#ex marito
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(Gif: miss-alice--in-chains)
Sei la ben celata tentazione della mia libidine. Dio, quanto ti desidero! Teoricamente, dopo decenni di matrimonio, dovrei ormai essere da tempo assopita nella routine. Scialba, spenta, noiosa. Invece con te mi sento viva. Immorale ma felice di amare nuovamente.
(Foto: dani--sahne}
Tu invece sei riuscita a tirare fuori e a far sbocciare l'omosessualità latente che evidentemente in me era sepolta sotto una coltre di paure e pregiudizi. Una spessa coperta di 'non si fa' e indici puntati in piazza contro di me. Mi fai sentire bene, amata
Ora però vivo intimamente lacerata, tra la volontà di uscire allo scoperto e ferire mio marito, squassare la tranquillità della mia famiglia, oppure continuare a soffrire, reprimere e comunque desiderare di incontrarti spesso, ma in assoluto segreto. Mi tenti. Anche quando non ci sei. Soprattutto quando non ci sei. Ti penso da morire.
Non vedo l'ora di baciarti, abbracciarti, offrirmi a te e sono gelosissima se solo ti vedo flirtare e scherzare con la tua ex. O quando non rispondi ai miei messaggi. Lo sai, stronza! E me lo fai apposta. Mi tradisci? Dimmelo, scorretta e adorata donna libera. Ti amo. Adoro anche il dolore che mi fai provare. Sono già qui, a casa mia e ti aspetto in camera. Pronta per te. Vieni, prima che lui torni per cena.
Aliantis
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Lasciarsi divorare
Eccomi a te: stasera finalmente puoi avermi tutta. Puoi fare di me ciò che vuoi. Lo so, t'ho fatto soffrire per anni. T'ho sempre respinto perché ti trovavo grezzo, cafone, greve. E inoltre non mi piacevi neppure troppo fisicamente; ma ti ho sempre dato il due di picche soprattutto perché… sei il marito della mia ormai ex migliore amica! Perché, come si sa, a un certo punto delle storie gli estremi si toccano e d'improvviso come per magia ho iniziato a considerarti sotto una luce completamente differente. Da quando tua moglie ha iniziato a snobbarmi, a diffondere alcune voci false su di me, ho rivalutato la tua corte appena accennata ma costante nel tempo, senza cedimenti.
E ho cominciato a pensarti sempre più, ad apprezzare molto il tuo continuo farmi capire quanto mi desiderassi. Sai: la cosa peggiore o… migliore che possa capitarti è qualcuno che insistentemente, ogni momento ti guardi come una preda da divorare. Qualcuno che ti desideri e che te lo dica chiaramente, ogni volta che sei sola con lui. E al lavoro con te mi capita spesso, come sai. Purtroppo. Per mia fortuna. Quando siamo soli, d'improvviso cala sempre tra noi un'insolita intimità. All'inizio la cosa mi imbarazzava, poi ha preso a essere una delle poche cose che danno un vero senso alla mia giornata lavorativa e ormai, sinceramente parlando, non posso più farne a meno.
Tu, sagace, hai capito che dietro alla mia apparente indifferenza o appena accennata insofferenza, la cosa invece mi stuzzica nell'intimo. Altrimenti mi sarei lamentata ufficialmente con qualcuno o con te direttamente, è evidente. Mi dici sempre e in modo molto esplicito che ti piaccio, che ami tutto di me. Che il mio profumo ti entra nella testa, che il mio ancheggiare quando cammino ti fa sognare cose oscene e sporchissime. Mi hai confessato che adori quando d'improvviso nei corridoi e negli uffici ti trovi davanti il mio culo sodo fasciato da jeans stretti o da un vestito estivo leggero. Che le mie gambe custodiscono e portano ben celato tra loro il tuo paradiso.
Che vorresti essere il mio slip, o le lenzuola che mi avvolgono la notte. Finalmente, durante questa trasferta di lavoro insieme ho capito in modo inequivocabile che non posso più resisterti, che non serve a nulla. L'unico modo per liberarmi del desiderio di te è cedere. Eccomi quindi ora tutta pronta per la tua soddisfazione carnale. Mangiami, aprimi, usami. Fammi bagnare l'intimo sussurrandomi parole sconvenienti all'orecchio. Fammi sentire desiderata e bramata. La regina bellissima dei tuoi sogni più osceni. Mordicchiami il collo e fammi eccitare. Poi portami in camera tua e fai di me tutto ciò che vuoi. Voglio godere a mia volta di te e farti provare il paradiso.
Desidero donarti il tesoro nascosto tra le mie gambe, quello che da anni sogni di possedere. Onestamente, non vedo l'ora di mettere anche un bellissimo paio di corna a quello stronzo puttaniere di mio marito. Crede che io non sappia della sua amante. E poi non vedo l'ora che venga lunedì prossimo! A scuola di ballo potrò guardare tua moglie, che lì vedo abitualmente e sorriderle sapendo che sapore hanno i tuoi baci, che odore ha il tuo corpo quando suda su di me e mi fa sua. Voglio cedere sotto i tuoi colpi. Mi urge, non ce la faccio più a resisterti. Ecco: ora sento le tue mani che mi frugano impertinenti. Ci sei riuscito, campione. Servirti pure. Sei il padrone dei miei sensi.
Mi sei già entrato in testa, però adesso completa l'opera: viola la mia intimità, scardina i miei pudori di donna. Osa l'inosato: io te lo consento, lo voglio. Ora basta baci lascivi in pubblico: ci guardano, scemo! E ci invidiano intimamente, mentre sorridono scuotendo il capo. Tutti desiderano l'amore incondizionato e appassionato: tutti. Sarà bene che adesso lasciamo la sala ristorante dell'albergo e che ci trasferiamo sul letto comodo nella tua stanza, per fare tutto ciò che è proibito da morale, leggi, convenzioni e sacri vincoli; ma che proprio per questo è irresistibile e dolcissima tentazione a cui cedere.
Sono tua. Dominami. Non esiste forza che possa separare due corpi che si attraggano per desiderio ed ebollienza dei sensi. E se nessuno può riuscire a togliere una certa donna dalla mente di un uomo, quando invece è la donna che vuole un dato uomo, è sicuro che se decide di averlo ella se lo prenderà, in barba a tutto ciò che non lo consiglierebbe. Malgrado le possibili resistenze dell’intero Universo. Nulla frena la perversione e il desiderio di sesso di una donna. E nessuno sa dove esso può arrivare...
