#filippo nicosia
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#filippo nicosia#graphic designer#graphic#graphics#book covers design#book cover#book cover design#mondadori
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Dalla bolla FB di Ivano Porpora
"Mi piacerebbe avere una piccola sezione dei 20, 25 libri più rappresentativi dei migliori autori in Italia; e credo che interessi anche i miei allievi, e chi mi segue.
Qui sotto la lista dei libri. Parte l'elezione de L'ALTRO LIVELLO. Potete votarne solo dieci. Se ne votate undici, cancello il vostro commento, perché state portando rumore. Il libro può anche non essere quello: ripeto, per me Nove ha raggiunto l'apice con La vita oscena.
Aldo Nove - Milano non è Milano, 2010
Alessandra Carnaroli - La furia, 2023
Alessandra Sarchi - L’amore normale, 2014
Alessandro Baricco - Mr Gwyn, 2011
Alessandro Piperno - Con le peggiori intenzioni, 2005
Alessio Forgione - Napoli mon amour, 2018
Alessio Mosca - Chiromantica Medica, 2022
Alfredo Palomba, Quando le belve arriveranno, 2022
Andrea Bajani - Un bene al mondo, 2016
Andrea Canobbio -
Andrea Donaera - Io sono la bestia, 2019
Andrea Pomella - L'uomo che trema, 2018
Andrea Tarabbia - La calligrafia come arte delle guerra, 2010
Andrej Longo - L'altra madre, 2016
Antonella Cilento, Lisario o il piacere infinito delle donne, 2014
Antonella Lattanzi - Questo giorno che incombe, 2021
Antonio Manzini - 7/72007, 2016
Antonio Moresco - La lucina, 2013
Aurelio Picca - Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, 2020
Benedetta Palmieri - Emersione, 2021
Carola Susani - Eravamo bambini abbastanza, 2012
Claudia Durastanti - La straniera, 2019
Claudia Petrucci - L'esercizio, 2020
Claudio Morandini - Neve, cane, piede, 2015
Claudio Piersanti - Quel maledetto Vronskij, 2021
Daniela Ranieri - Stradario Aggiornato di tutti i miei baci, 2021
Daniele Del Giudice - Orizzonte mobile, 2009
Daniele Mencarelli - Tutto chiede salvezza, 2022
Daniele Petruccioli - La casa delle madri, 2020
Dario Voltolini - Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia, 2006
Davide Orecchio - Storia aperta, 2021
Demetrio Paolin - Conforme alla gloria, 2016
Domenico Starnone - Vita mortale e immortale della bambina di Milano, 2021
Donatella Di Pietrantonio - L’arminuta, 2017
Edgardo Franzosini - Questa vita tuttavia mi pesa molto, 2015
Edoardo Albinati - La scuola cattolica, 2016
Edoardo Zambelli - Storia di due donne e di uno specchio, 2018
Elena Ferrante -
Emanuela Canepa - Insegnami la tempesta, 2020
Emanuela Cocco - Tu che eri ogni ragazza, 2018
Emanuele Tonon - La luce prima, 2011
Emanuele Trevi - Due vite, 2020
Emidio Clementi - L’amante imperfetto, 2017
Emiliano Ereddia - Le mosche, 2021
Eraldo Baldini - L’uomo nero e la bicicletta blu, 2011
Ernesto Aloia - I compagni del fuoco, 2007
Ezio Sinigaglia - Eclissi, 2016
Fabio Bacà - Nova, 2021
Fabio Bartolomei - We are family, 2013
Fabio Geda - Nel mare ci sono i coccodrilli, 2010
Fabio Genovesi - Esche vive, 2011
Fabio Stassi - L'ultimo ballo di Charlot, 2012
Fabrizio Patriarca - Tokyo transit, 2016
Federico Platania - Il Dio che fa la mia vendetta, 2013
Filippo Nicosia - Come un animale, 2010
Filippo Tuena - Ultimo parallelo, 2007
Francesca Genti - Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza, 2018
Francesca Manfredi - L’impero della polvere, 2019
Francesca Marzia Esposito - Corpi di ballo, 2019
Francesca Mattei - Il giorno in cui diedi fuoco alla mia casa, 2019
Francesco Dimitri - Pan, 2008
Francesco Maino - Cartongesso, 2014
Francesco Pacifico - Class, 2014
Francesco Pecoraro - La vita in tempo di pace, 2014
Francesco Targhetta - Perciò veniamo bene nelle fotografie, 2012
Franco Stelzer - Il nostro primo solenne stranissimo Natale senza di lei, 2003
Fulvio Abbate - Roma vista controvento, 2015
Giacomo Sartori - Anatomia della battaglia, 2005
Gian Marco Griffi - Ferrovie del Messico, 2022
Gianluca Morozzi - Blackout, 2004
Gilda Policastro - La parte di Malvasia, 2020
Giordano Meacci - Il cinghiale che uccise Liberty Valance, 2016
Giordano Tedoldi - Tabù, 2017
Giorgia Tribuiani - Blu, 2018
Giorgio Falco - La gemella H, 2014
Giorgio Fontana - Il mago di Riga, 2022
Giorgio Vasta - Il tempo materiale, 2008
Giovanni Dozzini - Qui dovevo stare, 2021
Giulio Mozzi - Le ripetizioni, 2021
Giuseppe Genna - Dies irae, 2006
Greta Pavan - Quasi niente sbagliato, 2023
Helena Janeczek - La ragazza con la Leica, 2017
Ilaria Palomba - Vuoto, 2022
Laura Pariani -La valle delle donne lupo, 2011
Laura Pugno - Sirene, 2007
Letizia Muratori - Casa madre, 2008
Licia Giaquinto - La briganta e lo straniero, 2014
Lorenza Pieri - Il giardino dei mostri, 2019
Lorenzo Mercatanti - Il babbo avrebbe voluto dire ti amo ma lo zio ne faceva anche a meno, 2014
Luca Ricci - Gli autunnali, 2018
Luigi Romolo Carrino - Non è di maggio, 2021
Maddalena Fingerle - Lingua Madre, 2021
Marcello Fois - Nel tempo di mezzo, 2012
Marco Balzano - Resto qui, 2015
Marco Drago - Innamorato, 2023
Marco Mancassola - Last love parade, 2005
Marco Missiroli - Atti osceni in luogo privato, 2015
Marco Peano - L'invenzione della madre, 2015
María Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata, 2023
Maria Rosa Cutrufelli - Il giudice delle donne, 2016
Marino Magliani - Peninsulario, 2022
Mario Desiati - Spatriati, 2022
Marta Cai - Enti di ragione, 2019
Massimiliano Santarossa - Pane e Ferro, 2019
Matteo Cavezzali - Nero d'inferno, 2018
Matteo Galiazzo - Cargo, ne 2013
Matteo Melchiorre -Requiem per un albero, 2004
Mauro Covacich - La sposa, 2016
Michele Mari - Leggenda privata, 2017
Michele Orti Manara - Il vizio di smettere, 2018
Michele Vaccari - Un marito, 2018
Niccolò Ammaniti - Io non ho paura, 2001
Nicola Lagioia - La città dei vivi, 2020
Orso Tosco - Aspettando i naufraghi, 2018
