#ecco. io purtroppo sempre più così
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Cose postate da questa fanpage che mi stanno facendo Un Effetto
#i need to be put down#i wanna squeeze his ***** and **** and kiss his ***** and most importantly bite his ***#avete presente le signore che stanno lì per il zelfie che appena gli si avvicina se lo prendono lo tirano cercano di baciarlo a tradimento#ecco. io purtroppo sempre più così
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Agenzia immobiliare giapponese n.4
Avevo finalmente trovato l'appartamento PERFETTO. Era mio, lo avrei preso a qualsiasi prezzo, volevo solo vederlo giusto per, ma lo avrei preso anche se avesse avuto qualche difetto in più del previsto.
Ieri sera, volevo rivedere le foto e mi accorgo che sul sito è sparito. Nel panico e con la paura che succedesse di nuovo che mi facessero arrivare fino a Tokyo per poi dirmi che era stato preso, scrivo una mail all'agenzia anche se erano le 19 passate dicendo:"Dal sito vedo che l'appartamento non c'è più. Per favore se nel frattempo è stato prenotato voglio che me lo diciate prima" (tradotto letteralmente così in jap).
Stamattina mi sveglio con la sveglia DI SABATO MATTINA per far quadrare l'appuntamento con l'agenzia. Mi arriva la risposta alla mail del giorno prima:"L'agenzia che gestisce il palazzo apre alle 10, quindi le farò sapere intorno alle 10:15".
Mi alzo nella speranza che l'appartamento sia ancora disponibile e faccio colazione. Nel frattempo arriva un'altra email che mi dice:"Ecco qui il link. L'appartamento è ancora disponibile". Faccio un soffio di sollievo e corro per prendere il treno in tempo.
Arrivo in agenzia e l'agente, dopo avermi fatto stilare tutte le mie preferenze e chiesto varie domande, mi dice:"Prima di vedere l'appartamento, poiché è venuta fino a qui, se ne ha altri che le interessano magari possiamo controllare insieme...", così gli faccio vedere un po' di posti. Lui, per ogni posto, chiama l'azienda che gestisce e ogni volta è un "gli stranieri no" (almeno 5 appartamenti così e poco prima al mio "non voglio aggiungere troppe preferenze perché da straniera per me è difficile...", lui aveva risposto:"Ma guardi che gli appartamenti aperti agli stranieri stanno aumentando!".... ora si sarà reso conto della sparata che ha cacciato?!?).
Ebbene, quando trova un appartamento che pare mi piaccia e che sia nel mio range di prezzo per le spese iniziali, cosa mi dice?? "In verità l'appartamento che voleva vedere oggi, è okay per gli stranieri, ma solo coreani...".
Raga, io non sono delusa, amareggiata e furiosa come una bestia.... DI PIÙ.
1. Io la PRIMA COSA CHE CHIEDO quando vedo un appartamento che mi piace è: è libera? GLI STRANIERI SONO OKAY? (SONO ITALIANA) Quante sono più o meno le spese?
Quindi, se permetti, io PRETENDO che tu mi dica che è okay SOLO QUANDO TI SEI ACCERTATO AL 100% che TUTTO sia okay e, SOLO DOPO, mi dici "non si preoccupi, è disponibile anche per stranieri".
2. CI SIAMO SCRITTI EMAIL FINO A STAMATTINA.
Posso capire (anche no, ma insomma) che hai chiamato stamattina per chiedere se l'appartamento non era stato prenotato e solo in quel momento ti viene detto che è okay solo per i coreani. Però, SE SEI UNA PERSONA ONESTA, nella mail mi dici:"È disponibile MA purtroppo solo per coreani."
È OVVIO che poi non vengo più in agenzia però magari mi scrivi nella mail "venga pure lo stesso che le propongo altre cose". Non è la stessa cosa? Certamente, MA NON PUOI PRENDERE PER IL CULO IN QUESTA MANIERA.
QUESTI SONO I VERI GIAPPONESI. Quelli dal servizio clienti ECCELLENTE, quelli SEMPRE GENTILI e PRONTI AD AIUTARE SEMPRE IL PROSSIMO.
Quelli che ci mettono UN CAZZO DI MICROSECONDO A RACCONTARTI PALLE E PIGLIARTI PER IL CULO (soprattutto se si parla di LAVORO e di FARE BUSINESS).
Quanto è vera la Madonna che (non) è in cielo, io
LI
VOGLIO
BRUCIARE
VIVI
TUTTI
QUANTI.
#I GIAPPONESI SONO MERDE UMANE#Scherzo quando dico che la bomba atomica se la sono meritata ma OGGI NO. SI MERITANO QUESTO E ALTRO.#si meritano l'economia di merda#si meritano la mancanza di nascite#e si meritano DI SPARIRE COME RAZZA DALLA FACCIA DELLA TERRA#ci sono paesi dove ti trattano peggio? SÌ#però PERCHÈ SOLO QUESTO PAESE È OSANNATO POSITIVAMENTE E PURE PER COSE FALSE??????#io è QUESTO CHE NON SOPPORTO DELLA GENTE#giappone#my life in tokyo
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Qualche giorno fa.. la domanda che ho fatto alla mia psicologa é stata: "Perché sto così?" Sono ormai settimane se non mesi che sto cercando di dare una svolta a tutto, che sto cercando di agire su ciò su cui ho potere o margine di manovra (perché purtroppo con le malattie e le situazioni esterne, c'é poco da fare..); Ma sembra sempre tutto uguale, tremendamente monotono e privo di colore.. come se dentro di me ci fosse una tempesta eterna che spazza via ogni tentativo di timida schiarita. La verità é che mi sfinisco, rendo le mie giornate un inferno per evitare di far entrare pensieri intrusivi in quel brutto cervello che mi ritrovo, ma poi.. appena stacco un attimo ecco che ritorna tutto, quel buio.. quel dolore profondo che mi sta distruggendo da una vita intera. Spesso (tornando alla domanda) non so neanche io perché sto così, non me ne capacito. Certo, l'autostima sotto i piedi e l'odio verso il mio aspetto esteriore.. sono un po' il tronco da cui poi si ramificano tutti gli altri problemi.. é sempre stato così.. ma dall'altra parte, tutto l'impegno che ci sto mettendo da mesi, meriterebbe una sorte diversa; La Doc mi ha detto che non devo mollare, che capisce che la situazione esterna renda tutto soffocante.. ma che infondo posso ricevere solo benefici nel dare il tutto per tutto (Una banale verità). Oggi però mi sento più stanco del solito, forse avevo solo bisogno di sfogarmi scrivendolo a me stesso, forse ho davvero bisogno di una pausa dalla mia testa e dai miei pensieri. É una battaglia durissima ed il mio avversario (me stesso) non ha alcuna pietà.
~Ale
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“Quanti anni hai?”