RDA
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Finalmente a casa... Oggi la mattinata è iniziata male... Come se non bastasse già lo scazzo di alzarsi presto, il freddo, il sonno e la mia pochissima voglia... Sono arrivati i primi giorni di gelo e la batteria della mia macchina mi ha abbandonata... Ho dovuto inginocchiarmi e chiedere aiuto al mio ex marito... 🙄😩 Sono andata al lavoro con la sua... 🏆
PS. Non sono arrivata in ritardo!! 🤪
~ Virginia ~
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William "Will" Spencer IV è un personaggio immaginario della soap opera diurna The Bold and the Beautiful. Will è il figlio di Bill Spencer Jr. e della sua ex moglie Katie Logan. Will ha tre fratelli maggiori, i fratellastri paterni Liam Spencer e Wyatt Spencer e la sorellastra paterna Luna Nozawa Spencer. Dal 2018 al 2020 è stato interpretato da Finnegan George. Nel 2021 è stato detto che Will era in collegio. Nel giugno 2024 è stato annunciato che Crew Morrow, il figlio di Joshua Morrow di "The Young and the Restless" della CBS, si unirà a Bold and Beautiful nel ruolo di Will. La sua prima data di registrazione è venerdì 14 giugno e la prima data di messa in onda è giovedì 1 agosto.
Data di nascita: 27 maggio 2005
Luogo di residenza:
Oxford,Inghilterra
Professione:
Uomo d'affari
Relazione:
Sposato con Sakura Kazama
Ex moglie:
Sarah Haniyeh Gonzalez (deceduta,uccisa da suo marito Will quando si era trasformata in un mostro)
Figli:
Tristan Spencer e Heather Spencer
Amici:
Ismail Haniyeh,Yasser Arafat,Moath Haniyeh,Miles Morales,Alex Gonzalez Jr,Archos Midas,Muhammad a-Muttalib e Umar ibn al-Khattab
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Lettera dell'ex all'ex:
Cara, ti scrivo per dirti che ti lascio. Sono stato un buon marito per 7 anni. Le ultime due settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che avevi dato le dimissioni e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La settimana scorsa, non hai nemmeno notato che non ho guardato il calcio. Ti ho portato nella churrascaria che ti piace di più. Sei arrivata a casa, non hai mangiato e sei andata a dormire dopo la telenovela. Non dici che mi ami. Mi stai ingannando o non mi ami più. P.S. Se vuoi trovarmi, rinuncia. Julia, quella tua ‘migliore amica’ della palestra, e io andremo in viaggio nel nord-est e ci sposeremo! Firmato: Il tuo ex marito.
Risposta:
Caro ex marito, nulla mi ha reso più felice che leggere la tua lettera. È vero, siamo stati sposati per 7 anni, ma dire che sei stato un buon marito è un'esagerazione. Guardo le telenovelas per non sentirti brontolare continuamente. Ho notato che non hai guardato il calcio, ma sicuramente è perché la tua squadra ha perso e tu eri di cattivo umore. La churrascaria deve essere la preferita dell'amica Julia, perché non mangio carne da due anni. Sono andata a dormire perché ho visto che i tuoi boxer erano macchiati di rossetto. Ho pregato che la domestica non lo vedesse. Ma, nonostante tutto questo, ti amavo ancora e pensavo che avremmo potuto risolvere i nostri problemi. Così, quando ho scoperto di aver vinto alla lotteria, ho lasciato il mio lavoro e ho comprato due biglietti aerei per Tahiti, ma quando sono arrivata a casa eri già andato via. Cosa fare? Tutto accade per una ragione. Spero che tu abbia la vita che hai sempre sognato. Il mio avvocato mi ha detto che, a causa della lettera che hai scritto, non avrai diritto a nulla. Quindi, prenditi cura di te! P.S. Non so se te l'ho detto, ma Julia, la mia ‘migliore amica’, è incinta di Jorginho, il nostro personal trainer. Spero che questo non sia un problema.
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Lettera dell'ex all'ex:
Cara, ti scrivo per dirti che ti lascio. Sono stato un buon marito per 7 anni. Le ultime due settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che avevi dato le dimissioni e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La settimana scorsa, non hai nemmeno notato che non ho guardato il calcio. Ti ho portato nella churrascaria che ti piace di più. Sei arrivata a casa, non hai mangiato e sei andata a dormire dopo la telenovela. Non dici che mi ami. Mi stai ingannando o non mi ami più. P.S. Se vuoi trovarmi, rinuncia. Julia, quella tua ‘migliore amica’ della palestra, e io andremo in viaggio nel nord-est e ci sposeremo! Firmato: Il tuo ex marito.
Risposta:
Caro ex marito, nulla mi ha reso più felice che leggere la tua lettera. È vero, siamo stati sposati per 7 anni, ma dire che sei stato un buon marito è un'esagerazione. Guardo le telenovelas per non sentirti brontolare continuamente. Ho notato che non hai guardato il calcio, ma sicuramente è perché la tua squadra ha perso e tu eri di cattivo umore. La churrascaria deve essere la preferita dell'amica Julia, perché non mangio carne da due anni. Sono andata a dormire perché ho visto che i tuoi boxer erano macchiati di rossetto. Ho pregato che la domestica non lo vedesse. Ma, nonostante tutto questo, ti amavo ancora e pensavo che avremmo potuto risolvere i nostri problemi. Così, quando ho scoperto di aver vinto alla lotteria, ho lasciato il mio lavoro e ho comprato due biglietti aerei per Tahiti, ma quando sono arrivata a casa eri già andato via. Cosa fare? Tutto accade per una ragione. Spero che tu abbia la vita che hai sempre sognato. Il mio avvocato mi ha detto che, a causa della lettera che hai scritto, non avrai diritto a nulla. Quindi, prenditi cura di te! P.S. Non so se te l'ho detto, ma Julia, la mia ‘migliore amica’, è incinta di Jorginho, il nostro personal trainer. Spero che questo non sia un problema.😌
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Cosa faccio qui? Cosa sto facendo? Sono in auto, parcheggiata, alcuni metri fuori da scuola. E sto aspettando …lui. Che esca da scuola. Già questo dovrebbe spingermi a mettere in moto e andare via. Non lo faccio. Ho perso la testa. Mi sono invaghita di un ragazzo più giovane di mio figlio. Un ragazzo che va ancora a scuola la mattina. E io, qui ad attenderlo.