Paola Barbato - Zoo, 2019
Paolo Cognetti - Sofia si veste sempre di nero, 2012
Paolo Colagrande - Salvarsi a vanvera, 2022
Paolo Giordano -
Paolo Nori - Vi avverto che vivo per l’ultima volta, 2023
Paolo Zanotti - Bambini bonsai, 2010
Paolo Zardi - Il giorno che diventammo umani, 2013
Piera Ventre - Gli spettri della sera, 2023
Piersandro Pallavicini - Atomico Dandy, 2005
Raul Montanari - Il buio divora la strada, 2002
Remo Rapino - Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, 2019
Romolo Bugaro - Non c'è stata nessuna battaglia, 2019
Rosa Matteucci - Costellazione familiare, 2016
Rosella Postorino - Le assaggiatrici, 2018
Rossana Campo - Dove troverete un altro padre come il mio, 2015
Sacha Naspini - I cariolanti, 2020
Sandro Campani - I passi nel bosco, 2020
Sandro Veronesi - Caos Calmo, 2005
Sara Gamberini - Maestoso è l’abbandono, 2018
Sebastiano Vassalli - Le due chiese, 2010
Sergio Claudio Perroni - Entro a volte nel tuo sonno, 2018
Silvia Ballestra - La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, 2022
Silvia Bottani - Il giorno mangia la notte, 2020
Simona Baldanzi - Figlia di una vestaglia blu, 2006
Simona Baldelli - Vicolo dell'Immaginario, 2018
Simona Vinci - La prima verità, 2016
Tiziano Scarpa - Cose fondamentali, 2010
Tommaso Pincio - Panorama, 2015
Tullio Avoledo -
Ugo Cornia - Quasi amore, 2001
Valentina Durante - Enne, 2020
Valentina Maini - La mischia, 2020
Valeria Corciolani - La regina dei colori, 2023
Valeria Parrella - Lo spazio bianco, 2008
Valerio Evangelisti - Noi saremo tutto, 2004
Vanni Santoni - Gli interessi in comune, 2008
Veronica Galletta - Nina sull’argine, 2021
Veronica Tomassini - L’altro addio, 2017
Vincenzo Pardini - Il valico dei briganti, 2023
Viola Di Grado - Fame blu, 2022
Vitaliano Trevisan - Works, 2016
Walter Pozzi - Carte scoperte, 2015
Walter Siti - Troppi paradisi, 2006
Wu Ming - 54, 2002"
Poi è partita una lotta nel fango di scrittori che gridano e si tirano i capelli e dicono meglio quello meglio quell' altro e poi io, ci devo essere io. Ed i miei amici x e y..."
E lui alla fine ha tolto il post.
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Generazione di Fenomeni, con le note di Dimitri Scarlato l' Italvolley va su Rai Due
Di Annalisa Valente Andrà in onda il 23 luglio su Raidue "Generazione di fenomeni - La migliore squadra di Pallavolo del XX secolo ", il documentario Sulla Italvolley degli anni 90 con la colonna sonora di Dirmitri Scarlato. Generazione di Fenomeni, con le note di Dimitri Scarlato l' Italvolley va su Rai Due L’arte musicale sublime del Maestro Dimitri Scarlato, compositore romano da anni based in London, ci propone un nuova esperienza da non perdere, questa volta in televisione. Martedì 23 Luglio su RaiDue in prima serata, un documentario sportivo racconterà la Nazionale Italiana di Pallavolo degli anni ’90 guidata dal coach Julio Velasco. “Generazione di Fenomeni – La miglior squadra di Pallavolo del XX Secolo” è il titolo di questo speciale, di cui il Maestro Scarlato è stato chiamato a comporre la colonna sonora. Attraverso un tema musicale creato ad hoc per questo importante appuntamento, che andrà in onda a pochissimi giorni dall’inizio delle Olimpiadi 2024 a Parigi (venerdì 26 Luglio), le note di Scarlato ci accompagneranno attraverso immagini di repertorio, interviste, testimonianze di vita quotidiana e di autentici successi di questa squadra che è riuscita a far sognare tutti gli italiani, in patria e fuori, appassionati di pallavolo e non, autentici neofiti e tifosi incalliti. Una storia particolare, quella di questa Nazionale, diventata campione del mondo per ben tre volte consecutive (1990, 1994 e 1998) ma a cui è sfuggito due volte l’oro olimpico, alle Olimpiadi di Barcellona (Spagna) nel 1992 e a quelle di Atlanta (USA) nel 1996. Una sconfitta che a distanza di tempo ancora fa un po' male e ci rende magari nostalgici, ma che comunque non ha impedito a questa squadra dei sogni di essere nominata nel 2001 la Squadra di Pallavolo più forte del XX secolo. E i nomi di questi straordinari pallavolisti, uniti da un fuoriclasse seduto in panchina, Julio Velasco, restano scolpiti nella memoria e nel cuore della gente: Lorenzo Bernardi, Andrea Zorzi, Andrea Giani, Andrea Gardini, Paolo Tofoli, Samuele Papi, Luca Cantagalli, Marco Bracci, Ferdinando De Giorgi. Il documentario è stato scritto da Paolo Borraccetti e Filippo Nicosia, nato da un'idea di Andrea Zorzi (del dream-team originale)8, e diretto da Paolo Borraccetti, prodotto da Dinamo in collaborazione con Rai Documentari, con il Patrocinio di Coni e FIPAV. Musiche originali composte da Dimitri Scarlato. Ritroviamo quindi il Maestro con questo nuovo progetto musical-televisivo legato allo sport (dopo i concerti, i dischi, le colonne sonore, le fiction), praticamente all’indomani del successo della 49esima edizione del Cantiere Internazionale d’Arte di sabato 13 luglio a Montepulciano (SI), per cui ha composto un’opera per organo e coro dal titolo “Ricercare” (eseguita dal Maestro Riccardo Bonci), e di cui parleremo presto. Per omaggiare una squadra di autentici fuoriclasse dello sport non poteva che essere coinvolto un autentico fuoriclasse delle sette note, che tra Italia e Regno Unito, da sempre parla al cuore della gente con la potenza, la dolcezza e l’universalità della musica. Qui il trailer: https://vimeo.com/927644121#share ... Continua a leggere su
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Una mostra su Tolkien a Roma