La domanda che ciclicamente mi viene rivolta, qui e su altre piattaforme virtuali, è sempre la stessa: “Quanti anni hai?”. Da una parte la comprendo: la curiosità è donna, pertanto è normale che una donna sia portata a chiedermi quanti anni ho. Peraltro non è mica un segreto, eh, se una mi scrive in privato glielo dico. Ma non è questo il punto: quello su cui voglio soffermarmi è il ben poco significato di questo quesito. Peggio: la superficialità che ne permea la richiesta. Io negli anni mi sono confrontato con tante ragazze su Internet. Non centinaia, ma comunque parecchie. L’ho fatto perché mi piace studiare la psiche umana, mi piace conoscere, approfondire, ragionare, far lavorare la mente. La richiesta dell’età anagrafica è quasi sempre avvenuta, da parte di ambo le parti, in una fase successiva. Prima s’è iniziato a parlare, a confrontarsi, a raccontarsi. E poi tutto il resto. Cosa voglio dire? A volte sembra di stare su Tinder (che io non ho e non voglio avere). Purtroppo il pensiero che trasmettete, di solito, è: “Cerco un compagno e voglio vedere quanti anni ha, così se ne ha troppi o troppo pochi passo direttamente oltre”. È un po’ squallido come ragionamento, se posso. Lecito, ma squallido. Alla fine dipende tutto dalle intenzioni. Ma io l’ho detto subito, però: prendete questo blog come un libro, anche se dietro c’è una persona, in carne e ossa. Mi si dovrebbe contattare per uno scambio di opinioni, non per cercare la storia d’amore della vita. Anche perché io, all’amore, nemmeno ci credo più come prima. Vi interessa approfondire un concetto? Va benissimo, eccomi. Volete fare una critica? Vi ascolto. Ma chiedermi a caso quanti anni ho, alla ricerca di chissà cosa, è molto sciocco. Non mi offendo, ci mancherebbe. Dico solo che si potrebbero porre domande più interessanti, secondo me. Credo che l’obiettivo primario debba essere quello di trovare una forma di comunicabilità rispettosa e matura. E questo lo si può fare a qualsiasi età. Qualche anno fa parlavo amabilmente con una ragazza, andò avanti per un po’ di tempo. Poi, una volta scoperto che ero più grande di lei, scappò via. Ammetto che ci rimasi male. E vi giuro che non c’era reale motivo. Non v’erano scambi di foto e cose strane, ma discorsi molto normali, puliti. Eppure, nulla. Cerco sempre di comprendere tutto, ma l’amaro in bocca rimase per del tempo. Ecco, oramai io invito a priori le ragazze a non contattarmi, se tanto poi deve andare a finire così. Non mi piace essere abbandonato (a chi piace?), specialmente se mi comporto molto bene. Probabilmente l’opzione per porre domande in anonimato, qui, l’ho attivata proprio per questo: per mettervi più a vostro agio, per consentirvi di scrivere e chiedere qualsiasi cosa senza portare il peso dello svelamento, e quindi l’imbarazzo che può derivarne. È un blog particolare il mio, dedicato a un pubblico adulto pur non essendoci traccia di foto o video pornografici. Ma così, diciamo che avete mano libera. E io la libertà la amo sempre.
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Il giorno della memoria...corta e inesistente.
A sentire i politici e vari personaggi italiani, il giorno della memoria è un giorno da ricordare perché è un passato che deve insegnare a costruire un mondo migliore; un passato che deve fare in modo che certe cose non si ripetano più.
Ma in che modo non si ripetono più? Nel fornire armi per una guerra in corso, anziché fungere da mediatori? Oppure manipolando i cittadini inducendoli ad odiare chi non fa i loro interessi? Un po' come fece Hitler inducendo i tedeschi, stanchi e incazzati per il Precariato, ad odiare gli ebrei fino allo sterminio. Un po' come fecero qui in Italia, durante la pandemia, tra pro vax e no vax inducendo l'uno ad odiare l'altro, ma la gente assorta nel panico più totale neppure lo notò. Ma per fortuna non c'erano i presupposti per arrivare ad uno sterminio Hitleriano. E poi un po' come fecero nei confronti dei percettori del reddito di cittadinanza, facendo credere che i richiedenti erano solo parassiti... inducendo così la maggior parte delle persone ad odiarli e schifarli senza neppure sapere se fossero parassiti o in vera difficoltà. Un po' come fecero verso gli stranieri immigrati, inducendo il popolo ad odiare una persona solo perché immigrata clandestina. Però erano "boni" i soldi che vi entravano per ogni clandestino sbarcato... Ah... Un immigrato violentava? Ed ecco lì che, pur di colpire l'avversario politico, concentravano il problema delle violenze sugli immigrati convincendo gli italiani ad odiarli, quando in realtà siamo pieni di italiani stupratori e spesso ci mangiamo insieme senza neppure sapere che lo sono. Come si può credere che questi politici piangano la morte di milioni di poveri ebrei, quando lo stesso Stato in cui viviamo lascia morire ogni giorno, nel silenzio, il popolo meno abbiente tra tagli sulla Sanità, Precariato causato dalle loro stesse leggi inefficaci nel mondo del lavoro, tagli alle Forze dell'ordine oramai quasi prive di ogni potere e intervento diretto per i cittadini?! Manipolatori e divulgatori di odio, incapaci di gestire il proprio Stato oramai alla deriva tra Malasanità, Malagiustizia, Malaistruzione, Precariato, mancanza di controlli e ordine, pronti a mietere vittime fornendo armi anziché tentare altre strade, ma parlano del giorno della memoria... Ma di quale memoria si parla? Io vedo sempre gli stessi scenari e purtroppo non si salva nessuno. Come fate ancora a credere in loro? Come fate ancora a difendervi un Partito? Come fate ancora a farvi manipolare da questi sciacalli?
Beati voi che credete ancora in qualcuno, io ho smesso da un pezzo...
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MOMENTI DIFFICILI
Questo è un momento difficile.
È più di un momento, purtroppo.
Diciamo che è un intervallo di tempo molto lungo in cui sono stati troppo frequenti i momenti difficili, ecco.
Non mi piace indulgere in lamentele personali qua su tumblr e nella vita reale me ne sentirete portare avanti ancora meno, però ogni tanto scrivo qualcosa, sebbene di solito quando il problema è stato risolto oppure ridimensionato.
E difficilmente si tratta di un problema solo mio.
Quando manifesto un disagio - o anche solo divento meno assiduo nel postare - ricevo sempre un sacco di messaggi, ask, sms, watsappi&telegrammi e persino anche delle telefonate con cui vi assicurate che vada tutto bene e se qualcosa non va bene mi chiedete cosa potete fare per raddrizzarlo.
Ma più o meno un anno fa (esattamente il 27 Dicembre 2021), nel periodo più buio e triste della mia vita, l’aiuto mi è arrivato inaspettato, da una persona inaspettata e in modo, ovviamente, inaspettato.
L’antivigilia di Natale mi ero trovato costretto a licenziarmi malamente da un posto di lavoro dove per 15 anni avevo dato tutto me stesso e in quei giorni il demiurgo aveva settato il mondo in bianco e nero e col volume al minimo.
Non è che non trovassi la forza di fare le cose... non aveva più significato farle.
Avevo deluso la mia compagna, le mie figlie, i miei genitori, non facendo qualcosa di sbagliato ma vedendo che un qualcosa di giusto diventava sbagliato nelle mani delle persone sbagliate.
Non avevo più desiderio di essere... ed era una sensazione orribile.
E poi @autolesionistra ha postato un video musicale ‘natalizio’ il cui testo non ho remore a dire che io considero la cosa più bella e struggente che io abbia mai ascoltato... nel momento in cui ogni cosa e ogni rapporto avevano perso di significato, mi sono reso conto che tutti i miei sforzi erano profusi nel difendere un qualcosa che altri avevano distorto e che in fondo sapevo non essermi mai appartenuto veramente.
La risposta non era nel valore di quello che facevo in cambio di uno stipendio e nemmeno nei vuoti riconoscimenti di quegli individui che poi si fregiavano dei miei successi.
Avevo dimenticato le persone dalle quali venivo, quelle che mi stavano accompagnando nel viaggio della vita e, soprattutto, quelle che lo avrebbero proseguito una volta che fossi stato troppo stanco per continuare.
Io quella canzone la riascolto ogni giorno e ogni volta, a un certo punto del testo, scoppio a piangere (come sto piangendo adesso a scrivere queste cose) perché sono stato così tanto vicino a perdere tutto che ogni strofa è una consolazione e un gentile invito a stropicciare gli occhi affaticati dalla stanchezza del mondo per tenerli meglio fissi sulle cose che davvero rendono un essere umano capace di essere umano...
