#e la maggior parte sono abbastanza negativi
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The Will of the Many - James Islington
"The Will of the Many" di James Islington è il primo volume di una saga fantasy. Il romanzo narra di Vis, un ragazzo orfano che verrà adottato da un senatore, per cui dovrà cercare informazioni di tipo politico all'interno della prestigiosa Accademia, scuola elitaria di tutti i figli delle figure più illustri di questa società.
In breve il romanzo è questo, ma ciò che lo rende più interessante è la struttura della società nella quale è ambientato. Infatti, la società è suddivisa in diverse classi, ispirate a quelle della Repubblica Romana, in modo piramidale, in cui coloro che stanziano al gradino più basso devono cedere la volontà al gradino appena successivo, e così via, fino ad arrivare alla punta. È evidente, quindi, che questa società sia basata sulla volontà degli esseri umani, che diviene la moneta di scambio per la sopravvivenza. Questo aspetto ricorda la società odierna, nella quale la valuta maggiore è il tempo, la nostra attenzione e, di conseguenza, la nostra volontà. L'autore riesce a creare e strutturare un mondo che è metafora della società odierna, in modo naturale e brillante. Il mondo che viene creato dall'autore è non banale e ben descritto: a partire dalla descrizione piramidale della società, vengono descritti in modo estremamente approfondito le dinamiche politiche, i pensieri stessi della società, i difetti che questa detiene. Niente è lasciato al caso. James Islington crea un mondo reale da quanto minuziosamente viene descritto: ogni cosa al suo interno ha un senso, dalle materie scolastiche, al nome dato alle infrastrutture. Lo stesso funzionamento magico viene descritto esplicitamente, attraverso descrizioni che aggiungono alla vicenda grande veridicità e che trasportano il lettore all'interno del romanzo. Le descrizioni sono caratteristica non indifferente del romanzo, soprattutto quelle dei luoghi: questi vengono descritti e proposti al lettore come se fossero delle fotografie, poiché l'autore non si limita affatto. I luoghi descritti, comprese le infrastrutture, ricordano moltissimo l'architettura antica romana, ma sono circondati da un'aura magica, resa possibile dalla scelta accurata dei termini. Anche i personaggi sono ben approfonditi: Vis, che è il protagonista, ma anche tutti coloro che compaiono, vengono introdotti non solo da un punto di vista estetico, ma nel corso del romanzo si percepiscono tutte le sfumature dei loro caratteri. Questa accuratezza è magnifica, magica. Ovviamente il personaggio di Vis è colui che si conosce meglio, anche perché è proprio lui il narratore. Vis è sicuramente il classico protagonista fantasy prescelto, con alle spalle un passato degno di nota e ricco di domande senza risposta, ma nonostante ciò è molto originale e si discosta dalle consuetudini. È da apprezzare come egli venga introdotto: l'autore non parte con una sua descrizione fisica e caratteriale, bensì lo presenta al lettore piano piano, di pagina in pagina. Si potrebbe dire che è Vis che si svela di volta in volta. Tale scelta rende la narrazione più scorrevole e concatenata, senza bloccarla inutilmente. Vis è un ragazzo coraggioso, che combatte per la verità, sapendo di non aver più nulla da perdere. Ha moltissimi aspetti negativi, che si svelano con la lettura, ma questi lo rendono più umano. Infatti, una qualità da apprezzare è proprio la sua umanità: il lettore diventa a tutti gli effetti un amico di Vis, un suo compagno di avventure, nonché custode dei suoi segreti. Il legame che si crea nasce dalla lettura stessa che porta il lettore ad immaginarsi in carne ed ossa il protagonista. Una peculiarità del romanzo è la trama stessa: essa è fitta di misteri e domande, che naturalmente non vengono risolti in questo primo volume, ma essi sono proposti e raccontati con uno stile non semplicistico e banale, bensì con uno stile ricercato e funzionale. Da qui si evince che il ritmo del romanzo, nonostante la sua mole, è abbastanza veloce, per lo meno tradotto, proprio perché Islington fa nascere nel lettore un interesse sempre maggiore che lo spinge a proseguire nella lettura.
"Ascolta. Guarda. Taci."
Questo primo romanzo della saga "Hierarchy" ha superato le aspettative da ogni punto di vista, perché non solo propone delle ambientazioni in stile dark academia, la seconda parte del romanzo è proprio ambientata nell'accademia, ma ne aggiunge di altre con un'enfasi straordinaria. Ora non resta che aspettare il seguito.
10/10
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6 Benefici Dei Farmaci Per La De
La disfunzione erettile è usuale condizione che influenza innumerevoli maschi in tutto il mondo. Può avere un considerevole impatto su autostima, connessioni e generale stile di vita. La buona notizia è, ci sono funzionanti terapie offerti, inclusi preferiti farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra.
Proprio qui sono riportati i 6 vantaggi derivanti dall'uso di questi farmaci per la disfunzione erettile:
1.Potenziata Prestazioni sessuale
Uno dei i più istantanei e ovvio vantaggi dei farmaci è potenziato sessuale efficienza. Medicinali come Cialis, Cenforce e Kamagra lavoro migliorando il flusso sanguigno al pene, aiutando a raggiungere e mantenere un'erezione abbastanza per il rapporto. Questo può a un extra gratificante sessuale per entrambi i partner.
2.Potenziato Fiducia e Autostima
La disfunzione erettile può avere un impatto pesante sulla fiducia e sull'fiducia in se stessi di un ragazzo . affrontando l'ED in modo correttamente, farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra possono riportare indietro un ragazzo di mascolinità e sessuale fiducia. Questa rinnovata fiducia in se stessi può avere positivi effetti a catena in altro aree della vita, incluso lavoro e le interazioni sociali.
3.Migliorato Relazione Alta qualità
Sexual affetto è un cruciale componente di la maggior parte romantico partnership. L'ED può creare significativo stress e ansia e sforzo tra partner. Affrontando il problema, farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra possono aiutare migliorare relazione completa soddisfazione e intimità. Questo, di conseguenza, può a un più armonioso e soddisfacente partnership .