A cinquant’anni dalla scomparsa e dalla prima edizione italiana de Lo Hobbit, Roma ospita fino all’11 febbraio 2024 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea una grande mostra dedicata a John Ronald Reuel Tolkien, creatore dell’epopea della Terra di Mezzo che ha plasmato una nuova mitologia per il mondo contemporaneo e lo ha reso uno degli autori più letti del pianeta. Tolkien. Uomo, Professore, Autore racconta il percorso umano, il lavoro accademico, la potenza narrativa, la forza poetica: un viaggio che permette di approfondire la vita della scrittore e di comprendere quanto la sia straordinaria conoscenza del mondo antico siano alla base del suo processo creativo. È la prima esposizione di queste dimensioni dedicata in Italia allo scrittore e, rispetto alle grandi mostre allestite a Oxford (2018), Parigi (2020) e Milwaukee (2022) su particolari aspetti delle opere letterarie, quella di Roma pone Tolkien come l’uomo, padre e amico; accademico, autore di studi e pubblicazioni ancora oggi fondamentali nello studio della letteratura in antico e medio inglese; narratore e creatore della Terra di Mezzo. L’immersione nell’universo da lui creato si realizza in un percorso espositivo tra manoscritti autografi, lettere, memorabilia, fotografie e opere d’arte ispirate alle visioni letterarie di un autore unico e poliedrico nella sua complessità artistica e umana. Particolare rilevanza viene data al suo rapporto con l’Italia w nella rassegna non mancano le testimonianze del viaggio a Venezia e Assisi nel 1955; così come i contatti, diretti e indiretti, con studiosi e intellettuali. C’è uno spazio anche per gli adattamenti cinematografici vecchi e nuovi, dal film d’animazione di Ralph Bakshi alla trilogia de Il Signore degli Anelli del regista Peter Jackson, capace di rappresentare sul grande schermo una delle saghe più ambiziose e popolari della letteratura mondiale conquistando 17 premi Oscar. Ideata e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, è realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la curatela di Oronzo Cilli e la co-curatela e l’organizzazione di Alessandro Nicosia, la mostra è la più importante retrospettiva del suo genere in Italia per spettacolarità, dimensioni, materiali inediti esposti e autorevolezza delle istituzioni internazionali coinvolte, come l’Archivio Apostolico Vaticano, la Bibliothèque Alpha dell’Università di Liegi, l’Università di Reading, l’Oratorio di San Filippo Neri di Birmingham, il Venerabile Collegio Inglese di Roma, la Tolkien Society, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, la Biblioteca civica di Biella, le case editrici Astrolabio-Ubaldini e Bompiani, il Greisinger Museum di Jenins e la Warner Bros Discovery. Il catalogo che accompagna la mostra ha i contributi di Adriano Monti Buzzetti Colella, Giuseppe Pezzini, Emma Giammattei, Francesco Nepitello, Chiara Bertoglio, Gianluca Comastri, padre Guglielmo Spirito, Fabio Celoni, Davide Martini, Roberta Tosi, Salvatore Santangelo, Stefano Giuliano, Claudio Mattia Serafin, Gianfranco de Turris, Paolo Paron e Domenico Dimichino. Roma sarà la prima tappa di un percorso su Tolkien che proseguirà nel 2024 in altre città italiane e grazie al MiC, che ha promosso e sostenuto la progettazione con l’obiettivo di incentivare la partecipazione di tutti alla vita culturale, sarà possibile visitare la mostra senza alcun costo aggiuntivo, solo esibendo il biglietto d’ingresso alla GNAM. Read the full article
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Mark your calendar! On June 8th John Papadimitriou, Media Specialist at Globe One Digital, speaks in a live Q&A with Soco Núñez de Cela, Brand & Communications Director at BURGER KING UK and Filippos Siakavaras, Head of Digital at Red Wolf - PR & Advertising Agency. The Q&A session will explore how current news and trends can be used to create viral international campaigns, at the Cyprus Social Media & Influencer Marketing Conference, which is organized by Boussias Events in Nicosia Cyprus. Find out more & reserve your place here: https://bit.ly/43OVn0b Join our community! Follow us on social media. #globeonedigital #globeone #SMIM #digitalmarketing
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The Beach Luxury Club Sicily: l'estate prende il via il 26 maggio
The Beach Luxury Club è un sogno total white da vivere dal mattino alla notte. Lo staff di cucina solletica il palato con piatti di ispirazione mediterranea, sushi e thai, alle 9 del mattino alle 2 di notte. I bartender propongono il meglio della mixology internazionale. Di giorno si ozia comodamente sdraiati sui lettoni a baldacchino. Di sera ci si godono dinner show con decine di artisti internazionali sul palco. Più tardi vanno in scena dj set scatenati. Tutto questo, ovvero il sogno di The Beach Luxury Club, fino all'estate 2022, andava in scena sulla spiaggia di Domina Coral Bay, a Sharm El Sheikh.
Dalla scorsa estate, questo spazio prende vita, con lo stesso stile, anche a bordo piscina, di fronte al mare di Santa Flavia (Palermo), presso Domina Zagarella Sicily. Da venerdì 26 maggio '23 prende vita la nuova stagione di The Beach Luxury Club Sicily. La vista sul Golfo di Porticello è unica, soprattutto al tramonto e si unisce alla proposta d'eccezione di The Beach, un mix vincente di piatti, cocktail, e show di livello assoluto, da godere tra una portata e l'altra prima di cominciare a ballare.
Tra le tante novità per l'estate '23, ecco Filippo Nicosia, chef dalla carriera internazionale (tra gli altri paesi, ha lavorato in Danimarca) ed una live band scatenata, che accompagnerà le serate degli ospiti di questo spazio. Perché con la giusta colonna sonora ogni cena migliore.
Tutti artisti che salgono sul palco di The Beach Luxury Club Sicily sono impegnati in spettacoli sempre diversi. Non è ancora il momento di parlarne, perché ogni inaugurazione che si rispetti merita un po' di mistero, ma è giusto sottolineare che ballerini, performer e cantanti in scena in Sicilia sono attivi in tutto il mondo, sui palchi di teatri e locali di riferimento nel mondo.