La canzone è White Wine in the Sun di Tim Minchin e per quanto il titolo sembri tutt’altro che natalizio, il buon Autolesionistra ci ricorda che l’autore è australiano e laggiù il Natale lo festeggiano quando c’è il caldo dell’inverno australe.
youtube
White Wine in the Sun - Tim Minchin
I really like Christmas It’s sentimental, I know, but I just really like it I am hardly religious I’d rather break bread with Dawkins than Desmond Tutu… to be honest
And yes, I have all of the usual objections To consumerism, the commercialisation of an ancient religion To the westernisation of a dead Palestinian Press-ganged into selling Playstations and beer But I still really like it
I’m looking forward to Christmas Though I’m not expecting a visit from Jesus
I’ll be seeing my dad My brother and sisters, my gran and my mum They’ll be drinking white wine in the sun
I don’t go in for ancient wisdom I don’t believe just ‘cause ideas are tenacious it means they’re worthy I get freaked out by churches Some of the hymns that they sing have nice chords But the lyrics are dodgy
And yes, I have all of the usual objections To the mis-education of children who, in tax-exempt institutions Are taught to externalise blame And to feel ashamed and to judge things as plain right and wrong But I quite like the songs
I’m not expecting big presents The old combination of socks, jocks and chocolate’s is just fine by me
‘Cause I’ll be seeing my dad My brother and sisters, my gran and my mum They’ll be drinking white wine in the sun I’ll be seeing my dad My brother and sisters, my gran and my mum They’ll be drinking white wine in the sun
And you, my baby girl My jetlagged infant daughter You’ll be handed round the room Like a puppy at a primary school And you won’t understand But you will learn someday That wherever you are and whatever you face These are the people who’ll make you feel safe in this world My sweet blue-eyed girl
And if my baby girl When you’re twenty-one or thirty-one And Christmas comes around And you find yourself nine thousand miles from home You’ll know what ever comes Your brothers and sisters and me and your mum Will be waiting for you in the sun When Christmas comes Your brothers and sisters, your aunts and your uncles Your grandparents, cousins and me and your mum We’ll be waiting for you in the sun Drinking white wine in the sun Darling, whenever you come We’ll be waiting for you in the sun Drinking white wine in the sun Waiting for you in the sun Darling, when Christmas comes We’ll be waiting for you in the sun Waiting
I really like Christmas It’s sentimental, I know
Grazie a tutti voi di avermi permesso di ascoltarla ancora una volta e... di esserci.
Vi auguro di saper sempre stringere forte a voi le persone giuste... quelle che conoscono il vostro vero nome e che sapranno ripeterlo al vento del mondo finché non sarete mai più perduti.
Buon Natale <3
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Giri in giro, in compagnia delle più piccole e delle più grandi della famiglia, non in contemporanea purtroppo, ma sempre nel cuore e nei discorsi. Abbiamo visto fiori e gatti alle finestre, provato bubble tea sedute sulle altalene, condiviso pennarelli e delusioni e risate e interrogativi teologici.
Io vorrei tanto un cane...
Io vorrei tanto un gatto...
Lo so ma in città con una casa piccina è difficile... Quando sarete grandi se vi andrà potremmo andare a stare in una grande casa in campagna e prendere tanti animali.
Davvero? Allora prendiamo un alpaca, due asinelli, nove gatti, dei conigli, delle anatre e delle galline.
E cinquanta cani!
Forse cinquanta sono troppi...
Vabbè allora cinque almeno!
E in mezzo al giardino mettiamo un albero grande e gli attacchiamo... come si chiamano quelle che si appendono?
Le amache.
Ecco quelle, così gli animali si possono mettere a dormire.
E anche noi!
E poi prendiamo anche una rana. Anche a te fanno impressione le rane? Io penso che mi possono entrare nel naso mentre dormo!
Comunque se c'è il giardino forse vuole venire anche lo zio.
Va bene, basta che non ci dia fastidio.
La più grande affronta i primi problemi della peer pressure, e se fossero tutti di questo tipo ci metterei la firma >_<
Le mie amiche dicono che siccome non sono andata più a catechismo vuol dire che non credo in Gesù, ma non è vero, è che non mi piaceva catechismo. Secondo te ho fatto male a non andare?
Mah, io penso che se dicono così forse non hanno capito bene quello che gli hanno raccontato a catechismo... Tu comunque devi fare come ti senti, non è mica obbligatorio fare catechismo, per fortuna. Avrai tutto il tempo per imparare queste cose quando sarai più grande, se vorrai.
La più piccola ascolta e comincia a costruire i suoi riferimenti.
Ma zia, Gesù esiste?
È esistito tanto tempo fa, ora non c'è più.
E dov'è andato?
Eh, in cielo.
Ah, per questo si chiama Ge-sù!
Per fortuna non mi ha chiesto di nuovo di spiegare il concetto di "sacro" u_u
Anche quando abbiamo parlato del mio gatto che è morto anni fa le avevo detto che era andato in cielo. E tempo dopo mi disse che pensava che ci fosse un posto in cielo dove era andato il mio gatto e io ho cercato di spiegarle che no, il suo corpo non c'era più perché era diventato polvere e pezzettini piccolissimi e l'aveva portato in cielo il vento. Questa volta però ci siamo fermate qui, per il mito della resurrezione e delle sue implicazioni ci saranno altre occasioni, semmai, così come per i concetti "tutto si conserva e niente si distrugge" e "siamo fatti di polvere di stelle".
Comunque a me piace un sacco fare questi discorsi, la cosa più bella di vederle crescere è proprio sentirle affrontare argomenti sempre più difficili e farsi domande sempre nuove. E mettere in discussione buona parte di quello che hanno capito. Chissà cosa ci aspetta in futuro...
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TU (la scrivo qui, non la leggerà mai)
Ciao, oggi, dopo quasi cinque anni, mi manchi come quando dopo il primo mese che ci eravamo lasciati, passavo le ore ad aspettare un tuo messaggio. Parlo di ore perché all'epoca mi ricercasti subito, scrivendomi quanto mi amassi e quanto fossi importante per te. Ecco, il mio errore più grande forse lo commisi proprio allora, nel credere a quelle parole, a quelle bellissime parole. Provai un senso di felicità infinita, non potevo credere che fosse successo a me e che finalmente il mio turno fosse arrivato. Il principe azzurro tanto agognato, bellissimo, intelligente, colto, bravo a letto ( all'epoca bravo, dovevamo ancora conoscerci bene , adesso superlativo ma questo te lo diranno tutte, tutte ti diranno tutto), aveva bussato alla mia porta, si era accorto di me, strampalata, sognatrice, problematica, psicotica e ,UDITE UDITE, mi amava. Sì, le ho tutte ma tu lo hai sempre saputo e dicevi di amarmi , hai detto sempre di amarmi, di provare sentimenti (ultimamente solo a letto ma ..so' dettagli) . Invece io non ti ho mai detto nulla, se non in rarissime occasioni ma i miei occhi, i miei occhi, cazzo hanno sempre parlato chiaro. Anche quando montavi gli ultimi mobili, mi sono soffermata ad “osservarmi” mentre ti guardavo estasiata ,non dalla tua bellezza che sì sei bello ma non basta, ti guardavo estasiata dall'amore che provo per te. Tu non mi hai mai guardato cosi e ti spiego anche il perché. Ti guardo così perché spero di ritrovare quell'amore che provo per te anche nei tuoi, di occhi. A te, di scorgerlo nei miei non ti è mai importato. Anzi se non ti avessi amato, per te sarebbe stato sicuramente meglio. Invece ti amo, mi manchi da soffocare, come quando fa caldissimo e l'acqua non ti basta mai. Scommetto che in questi cinque anni tu, tornando da me, non ti sia mai posto il problema di tornare libero, di pensare “ ma che cazzo ci faccio qui, io voglio lei, adesso lo dico al mondo intero perché l'amore viene prima di tutto e rende felici. Già, l'amore …. la parolina chiave, quella che spiega tutto. Spiega perché io sia ancora qui a piangere per te e spiega perché tu riesca a fare tutto ciò che hai sempre fatto, con le stesse persone o quella di turno, senza minimamente considerarmi se non quando ti gira. Riceverai queste mie parole solo nel caso in cui dovessi scrivermi tu, cosa che farai? Non lo so più. Gli auguri per la festa della mamma avresti dovuto risparmiarteli, perché sono pugnali che sicuramente a tua insaputa(o forse no), ogni volta mi infliggi. Quando qualcuno è interessato a me e non ricambio, io evito qualsiasi contatto, soprattutto se persona per bene , non mando auguri, messaggi, saluti perché temo possa fare più male che bene. Tu questa accortezza, non l' hai mai avuta. Soffre? Ma chi se ne frega, io ho voglia di vederla o di di scoparla , è innamorata … due moine, qualche regalino, le passerà!!! Purtroppo non mi passa ma non importa, mi hai fatto provare cose bellissime, mi hai fatto vivere emozioni dimenticate da tempo e ti ringrazierò a vita, per questo. Mi piace sentirmi viva e tu mi hai fatto rinascere , anche se con l' inganno ma non sono perfetta e sì, le corna non me le meritavo, le bugie nemmeno ma tutto ha un prezzo, a quanto pare. Ho pagato tutto ciò per qualche attimo di felicità e ...va bene cosi. Sono certa che ti ritroverai in tutto ciò che ti ho scritto ma le palle di ammetterlo non le hai mai avute e mai le avrai ma questo ti rende più umano, più maschio. Non ti mancherò di certo ma il mio amore, ne sono certa....il mio amarti a letto, in solitudine, fra le risate e le urla, quello sì, ho la presunzione di pensare che essere amato così come ti ho amato io, ti mancherà e pure tanto. Vaffanculo e maledetto quel giorno in cui t'ho creduto!!! Ti chiedo solo, se possibile, di sparire e di evitare posti in cui tu possa incontrarmi. Insomma con la tua prossima amante o donna della tua vita, evita le mie zone....Chiedo troppo? Pazienza, me lo devi!
