#emozioni e tensione
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L’uomo di vetro di Anders De La Motte: il fascino oscuro dei segreti e delle leggende. Recensione di Alessandria today
L’uomo di vetro, l’ultima opera di Anders De La Motte, ci conduce in un intricato intreccio di leggende, oscurità e segreti inconfessabili.
Un viaggio nelle profondità della paura e del mistero.L’uomo di vetro, l’ultima opera di Anders De La Motte, ci conduce in un intricato intreccio di leggende, oscurità e segreti inconfessabili. Ambientato tra le fitte foreste che separano Småland e Scania, il romanzo narra la storia della miniera di Stjärngruvan, un luogo carico di mistero e morte, dove le vicende della famiglia Irving si…
#Alessandria today#ambientazioni scandinave#Anders De La Motte#atmosfere gotiche#Emozioni#Google News#italianewsmedia.com#L’uomo di vetro#LEGGENDA#leggende nordiche#Leonore Asker#LETTERATURA CONTEMPORANEA#lettura avvincente#libro da leggere#Martin Hill#miniera#Misteri Irrisolti#mistero#mistero e tensione.#Narrativa avvincente#narrativa internazionale#narrativa nordica#Neri Pozza#Nova Irving#oscurità#oscurità interiore#ossidiana#Pier Carlo Lava#romanzi 2024#romanzi di successo
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Jean Cocteau
Galleria San Carlo, Milano -Via Manzoni 46,
Prof. Giancarlo Vigorelli, Mirella Vigliardi Paravia, Luigi Girola
Galleria San Carlo, Via Manzoni 46, Milano 1988, 36 pagine, 24x28cm
euro
email if you want to buy [email protected]

La Galleria San Carlo di Milano ospita una personale dell’indimenticabile jean Cocteau, viaggiatore instancabile di tantissime espressioni estetiche del Novecento. Una rara e preziosa esposizione di venti opere tra disegni, pastelli grafiche e documenti. “Io sono una menzogna che dice la verità”. Questa citazione ci immerge immediatamente nella complessità del personaggio jean Cocteau.
Poeta, romanziere, drammaturgo, pittore, scultore, regista, ma anche saggista, stilista, fotografo, grafico, imprenditore, designer e altro ancora, una mente multiforme ed eclettica che si è tuffata nei diversi sentieri dell’arte non tanto per un provocatorio sperimentalismo e non solo per l’inquieta ricerca di dare forma a turbate e perturbanti emozioni. Per comprendere Cocteau non è sufficiente stigmatizzarlo nell’immagine del tormentato anticonformista, dell’irriverente ingegno, dell’oppiomane profanatore di perbenismi e convenzioni, per comprendere Cocteau non dobbiamo soffermarci singolarmente sulle sue diverse espressioni artistiche, non dobbiamo costringerlo separatamente nella definizione del poeta, o del regista o del pittore. Non ha mai “preso fiato” Cocteau, non ha mai disgiunto, frazionato, spaccato. Come ha sottolineato il critico Giancarlo Vigorelli. “... Non dimentichiamolo mai, è sempre il poeta, in Cocteau, che si fa pittore... Poesie e Pittura si scambiano le parti, convivono, sono anime gemelle in un corpo solo, e il passaggio dalla pittura al cinema è stato naturale, fatale”.
Per comprendere Cocteau occorre cercare di afferrare quel filo trasparente e sottile che lega parole e immagini in un unico registro, una sorta di alfabeto che include oltre alle lettere, i segni più liberi ed evanescenti dell’anima, l’imago che abita i confini tra reale e surreale, che è costantemente in tensione verso l’impalpabile, l’inafferrabile, in quell’infinito, enigmatico e meraviglioso deserto là dove “non ci sono parole”.
22/01/25
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"Canto di Natale" ("A Christmas Carol"), pubblicato per la prima volta nel 1843, è una delle opere più celebri di Charles Dickens,. Questo racconto breve ha avuto un impatto duraturo sulla cultura natalizia, diventando una lettura imprescindibile durante le festività (...e non solo). Dickens utilizza la sua narrazione per esplorare temi di redenzione, generosità e la vera essenza del Natale.
La storia segue Ebenezer Scrooge, un vecchio avaro che disprezza il Natale e tutto ciò che rappresenta. La sua vita cambia radicalmente quando viene visitato da tre fantasmi la vigilia di Natale. Il Fantasma del Natale Passato lo riporta ai momenti chiave della sua giovinezza, mostrandogli come le sue scelte lo abbiano portato a diventare l'uomo solitario che è. Il Fantasma del Natale Presente gli mostra la vita delle persone che lo circondano, compreso il suo impiegato Bob Cratchit e la sua famiglia, che nonostante la povertà, celebrano il Natale con gioia e amore. Infine, il Fantasma del Natale Futuro gli presenta una visione inquietante della sua morte solitaria e della sua eredità dimenticata.