Tra le gambe sento un fremito. Già l’attesa, il pregustare di vederlo mi fa bagnare. Sei proprio impazzita. Che ti ha preso?
Lo conosci da sempre. Sei amica del cuore della sua mamma. Poi, ti sei accorta di come ti guardava. E anziché riderne e non pensarci hai cominciato a giocare. Sguardi, sorrisi, accavallamenti di gambe, scollature generose, qualche sfioramento solo in apparenza innocente sotto il tavolo. Un gioco di provocazioni che ha portato il ragazzo a cadere nella tua rete. Finché non lo hai sedotto e te lo sei fatto.
Un capriccio. Ma lui è così dolce….e mio dio come ti fa godere Margi.
Così, sei qui, che lo aspetti.
Mi controllo il trucco. Passo le mani sulle gambe, eccitata. Ho messo le calze e il reggicalze stamattina. E senza mutandine. Porca, per andare a prendere un ragazzo adolescente davanti scuola….
Eccoli che escono. Anche lui. Gli accordi sono chiari. Guai a farci notare. L’auto parcheggiata nell’angolo, ad alcune decine di metri dal portone. Lui che cammina, cerca con gli occhi la mia ufo, sorride quando la vede. Ma deve fare finta di camminare diritto. Solo all’ultimo momento aprirà lo sportello e si infilerà nel posto accanto al guidatore. Accanto a me.
Lo guardo. Che voglia di pomiciarlo subito. Anzi, di farmelo subito, qui in macchina, sbottonargli i pantaloni, salirgli di sopra e scoparmelo sul sedile.
Non si può, controllati ancora per qualche minuto.
Metto in moto e sorrido senza dire una parola. Allungo la mano, gli tocco la patta. Poi prendo la sua, e la guido sotto la gonna, sulle cosce. Riporto la mano sul voltante. Lui mi accarezza le gambe, indugia sul reggicalze, poi si spinge in mezzo.
“Devo guidare…” gli dico.
Lo sto portando nella casa appena fuori città rimastami dopo il divorzio. Il mio ex marito neanche sospetta che la usi. Avremo un paio d’ore prima che debba riportarlo a casa, dalla sua mamma. Gli toglierò i vestiti appena chiusa la porta alle nostre spalle. Lo spingerò sul letto. Non ho mutandine, non ho neanche bisogno di spogliarmi. Di sprecare nemmeno un secondo …..
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Frase: "La fantasia abbandonata dalla ragione genera mostri impossibili: unita a lei è madre delle arti e origine delle meraviglie"
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀✧ ⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ׂׂ✧.ೃ⠀⠀⠀⠀𝐍𝐎𝐌𝐄 𝐂𝐎𝐆𝐍𝐎𝐌𝐄
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀──────── ⠀⠀:classical_building:️ ⠀⠀. ˊ-
⠀⠀# FC: Taylor Launter ⌵ ⠀⠀⠀⠀⠀˚·. ⠀⠀
⌗ ex ғᴄ : Mahmood⠀⌵
⠀
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀:classical_building:. 𝐝𝐞𝐦𝐢𝐠𝐨𝐝 /ˈdɛmɪɡɒd/
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀𝘯𝘰𝘶𝘯. a being with partial or lesser
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀divine status, such as a minor deity,
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀the offspring of a god and a mortal,
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀or a mortal raised to divine rank.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⌵
⠀
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀:amphora:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ ⌗ 𝐁𝐀𝐒𝐈𝐂 𝐈𝐍𝐅𝐎𝐒
⠀
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐨 : Archos Midas
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 : 17 marzo 2004
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 : Nessuno
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐬𝐜𝐡𝐢𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 : (bene )
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐚𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚 : Omero
⠀⠀⠀✧.⠀𝐛𝐨𝐧𝐮𝐬 : / nessuno
⠀⠀⠀✧.⠀𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞𝐱𝐭𝐫𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 : (arena di duello e disegnare l'arte)
⠀
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀:owl:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ ⌗ 𝐃𝐈𝐕𝐈𝐍𝐄 𝐃𝐀𝐓𝐀
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⠀⠀⠀✧.⠀𝐠𝐞𝐧𝐢 : questo personaggio è un discendente del re Mida .
⠀⠀⠀✧.⠀𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 : ( tipi di poteri: tocco d'oro e guarigione, teletrasporto )
⠀⠀⠀✧.⠀𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐜𝐨 : nessuno
⠀ :scroll:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ⌗ 𝐆𝐔𝐈𝐃𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄
Biografia: Archos Midas nasce il 17 marzo 2024 a Frigia in Turchia da una coppia turca musulmana con i nomi Ercel (discedente di re Mida con i quali gli antenati si sono mischiati con i turchi nel corso delle generazioni) e Timur (discedente di Priamo attraverso Ettore mischiato con i turchi).
Archos ebbe un'infanzia e una vita normale e felice senza avere problemi crescendo come i coetanei.
Da adulto, Archos ebbe in eredità il tesoro del suo antenato re Mida, il tocco d'oro (diverso da quello dell'antenato) e successe un evento in cui Zeus (antenato del re Mida) si innamorò di una donna araba bellissima immigrata ad Atene in cui Era,moglie di Zeus si arrabbia moltissimo in cui inviò un serpente avvelenando tutte le acque uccidendo l'intera famiglia di questa donna bellissima che Zeus vorrebbe ricambiare e Zeus chiama Archos a soccorrere questa bellissima donna decidendo allora di prendere delle formiche e le trasforma in esseri umani in cui sostituiscono i parenti morti di questa donna e Archos come eroe mortale e discendente di Zeus e del re Mida uccise il serpente con una spada d'oro e Zeus concepisce due figli dalla donna araba bellissima: Aisha Calliope e Amir Adonis con origini arabe e semidivine.
In seguito, Archos si trasferisce a Micene in Grecia dove visita l'antica città del suo antenato Agamennone attraverso la figlia Eolia,moglie del re Mida e madre di Ancuro che è nipote del re Menelao ovvero fratello minore di Agamennone e re di Sparta.
In seguito, Archos si trasferisce a Sparta città in Grecia per visitare la città dove abitava il fratello del suo antenato Agamennone ovvero re Menelao che era re di Sparta e marito di Elena,rapita da Paride della città di Troia.
