#festival filo in festa
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Forse sei solo nella mia testa
Sbronzi e molesti, sporchi e cattivi. Il festival fatto con la persona giusta è sempre qualcosa di eclatante. Arriviamo praticamente sempre prima per fare sosta al bar del posto, fare un giro per poi ritrovarci davanti ad un monumento dei caduti della seconda guerra mondiale, dinanzi a noi una distesa verde infinita con un tramonto bellissimo, mangiato dalle grosse montagne. Ci sbronziamo fino al midollo, per poi cantare a squarciagola per tutta la durata del concerto. Io di tornare non ho voglia, restiamocene su questa panchina, ascoltando il silenzio. Che poi quanto può dirti il silenzio? Il silenzio è il tuo migliore amico. Mi fa ascoltare qualche pezzo di Franco126, mentre mi legge il testo e mi sorride, io gli faccio ascoltare un altro pezzo a mia volta e mi dice quanto fossi romantico. Ho fumato praticamente il pacchetto di sigarette, e ne avrei fumate altre 20 pur di restare ancora qualche minuto. Poi mi ha mangiato i pensieri, mi ha fottuto con lo sguardo e ha mangiato la mia lingua. Farei le sei ogni notte abbracciato in macchina, o su qualche panchina non a vista guardando le foglie degli alberi muoversi. Viaggerei nei lunghi campi di grano e le distese quasi dismesse al loro essere. Viaggi lunghi con i piedi sul cruscotto leggendo qualche articolo o intrattenendoci con la settimana enigmistica. Che poi di così tanto enigmatico ci sono solo i nostri cervelli, quasi sintonizzati su tutto. Questo mi preoccupa.
Noto molto i movimenti che fai, anche quando accendi la sigaretta e cacci il fumo dalla bocca. E poi parlo alle linee sulle mie braccia. Ai tatuaggi sbiaditi sul braccio sinistro, due linee che formano due volti. Mentre li scopri delicatamente chiedendomi il significato su ogni linea e punto tratteggiato, allora io parlo a te come a loro. Ricordo ancora il locale intorno colmo di gente e di questi bambini urlanti giocare alla palla, quando noi avremmo voluto bere solo una birra fredda e continuarci a guardare negli occhi. Mi sarei perso volentieri lì. Raccontando le nostre paure, dell’esistenza sul pianeta terra. Poi racconto io a te, di come mi piace guardare le distese di prati di paglia, così gialli da prender fuoco quasi sempre e di quanto mi piace fotografarli, meglio ancora riempirli di gente gioiosa e in festa. Della musica folkoristica e corpi deboli ballare. Non passava un filo di vento, eravamo circondati dai palazzi intorno sotto il porticato, ma preferivo passasse il tuo solo filo di voce. Note di canzoni cantate male, i lunghi abbracci interminabili ed incidenti di percorso, fateci caso quando passi del buon tempo con qualcuno di piacevole, l’orologio non lo guardi mica, non sai nemmeno che forma abbia. Guardando il cielo per capire se era tanto luminoso, ci rendemmo conto che quella notte c’era una luna bellissima.
SE FOSSIMO CONCIGLIE?
<< non ti sei fatto male, proprio come pensavo. Vedi, non serve a niente riparasi nel vento, siamo solo conchiglie sparse sulla sabbia. Niente potrà tornare a quando il mare era calmo, ti sei un pò spaventato proprio come pensavo.Vedrai non serve a niente rintanarti in te stesso>>
Mentre intonavo a malapena e con scarsi risultati questa canzone, percorrevamo i vicoletti stretti della città, trovandoci dinanzi al monumento dei rimpianti e di tutti i miei affanni. Ti pregavo come i santi protettori. Come quelle madonne violente.
<< Annullami le paure come io annullerò le tue, scoprimi con la sola delicatezza, di queste preghiere inventate male non ricorderemo nulla, siamo dei fiori unici nati nella roccia di montagna. Siamo sparsi sulla sabbia bianca e l’alta marea ci trascina risucchiandoci come fa per le conchiglie >>
CON TE HO PREFERITO NON RINTANARMI PIU’
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Pesaro, 2024 presenta "La natura della cultura" al Maxxi
Pesaro, 2024 presenta "La natura della cultura" al Maxxi La performance "The Life" di Marina Abramović; "Kagami" di Riūichi Sakamoto e Tin Drum; "Ritornano le lucciole: Spark" di Studio Roosegaarde; "Twin Color" di Murcof e Simon Geilfus; "Rimini Protokoll_Remote Pesaro" di Rimini Protokoll. Poi il CaterCapodanno targato Rai Radio2 con la musica di Colapesce e Dimartino, Valerio Lundini e i Vazzanikki; la cerimonia popolare di inaugurazione con il presidente Mattarella il 20 gennaio 2024 alla VitriFrigo Arena condotta da Paolo Bonolis, il concerto di Max Gazzè e la festa no-stop dedicata a tutte le generazioni; la maxi "Biosfera" tecnologica installata in piazza del Popolo, simbolo e racconto della Capitale italiana della cultura. Con una conferenza stampa-evento al MAXXI di Roma, Pesaro 2024 presenta il ricco e affascinante programma della Capitale italiana della cultura, fatto di prime nazionali e mondiali, prestigiosi artisti internazionali, musicisti come Baglioni e i Pinguini Tattici Nucleari, gli attori protagonisti della Stagione di Prosa Capitale al Teatro Rossini come Virginia Raffaele, Drusilla Foer, Arturo Brachetti, giornalisti, politici, personaggi come la senatrice Liliana Segre e Ingrid Betancourt simbolo vivente della lotta al terrorismo. Le grandi manifestazioni e i festival del 2024, come il "Buon Compleanno Rossini", il 29 febbraio, giornata di festa diffusa in onore del genio pesarese, in cui verrà inaugurato uno dei contenitori simbolo della Capitale italiana della cultura 2024: l'Auditorium Scavolini. Poi KUM!, il grande festival diretto da Massimo Recalcati che sbarcherà a Pesaro; WeNature, CaterRaduno, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Ancora la 45esima edizione del Rossini Opera Festival, dal 7 al 23 agosto 2024 che, in occasione dell'anno della Capitale, si presenta con un programma mai così ampio, che coprirà un periodo di 17 giorni, 4 in più del consueto. E oltre mille eventi di qualità, per un'esperienza unica che accenderà i riflettori sulle eccellenze e sulle bellezze di tutto il territorio. "Il 2024 sarà un anno straordinario, che vedrà Pesaro protagonista in Italia e nel Mondo come Capitale della cultura - commenta il sindaco di Pesaro Matteo Ricci -. Un'opportunità storica, che abbiamo deciso di giocarci al meglio, con un programma di levatura mondiale, che accende i riflettori sulle unicità culturali, ambientali, imprenditoriali, enogastronomiche della nostra bellissima provincia. Pesaro 2024 è un progetto collettivo, che abbraccia le due grandi sfide epocali che stiamo vivendo: quella ambientale e quella culturale, centrali nella narrazione del nostro dossier e nella pianificazione del programma. È il racconto di un territorio che ha deciso di giocarsi questa sfida in maniera corale, come una "città orchestra", dove ognuno di noi, comuni, imprese, associazioni, cittadini, suona il proprio strumento per comporre insieme una melodia di rinascita". Perché Pesaro 2024 è la provincia nella sua interezza, "che esalta le caratteristiche locali per farle diventare nazionali. Abbiamo deciso di vivere questa esperienza non in maniera egoistica, ma con un macro-progetto '50X50 Capitali al quadrato' che vedrà i cinquanta Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino, a turno, Capitale per una settimana". Filo conduttore del percorso di Pesaro 2024 è la Pace, "Abbiamo dedicato la nostra vittoria alla popolazione ucraina, oggi il nostro pensiero si estende al Medio Oriente e a tutte le persone che stanno soffrendo a causa dei conflitti. Riteniamo che la cultura possa essere la base della libertà, della pace e della democrazia". Non è un caso se uno dei simboli di Pesaro 2024 è una foglia di ginkgo biloba, protagonista del video proiettato durante la conferenza stampa, "albero della pace e simbolo della natura che resiste", che il sindaco Matteo Ricci stringeva tra le mani nel giorno della proclamazione di Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura. Simbolo di Pesaro 2024 sarà anche la Biosfera, presentata a Roma con un suggestivo video di presentazione e introdotta dal sindaco Ricci: "Sarà il nostro 'albero della vita', un'installazione scultoreo-digitale che mira a coniugare arte e scienza, patrimonio culturale e avanzate ricerche tecnologiche, natura e cultura". La sfera, con i suoi 4 metri di diametro e milioni di Led, illuminerà piazza del Popolo coinvolgendo gli spettatori in un'esperienza multisensoriale e interattiva. "Sarà al contempo un oggetto scultoreo imponente e un elemento multiforme e cangiante, animato da contenuti visivi e sonori generati attraverso intelligenza artificiale e complessi sistemi di interazione in tempo reale con il pubblico. La Biosfera presenterà in modo innovativo tre tipologie di contenuti principali: la valorizzazione del territorio e della cultura della città di Pesaro, il cambiamento climatico e la congiunzione tra arte e tecnologia", un progetto supportato da CTE Square, Casa delle Tecnologie Emergenti. Un anno "straordinario", che si aprirà all'insegna della musica "con il CaterCapodanno firmato Rai Radio2, un Capodanno culturale alternativo e divertente. Dalle 21.30 fino a tarda notte, in piazza del Popolo e in diretta su Rai Radio2 e sul canale 202 del digitale terrestre, una serata speciale da vivere tutti insieme per respirare 'La natura della cultura' e dare il benvenuto al 2024. Sull'Alusfera di piazza del Popolo, saliranno Colapesce e Dimartino, Valerio Lundini e i Vazzanikki, in una serata presentata dagli storici conduttori della trasmissione Caterpillar Massimo Cirri e Sara Zambotti". Poi la cerimonia d'apertura di Pesaro 2024, "il 20 gennaio, alla Vitrifrigo Arena. Una giornata storica per la città, che si aprirà con il momento istituzionale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e proseguirà per tutto il giorno con spettacoli, food, tanta musica per tutte le generazioni e tra gli ospiti speciali, Max Gazzè". L'evento ospitato dal MAXXI, il primo museo nazionale di architettura presente in Italia, si è aperto con i saluti del suo presidente Alessandro Giuli e dell'assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor che sottolinea: "Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura saprà affascinare con la sua bellezza e vivacità. La lunga serie di eventi che caratterizzeranno nel 2024 la vita culturale del territorio, sono la testimonianza della capacità della città e della sua Amministrazione di promuovere e condividere forme d'arte e bellezza oltre i confini cittadini. Le sue caratteristiche così uniche, in cui si combinano bellezza naturalistica e vivacità culturale, sono certo sapranno affascinare molti italiani e ospiti internazionali, in questo anno davvero irripetibile. Congratulazioni dunque a Pesaro, al sindaco Matteo Ricci e a tutta l'Amministrazione, con l'augurio che questo prestigioso riconoscimento porti a tutti ispirazione e creatività e con la certezza che gli eventi e le iniziative immaginate e programmate renderanno ancora più speciale la vostra città". Presente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "Città Creativa della Musica UNESCO dal 2017, Pesaro prenderà a breve da Bergamo e Brescia il testimone di Capitale italiana della cultura e sarà chiamata a dimostrare quanto verranno ben interpretati sia la missione del riconoscimento ottenuto, sia il tema con cui si è candidata: indagare la natura stessa della cultura, espressione autentica della comunità che la genera in cui tutto si tiene, in un armonioso rapporto tra le diverse realtà che la compongono". Pesaro 2024 sarà una straordinaria occasione di promozione per la città, provincia e regione. Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura rappresenta un grande orgoglio per la comunità marchigiana ed è un riconoscimento al ruolo che la nostra regione può ricoprire. La città di Rossini e tutto il suo comprensorio sono eccellenze globali, un territorio connotato dalla presenza di figure straordinarie e da una bellezza paesaggistica incantevole che merita la copertina di questa importante iniziativa". Uno degli attori principali del percorso di candidatura della Capitale italiana della cultura 2024 è Gianni Letta, presidente della Fondazione Rossini: "Non c'è nessuno a Pesaro che non sappia di essere concittadino di Rossini, e non senta perciò l'orgoglio di vivere nella 'Città della Musica'. La cultura come valore aggiunto dell'identità, ma anche come fattore di sviluppo grazie alla mobilitazione di tutte le Istituzioni cittadine. Un esempio virtuoso, riconosciuto e premiato. Anche perché assunto a base del programma che ha consentito a Pesaro di vincere la gara per la "Capitale italiana della cultura 2024". Un programma basato sull'integrazione, sull'innovazione, sullo sviluppo socio-economico, nella condivisione tra pubblico e privato, in una prospettiva territoriale più ampia che integra la cultura al paesaggio, all'ambiente, alle bellezze artistiche, al mare, alla campagna della città e della sua bellissima provincia. Un modello che è un messaggio per tutta l'Italia". Nel pomeriggio, moderato dalla giornalista Rai Serena Bortone, l'intervento del vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune Daniele Vimini: "Pesaro arriva all'appuntamento di Capitale italiana della cultura forte di un percorso di anni di crescita delle proprie infrastrutture culturali e immateriali. La rete dei musei si è notevolmente arricchita e diversificata fino a diventare un vero e proprio museo della città diffuso, con luoghi rinnovati - come il Museo Archeologico Oliveriano che raccoglie la storia dalla civiltà Picena allo splendore Romano di Pisaurum Felix e come il Centro Arti Visive Pescheria, ora principale polo del contemporaneo dell'area adriatica - confermato anche dalla presenza