Proprio per la qualità dei suoi show e di tutta la sua proposta, The Beach Luxury Club, creatura del viareggino Manuel Dallori, infatti, è inserito tra i World's Finest Clubs. E' una rete globale che mette insieme il servizio concierge dei 200 club più esclusivi del pianeta. Non è facile essere ammessi in questo ristretto "club dei top club". Nel mondo conta miti del settore come Bagatelle (Dubai, Miami, London, Sao Paulo) e Nikki Beach (St. Tropez). The Beach Luxury Club, come del resto tutti gli altri brand creati da Dallori, ha raggiunto questo traguardo ed è anche un luogo dedicato al lusso accessibile, dedicato quindi a tutti coloro che scelgono di vivere momenti speciali.
Chi deciderà di regalarsi una giornata o una serata da sogno al The Beach Luxury Club Sicily durante l'estate '23 può quindi prepararsi a qualcosa di davvero magico.
The Beach Luxury Club Sicily
… We're building a new story
https://www.thebeachluxury.com/
C/O Domina Zagarella Sicily
Santa Flavia (Palermo)
Tel. +39 091 909249
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The Beach Luxury Club Sicily: l'estate prende il via il 26 maggio
The Beach Luxury Club è un sogno total white da vivere dal mattino alla notte. Lo staff di cucina solletica il palato con piatti di ispirazione mediterranea, sushi e thai, alle 9 del mattino alle 2 di notte. I bartender propongono il meglio della mixology internazionale. Di giorno si ozia comodamente sdraiati sui lettoni a baldacchino. Di sera ci si godono dinner show con decine di artisti internazionali sul palco. Più tardi vanno in scena dj set scatenati. Tutto questo, ovvero il sogno di The Beach Luxury Club, fino all'estate 2022, andava in scena sulla spiaggia di Domina Coral Bay, a Sharm El Sheikh.
Dalla scorsa estate, questo spazio prende vita, con lo stesso stile, anche a bordo piscina, di fronte al mare di Santa Flavia (Palermo), presso Domina Zagarella Sicily. Da venerdì 26 maggio '23 prende vita la nuova stagione di The Beach Luxury Club Sicily. La vista sul Golfo di Porticello è unica, soprattutto al tramonto e si unisce alla proposta d'eccezione di The Beach, un mix vincente di piatti, cocktail, e show di livello assoluto, da godere tra una portata e l'altra prima di cominciare a ballare.
Tra le tante novità per l'estate '23, ecco Filippo Nicosia, chef dalla carriera internazionale (tra gli altri paesi, ha lavorato in Danimarca) ed una live band scatenata, che accompagnerà le serate degli ospiti di questo spazio. Perché con la giusta colonna sonora ogni cena migliore.
Tutti artisti che salgono sul palco di The Beach Luxury Club Sicily sono impegnati in spettacoli sempre diversi. Non è ancora il momento di parlarne, perché ogni inaugurazione che si rispetti merita un po' di mistero, ma è giusto sottolineare che ballerini, performer e cantanti in scena in Sicilia sono attivi in tutto il mondo, sui palchi di teatri e locali di riferimento nel mondo.
Proprio per la qualità dei suoi show e di tutta la sua proposta, The Beach Luxury Club, creatura del viareggino Manuel Dallori, infatti, è inserito tra i World's Finest Clubs. E' una rete globale che mette insieme il servizio concierge dei 200 club più esclusivi del pianeta. Non è facile essere ammessi in questo ristretto "club dei top club". Nel mondo conta miti del settore come Bagatelle (Dubai, Miami, London, Sao Paulo) e Nikki Beach (St. Tropez). The Beach Luxury Club, come del resto tutti gli altri brand creati da Dallori, ha raggiunto questo traguardo ed è anche un luogo dedicato al lusso accessibile, dedicato quindi a tutti coloro che scelgono di vivere momenti speciali.
Chi deciderà di regalarsi una giornata o una serata da sogno al The Beach Luxury Club Sicily durante l'estate '23 può quindi prepararsi a qualcosa di davvero magico.
The Beach Luxury Club Sicily
… We're building a new story
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C/O Domina Zagarella Sicily
Santa Flavia (Palermo)
Tel. +39 091 909249
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Nicosia, Filippo Giacobbe nominato consulente dell’assessorato regionale all’Agricoltura Un prestigioso incarico è stato conferito all’avvocato Filippo Giacobbe da parte dell’Assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. Il consigliere comunale di Nicosia è stato nominato consulente a titolo gratuito in materia giuridica per le varie problematiche dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea.
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FOMA 36: Unorthodox Neoptolemos Michaelides
Born in the 1920s, Neoptolemos Michaelides is considered till today one of the first representatives of modern Architecture in Cyprus.
Facade detail on the Michaelides residence. | Photo © Farhan Aljuboori
He studied Architecture in Milan, in the 1940s, under the mentorship of Gio Ponti and Bruno Zevi. After his studies he returned to Cyprus, building excessively across the county, regardless of the unstable political conditions of his time. In the 1970s, he became the first president of the Pancyprian Organization of Architectural Heritage. Poetic simplicity, structural expression, austerity, bioclimatic concerns, incorporating locally sourced materials with modern architecture principles, the absence of decorative elements are some of the attributes that have been used to describe his work ethos.
View of Theodotos Kanthos residence. | Photo via Architektoniki 55 (1966)
Today, Michaelides and his legacy though embraced by the general public, is often misinterpreted and romanticized by contemporary architects, reduced to structural complexity, formal grammar and aesthetic style, rather than understanding the architect’s fundamental role in the formation of contemporary conceptions about modernism and locality in the Cypriot context. On the other hand, there is a great lack of documentation regarding his work between the 1970s-1990s, with no proof as to whether his methodology and approach evolved through time. After his death, a lot of his buildings have either been neglected or unorthodoxly modified with irreversible interventions, raising concerns regarding the preservation of historic and cultural heritage in Cyprus.
The architect’s first projects, an abandoned Municipal Market, a Polykatoikia in the center of Nicosia, a house overlooking the Pedieos River and a Greek Orthodox Church. Based on archival research and critical analysis, this article will investigate the complex character of Neoptolemos Michaelides and unexplored aspects of his work, with the goal of uncovering his personal approach on modernism and regionalism, as expressed through his projects within a time span of twenty years.