4.Comodità e Accessibilità
I farmaci per la disfunzione erettile come Cialis, cenforce e Kamagra sono estesamente facilmente disponibili e abbastanza facile a ottenere con una prescrizione. Il Cialis, ad esempio, è conosciuto per la sua lunga durata di azione, che dura fino a 36 ore, che consente più spontaneità rispetto ad vari altri farmaci. Kamagra e Cenforce sono prontamente disponibili in numerose forme, come compresse e gelatina orale, dare opzioni per maschi che potrebbe avere problema ingerire pillole.
5.Sicurezza e protezione ed Efficienza comprovate
Cialis, Cenforce e Kamagra sono stati effettivamente accuratamente esaminati e verificato come sicuri ed efficiente per la maggior parte degli maschi affetti da disfunzione erettile. Questi farmaci provengono da un corso di medicinali chiamati fosfodiesterasi tipo 5 (PDE5) inibitori, che hanno usati successo da innumerevoli uomini in tutto il mondo. Sebbene gli effetti collaterali siano possibili, sono solitamente leggeri e momentanei . Tipici effetti negativi composti da frustrazioni, vampate di calore e indigestione acida.
6.Trattamento Potenziale per Vari altri Condizioni
Notevolmente, medicinali come il Cialis sono scoperti per avere benefici oltre trattare l'ED . Ad esempio, Cialis è inoltre accettato per il la cura dell'iperplasia prostatica benigna (IPB), un problema caratterizzato da una prostata più grande. Questo doppio prestazione può fornire aggiuntivi benefici per maschi quello sperimentare sia ED che BPH. Studio è continua per scoprire aggiunto guarigione usi per questi farmaci .
Pensiero finale
L'impotenza può essere difficile condizione, ma medicine come Cialis, Cenforce e Kamagra forniscono efficace soluzioni. Questi farmaci forniscono potenziati sessuali prestazioni, potenziati in se stessi -confidenza, meglio relazione qualità, comfort, dimostrato sicurezza e potenziali benefici per vari altri problemi. Se avverti sintomi di disfunzione erettile, chiedi consiglio a un operatore sanitario per capire il trattamento più appropriato per le tue requisiti. Con l'strategia giusto, puoi recuperare il controllo salute e benessere relativo al sesso. Benessere e potenziare il tuo salute generale.
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6 Vantaggi Dei Farmaci Per La De
La disfunzione erettile è tipico condizione che influenza numerosi ragazzi in tutto il mondo. Può avere un considerevole effetto su autostima, relazioni e complessivo qualità della vita. Fortunatamente, ci sono funzionanti trattamenti disponibili, inclusi prominenti farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra.
Proprio qui sono riportati i 6 vantaggi derivanti dall'uso di questi farmaci per la disfunzione erettile:
1.Migliorata Prestazioni sessuale
Uno dei i più immediati e noticeable vantaggi dei farmaci è migliorato sessuale prestazione. Farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra lavoro aumentando il flusso sanguigno al pene, aiutando a raggiungere e mantenere un'erezione sufficiente per il rapporti sessuali. Questo può causa un'esperienza in più soddisfacente sessuale per entrambi i partner.
2.Migliorato Fiducia e Autostima
La disfunzione erettile può avere un impatto pesante sulla fiducia in se stessi e sull'autostima di un uomo . Trattando l'ED in modo correttamente, farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra possono riportare indietro un uomo di virilità e relativo al sesso fiducia in se stessi. Questa rinnovata fiducia può avere favorevoli effetti a catena in varie altre luoghi della vita, costituito da lavoro e le interazioni sociali.
3.Potenziato Connessione Alta qualità
Sexual affetto è un importante componente di la maggior parte affascinante partnership. L'ED può produrre considerevole stress e stress in mezzo partner. risolvendo il preoccupazione, farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra possono aiutare potenziare connessione realizzazione e intimità. Questo, a sua volta, può a un extra armonioso e incontro partnership .
4.Comodità e Accesso
I farmaci per la disfunzione erettile come Cialis, cenforce e Kamagra sono comunemente disponibili e abbastanza molto facile a ottenere con una prescrizione. Il Cialis, ad esempio, è conosciuto per la sua lunga durata di attività, che dura fino a 36 ore, che permette più spontaneità rispetto ad vari altri farmaci. Kamagra e Cenforce sono disponibili in varie tipi, come tablet computer e gelatina orale, dare opzioni per maschi chi potrebbe avere problema deglutire pillole.
5.Sicurezza ed Efficacia comprovate
Cialis, Cenforce e Kamagra sono ampiamente esaminati e dimostrato come protetti ed efficiente per tanti uomini affetti da disfunzione erettile. Questi farmaci appartengono una classe di farmaci chiamati fosfodiesterasi tipo 5 (PDE5) inibitori, che sono stati effettivamente utilizzati successo da milioni di uomini in tutto il mondo. Sebbene gli effetti negativi siano fattibili, sono solitamente moderati e di breve durata . Consueti effetti avversi includono mal di testa, vampate di calore e indigestione acida.
6.Trattamento Possibile per Vari altri Condizioni
Interessante, medicinali come il Cialis sono localizzati per avere vantaggi passato affrontare l'ED . Ad esempio, Cialis è allo stesso modo approvato per il trattamento benigna (IPB), un problema definito da una prostata più grande. Questo doppio prestazione può dare aggiunti benefici per maschi quello sperimentare sia ED che BPH. Ricerca è continua per esplorare extra riparatore usi per questi farmaci .
Conclusione
L'impotenza può essere difficile problema, ma farmaci come Cialis, Cenforce e Kamagra offrono efficace rimedi. Questi medicinali offrono potenziano legati al sesso efficienza, potenziati in se stessi -confidenza, molto meglio partnership qualità, convenienza, confermato sicurezza e potenziali benefici per vari altri condizioni. Se avverti sintomi di disfunzione erettile, chiedi consiglio a un operatore sanitario per determinare il trattamento più ideale per le tue richieste. Con l'approccio migliore, puoi recuperare il controllo salute e benessere relativo al sesso. Benessere e potenziare il tuo benessere generale.