sul territorio di numerosi artisti internazionali. Allo stesso tempo la lettura, tema che vive di un polo rinnovato che tiene insieme biblioteche storiche contemporanee e sale di lettura altamente specializzate nei quartieri e all'avanguardia nei progetti digitali, di inclusione e di accessibilità. Tutto ciò fa da sfondo ideale a un tessuto creativo che, a Pesaro, vede ormai agire da tre generazioni poeti e scrittori affermati a livello nazionale e oltre. In ultimo lo spettacolo dal vivo vero motore trainante della 'città orchestra' mood della nostra candidatura nonché del riconoscimento del 2017 di Città Creativa della Musica UNESCO. Un punto di ripartenza verso il risultato della Capitale che vivrà delle grandi realtà dei nostri Festival, dal ROF alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, fino al GAD- Festival Nazionale di Arte drammatica. Ma anche di sfide che guardano al futuro come la Sonosfera®, teatro ecoacustico unico al mondo che racconterà l'approccio scientifico a partire dal suono al contrasto al cambiamento climatico, come l'arte e la sapienza anche musicale nascosta nel genio dell'urbinate Raffaello Sanzio. In ultimo la sfida della Biosfera, infrastruttura multimediale unica al mondo, che a oltre cinquant'anni dalla rivoluzione delle sculture in città, proprio a partire da una Sfera come quella di Arnaldo Pomodoro, pone al cittadino passante - questa volta attraverso la tecnologia - nuovi interrogativi e nuove sfide di interazione su se stesso, sul mondo e sui cambiamenti che lo attraversano". Presenti anche Agnese Pini, direttrice QN: "Sono molto contenta che QN sarà vicino alla Capitale e che accompagnerà Pesaro in questa lunga cavalcata. Una città che ha un forte legame con Il Resto del Carlino, nelle cui pagine racconteremo le varie sfumature della cultura che si respirano a Pesaro e le sue emozioni" e Simona Sala, direttrice Rai Radio2: "Il CaterCapodanno è solo la prima importante tappa della collaborazione tra Rai Radio2 e Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura. La consuetudine del CaterRaduno e della trasmissione Caterpillar, in questi anni, ha gettato le basi per un rapporto sempre più stretto tra i cittadini di Pesaro e Radio2, un rapporto che è cresciuto anche sulla condivisione di valori, stili di vita e tanta, tanta musica. Condividiamo con Pesaro e con il suo Sindaco l'idea dell'importanza di una cultura diffusa, inclusiva e in dialogo con l'ambiente che ci circonda e anche la scelta degli artisti protagonisti di questo Capodanno va in questa direzione e promette tanto divertimento. Vi aspettiamo in piazza e in diretta su Rai Radio2 e il canale 202 del DTT". A entrare nel dettaglio del programma è il direttore artistico di Pesaro 2024 Agostino Riitano: "La cultura nelle città contemporanee è divenuta una risorsa primaria, un ingrediente fondamentale per motivare i cittadini alla sperimentazione e all'esplorazione di nuovi modelli di sviluppo, con questo presupposto abbiamo affrontato la progettazione di Pesaro 2024. Sono convinto che l'attuazione del programma culturale, 329 eventi in 365 giorni di programmazione con circa 150 artisti, sarà uno strumento efficace per accrescere forme di confronto tra tutti gli attori che hanno un ruolo significativo nella trasformazione culturale della comunità pesarese e della sua Provincia. Come direttore darò il mio contributo, insieme al team della Fondazione Pescheria, ad innescare questo processo di condivisione e innovazione diffusa integrando competenze e poetiche singole in un unico sistema organico collettivo. Pesaro 2024 è dedicata al tema 'La natura della cultura', che ci consentirà di esplorare le relazioni contemporanee fra natura, arte e tecnologia, ovvero le principali sfide dell'attualità. Il programma è suddiviso in cinque sezioni: la natura mobile, ubiqua, imprevedibile, operosa, vivente della cultura. Ospita linguaggi ed estetiche differenti e complementari: 'Kagami' di Riūichi Sakamoto e Tin Drum (prima nazionale) leggendario compositore giapponese pioniere del pop computerizzato che ha lasciato in eredità questa straordinaria opera d'arte di realtà mista mai sperimentata prima; Marina Abramović con la performance 'The Life' (prima nazionale) un incontro allo stesso tempo intimo e digitale con l'artista; 'Ritornano le lucciole: Spark' di Studio Roosegaarde (prima nazionale) una performance poetica in cui migliaia di piccoli lucciole biodegradabili richiameranno ai temi ecologici globali; 'Twin Color' di Murcof e Simon Geilfus (prima mondiale) composizione musicale originale che esplora ambienti ultrarealistici e naturali nella Sonosfera®, anfiteatro tecnologico unico al mondo per l'ascolto profondo di ecosistemi e musica; 'Rimini Protokoll_Remote Pesaro' di Rimini Protokoll, una delle compagnie internazionali più influenti del teatro contemporaneo, ci consentirà di guardare la città con occhi nuovi". L'evento al MAXXI è un primo assaggio di quello che accadrà a Pesaro nel 2024. Un momento conviviale all'insegna della cultura arricchito dalla performance del sound artist e ricercatore indipendente Luca Pagan "Multi-Node Shell", un'architettura corporale composta da biosensori, per esplorare le possibilità che il suono ha di agire come linguaggio, attraverso la percezione del movimento del corpo. Poi la musica targata Rossini Opera Festival con Francesco Auriemma, accompagnato da Alessandro Uva al pianoforte, e il dj set finale di Fabio Luzietti di Radio Città Futura. Nota golosa: i presenti alla conferenza hanno potuto gustare la "Sinfonia", pralina con ganache al vino di visciole dedicata a Pesaro 2024 da Paolo Staccoli, Maestro Pasticcere e Cioccolatiere Ambasciatore APEI. La grafica di Pesaro 2024. Il visual è firmato da Cristina Spanò, illustratrice e fumettista italiana che vive a Barcellona. L'illustrazione parte dall'interpretazione del dossier di candidatura, è modulata sui colori della Capitale e dà forma ad alcuni dei simboli più iconici della città: le mani che si stringono (elemento presente nel logo istituzionale), il violino per la Città Creativa della Musica UNESCO, la rosa di Pesaro (rimando alla celebre produzione locale ceramica del Settecento), le foglie di quercia (omaggio alla signoria dei Della Rovere), il libro per 'Pesaro Città che Legge' (riconoscimento ottenuto dal 2017), la bicicletta per la Bicipolitana, la Medusa di Ferruccio Mengaroni capolavoro dei Musei Civici. I partner di Pesaro 2024. - Istituzionali: Comune di Pesaro, UNESCO, Ministero della cultura (MIC), Regione Marche. - Con il sostegno di: Camera di Commercio delle Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, CTE Square - Casa delle Tecnologie Emergenti. - Con il contributo di: Confartigianato Imprese Ancona - Pesaro e Urbino, Confcommercio Marche Nord, Confindustria Pesaro Urbino, CNA. - Main partner: Hera, Scavolini. Gold partner: TeamSystem, Enel Energia. - Partner: Lindbergh Hotels & Resorts, Fox Petroli, Renco, Alpitour World. - Technical partner: Maggioli Cultura e Turismo, Fondazione Wanda Di Ferdinando. - Official airport: Ancona International Airport. Food partner: Food Brand Marche. - Media partner: Ansa, QN - Quotidiano Nazionale – Il Resto del Carlino. EVENTI SPECIALI CAPITALE LA NATURA MOBILE DELLA CULTURA Fuori pista: slow tourism Rappresenta un approccio sperimentale all'idea di guida turistica. Grazie a una rete di guide comunitarie che condividono in prima persona la storia, i racconti, gli aneddoti e le memorie del territorio, il progetto privilegia la dimensione esperienziale di chi visita l’entroterra pesarese e mette al centro l’expertise di chi lo abita. Utilizzando una rete di guide di comunità, il progetto crea nuovi itinerari che mescolano storia, storie, aneddoti e memorie per scoprire la Provincia. L'obiettivo primario è quello di promuovere un turismo lento ed eco-sostenibile, mettendo in evidenza circa 20 borghi poco conosciuto dell’entroterra pesarese. La trasformazione del progetto in una guida interattiva multipiattaforma consentirà l'accesso alle esperienze sia in loco che a distanza. E’ inoltre prevista una mappatura dettagliata e la redazione di una brochure pieghevole con l'obiettivo di far scoprire e valorizzare culturalmente e turisticamente un patrimonio di eccezionale bellezza. Attuatore: CSV. Cronoprogramma: aprile presentazione pubblica; giugno e settembre: attivazione rete di guide, due eventi di test esperienziali. Ottobre: rilascio piattaforma. Orange Evening: a ruota libera Sedersi in un parco, in una serata pre estiva, e osservare lo spazio attraversato da chi lo vive. ‘Orange evening’ è una performance il cui concetto di coreografia si dilata, si mutua e si distende in una serie di azioni in bicicletta eseguite in stili diversi. Curve, cambi di equilibri, salti antigravitazionali, rotazioni sospese sono solo alcune delle ribellioni alla gravità che una bici in un tracciato è in grado di fare. In questo progetto partecipativo che coinvolge giovani riders e freestylers, l’osservazione dello spettatore diventa un nodo chiave. Lo spazio del parco si trasforma in un concetto meditativo, in una fotografia vivida, un reel del cristallino senso di bellezza nel quotidiano. Attuatore: AMAT. Cronoprogramma: prima metà di giugno. A cura di: Mara Oscar Cassiani. CAP/Crescendo a Pesaro CAP è un percorso di ideazione e realizzazione di podcast che raccontano la geografia urbana con gli occhi degli abitanti più giovani della città. Esplorando Pesaro e dintorni a piedi, in bicicletta, in monopattino, sedia a rotelle, skate o bus, studenti di tutte le età produrranno narrazioni radiofoniche dei loro viaggi fisici e immaginari. Il viaggio nella propria città è un modo per guardare la città con occhi diversi e, allo stesso tempo, è un modo nuovo di scoprirla, prestando attenzione ai suoi dettagli. Guidati dal curatore artistico e da artisti, sceneggiatori e sound designer, gli studenti lavoreranno in gruppo alternando esplorazioni sul campo e sessioni di laboratorio, per produrre un ciclo di podcast originali destinati agli abitanti e ai visitatori di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024. Attuatore: liceo artistico F. Mengaroni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Una città viva che fa rete con i fili per appendere i panni da asciugare I fili della biancheria carichi di panni stesi sono le decorazioni di una città in festa ogni qualvolta che si affaccia il bel tempo dopo qualche giornata pioggia. Le edizioni di questi festival del bucato non si contano da quante sono. Ogni calle, canale, corte, campo e corti ha il suo stile, invenzioni di ingegneria geniali e ardite. Pareti opposte che si collegano, si uniscono creano collaborazioni e screzi tra famiglie che si contendono gli spazi normalmente territorio dei volatili. Carrucole, spesso molto vecchie ed arrugginite, che fanno versi che competono con le magoghe. Ogni filo racconta della famiglia che lo usa appendendo i suoi panni: guardando le mutande, i calzini, le lenzuola decorate, le magliette, i reggiseni, i pantaloni, le borse della spesa si leggono le storie degli abitanti che vivono in quelle case e che, per noi semplici persone di passaggio, non conosciamo o non vediamo mai.
Leggiamo storie allegria e colore, di grigiore e solitudine, di famiglie numerose e single… semplicemente guardando i panni stesi… Poi ci sono gli odori all’ora di pranzo e di cena, ma questa è un’altra storia… // #pannistesi #vedostorie #venezia #venice #italy #italia #veneto #ig #veniceitaly #travel #veneziagram #veneziaunica #venedig #igersvenezia #photography #veneziadavivere #travelphotography #venise #picoftheday #photooftheday #architecture #veneziagram #luoghimenonotivenezia #perdersipercalli #lostinvenice #amovenezia #perdersi #andarpercalli #sestiere #sestieredicastello #storytelling https://www.instagram.com/p/CPF2BduNEgC/?utm_medium=tumblr
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Sono tre anni che faccio in modo di non essere in Italia per Natale. Lo faccio di proposito, con accanimento, disperato all’idea di non riuscirci; accettando magari di oberarmi di lavoro, di rinunciare a qualsiasi forma di vacanza, di interruzione, di sollievo.
Non ho la forza di spiegare esaurientemente al lettore di Tempo il perché. Ciò implicherebbe il dare la violenza della novità a vecchi sentimenti. Ossia una prova “stilistica” superabile solo attraverso l’ispirazione poetica. Che non viene quando si vuole. Essa è un genere di realtà che appartiene al vecchio mondo, al mondo dei Natali religiosi: e risponde ancora alla sua vecchia definizione.
Mi rendo ben conto che anche quand’ero bambino io, le feste natalizie erano una cosa idiota: una sfida della Produzione a Dio. Tuttavia, allora, io ero ancora completamente immerso nel mondo “contadino”, in qualche misterioso paese tra le Alpi e il mare, o in qualche piccola città di provincia (come Cremona, Scandiano). C’era un filo diretto con Gerusalemme. Il capitalismo non aveva ancora “coperto” del tutto il mondo contadino, da cui derivava il suo moralismo, del resto, e su cui fondava del resto, ancora, il suo ricatto: Dio, Patria, Famiglia. Tale ricatto era possibile perché corrispondeva, negativamente, come cinismo a una realtà: la realtà del mondo religioso sopravvivente.
Ora il nuovo capitalismo, non ha affatto bisogno di quel ricatto – se non ai suoi margini, o in isole sopravviventi, o nell’abitudine (che si va estinguendo). Per il nuovo capitalismo, che si creda in Dio, nella Patria o nella Famiglia, è indifferente. Esso ha infatti creato il suo nuovo mito autonomo: il Benessere. E il suo tipo umano non è l’uomo religioso o il galantuomo, ma il consumatore felice d’esser tale.