Il tema centrale del racconto è la possibilità di cambiamento e redenzione. Scrooge, inizialmente un personaggio negativo, ha l'opportunità di riflettere sulle sue azioni e di trasformarsi in una persona migliore. Dickens sottolinea l'importanza della generosità e della comunità. La capacità di Scrooge di cambiare e abbracciare il Natale rappresenta una celebrazione dei valori umani più profondi. L'opera, inoltre, offre una critica alla società vittoriana, evidenziando le ingiustizie sociali e le disuguaglianze. Attraverso la famiglia Cratchit, Dickens pone l'accento sulle difficoltà dei meno fortunati e sull'importanza della solidarietà.
Il racconto è scritto in uno stile accessibile e coinvolgente. Dickens utilizza un linguaggio ricco e descrittivo, capace di evocare emozioni intense. La struttura del racconto facilita il progresso narrativo e mantiene alta la tensione fino alla conclusione, dove avviene il ravvedimento di Scrooge.
"Canto di Natale" ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare e ha contribuito a definire le tradizioni natalizie moderne. Il racconto ha ispirato innumerevoli adattamenti teatrali, cinematografici e musicali, rendendolo una pietra miliare della letteratura.
"Canto di Natale" è molto più di una semplice storia natalizia: è un'opera letteraria profonda e toccante che invita alla riflessione sui valori fondamentali della vita. La sua capacità di emozionare e di ispirare la trasformazione personale lo rende un classico senza tempo, adatto a lettori di ogni età. È un libro che consiglio vivamente di leggere, o rileggere, non solo durante il periodo natalizio, ma ogni volta che si sente il bisogno di ricordare l'importanza della gentilezza e della generosità.
P.S. Se alla lettura del libro aggiungete anche la visione del film "La vita è meravigliosa" diretto da Frank Capra, il Natale si può dire perfetto!
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Un tema che mi sta a cuore il narcisismo, e che non auguro a nessuno di incontrare mai nella vita uomo o donna che sia: gli insospettabili camaleonti.
Ecco cosa fanno.
👇👇👇👇👇👇👇
1. Incolpare Gli Altri:
- Il narcisista sposterà la colpa su di te o su altri, sostenendo che le sue azioni offensive sono state una risposta al tuo comportamento.
2. Esagerando La Loro Sofferenza:
Esagereranno la propria sofferenza, facendo sembrare quelli che sono stati offesi o feriti di più.
3. Fingere l'innocenza:
- Il narcisista agirà in modo completamente innocente e confuso, fingendo di non capire il motivo per cui sei sconvolto/a e accusandoti di reagire in modo eccessivo.
4. Manipolazione delle emozioni:
Useranno la manipolazione emotiva, come piangere o mettere il broncio, per evocare la simpatia degli altri, ritraendo se stessi come la parte fraintesa e maltrattata.
5. GASLIGHTING:
- Il narcisista utilizzerà il gaslighting, negando le sue azioni e distorcendo i fatti per farti dubitare della tua percezione e memoria della situazione, facendoti chiedere se sei tu quello sbagliata.
Cose che guadagni lasciando il narcisista o la narcisista .
1. Libertà: Fuga dalla manipolazione e dal controllo.
2. Pace della mente: Niente più ansia e tensione costanti.
3. Rispetto di sé: riconquista la tua dignità e la tua autostima.
4. Stabilità emotiva: liberati dalle montagne russe emotive.
5. Relazioni autentiche: costruisci connessioni genuine basate sul rispetto reciproco.
6. Crescita personale: concentrarsi sulla scoperta di sé e sul miglioramento.
7. Sicurezza: Proteggiti dai danni emotivi e talvolta fisici.
8. Amore per se stessi: riconnettiti e dai la priorità ai tuoi bisogni e desideri.
9. Energia: Recupera l'energia una volta drenata da interazioni tossiche.
10. Felicità: crea una vita piena di gioia e positività.
11. Confini: Stabilire e mantenere confini sani.
12. Chiarezza: libera la tua mente dalla costante confusione e gaslighting.
13. Opportunità: apriti a nuove possibilità e avventure.
14. Reti di supporto: rafforzare le connessioni con amici e familiari di supporto.
15. Autonomia: Prendi decisioni in base ai tuoi bisogni e valori.
dalla pag fb di Ubaldo Mosca
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SONO STANCO...
Ho sempre sonno, mi sento giù, sono senza energia, non ho costanza, non ho volontà, non riesco a portare a termine niente...
La maggior parte delle nostre energie psichiche vengono spese in tensione cronica, in preoccupazioni riguardo a cose che non è in nostro potere cambiare e in emozioni negative di vario genere.
Tutto ciò che facciamo consciamente ci fa guadagnare energia, tutto ciò che accade in automatico - è non c'è cosa più automatica delle emozioni negative - ci fa perdere energia.
