive a creature so sad and delicate and pretty as I? I passed a little farther, and heard a peacock say: He that made the grass and made the worms and made my gay feathers, Is a great peacock, and wags all night His languid tail above us, lit with myriad sparks. William Butler Yeats 
10 notes · View notes
turangalila · 3 months ago
Text
Sigismondo D'India (1582-1629)
[Le musiche: da cantarsi nel chitarrone, clauicembalo, arpa doppia, & altri stromenti da corpo : con alcune arie, con l'alfabetto per la chitarra alla spagnola : nouamente composta, & data in luce : Libro quinto (Venetia: A. Vincenti, 1623)]
— Torna il sereno Zefiro
Torna il sereno Zeffiro, / E gli augellini garruli. / De’ boschi dolci musici, / Cantando insieme, temprano / Al suon del rio che mormora, / Concordi, note armoniche. / Io sol, involto / Il tristo core. / Anzi sepolto / In trist’orrore, / Al suon del pianto intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai. //
Le nubi, d’acque gravide / Che sgorgano i diluvii, / Or tutte si ristagnano; / E i venti, che fremeano / Orgogliosi con furia, / Taciti e cheti or dormono. / Io, sospirando / Senza riposo, / E ancor versando, / Tristo e doglioso, / Nembo di pioggia, intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai." //
Ringiovenito ogni arbore / Di verde manto vestesi; / Ridenti campi e pratora / Di verde spoglia ammantansi; / E infin le grotte adornansi / Di fior vermigli e candidi. / Io sol, smarrito / Fuor di ogni usanza, / Seco e sfiorito / Di mia speranza / Il più bel verde, intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai."
— Lamento di Didone
Infelice Didone, / com’hai tu spirto e core / se’l cor da te si parte / mentre parte di te / la miglior parte? / Ahi, che sento mancarmi, / ahi, che sento gelarmi / l’anima in questo seno, / e a poco a poco, ohimè, / venirne meno. //
Enea, mia vita, / Enea, dove ten vai, / dove ten vai, crudele? / Perché sola mi lasci? / Perché da me ten fuggi? / Che ti feci, cor mio? / Perché negarmi, ohimè, / l’ultimo addio? / Non m’odi tu, mio sole? / Deh, portassero i venti / come portan le vele, / i miei lamenti! / Ahi, ch’a le mie querele / e gravi pene / rispondon per pietà / l’aure e l’arene!//
Enea, ben mio, tu sol, / tu sol, lassa, / t’induri ai prieghi, ohimè! / di chi per te si more? / Idolo mio crudel, / idol d’amore! / T’accolsi pur, ingrato! / T’accettai pur errante, / ti sovvenni disperso / e nel mio regno / ti diedi pur il cor, / l’anima in pegno. / E tu, infedel, / senza l’usata aita, / in abbandono mi lasci / e senza vita. / Deh no! volgiti, infido, / volgiti indietro, / volgi, gira ver me la prora! / e gira i lumi pria ch’il dolor / m’ancida e mi consumi. //
Enea, cor del mio seno, / ahi, tu non vedi? / Non vedi come incenerisce e langue / la misera Didone, / che versa dalle luci / un mar di sangue? / Ma, lassa, a chi parl’io? / A chi non mi risponde. / Così n’andrò tradita, / vilipesa e schernita? / No, no! Gite sotterra / mie neglette bellezze! / Cada, cada lo scettro / e la corona! / Cadan le sparte chiome, / cada il purpureo manto! / E del suo, fosco e nero, / morte pietosa, / mi ricopra e vesta, / per far scena di me / tragica e mesta. //
Ahi dolore, / ahi dolore! / Come ucciso non hai / già questo core? / E tu, cor mio, / se privo de la tua vita sei, / come sei vivo? / O de l’anima mia / spento desìo! / O mio spento consorte! / Quest’è l’onor? / Quest’è la fè? / Son queste le promesse, / o mio foco, ch’a le ceneri tue / serbar dovea? //
Errai: or vivo e moro, / e morendo e vivendo / anco t’adoro. / Ahi, che per te son io / mal accorta sorella! / Per te son giunta al fine, / per te già varco il passo, / il passo estremo / (ahi, dura sorte e ria!) / che parte l’alma / de la vita mia. //
Sù, sù, spirti d’Averno! / Venite, o furie ultrici, / a mille a mille, / venite meco a vendicar l’oltraggio! / Ma qual mi sento al petto / correr gelido, ohimè, / sudor di morte? / Ah, che mi sento / il cor dal cor diviso. / Ah, che l’ha già’l dolor / morto ed anciso! / Ahi, che finir mi sento! / Mi s’oscura la vista, / il pié vacilla. / Chi mi mantiene in vita? / Ahi, che martire! / io moro. / Ahi, chi m’aita / ne l’ultima partita? / Non più respira il fianco, / io m’abbandono, ohimè, / già cado e manco.
