#e non riesco a non sentirmi un “fallimento”
Explore tagged Tumblr posts
Text
-
#ho raggiunto un livello di stanchezza/esaurimento tale che ormai piango praticamente tutti i giorni e per qualsiasi cosa#ma proprio anche per le cose “belle”#persone mi dicono di prendermi i miei tempi e seguire la mia strada senza mettermi a paragone con gli altri#e io ci piango sopra per un'ora#perché vorrei davvero fosse così però boh non riesco a non mettermi a paragone con gli altro#*altri#vedo persone laurearsi e farlo con voti alti#e io non riesco a finire e sono stanca e non uscirò con chissà quale voto#e non riesco a non sentirmi un “fallimento”#e mi manca talmente poco ma al tempo stesso mi sembra che questa fine non arrivi mai#e più cerco di convincermi che prima o poi finirò anche io e più mi sento indietro rispetto agli altri#e ho paura che tutto quello che ho fatto non servirà a nulla e che non mi sentirò mai realizzata#dio mio che stress io voglio solo dormire
3 notes
·
View notes
Text
.
#forse un giorno mi sveglierò senza sentirmi il più grande fallimento della storia però cristo dio se è difficile#dopo quasi un anno di crisi isteriche (letteralmente) devo ancora svegliarmi con il vomito per me stessa e rischiare relazioni professional#*i perché non riesco a controllare pianti immotivati#i knew trauma healing is a bitch ma gesù. io veramente implorò un po' di pietà
3 notes
·
View notes
Text
ieri come molti avranno letto purtroppo è stato trovato il corpo di una studentessa scomparsa pochi giorni fa e che frequentava vicino a me anche se in un’altra facoltà, si è suicidata per l’università, io negli ultimi due mesi ho vissuto un momento molto difficile con l’università stessa, non mi vergogno a dire che ho avuto più di una crisi di panico, più di una volta mi sono trovato a sentirmi un fallimento, più di una volta nella mia testa c’era solo il pensiero che non valessi quanto gli altri perché non riuscivo a memorizzare abbastanza cose nonostante stessi studiando ininterrottamente da mesi, ho odiato me stesso per quanto mi sentissi stupido, tutto perché c’era uno stress esorbitante attorno a questo esame, gente che doveva ripeterlo decine di volte, gente che torna a casa umiliata e in lacrime, ma per fortuna (tanta fortuna e anche bontà devo dire di un’assistente che nonostante fossi palesemente in crisi con me stesso ha avuto la pazienza di farmi uscire le cose da bocca) l’altro giorno sono riuscito a passarlo per il rotto della cuffia e non riesco a non pensare che nello stesso momento in cui io riuscivo a uscirne - almeno in parte - da quella brutta fase, c’era una ragazza dall’altra parte che ha abbandonato non solo lo studio ma la sua vita per lo stesso motivo, mi dispiace davvero tanto, vorrei ce l’avessi fatta anche tu, mi dispiace per tutti quelli come me, come te, che si sentono degli idioti e dei falliti solo per dei voti, per degli esami, non lo so spero un giorno si riesca a fare di più per rendere tutto più.. boh, umano? sì credo di sì
76 notes
·
View notes
Text
Sono sostanzialmente un essere semideficiente e semiumano in parte bradipo e in parte mitragliatore di cazzate che ricerca abbracci (femminili) come se fossero droga e va in trip ogni volta che ne riceve uno.
Sono un’altalena emozionale che raggiunge livelli stratosferici di gioia per poi precipitare negli abissi della desolazione e della nullità.
Sono un effettivo drogato di affetto in perenne astinenza.
Sono un musicofilo da strapazzo che canta e suona canzoni che nessuno vuol sentire e balla (male) canzoni che nessuno vuol ballare.
Non sono malaccio come scrittore, questo lo ammetto.
Sono una persona egoista e terribilmente possessiva che monopolizza il tempo delle altre persone e si lega esageratamente alle amiche al punto di star quasi male senza di loro e trascura gli amici, anche quelli che conosce da una vita.