Roberto Potocniak
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"Corriamo un po', le mani son sudate
E scivola il volante, non parli più
Le luci in fila illuminano il tuo profilo stanco
Le mani sono immobili, i pensieri simili
Non so se andranno via
Le gallerie, i fumi densi, i buchi neri
E i tuoi discorsi strani, che hai fatto tu
Ma che silenzio, non sento il motore
E neanche più l'amore
Son certo che è andato giù
A rompersi tra le ruote dell'autostrada"
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Quando siamo tristi, può capitare di scegliere consapevolmente una canzone che amplifica le nostre emozioni o di pensare a qualcosa di doloroso.
Non è una stranezza, ma un comportamento che ha una spiegazione scientifica. In momenti di malinconia, intensificare le emozioni negative può essere un modo per arrivare al pianto: un potente strumento di auto-consolazione. Infatti, piangere, anche se faticoso, ci aiuta a ridurre la tensione emotiva e a ritrovare una sensazione di sollievo.
Fonte: Gross, J. J., Fredrickson, B. L., & Levenson, R. W.
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IL BADILE RUBATO
‘Un mare di emozioni con saltuarie boe di raziocinio’
Questa è la metafora che finalmente sono riuscito a tirare fuori dopo una mattinata intera a tagliare l’erba con le braccia e a pensare tutt’altro con la testa.
Una domanda che mi sono sentito rivolgere spesso da conoscenti e colleghi, dopo un po’ che avevano avuto occasione di frequentarmi, è come facessi ad essere sempre allegro e gentile... ‘Ma non hai mai delle giornate storte in cui sei incazzato?’
La mia risposta breve è sempre la solita - Perché, tu stando incazzato riesci a raddrizzarle? - ma se proprio vogliono approfondire e imparare la tecnica mistica di Hokuto Shinken con cui riesco a essere sempre allegro e gentile, allora racconto la storia del badile rubato (spoiler: non viene mai rubato).
A differenza di me, la mia compagna è piuttosto ansiosa e tende a immaginare scenari apocalittici per qualsiasi azione ci apprestiamo a fare, la qual cosa è purtroppo frutto di esperienze pregresse in particolari momenti della sua vita. Un giorno, dopo aver scavato delle buche per piantare dei pali in giardino, rientro a casa lasciando il badile appoggiato accanto alla porta, senza quindi rimetterlo nel capanno degli attrezzi.
Quando la mia compagna lo vede mi fa - Mettilo a posto sennò ce lo rubano!
Ora attenzione al contesto: noi abitiamo in una casa in cima a una collina, tutta di nostra proprietà, con muri, recinti e siepi spinose. Chi volesse rubarmi il badile dovrebbe parcheggiare la macchina a qualche centinaio di metri di distanza (non c’è parcheggio sulla strada), scavalcare il cancello o le recinzioni, avvicinarsi molto di soppiatto, accorgersi dei cani che stanno facendo il diavolo dietro la porta, prendere il badile e scappare velocemente con fare sospetto. E tutto per un attrezzo rugginoso col manico tarlato.
Benissimo - le rispondo - se ce lo rubano così sapremo che ci sono dei ladri in giro e aumenteremo le misure di sicurezza.
E questo vale per qualsiasi cazzo di aspetto della mia e della vostra vita.
Io non posso dire quanto sia vasto e burrascoso il mare delle vostre emozioni e, soprattutto, la proporzione tra quelle positive e quelle negative esperite durante la vostra vita ma posso dirvi una cosa del mio... ci si perderebbe pure Monkey D. Rufy di One Piece e quindi molto spesso mi conviene ancorarmi alle numerose boe di raziocino per fare il punto prima di riprendere il largo.
Quanto è probabile che mi rubino quel badile?
È così importante quel badile? Cosa rappresenta?
Quante energie mi conviene spendere per proteggerlo?
Potrei smettere di scavare buche oppure farlo con un trivellatore portatile?
Sì, ok... non è che mi faccio queste seghe mentali per ogni passaggio della mia giornata ma se provate a sostituire il concetto di ‘badile’ con quello di salute, successo, relazioni, lavoro, amore, futuro etc vi renderete conto che molti di voi stanno spendendo una quantità enorme di energie fisiche e mentali per proteggere un qualcosa da qualcos’altro, senza aver ben presente il reale valore di quello che hanno e la reale portata della minaccia nei loro confronti.
Sono gentile e allegro ma sono anche terribilmente stanco... stanco di vedere persone consumate nella spasmodica tensione verso una felicità raccontata o immaginata, fatta di sacrifici imposti da altri e in continua guerra contro un futuro che pare minacciare l’olocausto quando poi le trincee e il filo spinato sono state messe attorno al vostro cuore da persone che non sopportano di vedervi felici qui e ora.