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La mia storia con Margot era sfaccettata.
Da un parte stavo bene perché potevo dalle il mio affetto, facevamo molte cose assieme e ci facevamo compagnia. La trovavo decisamente piantata a terra, dolce ma a modo suo, anticonforme, profonda ma a modo suo, modesta. Mi piaceva moltissimo avere del contatto fisico con lei e trattarla come fosse la mia principessa. Mi piaceva provare a sorprenderla ed esserci per lei quando ne aveva bisogno, mi piaceva che fossimo una coppia. Abbiamo vissuto molte esperienze segnanti assieme.
Dall'altra però non stavo bene, affatto, e probabilmente questa parte era maggiore dei benefits. Non ero sicuro di quanto mi piacesse esteticamente e del suo modo di porsi, a volte molto ritroso e conservativo. Non mi piaceva quando si intestardiva e doveva dimostrare di essere in grado di fare le cose da sola. A volte trovavo che non si tenesse abbastanza, o perlomeno avrei desiderato si fosse tenuta un po' di più. Mi dava fastidio che non uscissimo quasi mai con amici, come se fossimo stati una coppia solo tra di noi.
Come dicevo, probabilmente la seconda parte era più pesante della prima e ciò mi creava ansie enormi. Ero insicuro ed ogni occasione era buona per ricordarmelo: quando incrociavo lo sguardo di una bella ragazza, quando ascoltavo una canzone che parlava di lasciarsi, quando guardavo delle serie tv che parlavano di intrecci amorosi, quando sentivo parlare di passioni, essere convinti, non prendere in giro la gente. Sono stato molto, molto male a tal riguardo.
Le mie insicurezze, poi, hanno alimentato i punti negativi del rapporto. A letto non ero bravo, avevo paura a chiedere le cose, non riuscivo a parlare con lei delle mie emozioni, non le davo sicurezze e so che sotto lo scudo duro e freddo ne aveva bisogno anche lei.
Il mio passato mi pesa ancora. A volte molto poco, a volte invece si fa sentire bello presente. Ho paura di reiniziare una storia che vada a finire allo stesso modo, ed ho anche paura di non riuscire a trovare una ragazza come lei, perché nonostante tutto è un'ottima persona. Ho paura di non riuscire ad innamorarmi, di perdere tempo e di aver perso un'ottima occasione. A volte sono malinconico, mi vengono in mente momenti passati (sia belli che brutti eh) e sento che il mio cuore è ancora ferito. Poi sono insicuro di come fare a ricominciare tra tutti questi dubbi, come fare a farmi avanti in maniera spontanea se non sono in pace con me stesso, di chi trovare per farmi avanti.
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Le migliori app per vedere barche in mare gratis
Così tante navi e vascelli stanno attraversando oceani e mari. È molto eccitante scoprire dove si trovano in questo momento. Ma come si può fare? Nessun problema basta leggere questa semplice guida dove ti presento le migliori app per vedere barche in mare gratis Quindi mettiti comodo e andiamo alla ricerca di imbarcazioni per utenti Android e iOS. La maggior parte di loro sono gratuiti o almeno hanno una versione di prova.
Andiamo a scoprire quali sono le migliori app per la ricerca e vedere in tempo reale le barche in mare su dispositivi Android e iOS
Ogni giorno decine, se non centinaia, di migliaia di grandi navi trasportano persone e merci in tutto il mondo. Mentre gli oceani del mondo sono enormi rispetto a una singola nave, l'enorme quantità di navi in mare aumenta le possibilità di due o più rotte incrociate. Sebbene le navi dispongano di tecnologia come il radar per aiutarle a vedere tutto intorno a sé, sarebbe utile per l'equipaggio di una nave farsi un'idea del "quadro più ampio" quando si tracciano le rotte. È qui che i sistemi di tracciamento da nave a nave valgono il loro peso in oro. Ma senza perdere altro tempo vediamo cosa sono e come funzionano le app per vedere le barche in navigazione.
VesselFinder (Android/iOS)
Questa è una delle app migliori e più popolari per vedere le barche in mare gratis. Con l'aiuto di VesselFinder, puoi monitorare i movimenti delle navi. Sarai in grado di vederlo sulla mappa del mondo. L'applicazione è ricca di un gran numero di funzionalità disponibili gratuitamente. Concentriamoci sul meglio di loro: - Vedrai i movimenti della nave in tempo reale visualizzati su una mappa. Puoi ingrandire e rimpicciolire per vedere più dettagli. - Utilizzare un gran numero di filtri per ordinare le informazioni. Ad esempio, puoi ordinare in base al tipo di nave o alla sua posizione. - Vedi tutte le informazioni dettagliate su ogni tipo di imbarcazione . Puoi vedere i dati tecnici, il proprietario, la data di creazione, il paese di appartenenza e molti altri fatti interessanti. - Cerca navi per nome . Se conosci il nome della nave che vuoi rintracciare, sarà molto più facile trovarla su una mappa. La ricerca funziona abbastanza velocemente, quindi di solito ci vogliono circa 5 secondi per trovare la posizione esatta. Le opzioni elencate sono disponibili gratuitamente. Tuttavia, in questo caso, vedrai un numero piuttosto elevato di annunci. Per rimuoverli, passa a premium. Questo ti darà anche la sezione della cronologia, il che significa che puoi rivedere la cronologia di 7 giorni del viaggio delle navi. Ci sono alcuni aspetti negativi, però. Ad esempio, molti utenti si lamentano spesso di dover affrontare bug con le descrizioni delle navi. Raramente sono completamente visualizzati. VesselFinder non tiene traccia della tua posizione o dei tuoi acquisti, ma avrà accesso ai tuoi dati di utilizzo. L'app non è troppo grande, richiederà circa 50 MB di memoria del telefono. Sia gli utenti Android che iOS possono usufruire gratuitamente di questa simpatica applicazione. Scaricalo ora e traccia tutte le navi che navigano in un vasto territorio di oceani. Android: iOS:
FindShip (Android/iOS)
Questa app ti aiuterà a trovare qualsiasi nave che sta navigando in oceani e mari infiniti. Ricco di un'interfaccia amichevole e di funzioni semplici ma potenti, FindShip è considerato la migliore applicazione di tracciamento delle navi per Android e iOS. Ecco le funzionalità più interessanti disponibili gratuitamente: - Potresti tenere traccia di 100.000 navi online . L'app copre la maggior parte dei porti popolari del mondo, in particolare quelli situati negli Stati Uniti e in Europa. - Visualizza i dettagli della nave e fatti interessanti a riguardo. Ad esempio, puoi vedere la stazza, il nome della nave, il suo nome e la storia. - Condividi le informazioni ottenute con l'aiuto di FindShip con i tuoi amici. Puoi copiare un link o condividerlo direttamente tramite messenger. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi. Dopo l'ultimo aggiornamento, molti utenti hanno iniziato a visualizzare un "errore di rete" quando tentano di aprire l'applicazione. Quindi tienilo a mente: a volte potresti dover provare ad aprire FindShip alcune volte prima di avere successo. Android: iOS:
