#estinto
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XV. contralto (final)
XV. contralto
Contralto.
Um gemido extinguido, neste mundo, inaudível,
No paraíso de céu roxo, pouquíssimo é que salva. Continuo recolhendo cascalho tristemente. É um laranja extremamente cruel este que amanhecerá a terra curva...
“Pierat, aiutami! Questo distino dov’è?” Águas perdidas, perdidas de meu ser e minhas lembranças, apenas saudades guardam.
Triste é por enquanto, a esperança que morreu, interminável linha cinza, leva sempre para baixo.
Sinto. Sofro. E novamente ainda canto, e levemente apenas soa. Minha garganta tanto dói agora...
Ao perguntar-me o caminho de casa, estou presa em perdição. A miséria quando foi salvação? Nunca foi, não será, por quê? Só imploro.
Sem nome, sombra minha. A crueldade de um roxo-alaranjado que ficará para sempre como trauma em minhas lembranças.
A Lua que carregou minha indulgência goteja sangue na cor de um laço fitado que um dia contou história de mais um ser morto.
“A Sereia canta o sonho em tom arco-íris sem ar e desespero”,o mundo sem piedade responde.
Pausa, passa, quantos dias durou? Ar que carrega.E quantos durei? Silêncio, silêncio, a noite nunca passa para a mesma voltar.
Após o Sol brilhar sem luz, iluminar sem o brilho, cai como chuva que é. Desmanchando, que medo me dá, já não me resto; Ó rugido do mal.
O abutre do Inferno como uma linda pomba mensageira... Que descansemos em paz.
Cacto nativo, nativo cacto, por que nativo não sou? De onde pertencemos? Para onde fugimos? Para sempre longe desta terra curvada de um roxo cruelmente alaranjado.
Desfazendo-nos aos prantos durante as manhãs contínuas...
Nós estamos no vazio. Nós estamos no final vazio... Nós estamos num vazio sem fim. E quem é vazio? Vazio tu.
Vazio eu sou.
Contralto, como voz sem som que já não ressoa.
Além de perdido, some completamente... o meu e vosso... coro.
Mais um cai, durante outra chuva que expressa lamento.
Pela ponte das desgraças, eu dou meus últimos passos até não aguentar mais.
E meu coração chora nesse tormento. O céu agora é completamente variação de cinza...
Um colorido uma vez visto como sonho é real. Mesmo sem pernas ela nada e encontra sua rocha. Brusca onda se acalma com tamanha beleza que tens.
E estas livre, finalmente, livre.
O que resta de salvação é um coro da natureza humana repleto de luz.
-fine-
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Esattamente come don Chisciotte, tragica figura del vivere fuori tempo - non fuori dal tempo, ma in un tempo estinto nel presente, in un tempo "altro" - anche lui perfetta incarnazione dell'Anacronismo ("Don Quijote vive in un mondo "abbandonato da Dio", dove l'eroismo è diventato ostentazione grottesca e la fede più profonda è scivolata nella follia"...). Il mondo del Quijote è [ormai] il mondo dell'immanenza ma il suo protagonista tenta costantemente di trascenderlo, votandosi al ridicolo. Si pensi alla lettura foucaultiana di Cervantes, in cui appunto Chisciotte è il rappresentante postumo del mondo dei segni a dell'Analogia (della similitudine) in quello che è ormai invece il mondo del reale e della Rappresentazione.
Marco Revelli (Umano Inumano Postumano)
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Ormai sono settato sul fuso orario della Polinesia francese e vivo un po' in ritardo tutto. Per esempio mi sto ancora portando appresso certe sensazioni di questo periodo venticinqueaprilico/primomaggico, a ormai un mese secco di distanza, durante il quale - tanto per raccontare i cazzi miei - non ho mai suonato tanto in contesti, diciamo, socialmente amici.