Per favore, smettete di chiudere il badile nel capanno e lasciatelo accanto alla porta di casa... forse un giorno ve lo ruberanno ma allora voi potrete affrontare quel furto con la forza della serenità che può venire solo dall’abbondanza dei veri voi stessi, coltivati sui vecchi campi di battaglia ora rigogliosi di vita.
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Quando inizi sei in un punto, da cui possono passare infinite rette. E anche io, come tutti gli artisti giovani, potevo diventare tante cose. Poi vai avanti, aggiungi punti e la strada si delinea, la retta diventa una. Per testardaggine i miei puntini sono andati in una direzione precisa che può piacere o non piacere, ma non è fraintendibile.
Che cosa mi ha fatto andare da una parte piuttosto che dall’altra? La vita. Che mi ha fatto riflettere, mi ha messo alla prova, mi ha fatto capire che cosa mi viene meglio fare.
Penso di essere portato a una certa intensità, a spingermi sul filo della commozione. È una caratteristica umana che nella vita reale ha alcune controindicazioni, ma in musica aiuta a raggiungere il confine, quello in cui si può perdere l’equilibrio emotivo. Io riesco a camminare su questo filo, e la tensione che si crea tra il cadere e il rimanere in piedi rende le cose che faccio molto vive e intense.
La mia testa aspira all’equilibrio, la mia pancia alle emozioni. Il risultato è che vivo perennemente in curva, con una forza che mi spinge fuori strada, ma il volante in mano a cercare di rimanere in pista.
Niccolò Fabi
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Quando inizi sei in un punto, da cui possono passare infinite rette. E anche io, come tutti gli artisti giovani, potevo diventare tante cose. Poi vai avanti, aggiungi punti e la strada si delinea, la retta diventa una. Per testardaggine i miei puntini sono andati in una direzione precisa che può piacere o non piacere, ma non è fraintendibile.
Che cosa mi ha fatto andare da una parte piuttosto che dall’altra? La vita. Che mi ha fatto riflettere, mi ha messo alla prova, mi ha fatto capire che cosa mi viene meglio fare.
Penso di essere portato a una certa intensità, a spingermi sul filo della commozione. È una caratteristica umana che nella vita reale ha alcune controindicazioni, ma in musica aiuta a raggiungere il confine, quello in cui si può perdere l’equilibrio emotivo. Io riesco a camminare su questo filo, e la tensione che si crea tra il cadere e il rimanere in piedi rende le cose che faccio molto vive e intense.
La mia testa aspira all’equilibrio, la mia pancia alle emozioni. Il risultato è che vivo perennemente in curva, con una forza che mi spinge fuori strada, ma il volante in mano a cercare di rimanere in pista.
Niccolò Fabi
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Settembre/ottobre sono i mesi peggiori per l'ansia. L'anno scorso non mangiavo più, quest'anno poco ci manca. Ieri è stata una giornata pesantissima, la notte non ho dormito mai per l'ansia, mi son trovata a piangere nel letto da sola, ho ripreso una routine e mi ci devo ancora abituare, stanno cambiando delle cose e altrettante cambieranno, più mettici la dentista con una visita diversa dal solito (e fifona come sono io, non vi dico) che poi alla fine sta giornata l'ho superata senza ripercussioni ma eccomi arrivata a sera che tutta la tensione del giorno si scatena pian piano, la sento nel petto, nello stomaco, nella pancia, incastrata nella mia mente. Sarà il cambio stagione, il cambio vita, non lo so, ma è debilitante aver paura di uscire di casa perché la tua mente gioca brutti scherzi. Al liceo la vivevo meglio, mi alzavo presto, sentivo la musica nell'autobus, avevo crisi d'ansia forti e improvvise nella notte ma questo non mi ha mai creato disagi nell'affrontare le giornate. Ora tutto è così spaventoso e difficile, vedo il terrore dove non ce n'è. Sto facendo un'esperienza diversa e uscire di colpo dalla mia comfort zone è stato un trauma, manco quando lavoravo in fabbrica avevo avuto queste passate, se non sporadicamente e ridotte. Mi sento ridicola, mi vergogno delle mie emozioni, l'ansia è un mostro, ti divora dentro, io non vivo mai le cose perché la mia mente va avanti, o va alla fine oppure ancora più in la a chiedere cosa succederà. Non mi vivo mai il momento se non quelli dove ho paura e ho ansia. Sono a casa e posso rilassarmi dormendo? La mia mente pensa già a domattina e a cosa farò. Non va bene così, io mi sforzo davvero di pensare solo al presente e che fasciarmi la testa prima del dovuto non ha senso ed è deleterio, ma non ci riesco. Ho una fottuta paura di viverla questa vita, forse prima non ne avevo perché non lo realizzavo ma ora che sono grande mi rendo davvero conto che tutto dipende solo da me, che la vita continua e non si ferma se resti indietro, se ne sbatte il cazzo se ti perdi, hai paura o sei pronta. La vita è una fottuta puttana che ti ruba soldi in cambio di brevi istanti di piacere. Ho una visione catastrofica delle cose, lo so. Non so come essere più ottimista, nonostante magari le cose alla fine vanno sempre bene e i momenti no reali, quindi non dettati dall'ansia, sono davvero rari. In questo mese ho preso il lexotan 5 volte, ben 4 volte in più della mia media mensile. Tanto se sento lo psichiatra al massimo me lo darà tutte le sere, quindi tanto vale che lo prendo al bisogno finché magari non passa da solo.