MarineTraffic (Android/iOS)
Questo è un altro servizio di tracciamento delle navi perfetto per utenti Android e iOS. Questa è una delle app più sicure e veloci da usare. È piuttosto amichevole per gli utenti con un'interfaccia minimalista e solo funzioni utili. Concentriamoci su ciò che otterrai dopo aver scaricato MarineTraffic. Queste opzioni sono gratuite: - Goditi la mappa dal vivo . Questa è una funzione interattiva che mostra le navi nei mari e negli oceani. Puoi ingrandire per vedere l'immagine in dettaglio. Inoltre, la mappa viene aggiornata ogni 10-15 secondi così potrai vedere il movimento e la rotta delle navi. - Oltre 170.000 navi forniscono a MarineTraffic informazioni sulla loro posizione. Sì, non è il 100% di tutte le navi, ma è comunque molto. - Controllo della nave . Puoi identificare una nave che ti capita di vedere. Per farlo, apri la fotocamera e scatta una foto. Quindi MarineTraffic lo analizzerà e lo cercherà nel database. Se trova qualcosa, ti verrà data una descrizione dettagliata della nave. - Monitorare l'attività della porta . Se vuoi tenere traccia del numero di navi in arrivo e in partenza dal porto, MarineTraffic può aiutarti anche in questo. Scegli il tuo porto preferito e guarda cosa sta succedendo lì. - Controlla oltre 2,5 milioni di immagini di varie navi. Non solo è interessante, ma ti aiuta a saperne di più sulle navi. - Ottenere informazioni sul tempo . La funzione più utile è la previsione del vento, poiché aiuta a prevedere le condizioni dell'oceano o del mare. L'app è gratuita con pubblicità e acquisti in-app. Per rimuoverli, comunque puoi optare per l'Annual Starter Plan. Android: iOS:
Maritime Traffic (Android)
Se sei un utente Android alla ricerca di un bel localizzatore di navi, questo merita la tua attenzione. L'idea dell'app non è diversa dalle altre elencate qui. Ti aiuta a tenere traccia di diverse navi. La cosa particolarmente interessante del servizio è che è completamente gratuito. Rivediamo le migliori opzioni fornite da Maritime Traffic: - Puoi vedere quasi tutte le navi nell'oceano grazie all'interfaccia utente interattiva e alle informazioni in tempo reale che vengono spesso aggiornate. - Il tracker funziona sempre, 27 ore su 27, 7 giorni su 7, consentendoti di monitorare di notte, al mattino o ogni volta che hai voglia di monitorare. - Goditi l' opzione di aggiornamento automatico . Ciò significa che non è necessario aggiornare manualmente la mappa, lo farà l'app al posto tuo. Al momento, la valutazione dell'app lascia molto più a desiderare. Riguarda l'ultimo aggiornamento. Dopo l'ultimo aggiornamento, sono apparsi alcuni nuovi problemi. Ad esempio, spesso non è possibile accedere alla mappa o viene aggiornata raramente. Android:
Traffico Marittimo (Android)
Se sei un utente Android e vuoi monitorare le navi online, questa app potrebbe tornare molto utile. Questa è una delle applicazioni più piccole nell'elenco. Avrai bisogno di circa 4 MB per installare e utilizzare Traffico Marittimo. Il principio dell'app è piuttosto semplice: puoi aprire l'app, vedere la mappa interattiva e quindi tracciare la nave che ti interessa. La mappa viene costantemente aggiornata in modo da poter vedere facilmente come si muovono le navi. Tuttavia, questa non è l'unica funzione che otterrai. Diamo un'occhiata agli altri: - Ordina le informazioni in base a nomi, destinazioni o altri dettagli della nave. Ciò ti consentirà di trovare la nave anche se non disponi di informazioni complete. - Studia le informazioni su ogni nave . Per farlo, apri la mappa, ingrandisci e toccala. È quindi possibile leggere i dati dettagliati. Quasi ogni nave ha una foto allegata alla sua scheda. L'app è gratuita ma ci saranno degli annunci. Tuttavia, non sono troppo irritanti, compaiono ogni pochi minuti. Android:
Ship Finder Lite (iOS)
Ecco l'ultima app per vedere barche in mare gratis. Questo tracker ti consente di monitorare circa 20mila navi diverse. Esistono due versioni di Ship Finder: quella lite e quella completa. Parleremo di Ship Finder Lite in quanto è gratuito. Tuttavia, fornisce quasi gli stessi strumenti per la ricerca di navi. Vediamo cosa otterrai dopo il download: - Goditi la copertura AIS globale . Ciò significa che puoi vedere la mappa e la superficie degli oceani e dei mari. Tutti i dettagli sono rappresentati in modo molto preciso. Questa copertura viene continuamente migliorata consentendoti di guardare in molti angoli della Terra. - L'app ei suoi dati vengono aggiornati continuamente . Ciò ti consente di vedere la situazione in tempo reale come se fossi lì sulla nave. - Vedi alcune informazioni su ogni nave . Sì, i dati saranno inferiori rispetto alla versione a pagamento dell'app. Tuttavia, puoi ancora vedere il nome e la destinazione verso cui si sta dirigendo la nave. L'app non fornisce alcun dettaglio sulla sua politica sulla privacy, quindi non sappiamo quali autorizzazioni e dati potrebbe richiedere da te. Ship Finder Lite avrà bisogno di circa 50 MB per funzionare abbastanza bene. Per monitorare le navi, devi essere connesso a Internet e avere un buon segnale. iOS:
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida sulle migliori app per vedere barche in mare gratis. Prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluti. Read the full article
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C'hai perfettamente ragione e mi viene già da strapparmi i capelli adesso 😔
Fandom: Sanremo 2020 Ship: Amadello (Amarello) Tags: Friends to Lovers, Slow Burn, Denial, Mutual Pining
#Ho molti pensieri su Zalone a Sanremo#e la maggior parte sono abbastanza negativi#ma non voglio fare il guastafeste di turno#anche perché ho pure il bias visto che trovo Fiore insostituibile in praticamente ogni contesto#but yeah#OH TAKE ME BACK TO THE STAAAAART!