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Ce la puoi fare, sei fortissima
U tooooo sicuramente anche se io purtroppo non riesco a pensarla così I’m so angry and literally so scared ma più di tutto ho paura che sarò ancora più infelice del mio solito :((( paura di peggiorare sicuramente e di essere sempre più frustrata e depressa e la sensazione di vuoto emotivo e relazionale anche se sono sempre in contatto con le persone :((( idk è passabile come vittimismo questo ma più tengo duro e più mi sembra di andare verso una direzione di oblio annientante che mi farà rendere conto che niente mi soddisfa davvero e che tutto in un modo o nell’altro mi fa soffrire 👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻 che non c’è posto per me qui e non saprei dove potrebbe essere, sono abbastanza esausta ma è solo l’inizio ed è tutto soverchiante e non so se potrò reggerlo quindi insomma le chance di finire in psichiatria si alzano e mi manca tantissimo il mio ex 🤣🤣🤣 e sicuramente rincorrerò quella relazione per anni e mi attaccherò al ricordo e chissà come la supero boh mi son tornate pure le pare ma so che i primi tempi a Torino sarò col riso in bianco e l’acqua del rubinetto quindi io ho paura di avere un esaurimento nervoso ecco 🥴🥴🥴
Still ti ringrazio tantissimo ti amo con tutto il mio cuore grazie grazie grazie di supportarmi senza di te e tanti altri non sarei qua mi fate credere di essere una bella persona 💋💋💋
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“A volte il bene che vuoi a qualcuno lo devi mettere da parte e quel qualcuno lo devi eliminare dalla tua vita.
Purtroppo succede anche questo.
Nella mia vita ho voluto bene a persone, consapevole che dall’altra parte non c’era lo stesso sentire e l’ho fatto sperando che il mio amore potesse tornare indietro come il riflesso nello specchio.
Ognuno di noi è un oceano straripante d’amore che desidera solo di essere versato
e l’esperienza mi ha insegnato che,
per quanto immenso possa essere l’amore che si ha per qualcuno,
se non è ricambiato è sempre una metà.
Io non condanno chi non è in grado di ricambiare l’amore,
ma so riconoscerlo.
Sono persone che hanno dentro di loro lo stesso oceano ma con esso riempiono solo se stessi.
Non lo fanno apposta,
loro sono proprio così e se tu sei nel loro raggio d’azione è solo per gratificare il loro ego,
per rifletterlo.
Sono persone piacevoli, abili,
così come è abile il ragno nel tessere la sua tela,
Ma così come il ragno non crea una tela per fare in modo che la mosca stia comoda,
loro, allo stesso modo,
non interagiscono con te per amore verso di te, ma solo per amore verso se stessi e più precisamente per nutrirsi di te.
Sai come si riconoscono?
Sono quelli che quando parlano cominciano ogni frase con
“Io…”,
sono quelli che non chiedono mai come stai e, se costretti dalle circostanze a farlo,
non ti ascoltano,
non ti fanno nemmeno finire di parlare
che ti rispondono con una frase che inizia con “Io…”.
Quell’ “Io” è tutto il loro mondo,
non c’è spazio per altro.
Ma la cosa peggiore è che queste persone fanno male quando tessono le loro ragnatele,
fanno male a te perché sei la mosca.
Ho voluto bene e ancora ne voglio a persone così,
ma non le posso tenere nella mia vita e non posso metterci cuore.
La vita è una,
il cuore pure
e meritano la gioia.
Non importa quanti siamo e non importa neppure se a volte siamo soli,
quel che conta è essere liberi di amare perché chi ama merita innanzitutto una cosa: essere ricambiato.
L’amore è gioia che si esprime con empatia e chi non è in grado di amarmi è certo che mi farà del male ecco perché è fuori dalla mia vita.
L’amore non è una guerra,
non ci sono ostaggi e non si fanno prigionieri,
ma solo cuori liberi di amarsi.
Chi ti ama ti chiede come stai,
ti ascolta
e fa il possibile per farti stare bene
e gli altri…
sono gli altri.
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sul primo punto non saprei, fagioli è amico con un po’ di loro anche dalle under ma ci sta che magari qualcuno non fosse d’accordo, ma anche lì la scelta è dell’allenatore ed è compito suo farlo capire a tutti. sul secondo punto noi scherziamo coi meme di sogno azzurro ma lì si vedeva fin dall’inizio che era un gruppo unito e i giocatori scherzavano con mancini, poi c’era anche vialli… c’era più armonia sia in campo che fuori e non so onestamente cosa aspettarmi da qui a settembre che c’è la nations league quindi nulla di che ma sempre partite utili sono, perché poi ci sono le qualificazioni al mondiale e mi pare che spalletti non abbia essenzialmente fatto alcun mea culpa anzi. credo ci saranno in campo gli stessi e i problemi si riproporranno. sono addolorata da questa situazione
spalletti fino ad adesso ha praticamente dato la colpa a tutti tranne a se stesso (ovviamente) usando giustificazioni assurde campate per aria e velatamente dicendo che la colpa è stata dei giocatori che non sono in grado piuttosto di ammettere che gran parte degli errori sono venuti da lui e da come ha gestito tutto l'europeo. non ho molta fiducia nella prossima 'stagione' nations league/qualificazioni mondiali ma spero che magari vedendo l'ennesimo disastro nations league (perchè accadrá a meno che non succeda il miracolo, questo gruppo non gira con spalletti e continuerá a vedersi purtroppo) lo licenzino così ce lo leviamo di torno prima delle qualificazioni.
Per quanto riguarda l'unione del gruppo, secondo me non é vero che questo gruppo non è unito, semplicemente con l'altro gruppo lo vedevamo perche ci hanno fatto un documentario, erano sempre sui social etc. anche quello ha contributo a cancellare la distanza tra loro e i tifosi rendendo tutti partecipi e entusiasti del cammino europeo e ha dato carica per ogni partita. la sentivi più vicina ecco. su questo gruppo si è saputo poco e niente perche non era permesso usare social, fare video, niente presentazione della squadra, niente documentari, hanno imposto un rigore militare che ha dato ahime l'effetto contrario. se pensiamo ai backstage caricati su quell'app atroce del UEFA press day o dello spot igp, non mi sono sembrati per niente distanti tra di loro anzi, questi sono anni che giocano insieme prima nelle giovanili e poi in nazionale, la maggior parte di loro sta nello stesso club, alcuni sono letteralmente cresciuti assieme quindi io non credo a chi dice che non si sopportano perchè si vedrebbe se ci fosse qualche problema a livello di gruppo (vedi il gruppo di ventura, quelli si che si che si odiavano) poi se la storia che non hanno feeling con l'allenatore è vera allora si spiegano tante altre cose a livello di atteggiamento, voglia e carica.
#per quanto riguarda il paragone vialli buffon neanche da mettere#vialli non avrebbe mai lavorato con uno come spalletti a priori#e buffon ha passato 30 giorni a ripetere eh ma io c'ero nel mondiale 2006 come se a qualcuno interessasse qualcosa#e fine#questo e' stato il suo contributo motivante
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Tempi bui.