Vabbè.
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CESENA , 22 maggio 2023
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CRONACHE DAL FANGO
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Ore e ore a riempire bidoni. A trasportare secchi d'acqua. A spalare fango per vuotare le cantine e i garages. A gettare ricordi, libri, oggetti, quaderni di scuola Elementare, di scuola Media, di Liceo.
E poi la scatola coi quadernoni di appunti delle lezioni dell'Università, e ancora, mobili e le scarpe invernali, le scarpette estive, i quadri realizzati durante gli anni del Liceo, e poi gli attrezzi, i trapani e gli avvitatori di mio padre. Ripescare con le mani nella melma, in fondo alla cantina, cacciaviti, forbici, pennelli, la cassetta in legno con i colori acrilici, e poi le valigie imbrattate di fango, i trolley, gli zaini utilizzati ai tempi dei "lupetti" e zaini più grandi utilizzati ai tempi degli Scout in parrocchia...
Lavorare per ore, staccando il cervello.
Rifiutarsi di pensare.
Sconnettersi completamente dagli abituali meccanismi mentali.
Perchè quella parola: "overthinking", lo sai bene che ora non serve. Anzi ti inquieta e la vuoi allontanare.
Quel veleno tossico, quel fattore che sai bene, genera ansia.
E allora ti imponi pensieri di lunga durata. Pensieri lenti. Pensieri che ti seguano, come un sottofondo, come una musica pacata. Pensieri che accompagnino semplicemente i movimenti fisici.
Rinunciare a voler spiegare il mondo, per ancorarsi a ragionamenti elementari. Come afferrare una cassetta, il bordo affilato di un mobile, un vaso per fiori di vetro, alto e sottile. Una borsa piena di libri inzuppati d'acqua. Come muovere lentamente i piedi immersi nell'acqua, per non creare l'onda.
Muoversi in modalità "pilota automatico".
Una sorta di "anestesia" applicata a se stessi. Staccare il cervello. Staccare le emozioni. Disconnettere il cuore.
Diventare una macchina. Una macchina capace di operare per ore ed ore, ad un ritmo basso ma inesorabile. Non sentir più la fatica.
È l'efficienza che serve, ora.
Efficacia delle azioni, ergonomia dei movimenti. Tentare di risparmiare energie e studiare ogni presa delle mani, ogni sollevamento e spinta delle gambe, ogni strappo verso l'alto delle braccia.
Imparare i meccanismi necessari per lavorare in una catena umana.
Una interminabile catena che passa i diversi materiali dai piani interrati fino al cortile del palazzo. Un movimento, uno sforzo breve il tuo, ma uno sforzo continuo e di lunga durata, capace di andare avanti per ore e ore, quello della "catena umana"...
Aderire al ritmo, al sincronismo, al lavoro collettivo, che mi ricorda tanto la cordata, l'arrampicata in parete, lassù sulle mie amiche Dolomiti.
Ogni gesto va valutato. Soppesato. Ogni muscolo in tensione, braccia che scattano, sollevano, spostano, tirano, dragano con le dita coperte dai guanti, il pavimento dentro trenta centimetri di melma collosa, che è quella rimasta, che ristagna su tutto il pavimento.
Siamo molti, siamo tanti.
Ragazzi delle Superiori, mischiati agli universitari e ai residenti e qualche anziano che conosce il quartiere e ci da informazioni preziose...
Ieri, - tutto ieri - così, e stamattina, di nuovo, fino alle 13.
E così, si rientra a casa per preparare il pranzo. Stavolta novanta grammi di pasta all'amatriciana, sono più che graditi, oltre che meritati!
Come per miracolo, mentre mangiamo, l'Enel torna a darci la corrente elettrica.
Tutti quelli del palazzo, esultano. È uno sguardo raggiante, quello che ci scambiamo sul pianerottolo. Sorpresi davvero, da tanta improvvisa ricchezza.
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Poi ci si saluta.
È l'una passata. Si va a controllare che la caldaia funzioni a pieno regime, dopo che da martedì pomeriggio, era rimasta per giorni, in silenzio.
Apro il rubinetto. Sento l'acqua che è già quasi tiepida. Le dita ritrovano sensibiità
ffffiuuu... pochi minuti e sarà calda!
È un attimo. Mi spoglio alla velocità della luce. Tutto finisce in ammollo nella bacinella più grande che trovo.
Ci sarà tempo più tardi, per lavare via tutto quel fango, prima a mano e poi in lavatrice.