Plan of Theodotos Kanthos residence. | Photo © Neoptolemos Michaelides
Although still a student, he designed the three bedroom house and atelier for the artist Theodotos Kanthos (1949), which is considered to be one of the first examples of buildings in Cyprus that incorporated the values and overall principals of Modern Architecture such as the use of pilots, no ornamentation, the clear distinction between structural system and non load-bearing elements and the functional separation. Interestingly, the residence’s ground level, was designed as a series of rooms: the artist’s atelier, the living room / kitchen and the garden connected through a sequence of different types of thresholds, that form spatial and visual continuities. The cantilevers and balconies of the upper level have a multidimensional purpose, bioclimatical and experiential. They control the natural light within the house and create an in-between space on the ground level where the exterior becomes part of the interior and vice versa. The adaptation of the building to the local climate conditions, the typology deriving from vernacular architectural references by Phokaides (2007), along with the use of local materials such as wood and local stone, was fundamental in Michaelides work.
Municipal Market in Athienou. | Photo © Politis Newspaper
Though abandoned, the Municipal Market in Athienou is another great example built in the 1950s, that combines the local limestone bricks with an exposed concrete structure. The building, as an urban entity, is situated in front of a church, connected by a square. Internally the building is characterized by a very clear typology.
The abandoned market. | Photo © Φ-Filippos-Κ via Flickr
It is shaped by the two parallel strips of vendor’s storage rooms and shops that surround an open plan space as an extension of the square, making references to the scale and typology of the traditional town markets. Prior to the division of the island, the building was the center of trade and commerce for the Mesaoria area, an area known for its agricultural fields.
Demetriou Apartment Building. | Photo © Constantinos Sideris
In 1957 the architect designed the Demetriou apartment building, situated in the center of Nicosia, next to the Venetian Walls. The ground level was used as an exhibition space and the owner’s offices, whereas the upper levels were comprised out of three residential apartments. The rooftop, a covered terrace, was left unfinished for the possibility of future expansion.
Demetriou Apartment Building | Photo © Haris Hadjivassiliou
The emblematic exposed concrete structural frame of the building with the repetitive horizontal elements that extent to sun protective louvers and balconies, create microclimatic conditions both in the external and internal space. This is more apparent in the street elevation of the building where the façade was designed intentionally for bioclimatic reasons with small openings and not the contrary as many would expect with a view of the old Town of Nicosia (Fereos, Phokaides, 2006). After the 2012 renovation of the building, this condition has changed, when the local architects in charge were asked to reconfigure the building to accommodate one luxury apartment in each level with a panoramic view of the city.
The renovation of the building where in each level a luxury apartment with a panoramic view of the city is introduced. | Photo © Costas Mavrokordatos
Michaelides designed and built as well his own house for him and his wife in mid 1960s. It is situated next to Pedieos river in Nicosia. After visiting the house, has Haris Hadjivassiliou written in Domus “The project’s form and ‘gestures’ are dictated by the elongated site on which it rests. Upon seeing this villa for the first time, one soon experiences its power to transfix and wonders at its inherent beauty. It is a home like a Minoan palace: majestic
House View From the Street / West Elevation | Photo © Georgakis
and yet humble; complex yet beautifully plain. It appears almost to float above the horizon, cushioned softly in its verdant surroundings. The receding white walls and projected grey slabs create horizontal zones and give the space its human and generic scales, which titillate the eye. There is a regularity, a rhythm to its structure and a refined, measured proportion to its composition”.
Neoptolemos Michaelides residence | Photo © Helene Binet
The house is developed in three levels, integrating in the design process, elements of the surrounding landscape. The common spaces and guest rooms are situated in the ground level, whereas the owner’s bedrooms on the second floor and on the third floor, lays the office, overlooking the river.
Ground and second floor of the residence. | Photo via Farhan Aljuboori
The common spaces extend to the exterior space through patios while cantilevers and balconies control the natural light and create resting spaces within the garden. | Photo via Farhan Aljuboori
The concrete, marble, steel and wood are used in a very precise systematic way. The vaulted roof, the staircases, characterized by plasticity and the wooden railing, left untreated and used in its exact raw form, create a visual dialogue with the exposed structural system of the house and the architect’s clear and simple design guidelines.
Beyond the bioclimatic principles that are evident, one could argue that Michaelides house was designed from within. The detail used for the making of the interior space, had very much to do on the one hand with incorporating his art pieces, installations and historical artifacts and on the other, to best take advantage of the river and garden views as his way to embrace the local context.
An exterior view of the Church. | Photo © Municipality of Strovolos
In the mid-1970s, the architect was commissioned by the Greek Orthodox Church of Cyprus, to build the Church of Apostle Varnavas and Saint Makarios in the entrance of Nicosia. The building, made entirely by fairfaced concrete and limestone, consists of three continuous vaults that create dramatic height variations in the interior allowing natural light to enter the nave and become part of the religious practices, as it induces the sensorial experience of the structures.
The curves studied for the design of the section, are expressed also in the plan of the building, with curved walls embracing the altar and pouring light, not only vertically but horizontally as well, in a cross shaped way. The roof, which becomes part of the exterior walls and the apparatus for the experiential journey of the visitor reflects upon the architect’s method of reinterpreting local and historic references. In the case of the church it is very much evident, that he was influenced by the Basilicas. The matroneum, designed like an elevated amphitheatre, has a panoramic view of the altar which is also raised. On the south-east part of the church, the triangular shaped bell tower, as an autonomous element, points to the sky contributing to the building’s apparent monumentality.
An interior of the Church. | Photo © Haris Hadjivassiliou
Despite the Architect’s vision, the assigned church’s council raised concerns regarding the “unusual” aesthetic approach and with the consent of the Greek Orthodox Church of Cyprus made irreversible interventions to the building’s interior and exterior. Most of the surfaces were plastered, destroying the exposed concrete and decorated with religious drawings, replicating the Byzantine tradition. Chandeliers were placed to improve the lighting conditions for when recordings take place in religious cerenomies. A pair of crosses was also positioned in the exterior and the fenestration was replaced with stained glass. Despite the protests and campaigns of both the Architects Association of Cyprus and the Pancyprian Organization of Architectural Heritage, the Greek Orthodox Church of Cyprus ignored their position regarding the preservation of the building as one of high historic and cultural importance.