Quando ero bambino, dunque, il rapporto tra Capitale e Religione (nei giorni di Natale) era atroce ma reale. Ora tale rapporto non ha più ragione di essere. È puramente assurdo. È forse questa assurdità che mi angoscia e mi fa fuggire. (In Paesi maomettani). La Chiesa (in Italia, quando io ero bambino, sotto il fascismo) era asservita al Capitale: ne era strumentalizzata, ed essa si era resa strumento del potere. Aveva regalato alle grandi industrie un bambinello tra un asinello e una vaccherella. Del resto, non marciava sotto le bandiere di Mussolini, di Hitler, di Franco, di Salazar? Ora, però, la Chiesa mi pare, in un certo senso, ancora più asservita di prima al Capitale. Infatti prima, la Chiesa, si salvava in quel tanto di autentico che c’era nel mondo preindustriale e contadino (e in quel tanto di artigianale che permaneva nelle vecchie industrie): ora invece, essa non ha contropartita. Non può nemmeno dire di strumentalizzare a sua volta il Capitale: infatti il Capitale strumentalizza la Chiesa solo per abitudine, per evitare guerre religiose, per comodità. In realtà, la Chiesa non gli serve più. Se essa non ci fosse, esso ne potrebbe fare a meno. Ora, in casi del genere, la strumentalizzazione deve essere reciproca, perché serva a tutti e due. A questo punto la Chiesa dovrebbe perciò distinguere le proprie festività (se ancora, arcaicamente ci tiene) da quelle del Consumo. Dovrebbe distinguere, per dirla tutta, l’ostia dai panettoni. Questo embrassons-nous tra Religione e Produzione è atroce. E infatti quello che ne consegue è intollerabile alla vista e a tutti gli altri sensi.
Certo, in realtà Natale è un’antica festa pagana (la nascita del sole) e come tale era originariamente allegra: può darsi che questa ancestrale allegria abbia ancora bisogno, stagionalmente, di esplodere in un uomo che sta per dissodare il Sahara con mostri meccanici. Ma allora, questa festa pagana ritorni pagana: la sostituzione della natura industriale alla natura naturale, sia completa, anche nelle feste. E la Chiesa se ne distingua. Essa non può più essere contadina e ignorante: non può più fingere di non sapere che la festa natalizia è appunto una antica festa celebrata in pagis, pagana, e che l’amalgama è arcaico e medioevale. La tradizione dei presepi e degli alberi di Natale, deve essere abolita da una Chiesa che voglia sopravvivere nel mondo moderno. E questo non devono saperlo solo dei preti eccentrici, progressisti e colti.
Come festa pagana-neocapitalistica il Natale sarà comunque sempre atroce. È un ersatz – con gli week-end, e le altre feste affini – della guerra. Nasce in questi giorni una psicosi che è decisamente bellica. L’aggressività individuale si moltiplica. Aumenta vertiginosamente il numero dei morti. È una vera strage. Si dice: molti Vietnam. Ma i molti Vietnam ci sono. Appunto, in queste occasioni festive: in cui la festa è l’interruzione di un’abitudine allo sfruttamento, all’alienazione, al codice, alla falsa idea di sé: tutte cose che nascono dal famoso lavoro, che è rimasto quello cui inneggiavano i cartelli nei campi di concentramento di Hitler. Da tale interruzione, nasce una falsa libertà, in cui esplode un arcaico istinto di affermazione. E ci si afferma, aggressivamente, attraverso una feroce concorrenza, facendo nel modo più medio le cose più medie. Sì, è una nota terribile al Natale, che ho fatto. E non ho nulla da concedere a niente. Niente bonarietà. Niente addolcimenti. Le cose stanno così. È inutile nasconderlo, anche poco
Pier Paolo Pasolini
(Tempo, n. 1 a. XXXI, 4 gennaio 1969)
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From the project Lectures, Fragments d’un discours amoureux et La distanza, embroided wall, Parco Urbano Villa Olivia, Castellammare del Golfo, september 2017.
Invitata per il festival del ricamo “filo in festa” ringrazio le associazioni Trinart e Ago e Svago, per l'invito e l'accoglienza. Grazie a Simona Nasta e Diallo Mamadou per l'aiuto prezioso e la compagnia.
#castellammare del golfo#festival filo in festa#embroided wall#muri ricamati#street art#urban art#books#libri#lectures#livres#Barthes#Tadini#sicilia
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Nella notte del 12 aprile a Viterbo due giovani militanti di CasaPound, uno dei quali consigliere comunale di Vallerano, hanno violentato per ore, dopo averla presa a pugni, una donna di 36 anni in un circolo privato, riprendendo la violenza sul proprio telefonino. Il consigliere comunale, attivo sui social, avrebbe diffuso in passato manifesti razzisti proprio in tema di violenza sessuale. I due sono stati espulsi da CasaPound e sono stati definiti “balordi” dalla ministra per la difesa. Solo un commento tardivo da parte del ministro dell’Interno, di solito molto più celere in casi analoghi.
A Trieste l’esclusione di atleti africani dagli inviti al Running festival è stata annunciata e poi rettificata nell’arco di 48 ore. Tanto ha retto, di fronte alle molte proteste provenienti dal mondo sportivo e antirazzista, l’espediente evocato dagli organizzatori secondo i quali l’esclusione sarebbe servita a portare l’attenzione sul fenomeno dello sfruttamento degli atleti africani, pagati meno rispetto agli altri. Espediente accettato sbrigativamente da qualche testata eccellente come una dimostrazione evidente dell’assenza di qualsiasi intenzione discriminatoria e razzista. Eppure, il passo indietro compiuto dovrebbe far pensare.
Il 25 aprile il ministro dell’Interno ha disertato le manifestazioni svolte in molte città italiane definendo la festa nazionale della liberazione (dal fascismo e dal nazismo) una festa “divisiva”. L’assenza illustre ha spinto i giornalisti di alcune testate televisive ad avviare un “dibattito” paradossale e farsesco sulla valenza unitaria o meno di questa giornata. Migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni, molte di più rispetto a quelle degli ultimi anni, anche a Roma.
Il 27 aprile il Prefetto di Prato ha inviato un telex al Viminale con il quale ha annunciato la denuncia dell’Anpi per le frasi pronunciate nel corso della manifestazione svolta il 25 aprile, in cui alcuni attivisti avrebbero chiesto le dimissioni del Prefetto e del Questore e cantato alcune canzoni partigiane (!). Lo stesso Prefetto aveva autorizzato il 23 marzo scorso un raduno nazionale di Forza Nuova in città (circa 150 partecipanti secondo la Questura) contro il quale aveva sfilato un corteo pacifico antifascista di circa 5mila persone.
Sabato 28 aprile il Tg regionale dell’Emilia Romagna ha dedicato un servizio alla commemorazione di Mussolini a Predappio. Il servizio, con tanto di interviste ai militanti presenti e di riprese di saluti fascisti, è andato in onda per due minuti alle 19,30, senza alcuna presa di distanza da parte di chi l’ha girato. L’amministratore delegato della Rai ha chiesto un “approfondimento”. Eppure, c’è chi ritiene legittimo “documentare” quanto succede.
Il 23 aprile Antonio Cosimo Stano, 65 anni, ha perso la vita in ospedale a Manduria. Quello che gli è accaduto è difficile da raccontare. Secondo la polizia, che ha fermato otto giovani (sei minorenni) il 29 aprile, avrebbe subito violenze e torture, in casa e per strada. E c’era, nella cittadina pugliese, chi sapeva da tempo. Perché ancora una volta le violenze sono state documentate e diffuse con il cellulare e sul web.
Fatti “isolati” e scollegati tra loro?
Forse no. Raccontano un paese in cui la perdita del valore della dignità umana si esprime in mille forme e chiunque sia percepito più fragile in un determinato luogo e in un determinato momento, può essere esposto a insulti, soprusi e violenze, anche quelle più feroci. E’ il filo della distinzione, della discriminazione, del disconoscimento a legare i fatti accaduti in questa settimana ai danni di atleti “africani”, di una donna (ancora), di attivisti antifascisti (ancora) e di un anziano in condizioni di fragilità (persino).
Sin quando la sopraffazione e la violenza resteranno le forme di riconoscimento sociale e culturale prevalenti, continueranno ad esprimersi senza freno, colpendo in modo indistinto chiunque sia considerato un bersaglio facile da colpire.
L’umano può facilmente trasformarsi nel disumano. Per evitarlo servono cultura, educazione e politiche che lancino messaggi, ma soprattutto realizzino pratiche, di eguaglianza, pari opportunità e giustizia sociale. Ma serve anche che ciascuno di noi, nessuno escluso, faccia la sua parte indignandosi di fronte a cose inenarrabili come queste.
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Made In PoP™ ǁ eventi Rock in Veneto dal 28 Febbraio al 6 Marzo 2019 ǁ stagione 16 ǁ
Ciao Made-In-PoPpers, siamo agli sgoccioli, se avete una band, se siete cantautor*, iscrivetevi alle selezione dell' AREZZO WAVE Love Festival per il VENETO. https://www.arezzowave.com/concorso-arezzo-wave-band-2019/ CHECcO & LoRIS «Sostenete la Musica, Andate ai Concerti» ► Made In PoP segnala ◄ ᴥᴥᴥ SABATO 2 MARZO ᴥᴥᴥ VINILE Club via Capitano Alessio 92 ROSÀ (Vi) ᴥᴥᴥ LAST NITE Party torna e sgancia la bomba ospitando sul palco del Vinile i grandiosi DOWNTOWN BOYS (garage/punk/HC da Providence-RI- su SUBPOP Records) + i nostri bellissimi BRUUNO post-hardcore. dopo djset folgoranti e spaccaginocchia con CASTE / ORDINARY NOISE / CHECcO MERDeZ (LAMETTE). https://www.facebook.com/events/361818257729861/ ► SETTIMANA ◄ ► GIOVEDÌ 28 Febbraio ᴥ CA'SANA Cibo Arte Cultura via SS. Fabiano Sebastiano 13 PADOVA rock blues psychedelico per CABOOSE terzetto italico di stanza a Berlino. ᴥ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) il cantautorato multicolore di JOE SANKETTI. ᴥ Biblioteca CIVICA piazza IV Novembre 48 MARTELLAGO (Ve) dalle 21 ultima data della rassegna "Volumi Sonici", con il progetto voodoo-blues dell'ottimo Mr.WOB e la sua band the CANES. ᴥ Osteria da FILO calle Tentor 1539 Santacroce VENEZIA dalle 19 Giovedì Grasso carnevalesco con gli accattivanti AL & JAY and the STONE CRAZY blues miscelato a reggae, funk e altro ancora. ᴥ Osteria Dai KANKARI via Fossa Donne 93 MARANO di Mira (Ve) concerto ridotto ed accomodante per DIPLOMATICO & il Collettivo NINCO NANCO. ᴥ POMOMERO osteria creativa via Castelletto 84 MAROSTICA (Vi) dal Belgio la rock pop per ELECTRIC CHÂTEAU progetto nato come one/man/bad e divenuto band vera a proprio. ► VENERDÌ 1° Marzo ᴥ BRENTA WAVE via Piave FONTANIVA (Pd) primo festival dell'anno, all'interno della sagra, si parte con il reggae degli EARTH BEAT MOVEMENT + soundsystem Bom Chilom. ᴥ BISTROCK via Rometta 13/L San MARTINO di Lupari (Pd) serata Dischi Soviet con il trio DON RODRIGUEZ, power rock, che presenterà i brani del nuovo disco. ᴥ GRIND HOUSE via Longhin 37 PADOVA in collaborazione con Padova Estrema live death/thrash con le band CHRONIC HATE, GRIND ZERO (Co) HORDER e i locals DETONATION BOULEVARD. ᴥ SPIKIZY via Zuccherificio 41 BADIA Polesine (Ro) carnevare rockabilly con il live per The MOGGIES e formidabili djset per LUKINO UNGAWA e MAT the CAT. ᴥ EDEN Cafè via XV Luglio TREVISO rock fuso con il jazz altamente energetico per i ROOTS ON BOOTS. ᴥ OUTSIDER Pub via S.Cassiano 72 QUINTO di Treviso (Tv) sul palco salirà REDY MIK e i suoi GROOVERS. ᴥ HOME Rock Bar via Fonderia 73 TREVISO sarà qui CYBORG ZERO power blues duo nato dalle ceneri dei Cyborgs. ᴥ LIGHTHOUSE Pub via Noalese Sud 2 NOALE (Ve) dal Texas arrivano Keegan Mc INROE & Matt TEDDER tra blues folk e country. ᴥ ARGO16 via delle Industrie 27 parco tecnologico VEGA MARGHERA (Ve) sesto appuntamento Voci Sparse alla scoperta della scena underground, presentazione disco per i MDM, poi EAST SUNSET e DIPLOMATICO & il Collettivo NINCO NANCO. ᴥ Circolo MESA via L.Da Vinci 50 ALTE di Montecchio Maggiore (Vi) un tranquillo venerdì punk/hardcore con le band RESET CLAN (Vr) DEFINITE (Go) e OSSACAVE (To) ᴥ PIKA Future Club via Salisburgo 10c VERONA intensa serata hardcore con gli storici e leggendari RAW POWER, con loro anche ROUND7, EGOCIDE e ANGOSSA. ᴥ Bar the BROTHERS via Olimpia GREZZANA (Vr) dalla Lessinia con furore i TIME TO ROCK, presenteranno il loro ultimo disco "From Fire" hardrock. ᴥ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA in collaborazione con HERØ Booking un'intensa serata con i live per SUNPOCRISY (postprogr/BS) NORTHWOODS (noisecore/PG) VESPERTINA (funeral pop/PG) e i gli enormi STORM{O}. ► SABATO 2 Marzo ᴥ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) grande evento THREE BLACKBIRDS con protagonista il raffinato cantautore PAOLO BENVEGNÙ, già leader degli Scisma, in apertura l'eroe locale Tommaso MANTELLI in versione acustica. ᴥ BRENTA WAVE via Piave FONTANIVA (Pd) seconda serata del festival con INDIANIZER psych tropical beat, in apertura gli ottimi GRAPPA, a seguire djset Wet Hot Rookies. ᴥ GOTO STORTO via Villanova 8a TREBASELEGHE (Pd) alternative rock per i BOOK of MIRRORS. ᴥ BAHNOHF Live via Sant'Antonio 34 MONTAGNANA (Pd) in collaborazione con HERØ Booking presentazione disco per i WRONG WAY TO DIE metalcore, ad accompagnarli PROSPECTIVE e SEVENTH OAR. ᴥ AE ROSE via Battisti MARSANGO di Campo San Martino (Pd) i Fuochi di Amon Din organizza i live per le band BUNKER 66 (Messina) BARBARIAN (Toscana) e CHILDREN of the VOID (Ferrara). ᴥ Circolo NADIR piazza Gasparotto 10 PADOVA un viaggio tra musica elettronica, acustica ed improvvisata per I SORDI progetto dei fratelli Nicolin. ᴥ Cso PEDRO via Ticino 5 PADOVA tappa patavina per la presentazione del nuovo disco per i TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, in apertura PISSED LANE, djset Momostock. ᴥ SAN LEONARDO Libreria Universitaria piazza S.Maria Battuti 16 TREVISO dalle 18:30 concerto chitarra acustica in solo, con qualche pedale e un pochino di elettronica per CHRISTY DORAN, grande chitarrista irlandese. ᴥ BRITANNIA Pub via Crico 29 FOSSALUNGA di Vedelago (Tv) serata alternativa rock metallosa con i WELKIN (Tv) e BLARING SILENCE (Ve). ᴥ NASTY BOYS via Pellicciao 4 TREVISO diverte garage rock'n'roll per I GILET con cantato in italiano che presentano il nuovo disco, al pomeriggio showcase all' INDIE Records Store via Inferiore 31 TREVISO. ᴥ KRACH Club via Madonna 3 MONASTIER (Tv) festa per il primo compleanno del locale con le band LOSTAIR metal/VI LOUWIPER stoner/TV e SCYTHER thrash/PD-VE. ᴥ CLUB 27 via Romanina 29 CASTELFRANCO Veneto (Tv) carnevale rockabilly con il trio POSITIVA vintage revisited. ᴥ LIGHTHOUSE Pub via Noalese Sud 2 NOALE (Ve) ritorno live in showcase acustico per i BLOODY MILLIONARIE roots rock. ᴥ ARGO16 via delle Industrie 27 parco tecnologico VEGA MARGHERA (Ve) carnevale hardrock/metal/hardcore con ben quattro band, PERFECT FIT, HELL'n'THEN, BRAIN of MAGGOTe NV CIRCLE. ᴥ GATTO ROSSO via Forte Marghera 30 MESTRE a Forte Marghera si celebra la tradizione con il BATI MARSO, suoneranno I GONDOLIERI. ᴥ ORVETT Space via Vittoria 75 MUSSOLENTE (Vi) quelli di UGLYDOGS Aps mettono a segno un altro grande colpo ospitando una delle quattro date italiane del tour di GRANT LEE PHILLIPS impegnato in un unplugged solitario, fondatore di Grnat Lee Buffalo, in apertura i padroni di casa ONCEwereSIXTY. ᴥ Bar COMPANY via Are SANDRIGO (Vi) release party per I PROMESSI SPOLPI punk rock alla vecchia. ᴥ Bar ASTRA contrà Barche 14 VICENZA rock blues psychedelico per CABOOSE terzetto italico di stanza a Berlino. ᴥ BOCCIODROMO via A.Rossi 198 VICENZA in collaborazione con HERØ Booking saranno qui stasera i JASPERS (la band di Quelli che del Calcio), con loro The LIZARDS'INVASION e i REESE. ► DOMENICA 3 Marzo ᴥ PUNKY REGGAE Pub via Barbarigo 15 LIEDOLO di S.Zenone degli Ezzelini (Tv) dalle 17:00 aperitivo punk'n'roll con le band SHITTY LIFE (Pr/Tn) e i locals CUORE MATTO. ᴥ INDIE Records Shop via Inferiore 31 TREVISO dalle 17:30 presentazione in negozio del nuovo disco "Doom Spring" per il grande CONNY OCHS che eseguirà anche qualche brano in acustico. ᴥ Studio 33 GIRI via IX Strada 21 Z.Industriale FOSSÒ (Ve) dalle 18 doppio concerto carnevalesco per i VOLUME 33 (band dello studio) e per LES MANOVELLES che presentano il disco nuovo. ᴥ Cso DJANGO via Monterumici 11 TREVISO presso l'osteria Mandragora SISMA mvmnt presenta i veneziani DENOISE con il cantante Bruno Sponchia. ᴥ BOCCIODROMO via A.Rossi 198 VICENZA dalle 18:30 appuntamento intimo ed acustico "Tiny Desk" con protagonista la giovane cantautrice MARION MORODER. ᴥ OTTO & MEZZO Cafè piazza Prandina 9 S.PIETRO in GÙ (Pd) aperitivo organizzato da Sorry MoM, che festeggia il proprio boss, con due acustici: JOE KEDDA e gli ARCANA OPERA. ᴥ KRACH Club via Madonna 3 MONASTIER (Tv) dalle 19 aperitivo con presentazione nuovo disco per GLINCOLTI (Go DOwn Records) rock progressive ed acido, in apertura ROCKERS's GUITAR. ᴥ Osteria AL CASTELLO via Rossi A. 15 CHIUPPANO (Vi) dalle 19 aperitivo con i giovani genovesi SAAM emo/posthardcore. ᴥ CA'SANA Cibo Arte Cultura via SS. Fabiano Sebastiano 13 PADOVA dopo cena jazz con il duo formato dai grandi Giulio CAMPAGNOLO e Gioele PAGLIACCIA che incontra Riccardo DI VINCI. ᴥ DUMP galleria Bailo TREVISO dopo la presentazione pomeridiana all'Indie, si terrà qui il concerto vero e proprio di CONNY OCHS cantautore dark folk. ► LUNEDÌ 4 Marzo ᴥ non serve che vi mascheriate, indossate maschere ogni giorno. ► MARTEDÌ 5 Marzo ᴥ LIGHTHOUSE Pub via Noalese Sud 2 NOALE (Ve) grasso martedì al faro, suoneranno i francesi STONE CAVALLI post-punk-wave duo da Grenoble. ᴥ Circolo NADIR piazza Gasparotto 10 PADOVA passa per la città patavina il tour di tre artisti svedesi, MAG one/woman/orchestra poi LAUGHING EYE ovvero Hanna Östrergen a chiudere i fesetggimanti del martedì grasso DJ KOLONI. ᴥ Osteria AL CASTELLO via Rossi A. 15 CHIUPPANO (Vi) raduno mensile del collettivo di polistrumentisti delle RAINY VALLEY Sessions, aperto il palco anche a jam session. ► MERCOLEDÌ 6 Marzo ᴥ SHERWOOD OPEN LIVE vicolo Pontecorvo 1a PADOVA vinelli, cicchetti, birre artigianali e concerto per MAGGIORE cantautorato indiepop. • https://telegram.me/madeinpop/ • https://www.facebook.com/Shyrec/ • https://www.facebook.com/threeblackbirdsfree/ • https://www.facebook.com/NewsletterMadeinpop/ • http://shyrec.bandcamp.com/
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Praja - Gallipoli (LE): 11/7 Cristian Marchi, Ale Basciano, 13/7 Ludwig, 14/7 The Stickmen Project + Samuele Sartini, 15/7 Big Mama con j Shorty, 16/7 Dj Antoine, 17/7 Random Una Festa a Caso
Che si balla alla Praja di Gallipoli (LE), punta di diamante dei tanti spazi gestiti da Musicaeparole nella settimana che inizia a ritmo di musica lunedì 11 luglio e finisce in bellezza domenica 17 luglio? I party notturni sono tanti, ben 6. Tutto questo tralasciando gli scatenati party pomeridiani, perfetti per chiudere in bellezza una giornata di mare e sole sulla spiaggia di Baia Verde.
Lunedì 11 luglio alla Praja di Gallipoli (LE) per il party Ange du Demon insieme ad Ale Basciano, dj che arriva in console dopo una lunga carriera in tv (Ciao Darwin, Uomini e Donne, Temptation Island, etc), torna Cristian Marchi. Dj producer dalla carriera infinita, è un vero top italian dj. Quando è in console e in studio di registrazione, propone da sempre un mix vincente di ritmo e melodia. Su Instagram ha oltre 160.000 follower ed è da sempre un riferimento per chi vuol divertirsi con la miglior dance music del pianeta… ma solo e soltanto in modo sano. Cristian fa sport e conduce una vita assolutamente normale. Sui social la racconta, sapendo di essere un riferimento per tanti ragazzi.
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Per il mercoledì Praja, il 13 luglio sul palco va invece Ludwig, ormai da tempo uno dei protagonisti della scena trap italiana. Ha iniziato a far musica a soli 15 anni. Si è esibito nella festa di fine anno 2019 del liceo romano Giulio Cesare, la scuola frequentata e cantata da Antonello Venditti. I testi delle sue canzoni sono spesso ironici. Grande comunicatore sui social, dove racconta e mostra tutta la sua vita, è ormai una star musicale di prima grandezza. Tra i suoi più grandi successi, "Domani ci passa", "Lei vuole" e l'ultimo singolo "Tropicana", interpretato con Boro Boro. Su Spotify totalizza ben 850.000 ascoltatori mensili.
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Giovedì 14 luglio per PopFest, party festival che porta alla Praja di Gallipoli (LE) i grandi protagonisti della scena musicale elettronica mondiale, ecco The Stickmen Project, artisti che puntano sul mistero.... ma che a colpi di dance totalizzano oltre 4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify ed oltre 600.000 follower su Instagram. La loro musica fa muovere a tempo con stile e semplicità: canzoni come "Rain in Ibiza" parlano d'amore... e di ritmo, ma hanno dentro di loro un filo di malinconia. "No Fun" Con loro, per uno scatenato aftershow, anche il top dj italiano Samuele Sartini. Conosciuto in tutto il mondo, la sua "Love You Seek / Seek Bromance" nel 2018 è stata scelta per la colonna sonora di "The 15:17 To Paris", film del celeberrimo premio oscar Clint Eastwood. Marchigiano, Sartini è spesso in console in eventi e club contano. In console ha uno stile preciso e una tecnica esemplare, ma più che di 'numeri' e gesti che sanno stupire, ogni suo suo dj set è pieno di musica e di melodia, ovvero si mette sempre al servizio di ha voglia di ballare. Samuele Sartini è anche un produttore conosciuto in tutto il mondo. Nella sua carriera Samuele Sartini ha remixato tracce di superstar come Calvin Harris, Roger Sanchez, Paul Van Dyk ed Armin Van Buuren ed ha all'attivo diverse hit all'attivo diverse hit recenti.
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Venerdì 15 luglio ecco il party Big Mama alla Praja di Gallipoli (LE), che ha uno special guest d'eccezione: Dj Shorty. A fianco di Albertino da tempo e oggi su m2o, è anche un produttore da sempre legato al ritmo latino e al reggaeton. Tra i suoi tanti successi "Vazilando", "Baliando" e tante altre. Big Mama è un'onda lunga, sinuosa, provocante, capace di smuovere e travolgere una generazione intera. Un ritmo incalzante e sensoriale che dà origine ad una danza che ha come sua filosofia e sua ispirazione, la vita di strada. Uno stile musicale che partendo dal reggae giamaicano di Bob Marley unisce a questo influenze hip hop, rap, R&B, latino americane con una giusta dose di elettronica. La nuova black music è il suo filo conduttore, la nuova cultura nera il substrato su cui si fonda. Il Salento, la Giamaica d'Europa, la sua origine naturale.
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Sabato 16 luglio torna alla Praja di Gallipoli (LE) il top dj svizzero Dj Antoine da sempre uno dei dj più amati in Salento... e in tutto il mondo, da chi ha voglia di saltare e divertirsi. Dj Antoine è infatti una vera star del clubbing europeo e mondiale. In carriera ha venduto oltre un milione e mezzo di album e ricevuto quaranta dischi d'oro e decine di dischi di platino e multiplatino. E' molto legato all'Italia, parla un buon italiano e non per caso ha remixato pure "Laura non c'è" di Nek. Grande performer e non solo dj e produttore, DJ Antoine negli ultimi anni ha proposto veri e propri inni che hanno conquistato i giovani di mezza Europa. I suoi dj set sono performance sorprendenti, in cui salta continuamente e coinvolge il pubblico in uno show che non dà respiro e mette sempre e comunque il sorriso. Da "Welcome To St. Tropez" a "Ma Cherie", da "House Party" a "Bella Vita" e Sky Is The Limi, il suo sound colorato e divertente è perfetto per chiunque abbia voglia di muoversi a tempo.
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Domenica 17 luglio, infine, alla Praja di Gallipoli (LE) prende vita una festa firmata Random Una festa a caso - www.randomunafestaacaso.it. E' un appuntamento scanzonato e scatenato. Ci si veste 'a caso' e si ascolta bella musica da tutti i periodi storici. Anzi, come dicono gli organizzatori, "pescheremo caso tra i più grandi successi di tutti i tempi, spaziando a caso da un genere all'altro! Ascolta la nostra Playlist Ufficiale: bit.ly/Playlistacaso".
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Gestita da Musicaeparole, la Praja di Gallipoli, dal 2022, è aperta anche ogni pomeriggio, per ballare dopo una giornata di sole. Propone ogni genere di musica, dal pop alla trap all'elettronica. Per questo è un paradiso per chi ha voglia di ballare.