Ieri sera nevicava, stamane ci sono un paio di centimetri di neve che coprono il giardino che si mischiano al verde pallido dell'erba e tutto sembra come immobile e lo sarà fino al disgelo primaverile. Ultimamente non ho scritto perché ho avuto un pò da fare, tra compleanni e abbandono della rete passo sempre meno tempo qua davanti, beh tanto è solo una perdita di tempo visto che non ho niente da fare di così importante online. Dopo aver perso quel lavoro che anche se pesante e non proprio il massimo era comunque fattibile (quello nella prima scuola) mi sono un pò come mollato, rilassato, un pò deluso forse dal fatto che mi hanno segato solo perché mi è venuta l'influenza e quindi non era proprio colpa mia, una di quelle cose che capitano ma che non ci puoi fare niente e ne subisci le conseguenze e ci resti di merda, ecco tipo così. Spock mi ha spronato a cercare di riprendere con la stampa 3D e magari farmi il negozietto online, gli ho spiegato che qua non interessano ste cose, che il formicaio che è questo paese è colmo di inquadrati tutti casa/lavoro/bar e che se non vendi roba griffata non vai da nessuna parte, perché il consumista quello vero incallito se non spende per roba che vale poco e costa tanto non è contento, per scrupolo ieri comunque ho guardato la cartella delle cose che vendevo tempo fa, deprimente pensare di aver passato settimane e creare oggetti che non interessano a nessuno, ma ci penso su tanto non ho alternative. Che posso dirvi, è l'avvicendarsi di quello che Fisher nel suo libro descrive come una cosa normale perché non si ha più una certezza lavorativa si passa da brevi periodi lavorativi a lunghi periodi di disoccupazione, questa è la flessibilità del realismo capitalista, comunque libro interessantissimo per capire le dinamiche che ci hanno portato allo stato attuale dalla fine degli anni 70 per passare dal punto chiave negli anni 80 fino ai giorni nostri dove soffriamo non solo la morsa del capitalismo ma anche del consumismo e di altre pratiche legate tra loro che ci inducono, non so se faccio parte di quella categoria, malattie mentali come depressione e ansia per appunto la precarietà della nostra vita. Fortuna che per me è normale amministrazione visto che ho sempre passato la vita a dirmi "questo è l'ultimo lavoro, poi mi butto a testa bassa sulla musica", ma aimè non è mai stato così, perché purtroppo per quelli come me non c'è spazio nel mondo fatato dell'intrattenimento per scimmie ammaestrate, a me serve gente che pensa, che riesce a stare incollata per 3 minuti ad ascoltare quello che sto facendo a comprendere che io sono la per loro e non per puro divertimento o per fare da tappeto sonoro, vi mettete le vostre playlist spotyshit tanto che vi cambia la musica è solo un sottofondo oramai. Basta alla prossima.
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Essere trasparenti non serve ad un cazzo.
Vi ricordate l'esame per cui da giorno 14 ho studiato tipo matto e che ho dato giorno 4 no?
Bene,ce n'era un secondo che era giorno 11 luglio e che hanno differito al 17 luglio
Mi sono focalizzato dato che ho ripreso a studiare manco un due giorni dopo l'ultimo esame,sul fatto che FOSSE il 17 e non l'11,di conseguenza che fosse prenotabile fino al 12 e non fino al 6.
Ecco mi sono sbagliato,lo dico a mio padre strammatizzando e dicendo che ho vinto il "minchione d'oro" per questo mese(onestamente io faccia a terra e delusissimo)e....sbuffa e comincia a dire con tono interrogatorio e ora?fra quanti mesi lo dai?fra un anno?e quando ti laurei?al che io preso molto in contropiede gli faccio notare che la sessione di esami è a settembre(manco un mese.) E che ogni volta mi si fanno pulci come se non facessi un cazzo.
"eh ma un colpo non dai esami perché c'è il covid,un colpo perché sei preso a male e ora fai minchiate"
Io mantengo la calma e mi difendo dicendogli che è eccessivo e avrebbe potuto dirmi molto tranquillamente solo "quando è la prossima sessione" ed invece no.
Rinfacciato che quasi è colpa mia il fatto che nel 2020/21 ha colpito il mio rendimento:secondo semestre del primo anno accademico+ intero secondo anno accademico ci sono state solo delle lezioni scadenti e asettiche a schermo,con un mondo impazzito e 2 mesi di fila chiusi a casa(marzo 2020/maggio 2020 con anche periodi di zone colorate fino a metà 2021)in cui bisognava uscire con autorizzazione che mi hanno ucciso accademicamente voglia ed interesse(ho comunque dato 4 esami a.a 20/21 e 5 nel 19/20 benché a pezzi),in cui ho perso il gruppo studio e le amicizie neonate in facoltà,in cui la relazione con la mia ragazza si è logorata e si è ammalata di depressione per poi mollarmi e metterci anche delle corna nel mentre perché si.
Rinfacciato che ho osato avere periodi di alti e bassi in cui ho sempre cercato di performare e fare nonostante fossi "preso a male".
4 anni del cazzo piuttosto che 3
E tu che ti vanti di essere l'unico in famiglia a non farmi pesare le cose come dici,reagisci così perché ho sbagliato una data del cazzo per prenotarmi.
Tu che mi hai visto piangere e appassire per un anno,che mi hai visto andare più volte dalla psicologa perché non ce la facevo e piuttosto che apprezzare il resto,conta questo.
Non mi meritate,vi meritavate il figlio più tossico del mondo che usciva di casa solo per non farsi sentire,che vi dava problemi su problemi a farvi chiedere dove avete sbagliato,mentre invece qua si chiede sempre dove sbaglio io.
Chissà quante ne avete fatte passare a mia sorella,che di problemi ne ha avuti molti di più e ci ha messo anche di più a prendere quel pezzo di carta,o forse no, alla fine lei ha trovato l'amore della sua vita e a 22 anni viveva da lui,cosa di cui purtroppo io non ho avuto la fortuna e quindi mi state già vedendo sfavorito in partenza perché non mi sono sistemato subito come lei,come se la botta di culo di trovare l'amore al liceo e di trovarlo con la casa di proprietà per convivere bella e pronta, sia da tutti e per tutti.
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Tutto questo è troppo
Sia chiaro a tutti: dire soltanto "assolutamente", senza aggiungere un sì o un no dopo, non vuol dire nulla. È la peggiore scorrettezza che si possa fare ai propri interlocutori, proprio da gaslighter - si dice così oggi, no?
Quindi, taglio corto e punterò su altro, piuttosto che sull'effetto sorpresa: troppo in entrambi i sensi, positivo e negativo.
Una settimana d'inferno, un'altra in purgatorio e poi, come Dio onnipotente, ho visto, nel progetto compiuto, il mio paradiso. E con ciò, soddisfo il mio bisogno di teatralità e inneggiamento religioso alle mie gesta del tutto gratuito e immotivato.
Ho dovuto lottare, tuttavia, per far valere un mio diritto, e questo è un fatto. A quanto pare, è stato visto anche di cattivo occhio da qualcuno - come se, invece, avessi voluto scavalcare alcuni e sfavorire altri. E invece, invece, ho solo cercato di essere trattato alla stregua di chi ci era già passato, ma con più tranquillità.
Mi è stato parlato di merito e io stesso, ad una certa, l'ho messa sotto questo aspetto. Oggi, che è tutto finito, la vedo sotto un'ottica un po' diversa e, come per molti altri aspetti, non la voglio più mettere sotto la luce della giusta moneta. Non solo, almeno. Perché è vero che un mondo ideale si baserebbe sulla meritocrazia, ma non ci sarebbe nemmeno l'arrivismo, in tale mondo ipotetico.
Quando tutto è finito, ho potuto constatare quanto critico sia e sia stato nei miei confronti, ma anche quanto egoista volessi e avrei voluto essere, al contempo: non solo ho pensato di non meritare tanti ostacoli, ma ho anche avuto la pretesa di pensare che, di tutti quelli che potessero essere nelle mie condizioni, io, proprio io, non avrei dovuto esserci. E questa non è affatto una bella cosa da pensare: chi è, invece, che merita le difficoltà? Magari, chi le genera agli altri, soprattutto per il solo gusto di farlo.
Per anni ho pensato, in viaggio su emotive montagne russe, di dovermi meritare il bene e dover fare in modo di non meritare il male. Come se poi le proprie azioni fossero la sovversione dell'eterno coin flip, che è il fato. E quando ho iniziato a coltivare il pensiero opposto, cioè che il caso è caso e bisogna cercare solo di averla vinta contro la stocastica, ho dato più di quanto dessi prima. Via agli alibi, niente più spazio a scuse e bias che fomentano l'immobilismo e le solite lamentele vuote. E così come l'ho detto a me stesso, l'ho detto agli altri. A volte apprezzato, a volte ignorato, altre disprezzato. D'altronde, bisogna saper accettare anche questo, specie quando i consigli sono non richiesti.