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Il femminismo comodo: adatto a indolenti e persone a cui va bene tutto, finché semplicemente non è più così
Il Femminismo non è una malattia nonostante l’alta carica virale. Fin dagli albori della sua storia, il movimento Femminista è stato continuamente frainteso: il movimento dell’uguaglianza spacciato come quello della supremazia femminile. La sua evoluzione ha rimediato anche alle mancanze di una prima ideologia chiusa e ristretta, legata unicamente ai diritti delle donne bianche e dunque poco inclusiva. Siamo passati ad una visione differente e aperta. Il Femminismo moderno non esclude nessuno, si batte per i diritti di ogni essere umano e tiene un occhio di riguardo su questioni ambientali. Dopo cinquanta anni d’intersezionalismo tuttavia i problemi non sono finiti. Per una donna non è facile essere femminista, per un uomo invece è come bere un bicchier d’acqua. Un uomo che si definisce femminista è lodato poiché comprensivo e sensibile a problematiche che comunemente gravano meno sul proprio sesso. Annessi e connessi. Il che non è scorretto. Ma se mai verrà discriminato per credere nella parità, gli insulti non si sprecheranno e al limite verrà chiamato femminuccia. Un terribile insulto per un uomo che considera le donne sul suo stesso piano.Vorrei centrare il mio focus: per loro è un po’ più semplice. Talvolta sono lodati per aver fatto o detto il minimo sindacale. Con ciò, non voglio sminuire la problematica dell’intolleranza di pensiero che riguarda ogni persona, indipendentemente da sesso e non-sesso. Dall’altra parte invece si potrebbe fornire una quantità infinita di esempi riguardo luoghi comuni sulle donne femministe e situazioni in cui la parola “femminista” viene utilizzata come insulto. Le femministe non si lavano, sono aggressive e odiano gli uomini! In tutta franchezza non trovo nulla di male in queste cose, ciononostante le parole hanno un peso. Non andrebbero dette senza intenderle. Per prima, ammetto che nel mio caso questi luoghi comuni sono stati a lungo un deterrente dal definirmi tale. Non credo di essere l’unica ragazza accusata di essere isterica e aggressiva per non aver voluto che la propria opinione venisse screditata o perché si è arrabbiata. In altre occasioni mi fu detto: “non sarai mica femminista?”, come se ci fosse qualcosa di male. Allora ho negato perché a nessuno piace un’adolescente isterica e suscettibile. Questo tipo di comportamento non è una questione geografica, o meglio è un retaggio con diffusione globale. Ad esempio Chimamanda Ngozi Adichie, un’autrice e attivista nigeriana, apre il suo saggio “Dovremmo essere tutti femministi” con una situazione simile. Il suo breve ma brillante scritto comincia con il racconto di una serata passata con il suo amico d’infanzia Okoloma. Okoloma era un bravissimo ragazzo, rispettava le donne e amava sua madre. L’autrice lo definisce perfino un ottimo amico. Eppure esordì con la medesima frase durante una discussione per sedarla. Una Chimamanda quattordicenne non seppe cosa rispondere. Non poteva saperlo perchè lei quella parola, femminista, nemmeno la conosceva. Neanche Okoloma evidentemente. Il saggio, un libricino di meno di sessanta pagine, prosegue con riflessioni tanto illuminanti quanto condivisibili. Non è necessario leggere un glorificato manifesto per essere femministi (ad ogni modo consiglio la lettura del suddetto saggio). Allo stesso tempo è esasperantemente facile sapere di cosa si tratti, ma ciò non significa che sia altrettanto semplice comprenderlo. Viviamo in una società (cit.) intrisa di cultura maschilista. Una cultura che contempla la ragione della parte maschile su una qualsiasi controparte. Quella è la normalità. Nessuno ragiona su di essa, dato che per definizione ciò che è normale non è ne giusto ne sbagliato. É difficile mettere finalmente a fuoco cose che su cui non ci si è mai soffermati. Per caso avete mai notato come il nipote preferito delle nonne spesso sia un maschio? Non è una questione di intelligenza o di bontà, tantomeno intenzionale. Non conta se ai pranzi di famiglia il loro maggior contributo è grattarsi la pancia mentre le nipoti sgobbano e aiutano con tutto il resto. D’altronde cosa si ricaverebbe nel riconoscere cose scomode? Tante volte mi sono detta che non potevo pretendere da un essere di sesso maschile di afferrare questioni legate strettamente al mio essere donna. É ragionevole: siamo diversi. Personalmente sono sempre stata incuriosita dalle questioni “dei ragazzi”, facendo domande e ascoltando le loro risposte. Incredibile ma vero non posso dire di aver incontrato più di un manipolo di persone che reciprocasse il mio interesse. A riprova di questo, una di quelle volte, discutevo con un amico riguardo un mio desiderio: uscire da sola la