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Praja
Lungomare Galileo Galilei - Gallipoli (Lecce) / Zona Baia Verde
info: +39 3486297999
Ticket on line Praja su TicketSms
https://www.ticketsms.it/search?k=Praja
https://www.instagram.com/prajagallipoli
https://t.me/prajagallipoliofficialchannel
https://www.tiktok.com/@prajagallipoli
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www.prajagallipoli.it
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Praja - Gallipoli (LE), si balla sempre: 11/7 Cristian Marchi, Ale Basciano, 13/7 Ludwig, 14/7 The Stickmen Project + Samuele Sartini, 15/7 Big Mama con Dj Shorty, 16/7 Dj Antoine, 17/7 Random Una Festa a Caso
Che si balla alla Praja di Gallipoli (LE), punta di diamante dei tanti spazi gestiti da Musicaeparole nella settimana che inizia a ritmo di musica lunedì 11 luglio e finisce in bellezza domenica 17 luglio? I party notturni sono tanti, ben 6. Tutto questo tralasciando gli scatenati party pomeridiani, perfetti per chiudere in bellezza una giornata di mare e sole sulla spiaggia di Baia Verde.
Lunedì 11 luglio alla Praja di Gallipoli (LE) per il party Ange du Demon insieme ad Ale Basciano, dj che arriva in console dopo una lunga carriera in tv (Ciao Darwin, Uomini e Donne, Temptation Island, etc), torna Cristian Marchi. Dj producer dalla carriera infinita, è un vero top italian dj. Quando è in console e in studio di registrazione, propone da sempre un mix vincente di ritmo e melodia. Su Instagram ha oltre 160.000 follower ed è da sempre un riferimento per chi vuol divertirsi con la miglior dance music del pianeta… ma solo e soltanto in modo sano. Cristian fa sport e conduce una vita assolutamente normale. Sui social la racconta, sapendo di essere un riferimento per tanti ragazzi.
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Per il mercoledì Praja, il 13 luglio sul palco va invece Ludwig, ormai da tempo uno dei protagonisti della scena trap italiana. Ha iniziato a far musica a soli 15 anni. Si è esibito nella festa di fine anno 2019 del liceo romano Giulio Cesare, la scuola frequentata e cantata da Antonello Venditti. I testi delle sue canzoni sono spesso ironici. Grande comunicatore sui social, dove racconta e mostra tutta la sua vita, è ormai una star musicale di prima grandezza. Tra i suoi più grandi successi, "Domani ci passa", "Lei vuole" e l'ultimo singolo "Tropicana", interpretato con Boro Boro. Su Spotify totalizza ben 850.000 ascoltatori mensili.
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Giovedì 14 luglio per PopFest, party festival che porta alla Praja di Gallipoli (LE) i grandi protagonisti della scena musicale elettronica mondiale, ecco The Stickmen Project, artisti che puntano sul mistero.... ma che a colpi di dance totalizzano oltre 4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify ed oltre 600.000 follower su Instagram. La loro musica fa muovere a tempo con stile e semplicità: canzoni come "Rain in Ibiza" parlano d'amore... e di ritmo, ma hanno dentro di loro un filo di malinconia. "No Fun" Con loro, per uno scatenato aftershow, anche il top dj italiano Samuele Sartini. Conosciuto in tutto il mondo, la sua "Love You Seek / Seek Bromance" nel 2018 è stata scelta per la colonna sonora di "The 15:17 To Paris", film del celeberrimo premio oscar Clint Eastwood. Marchigiano, Sartini è spesso in console in eventi e club contano. In console ha uno stile preciso e una tecnica esemplare, ma più che di 'numeri' e gesti che sanno stupire, ogni suo suo dj set è pieno di musica e di melodia, ovvero si mette sempre al servizio di ha voglia di ballare. Samuele Sartini è anche un produttore conosciuto in tutto il mondo. Nella sua carriera Samuele Sartini ha remixato tracce di superstar come Calvin Harris, Roger Sanchez, Paul Van Dyk ed Armin Van Buuren ed ha all'attivo diverse hit all'attivo diverse hit recenti.
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Venerdì 15 luglio ecco il party Big Mama alla Praja di Gallipoli (LE), che ha uno special guest d'eccezione: Dj Shorty. A fianco di Albertino da tempo e oggi su m2o, è anche un produttore da sempre legato al ritmo latino e al reggaeton. Tra i suoi tanti successi "Vazilando", "Baliando" e tante altre. Big Mama è un'onda lunga, sinuosa, provocante, capace di smuovere e travolgere una generazione intera. Un ritmo incalzante e sensoriale che dà origine ad una danza che ha come sua filosofia e sua ispirazione, la vita di strada. Uno stile musicale che partendo dal reggae giamaicano di Bob Marley unisce a questo influenze hip hop, rap, R&B, latino americane con una giusta dose di elettronica. La nuova black music è il suo filo conduttore, la nuova cultura nera il substrato su cui si fonda. Il Salento, la Giamaica d'Europa, la sua origine naturale.
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Sabato 16 luglio torna alla Praja di Gallipoli (LE) il top dj svizzero Dj Antoine da sempre uno dei dj più amati in Salento... e in tutto il mondo, da chi ha voglia di saltare e divertirsi. Dj Antoine è infatti una vera star del clubbing europeo e mondiale. In carriera ha venduto oltre un milione e mezzo di album e ricevuto quaranta dischi d'oro e decine di dischi di platino e multiplatino. E' molto legato all'Italia, parla un buon italiano e non per caso ha remixato pure "Laura non c'è" di Nek. Grande performer e non solo dj e produttore, DJ Antoine negli ultimi anni ha proposto veri e propri inni che hanno conquistato i giovani di mezza Europa. I suoi dj set sono performance sorprendenti, in cui salta continuamente e coinvolge il pubblico in uno show che non dà respiro e mette sempre e comunque il sorriso. Da "Welcome To St. Tropez" a "Ma Cherie", da "House Party" a "Bella Vita" e Sky Is The Limi, il suo sound colorato e divertente è perfetto per chiunque abbia voglia di muoversi a tempo.
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Domenica 17 luglio, infine, alla Praja di Gallipoli (LE) prende vita una festa firmata Random Una festa a caso - www.randomunafestaacaso.it. E' un appuntamento scanzonato e scatenato. Ci si veste 'a caso' e si ascolta bella musica da tutti i periodi storici. Anzi, come dicono gli organizzatori, "pescheremo caso tra i più grandi successi di tutti i tempi, spaziando a caso da un genere all'altro! Ascolta la nostra Playlist Ufficiale: bit.ly/Playlistacaso".
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Gestita da Musicaeparole, la Praja di Gallipoli, dal 2022, è aperta anche ogni pomeriggio, per ballare dopo una giornata di sole. Propone ogni genere di musica, dal pop alla trap all'elettronica. Per questo è un paradiso per chi ha voglia di ballare.
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Lungomare Galileo Galilei - Gallipoli (Lecce) / Zona Baia Verde
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Praja - Gallipoli (LE), si balla sempre: 11/7 Cristian Marchi, Ale Basciano, 13/7 Ludwig, 14/7 The Stickmen Project + Samuele Sartini, 15/7 Big Mama con Dj Shorty, 16/7 Dj Antoine, 17/7 Random Una Festa a Caso
Che si balla alla Praja di Gallipoli (LE), punta di diamante dei tanti spazi gestiti da Musicaeparole nella settimana che inizia a ritmo di musica lunedì 11 luglio e finisce in bellezza domenica 17 luglio? I party notturni sono tanti, ben 6. Tutto questo tralasciando gli scatenati party pomeridiani, perfetti per chiudere in bellezza una giornata di mare e sole sulla spiaggia di Baia Verde.
Lunedì 11 luglio alla Praja di Gallipoli (LE) per il party Ange du Demon insieme ad Ale Basciano, dj che arriva in console dopo una lunga carriera in tv (Ciao Darwin, Uomini e Donne, Temptation Island, etc), torna Cristian Marchi. Dj producer dalla carriera infinita, è un vero top italian dj. Quando è in console e in studio di registrazione, propone da sempre un mix vincente di ritmo e melodia. Su Instagram ha oltre 160.000 follower ed è da sempre un riferimento per chi vuol divertirsi con la miglior dance music del pianeta… ma solo e soltanto in modo sano. Cristian fa sport e conduce una vita assolutamente normale. Sui social la racconta, sapendo di essere un riferimento per tanti ragazzi.
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Per il mercoledì Praja, il 13 luglio sul palco va invece Ludwig, ormai da tempo uno dei protagonisti della scena trap italiana. Ha iniziato a far musica a soli 15 anni. Si è esibito nella festa di fine anno 2019 del liceo romano Giulio Cesare, la scuola frequentata e cantata da Antonello Venditti. I testi delle sue canzoni sono spesso ironici. Grande comunicatore sui social, dove racconta e mostra tutta la sua vita, è ormai una star musicale di prima grandezza. Tra i suoi più grandi successi, "Domani ci passa", "Lei vuole" e l'ultimo singolo "Tropicana", interpretato con Boro Boro. Su Spotify totalizza ben 850.000 ascoltatori mensili.
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Giovedì 14 luglio per PopFest, party festival che porta alla Praja di Gallipoli (LE) i grandi protagonisti della scena musicale elettronica mondiale, ecco The Stickmen Project, artisti che puntano sul mistero.... ma che a colpi di dance totalizzano oltre 4 milioni di ascoltatori mensili su Spotify ed oltre 600.000 follower su Instagram. La loro musica fa muovere a tempo con stile e semplicità: canzoni come "Rain in Ibiza" parlano d'amore... e di ritmo, ma hanno dentro di loro un filo di malinconia. "No Fun" Con loro, per uno scatenato aftershow, anche il top dj italiano Samuele Sartini. Conosciuto in tutto il mondo, la sua "Love You Seek / Seek Bromance" nel 2018 è stata scelta per la colonna sonora di "The 15:17 To Paris", film del celeberrimo premio oscar Clint Eastwood. Marchigiano, Sartini è spesso in console in eventi e club contano. In console ha uno stile preciso e una tecnica esemplare, ma più che di 'numeri' e gesti che sanno stupire, ogni suo suo dj set è pieno di musica e di melodia, ovvero si mette sempre al servizio di ha voglia di ballare. Samuele Sartini è anche un produttore conosciuto in tutto il mondo. Nella sua carriera Samuele Sartini ha remixato tracce di superstar come Calvin Harris, Roger Sanchez, Paul Van Dyk ed Armin Van Buuren ed ha all'attivo diverse hit all'attivo diverse hit recenti.
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Venerdì 15 luglio ecco il party Big Mama alla Praja di Gallipoli (LE), che ha uno special guest d'eccezione: Dj Shorty. A fianco di Albertino da tempo e oggi su m2o, è anche un produttore da sempre legato al ritmo latino e al reggaeton. Tra i suoi tanti successi "Vazilando", "Baliando" e tante altre. Big Mama è un'onda lunga, sinuosa, provocante, capace di smuovere e travolgere una generazione intera. Un ritmo incalzante e sensoriale che dà origine ad una danza che ha come sua filosofia e sua ispirazione, la vita di strada. Uno stile musicale che partendo dal reggae giamaicano di Bob Marley unisce a questo influenze hip hop, rap, R&B, latino americane con una giusta dose di elettronica. La nuova black music è il suo filo conduttore, la nuova cultura nera il substrato su cui si fonda. Il Salento, la Giamaica d'Europa, la sua origine naturale.
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Sabato 16 luglio torna alla Praja di Gallipoli (LE) il top dj svizzero Dj Antoine da sempre uno dei dj più amati in Salento... e in tutto il mondo, da chi ha voglia di saltare e divertirsi. Dj Antoine è infatti una vera star del clubbing europeo e mondiale. In carriera ha venduto oltre un milione e mezzo di album e ricevuto quaranta dischi d'oro e decine di dischi di platino e multiplatino. E' molto legato all'Italia, parla un buon italiano e non per caso ha remixato pure "Laura non c'è" di Nek. Grande performer e non solo dj e produttore, DJ Antoine negli ultimi anni ha proposto veri e propri inni che hanno conquistato i giovani di mezza Europa. I suoi dj set sono performance sorprendenti, in cui salta continuamente e coinvolge il pubblico in uno show che non dà respiro e mette sempre e comunque il sorriso. Da "Welcome To St. Tropez" a "Ma Cherie", da "House Party" a "Bella Vita" e Sky Is The Limi, il suo sound colorato e divertente è perfetto per chiunque abbia voglia di muoversi a tempo.
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Domenica 17 luglio, infine, alla Praja di Gallipoli (LE) prende vita una festa firmata Random Una festa a caso - www.randomunafestaacaso.it. E' un appuntamento scanzonato e scatenato. Ci si veste 'a caso' e si ascolta bella musica da tutti i periodi storici. Anzi, come dicono gli organizzatori, "pescheremo caso tra i più grandi successi di tutti i tempi, spaziando a caso da un genere all'altro! Ascolta la nostra Playlist Ufficiale: bit.ly/Playlistacaso".
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Gestita da Musicaeparole, la Praja di Gallipoli, dal 2022, è aperta anche ogni pomeriggio, per ballare dopo una giornata di sole. Propone ogni genere di musica, dal pop alla trap all'elettronica. Per questo è un paradiso per chi ha voglia di ballare.