Trascuro anche alcune amiche a dire la verità.
Cerco sempre di sentirmi utile per non pensare al fatto che in realtà vorrei che mi scoppiasse un aneurisma al cervello per togliermi di mezzo.
Mi sforzo di migliorare ma non ci riesco.
Sono un fallimento in tutto tranne che nell’unica cosa in cui sono davvero inimitabile: fare schifo.
Sono uno errore.
Porto la barba lunga perché è l’unico modo per nascondermi la faccia.
Il mio viso mi disgusta, non voglio vederlo e non voglio che lo vedano gli altri.
Sono geloso, possessivo, ossessivo, logorroico, immaturo, appiccicoso.
Sono un ingombro superfluo, niente di più
Ce la metto tutta per avere autostima e amor proprio, ma per quanto mi sforzi ogni mio pregio è anche un mio difetto.
Sono gentile, altruista ed educato, ma ho difficoltà a dire di no in molte occasioni, e quindi l’essere gentile diventa l’essere uno zerbino.
Sono affettuoso (non so esattamente se sia un pregio o un difetto) ma a livelli quasi morbosi.
Sono creativo e fantasioso, ma in modo esagerato, a tal punto da sfociare nell’immaturità, nella stravaganza folle e nella mancanza quasi totale di serietà.
Ho un aspetto e un modo di pormi che potrebbe farmi sembrare più vecchio, ma non dimostro abbastanza sicurezza, serietà, sono logorroico, macabro, malinconico, sdolcinato, e gentile al punto da sembrare debole
Sono solo un pazzo schizzato che si affeziona troppo alle persone, una presenza sgradevole.
Spesso mi fermo a pensare a come sia possibile che qualcuno mi sopporti abbastanza da essermi amico/a.
Cerco spesso di capire cosa ci trovino in me i miei amici e ho costantemente paura che mi vedano come mi vedo io e mi abbandonino.
Sono incoerente, inadeguato, invadente, inopportuno, imbarazzante, ammorbante e mi prendo troppa confidenza.
Sono geloso e iperprotettivo al punto che se un ragazzo appena conosciuto (in amicizia e non) dalle mie amiche non mi dovesse piacere o non mi dovesse ispirare fiducia passerei la serata con i pugni stretti se dovesse unirsi a me ed alla/e mia/e amica/e
Se il suddetto ragazzo dovesse far soffrire una mia amica la mia prima domanda sarebbe “Lo devo picchiare?” e farei di tutto per instillare odio per il suddetto nella ragazza sofferente.
Anche nel caso in cui nessuna mia amica dovesse soffrire per colpa di uno che non mi piace, cercherei di convincerla della “dannosità” del suddetto, per farli allontanare.
La metà delle volte che qualcuno appena conosciuto è gentile con me ho sempre il sospetto che mi stia pigliando per il culo.
Certe volte vorrei poter vedere come starebbero se io non esistessi, o se scomparissi all’improvviso.
Sono un inutile sacco mal confezionato di cazzate, un egoista paranoico morbosamente possessivo e geloso a livelli tossici
Senza l’amore dei miei genitori non sarei mai nato e sinceramente sarebbe stato meglio sotto tutti gli aspetti.
L’unico peccato sarebbe stata la “non nascita” di mio fratello, la sua esistenza è un dono, non uno spreco di materia vivente come lo è la mia.
Sono rabbioso, permaloso, invidioso e rancoroso, pieno di astio e odio, con un grande talento nel farmi il sangue amaro.
Sono una merda malinconica.
Sono spasmodicamente impaziente.
Sono uno stupido sentimentale patologico.
Sono uno sdolcinato penoso e un affettuoso morboso.
Sarei molto più utile da morto che da vivo.
Sono geloso, insicuro e con la costante paura di essere sostituito dai miei amici e ciò mi rende difficile fidarmi al 100%, spingendomi a dubitare della sincerità delle persone.