Poteri: Tocco d'oro per uccidere i nemici a differenza del suo antenato re Mida che ha avuto un brutto potere che tramontò ogni cosa in oro al punto di morire di fame e finire in disgrazia
Armi: Spada d'oro
Religione: Islam
Antenati: Zeus,re Mida,re Agamennone,Eolia,Ancuro,
re Priamo ed Ettore
:pen_fountain:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ ⌗ 𝐀𝐁𝐎𝐔𝐓
⠀
Carattere:
Uomo pieno di forza, imbattibile ma possiede solo un punto debole che non può essere toccato: la pianta del piede.
Uomo indipendente,forte e testardo.
Segno zodiacale: pesci ascedente bilancia
Lavoro:
Artista e mercante
Ex Lavoro:
Contrattore
Amici:
Ismail Haniyeh,Yasser Arafat,Alex Gonzalez Jr,Miles Morales,Yahya Sinwar,Will Spencer e Muhammad al-Muttalib (profeta Islamico)
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Torna in Bangladesh per ripudiare la moglie con il rito islamico e ottenere così il divorzio nel suo Paese, poi torna ad Ancona per far registrare il cambio del suo stato civile, e l'anagrafe del Comune riconosce l'atto. La storia, raccontata da Marina Verdenelli su AnconaToday, riguarda una donna di 37 anni originaria del Bangladesh. Il caso esplode a giugno: dopo essere fuggita insieme ai due figli piccoli in una casa protetta a causa dei maltrattamenti del marito 45enne, la donna aveva deciso di divorziare, scoprendo però che lo era già, a sua insaputa.
Se non che il ripudio non contempla tutte quelle garanzie che spettano alla moglie con il divorzio, come alimenti e partecipazione alle spese per i figli. Con la pratica del ripudio, che solo l'uomo è titolato a fare, è sufficiente infatti pronunciare per tre volte, in lingua araba, "io divorzio da te", e la coppia è considerata divisa di fatto, senza che ci sia più nulla a dovere o a pretendere da una parte o dall'altra.
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Prologo:
Pov. Lucrezia
Lucrezia guardava con attenzione il padre, preoccupata. Suo padre, il generale Marco Giusto Acacio era stato scelto per guidare la spedizione di conquista in Numidia. Era preoccupata che gli sarebbe successo qualcosa, lo aveva visto disteso a terra nella sabbia trafitto da molte frecce. Dal suo corpo scorreva un fiume di sangue che si mischiava con la sabbia del luogo.
Aveva visto anche sua madre, bella ed eterea come sempre, ma trafitta al centro del petto da una freccia, legata ad un palo. Sua madre, Lucilla, era l'ex imperatrice dell'impero romano. Figlia di Marco Aurelio e sorella di Commodo, era sopravvissuta ai due imperatori e aveva avuto una relazione con un ex generale che era diventato poi gladiatore dopo l'accusa da parte di suo zio che aveva tentato di ucciderlo.
Aveva anche un fratello maggiore, figlio di Lucilla e di qualcuno. Non si conosce il nome di suo padre, i senatori vociferano che suo padre sia il fratello di Lucilla, Lucrezia pensa che il padre del fratello sia proprio il gladiatore di cui sua madre era innamorata: Massimo Decimo Meridio.
Purtroppo lei non aveva conosciuto il fratello, ma nei suoi sogni vedeva spesso un gladiatore che si poneva vicino a lei come a difesa... La cosa più strana è che i suoi occhi erano identici ai suoi, quasi come se fossero fratelli. Era possibile che sua madre avesse mentito e che Lucio non era morto, ma era stato mandato via? Se così fosse, su quante cose sua madre aveva mentito?
Si guardò il polso che prudeva. Quel dannato polso che doveva sempre nascondere per evitare che il popolo scoprisse il suo segreto: aveva due anime gemelle.
Era insolito che una cittadina comune nell'impero avesse anche solo un'anima gemella, ma lei ne aveva due. Le anime gemelle avevano un marchio che rappresentava i colori della seconda parte e dovevano ritrovarsi proprio mentre indossavano quel colore. Lei ne aveva due: uno blu e oro e uno rosso e oro!
Chi potevano essere? Nessuno che avesse mai visto in vita sua aveva indossato quei colori e di persone ne aveva viste.
Quel giorno il padre era tornato a casa dicendo che i due imperatori avevano invitato tutta la loro famiglia al banchetto in onore della sua partenza per la Numidia.
Lucrezia sentì un sorriso aprirsi sulla sua faccia: non aveva mai visto gli imperatori da quando suo padre l'aveva rinchiusa in casa dopo che erano apparsi i suoi marchi di anima gemella.
Sperava che a palazzo avrebbe scoperto chi utilizzava quei colori.
Non poteva immaginare che quell'incontro avrebbe cambiato completamente la sua vita e la sua famiglia.
Si preparò con la sua miglior veste viola e e il suo peplo arancione, quello che aveva da quando era diventata una giovane donna.
Mentre si preparava ebbe di nuovo una delle sue allucinazioni: vide se stessa vicino a due ragazzi.
I due avevano i capelli rossi e le armature dorate, lei al centro. Davanti a loro c'era il padre che dava loro omaggio. Ma c'era qualcosa che non andava: lo sguardo di suo padre indicava tradimento e odio nei suoi confronti. Cosa stava succedendo?
Riscosse la testa quando sentì la voce di suo padre chiedere: "Lucrezia, figlia mia, cosa succede?"
"Niente padre, solo un'altra delle mie allucinazioni!" disse per non farlo preoccupare.
Il generale non sembrava convinto, ma lasciò perdere.
"Immagino che tu sia felice di uscire finalmente da casa. Ricordati di coprire i tuoi marchi, se ti beccano io non farò nulla per aiutarti. Diventa sempre di più un peso, quindi non te la prendere con me se vieni scoperto!" esclamò suo padre freddamente.
Il loro rapporto era così: lei amava e rispettava suo padre, ma non era ricambiato. Il padre la trattava sempre come se fosse un peso, come se fosse stata colpa sua che sua madre fosse quasi morta quando l'aveva data alla luce.
Sua madre che, concordando con il marito rispose: "Non ti proteggeremo, ci servi solo come alleanza. "
Ecco tutto ciò che era per loro. Un oggetto. Un oggetto per fare alleanze politiche. Ora che aveva l'età adatta per sposarsi, potevano darla in sposa a chi volevano fino a quando lei continuava a nascondere il suo polso.
Polso che quel giorno le prudeva. Aveva letto che il giorno in cui il polso avrebbe dato fastidio sarebbe stato il giorno in cui avrebbe scoperto chi erano le sue anime gemelle.