The plan view of the Church. | Photo © Neoptolemos Michaelides
Undoubtedly, the case of Neoptolemos Michaelides is exceptional within its own terms. The idea of locality, as interpreted by the architect, is not a stylistic choice but a deeper reflection on the adaption of modernity in the context of Cyprus. For Michaelides, locality was a matter of interest beyond materiality and bioclimatic principles as many may argued in the past. His interest in what constitutes locality contributed to the reinvention of traditional typologies which became more apparent in his projects thoughout the years. In an age when the philosophy of: Less is More is mainly understood as an aesthetic principle (Aureli, 2013), as would Pier Vittorio Aureli argue, the Church of Apostle Varnavas and Saint Makarios will always be an example on how unorthodox visions of minimalism and austerity, as ideological attributes, deriving from the economical, historical and sociopolitical sphere, can project alternative ways of understanding the art of living and therefore ourselves.
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References:
Fereos, Phokaides. “Architecture in Cyprus Between the 1930s and 1970s” in “Modern Architecture in the Middle East” edited by E. Altan Ergut and B. Turan Özkaya, Docomomo 35, 2006.
Phokaides, P. “Cyprus: of islands and otherness” in “Other Modernisms: A Selection from the Docomomo Registers” edited by M.Kuipers and P. Tournikiotis, Docomomo 36, 2007.
Hadjivassiliou, H., Loizides, C. “Neoptolemos Michaelides | Dynamic in ecclesiastical architecture”, 2009.
Michael, A. “The Bioclimatic Dimension in the Architectural Work of Neoptolemos Michaelides”, Architecture Bulletin CAA, 2005.
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#FOMA 36: Constantinos Marcou
Constantinos Marcou (London, 1988) is a writer, an architect and an urban designer. He studied Architecture at the University of Cyprus, continuing his studies at UCL where he received his Masters Degree in Urban Design. Following his studies, he became an editor for a local architectural magazine in which he wrote his column titled: “Chorographies”. His research projects investigate the complex relationship between architecture and socio-political reform in the context of emancipatory struggles. During the last years, he has been engaged with several projects, for which he received international recognition. One of which is the Bamiyan Cultural Center Design Competition organized by Unesco, the Republic of Korea and the Republic of Afghanistan, in which he received second prize runner –up, and the "Next Helsinki Competition" in which his project titled: Baltic Tale of Nothingness was shortlisted. He also competed at the “Europan 13” competition with the project: “Grounds for the Common” which was selected as one of the shortlisted entries. More recently he wrote the illustrated story “The Great Island of Replicas” that received an honorable mention at the 2019 Fairytales Competition, organized by Blank Space. In 2015 was invited to take part in the Tallinn Architecture Biennale.
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Il 31 gennaio si è conclusa per noi un'avventura davvero emozionante!
Così emozionante che vogliamo dare i numeri:
6.166 euro raccolti
259 donatori e donatrici
4.186 visite uniche alla pagina del nostro progetto sulla piattaforma di Produzioni dal Basso.
Abbiamo tanti grazie da dire: a Produzioni Dal Basso e Banca Etica per averci dato l'opportunità con il bando "Impatto +" di poter rendere concreta un'idea progettuale su cui lavoriamo da mesi con O2italia, Il cartolaio del bosco e la Libreria L'Incanta Storie; ad Editoriale Scienza per il sostegno e per gli infiniti stimoli che ci sono venuti dal loro catalogo; alle scuole che riceveranno in dono le scatole per l'entusiasmo e la fiducia.
E, ovviamente, a tutte e tutti voi per aver reso possibile il passaggio alla "fase 2" del progetto.
GRAZIE a: Antonio Mamì, Agata Samperi, Alberto Musco, Aldo Lenzo, Alessandra Rigano De Gaetano, Alessandro Milone, Alessia Barone, Ambrogio Isgrò, Andrea Corno, Andrea Inzerillo, Andrea Scilipoti, Serena Leotta, Angela Costantino, Anita Magno, Anna Fazio, Anna Gallerani, Annalisa Gualtieri, Anna Maria Vaccarino, Antonella Correnti, Antonella Saja, Antonia Sidoti, Antonio Cicero, Antonio Carcione, Elena Bagnoli, Antonio Bellinvia, Anna Bucca, Carmen Papaianni, Carla Cozzolino, Carmelo Catalano, Carmelo Recupero, Carmen Barca, Carolyn Berger, Caterina Abbriano, Marilia Costa, Cettina Pitrone, Chiara Pepe, Chiara Scuteri, Cleopatra Cortese, Claudia Mangano, Stefano Clerici, Carmela Panella, Cristina Grande, Daniela Munafò, Daniela Bersano, Marco Giorgianni, Dario De Pasquale, Diego Zucchelli, Domenica Piazzo, Donato Barbato, Daniela Pappalardo, Elena Poma, Emanuele La Rosa, Enrica Pellegrino, Enza Galluzzo, Enza Zumbo, Erika Bucca, Eva Buttà, Fabio Calabrò, Fabio Genovese, Francesco Caizzone, Federica Correnti, Federica Maio, Federico Mangano, Filippo Nicosia, Matteo Finco, Francesca Rinaldi, Francesca Mirabella, Francesca Petruzzella, Francesca Pitrone, Marco Pandolfo, Francesco Calabrò, Gabriele Sidoti, Lucia Gentile, Giuseppe Geraci, Gian Marras, Garis Giovanna, Giovanna Caravello, Giovanna Rappazzo, Giulia D’Alessio, Giuseppe Aliquò, Agnese Calabrò, Giuseppe Motta, Giuseppe Pampanini, Giusi Caliri, Giusy Caravello, Giusy Russo, Glenda Spiller, Grazia Costantino, Grazia Salamone, Graziella Rao, Antonino Il Grande, Aias Onlus Sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, Marcela Salvador, Irene Faranda, Isidora Scaglione, Carmen Italico, Ivan Bertolami, Katia Crifò, Roberto Cervi, Pietro Rossello, Laura Alessandra Bonaceto, Laura Casu, Laura D’Amico, Laura Recupero, Condotta Slow Food Peloritani Tirrenici, Luca Faenzi, Lucia Isgrò, Luciano Aliquò, Luigina Roselli, Lydia Oliva, Margherita Dotti, Maria Assunta De Fazio, Maria Bucca, Maria Sciotto, Mariateresa Carbone, Maria Teresa Collica, Mariella Chiaramonte, Mario Scardino, Marta Mocchetti, Marzia Sindoni, Marco Mattiuzzo, Maura Macchi, Maria Grazia De Pasquale, Mimì