Quindi alla fine uno ha certe percezioni un po' falsate, se la canta e se la suona (anche letteralmente). Da un lato parlando con compagni dell'ANPI o del sindacato raccontavano come quest'anno sia stato tutto un po' più partecipato, dall'altro le partecipazioni che ho visto io avevano un'età media non proprio incoraggiante e non fai in tempo a finire di preoccuparti per la scomparsa di una generazione di ex partigiani che tocca già preoccuparsi della scomparsa della generazione successiva che ha vissuto o partecipato ad una certo modo di pensare il sociale (mica tutti, eh)
E tanto per chiudere il quadretto da vecchio trombone nostalgico (che è un po' la maledizione della mia generazione, avere già la mentalità da pensionati senza troppe speranze di arrivarci, ad una pensione) aggiungeremo il rant sulle europee. Che le prese per il culo facciano parte di ogni campagna elettorale fa parte del gioco, una volta però avevo almeno la percezione che il raggiro fosse meno grossolano. Le candidatura civetta di candidati-mazinga che mai metteranno il culo su uno scranno del parlamento europeo (fenomeno tutto italiano, va detto) sono da sempre la cifra stilistica di partiti di merda. Il fatto che a queste europee la cosa sia ai massimi storici è abbastanza significativo.
Ma anche la (mancata) sottigliezza linguistica dei cartelloni elettorali: mi immagino la riunione fra quelli di forzaitalia e l'agenzia di comunicazione che ha curato la campagna: "ecco, sicuro ci mettete una foto del caro estinto di fianco a qualcuno ancora vivo, però per stemperare l'effetto weekend-con-il-morto dovreste trasmettere in maniera sottile il concetto che siamo un partito rassicurante" "ecco qui: UNA FORZA RASSICURANTE." fanno millemilaeuro, grazie.
Anche la lega ha optato per evitare direttamente fattori che avrebbero potuto mettere in crisi lo zoccolo duro dell'elettorato, tipo le coniugazioni verbali: a difesa della casa e delle auto (cristosanto), più italia meno europa; quest'ultimo slogan, tristemente affisso nei pressi di casa mia, ha scatenato un intenso dibattito sulle sperequazioni geografiche fra i figliuoli: "ma che significa?" "ma infatti, se l'italia è in europa se dici meno europa è anche meno italia" [attimo di perplessità guardando ad occhi stretti il cartellone] "quello lì non mi piace mica"
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[...] E quando estinto lo credi, il cuore a battere ritorna. E mai non batte così come quando a lui morto cantavi un miserere.
Umberto Saba
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Voi che ne dite?
Il voi andrebbe reintrodotto Preservato là dove lo si usa ancora come a Napoli e in altre parti del sud reintrodotto per legge là dove si è estinto La lingua ne guadagnerebbe
V. Trevisan, Il delirio del particolare. Ein Kammerspiel [2017], Mantova, Oligo, 2020
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La Regione Emilia Romagna ordina mezzo milione di dosi di vaccino contro un virus ormai estinto per iniettare la sesta dose.
E se quelli che chiedono il risarcimento per le alluvioni non schiattano nemmeno così, riapriranno le dighe.
O bella ciao, o bella ciao.
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La lingua italiana è un dono prezioso, spesso oltraggiato perfino dagli studiosi.