Uscì felice dalla sua prigione che era stata la sua casa per gli ultimi quattro anni, consapevole che quella sera non sarebbe rientrata. Si accingeva a salire sulla portantina, quando sua madre la rimproverò, dicendo: "Cosa fai? Quella è solo per le donne sposate. Tu vai a piedi, se siamo fortunati oggi riusciamo a darti in moglie al figlio di qualche senatore. Quale modo migliore per fare una buona impressione se non camminare e rendersi sottomessi ai propri genitori?"
Li odiava entrambi. Da quando aveva dodici anni, il modo in cui la trattavano era peggiorato ulteriormente. Se prima avevano un briciolo di amore nei suoi confronti, dopo quel giorno era scomparso.
Aveva iniziato a pensare che i dodici anni prima erano stati una menzogna e che lei non era stata amata. Gli unici che le volevano bene erano i servi, sua madre non si era presa cura di lei nemmeno quando era in fasce.
Non ci avrebbe più pensato! La sua vita stava per cambiare.
Erano appena arrivati sotto al palazzo imperiale e lei aveva iniziato a guardare il palazzo, quando i suoi occhi incontrarono due paia di occhi dietro a una delle tende.
Sorpresa, le era sembrato di vedere un breve lampo: improvvisamente sentì due voci nella sua mente.
"Chi sei?" chiesero in coro due voci: una sicura, l'altra esitante.
"Chi siete voi?" rispose sorpresa lei.
Lucilla, vedendola fermarsi, la spinse dicendo: "Muoviti, ti presento il tuo futuro marito! Il figlio del senatore Trace!"
Le due voci nella sua testa stavano urlando, alzando lo sguardo verso quei due paia di occhi che aveva visto li vide lampeggiare di rabbia e di gelosia.
Entrarono a palazzo e attesero l'arrivo degli Imperatori, Lucrezia non potè fare a meno di pensare a quegli occhi castani e blu che aveva visto.
Non sapeva che due gemelli stavano pensando la stessa cosa dall'altra parte del palazzo!
Pov. Geta
Geta si sentiva strano quella mattina. Il suo polso gli prudeva da quella mattina. Dopo aver saputo che avrebbe avuto due anime gemelle e che una di queste era sempre stata al suo fianco si sentiva quasi completo. Quasi... Gli restava solo da scoprire chi sarebbe stata la seconda.
All'età di dodici anni gli erano apparsi i due marchi, ma uno aveva dato fastidio fin da subito. Il colore di quel marchio era rosso e oro, voltandosi verso il fratello vide che anche lui si reggeva il polso e che quel giorno era vestito di rosso e oro.
Si ricordava di avergli chiesto: "Fratello, di che colore è il tuo marchio? Io ne ho due: uno rosso e oro e uno viola e arancione! Mi da fastidio quello rosso e oro e da quello che vedo qui l'unico che è vestito rosso e oro sei tu!"
"Geta, ho anche io due marchi! Uno blu e oro e uno viola e arancione! Padre, cosa significa?" chiese disperato Caracalla a suo padre, l'imperatore Settimio Severo.
"Figlioli, siete stati graziati con il dono più importante dagli dei. Avete ognuno di voi due anime gemelle. Siete a vostra volta anime gemelle l'uno dell'altro e ne condividete una. Ora guardatevi negli occhi, scoprirete qualcosa su di voi." rispose il padre.
Geta ricordava il tentennamento che aveva avuto nel guardare il fratello. Quando incontrò gli occhi del fratello vide un lampo e poi sentì il fratello che gli domandava cosa fosse successo e che cosa era quella luce. Istintivamente gli rispose, ma Caracalla gli chiese come poteva sapere cosa aveva pensato, dal momento che non aveva parlato.
Da quel giorno capirono di poter comunicare attraverso la loro mente e tramite ciò riusciva a controllare meglio il fratello che stava cadendo nella sua follia sempre di più.
Quando loro padre morì diventarono entrambi imperatori, ma non smisero mai di cercare la loro imperatrice. Caracalla tramite il loro collegamento era migliorato, quando sentiva di stare per impazzire, chiamava mentalmente il fratello che abbandonava qualsiasi cosa stesse facendo e andava ad aiutarlo e a farlo guarire.
Oggi Geta stava, finalmente, provando fastidio anche al secondo marchio e a quanto pare anche il fratello. Vede Caracalla che si grattava il marchio, così si avvicina a lui e gli sussurra: "Fratello, basta! So che il polso prude, ma è perchè sta per arrivare la nostra imperatrice!"
Si sistemavano con le loro vesti più suntuose, rigorosamente Geta blu e oro e Caracalla rosso e oro.
Poi si mettevano dietro la tenda della loro camera e guardavano fuori verso la carovana del Generale Acacio che stava arrivando con la sua famiglia per il banchetto che avevano indetto per la sua prossima campagna militare in Numidia.
Il loro sguardo si soffermò su una ragazza che camminava accanto alla portantina della moglie del Generale. Indossava una magnifica veste viola e un peplo arancione. La pelle era molto pallida, come se non fosse mai uscita da casa, i capelli biondi e boccolosi le circondavano il volto provato dalla lunga camminata. Ma ancora più importante i suoi occhi erano come il ghiaccio e se ne accorsero quando incontrarono quelle due sfere e videro un lampo e sentirono la sua voce nelle loro menti.
Provarono una grande irritazione quando Lucilla spinse la loro futura moglie e giurarono silenziosamente vendetta. Quel giorno la loro anima gemella sarebbe stata loro.
Non importava loro se fosse una serva, loro sarebbe stata e l'avrebbero ottenuta in un modo o nell'altro.