Pino, Mimma Pitrola, Associazione culturale La cicale e la formica, Maurizio Calabrò, Monica Guerra, Giovanni Avitabile, Antonio Bonuccelli, Raffaella Campo, Antonino Amato, Nino Calabrò, Nino Sottile, Lucia Vento – Opuntia, Ornella Privitera, Maria Cristina Falcaro, Paola Belardo, Pasquale Rosania, Patrizia Donato, Patrizia Verde, Dario Piccolo, Piera Mannuccia, Pietro Centineo, Riccardo D’Urso, Riccardo Italiano, Riccardo Neri, Rita Ponzo, Rita Sedda, Roberto Iraci, Rossella Alessandrini Iocum-Scuola diffusa, Sara Rucci, Salvatore Alosi, Salvatore e Antonella D’Arrigo, Salvatore Bonaceto, Sara Loddo, Scheggia Sara, Serena Salmeri, Sergio Amato, Sergio Bonvegna, Silvia Geroldi, Sofia Capizzi, Sonia Sgrò, Stefano Giunta, Stefano Nucera, Neotenia LTD, Caterina Martinazzoli, Barbara Todaro, Valeria Bonina, Vera Genovese, Veruska Bagnoli, Veronica Vannelli, Viviana Isgrò, Maria Rotuletti, Mariagrazia Milioti, Annalina Perdichizzi, Felice Spinella, Anna Genovese, Rosalba Caliri, Francesca Floramo, Carmelina De Pasquale, Andrea Biondo, Serena Perdichizzi, Vera Bilardo, Francesco Aricò, Rossana Bilardo, Alessia Ragno, Rizzo Lucia, Mimma Naselli, Graziano Genovese, Giuseppe Ravidà, Alessandro Campo, Mariella Bonomo, Cinzia Catanzaro , Marco Motta, Giusy Scardino, Nicla Ruggeri, Patrizia Cirino, Diego Pirri, Danila Ruvolo, Danilo Calandra, Franco Calabrò, Mariagrazia Caliri, Teresa Sottile, Fabio Alosi, Antonella Bucalo, Ada Trifirò, Hernan Colombo Habot, Zina Giglio, Rosangela David, Rita Martino, Progetto Uomo Nero Racconta, Mariapia Coppolino, Renata Lo Iacono, Rossana Chillemi, Patrizia Mastroeni, Kanö Sartoria Sociale, Scuola dell’Infanzia Corriolo – Maestra Dora Crisafulli, Valeria De Pasquale, Andrea Cristelli, Renata Pettineo, Moravia Paratore
Vi aspettiamo da domani sulla nuova pagina del progetto: https://www.facebook.com/La-Scatola-incantanta-102227571737051
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http://www.overthere.it/invincibile-estate-filippo-nicosia/
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La nostra Lidia Lyn recensisce per noi Un'incredibile estate, romanzo di formazione di Filippo Nicosia. Buona lettura.
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Hanno scontato la pena, ma non c’è lavoro per ottenere la libertà
Restano rinchiusi per anni senza far nulla e senza “fine pena” certo, nonostante hanno finito già di scontare la pena. Da tre giorni gli internati al 41 bis del carcere di Tolmezzo sono in sciopero della fame a causa della mancanza del lavoro. Ma perché questa esigenza? «È fondamentale – spiega a il Dubbio l’avvocato e attivista dei Radicali Italiani Michel Capano -, perché senza il lavoro il magistrato di sorveglianza non ha gli strumenti per valutare la mancata cessazione della pericolosità sociale». La figura dell’internato, che teoricamente è diversa da quella di detenuto, è un argomento spesso affrontato da Il Dubbio.Per l’internato, di fatto, c’è una pena prolungata nonostante sia già scontata e con poche concessioni rispetto ai detenuti. Parliamo della cosiddetta misura di sicurezza che risale al codice Rocco che ha come impronta il retaggio fascista che considera il lavoro come misura correzionale. Tolmezzo, formalmente, è una casa lavoro pensata proprio per queste persone che, appunto, pur avendo terminato di scontare la pena, non vengono rimesse in libertà in quanto ritenute ‘ socialmente pericolose’. Senza lavoro, l’istituto rischia di diventare per gli internati un luogo di disperazione.
«A Tolmezzo – sottolinea l’avvocato Capano – gli internati stanno scontando la misura di sicurezza in regime di 41 bis, parliamo sostanzialmente di persone che hanno finito di scontare il regime duro, ma di fatto ci rimangono». Teoricamente dovrebbero lavorare per essere proiettati verso la libertà. «Questa serra che viene presentata come uno specchietto per le allodole – denuncia sempre Capano -, in realtà non è in funzione da moltissimi mesi e quindi accade che la misura di sicurezza si svolge quasi interamente al 41 bis come gli altri detenuti».
In effetti il carcere di Tolmezzo viene, a torto, definito “casa lavoro”, mentre in realtà è un carcere normale dove all’interno dovrebbe esserci una sezione apposita dedicata agli internati. «Ma non è così – precisa sempre Capano -, perché nella stessa sezione al 41 bis si ritrovano internati e detenuti, mentre sulla carta dovrebbe esserci una “casa lavoro” a parte». Come se non bastasse, proprio a causa che, di fatto, gli internati si trovano ancora nel 41 bis, il magistrato di sorveglianza non concede la licenza come previsto, perché, appunto, prevale la regola restrittiva del carcere duro. Da ricordare che la paradossale condizione di internamento a Tolmezzo era stata oggetto già di apposita menzione e segnalazione da parte del Collegio del garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale nella relazione al Parlamento del 2018, ed è esplicitata anche nel “Rapporto tematico sul “41 bis” pubblicato il 5 Febbraio scorso.
In seguito a una visita effettuata a Tolmezzo assieme ad una delegazione composta dall’attivista dei Radicali Italiani Antonello Nicosia e la deputata di Liberi e Uguali Giuseppina Occhionero, è stata presentata un mese fa una interrogazione parlamentare – ancora senza risposta – da parte di quest’ultima al ministro della Giustizia proprio per denunciare queste condizioni. Oltre al problema della mancanza di lavoro, nell’interrogazione viene denunciato il fatto che gli internati non vedono mai uno educatore né uno psicologo. Figure importanti proprio per la prospettiva delle valutazioni di competenza del magistrato di sorveglianza. Uno degli internati, «con il quale la sottoscritta – scrive nell’interrogazione l’onorevole Occhionero – ha colloquiato dopo avere scritto 28 “domandine” nell’ rco di un anno per chiedere di parlare con un educatore ( mentre sarebbe stato l’educatore a dovere andare da lui) ha minacciato poche settimane or sono di darsi fuoco alla cella se tale contatto gli fosse stato ancora negato: e solo così è riuscito ad avere un colloquio di 10 minuti con un educatore».