_ Sigismondo D'India – Madrigali E Canzonette Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes (2003, Harmonia Mundi – HMC 901774)
17 notes · View notes
greenbor · 2 months ago
Text
Pensieri notturni di https://www.tumblr.com/sognidicarta
Luce e oscurità
Odio questa dualità che vive in me, la odio profondamente. Ci sono giorni in cui vorrei gridare al mondo quanto tutto sia meraviglioso. Giorni in cui mi perdo nella bellezza di un singolo fiore, nella delicatezza di un sorriso, nell’incanto del cielo, del sole, delle nuvole che scorrono lente. Guardo le persone che si amano, che si cercano, che si guardano come se nulla esistesse al di fuori di loro. Vedo la vita che danza, gli atti di gentilezza spontanea, la purezza degli animali.
Ma poi, cado. Cado in un baratro più profondo, dove la bellezza del mondo si dissolve, come se non fosse mai esistita. Tutto diventa buio, silenzioso, opprimente. Come se la luce fosse stata solo un’illusione, un ricordo lontano. In quei momenti, ogni cosa perde colore, e il mondo intero sembra inghiottito dalle tenebre.
Questa dualità mi tormenta. Mi strappa via dalla gioia per gettarmi nella malinconia, in un ciclo infinito che non riesco a spezzare. Forse, è questo il mio destino: oscillare tra la luce e l'oscurità, senza mai trovare pace.
8 notes · View notes
smokingago · 10 months ago
Text
Tumblr media
🍀
“Io ho una teoria.
La mia teoria riguarda i girasoli.
Seguitemi bene perchè è una teoria tutta mia.
I girasoli sono dei fiori particolari, nascono, vivono e muoiono per il sole.
Così come alcune persone che io chiamo girasoli, loro vivono per l'amore, amano la vita, amano l'amore in tutte le sue forme, sono persino un pò attratte dalla sofferenza, come il fiore che vive di tristezza quando il sole va via.
Le persone girasole sono persone particolari, le noti subito perchè hanno una strana luce dentro gli occhi e sono belle,belle da morire e lucenti, come un fuoco che arde.
È difficile spegnere certe persone, a volte si spengono da sole, mai per gli altri e hanno questa capacità di illuminare ogni cosa che hanno intorno.
Fateci caso, a volte ci sono delle persone che incontrate e vi sentite migliori, perché loro questo fanno, vi fanno sentire qualcos'altro, qualcosa di buono, qualcosa che brilla.
I girasoli illuminano ogni posto in cui mettono piede.
Sono fatte così loro.
Non puoi non amarle, non puoi spegnerle, non puoi non brillare accanto a loro.
Sono dei fiori, ma profumano di cielo.”
Adessoscrivo
Tratta da libro “Dieci Magnitudo”
#fotomia
24 notes · View notes
sosuperawesome · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media
Resin Tree Lamp // Fiore di Luce
3K notes · View notes
poesiablog60 · 11 months ago
Text
In segreto, di notte
Io t’ho prescelto fra tutte le stelle.
E sono sveglia – fiore
attento,
fra il canto basso del fogliame.
Le nostre labbra per cercare miele,
le nostre notti lucenti sbocciate.
Alla luce gloriosa del tuo corpo il mio cuore
accende i cieli.
Tutti i miei sogni pendono al tuo oro.
Io t’ho prescelto fra tutte le stelle.
Else Lasker-Schuler
Tumblr media
27 notes · View notes
ma-pi-ma · 9 months ago
Text
Tumblr media
Rivangando ricordi
mi sono imbattuta nel tuo.
Non faceva male.
L'ho tolto dalla custodia,
Ne ho scosso le radici
nel vento,
L’ho messo controluce:
era una boccia di vetro
che rifletteva pesci rossi,
un fiore senza spine
che non bruciava.
L'ho sbattuta contro il muro
e la mia sirena d'allarme ha suonato.
Chi ha spento la sua luce?
Chi ha tolto il fillo
alla lancia del ricordo
che amavo?
Claribel Alegría, da Cambiale da riscuotere e altre poesie, 1973
36 notes · View notes
blacklotus-bloog · 3 months ago
Text
Tumblr media
Credi davvero che...
... comprendere la natura di un Uomo sia così scontato? Credi davvero che il tuo corpo sia quella chiave capace di aprire la sua Anima? Ma soprattutto ti sei chiesta cosa sia l'Anima del tuo Uomo? Sono lacrime di un fiore che non appassisce perché mai dischiuso, pagine bianche di un libro che si riempiono di profondità solo se il tuo Uomo lo senti scorrere dentro, ricordi che come naufraghi solcano i mari della gioia e del dolore sotto il cielo della memoria, un temporale in cui si è perso ed è servito a camuffare le lacrime con la pioggia, una lavagna nera, pulita, sulla quale scrivere una sola parola sola: "TUA". L'Anima di un Uomo è un posto troppo piccolo per colei che non sa camminare in punta di piedi, per colei che sa toccare ma non accarezzare, per colei che sa solo sopire ma non risvegliare, per colei che è abituata a chiudere ma non aprire, per colei che vuole vederci solo luce ma non sa camminare al buio, perché camminare al buio nell'Anima del tuo Uomo è chiudere gli occhi e vedere la luce mentre attraversi un posto al quale appartieni.