#emperor geta x emperor caracalla#emperor geta x female reader#emperor caracalla x reader#lucilla x acacio#lucilla#acacio
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Una classe dirigente può esser tale senza avere nessuna delle caratteristiche minime per esercitare dignitosamente questo ruolo? Sicuramente ci si può trovare davanti ad una ruling class inadeguata, ma questo comporta che il Paese disgraziatamente sotto il suo potere sia condannato allo sfacelo. La giornata di ieri ha mostrato un mosaico di avvenimenti che dànno la misura effettiva della nullità – capitalistica, morale, economica, politica, culturale, ecc – di chi controlla questa sfortunata provincia dell’Impero. Andiamo con ordine, prendendo i titoli dal giornale che pretende di essere ancora “il salotto buono della borghesia italiana”. Il quale, fin da ieri mattina, ci invita a spargere lacrime simpatetiche con “il povero” Luciano Benetton, che si è accorto solo ora – 89enne, al momento di ritirarsi in dolce attesa – che il suo gruppo ha registrato perdite choc: «In pochi mesi da 13 a 100 milioni, ora il rosso sarà di 230». E’ appena il caso di ricordare che l’ex “re del maglioncino” è stato a capo di un piccolo impero economico multinazionale, “a gestione familiare”, che ha responsabilità dirette nella repressione dei Mapuche in Patagonia, nel crollo del Ponte Morandi per risparmiare sulla manutenzione (43 morti), accarezzando nel frattempo anche qualche giovane virgulto “democratico” in vena di arrampicate… Il “povero pensionato” accusa naturalmente l’ultimo amministratore delegato da lui stesso scelto con toni entusiatici, e ora se la vedranno con gli avvocati in tribunale. Secondo capitolo. “Morto nel suv con la fascetta al collo Giallo sul marito di FrancescaDonato”. L’eurodeputata un tempo leghista, quando ci istruiva in ogni talk show circa le cirtù salvifiche del neoliberismo condito con privatizzazioni e taglio delle tasse a ricchi ed imprese, nonché del complottismo novax, ha immediatamente sentenziato “Me l’hanno ucciso”. E noi stavolta – l’unica – le crediamo. Angelo Onorato, imprenditore ed ex candidato alle regionali con la Dc di Totò Cuffaro (formazione cui è approdata anche l’eurodeputata) è stato infatti trovato morto strangolato alle tre del pomeriggio dentro la sua auto, sulla parallela dell’autostrada per l’aeroporto di Palermo. Modalità e luogo dell’omicidio lasciano un portone spalancato a ogni ipotesi che riporti alla mafia (anche se I media sono molto cauti, in queste prime ore). Ma la cronaca nera politico-imprenditoriale ci continua a sottoporre i tormenti del “povero Giovanni Toti”, tuttora presidente della Regione Liguria nonostante sia agli arresti domiciliari, descritto con umana compassione dal Corrierone: “Toti, la vita ai domiciliari: l’ansia nella casa di Ameglia con la moglie convalescente e il cane Arold”. Le accuse di corruzione, le intercettazioni, i soldi di Spinelli… Tutto nelle righe dell’articolo, ma è il titolo che deve restare nella testa dei lettori, no?
Ci sarebbe da fare qualche domanda anche sulla morte del rettore dell’università Cattolica di Milano, suicida (ma non viene quasi mai ricordato, tanto meno nei titoli) e senza alcuna spiegazione apparente. Riserbo massimo, nessuna ipotesi, parce sepulto…
Si potrebbe andare avanti a lungo, ma ci sembra più interessante l’unica notizia di critica sociale vero uno degli esponenti peggiori di questa classe dirigente. A Marina di Pietrasanta, titola sempre il Corsera, “Irruzione degli attivisti al Twiga, ombrelloni piantati fra le tende dei vip: «La spiaggia è di tutti»”
Ma chi sono questi attivisti? Di chi è il Twiga?
Bisogna andare a spiluccare nelle pagine interne… E allora si viene a sapere che I primi fanno parte del coordinamento ‘Mare Libero’, che dal 2019 si battono contro la privatizzazione delle spiagge e per “restituire il mare alla collettività”. Hanno montato ombrelloni e sdraio, steso gli asciugamani tra i lettini dello stabilimento, solitamente meta di vip, calciatori e politici. E lì si sono rimasti, tra le proteste di alcuni clienti che hanno rivendicato la “proprietà privata” della spiaggia.
Mal gliene è incolto, però, visto che come spiegano i ragazzi “Piantiamo i nostri ombrelloni in questa spiaggia tornata libera perché le concessioni sono tutte scadute il 31 dicembre 2023. Lo ha deciso il Consiglio di Stato in attesa, come stabilito anche dall’Unione europea, delle gare”.
Quanto ai proprietari del Twiga, beh, sono storicamente gli stranoti Flavio Briatore e Daniela Santanché, ora ministro del turismo. Che è poi a ragione per cui ha venduto le sue quote al socio, anche se un’inchiesta de Il Domani ha verificato che continua a incassare profitti dal Twiga tramite una società creata ad hoc, la Ldd Sas, ditta creata ad aprile 2023 e controllata al 90% da Immobiliare Dani, a sua volta al 95% di Daniela Santanché.
Scatole cinesi, azzeccagarbugli da commercialisti, rapporto osè – mortiferi – con la grande criminalità organizzata, truffe pure e semplici, amministratori pubblici a busta paga…
In mano a questi stanno le nostre vite.
[...]
Una “classe dirigente” di impressionante squallore - Via
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Ti scrivo: “preparati e vieni qui”
Mi devi obbedire. Ricorda sempre che tu sei un semplice strumento di voluttà, per me. Quando ti contatto, qualsiasi cosa tu stia facendo tu trova una scusa e corri a casa mia: siamo vicini di pianerottolo, dopotutto. Perché devi essere sempre pronta per me. E appena arrivi, dovrai disporti subito nella posizione più opportuna, per offrirmi rapidamente qualsiasi parte del corpo io ti chieda per ottenere il mio egoistico piacere.
Se ti ordino di aprirti, tu ti apri: culo o fica. E accetti il mio membro in corpo senza fare un fiato. Se ti comando di succhiare, tu senza protestare apri la bocca e ti ci infili il mio uccello. Slingui, succhi, giochi e poi vai fino in fondo, mi lecchi a lungo palle e asta. Infine da brava troia anziana, avida e golosa di cazzo, mi fai sborrare nella tua gola. Devi ingoiare il mio seme: tutto e senza fiatare. Non scordare mai che dovrai farmi sempre provare il massimo del piacere, da brava schiava.
Non tollererò una tua performance senza passione. Mi devi far capire in ogni momento che mi adori e che decisamente non puoi stare senza il mio cazzo. Devi ringraziarmi se ti do attenzione, se ti elargisco le mie carezze e se ti trovo sufficientemente attraente per i miei gusti di maschio molto schizzinoso. No: non ho tempo di stare a sentire le tue storie di casalinga frustrata e moglie repressa, da anni non più degnata di uno sguardo carico di libidine da parte di un marito spento.