A chi dice che io non libero facilmente le mie emozioni: sento il perenne bisogno di tenerle a bada, talvolta così strette al guinzaglio da farle svenire o almeno stordirle. E poi, quando non ne temo più l'effetto, le lascio andare: se hanno ancora la forza di esprimersi, lo fanno liberamente. Altrimenti, se è troppo tardi, dalle loro ceneri nascono nuovi germogli, con la probabilità evoluzionistica di aver imparato qualcosa, oppure no, da quanto accaduto.
Ed ecco che, quando Davide ha battuto Golia, quando la voglia di non arrendersi è stata più forte della paura, ho sentito la bontà di tale soppressione: se mi fossi fatto prendere costantemente dalla rabbia, dal terrore, dalla delusione e dallo sconforto, oggi starei scrivendo parole completamente diverse.
Quello che ho detto in precedenza, purtroppo, resta: non riesco a cancellare le brutte emozioni che sono intercorse da fine settembre metà ottobre, nonostante la soddisfazione e la gioia, immense, vissute a valle di quella che è stata a tutti gli effetti un'avventura. Non riesco a scrollarmi completamente di dosso l'idea di non aver dato il massimo, di essere stato frettoloso e di aver raffazzonato, sotto molti aspetti, un lavoro che non solo doveva essere cruciale per il mio futuro, ma che mi è sempre piaciuto e che ho scelto con amore.
Eppure, l'applauso scrosciante e la platea di amici davanti a me, ad aspettarmi, è stato sorprendente. Infatti, la prima cosa che ho pensato è stata questa: è troppo, troppo per me.
I complimenti di tutti mi hanno inorgoglito, certamente, ma ho sentito come se fossero quasi d'obbligo: impossibile non farli, impossibile non pensarli, ma non per questo ponderati. Ci si complimenterebbe mai con un adulto normodotato di aver scritto il proprio nome con una penna? Eppure, la prima volta che un bambino scrive il suo nome su carta, con una grafia discutibile e con eventuali errori di ortografia, tutti gli applaudono e gioiscono - con lui e per lui.
Ecco, è qui che vivo il mio dualismo: dire che questo è troppo è al contempo un atto di umiltà, se si guarda l'aspetto banale, quello relativo al non meritare questo gesto in valore assoluto, e uno di superbia, se si ascolta la mia ammissione di colpa, cioè di non aver dato il massimo.
Concludo questo lungo, noioso, forse troppo mesto monologo: ho ringraziato più o meno tutti quelli che mi sono stati accanto in questi anni, dimenticando certamente qualcuno, e ho sentito che non fosse abbastanza.
Credo, a questo punto, di dovermi rendere grazie anche da solo e godermi i traguardi, anziché pensare a cosa è andato storto e cosa poteva andare meglio.
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Questa sera sono andata di nuovo a fare un'esplorazione in libreria per cercare regali. Mi segno il link all'altro post che avevo fatto tempo fa per averlo comodo per le prossime occasioni. Questa volta stavo cercando qualcosa per un ragazzo di seconda media, un target relativamente inedito per me, anche perché mi ricordo cosa leggevo io, ma non ho abbastanza confidenza con lui da sapere se è roba che potrebbe apprezzare (e non so nemmeno se ci siano ancora in circolazione i miei titoli preferiti... ecco, ora che ci penso devo controllare se le raccolte di racconti della super junior mondadori siano ancora pubblicate e in che veste grafica, c'era serie di "storie di giovani ..." che mi piaceva un sacco e tipo quella degli alieni era a cura di Asimov e un paio di storie mi fanno ancora emozionare se ci penso *_*)
Intanto stasera volevo sfogliare un libro di cui avevo sentito parlare per mio papà e con l'occasione ho fatto una prima raccolta di titoli interessanti, poi vedremo.
Ho trovato questo "Noi inarrestabili" di Yuval Noah Harari che è una strana versione della storia dell'umanità e delle sue interazioni col mondo, con un filo conduttore del tipo qual è il nostro superpotere, ha anche delle belle illustrazioni ed è fitto di testo ma mi pare molto scorrevole e vorrei leggerne qualche altra pagina per capire meglio il taglio. Quello di Michela Murgia l'avevo già visto e mi era piaciuto, mi sa che lo volevo regalare anche a una mia amica e non ricordo se poi l'ho fatto per davvero, ma prima o poi lo prenderò sicuramente. Di libri come Lost in translation invece ne ho già regalati e ne ho pure io e mi piacciono un sacco, e sarebbe forse anche particolarmente adatto, considerato che il destinatario ha già vissuto in tre paesi con tre lingue diverse.
Questi sulla lotta alla mafia e sulla vita di Gino Strada me li segno qui, ma sono troppo impegnativi per questa occasione, così come altri sulla Resistenza, i migranti e la storia delle battaglie sociali e del femminismo che per fortuna ormai riempiono scaffali interi. Mi piacerebbe un giorno essere nella condizione di regalarli, ma ancora non ci sono le premesse.
Questi due romanzi me li sono salvati a promemoria degli autori: La figlia della luna di Margaret Mahy l'ho letto un sacco di volte (è uno degli ex Gaia Mondadori, una delle mie collane preferite da ragazzina) e vorrei vedere se ci sono altre opere della stessa autrice, invece quello di Gaiman non l'avevo mai sentito e vorrei provare a trovarlo in inglese, magari per l'anno prossimo.
Per il mio giovane destinatario ho pensato anche alla serie di pseudo-diari di Keri Smith, che mi guardano sempre dallo scaffale e che non ho ancora avuto l'occasione di regalare a nessuno >_< anche se ogni Natale mi cade l'occhio perché sono bellissimi secondo me. Forse il più interessante per cominciare è anche il più comodo da portare, la versione pocket del diario da distruggere, però anche quello degli sbagli mi piace molto - così come quello del museo - insomma, ho letteralmente l'imbarazzo della scelta u_u
Per le mie nipotine invece per una delle prossime volte mi sono segnata questi, che sono dei fumetti, dato che un vero e proprio fumetto loro l'hanno sperimentato poche volte e sarebbe anche ora di cominciare seriamente, dico io *_*
A proposito di fumetti, personalmente ho lasciato un pezzo di cuore davanti ai ricettari di ramen e dumpling a fumetti, sono bellissimi *_* il ricettario ispirato a LOTR potrebbe essere interessante pure lui, ma non ho avuto tempo di sfogliarlo (e purtroppo credo non ci sia nessun fumetto >_<)
E per finire, la Storia dell'editoria è il libro che ho preso per mio papà, ne avevo sentito parlare in un podcast e mi pare molto scorrevole e perfetto per lui. "Educare controvento" di Lorenzoni lo vorrei leggere io, così come quello di Munroe, che è una specie di esercizio mentale di quelli che mi tengono sveglia la notte ma nel senso buono, tipo le lunghe discussioni di approfondimento qui sul tumblr su roba assurda. Gli ultimi due li ho salvati proprio pensando chi qui sul tumblr è appassionato di flora e fauna come me (anzi anche di più, direi, a giudicare da alcuni post): il librone sui vermi è tutt'altro che breve, è un bel malloppo rosa fitto di informazioni, mentre il Bestiario selvatico stava nel reparto delle robe dei musicisti e della musica per via dell'autore, Massimo Zamboni, e ha delle belle illustrazioni realizzate da Stefano Schiaparelli raccolte tutte insieme alla fine.
E insomma, più ne vedo e più ne vorrei e la scelta è davvero difficile! Mi sa che dovrò fare almeno un altro giro u_u
(Ma a chi la racconto, starò come minimo qualche altra dozzina di ore a girare tra gli scaffali XD)
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Lascia al tempo fare il suo corso magari ti sorprenderà
Questa è la storia di Vera e Nando, il destino come li aveva fatti incontrare li aveva separati per sempre o almeno così credevano...
Chat del 31 dicembre ore 23:45
Nando: ehi Vera sono il ragazzo più felice del mondo!