sera tardi. Dire che ne rimase stupito è un eufemismo. “Perchè non lo fai?” mi chiese. Per un ragazzo qualsiasi uscire con il buio è banale, scontato. Egli non ha mai avuto la necessità di suddividere gli orari in più o meno sicuri. D’altro canto, io stessa, ero altrettanto stupita dal fatto che ci fosse il bisogno di spiegarglielo. Gli risposi che era pericoloso soprattutto per una ragazzina. Insisteva sul fatto che non ci fosse problema e se anche ci fosse stato, sarebbe stato pericoloso allo stesso modo per entrambi. Potrei essere violentata. Statisticamente v’è una maggiore possibilità, perfino nel caso fossimo stati insieme, che io venissi stuprata e lui pestato (sono al corrente delle statistiche sulle violenze sessuali sugli uomini: non nego il fenomeno). All’epoca non ebbi il coraggio di dirlo, ma nemmeno il fiato o la forza. Cambiare l’opinione di chi è convinto di avere ragione è un esercizio sfiancante. Lascai cadere l’argomento. Lo stesso ragazzo si definisce femminista però resta di questa idea. Questo che racconto è un episodio come tanti, la morale è ovvia. Oppure no? Approfondiamo. In un’ennesima occasione un personaggio pubblico, femminista auto-dichiarato, si espresse, durante una conferenza, sulla questione di una famosa giornalista sportiva. Quest’ultima, stanca delle continue molestie verbali che riceveva, non solo in rete, annunciò di averne abbastanza. Al che, questo signore disse che mentre lei aveva accettato il ruolo e l’oggettificazione sessuale per comodità, altre giornaliste che lui aveva conosciuto non si erano vendute in questo modo. “Se lei ha accettato di essere messa a bordo campo con dei vestiti così, con un corpo come quello…”. Quanta severità etica, ho pensato. Quando lui stesso, pochi minuti prima, aveva detto che non poteva recriminare qualcuno per aver deciso di rivestire un abito comodo invece di quello più scomodo. Ammesso che sia così per la nostra giornalista. Con tutta probabilità, ciò che intendeva dire, era che una donna del genere minava la credibilità di sue colleghe diciamo più modeste e così non le aiutava. In breve se l’era cercata e magari aveva il diritto di lamentarsi, ma senza urlare. Non è possibile dire con certezza cosa intendesse poiché non terminò il suo ragionamento. “Non voglio essere attaccato ne frainteso” si è giustificato. Il femminismo però non mina gli individui, non regola un dress-code, chiede umanità e non un rigido codice etico non pratico alla vita. Il ragionamento non era necessario a prescindere. Mi è capitato spesso di sentire uomini e donne dire che l’utilizzo del corpo per lavoro è degradante. Tuttavia non li ho mai sentiti fare lo stesso discorso per un attore, un modello o un muratore. Solamente parlando di professioni come la prostituta, la cubista o l’utero in affitto, che sono impregnati di pregiudizi negativi. Ogni lavoro possiede una sua dignità. Lo sfruttamento e l’impiego regolare non sono la stessa cosa. Nella testa di queste persone finché la donna si comporta come un uomo è cosa buona e giusta ma quando una donna fa quello che vuole in quanto donna, è giunto l’Anticristo.
Questo genere di ideologia, lo chiamo femminismo comodo. Nel titolo scrivo che è adatto a persone a cui tutto va bene finché lo vogliono. É l’ideologia di chi è inflessibile nel non considerare la dimensione altrui. Ciò che differenzia il Femminismo comodo da quello vero è una quasi voluta ignoranza di ciò che non accettiamo. Come negare l’evidenza di problemi e differenze sociali non renderà concreta la parità. Il Femminismo è personale perché riguarda tutti. Ma non è cieco: è consapevole e comprensivo. Non è dunque contro le regole la libertà dei particolari né nega quelli altrui.
Infine si può concordare che una delle più grandi misconcezioni del grande pubblico è che il Femminismo non sia attuale. Inizialmente, i primi moti femministi del secolo scorso avevano sì lo scopo di ottenere il diritto di suffragio per le donne ma anche di reclamare una tanto anelata parità tra i sessi. Attualmente solo buona parte delle donne ha diritto di voto e dinanzi alla legge gode degli stessi diritti di un uomo. Quindi adesso basta, no? No. La parità di cui parlavamo non è stata davvero raggiunta. Una buona parte non equivale all’intera popolazione mondiale; innegabile questione matematica. Avere gli stessi diritti di ogni altro essere vivente dovrebbe essere innato. Se ci si pensa: è ridicolo pensare che si sia dovuto lottare per ottenerli. Avere ancora da chiedere per una pari dignità e considerazione dovrebbe essere fuori dal mondo. Se il buon lettore non crede che sia così, ho già precisato che comprendo pienamente il perché non lo abbia notato in precedenza. Lungi da me incolpare e discolpare chiunque, questo non è un tribunale e io non mi assumo il ruolo di giudice.