Sono paranoico, cinico, acido, rancoroso e vendicativo.
So di avere tanto affetto e amore da dare e sono consapevole di fare del mio meglio per cercare di rendere felici le persone, ma tolto quello non resta nulla di bello e buono.
Quello che ho di positivo è quello che posso dare, non quello che posso essere.
La mia figura ingombrante, sia fisicamente che non, è motivo di imbarazzo, me ne rendo conto, la mia faccia (con annessa barba) fa spaventare e scappare molte persone.
Purtroppo la barba è l’unico modo che ho per vedere la mia faccia nella minor misura possibile, rischierei di distruggere ogni specchio a craniate altrimenti.
Sono un veleno e una sciagura per chi mi conosce e per chi ha la sventura di affezionarsi a me, come facciano le persone a farlo proprio non lo comprendo.
Allontano le persone a cui tengo di più, distruggo tutto ciò che di bello la vita mi regala.
0 notes
Text
Ehi.. hai finito di lavorare? Io sono a letto e un po’ pensierosa.. pure per il fatto della partenza che non so che fare. Sto nervosa, mille pensieri contrastanti. Sto vivendo un incubo quest’estate te lo giuro, peggio delle altre.
Io non lo so se si riesce a rendersene conto dall’esterno, ma sfiderei chiunque a vivere quello che vivo io e non impazzire o non stare male e desiderare solo di sparire. Sono stanca di soffrire, di non riuscire a meritarmi qualcosa di buono per davvero e stanca di sentirmi sempre un extraterrestre. Riesco solo a sentirmi un fallimento in tutto, a sentirmi sola e mai abbastanza.
Non ce la faccio più..
23:28
0 notes
Text
stamattina ho preso un bel palo in fronte
ma devo dire che ormai non sento più nulla,
ormai vivo, respiro perché devo farlo, perché ormai sono qui.
penso spesso che forse alla maggior parte delle persone a cui sto intorno sto sul cazzo.
penso spesso che non sono fatta per stare in mezzo alla gente.
perché io sono spontanea, cerco di assomigliare agli altri per non sentirmi diversa ma ogni volta finisco per fare delle figuracce e mettermi in ridicolo.
ancora sono un adolescente
ancora sogno
ancora credo nell’amore vero.
altre volte sono quella ragazza egoista e ribelle che vuole solo ferire per non essere ferita
sono un mucchio di cose messe insieme
che anche io non riesco a capirmi
ma infondo mi amo
anche se non sembra mi amo
anche se sono un fallimento mi voglio bene
e che non so dimostrarmelo
ma mi amo.
#quotes#writers on tumblr#poetry#poets on tumblr#i am alone#i love you#leggere#lgbtqia+#salute mentale#music
1 note
·
View note
Text
perche andare avanti e provarci e riprovarci quando cio che puo accaderti è solo tutto un fallimento. vorrei imparare a gestire le cose e me stessa come fanno tutti ma non ne sono capace e questa situazione con farmaci su farmaci e psicoterapia non migliora piu di tanto. credevo di aver fatto un grande passo avanti e magari è anche cosi ma non è abbastanza. forse non mi sono impegnata abbastanza. ma ho voglia di mollare tutto. non lo posso fare per non vivere ancora peggio ma tutto cio è cosi stressante chr mi porta in una dimensione di angoscia e solitudine accompagnata da un vuoto che mi logora dentro. sento proprio consumarmi il petto come se stessi andando in decomposizione e come se mi stessero mangiando gli insetti. potrei m0rire per riuscire a non sentirmi solo peggio ma comunque non starei meglio e farei soffrire delle persone che credono di volermi bene solo perche sono esistita nella loro vita. vorrei trovare la pace a questa guerra. vorrei poter spegnere il fuoco che mi brucia cosi tanto e cosi lentamente da troppo ormai. ma come faccio. se non riesco neanche a portare una tela per pittorico dopo 3 mesi di scuola. mi devo arrendere, ma in che modo arrendermi? vorrei non essere mai esistita.