Vera: ... perché? Che è successo???
*pensiero di Vera: temo di aver capito purtroppo*
Nando: ce l'ho fatta! Finalmente lei è mia, sono fidanzato ufficialmente con la donna della mia vita, quella che ho desiderato in tutte le ragazze che ho conosciuto!!
Vera: buon per te.
Nando: per essere mia amica mi aspettavo un po' più di entusiasmo Vera da parte tua
Vera: yuppy. Ti va bene così?!
Nando: ok dimmi che hai? Uno dei tuoi soliti crolli?
Vera: No Nando, ero felice anch'io prima che mi mandassi questo messaggio e non è gelosia la mia è solo che mi fa ancora male pensarti tra le braccia di un'altra, io ti ho amato e ho bisogno di tempo per guarire questo mio cuore malato d'amore, non riesco ad essere davvero felice per te perché anch'io ti ho desiderato, ti ho sognato in una vita insieme, anch'io ho ricevuto da te un ti amo e un bacio, il mio primo bacio. Ma tu hai mutato i tuoi sentimenti con il tempo mentre i miei invece si rafforzavano. Quindi scusami se non sono felice per te, ma anch'io ho vissuto un sacco di momenti con te e non è facile per me chiudere il passato dietro una porta e non aprirla mai più, soprattutto se è un passato troppo recente, le cui ferite d'illusione bruciano ancora.
Nando: Oh Vera pensavo ingenuamente ti fosse passata, non volevo ferirti lo sai, non l'ho mai voluto e mi dispiace di averti illusa tanto, ma non ti amo più da un pezzo, al cuore non si comanda lo sai. Spero potremo restare amici e continuare a sentirci, non ti voglio perdere e ci sarò sempre per te. Ma tu più di chiunque altra sa quanto ho sognato e desiderato lei con tutto il mio cuore
Vera: si lo so, anche se è diversa da come la descrivevi un tempo
Nando: in che senso?
Vera: non ricordi: capelli biondi un po' ricciolini come le onde del mare, occhi azzurri ma da cerbiatta, alta e magra, sportiva ed elegante nel suo paio di jeans, possibilmente con un accento inglese da farti viaggiare nel nord Europa ad ogni suo sussurro. E invece lei è mora e ha gli occhi scuri, non è chissà quanto alta ed è italiana al 100%.
Nando: hai ragione ma è lei nonostante tutte queste differenze che aspettavo da una vita. Quella che hai descritto era la ragazza che desideravo da adolescente, per sentirmi una sorta di supereroe con una lady di tutto rispetto da fare invidia a tutti i miei coetanei che mi definivano strano e un fallito.
Vera: lo so ... Vabbè che devo dirti allora congratulazioni! Sono (fintamente) felice per te. Ma pensi davvero che lei accetterà il nostro rapporto anche se solo di amicizia, io non credo, lei ti vorrà solo per sé magari non ora, ma tra qualche mese ti chiederà di scegliere e tu ovviamente finirai per scegliere lei, chiudendo tutto con me. Quindi non voglio più collezionare ricordi di noi per poi ritrovarmi con nulla. Preferisco approfittare che tra qualche minuto inizia un nuovo anno per andare avanti senza di te.
Nando: Vera non dire così... Non voglio perderti
Vera: Nando mi hai già persa. Ecco che fanno il conto alla rovescia 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2 ,1 buon anno! E buona vita, addio. Una sola cosa ti chiedo pubblica quei tuoi racconti in forma cartacea anche se a quel concorso non ti presero in considerazione è davvero un peccato tenerli nascosti su questi social.
Nando: addio Vera buon anno anche a te, ti auguro il meglio e ancora scusami, grazie di ogni cosa che abbiamo vissuto, non volevo finisse così.
*chat eliminata*
...
5 anni dopo
Tg 2: «E per la rubrica dei lettori più appassionati ecco salire in prima posizione la saga "SAOA" di Nando Fritz! Che con il suo miscuglio di fantasy e fantascienza ha conquistato grandi e piccini!
Vera: «Nando, quel Nando almeno ha seguito il mio ultimo consiglio, alla fine ha pubblicato con quella famosa casa editrice per ragazzi ed ecco che come pensavo ha ottenuto un grande successo per la sua fantastica immaginazione e originalità».
Tg 2: «É previsto il lancio del suo nuovo libro nella Mondadori di Roma il 20 ottobre alle 14:00, non mancate per scoprire quale altra perla è uscita dalla sua magica penna. E ora passiamo allo sport, anche quest'anno l'Italia non si è classificata per i mon...>>.
*Vera spegne la TV e si annota quella data sull'agenda del telefono*
*pensiero di Vera: semmai dovesse capitare un torneo a Ciampino in quei giorni magari ci potrei fare un salto, giusto per togliermi la curiosità*
...
20 ottobre ore 13:30
Vera al telefono con i genitori: «niente da fare, sono arrivata 6°, sempre le solite sul podio, vabbè mi rifarò la prossima volta ahah. No non riparto subito, penso di andare a farmi un giro nella libreria qui vicino è così maestosa, con tutti quegli scaffali pieni di libri dalle copertine più svariate. Si sto attenta, come sempre, mamma non sono più una bambina. Si vi chiamo quando entro in autostrada, tranquilli. A dopo ciao ciao ciao»
*Vera cerca la libreria tra i vari negozi di quel centro commerciale, e fa lo slalom tra tutta quella gente che si era fatta prendere dalla febbre dei saldi autunnali. Una volta superato il negozio di lingerie eccola la più bella Mondadori che avesse mai esplorato, all'ingresso era presente una sorta di bancarella con i libri in svendita, mentre vicino alle scale, che portavano al secondo piano con vista e salottino per leggere i libri di seconda mano, erano posizionati dei cestelli pieni dei nuovi arrivi. Mentre al piano inferiore situato un po' sottoterra c'era un delizioso bar stile retrò con tutto l'arredamento in legno che dava davvero la sensazione di essere accolti in un caloroso abbraccio e l'aria era intrisa di quell' inconfondibile profumo di thè caldo di ogni tipologia e sapore. Infine superati i vari scaffali di ogni genere letterario immaginabile e svoltato a destra rispetto all'angolo dedicato alla lettura dei più giovani, ecco la zona delle conferenze e firma copie. Era allestita come una sorta di red carpet per i divi del cinema, solo che stavolta era dedicata ai "divi" dei lettori. E poi lo vide, lo riconobbe subito Nando che stava venendo intervistato dalla Rai, la stessa Rai che anni prima aveva ignorato i suoi racconti. Non era cambiato molto fisicamente, sempre magro, di altezza media, non troppi muscoli e quei capelli castani un po' ribelli e si era fatto crescere un po' di più la barba. Anche Vera non era poi tanto cambiata, sempre quattrocchi, un po' pienotta anche se di meno rispetto ad anni prima, vestita casual con i capelli nero corvino che le cadevano sopra le spalle. Qualche anno prima aveva provato con un taglio corto, seguendo l'idea che aveva letto da qualche parte che le donne tendono a cambiare acconciatura dopo una rottura, ma non solo era stato inutile cambiare taglio ma lei non riusciva proprio a vedersi con i capelli corti quindi lasciò che ricrescessero anche un po' più lunghi di prima.
Una cosa che colpì Vera, no non fu un libro che era in bilico sullo scaffale, ma l'aver notato che Nando era da solo, niente famiglia nemmeno il gatto tanto insopportabile per lui e soprattutto niente ragazza al suo fianco.
"Strano davvero molto strano, in un giorno così importante per lui quella non sta al suo fianco?! Mah, che strano rapporto hanno instaurato sti due" Pensò Vera.
Poi si scorse un po' tra le teste di tutti quei ragazzi che erano in fila per ricevere l'autografo sulla copertina dei loro libri di quella ormai famosa saga "SAOA". E riuscì a leggere il titolo del suo nuovo libro "Il tempo e i suoi misteri" con la raffigurazione di un ragazzo in divisa da cosmonauta che si premeva l'orologio da polso e da quello fuoriusciva un fascio di luce che immobilizzava ogni cosa.