Cito dal sito Internet di un’università italiana a caso: “Il corso di Laurea Magistrale in Filologia Moderna permette allo studente di specializzarsi nello studio delle lettere e della comunicazione, con approfondimenti nel campo delle scienze linguistiche e filologiche e nell’ambito dei media tradizionali e digitali. L’obiettivo generale del corso di Laurea è la formazione di un laureato magistrale in grado di inserirsi nei campi professionali dell’editoria, della pubblicistica, della ricerca, dell’organizzazione e gestione degli eventi culturali, della comunicazione digitale e tradizionale e nel campo della formazione”. Da una ragazza che è laureanda o laureata in questa disciplina, pertanto, mi aspetto un’ottima comprensione di un testo in lingua Italiana, nonché delle spiccate capacità di analisi del testo stesso, del suo contesto, delle sue sfumature, e via discorrendo. A quanto pare, però, non è sempre così. Tutto nasce da un episodio avvenuto qualche giorno fa: noto una notifica di Tumblr, nello specifico un reblog, accompagnato da un testo. Lo potete vedere anche voi, è pubblico. A colpirmi non è stata l’opinione discordante, prevedibilissima in un mondo di marionette manovrate dall’opinione pubblica formata dai mezzi di comunicazione di massa in mano al potere. Mi aspettavo anche il solito linguaggio fatto di slogan, come si trattasse di uno spot elettorale. No, a colpirmi (non a sconvolgermi, certo, né a ferirmi o turbarmi) è stato il livore, la cattiveria, la spregiudicatezza del tono del commento stesso. L’immagine è proprio quella di una ragazza che arriva e vomita sul tappetino che hai posizionato davanti all’ingresso della porta di casa. Non succede niente, si prende la scopa e si pulisce. Ma è proprio a quella ragazza che pensavo, non a me. Che cosa si è voluto (o cercato di) ottenere, con quel commento? Ragazza, mi rivolgo a te (anche se spero che avrai trovato di meglio da fare che leggere il mio blog, visto che non è di tuo interesse): che cosa pensavi o speravi di fare? Offendermi? Turbarmi? Zittirmi? Ferirmi? Mi spiace, ma non sei riuscita in nessuno di questi propositi, né potresti mai riuscirci. Perché la tua opinione non richiesta (ma legittima), semplicemente non mi interessa. Specifico per il pubblico: sono stato accusato di misoginia (e sai che novità), con espressioni del tipo: “L’ennesimo incel misogino che fa mansplaining”. Peraltro mi sorprende (negativamente) che una ragazza che ha studiato o che studia filologia moderna (nobile disciplina), si esprima utilizzando termini abbastanza senza senso e in una lingua straniera. Però che dire, ormai dalle persone bisogna aspettarsi di tutto. E puoi anche considerarmi già estinto in realtà, sai, perché grazie a Dio là fuori non t’incontrerò nemmeno per sbaglio, per strada. Quindi è come se non esistessi. Ma quanto alla morte fisica, mi spiace per te, dovrai invece attendere il giudizio divino. Non sono io a decidere queste cose, grazie a Lui. Non farò commenti sul tuo blog.
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L’ORICE DICHIARATO ESTINTO 20 ANNI FA TORNA IN NATURA
L’orice cornuto a scimitarra (Oryx dammah), chiamato anche orice del Sahara, è la prima specie ad essere stata declassata nella lista di animali da conservare dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) extint in the wild, invertendo il processo di estinzione che lo stava facendo sparire.
Un tempo diffuso in tutto il Nord Africa, la sua popolazione subì un crollo drastico a causa della siccità prolungata e alla caccia per le sue lunghe e pregiate corna e per la carne. Nel 2000 la specie fu dichiarata estinta in natura e da allora rimase presente solo in cattività. Oltre 220 istituzioni zoologiche diedero vita ad un programma globale di riproduzione e nel 1985 un progetto di recupero guidato dallo Zoological Society of London e dal Sahara Conservation Fund incominciò a studiare un programma di lunga scadenza per la sua reintroduzione in natura. Nel 2016, 21 orici dalle corna a sciabola furono restituiti allo stato selvatico in Ciad in un’area protetta. Circa sei mesi dopo il rilascio, il primo cucciolo di orice dalle corna a sciabola nacque in natura dopo più di 30 anni, avviando un processo che oggi ha portato alla nascita di 510 orici dalle corna a scimitarra selvatici.
Uno studio pubblicato sulla rivista Science, ha dimostrato che il lavoro degli zoo di conservazione ha ottenuto il risultato di invertire l’estinzione, riuscendo a verificare il recupero di 95 esemplari di animali e piante estinti che dal 1950 sono sopravvissuti grazie alle pratiche di conservazione e alle cure della scienza.