0 notes
Text
Penso di essere da quasi un anno in una sorta di stato depressivo.
Prima ero piena di vitalità e volevo sempre fare qualcosa o uscire di casa, andavo a correre, facevo miniature e mi sentivo molto più motivata.
Ora continuo a procrastinare tutto e la mia vita e tutto quello che mi circonda è un disastro. Un caos totale.
Mi rinchiudo in casa a passare le giornate a non fare assolutamente niente seduta sul divano, solo per poi sentirmi in colpa per aver sprecato la giornata, ma nonostante tutto non trovando le forze di cambiare.
Oltre a queste giornate, passo il restante a tenermi impegnata tra lavoro, relazioni e palestra solo per non fermarmi a pensare a quanto sono insoddisfatta della mia vita e di come non so portarla avanti e soprattutto di come non so cosa voglio fare effettivamente per sentirmi appagata.
È tutto un grande punto di domanda e mi faccio solo trasportare dagli avvenimenti esterni che giorno dopo giorno mi portano sempre più in fondo in un oblio dalla quale non riesco a uscire. O forse mi sono talmente tanto abituata a stare qui che sono io a non volerci uscire.
Più ci penso e più vorrei mollate tutto e scappare lontano per ricominciare, ma sarebbe solo un fallimento maggiore perché concretizzerei la mia incapacità di affrontare i problemi.
0 notes
Text
Il mio equilibrio si è rotto di nuovo.
Non riesco a dormire e se dormo lo faccio male.
Mi fermo a guardare il vuoto e piango. Piango perché mi sento un errore, un fallimento, qualcuno che non riesce neanche a comporre delle frasi di senso compiuto.
Certo, i miei problemi possono sempre essere messi in secondo piano. E intanto rimango indietro, nessuno mi parla davvero, né prova ad ascoltarmi...
Perché tanto posso aspettare.
Perché tanto posso aspettare cosa? Che tutti mi voltino le spalle? Che nessuno si accorga che esisto e che voglio sentirmi vivo e parte di qualcosa?
Mi sono rotto di nuovo. Le maschere non tengono più. I sorrisi hanno un gusto amaro, e le mie parole sono sempre più confuse e distanti.
Non ho più un dialogo con me stesso, né con gli altri.
Non ho più un muro pronto a proteggermi.
Non ho più nulla se non delle maschere di carta che bruciano con niente.
Ed è tutto così frustrante e doloroso che mi viene solo da piangere, mentre fuori sorrido e faccio finta di niente.
Perché tanto posso aspettare.
E nel frattempo sono lì, in quella stanza buia, pronto a uscire non appena qualcuno busserà alla mia porta.
Il problema è che posso aspettare quanto voglio, perché tanto quella porta non esiste, non nel mio buio.
0 notes
Text
Sono già passati 6 mesi.. nella quale come sempre non ho fatto un cazzo aspettando la possibilità di cambiare radicalmente vita. Ma se questa possibilità non arriva? Non voglio stare altri 6 mesi senza fare un cazzo e sentirmi più nullità di quello che sono eppure non riesco a prendere in mano la mia vita, neanche rispondendo alla possibilità di un colloquio perché la mia cazzo di ansia prende il sopravvento. Come posso continuare così? E se sarà così anche quando sarò da in altra parte?! Come posso crescere se sono un fallimento, un niente?!
Sono stanca già da troppo tempo, la mia mente è stanca , il mio corpo anche, e ritornano i pensieri negativi.. troppo negativi..
Respira!