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Praja
Lungomare Galileo Galilei - Gallipoli (Lecce) / Zona Baia Verde
info: +39 3486297999
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Festival dAnnunziano, gran Galà per i 160 anni dalla nascita del Vate col maestro Beatrice Venezi, l’attore Giorgio Pasotti e le note dei Solisti Aquilani
Festival dAnnunziano, gran Galà per i 160 anni dalla nascita del Vate col maestro Beatrice Venezi, l’attore Giorgio Pasotti e le note dei Solisti Aquilani. Gardone Riviera (BS) – Una grande festa per i centosessanta anni dalla nascita di Gabriele d’Annunzio. Questo il filo conduttore dell’evento del Vittoriale durante il quale si sono esibiti in concerto i “Solisti Aquilani”, diretti dal maestro Beatrice Venezi con la voce narrante dell’attore Giorgio Pasotti. Titolo dello spettacolo: “D’Annunzio, le donne, dalla vita all’arte. Tra musica, poesie, lettere e prose”. Prima dello spettacolo è stata presentata la 5^ Edizione del Festival dAnnunziano, in programma dal 2 al 10 settembre. A illustrare i principali appuntamenti sono stati il presidente della Fondazione “Vittoriale degli Italiani”, Giordano Bruno Guerri, e il vicepresidente vicario del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Roberto Santangelo. «Sarà un festival particolare – ha spiegato Giordano Bruno Guerri, direttore artistico del Festival dAnnunziano – dedicato alla poesia, ma anche con molti altri eventi, naturalmente. Presentazione di libri, rappresentazioni teatrali, musica, film e tutto quanto possa rallegrare la città». Il vicepresidente Santangelo ha illustrato le finalità del festival e la scelta del Vittoriale anche nell’ottica della promozione dei luoghi cari a d’Annunzio: «Siamo al Vittoriale per una giornata dedicata interamente all’Abruzzo: promuoviamo la nostra regione, i nostri eventi e i nostri brand unendo arte, cultura e cibo. Vogliamo far vivere la nostra regione fuori dal nostro territorio proiettandola su un livello nazionale, e anche di più. Il Consiglio regionale promuove una serie di iniziative al Vittoriale legate sempre alla figura di d’Annunzio, come la Perdonanza, rilanciata proprio dal Vate; la costa dei trabocchi, luoghi cari nei quali d’Annunzio amava trascorrere il tempo. Quest’anno il festival si chiamerà “Vivi, Odi, Balla”, che vuole essere un inno alla vita, alle emozioni, ricco di eventi culturali, letterari, musica, intrattenimento, sotto un unico filo conduttore, quello legato all’identità, all’appartenenza». Il programma del Festival dAnnunziano si preannuncia ricco come non mai, con seminari, presentazioni, degustazioni e grandi concerti. Tra gli artisti Francesco Renga, Nek, Mara Sattei, Raphael Gualazzi, Roberto Vecchioni, Simone Cristicchi, Carl Brave e i Boomdabash. Il claim “Vivi-Odi-Balla” è un invito all'attivazione dei sensi che rimanda alle peculiarità del festival. Si andranno a vivere i luoghi della città natale di d’Annunzio: il mare, con la “Regata dannunziana”, i trabocchi del molo nord con il “Tramezzino letterario”, la casa natale di corso Manthoné e i musei cittadini, con le aperture serali e i momenti culturali che li animeranno durante l’intera manifestazione. Si potrà ascoltare l’eco della letteratura e della poesia dannunziana, con studiosi di fama internazionale, scrittori e volti noti del mondo della letteratura, del cinema e del teatro. Si potrà infine ballare, sulle melodie dei grandi artisti che si esibiranno nei concerti che ogni sera, dal 2 al 10 settembre si svolgeranno in vari luoghi di Pescara.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Pomponesco è un piccolo borgo lombardo situato nel basso mantovano che è riuscito a conquistarsi un posto nel club dei Borghi Più Belli d’Italia per la sua bellezza ed il suo passato intrigante. Il paese di Pomponesco sorge sulla riva sinistra del Po e la sua storia è stata da sempre legata a doppio filo al fiume ed ai commerci che qui si intrattenevano: il borgo dispone infatti di un suo porticciolo e conserva ancora l’aria e le atmosfere di paese di fiume. Il territorio di Pomponesco passò di mano in mano tra Etruschi e Galli ma il suo nome deriva però dal periodo in cui la famiglia romana Pompea si stabilì in queste zone: questa stirpe non fu l’unica ad apprezzare l’area mantovana ed il paese finì tra i possedimenti di diversi potenti proprietari, come gli Este, il vescovato di Cremona, ed i Gonzaga di Mantova. Fu proprio un Gonzaga che segnò per sempre il destino di Pomponesco, trasformando il piccolo villaggio in un sogno idealistico e glorioso: Giulio Cesare Gonzaga, uomo dalla mente fervida, decise di plasmare Pomponesco per renderlo la rappresentazione perfetta della “città ideale”. Il disegno urbanistico studiato a tavolino stravolse la struttura del tranquillo borgo fluviale e qui Giulio Cesare stabilì la sua residenza e portò la sua corte, dotando Pomponesco di enorme prestigio. Nonostante il destino volle far calare sul paese un lento ma inesorabile declino, dopo la fine della dinastia Gonzaga e la perdita di importanza dei commerci sul fiume, Pomponesco resta ancora oggi un gioiello di inestimabile valore, sospeso nella quiete della campagna di Mantova. Cosa vedere a Pomponesco La pianta urbana di Pomponesco è rimasta praticamente immutata fin dal tempi di Giulio Cesare Gonzaga, che sul finire del XVI secolo dal suo centralissimo castello fece dipartire due direttrici che divisero l’abitato in quattro aree distinte e simmetriche, ancora oggi visibili. Oggi però al posto dell’antico castello del marchese, abbattuto dai francesi nel XVIII secolo, sorge la splendida Piazza XXIII Aprile, racchiusa da palazzi dotati di porticati nei quali un tempo dimoravano i cortigiani del Gonzaga. Quasi tutti gli edifici che fanno da contorno allo spiazzo sono databili tra il 1590 ed il 1630 e molti conservano ancora gli originali soffitti in legno ed in rari casi anche gli affreschi dell’epoca. Sulla piazza si trovano, uno di fronte all’altro, il Palazzo Comunale e la chiesa trecentesca di Santa Felicita e dei Sette Fratelli Martiri, che delineare il profilo dello slargo con le loro alte torri. Altro punto di grande interesse del borgo è l’elegante Palazzo Cantoni, proprietà un tempo di una facoltosa famiglia ebrea trasferitasi a Pomponesco per svolgere attività commerciali. Illustre discendente proprio di questa famiglia è Alberto Cantori, celebre scrittore che riposa oggi nel cimitero ebraico, proprio nei pressi del Palazzo. Il Teatro 1900 completa l’offerta culturale del piccolo Pomponesco: uno dei teatri di paese, molto diffusi nella pianura padana nel secolo scorso.Tra gli eventi e le vicende che rendono Pomponesco fulcro di storia e cultura, c’è il fatto che la città ha dato i natali oltre che al già menzionato Cantori, anche a Gerolamo Trenti, tra i più noti esponenti del paesaggismo lombardo dell’Ottocento e che il paese è stato a più riprese scelto da grandi registi come location per i loro film: Zavattini, Soldati, Bertolucci e persino Brass e Terence Hill, hanno colto la suggestione scenica del paese facendone il set per le loro scene. Cosa vedere nei dintorni di Pomponesco I dintorni di Pomponesco non sono meno suggestivi del centro ed alternano armoniosamente campagne punteggiate da fienili a pioppeti tipici della flora di queste zone. A pochi chilometri dal borgo, la riserva regionale naturale lombarda della Garzaia di Pomponesco è una superficie di ben 23 ettari fatta di aree boschive sulle quali hanno trovato fertile terreno numerosi salici bianchi, culla di specie volatili come le nitticore, garzette, cavalieri d’italia e gufi. Sul grazioso porto di Pomponesco è poi possibile ammirare tipici casoni sul fiume e percorrendo gli argini del Po si riescono ad intravedere anse e spiaggette sabbiose, un tempo usate come colonie estive dei bambini ed oggi luogo di escursioni, passeggiate ed incredibile relax. Eventi a Pomponesco Tra i più importanti eventi di Pomponesco sono da segnalare La Festa del Ringraziamento Pomponesco, in scena a novembre ed organizzata dall’Associazione Giovani Agricoltori di Pomponesco in onore della ricorrenza durante la quale gli agricoltori ringraziavano il Signore per il raccolto ottenuto durante l’anno. A fine agosto invece si svolgono due feste paesane davvero curiose. La prima è dedicata al lùadèl, ovvero ad un tipo di pane decisamente gustoso e famoso in queste zone che già ai tempi dei Gonzaga serviva ad attestare il raggiungimento della giusta temperatura dei forni delle case. Il secondo festival di fine estate è invece quello del pulàc. Il termine deriva questa volta da da pulàca che in dialetto mantovano significava pigrizia e svogliatezza: il festival della pulàca elegge simpaticamente il piu fannullone tra i candidati del paese, in un clima goliardico e festoso. A Pasqua invece prende vita tra le strade del paese una scenografica Via Crucis, durante la quale decine di comparse rievocano la scena biblica con sentita partecipazione e profondo spirito cristiano, dando vita ad una manifestazione davvero da non perdere. Cosa mangiare a Pomponesco Piazza XXIII Aprile oltre che splendida architettonicamente è anche sede di ben 11 tra ristoranti, botteghe osterie ed enoteche tipiche. Si evince quindi come Pomponesco sia in grado di soddisfare anche le papille gustative oltre che vista e voglia di scoperta. Tra le specialità locali più amate si trovano lumache fritte e tortelli di zucca a forma di caramella, vera icona della cucina locale, oltre che vellutate di zucca e porri e gnocchi alla mulinera. Per chi ama i secondi, imperdibili sono il luccio in salsa Gonzaga, le trippe ed i guanciali di maiale, ed anche le costine al rosmarino con mostarda di mele mantovana. Il tutto ovviamente accompagnato dal tipico pane lüadel, magari farcito con salumi locali e servito con i vini di alta qualità del territorio mantovano. Per chiudere il pasto in bellezza, il sugo d’uva alla Zavattini e la celeberrima torta sbrisolona, emblema di Mantova ma conosciuta in tutta Italia. https://ift.tt/2tsGxRq Cosa vedere a Pomponesco, splendido borgo mantovano Pomponesco è un piccolo borgo lombardo situato nel basso mantovano che è riuscito a conquistarsi un posto nel club dei Borghi Più Belli d’Italia per la sua bellezza ed il suo passato intrigante. Il paese di Pomponesco sorge sulla riva sinistra del Po e la sua storia è stata da sempre legata a doppio filo al fiume ed ai commerci che qui si intrattenevano: il borgo dispone infatti di un suo porticciolo e conserva ancora l’aria e le atmosfere di paese di fiume. Il territorio di Pomponesco passò di mano in mano tra Etruschi e Galli ma il suo nome deriva però dal periodo in cui la famiglia romana Pompea si stabilì in queste zone: questa stirpe non fu l’unica ad apprezzare l’area mantovana ed il paese finì tra i possedimenti di diversi potenti proprietari, come gli Este, il vescovato di Cremona, ed i Gonzaga di Mantova. Fu proprio un Gonzaga che segnò per sempre il destino di Pomponesco, trasformando il piccolo villaggio in un sogno idealistico e glorioso: Giulio Cesare Gonzaga, uomo dalla mente fervida, decise di plasmare Pomponesco per renderlo la rappresentazione perfetta della “città ideale”. Il disegno urbanistico studiato a tavolino stravolse la struttura del tranquillo borgo fluviale e qui Giulio Cesare stabilì la sua residenza e portò la sua corte, dotando Pomponesco di enorme prestigio. Nonostante il destino volle far calare sul paese un lento ma inesorabile declino, dopo la fine della dinastia Gonzaga e la perdita di importanza dei commerci sul fiume, Pomponesco resta ancora oggi un gioiello di inestimabile valore, sospeso nella quiete della campagna di Mantova. Cosa vedere a Pomponesco La pianta urbana di Pomponesco è rimasta praticamente immutata fin dal tempi di Giulio Cesare Gonzaga, che sul finire del XVI secolo dal suo centralissimo castello fece dipartire due direttrici che divisero l’abitato in quattro aree distinte e simmetriche, ancora oggi visibili. Oggi però al posto dell’antico castello del marchese, abbattuto dai francesi nel XVIII secolo, sorge la splendida Piazza XXIII Aprile, racchiusa da palazzi dotati di porticati nei quali un tempo dimoravano i cortigiani del Gonzaga. Quasi tutti gli edifici che fanno da contorno allo spiazzo sono databili tra il 1590 ed il 1630 e molti conservano ancora gli originali soffitti in legno ed in rari casi anche gli affreschi dell’epoca. Sulla piazza si trovano, uno di fronte all’altro, il Palazzo Comunale e la chiesa trecentesca di Santa Felicita e dei Sette Fratelli Martiri, che delineare il profilo dello slargo con le loro alte torri. Altro punto di grande interesse del borgo è l’elegante Palazzo Cantoni, proprietà un tempo di una facoltosa famiglia ebrea trasferitasi a Pomponesco per svolgere attività commerciali. Illustre discendente proprio di questa famiglia è Alberto Cantori, celebre scrittore che riposa oggi nel cimitero ebraico, proprio nei pressi del Palazzo. Il Teatro 1900 completa l’offerta culturale del piccolo Pomponesco: uno dei teatri di paese, molto diffusi nella pianura padana nel secolo scorso.Tra gli eventi e le vicende che rendono Pomponesco fulcro di storia e cultura, c’è il fatto che la città ha dato i natali oltre che al già menzionato Cantori, anche a Gerolamo Trenti, tra i più noti esponenti del paesaggismo lombardo dell’Ottocento e che il paese è stato a più riprese scelto da grandi registi come location per i loro film: Zavattini, Soldati, Bertolucci e persino Brass e Terence Hill, hanno colto la suggestione scenica del paese facendone il set per le loro scene. Cosa vedere nei dintorni di Pomponesco I dintorni di Pomponesco non sono meno suggestivi del centro ed alternano armoniosamente campagne punteggiate da fienili a pioppeti tipici della flora di queste zone. A pochi chilometri dal borgo, la riserva regionale naturale lombarda della Garzaia di Pomponesco è una superficie di ben 23 ettari fatta di aree boschive sulle quali hanno trovato fertile terreno numerosi salici bianchi, culla di specie volatili come le nitticore, garzette, cavalieri d’italia e gufi. Sul grazioso porto di Pomponesco è poi possibile ammirare tipici casoni sul fiume e percorrendo gli argini del Po si riescono ad intravedere anse e spiaggette sabbiose, un tempo usate come colonie estive dei bambini ed oggi luogo di escursioni, passeggiate ed incredibile relax. Eventi a Pomponesco Tra i più importanti eventi di Pomponesco sono da segnalare La Festa del Ringraziamento Pomponesco, in scena a novembre ed organizzata dall’Associazione Giovani Agricoltori di Pomponesco in onore della ricorrenza durante la quale gli agricoltori ringraziavano il Signore per il raccolto ottenuto durante l’anno. A fine agosto invece si svolgono due feste paesane davvero curiose. La prima è dedicata al lùadèl, ovvero ad un tipo di pane decisamente gustoso e famoso in queste zone che già ai tempi dei Gonzaga serviva ad attestare il raggiungimento della giusta temperatura dei forni delle case. Il secondo festival di fine estate è invece quello del pulàc. Il termine deriva questa volta da da pulàca che in dialetto mantovano significava pigrizia e svogliatezza: il festival della pulàca elegge simpaticamente il piu fannullone tra i candidati del paese, in un clima goliardico e festoso. A Pasqua invece prende vita tra le strade del paese una scenografica Via Crucis, durante la quale decine di comparse rievocano la scena biblica con sentita partecipazione e profondo spirito cristiano, dando vita ad una manifestazione davvero da non perdere. Cosa mangiare a Pomponesco Piazza XXIII Aprile oltre che splendida architettonicamente è anche sede di ben 11 tra ristoranti, botteghe osterie ed enoteche tipiche. Si evince quindi come Pomponesco sia in grado di soddisfare anche le papille gustative oltre che vista e voglia di scoperta. Tra le specialità locali più amate si trovano lumache fritte e tortelli di zucca a forma di caramella, vera icona della cucina locale, oltre che vellutate di zucca e porri e gnocchi alla mulinera. Per chi ama i secondi, imperdibili sono il luccio in salsa Gonzaga, le trippe ed i guanciali di maiale, ed anche le costine al rosmarino con mostarda di mele mantovana. Il tutto ovviamente accompagnato dal tipico pane lüadel, magari farcito con salumi locali e servito con i vini di alta qualità del territorio mantovano. Per chiudere il pasto in bellezza, il sugo d’uva alla Zavattini e la celeberrima torta sbrisolona, emblema di Mantova ma conosciuta in tutta Italia. Il borgo di Pomponesco offre molte bellezze da scoprire, volute fortemente dalla famiglia Gonzaga che regnava sul territorio di Mantova.