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Fonte: Zoological Society of London; Sahara conservation; foto di Stanislav Ferrao
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Racconti di viaggio - parte 2
Quando ho studiato all'università Studi Culturali dell'Asia Orientale il corso era orientato su come sia "Oriente" che "Occidente" veniva rappresentato l'uno dall'altro con una serie di discorsi e di immagini che si auto-alimentavano e, da persona occidentale, quello che più mi aveva affascinato era come noi "occidentali" dipingiamo l'Asia. Tuttavia, il prof teneva tanto ad un punto ossia il white spot ovvero quel posto (figurato) in cui bisognava trovare, da "occidentali", una lettura della propria rappresentazione.
In Giappone si nota poco perché culturalmente sono molto timidi e riservati (anche se succede), ma in India sono rimasta completamente shockata da una cosa: la gente non faceva che fissarmi. E non per chissà quale strana ragione, ma semplicemente per un motivo: sono bianca.
Da quello che ho capito, è una rarità trovare persone occidentali in India e quindi quando la vedono se ne stupiscono. Ma analizzando meglio il problema non è solo quello.
Quando sono andata per la prima volta a casa dei miei amici in cui c'erano i parenti, la prima cosa che mi è stata chiesta è stata di fare una foto assieme. Alle varie feste di matrimonio (3) uomini di mezza età in special modo non facevano che chiedere di fare selfie assieme, come se fossi stata un fantoccio, una bambola, una celebrità di cui doversi ricordare di avere incontrato e da far vedere agli altri in futuro. Sempre perché vedere persone bianche è raro, figurati averle così vicine a un matrimonio di chissà quale parente/amico ecc.
Se da un lato mi hanno letteralmente oggettificata, rendendomi qualcosa a metà tra un trofeo e una bomboniera, questa cosa maschera un problema ben più grosso: gli indiani si sentono inferiori ai bianchi.
Non è una novità che questo tipo di ranking delle razze umane non sia ancora estinto. Lo abbiamo vissuto per centinaia di anni, ne siamo immersi ed è complicatissimo staccarci questa ameba di dosso con cui siamo cresciuti tutti. Ma è stato allarmante per me percepire queste cose di prima mano.
Da bianchi ci siamo letteralmente imposti, li abbiamo sottomessi, fatto di loro schiavi o quello che ci pareva e loro, nonostante si sentano molto fieri di aver (quasi) raggiunto il nostro tipo di società, non riescono proprio a liberarsi dalla visione del mondo che abbiamo loro insegnato e a non vederci con gli occhi che brillano. L'ho trovata una cosa tristissima.
#India#viaggio in India#considerazioni#pensieri#studi culturali dell'asia orientale#rapporti di potere#razze umane#whiteness#white spot#disuguaglianze
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Eu enlouqueço quando você vem, sinto seu toque, seu cheiro. Dá vontade de vibrar e deixar meu estinto gritar. Eu enlouqueço com seu sussurro, sua voz grave que apaixona o meus sentidos. Eu me perco nessa ilusão de querer você De sentir você, de abraçar e viver Nessa fantasia louca eu desperto Desperto os sentidos que me fazem te querer Lanço-me.
Nesse desconhecido Que se chama você.
-Poesia de Islene Souza
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XIV. dell’estinto distinto ~ la notevole estinzione~
XIV. dell’estinto distinto ~ la notevole estinzione~
Do extinto distinto, a notável extinção.
No meio do nada, eu encontrei alguém parecido comigo.
Foi quando eu descobri alguém igual a mim, que se desfazia aos prantos durante as manhãs contínuas...
Porque nunca havia destino para ela.
E assim como, somente espero, enquanto atuo; e tento; como tento realizo,
Eu quero, e eu desejo... Salvação, o mesmo para ela deseja.