0 notes
Text
Colpa mia
Sto di nuovo male. Mi sfogo con le persone e non trovo pace lo stesso. Cosa vuol dire tutto questo? E’ giusto stare così? La mia sofferenza ha un senso oppure no? Mi sento così stupida quando sto così. Sento che è tutta colpa mia. Sento che ho fallito nella mia vita. Questo nessuno riesce a capirlo. Il senso di fallimento forte che provo dentro di me ogni giorno che passa. Ma anche quando non ci penso. E’ sempre lì, dietro l’angolo ad aspettarmi. Insieme all’ansia, l’angoscia e tutto quello che c’è di brutto in me. Mi chiedo se ho mai provato gioia nella mia vita. Se la mia felicità è mai realmente esistita. O se è sempre stata solo un’illusione della mia mente stupida e bacata. Mi chiedo se mi merito di meglio. Mi chiedo se possono essere almeno serena. Mi chiedo se posso smettere di sentirmi così piccola e inutile. Mi sento abbandonata. Mi sento sola. Mi sento che nessuno può capirmi e aiutarmi. Mi sento persa. Sento che è solo colpa mia. E’ tutta colpa mia. Sento che non merito la pietà. La misericordia. Vorrei solo prendermi a calci in culo da sola. Provo troppo disprezzo. Troppo odio. Troppo dolore. Troppo tutto. Ed è solo colpa mia. Mi odio. Questo non riesco a cambiarlo. Non riesco ad affogare i miei sensi di colpa. Non riesco a fare in modo che non mi travolgano. Non riesco a non sentire il cervello tempestato di merda. Mi chiedo perché esisto. Che senso ha la mia vita. Se ci sta qualcosa di bello che mi aspetta. O semplicemente vado avanti per inerzia. So solo che vorrei smettere di soffrire. Vorrei che il malessere non si porti via tutto quanto. Vorrei che provasse un po’ di pietà per me. Anche se probabilmente non me lo merito. Vorrei chiedermi scusa. Ma non riesco a farlo. Vorrei perdonarmi. Ma non ci riesco. Vorrei soltanto qualcosa che adesso non ho
0 notes
Text
06:45 del 25 dicembre 2022.
Mamma mia, quanto tempo é trascorso. Non è facile descrivere alcune sensazioni. Oggi ho davvero rivalutato tante cose della mia vita. Mi sono resa conto di aver investito nelle persone sbagliate. É come se stessi guardando me stessa dall’esterno e riuscissi a vedere bene, chiaramente ogni cosa. Tirare le somme a fine anno è sempre difficile perché le cose cambiano e non sempre in positivo. Sicuramente una cosa l’ho accettata: la mia solitudine. Non mi dispiace questa sensazione, è come se ormai mi ci fossi abituata. Io non voglio finire in bancarotta di emozioni già alla mia età però quando vieni delusa inevitabilmente maturi e apri gli occhi. Realizzi e ti rassegni. Io mi sento così. Rassegnata. Forse semplicemente l’amore non fa per me. Magari esiste nella mia vita, sotto altre forme, non nella forma che più desidero. Forse semplicemente non è il mio momento. Non so dirmi che arriverà perchè mi sembra di prendermi in giro, é passato davvero troppo tempo e nessuno riesce più a farmi innamorare. Sono diventata apatica nei sentimenti. Sono sicuramente meno coraggiosa e spaventata di soffrire ancora. Davvero sono stremata, non ne posso più. Pensare al nuovo anno, significa pensare a quello che devo affrontare e so di doverlo fare da sola. Qualche volta piango perché penso di non farcela poi mi ripeto che devo essere forte e che riuscirò… E così cerco di tranquillizzarmi. Dopo tutto veniamo al mondo da soli e ce ne andiamo da soli, non ho realmente bisogno di qualcuno per vivere anche se sono convinta che in due sia tutto più bello. Non mi ricordo più l’ultima volta che sono stata davvero felice. Tutti i bei ricordi che ho sono stati macchiati dagli sbagli successivi. Ogni uomo che ho incontrato, alla fine, mi ha delusa così tanto da riuscire