Non voglio sapere dei sacrifici che fai da anni, dei rospi che ti fa ingoiare tua suocera, dei figli difficili da gestire, delle difficoltà economiche. Da te voglio solo sesso. Tanto e coinvolgente. Solo dopo che avrò goduto a sufficienza, potrai aprire quella porta e tornartene a casa tua. Devi essere sempre pronta a toglierti slip e reggiseno con rapidità, quando vieni da me. Vesti comode, mi raccomando: sempre.
Solo queste cose sono importanti. Non mi interessano i tuoi gusti in fatto di arte, musica, cinema o il fatto che tu malgrado tutto sia impegnata socialmente e faccia del bene a molte persone. Tutte cose lodevoli, per carità. Ma di te apprezzo solo i lavori di bocca, il culo, la fica e soprattutto le tue incredibili mammelle un po’ morbide. Che adoro letteralmente: faccio l’amore con te soprattutto per loro! Certo: poi adoro riempirti di sborra e sentire che ti piace prendere il mio cazzo in corpo. Corpo che comunque tu ti lavi, profuma sempre di ragù e spray per i vetri. Ti adoro.
Oh, le tue tette, poi! Mi fanno impazzire, col loro odore, con quel benedetto sapore di casalinga trascurata, perciò vogliosa di membro maschile e le tue areole marrone scuro, grandi e un po’ slabbrate. E i capezzoloni larghi e alti… Mi ricordi madame Mireille, una donna separata di mezz’età da cui avevo affittato una stanza quando ero ragazzo e studiavo a Nantes. Una vecchia puttana francese che dopo tante mie velate proposte, subito diventate dichiarate insistenze verbali e infine dopo aver subito un mio vero e proprio assalto fisico, aveva finalmente ceduto e preso a godere del mio uccello sempre a caccia di fregna, perennemente duro e giovane.
Dopo averlo provato la prima volta, ogni giorno non vedeva l’ora che tornassi a casa. Con lei mi intrattenevo piacevolmente, nelle altrimenti noiose serate invernali. Come iniziò, mi chiedi? Be’, Mireille era una persona pulita, una donna cattolica di sani principi. Integerrima ex segretaria d’azienda in pensione. Molto morigerata: solo casa, spesa e chiesa. Sin dal mio arrivo lei fu molto contenta di avermi attorno: arrotondava così la pensione e aveva finalmente qualcuno di cui prendersi cura e con cui scambiare due chiacchiere. Però io, perfido e sempre affamato di passera, l’avevo fatta immediatamente diventare piena di mille scrupoli.
Arrossiva sempre, quando senza mezzi termini le dicevo che era una bella topa e che mi piaceva veramente tanto. Però, anche se sorridendo e gongolando tra sé mi diceva “smettila scemo”, da quando aveva in casa un giovane impegnato in qualche misura a dedicarle delle attenzioni di natura sessuale, prese comunque a truccarsi e curarsi molto di più. Odorava di pulito e usava un profumo di classe.
La desideravo sempre più, malgrado l’enorme differenza d’età. Un pomeriggio in cui avevo proprio una voglia incredibile di svuotarmi dentro di lei e fuori nevicava da fine del mondo, le andai dietro, le bloccai la vita con un braccio, infilai direttamente la mano sotto la gonna e a seguire un dito nel culo. Era ora che si sbloccasse la situazione, tra noi due. E alle brutte al massimo avrei rimediato uno sberlone. Ero però sicuro che avrebbe ceduto immediatamente.
Sentendo il suo culo improvvisamente violato, si fece rossa come un tizzone e sgranò gli occhi. Come osa questo sbarbatello… che non smetta mai, però: anzi… Per tre secondi rimase paralizzata e indecisa sul comportamento da tenere. Io, cattivissimo, insistevo a fotterla col dito medio infilato nel suo culo fino in fondo. Si decise e optò per godersela.
In quel brevissimo lasso di tempo prese coscienza del fatto che non stava certo ringiovanendo e che un’occasione così unica forse gliela stava inviando il cielo. Un giovane italiano, bello, robusto e desideroso di infilarglielo ovunque. Che per giunta era sempre a disposizione e... bello duro che girava in casa sua!
Poi mi disse che capì che era arrivato il momento che cedesse al suo segreto desiderio del mio corpo di ragazzo e che comunque si vive una volta sola. Quindi sentii chiaramente il suo ano rilassarsi, aprirsi alle mie altre due dita, che lesto le infilai dentro le chiappe insieme al medio per prepararla e vidi i suoi larghi e morbidi fianchi muoversi e ondeggiare, al ritmo delle vampate di un inatteso e dimenticato piacere che stava finalmente provando.
Chiuse gli occhi e si chinò in avanti, appoggiandosi al tavolo da pranzo. Dopo un po’ tolse le mutandine, sollevò la gonna e tornò in posizione allargando le gambe. Inarcando la schiena, sollevò i fianchi, aprì completamente le natiche davanti ai miei occhi e disse solo: “va bene, te lo consento; ti voglio anche io, ragazzo. Sono pronta per te, però per favore fammi il servizio completo. Portami a godere. Saprò ricambiarti, vedrai.”
La inculai con vigore, con spinte potenti e lei godette come non le succedeva da anni. Finalmente, dopo tanta astinenza e triste piacere solitario, lanciava grida soffocate di piacere nel sentire le spinte e i getti potenti di un uomo che le invadevano le viscere. La stantuffavo nel culo e lei assecondava con esperienza. Era veramente una troia insaziabile: ne voleva ancora e ancora. Una vera porca risvegliata dal torpore.
Mi spompò già col culo: allargava l’ano arretrando sul mio inguine di continuo. Poi mi tratteneva dentro stringendo il buco del culo al massimo. Infine, dopo mezz’ora di frizione incessante nel suo ano che mi avevano arrossato il cazzo, volle anche farmi un pompino. Esausto, riuscii a farla calmare solo promettendole che avrei dormito con lei quella stessa notte e anche quando altro avesse voluto.
Da quel momento in casa non me la potetti più scrollare di dosso. Di mattina, prima che andassi all’università, voleva sempre scopare. Era magicamente ringiovanita. Però non mi lamentavo: raddoppiò la razione di cibo giornaliera. Lo faceva per tenermi in ottima forma, carico di energia. Mi disse anche che sperava così di farmi produrre enormi quantità di sborra. Ambrosia d’uomo che prediligeva inghiottire. In massima parte la sorbiva con gran godimento ogni sera dopo cena sotto al tavolo.