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Polaroid reportage Festival del Paesaggio a Città della Pieve 📷 🇮🇹🕍 🖼🤳 Alla sua prima edizione, il Festival, sotto lo slogan “Condividere i saperi crea una comunità inclusiva”, ha visto uniti da un unico filo rosso quattro comuni (Città della Pieve, Magione, Paciano e Piegaro) in progetti e attività che hanno come destinatari soggetti con difficoltà psichiche e cognitive. In queste località negli ultimi mesi gli allievi dei laboratori sono intervenuti nelle rispettive manifestazioni autunnali (la Festa della Castagna di Piegaro, Zafferiamo di Città della Pieve e Olivagando di Magione) entrando in relazione diretta con la comunità e le sue tradizioni. Il Festival del Paesaggio è legato al progetto “I Patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità”. La democratizzazione della cultura a partire da “TrasiMemo Arts&Crafts” e ai relativi laboratori terapeutici e di inclusione sociale attivati nei Musei del territorio: il Museo del vetro di Piegaro, il Museo della pesca di San Feliciano, il Museo di storia naturale e del territorio Verri di Città della Pieve e TrasiMemo di Paciano. #trasimemo #FrontieraLavoro #polaroid #reportage #cittadellapieve #art #umbriacultura #umbria #LetsGuide #umbriagram #photooftheday #igersitalia #igersumbria #ig_italia #ig_umbria #itb #fotografiaumbria #fotografo #fotografiaunited #fotooftheday #gununfotografi #Fotoshooting #fotorus #fotografi #FotoDoDia #fotografiaumbria #profoto #FotoGrafico Polaroids #polaroidoriginals #polaroidcamera 🔝 Dai un'occhiata a Paolo Zuchegna - Google Trusted Photographer su Google. https://g.page/PaoloZuchegna https://www.zuchegna.it (presso Palazzo Della Corgna) https://www.instagram.com/p/B57dikqi7VD/?igshid=g4pgso6ssv4d
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Moda e musica: un legame a doppio filo
Due linguaggi artistici, due forme di creatività, due mondi diversi eppure così vicini: moda e musica. Forme differenti di esprimere la cultura del proprio tempo attraverso canali che si contaminano reciprocamente.
Tra provocazioni e icone di stile
Il rapporto fra moda e musica, negli ultimi anni, è sempre più forte. A testimoniarlo, artiste come Rihanna, che ha saputo creare attorno a se una forte credibilità anche nell'industria del fashion (tanto da arrivare sino alle sfilate di Parigi, quest’anno, con la nuova collezione Fenty), senza dimenticare Céline Dion. Per anni ha rappresentato l’eleganza di una voce senza eguali per milioni di fans in tutto il mondo e oggi, con altrettanta capacità attrattiva, è diventata fra le influencer di moda più seguite e ricercate al mondo, una nuova icona di stile (a 51 anni), fotografata e ricercata dai migliori stilisti. Ma anche Lady Gaga ci ha messo del suo: ricordate il provocatorio abito di carne fresca dello stilista Nicola Formichetti? Ma il tutto parte da molto lontano…. Musica e stile sono espressioni del mutamento socio-culturale, destinati, in certi casi, a lasciare un segno nel loro tempo. Come il movimento Hippie, che ha visto la massima visibilità con il festival di Woodstock del 1969, ancora oggi un manifesto per la musica (come dimenticare Jimmy Hendrix e i suoi virtuosismi alla chitarra), per lo spirito pacifista che lo ha animato, e per lo stile: tessuti fiorati, jeans a zampa d’elefante, zeppe, bandane… Pochi anni dopo, nel 1974, Vivienne Westwood e Malcolm McLaren entrano nella storia, fondando la loro boutique a Londra, punto di aggregazione per la scena punk, nata proprio in quel periodo, che vedeva nei Sex Pistols e i Ramones gli artisti di riferimento. Per quanto riguarda il look, i capelli con grandi creste, i giubbotti di pelle, le spille e le borchie sono gli elementi più rappresentativi di quel movimento.
Gli anni 80 e 90: tra film e videoclip
Passiamo ai ruggenti anni 80 e 90, solcati da protagonista da Madonna, che con Vogue, nel 1990, porta in auge un ballo che diventa un fenomeno di costume, il vogueing, che consiste nell'imitare le pose plastiche delle modelle che appaiono sul magazine americano Vogue. A Madonna, poi, è legata l’immagine iconica del reggiseno a punta realizzato da Jean-Paul Gaultier, che ha esibito (anche in Italia) nel suo Blonde Ambition Tour. E, sempre negli anni 90, come non citare George Michael, con il video di Too Funky (anno 1992), ambientato proprio sulle passerelle, con le modelle più famose del periodo (tra cui Eva Herzigová e Linda Evangelista). È invece del 1994 il successo Here Comes the Hotstepper del cantante giamaicano Ini Kamoze: questo brano è stato utilizzato nella colonna sonora del film Prêt-à-Porter, pellicola ambientata proprio nel mondo delle sfilate.
Dalla passerella al party
La musica, quindi, come testimoniano le ultime due citazioni, è indissolubilmente legata al mondo delle passerelle: provate a immaginare una sfilata senza soundtrack, o, peggio, con la musica sbagliata: che brutta immagine! Quasi difficile da mettere a fuoco. Infatti, quello che dà ritmo alle modelle (e… all’evento in generale) sono il groove e le suggestioni sonore, con il dj (i professionisti di DJ4 https://dj4.it hanno dato “il beat giusto” a molte sfilate di classe) o con il DJ abbinato a una live performance, con una selezione che rappresenta i temi delle nuove collezioni di moda. Ci sono appuntamenti in cui il post-evento è cruciale almeno quanto l’evento stesso, se non di più. E questo è il caso delle sfilate, che prevedono sempre, al termine, un party esclusivo, in ambienti sofisticati e location inedite, talvolta “segrete”. Ma cosa riesce a trasformare una festa in un evento da raccontare, da fotografare, che rimarrà impresso nel ricordo di tutti gli invitati? La musica giusta. Avere la capacità di leggere un evento, entrare in sintonia con i luoghi e le persone, le loro sensibilità e le loro aspettative. Nulla di scontato ma esclusivamente unico. Come deve essere un party fashion con i DJ di DJ4 (capitanati da Jody Belli) in consolle! Read the full article
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Made In PoP™ ǁ eventi Rock in Veneto dal 3 al 9 Gennaio 2019 ǁ stagione 16
Ciao Made-In-PoPpers, vi auguriamo solo il meglio per il 2019, rock'n'rooooooll. CHECcO & LoRIS «Sostenete la Musica, Andate ai Concerti» ► Made In PoP segnala ◄ Ω VENERDÌ 4 Gennaio 2019 Ω Cso DJANGO via D. Monterumici 11 TREVISO l'anno nuovo comincia con un bell'evento in quel di Treviso, PSYCHO WITCH Night giunto alla seconda edizione, dalle 20, puntualissimi, troverete i concerti di queste ottime band: ᴥ SUPERTEMPO college garage-rock (Ve) ᴥ DUVALIER desert blues (Vi) ᴥ TWO BIRDS ONE STONED garage/blues duo (Tv) ᴥ FREEZ psych/surf/garage (Vi) ci saranno le distro per RED EYES Dischi, È un Brutto Posto dove Vivere e altre, chiuderanno i djset di JULIE (Iguana Eventi) e il "nostro" CHECcO MERDeZ (Lamette Party/Three Blackbirds). https://www.facebook.com/events/119474369000556/ ► SETTIMANA ◄ ► GIOVEDÌ 3 Gennaio ᴥ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) il preparazione dei Dischi Soviet Festival, suonerà VALENTE, il cui recente album è uscito per l'etichetta, rock wave. ᴥ DUMP galleria Bailo 7 TREVISO il ritorno sulla scena live dopo qualche anno dei KING SIZE quartetto indie'n'roll. ᴥ POMOPERO via Castelletto 84 BREGANZE (Vi) dal Cile via Londra arriva RIVERA progetto capitanato dal musicista e cineasta Inti Rowland, indie folk. ᴥ JACK the RIPPER via Nuova 9 RONCÀ (Vr) roots folk country con l' ARMATA BRANCALEONE e i loro strumenti autocostruiti. ᴥ EL CABALLITO via Pastrengo 17 BUSSOLENGO (Vr) trascinante sixties sound per il trio NEGRONI rock'n'roll. ► VENERDÌ 4 Gennaio ᴥ RICKY’s Pub via Commerciale 12 ABBAZIA PISANI di Villa del Conte (Pd) ultimo live in assoluto per gli hardglam BIG GUNS con il supporto dei Dr. FEELGOOD. ᴥ FREEZING ROCK piazza Borsa TREVISO dalle 16 all'aperto in centro rassegna band emergenti, oggi suoneranno SLANE (rock) ON THE MOON (indierock) SOME ARE ECHOES (postrock), NOISY SCHOOL, SGHEG e The Opposed Tv (rap). ᴥ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) prima serata Underground Music & Live (cerca su FB) che ospiterà il super rock dei Mr.WHO?! e l'hard funk dei DIRTY MEAT CAGE. ᴥ HOCH HOLLE via S.Andrea PADERNO del Grappa (Tv) seconda serata di preparazione al Dischi Soviet Festival, ci saranno i postrock INFUSO e gli shoegazer HEAVEN or LAS VEGAS. ᴥ EDEN Cafè via XV Luglio TREVISO dal Cile via Londra arriva RIVERA progetto capitanato dal musicista e cineasta Inti Rowland, indie folk. ᴥ CLUB 27 via Romanina 29 CASTELFRANCO Veneto (Tv) siamo nella settimana delle celebrazioni del Duca Bianco, a celebrarlo il concerto di Claudio VALENTE che presenta il suo recente disco e djset tematico di Alex DEL DUCA. ᴥ ARGO 16 via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) TRIVEL organizza dalle 20 il release party per il secondo disco degli HOBOS metalcore, saranno della partita anche GRUUMO, BEELZEBEAT, MAAT MONS, OVERCHANGE e BORGONAUT. ᴥ GROOVE via Martiri Libertà 8 LUGO di Vicenza (Vi) ospite la super band The MAGNETICS (early jamaican ska) con Olly Riva (Shandon) e membri degli Shandon, KGman e della band di Nina Zilli. ᴥ COHEN Pub via Scarsellini 9 VERONA blues ragtime per MEEK HOKUM nuovo progetto solista si Michele BOMBATOMICA. ᴥ Bar the BROTHERS via Olimpia GREZZANA (Vr) l'anno live ricomincia con i divertenti NIU TENNICI e la loro jamaican music. ᴥ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA inizio anno con il botto, due band dal respiro lo-fi folk dreampop, da Vienna gli SLUFF (prima e unica data italiana) e da Manchester BLANKET FORT a seguire djset. ► SABATO 5 Gennaio ᴥ ALTROQUANDO Osteria Musicale via Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) serata THREE BLACKBIRDS che vedrà impegnati sul palco il cantautore folk PLAINN (già Margareth) e da Torino SATOYAMA (nujazz). ᴥ ORANGE Cafè via Bortoloni 1 PIOMBINO Dese (Pd) befana rock con The Fabulous COCAROUTE rock blues. ᴥ Osteria da TOCCHETTO via Risorgimento 27 MONTEBELLUNA (Tv) power blues con graffiante voce femminile per i ZEE ZEE QUEEN. ᴥ MATTOROSSO via Piave 108 MONTEBELLUNA (Tv) ospite la super band The MAGNETICS (early jamaican ska) con Olly Riva (Shandon) e membri degli Shandon, KGman e della band di Nina Zilli. ᴥ NASTY BOYS via Pellicciao 4 TREVISO si celebra l'anniversario della nascita del King Elvis, a celebrarlo la band ungherese ED PHILIPS & the Memphis Patrol. ᴥ Osteria al PLATANO via Calderba 6 PONTE di Piave (Tv) folk bucolico da osteria in compagnia de LA CANTINACCIA. ᴥ ANDA VENICE via Ortigara 10 MESTRE dalle 21 concerto acustico in questo nuovo spazio artistico all'interno di una struttura ricettiva come un ostello, suonerà la giove e brava cantautrice MARTÆ. ᴥ ARGO 16 via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) evento Voci dal Bunker musica arte e improvvisazione, si esibiranno Valerio LYSANDER canatutore italiano di base a Londra, Carolina CURY pop rock che risente delle origine brasiliane e RAREŞ, in più mostra del collettivo Bunker. ᴥ CENTRO STABILE di CULTURA via Leogra 4 S.VITO di Leguzzano (Vi) in collaborazione con Ingrumà Festival i grandissimi CAMILLAS che sono in giro a presentare il loro nuovo album Discoteca Rock (Trovarobato), in apertura il cantautore lo-fi JESSE the FACCIO. ᴥ IL TRENTA feelgood bar via XXX Maggio 21 PESCHIERA del Garda (Vr) rock con spruzzate funk per The MATT PROJECT. ᴥ SOTTOSOPRA Pub via Roma 24 TREGNAGO (Vr) in attesa di pubblica il nuovo album, scaldano le polveri con i loro potenti live i DHARMA 108 (rock/postgrunge) guest Anna Giglielmini. ᴥ COHEN Pub via Scarsellini 9 VERONA stasera musica gipsy con il retrogusto francese con la band PASSEPARTOUT. ᴥ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA serata in collaborazione con Officina Fotonica in cui saliranno sul palco SALT (soft rock) I GIUGLIOLA (folk pop) PEPÉ Le PEW (instrum) TrNT (8bit) e BOFFER BINGS (boring punk) + djset. ► DOMENICA 6 Gennaio ᴥ PUNKY REGGAE Pub via Barbarigo 15 LIEDOLO di S.Zenone degli Ezzelini (Tv) dalle 16:00 Pan&Vin targato CORDIAL MASSACRE con i concerti per The MILD (grind/VE) EDDIE BUNKER (post-HC/VI) e dalla Francia EUX emopunk/screamo. ᴥ MORION Laboratorio Occupato salizada S.Francesco de la Vigna VENEZIA dalle 17:00 VII° compleanno del comitato No Grandi Navi, assemblea di comitato a seguire apertivo e pizze e la musica de LE STORIE STORTE ovvero le cantautrici Corinna e Giorgia. ᴥ Osteria AL CASTELLO via Rossi A. 15 CHIUPPANO (Vi) aperitivo in collaborazione di Rosa Parks APS con la presentazione del nuovo libro di Davide TOFFOLO (3ARM) dal titolo “Il Cammino della Cumbia” + djset a ritmo di cumbia dello stesso Toffolo. ᴥ AL VAPORE Music bar via Fratelli Bandiera 8 MARGHERA (Ve) per presentare il proprio nuovo album, sarà qui il cantautore vagabondo FABIO CAON & la sua band, pop-rock e temi sociali. ᴥ DUMP galleria Bailo 7 TREVISO dopocena con ospite la cantautrice ELZABETH WYLD indie folk da New York. ► LUNEDÌ 7 Gennaio ᴥ finita la festa, ahn?!?. ► MARTEDÌ 8 Gennaio ᴥ cercate di leggerli, quei libri che vi hanno regalato. ► MERCOLEDÌ 9 Gennaio ᴥ Osteria DA FILO Santa Croce calle Tentor 1539 VENEZIA ad orario aperitivo ci sarà il progetto FRANK SINUTRE rock-tronic da Mantova con strumenti autocostruiti. • https://telegram.me/madeinpop/ • https://www.facebook.com/Shyrec/ • 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Conversazione con Gemma Carbone
Durante la sua residenza creativa al Teatro Dimora di Mondaino ho incontrato Gemma Carbone che - insieme al fotografo Samirluca Mostafa Aly che ci ha concesso le due immagini all’interno dell’intervista - mi ha raccontato l’ultimo progetto artistico della compagnia @naprawski Gul - uno sparo nel buio.