Nós estamos no vazio. Nós estamos no final vazio... Nós estamos num vazio sem fim.
Salvação, redenção: Eu desejo salvar-te, pois ignoro-me.
Somos as mesmas.
É notável o distinto entre nós duas,
Eu vejo-te a lutar, e tenta; reerguer...
Enquanto observa... Mais dois descendo...
E quem é vazio? Vazio tu.
Pois de maldade não há nada,
Resta esperança? ”Nós não somos atingidas pelo pecado que enterra podres seres.” Mas nós seremos enterradas junto também.
O que nos leva é... A vontade de querer mudar um destino já descrito...
De acontecer uma salvação que não foi predestinada.
Era melhor ter deixado o futuro avançar por seu traçado.
Agora, nós nos encaramos e... Por algum motivo, sofres mais do que eu.
E te desfaz no vento. O fundo é uma clara manhã...
Eu estendo minhas mãos a ti (e sinto que estou fazendo o certo agora),
O gemido perdido... Neste mundo extinto, é meu e teu: Coro.
Seguinte: XV. contralto (final)
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Voice of Reason VII: Estinto
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#my art#my comics#Voice of Reason#chonny jash#CCCC#soul's a little evil but it deserves it.#as a treat
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Ah, non credea mirarti si presto estinto, o fiore! Passasti al par d'amore, che un giorno sol durò.
I wish you could still see my drawings of you, Mr. Stevenson....
Felt tip pen on paper. Oh, right, translation. It's from an opera "La Sonnambula" by Bellinni:
Ah, I didn't believe I'd see you Wither so quickly, oh blossom! You have faded away just like love, Which only lasted a day.
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Ho letto su uno striscione degli anarchici: " chiudere le carceri, liberare tutti " - questa è la mentalità della sinistra: stare sempre dalla parte dei delinquenti, mai dalla parte delle vittime.
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Io mi chiamo Elena Lonati...
il 18 agosto 2006 sono morta soffocata..
legata e imbavagliata dentro un sacco di plastica.
Il mio assassino...cingalese...figlio della subcultura globalista...
faceva il sagrestano in una chiesa.
Wimal Chamila Ponnamperumage così si chiama ancora.
Adesso fa il cuoco in una cooperativa.
Condannato a 18 anni e quattro mesi...
dopo solo otto era già in semilibertà.
Qualche giorno fa ha estinto il suo debito...
ma era già a casa da due anni.
Adesso lui è libero.
Lo so..io non faccio notizia.
Oramai sono solo una foto sul comodino di mia madre.
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Mai rigato dritto
Ho fatto due scuole: sopra i banchi e sotto le mie suole
Grazie ad una so parlare, grazie all'altra stare zitto
E mai, dico mai finto
Se le colline c'hanno gli occhi, immagina le strade dove m'hai spinto
Sono un animale estinto da un bel pezzo, diverso dal resto
Non punto all'ottimo, ma sempre al "distinto"
Vivo nel modo più complesso
L'universo verso l'uno e il resto
Può farsi fottere tu stanne certo.🖤🔓
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Una decina d'anni fa due anziani, vangando un orto a loro affidato dietro l'abside di una chiesa a Chioggia, rinvennero un prezioso reperto: un'ancora romana di piombo. Decisero di consegnarla a un'istituzione museale. Mal glie ne incolse. I due onesti e probi cittadini si ritrovarono imputati: avevano violato le norme che stabiliscono che i materiali d'interesse archeologico appartengono allo Stato indipendentemente dal luogo del rinvenimento, e che pertanto nessuno li deve toccare ma solo segnalarne il ritrovamento. Ora il procedimento penale nei loro confronti é stato estinto. Nessuna resipiscenza di logica e buonsenso da parte del burosauro statale, ci mancherebbe: semplicemente i due anziani sono morti.
notizia da https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/trova_reperto_orto_chiesa_chioggia_denunciato_perche-7638842.html?refresh_ce
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