Infatti, mentre io ero ancora seduto a mangiare un frutto o il dolce, regolarmente e improvvisamente lei scompariva sotto la tovaglia e prendeva dal mio corpo quello che lei chiamava il suo digestivo preferito. Ecco perché mi piacciono le casalinghe frustrate e mature. No, il fatto che tu abbia sessant’anni suonati non è un ostacolo. Anzi: ti preferisco, perché sai esattamente come far godere un uomo. E apprezzi il sesso. Adesso più che a vent’anni. Lo capisco e lo sento chiaramente in te: perché ti sento vibrare di passione purissima quando ti scopo o t’entro nel culo. Vieni qui e succhiami, ora. Bevi tutto ciò che produrrò per te.
RDA
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QUALCOSA STA CAMBIANDO, PICCOLI SEGNALI
Sopra la foto di Hannah Neeleman, 33 anni, proclamata MrsAmerica a LasVegas.
NON E' UNA TRANS. MADRE DI SETTE FIGLI, vive con loro e il marito in una fattoria dello Utah dopo aver vissuto anche fuori Usa (non è una all american tutta wow e patate). Oggi fa la madre, la ranchera e l'imprenditrice: ha fondato "Ballerina Farm" brand che vende i prodotti del suo ranch in tutti gli Usa.
Ex Ballerina professionista a NYC dove si è diplomata con lode, è stata Miss New York City, poi Mrs. Utah in 2021. Ha 6,1 milioni di follower su Instagram, TikTok e YouTube.
"LA PACE NEL MONDO" - Alla domanda, "when you have felt the most empowered" qual è stato il momento in cui ti sei sentita PIU REALIZZATA nella tua vita, lei ballerina di successo e imprenditrice ha risposto:
" Quando ho stretto i miei neonati tra le braccia per la prima volta, il senso di maternità è stata la sensazione più forte che io abbia mai provato. Per sette volte". IMPUNEMENTE !
.... STA CAMBIANDO ...
via https://www.sportskeeda.com/pop-culture/news-who-hannah-neeleman-all-south-dakota-mrs-american-2023-pro-life-response-wins-hearts
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William "Will" Spencer IV è un personaggio immaginario della soap opera diurna The Bold and the Beautiful. Will è il figlio di Bill Spencer Jr. e della sua ex moglie Katie Logan. Will ha tre fratelli maggiori, i fratellastri paterni Liam Spencer e Wyatt Spencer e la sorellastra paterna Luna Nozawa Spencer. Dal 2018 al 2020 è stato interpretato da Finnegan George. Nel 2021 è stato detto che Will era in collegio. Nel giugno 2024 è stato annunciato che Crew Morrow, il figlio di Joshua Morrow di "The Young and the Restless" della CBS, si unirà a Bold and Beautiful nel ruolo di Will. La sua prima data di registrazione è venerdì 14 giugno e la prima data di messa in onda è giovedì 1 agosto.
Data di nascita: 27 maggio 2005
Luogo di residenza:
Oxford,Inghilterra
Professione:
Uomo d'affari
Relazione:
Fidanzato con Sakura Kazama
Ex moglie:
Sarah Haniyeh Gonzalez (deceduta,uccisa da suo marito Will quando si era trasformata in un mostro)
Figli:
Tristan Spencer e Heather Spencer
Amici:
Ismail Haniyeh,Yasser Arafat,Moath Haniyeh,Miles Morales,Alex Gonzalez Jr,Archos Midas,Muhammad a-Muttalib e Umar ibn al-Khattab
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Ahahahahahaha🤣🤣🤣🤣...io non so se questa storia sia vera ma mi ha strappato una risata interminabile!
Questa moglie era "un genio del male"😅/
Goditi! 😂
Dopo 37 anni di matrimonio, Jake lasciò sua moglie per la sua giovane segretaria. La sua nuova fidanzata insistette che vivessero nella casa multimilionaria di Jake e Edith, e dato che gli avvocati di Jake erano leggermente migliori, ebbe la meglio. Diede a Edith, ora sua ex moglie, solo 3 giorni per traslocare.
Il primo giorno lo passò a impacchettare le sue cose in scatole, casse e valigie.
Il secondo giorno arrivarono i traslocatori a ritirare tutto.
Il terzo giorno si sedette per l'ultima volta al loro bellissimo tavolo da pranzo, alla luce delle candele, con della musica soft in sottofondo e si concesse una festa a base di un chilo di gamberetti, un barattolo di caviale e una bottiglia di Chardonnay.
Quando ebbe finito, andò in ogni stanza e infilò gusci di gamberetti mezzi mangiati, intinti nel caviale, nelle cavità di tutte le aste delle tende. Poi pulì la cucina e se ne andò.
Quando il marito tornò con la sua nuova fidanzata, tutto sembrava perfetto per i primi giorni. Poi, lentamente, la casa iniziò a puzzare. Provarono di tutto: pulire, lavare e arieggiare la casa. Controllarono le prese d'aria per vedere se c'erano roditori morti e pulirono i tappeti. Appesero profumatori ovunque. Chiamarono disinfestatori che misero in atto delle bombole di gas, durante le quali dovettero trasferirsi per qualche giorno, e alla fine sostituirono persino i costosi tappeti di lana. NIENTE FUNZIONAVA.
La gente smise di andare a trovarli. I riparatori rifiutavano di lavorare nella casa. La domestica si licenziò. Finalmente non poterono più sopportare la puzza e decisero di trasferirsi.
Un mese dopo, anche se avevano dimezzato il prezzo della casa, non riuscivano a trovare un acquirente per la loro casa puzzolente. La voce si sparse e alla fine persino i realtor locali rifiutarono di rispondere alle loro chiamate. Alla fine dovettero prendere un grande prestito dalla banca per acquistare una nuova casa.
L'ex moglie chiamò l'uomo e chiese come andavano le cose. Lui le raccontò la saga della casa in decomposizione. Lei ascoltò educatamente e disse che sentiva terribilmente la mancanza della sua vecchia casa e che sarebbe stata disposta a ridurre la sua liquidazione del divorzio in cambio della casa. Sapendo che la sua ex moglie non aveva idea di quanto fosse cattivo l'odore, accettò un prezzo che era circa 1/10 di quanto valesse la casa, ma solo se lei avesse firmato i documenti lo stesso giorno. Lei accettò e nel giro di un'ora gli avvocati consegnarono i documenti.
Una settimana dopo, l'uomo e la sua fidanzata stavano sorridendo mentre guardavano la ditta di traslochi imballare tutto per portarlo nella loro nuova casa.
COMPRESI GLI ASTE DELLE TENDE.🙂
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