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E ora, finalmente...
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DOCCIA !
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Ma ci vuole musica, adesso. Alzo il volume dello stereo. Parte il pezzo...
È una nuvola di vapore quella che mi investe, quando apro il box doccia.
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Chiudo.
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Il Prezzo della GiustiziaUna Storia di Vendetta, Dolore e Redenzione. Recensione di Alessandria today
Il Prezzo della Giustizia, thriller psicologico di Marcello Risicato, promette di tenerti incollato alle pagine dall’inizio alla fine
Il Prezzo della Giustizia, thriller psicologico di Marcello Risicato, promette di tenerti incollato alle pagine dall’inizio alla fine. La storia segue Ethan, un ex poliziotto segnato da un tragico passato, che si ritrova ad affrontare una nuova e angosciante sfida per salvare il giovane nipote Andrew. In questo romanzo, Risicato esplora la profondità delle emozioni umane, tra vendetta e…
#Alessandria today#amore e vendetta#Autore italiano#Colpi di scena#dilemmi morali#dolore e redenzione#dramma familiare#Emozioni intense#Ethan#ex poliziotto#giustizia interiore#Google News#Il prezzo della giustizia#introspezione psicologica#italianewsmedia.com#legami familiari#lettura coinvolgente#lettura mozzafiato#Libro avvincente#Marcello Risicato#narrativa contemporanea#narrativa di alta tensione.#narrativa drammatica#narrativa italiana#narrativa psicologica#Pier Carlo Lava#protagonisti complessi#Riscatto#romanzi di suspense#Romanzo di vendetta
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Midnight Mass: Un Venerdì Santo da Paura in Sette Puntate
Midnight Mass: Benvenuti nell'Altare del Terrore Televisivo
Cosa ottieni se mescoli il sacro con il profano, l'horror con il dramma, e aggiungi un pizzico di mistero soprannaturale? Ottieni "Midnight Mass", una miniserie che ridefinisce il concetto di genere televisivo. Diretto da Mike Flanagan, noto per i suoi lavori nel campo dell'horror psicologico, "Midnight Mass" si distingue per la sua capacità di fondere elementi di horror classico con riflessioni esistenziali e morali. Chi avrebbe mai pensato che una serie ambientata su un'isola sperduta, con un prete carismatico e una congregazione di fedeli, potesse diventare un cult del piccolo schermo?
Non è la prima volta che l'horror viene imbastito all'interno di un contesto religioso. Sono moltissimi gli esempi di film dove preti e suore vengono posseduti da entità maligne. Tuttavia nel mondo della serialità, "Midnight Mass" diventa un esempio di miniserie paurosa ma anche elegante e profonda.
Flanagan e la Scalata Tensiva: Prendete i Popcorn, ma Non Abbiate Fretta
Mike Flanagan, il maestro dell'horror contemporaneo, dimostra ancora una volta di sapere come costruire una narrazione intensa e coinvolgente. La tensione in "Midnight Mass" cresce come un’onda di marea, lenta ma inesorabile. Ogni episodio aggiunge un pezzo al puzzle, portando lo spettatore sempre più vicino all'inevitabile climax. Questo non è uno show da binge-watching distratto; richiede attenzione e pazienza, ma la ricompensa è una storia che ti tiene incollato allo schermo.
La Recitazione: Un'Ensemble di Talenti Celestiali
La recitazione in "Midnight Mass" è semplicemente stellare. Zach Gilford, Kate Siegel, Hamish Linklater e il resto del cast offrono performance che sono tanto intense quanto credibili. Linklater, in particolare, brilla nel ruolo di Padre Paul, il misterioso sacerdote che porta con sé un'aria di inquietudine e segreti oscuri. I personaggi sono ben sviluppati, e gli attori riescono a trasmettere una gamma di emozioni che vanno dalla devozione cieca alla disperazione più profonda.
Infatti, è proprio l'eterogeneità del cast che rende questo racconto speciale e intenso, secondo me. Dagli adulti ai pochi giovani presenti sull'isola, l'umanità viene incarnata in questa piccola ma speciale comunità.
Monologhi Lunghi e Dialoghi Teatrali: Shakespeare, Prendi Appunti
Una delle caratteristiche più distintive di "Midnight Mass" è l'uso di riprese lunghe e dialoghi che sembrano monologhi teatrali. Ogni parola è pesata e ogni silenzio carico di significato. Questi momenti possono sembrare lenti, ma sono essenziali per costruire l'atmosfera e sviluppare i temi della serie.
È come se Flanagan avesse deciso di portare il teatro in televisione, regalando agli spettatori scene di pura intensità emotiva che rimangono impresse nella memoria.