a farmi ricordare solo le cose più dolorose. Sono stata sfortunata? É probabile. Non riesco a non incolpare anche me stessa, per aver creduto alle loro parole, per essermi lasciata andare, per aver ignorato i segnali di pericolo grandi quanti una casa. In fin dei conti, io volevo solo essere felice. Quanto costa a volte la felicità. Per averla faremmo di tutto, anche credere ad una Bella bugia. Questo anno è stato strano. Non so definirlo realmente. Sono cresciuta tanto e ho sofferto ancora di più degli anni precedenti. Il motivo? Perchè ho amato. Mi sono innamorata di nuovo e mi sono rimessa in gioco. Fallendo, alla fine. Credo sia un po’ il cerchio della vita: amare, mettersi in gioco e soffrire. Mi dispiace sentirmi un fallimento in amore. Mi dispiace non riuscire mai a realizzare il desiderio di amare ed essere amata. Vorrei potermi abbracciare. Dentro di me, la sento. La vedo chiaramente. C’è una bambina che sta lì tutta triste. Io vorrei solo poterle dire che non deve piangere, che non ha sbagliato nulla. Sono cose che capitano e se non capitano non si cresce. Non si cambia. Chissà se tutti gli amori sbagliati mi stanno preparando a quello giusto. Come farò a riconoscerlo? E soprattutto riuscirò a nascondergli quanto ho sofferto prima che arrivasse? Non voglio partire col piede sbagliato. Spero solo di non essere troppo provata, troppo compromessa per essere amata. Le delusioni sono state davvero tante e ogni volta è sempre più difficile ricucire il cuore. Non so nemmeno se ci sono mai riuscita veramente o se sono ancora intenta a rattoppare il primo squarcio di tanti anni fa. Quanto buio ancora devo affrontare prima di poter finalmente vedere la luce? Lo so che le stelle brillano nel buio ma se devo brillare solo al buio, allora non voglio più essere una stella. Io voglio essere un girasole. Voglio essere io quella illuminata dai raggi solari e voglio girarmi dove vedo la luce. Anche se mi accecherà, io voglio solo vedere la luce.
0 notes
Text
29/11/2022
Sto piangendo. Mi sento davvero male, è completamente sparito. Non lo so faccio mille pensieri: quanto è importante questo persona per non mandarmi nemmeno un messagio? quanto sarà possible per lui accettare la mia richiesta? quanto è giusto da parte mia fare questa richiesta?
mi sento che tutte le mie sicurezze stanno vacillando. Lo sa che stavo presa male, lo sa che questa cosa non mi fa stare bene eppure ha scelto attivamente di non fregarsene nulla, di non mandarmi manco un cazzo di messagio di merda. come faccio ad andare lì il 7, sento già che sarà un fallimento. forse non dovrei comprare già il biglietto di ritorno, forse dovrei aspettare di vedere come va.
mi ha detto che gli manco da morire eppure può stare ore senza sentirmi mentre si vede con la sua ex, io cosa dovrei pensare?
non riesco a crederci, davvero. sono entrata in una spirale di pensieri molto sofferenti e che non mi stanno facendo bene per niente, e tutto questo mi fa dubitare sulla fiducia che gli posso dare, sul potermi affidare a lui. forse non posso davvero affidarmi a nessuno, vorrei solo qualcuno che si prendesse un po’ cura di me, almeno un po’. a questo punto non credo sia una cosa che potrà fare e va bene cos’, io non riesco a fare questa. Che senso hanno avuto questi mesi? non lo so, ma forse non tutto deve necessariamente avere un senso come Gabriele mi ha insegnato.
non mi sento stanca, mi sento solo sofferente, tanto soffrente. non andrà a finire bene e i presupposti si vedono stasera.
a questo punto che senso ha andare lì non lo so, davvero non lo so.
come è possibile che non gli sono venuta in mente una volta??