#writers on tumblr#femminismo#feminism#lgbtq#education#opinions#opiniones#girls who like girls#equality#writing#movement#gen z stuff#gen z culture#actuality#attualità#opinioni#italiano#italia#boys#intersectional feminism#feminist#womensupportingwomen#womenempowerment
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4. Limiti delle posizioni antiautoritarie Dicevamo: le critiche antiautoriatrie al Green Pass. Ciò che le accomuna tutte (ma anche critiche sulle stesse linee ad altre misure di contenimento) è che non sono propositive, nel senso che essendo basate su argomenti extra-sanitari, non propongono, né potrebbero farlo, mezzi sostitutivi per perseguire i fini di sanità pubblica che giustificano le misure messe in discussione. La retorica del sentire comune ha dunque gioco facile nell’ignorarle in quanto inefficaci, prive di realismo. Questo tipo di risposta non è diffuso solo tra chi condivide o almeno considera parzialmente giustificati, data l’emergenza, i mezzi usati, ma anche tra chi non li condivide e non li considera giustificati, ma ritiene così importanti i fini (la sanità pubblica), da valutare, più o meno consapevolmente, miglior cosa tacere che porre critiche non costruttive. Il risultato è una posizione autocontraddittoria, una sorta di menopeggismo sanitario. Non solo. Chi denuncia le esternalità autoritarie si vede spesso rispondere, da persone di perfetto buonsenso, che si tratta appunto di misure propagandistiche, e che di conseguenza non c’è da aver timore che verranno fatte rispettare con severità: una volta ottenuto l’effetto persuasivo, lo Stato si disinteresserà della regola e non farà più controlli. Spesso questa replica si tinge di stereotipi, ora ironici, ora indignati, sulla debolezza o stupidità dello Stato italiano (“basta usare il QR code della nonna”) e il familismo degli italiani (“fatta la legge trovato l’inganno”). Si è visto questo tipo di atteggiamento nei confronti del coprifuoco (“tanto non lo rispetta nessuno”) come del Green Pass (“farà la fine di Immuni”). Dunque per queste persone le misure non sono realmente autoritarie, perché si tratta solo di autoritarismo di facciata: Stato che abbaia non morde. Anche in questo caso, il risultato è che sia inutile opporsi alle misure che pure si ritengono sbagliate. Infine, vi è chi, pur facendo proprie alcune delle critiche, ritiene che non valga la pena mobilitarsi contro misure temporanee destinate a scadere alla fine dello stato di emergenza – che nel momento in cui scrivo, salvo ulteriori proroghe, avverrà il 31 dicembre 2021. Ma il Covid e i morti quotidiani non se ne andranno con lo stato di emergenza, a maggior ragione se, come pare, l’immunità di gregge con la variante Delta possa non essere possibile nemmeno se tutti fossero vaccinati, e di conseguenza altre misure dovranno essere prese, forse in una forma legale diversa dai decreti a cui ci siamo abituati ma che andranno pur sempre a intervenire sugli stessi nodi. Ora, è vero che il pensiero paranoico non è un buon consigliere, e dunque non è il caso di lanciarsi in fantasie distopiche che hanno la bizzarra proprietà di non avverarsi mai. Ma è altrettanto vero che ormai ci troviamo davanti a una cronologia di politiche che, da due anni a questa parte sembrano abbastanza coerentemente improntate a un caposaldo di policy: rovesciare i costi della crisi sulla cittadinanza generale e quindi in particolare sui più deboli; perseguito, data la sua chiara impopolarità, con il metodo di fomentare la prassi sistematica dei media e di parte della popolazione di colpevolizzare capri espiatori per nascondere (e nascondersi) gli errori e le contraddizioni etiche e politiche; con il risultato di presentare un’azione di governo incomprensibile e a tratti dall’apparenza francamente delirante perché mescola opportunisticamente ogni possibile ratio sanitaria, economica, propagandistica e performativa, particolaristica, ecc. Non ho nessun motivo di pensare che la fine dello stato di emergenza cambierà questa traiettoria. Uno può anche tranquillamente aspettare dicembre prima di iniziare a lamentarsi per l’iniquità dei provvedimenti che allora verranno presi o per l’assenza dei provvedimenti che davvero vorrebbe, ma abbiamo già visto com’è andata nell’aspettare fino a luglio 2021 per iniziare a reclamare un (timido) riequilibrio dei costi con i test gratuiti. Il fatto è che l’aspetto che prendono quasi tutte le misure sanitarie che finora si sono viste è intriso della direttiva aurea dei governi Conte e Draghi: aspettare la fine dello stato di emergenza significa aspettare che l’ultimo chiodo sia stato piantato sulla bara. A parte le diverse sfumature, il vero problema comune sia delle critiche antiautoritarie, sia delle contro-critiche svalutanti (al di là dell’identico immobilismo verso cui queste convergono) è che si attengono tutti a una lettura semplicistica del tipo di politica in atto. Da un lato, sia che la rifiuti sia che la si accetti, si prende la propaganda troppo alla lettera. Dall’altro, si risponde sostenendo che è “solo propaganda” e in quanto tale non va presa sul serio. È uno stallo sterile che cancella e impedisce di sviluppare il tratto comune che potrebbe unire le due parti: la critica delle politiche pandemiche. Tuttavia, non credo la via migliore per risolvere questa impasse sia recidere ogni rapporto rifiutando in toto il punto di vista antiautoritario, che anzi, se ben specificato, si rivela una risorsa. Vediamo come. Un primo punto di riferimento può essere la versione della posizione che hanno elaborato lungo i due anni pandemici i Wu Ming, che intreccia una critica di classe con un forte accento antiautoritario interpretando la politica governativa come una colossale opera di distrazione. Ciò che i governi rimuovono sarebbero le loro responsabilità nella gestione della crisi, e in particolare, gli effetti negativi, per la popolazione nel suo complesso e per le categorie più deboli in particolare, di misure di difesa della salute pubblica gravemente compromissorie rispetto agli interessi economici della classe padronale e di ordine sociale della classe politica. Questa critica in sostanza cerca di ricondurre l’interpretazione ai parametri classici del disvelamento dell’ideologia e della ricerca dei fili nascosti di una “politica