Vera capì subito a cosa si riferiva l'immagine in copertina: un time-stop! Chissà cos'altro si è inventato stavolta Nando, quasi quasi lo compro, ma senza farmi notare, anche se ... mi piacerebbe avere un suo autografo, ho pur sempre fatto da braccio destro per un po' di tempo ed ero sua fan con lo slogan "721 rivoluzione". Magari non mi riconoscerà e così potrò avere il suo autografo senza scatenare eventi che possano variare le linee temporali. Ok, fermi un attimo ma sto parlando come lui ahah. E si mise a ridacchiare tra sé e sé. Un ragazzo lì vicino la notò e dallo sguardo perplesso che fece sicuramente pensò "questa è matta". Ma Vera lo ignorò e si mise in fila.
Intanto l'intervista per la Rai era stata interrotta per un problema con dei cavi, roba informatica, che se non fosse stato impegnato a vivere quei momenti di fama, Nando avrebbe sistemato volentieri seguendo uno dei suoi motti "fare del bene al prossimo".
La fila scorreva velocemente e solo 3 persone dividevano i nostri protagonisti dall'incontrarsi nuovamente. Vera sentiva il cuore battergli all'impazzata e sperò vivamente fosse solo emozione o adrenalina data dal momento e non il riaffiorare dei sentimenti che con tanta fatica era riuscita a reprimere.
Ancora una persona davanti a Vera, una ragazza sorridente con l'apparecchio ai denti, una gonnellina corta nera e delle calze a rete che le modellavano le gambe slanciate su dei tacchi eleganti, stringeva tra le mani il nuovo libro come il più prezioso dei tesori. "Che carina!" Pensò Vera. Prima di sentire lo stesso commento provenire da quella voce che conosceva bene, quella di Nando intento a ringraziare la sua fan e farle l'autografo con dedica. Sentì che la stava congedando con un saluto e ... un batti cinque. "È rimasto il ragazzo strambo di un tempo" disse tra sé e sé Vera, prima di rendersi conto che la ragazza aveva lasciato la fila e che ora a dividerla da quel suo caro scrittore-poeta era rimasto solo il tavolo stracolmo di quel suo nuovo racconto. "Ok Vera respira e comportati come una semplice fan, non farlo insospettire" cercò di ripetersi mentalmente Vera come un mantra e prese uno dei libri passandolo a Nando limitandosi a sorridere.
Nando prese il libro, aprì alla prima pagina interna ed era pronto per la dedica puntando la penna azzurra sotto al titolo, alzò lo sguardo per chiedere il nome della fan e rimase quasi pietrificato vedendo Vera, la riconobbe all'istante, anche se lei cercava di nascondersi dietro alle sue ciocche corvine. E esclamò il suo nome a gran voce con un sorriso di entusiasmo e nostalgia : «VERA!! Vera Fleur, sei davvero tu? Non ci posso credere, tu qui dopo tutto questo tempo, nonostante tutto e tutti e per un mio romanzo» quelle sue parole attirarono l'attenzione di tutti compresa la truppa della Rai che stava finendo di sistemare per proseguire le riprese.
Rendendosi conto di aver attirato troppo l'attenzione Nando si rimise a sedere e si sbrigò a scrivere la dedica a quella ragazza che gli aveva donato così tanti bei momenti e in piccolo scrisse "se lo vorrai vediamoci al caffè nella viuzza parallela a questa troppo affollata tra un'oretta"
Vera riprese il libro e senza dare nell'occhio cercò di scappare da lì sentendosi comunque lo sguardo di tutti addosso.
Una volta fuori dalla libreria si affrettò ad uscire da quel centro commerciale, si sentiva girare la testa per le troppe emozioni. Uscita dal centro commerciale raggiunse un parco pubblico e si sedette sulla prima panchina libera. Aprì il libro sulle sue ginocchia e lesse la dedica del suo caro Nando:
"Alla dolce Vera il mio braccio destro e super fan.
721 rivoluzione e ricorda l'amore vince sempre.
Non ho mai smesso di volerti bene.
Il tuo Nando".
Senza accorgersene le iniziarono a scendere le lacrime lungo le guance e poi con la vista offuscata notò la scritta in piccolo e si alzò in piedi di scatto controllando subito l'orario sul display del cellulare, ore 14:50. Solo 10 minuti per trovare questo bar isolato. Iniziò a correre per le vie limitrofe e poi finalmente lo trovò "Bar della pace", se non è questo un segno ditemi cos'è. Entrò nel locale e lo vide seduto nell'angolino più nascosto con indosso una delle sue felpe blu oceano. Lo raggiunse e si scambiarono un lungo abbraccio stretti l'uno all'altro sussurrandosi i rispettivi nomi. Poi sedendosi iniziarono a parlare, cominciò Nando così: «Oh Vera non hai nemmeno idea di quanto mi sia mancata, ti ho pensata spesso e alcune volte passando vicino alla stazione ho pensato di venirti a trovare e riallacciare i rapporti. So che ti stai chiedendo dov'è lei, la ragazza che ci ha fatti separare 5 anni fa e devo ammettere che avevi ragione tu, che non era la persona che pensavo fosse e che era troppo gelosa e chiassosa per me. Mi ha fatto perfino discutere con i miei per dei suoi capricci e quindi sì l'ho lasciata dopo 2 anni di relazione».
«Aspetta» lo interruppe Vera, «hai detto 2 anni, ma corrisponde alla data di uscita del primo libro della saga».
«Si Vera, appena l'ho lasciata mi sono reso conto di aver perso una ragazza speciale e rara, tu, per rincorrere un'avventura del me adolescente. E mi sono ricordato dell'ultimo tuo consiglio, quello di pubblicare con un editore i miei racconti e così ho inviato a tutti gli editori una copia di "SAOA" e ho aspettato con pazienza una risposta. Dopo 4 mesi la risposta è arrivata da questo famosissimo editore, il racconto era davvero piaciuto e dopo qualche piccola miglioria e un paio di mesi di lavoro in team ecco uscire in libreria il mio primo libro. Vera se non fosse stato per te non avrei mai trovato il coraggio di fare questo passo, ti ringrazio dal profondo del mio cuore».
"Wow", solo questo uscì dalla bocca di Vera dopo aver ascoltato il discorso fatto da Nando.
Nando allora le prese la mano e tenendola stretta le disse ciò che in fondo Vera aveva sperato per tanto tempo: « Vera, so che non sarà facile avere davvero il tuo perdono per tutto ciò che ti ho fatto e so che alla fine ti eri convinta non fossi il ragazzo giusto per te... ma se ci fosse un briciolo di speranza ora che siamo entrambi più maturi di riprovarci seriamente, senza nasconderci, parlando di noi alle nostre famiglie, ritrovandoci almeno una volta a mese da qualche parte insieme, se ci fosse questa speranza sappi che io metterei tutto il mio cuore e l'etichetta "fidanzati" al nostro rapporto. Vera ti amo e forse in un angolo remoto del mio cuore non ho mai smesso di provare questo sentimento per te, ma la paura della distanza e dei nostri caratteri aveva preso il sopravvento. Ora siamo più grandi e maturi e io mi sento pronto ad una relazione seria con te. Cosa mi dici dolce Vera vuoi essere la mia ragazza?»
Vera era stordita, tutte quelle parole le svolazzavano nella mente e credette di aver solo immaginato tutto questo, si diede uno schiaffetto sul viso come per svegliarsi ma Nando e il suo sguardo innamorato erano ancora davanti ai suoi occhi, non sapeva cosa rispondere, aveva paura di soffrire di nuovo per lo stesso ragazzo, eppure l'istinto le sussurrava dì di sì. Così fece dopo aver tentennato per un po' di minuti. Si lasciò andare ed eccoli fidanzati Vera e Nando e chissà quante altre avventure aspettavano a questi due ormai non più ragazzini.
Nando accompagnò Vera a casa e i genitori di lei in un primo momento non la presero molto bene sapendo come aveva sofferto la figlia per quel fessacchiotto, ma vedendo gli occhi di Vera luccicare si convinsero a dare un'altra possibilità a Nando.
Così ogni mese si alternavano le visite alle rispettive famiglie e qualche viaggio tra musei e natura.
Nando fece conoscere anche al pubblico la sua fidanzata e i suoi racconti fantasy ed entrambi ebbero successo contentendosi la classifica dei bestseller.
E la vita dei due proseguì come nelle più belle fiabe "vivendo felici e contenti".
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