Il Messaggio: Non Solo Vampiri e Messa di Mezzanotte
"Midnight Mass" non è solo una storia di terrore; è una riflessione profonda sulla fede, il fanatismo religioso, il senso di colpa e la redenzione. Attraverso i suoi personaggi, la serie esplora le motivazioni che spingono le persone a credere e a sacrificarsi per ciò in cui credono. Il risultato è un messaggio potente che invita a riflettere su ciò che significa veramente avere fede e su quanto possa essere pericoloso quando diventa cieca e incontrollata.
Musica da Brividi: Un Coro di Note Angoscianti
La colonna sonora di "Midnight Mass" è un altro elemento chiave che contribuisce all'atmosfera inquietante della serie. Composta da The Newton Brothers, la musica utilizza cori angelici e melodie spettrali per amplificare la tensione e l'angoscia.
Ogni nota sembra avvolgere lo spettatore, immergendolo ancora di più nel mondo oscuro e misterioso dell'isola di Crockett. La musica non è mai invadente, ma sempre presente, come un sussurro inquietante all'orecchio.
Drammaticità e Impatto Emotivo: Preparati a Lacrime e Riflessioni
Il finale di "Midnight Mass" è un vero e proprio pugno nello stomaco emotivo. La drammaticità delle ultime scene, accompagnata dai dialoghi profondi e toccanti. Vengono toccati infatti temi universali come la fede e la morte.
I personaggi, giunti al loro momento di resa dei conti, offrono riflessioni che non solo danno senso alle loro azioni, ma costringono anche il pubblico a interrogarsi su ciò in cui crede. Il finale porta lo spettatore a pensare non solo alla fede ma anche sul significato della vita e della morte.
È un finale che lascia un segno profondo, sia per la sua potenza narrativa che per l'intensità emotiva, rendendo "Midnight Mass" una visione che resta nel cuore e nella mente ben oltre l'ultimo episodio.
Un'Esperienza Divina (ma Spaventosa) da Non Perdere
"Midnight Mass" è una miniserie che si distingue per la sua capacità di combinare elementi di horror e dramma con una narrazione profonda e riflessiva. Mike Flanagan ha creato un'opera che è tanto affascinante quanto inquietante.
Una serie che richiede attenzione ma ripaga con momenti di pura tensione e riflessione. Con una recitazione straordinaria, dialoghi che sembrano monologhi teatrali e una colonna sonora perfettamente calibrata, "Midnight Mass" è un must per chiunque ami le storie che fanno pensare e, al contempo, tremare di paura.
Non perdetevela, ma ricordate: guardatela a luci spente e con il cuore pronto a un bel batticuore.
Se vi è piaciuta come serie, commentate qui sotto. Non perdetevi i prossimi articoli e gli aggiornamenti sul mio profilo TikTok.
La vostra Easy Tears.
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per alessandra:
so passati anni, pensavo che andasse via la sensazione di doverti qualcosa, doverti parole, spiegazioni, il mio grande rimpianto e di non aver mai messo le cose in chiaro, ma era tutto troppo sentito per poterlo fare a cuor leggero. A volte ti penso e oggi non so bene perché, ho sentito di doverti dire determinate cose. É stato tutto troppo forte, troppo impetuoso, troppo rapido, troppo bello, ed io, in quel momento, non lo meritavo, non ero pronto. É durato tutto un paio di mesi ma le emozioni che provavamo l'uno per l'altra erano assurde. sentivo che tra di noi ci fosse un amore, una passione, che mai avevo visto e tuttora mai piu sperimentato. Quasi cercai di sabotarlo perché mi spaventava e mi mandava tremendamente in confusione. Era tutto così forte, te lo ricordi il sesso? Dio quella notte é stata assurda. Ore e ore, ti sentivo ovunque, su ogni centimetro del mio corpo, ti sentivo venire e venire, gocciolare, eri bollente, bellissima, godevo già solo nel guardarti. Ho ancora stampato in mente il momento in cui ti presi da dietro, non mi fermavo e tu mi guardasti ridendo. In quel momento godevi e ridevi sorpresa, eri così luminosa. Avrei continuato all'infinito pur di vederti sempre così. Eri mia, mia e di nessun altro, ti stringevo, ti prendevo, passami il termine, ti scopavo come se fosse l'ultima notte della mia vita. E ho vissuto così intensamente tutto ciò che vivevo con te. Dalle passeggiate, le serate, i momenti in macchina, in casa, quando camminavamo mano nella mano, quella sera sulla spiaggia quando ci baciammo la prima volta. Quella notte fu fortissima. Non esisteva più niente, ti avrei voluta stringere e fare di tutto, farti mia. Ogni volta che ti penso, solo questa parola mi viene in mente: Forte. Quando mi sono reso conto di questa cosa, volevo rallentare, volevo un crescendo non un fortissimo all'inizio del brano. Volevo godermi i momenti e goderti