.
.
.
BLACKLOTUS
7 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months ago
Text
" Restammo ancora a guardarci, io ben convinto a non porre per primo nessunissima domanda. Finché: «Io sono la zia» si decise riducendo la voce. «Lui dice che sono soltanto una cugina, ma in effetti sarei come e più di una zia, perché chi ha accudita la sua povera mamma fino all’ultimo se non io? Per sua fortuna è mancata prima di dover soffrire il peggio. Poi tutto è stato così difficile, nessuno potrà mai averne idea. Fino al giorno della disgrazia lo conoscevo poco, lui. Sempre stato in giro per il mondo, collegi accademia caserme. Ma da allora ho dovuto occuparmene io, si vede che così comandava il destino in Cielo. E sono ormai nove anni, sa?» Finii il caffè, rimasi con il bicchiere in mano. Il vetro era ancora fresco. «Nove anni» riprese in cantilena, quella sua voce sempre più sottile, «oggi è niente, ma in principio: oh, non voglio neanche ricordarlo il principio. Un giovane come lui, perdere gli occhi e una mano. Così: solo perché Nostro Signore non vuole nessuno contento a questo mondo. Alle manovre, giocando con una bomba. Dico giocando perché cosa sono poi queste manovre al giorno d’oggi?
Dia a me quel bicchiere.» «Il mio comandante mi ha spiegato» dissi. Per darmi un tono fissavo le mattonelle del pavimento. Ogni quattro formavano un disegno azzurro, una specie di arzigogolato fiore su fondo bianco. Dalle tende trasparenti alla finestra la luce si posava su quei fiori a raggera rilevandone l’esilità. «Un uomo come lui» seguitava adagio via via raggrinzendo e distendendo le rughe del volto. «Anche abbastanza ricco, sì. Lui ricco, mica io. Lo straccio d’una pensione di vedova, io. Ma lui: ricco. Neanche quarant’anni. Sano come un leone. E solo al mondo.» Schiacciai accuratamente la cicca nel piattino che mi aveva offerto come posacenere. «Gli stia ben dietro in questi giorni, mi raccomando» disse ancora. «Non deve mai lasciarlo solo. Lo sa, vero? E abbia pazienza, figlio mio, tanta santa pazienza. Non lo contraddica, non discuta per carità, gli dia sempre ragione, che lui parli o straparli. L’unica salvezza è rispondergli sempre sì. Sì e sissignore. Capito?» «Certo, signora.» "
Giovanni Arpino, Il buio e il miele, Baldini & Castoldi (collana Romanzi e Racconti, n° 5), 1993 [Edizione originale: 1969]; pp. 10-11.
7 notes · View notes
angelap3 · 9 months ago
Text
Tumblr media
La parola di oggi è MUGHETTO.
Che non è solo il nome proprio di una piantina, è uno sblocca-ricordi.
Un paio di giorni fa si giocava in spiaggia, con i bambini Gi Ghi Ge Ghe ed è spuntato Mughetto.
" Cos'è il mughetto, Angela?"
Eh già.
È la gentilezza unita alla perfezione.
Non è più un fiore " alla moda", probabilmente perché è perenne e non rende al mercato.
Da bambina  ammiravo le sue campanelle, immaginando fossero il richiamo per le fate.
Avevo una vicina, Olga ,una donna molto anziana, "zitella", così una volta si diceva,che amava farsi chiamare Signorina.
Era nota in paese perché ogni primavera riusciva a creare un giardino di bellezza ineguagliabile: zinnie, dalie, tulipani e, accanto ad un piccola fontana, mughetti.
Ne spuntavano tanti, amanti dell'umidità, forti, turgidi, brillanti.
Un giorno le chiesi di regalarmi una piantina.
Non lesinava mai i suoi doni di ricchi mazzi floreali.
Ma quella volta mi disse no.
" Chi pianta il mughetto, muore entro l'anno " mi disse.
Non obiettai. 
Preferivo vivere e comunque,mi rassegnai.
Probabilmente non era il momento giusto per il trapianto...oppure era meglio lasciare i mughetti alla loro spontaneità.
Passarono gli anni e un giorno, improvvisamente, Olga morì, serenamente.
Mi trasferii e non seppi più nulla del suo giardino coltivato come una missione d'amore.
A volte penso che vorrei ripassarci.
A volte preferisco il ricordo di quei colori, quella luce, quella esplosiva bellezza e Olga, magra e sottile, ingobbita a zappare la terra.
(Angela P.)
17 notes · View notes