L’avvocato Capano spiega a Il Dubbio che l’internato Filippo Guttadauro, suo assistito, da un anno fa domande per chiedere un colloquio con l’educatore, ma ad oggi ancora non l’ha visto. «È importante per lui – sottolinea Capano -, perché serve per avere una rivalutazione sulla sua pericolosità sociale». Il suo assistito è un caso emblematico. Il 20 marzo l’avvocato Capano ha udienza per il riesame della sua pericolosità. «Nel 2016 aveva finito di scontare il 41 bis – spiega l’avvocato Capano -, ma poi è stato raggiunto da una misura di sicurezza per tre anni che sono scaduti a gennaio scorso: resta il fatto che è dentro oltre la scadenza e l’udienza per la rivalutazione ci sarà il 20 marzo». Ma il responso è quasi certo. «Non essendoci il lavoro e né il regime educativo – dice con amarezza il radicale Capano -, è quasi certa la proroga visto che mancano gli strumenti per permettere una rivalutazione». Con tutte queste problematiche, il terreno diventa fertile anche per dei probabili abusi da parte di soggetti istituzionali. «Abbiamo appurato che questa è una situazione – denuncia Michele Capano – funzionale al fatto che dentro il carcere ogni tanto entrano persone che parlano con gli internati chiedendogli di collaborare con la giustizia, facendogli capire che lì dentro ci passeranno ancora per altri decenni».
Damiano Aliprandi
da il dubbio
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Cervantes in "Armi".
Non tutti sanno che a Lepanto c'era anche lui
tra i combattenti che parteciparono a una delle più grandi battaglie che l'occidente fu chiamato ad affrontare.
Cervantes, uomo d'arme e dal carattere bellicoso, fu ferito a una mano e prese il soprannome di "Monco di Lepanto" ma conosciamo meglio la sua vita d'arme ai più sconosciuta data la grandezza della sua opera letteraria.
Universalmente noto per essere l'autore del romanzo Don Chisciotte della Mancia, uno dei capolavori della letteratura mondiale di ogni tempo, egli è non di meno un uomo d'armi e soldato di ventura.
Miguel de Cervantes Saavedra nasce a Alcalá de Henares, il 29 settembre 1547, figlio di Rodrigo e di Leonor de Cortinas, Miguel è il quarto di sette figli. Nella sua vita piena di viaggi e avventure è ricordato come scrittore, romanziere, poeta, drammaturgo e militare spagnolo.
Per tutta l’infanzia è costretto a seguire la sua famiglia in lunghi viaggi a causa degli scarsi guadagni del padre, da un paese all'altro, finché nel 1568 egli si trova a Madrid dove frequenta il collegio "El Estudio" diretto da Juan López de Hoyos.
Nel dicembre del 1569 arrivò a Roma, in fuga per l'accusa di aver partecipato a un duello, cercando d’evitare la condanna al taglio della mano destra e a dieci anni d'esilio data l’accusa di aver ferito un certo Antonio de Segura.
In Italia è prima cortigiano alla corte degli Acquaviva e successivamente nel Ducato di Atri in Abruzzo.
Sempre nel 1570 si arruola nella compagnia comandata da Diego de Urbina, capitano del reggimento di fanteria di Miguel de Moncada, famoso militare statista spagnolo che parteciperà alle cosiddette “Guerre italiane”
e sarà tenente di Juan de Austria nella guerra di Granada e nella battaglia di Lepanto , oltre che viceré di Maiorca e della Sardegna, che allora serviva sotto Marcantonio Colonna grande Ammiraglio Italiano e viceré di Sicilia grande protagonista della battaglia di Lepanto, sia come politico sopraffino in grado di appianare i dissapori tra Spagnoli e Veneziani ( a lui si deve l’alleanza) sia come condottiero, tanto che nella battaglia di Lepanto guidando la nave ammiraglia dei Colonna e affiancato dalla imbarcazione reale di Giovanni d'Austria catturarono l'ammiraglia della flotta turca. Cervantes, dedicò al figlio di Marcantonio Colonna, Ascanio ( cardinale e vescovo Cattolico), La Galatea, un romanzo pastorale che può essere considerato,, tra le sue opere giovanili, la più impegnativa della sua produzione.
Successivamente si mise al servizio del cardinale Giulio Acquaviva (1570) in quel periodo ufficiale relatore del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, e lo seguì a Palermo, Milano, Firenze, Venezia, Parma e Ferrara. Nel 1571 entrò a far parte della Armata Cristiana contro i Turchi, sulla galea Marquesa che faceva parte della flotta della Lega Santa, che sconfisse quella Turca nella battaglia di Lepanto il 7 ottobre dello stesso anno.
La terza Lega Santa era una coalizione militare e politica, promossa nel 1571 da papa Pio V, dopo il saccheggio di Nicosia, città sull'isola di Cipro, da parte degli ottomani ma la causa scatenante dell'alleanza fu l'attacco turco alla città veneziana di Famagosta, il 22 agosto 1570.
Il papa mobilitò i sovrani cristiani in difesa della città, strenuamente difesa dalla guarnigione locale. Le nazioni che risposero all'appello furono la Repubblica di Venezia e la Spagna di Filippo II. Successivamente si aggiunsero i Cavalieri di Malta, la Repubblica di Genova, il Granducato di Toscana, il Ducato d'Urbino, il Ducato di Parma, la Repubblica di Lucca, il Ducato di Ferrara, il Ducato di Mantova ed il Ducato di Savoia.
L'alleanza dei principi cristiani venne ratificata a Roma il 25 maggio 1571, alla presenza del Papa. In rappresentanza di Filippo II erano presenti il cardinale Antoine Perrenot de Granvelle, don Francesco Pacheco e l'ambasciatore Luis de Zúñiga y Requesens, mentre per la Serenissima presenziarono l'ambasciatore Michele Soriano ed il procuratore Giovanni Soranzo.
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“i De Filippo, il mestiere in scena”, dal 28 Ottobre al 24 Marzo al Castel dell'Ovo
“i De Filippo, il mestiere in scena”, dal 28 Ottobre al 24 Marzo al Castel dell’Ovo
La mostra monumentale, fortemente voluta dalla famiglia De Filippo e promossa dal Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo, è a cura di Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R. a cui si deve anche l’organizzazione generale del progetto.
L’esposizione, nata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si avvale della…
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