con i giusti tempi, ma tra di noi era impossibile. Ogni volta che ci avviciniamo, c'é una tensione che non riesco a reprimere. É tutto amplificato a mille, tutto mi urla di prenderti tra le mie braccia e non pensare più a nient'altro. Non so se questo l'hai provato anche tu, o mai pensato. Questo é quello che avrei voluto dirti ma non sarei mai riuscito a dirtelo con la calma con cui lo sto facendo ora. Non sei la x dell'equazione, sei l'idrogeno della mia bomba atomica, che in fondo é sempre una x all'interno di un'equazione. Solo che ora non é tanto incognita, ora so cosa sei, so chi sei. Mi risvegli, mi amplifichi. Ho avuto due relazioni dopo di te, una che é durata due anni e mezzo e quella attuale che dura da quasi un anno. Ho avuto tanti momenti belli, ho avuto esperienze di ogni genere, ho fatto tanti viaggi, ho fatto tanto sesso. Tutto meraviglioso, non mi priverei mai di tutto cio che ho fatto, ma tanto tempo fa mi so reso conto che l'intensità e la forza dei nostri momenti erano tutt'altra storia. Scrivo questo solo per farti capire che non ti ho mai sminuita, non sei mai stata inferiore alle altre, non hai mai avuto nulla che ti mancasse, anzi. Eri passione allo stato più puro, emozione incessante, passione, goduria, perché lo confesso, ho avuto rapporti sessuali belli, profondi, forti, ma quello con te é stato di un altro livello, mai piu ricreato. Ho cantato in compagnia a squarciagola migliaia di canzoni, ma mai come lo facevamo noi. Ho provato mille emozioni ma mai con la stessa intensità. Quindi ti prego di capirmi e mi scuso dell'estremo ritardo. Avevo bisogno dei miei tempi per dirti che é stato tutto bellissimo, cio che avevamo e che abbiamo creato mi ha travolto, buttato in aria, e non sapevo né tutt'ora so se mai saremmo riusciti a reggere tutto questo. Una cosa é certa, mi hai fatto vivere la passione come nessun altro mai. Grazie
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Tu sei uno di quei simpatici insettini che sfruttano la tensione superficiale, io sono come un orrendo pesce abissale: Tu ti muovi in larghezza e in lunghezza, io in profondità.
Nonostante la differenza dimensionale, ci siamo incontrati: quanto dolore evitabile! Che spreco di emozioni, che dispersione cieca di energie! Non indovinerai mai quale incanto siano le tre dimensioni, tu, che a stento ne conosci due.
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GUADAGNI ENERGIA QUANDO:
– digiuniamo,
– facciamo esercizi di respirazione,
– ci ritiriamo in solitudine,
– facciamo un voto di silenzio per un certo periodo di tempo,
– camminiamo (o semplicemente ci troviamo) sulla riva del mare, in montagna, contempliamo paesaggi naturali belli,
– ci dedichiamo in modo disinteressato alla creatività,
– lodiamo una persona meritevole per le sue qualità e azioni elevate,
– ridiamo, ci rallegriamo, sorridiamo sinceramente,
– aiutiamo qualcuno disinteressatamente,
– manifestiamo umiltà,
– preghiamo prima di mangiare,
– mangiamo cibi pieni di prana (energia vitale)
– cereali naturali, porridge, burro chiarificato, miele, frutta, verdura,
– dormiamo dalle 21-22 fino alle due di notte (in altri orari il sistema nervoso non riposa, per quanto dormiamo),
– riceviamo un buon massaggio da una persona armoniosa o ci facciamo un auto-massaggio,
– ci versiamo acqua fredda addosso, specialmente al mattino, con effetto massimo se stiamo a piedi nudi sulla terra,
– doniamo il nostro tempo, denaro...
– vediamo in tutto la volontà divina.
- facciamo l’Amore
PERDI ENERGIA QUANDO:
– Tristezza, insoddisfazione del destino, rimpianti per il passato e paura, rifiuto del futuro,
– fissare e perseguire obiettivi egoistici,
– esistenza senza scopo,
– risentimenti,
– eccesso di cibo,
– vagabondaggio incontrollato della mente, incapacità di concentrarsi,
– quando mangiamo cibo fritto o vecchio, cibo preparato da una persona arrabbiata o che prova altre emozioni negative, cibo preparato nel microonde, alimenti contenenti conservanti, additivi chimici, coltivati in condizioni artificiali con l'uso di fertilizzanti chimici,
– consumo di cibi privi di prana
– caffè, tè nero, zucchero bianco, farina bianca, carne, alcol,
– mangiare in fretta e camminando,
– fumare,
– conversazioni vuote,
– respirazione scorretta, come respirare troppo spesso e profondamente,
– stare sotto i raggi diretti del sole dalle 12 alle 16, specialmente nel deserto,
– relazioni sessuali disordinate, sesso senza amore per il partner, – sonno eccessivo, sonno dopo le 7 del mattino, mancanza di sonno,
– tensione mentale e fisica,
– avidità e ingordigia.
Luigi Silvestri
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