[Un-retouched preview by Samirluca Mostafa Aly]
Mi parli di Gul – uno sparo nel buio?
Il progetto è nato la scorsa estate e coniuga due elementi che a prima vista possono sembrare molto contrastanti ma credo che nello scontro di forme possa esserci qualcosa di interessante. Il primo elemento è il giallo, il poliziesco. Il secondo elemento è un dramma, un fatto reale, l’omicidio del premier svedese Olof Palme nel 1986. Questo omicidio è a tutti gli effetti un cold case: un assassinio violento avvenuto in centro a Stoccolma, un venerdì sera dopo il cinema, di cui non sappiamo niente; sappiamo tutto in realtà, abbiamo tutti i moventi, nessun alibi, però non siamo mai arrivati a una condanna o a una soluzione. È un enigma scandinavo, un thriller politico che rimane quasi cristallizzato in questo mistero che in Svezia è doloroso. Se chiedi a chiunque dove fosse e cosa facesse il 28 febbraio del 1986 quando sono iniziate a uscire le prime notizie dell’assassinio, tutti ricordano esattamente. È una specie di 11 settembre per il popolo svedese. Una frase che ricorre spesso in relazione a questo evento è che “in quel giorno abbiamo perso la nostra innocenza”. È detta da tutti, è stata scritta sui giornali, è una frase caratterizzante. In una società utopica perfetta come può essere quella svedese questo evento è un neo, un cancro, un rimorso, un rancore che non dovrebbe esserci stato. Invece c’è, c’è stato e ha avuto degli effetti non solo politici, non solo sociali ma risvolti storici incredibili di cui poche persone sanno.
Come è nato lo scontro con il genere?
Il fatto che ci sia una storia così tragicamente presente nella nostra contemporaneità, nella formazione dell’Europa, nella formazione di noi come cittadini, nell’idea che noi abbiamo della socialdemocrazia che è stata radicalmente condizionata dalla vita e dalla morte di Olof Palme ma nessuno di noi sappia niente, è strano. Quando sento parlare dell’omicidio di Palme mi sembra di sentire una di quelle saghe nordiche, una leggenda, qualcosa di “brutto”, non risolto e misterioso: un labirinto di buio. La domanda che mi sono posta è stata come fare entrare il pubblico in questo evento e come far passare attraverso questa la forma del giallo, del thriller scandinavo, qualcosa che veramente è successo. Viaggiare attraverso il giallo, il poliziesco, il gioco del genere, il gioco di una storia inventata, e a un certo punto svelare che questa non è una storia qualsiasi ma la Storia con la S maiuscola, la realtà. Questo contrasto mi ha accesa. Il giallo è un genere che se usato bene espone degli elementi sociali forti. Il modo in cui la vittima è uccisa, l’efferatezza del delitto, la colpevolezza, la condanna dell’assassino, il tipo di fobia che si crea intorno a questa cosa, ci parlano, se il giallo è scritto bene, del tipo di paura sociale che esiste nella realtà.
Come avete scelto la forma monologo?
Il giallo svedese è quasi sempre un esterno, la persona piccola immersa in un panorama immenso. È azione, sparatoria, è qualcuno che sta nell’ombra, è suspense, colpo di scena. Il monologo è stato da un punto di vista attorale e registico una sfida che ci siamo voluti prendere, un paletto che abbiamo scelto con la produzione. A un certo punto è stato chiaro che questa figura solitaria in scena traslasse dall’estetica del noir a un thriller più psicologico assolutamente compatibile con la poetica del giallo scandinavo. C’è questa figura solitaria che si barcamena in questo immenso paesaggio di personaggi e complotti, di passioni e politica, di spazi e paesi – si parla di Svezia ma in questo omicidio sono coinvolti tutti, dall’Iran al Sud Africa, dalla CIA all’Italia, etc. Questa diversa focale, questa lente che va al contrario, può dare una prospettiva scenica diversa. Nel monologo è una persona sola a essere la chiave dello svelamento e della memoria.
[Un-retouched preview by Samirluca Mostafa Aly]
Come compagnia avete prodotto un altro spettacolo, You Are Here (so don’t take things so seriously), dove lavoravate confrontandovi con un altro genere letterario, la fantascienza, Isaac Asimov. Dalla fantascienza passate ora al giallo due generi letterari considerati minori ma che riletti attraverso il teatro possono illuminare la grande Storia. Come avviene il cortocircuito?
Questa fa parte di uno degli indirizzi della mia ricerca artistica. Sono cresciuta con i romanzi di fantascienza. Asimov è stato uno dei miei autori di riferimento fin dagli anni della pubertà. Credo che in questi generi considerati minori si possa ritrovare una connessione più semplice e più immediata con il pubblico. Ognuno di noi ha letto un giallo, un romanzo di fantascienza, questi generi fanno parte della nostra vita, del tempo libero, dello svago. Sono generi riconoscibili e questo mi piace molto. Tirare fuori la nostra Storia è il lavoro che abbiamo fatto sul ciclo di sette romanzi di Asimov che parlano di una psicostoria umana del futuro. È una storiografia precisa di quello che avverrà tra ventimila anni ma tra le righe si parla chiaramente di quello che stava succedendo negli anni in cui Asimov scriveva – il mondo diviso tra mondo sovietico e occidentale, c’è Reagan e altri - e i lettori, il pubblico, lo riconoscono come parte della loro vita, della loro quotidianità. Ma con una maschera. Vale a dire: la realtà è mascherata attraverso un altro tipo di tempo, spazio e atmosfera, e così la prospettiva su quella storia, la tua, si sposta. Gli strumenti quotidiani che normalmente sei abituato a usare per osservare e giudicare non valgono più ma vale un’altra posizione, una posizione cosmica, più umana, più sana forse, perché pone una distanza. Oggi si ha la tendenza a perdere questo tipo di prospettiva, di visione, siamo sempre immersi nell’azione, nel fatto, nell’informazione, nell’identità. L’astrazione che danno questi due generi è interessante perché traslano la prospettiva in maniera ironica e, credo, diano strumenti più ricchi, divertiti, per poter essere consapevoli. Lavorando con le tragedie greche, il ruolo del coro - in qualche maniera – torna anche qui. Certo, anche se molto trasformato. Ci sono dei momenti di confronto diretto tra quello che avviene in scena e te che stai a guardare, c’è la parabasi. Insomma, il teatro avviene anche nella fantascienza o nel giallo perché colui (o colei) che sta in scena ha il “ruolo” e la responsabilità di comunicarti una data cosa. L’ascolto che si innesca non è passivo ma è creativo.
Come avete scelto Giancarlo de Cataldo per la scrittura del giallo?
È una storia di incastri felici. Ero ad Atene dove stavo lavorando e nel ragionare anzitempo a Gul e a questo mondo del giallo ho iniziato a pensare a chi proporne la scrittura. Ho scartato il mondo svedese e, confrontandomi anche con Cantieri Teatrali Koreja che produce il lavoro, ho deciso che fosse più interessante capire come un non svedese potesse trattare il fatto. Ho contattato Marina Fabbri, presidentessa del Premio Raymond Chandler e co-direttore del Festival Noir a Milano, le ho confusamente raccontato quello che avevo in testa. Mi ha suggerito tre scrittori italiani. Il primo nome è stato Giancarlo de Cataldo. Lui aveva già collaborato con Cantieri Teatrali Koreja per Acido Fenico qualche anno fa. L’ho contattato, ci siano incontrati e nell’incontro sono già fiorite idee per il testo, per il personaggio.
Come avete lavorato alla scrittura del personaggio?
Con Giancarlo de Cataldo abbiamo instaurato una collaborazione di scrittura forte: è stato un processo aperto e ci siamo scambiati i testi tra me, De Cataldo e i miei assistenti - Giulia Maria Falzea e Riccardo Festa - e insieme abbiamo composto questo testo. I vari personaggi sono stati caratterizzati seguendo un processo aperto. Per esempio ad un certo punto, mentre lavoravo sul personaggio principale ho detto a Giancarlo che non riuscivo a trovare più il giallo e se c’è un personaggio che deve portare questo è proprio lei, la poliziotta. Come la stavo costruendo non funzionava forse mancavano termini tecnici. Lui mi rimanda una scrittura perfetta di quello che avevo cercato di proporre: c’è un paragrafo in cui lei spiega precisamente come funziona il colpo della pistola che cambia tutta la scena. Era perfetto. Giancarlo respira il genere e ha un modo di far venire fuori l’atmosfera che è eccezionale. Davvero esaltante poter imparare da lui.
Che tipo di lavoro si è sviluppato durante questa residenza a Mondaino?
Questa seconda tappa di residenza è molto importante. È il primo confronto vero e proprio con la stesura definitiva del testo. Ora iniziano le difficoltà. Se con Asimov c’erano sette testi pronti e fatti qui c’è stata anche la testimonianza partecipata a un processo di scrittura, cosa che non avevo mai fatto. All’inizio del percorso mi sono resa conto di avere una posizione schizofrenica: quando ci mettevamo a scrivere io già pensavo a una visione registica ed era totalmente confusionario. In seguito ho dovuto abbandonare quel tipo di sguardo per scrivere. L’Arboreto è stato l’incontro con questo testo e quindi abbiamo fatto un lavoro di analisi, di destrutturazione e ristrutturazione per capire come rendere in teatro quel tipo di suspense e di atmosfera tipica del giallo. Stiamo esplorando il testo, stiamo giocando con gli elementi del giallo svedese e stiamo immaginando lo spazio scenico e gli strumenti che userà il personaggio in scena. Siamo in filo diretto con la musicista Harriett Ohlsson, un’artista svedese che sta curando l’impianto sonoro e musicale.
Tu lavori molto all’estero. Ci sono molte differenze tra la scena estera e quella italiana?
Si.
*Nella residenza #Gul - uno sparo nel buio
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