0 notes
Text
ho 26 anni e mi sento un fallimento:
mi sento un fallimento perché non riesco a finire l’università nonostante mi manchi un solo esame.
mi sento un fallimento perché non so cosa farne della mia vita.
mi sento un fallimento perché a 26 anni non ho nemmeno un amica, non so cosa significhi uscire il sabato sera, andare in discoteca, avere un gruppo con il quale passare le vacanze.
mi sento un fallimento perché tutti vanno avanti ed io resto ferma immobile al mio posto.
mi sento un fallimento perché non sto costruendo nulla con la persona che ho accanto.
mi sento un fallimento perché non riesco a piangere, non riesco a sentirmi abbastanza, non riesco a risalire in superficie.
mi sento un fallimento perché mangio, mangio, mangio senza riempirmi mai.
mi sento un fallimento perché non ho più interesse per nulla, non ho più sogni, ne ambizioni.
mi sento un fallimento perché ho un lavoro che mi fa sentire una stupida.
mi sento un fallimento perché non ho il coraggio di lasciare tutto e ricominciare daccapo.
mi sento un fallimento perché la gente me lo ricorda ogni giorno, in ogni momento.
mi sento un fallimento a causa di tutte le scelte sbagliate che ho fatto, a causa di tutte le persone di merda che ho incontrato.
mi sento un fallimento perché la mia vita la immaginavo diversa, la immaginavo piena di colore, di gioia e di bellezza.
mi sento un fallimento e niente più.
-peersefone
#amore finito#amore lontano#amore non corrisposto#citazione amore#frasi d'amore#frasi mie#frasi tumblr#amore mio#frasi d amore#citazione libro
11 notes
·
View notes
Text
Ho bisogno di sentirmi motivata da qualcosa, di svegliarmi e sentire la voglia o anche solo il bisogno di migliorare qualcosa nella mia vita, invece sono ferma, che oscillo tra letto e scrivania col tempo che sembra non passare mai. Sono schiacciata da responsabilità che non dovrebbero nemmeno sfiorarmi, da storie, da parole e da gesti non abbastanza ragionati. Con la consapevolezza che il malessere dipende anche da me e dalla negligenza che ho quando devo curarmi, dalla disattenzione e dal poco amore che do a me stessa. Vorrei imparare ad amarmi, ci provo da così tanto che coi fallimenti potrei riempirci una villa a tre piani e a ogni errore aumenta la potenza di quella stupida voce che aleggia nella mia testa ricordandomi che sono un fallimento e che difficilmente realizzerò qualcosa; quando ci penso vorrei che mi avessero detto dei "brava" in più, che mi avessero insegnato a dare attenzione anche alle cose che mi riescono bene, invece di binoculare ogni mio singolo movimento per trovare sempre qualcosa che non va. La distribuzione delle colpe in questi casi non serve a niente perché adesso che sono io l'adulto che si occupa di me dovrei essere in grado dare attenzione a quei dettagli che sono stati tralasciati eppure non ci riesco, per dieci cose che sono in grado di fare ad avere la mia attenzione sarà sempre per l'undicesima che non è venuta come doveva. Anche se a dire la verità il problema si pone così tanto spesso perché va già bene che su dieci cose riesca a farne una. Vorrei guardarmi allo specchio soddisfatta di quello che sto facendo e sopprattutto fiera di me. Dovrei imparare a dirmi che di strada ne ho fatta, perché mi sono migliarara tanto come persona, perché ho imparato ad avere una mia idea, ad ascoltare, ad allargare gli orizzonti e conoscere non solo per ripetere a pappagallo una lezione, ho imparato a leggere per capire invece di aprire la bocca con zero conoscenze e a scontarmi con opinioni diverse dalla mia (anche se c'è ancora tanto da migliorare su questo punto). Vorrei dirmi che quegli errori non sono simbolo di stupidità, ma il primo tassello per imparare e crescere. Dovrei dirmi che può capitare che l'ansia prenda il sopravvento e che dovrei solo darmi il tempo di imparare conviverci il meglio possibile fino a quando farà parte della mia quotidianità, dovrei smettere di sottovalutare il problema ripetendomi "non è niente di che" perché se ad oggi l'ansia è un problema e anche per tutte le volte che mi hanno e mi sono ripetuta quella frase. Questa non è una lamentela, ma una presa di consapevolezza, quello che spero essere un nuovo punto di inizio.
12 notes
·
View notes
Text
Ammissioni
Adesso che resto qui da sola -finalmente-, in silenzio, riesco a sentire tutto. Un tutto che mi parla. Un tutto che mi terrorizza.
Non so per quanto tempo ho cercato di capire senza capirci niente. Forse non volevo, forse non ero pronta, forse forse forse. Ora invece è improvvisamente tutto chiaro, nitido. Riesco a vedere le cose con il giusto distacco, riesco ad analizzarle. Accettarle ancora no. Per accettarle ci vuole tempo.
Sono stata tante cose e sono tante cose, ma temo di aver dimenticato cosa significhi sentirsi liberi. Che è un po’ come dire di aver dimenticato chi sono davvero, un po’ come dire che alla fine ho smussato gli angoli per te. Lo sai che lo odio. Lo sai che non ho vie di mezzo.
‘Prendimi così oppure lascia perdere’ Ho sempre pensato che potessi essere quella persona capace di dare un valore aggiunto alla mia esistenza. Mi sentivo al sicuro, sentivo di aver trovato un complice. Qualcuno con cui poter condividere, progettare, costruire. Qualcuno che fosse simile a me: tutta matta, tutta cuore. O forse lo volevo così tanto che ho fatto in modo che lo fossi, nonostante non lo fossi affatto. Dio solo sa quanto mi sbagliavo. Quanto ho chiuso gli occhi, e alla fine la porta ai sentimenti. Avrei dovuto sentirmi un po’ di più. Avrei dovuto ascoltarmi. Coccolarmi. Avrei dovuto ripetermi più spesso che il fallimento può andare bene, che siamo umani, possiamo cadere. Tanto alla fine ci si rialza, sempre. Le delusioni ci aiutano, ci servono a capire meglio chi siamo ma soprattutto cosa non vogliamo sentire.
Io non voglio sentirmi inadatta, non voglio sentirmi scontata, non voglio sentirmi inadeguata, non voglio sentirmi indesiderata e alla fine, ti dirò persino, non voglio più sentirmi sola. A che servono le mancanze? E a che servono le scuse?
Con quelle sei bravo. A giustificare sei sempre stato bravo. Io un po’ meno a lasciarti fare. Avrei dovuto andarmene alla prima mancanza. Alla prima disattenzione. Invece sono rimasta.
Per amore, certo, per amore. Com’era? Mille pene?
Provo molta tenerezza quando provo a guardarmi dentro. Forse anche per quello non lo faccio quasi mai. Per paura di sprofondare, di farmi assalire dallo sconforto. No ne ho bisogno, penso. Mi chiedo come siamo arrivati a questo punto. Il punto in cui mentre mi parli non ti credo più. Sei solo tante belle parole.
A me comunque le parole hanno sempre fatto compagnia. Quelle belle però, quelle che mi fanno stare bene, che mi fanno sentire come se il mondo fosse nelle mie mani. Ti ho teso le mie mani e ora guardami.
Ti ricordi cosa dicevo sempre? ‘Al per sempre non ci credo, tienimi le mani giorno per giorno e corri con me’ Devi averle lasciate da un pezzo, ed io devo aver finto per un po’ di non essermene resa conto. Mi sono fermata e ho aspettato, ho aspettato, ho aspettato. Alla fine ho capito che potevo benissimo fare da me, quindi perdonami, spero mi perdonerai se nonostante i tuoi sforzi, adesso, sono troppo lontana. Spero mi perdonerai se ora io non voglio più essere raggiunta. Perdonami, se puoi, e ricorda che ti voglio bene.
10 notes
·
View notes