reale” sommersa dalla propaganda ufficiale. È un approccio che svetta sugli altri per gli spazi di interpretazione che apre, ma proprio perché ne colgo il valore, non posso fare a meno di percepirvi un fianco scoperto, una posizione di debolezza che è la conseguenza di una concettualizzazione imperfetta del tipo di comunicazione politica che intende mettere a nudo. (Proprio mentre ultimavo questo articolo, è uscita su Giap una esposizione della loro contrarietà al Green Pass, che contiene anche un riepilogo delle loro posizioni precedenti. Quanto scrivo qui non è dunque una risposta a quel testo, sebbene molte delle considerazioni che faccio possano essere considerate in dialogo con i loro punti di vista.) Infatti, come detto, non è una propaganda classica, cioè non si potrebbe definire semplicemente come una comunicazione ufficiale falsa, tendenziosa o distorta che nasconde una “politica reale” del Governo, perché in questo caso la “politica reale” è esplicita nell’uso di mezzi propagandistici. Se ci sono dei fini eterogenei che la propaganda lascia in ombra puntando i riflettori su fatti secondari e nemici costruiti, e non vedo come si potrebbe dissentire dai Wu Ming sul fatto che ci siano, il loro disvelamento non può prefigurare in sé l’apertura di spazi per la una politica di contrapposizione. Infatti, qualsiasi discorso critico, qualsiasi proposta alternativa (delle quali comunque bisognerebbe occuparsi più assiduamente di quanto si è fatto finora), come abbiamo visto, incappa fatalmente nel Jolly delegittimante. Nemmeno disvelare lo stesso funzionamento del Jolly è sufficiente, perché è una trappola retorica pervasiva che condiziona ogni discorso pubblico in cui appare la parola “Covid”. Il Jolly può essere superato solo smontandolo, e per smontarlo bisogna prima o poi mostrarne anche l’illegittimità. È su questo versante che certi discorsi antiautoritari potrebbero mostrarsi fecondi, ma solo se fosse possibile riportarli dall’attuale stato di astrattezza, di confusione – dovuta sì all’effetto di delegittimazione della retorica avversa, ma anche al loro eccessivo radicamento nelle proprie origini psicologiche che li mantiene politicamente catturati nel campo degli “irresponsabili” (rimando alla digressione su prudenti e coraggiosi) – a una dimensione più pragmatica che possa ricollegarli direttamente a rivendicazioni non contraddittorie rispetto ai fini sanitari che tutti condividono. Lo scopo ultimo sarebbe dimostrare che l’alternativa tra salute, eguaglianza e libertà è, almeno in qualche misura, un falso ideologico, ma è un problema che trascende le mie capacità. Posso, più modestamente, cercare di dare un contributo verso una specificazione più precisa di quali libertà siano effettivamente in gioco, e perché la riconfigurazione di tali libertà mette in pericolo anche la nostra salute.
Autoritarismo affettivo: come siamo finiti nella trappola fra comunitaristi e libertariani.
La distanza tra chi critica la gestione della crisi pandemica mettendo l’accento sull’aumento delle disuguaglianze, e chi invece addita la compressione dei diritti civili, è diventata un baratro. È una conseguenza della cattura psicologica da parte delle fazioni mediatico-politiche avverse dei “comunitaristi” e dei “libertariani”. Capire il senso delle innovazioni che la tecnologia sta apportando ai metodi di governo può aiutarci a trovare una via d’uscita
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Vorrei dormire sempre, o almeno la maggior parte della giornata.
Non mi piacciono le persone. Tutte a fingere che vada tutto bene, quando in realtà sono tutti nella merda e niente va bene.
Arrivi a chiuderti dentro casa e rannicchiarti sotto la coperte, perché ti sembra che il mondo là fuori faccia schifo e vuoi cercare di proteggerti.
Ti chiedi come farai ad andare avanti. Inizi a distruggerti dentro piano piano e a crearti un modo tutto tuo, perché tanto fuori non ci vuoi stare. Inizi a guardare i rasoi che utilizzi per raderti in modo diverso, ma poi distogli sempre lo sguardo, perché tanto sai che prima o poi verresti scoperta.
Non sai più cosa fare, non sai più come evadere da questa realtà, che ormai ti dà il voltastomaco. Cerchi di rifugiarti in ogni singola cosa che ti permetta di evadere anche solo qualche minuto dal mondo che ti circonda.
Vorresti sprofondare la testa nel tuo cuscino ed essere lasciata in pace.
In alcuni momenti ti illudi di essere felice. Mentre stai in compagnia degli animali, o di quelle poche persone che riesci a sopportare; mentre leggi, perché evadi dalla tua realtà, anche se cerchi quasi sempre libri che riescano a parlare di te in qualche modo.
A volte ti senti un po’ come un autore Romantico, o come Leopardi e tutti gli altri autori che cercano di fuggire da una realtà che a loro non piace.
Le sofferenze si susseguono nella tua mente, ci sono mille voci che gridano e tu vorresti essere solo lasciata in pace. Chiedi pietà in qualche modo. Non hai fatto nulla di male per meritarti tutto questo e mentre il mondo intero sembra andare avanti imperterrito, tu ti fermi, perché non ce la fai più.
Sei nel tuo letto. Non sai per quanto tempo rimarrai ferma e quando riuscirai a muovere un muscolo. Passano i giorni e piano piano arrivi a puzzare; ad avere o capelli unti; i denti ti diventano ogni giorno più gialli. Tuo padre ti urla contro e ti dice di alzarti e muoverti, ma tu fai finta di non sentirlo. Organizza delle uscite e quindi tu ci finisci sempre a litigare, perché non hai le forze, né la voglia di fare qualsiasi attività. Tua madre, preoccupatissima, cerca in ogni modo di tenerti compagnia e di tirarti un po’ su di morale, ma tu non hai voglia di niente.
Sono tutti preoccupati per te, ma quasi non ti importa più. Non sei adatta per affrontare la vita, che, anche se ha dei risvolti positivi, tu vedi sempre in maggioranza quelli negativi.
Non ce la fai più. Vorresti addormentarti e non svegliarti, perché non ti senti abbastanza forte per affrontare la vita, ma la cosa peggiore è che non hai nemmeno voglia di provare a diventarlo. Così piano piano anneghi in questo mare di tristezza, fino all’ultimo “respiro”, dentro l’acqua salata della tue lacrime che ti sta riempiendo i polmoni.
#dormire#sonno#vita#morte#Leopardi#Romanticismo#respiro#stare a letto#cuscino#pensieri pesanti#crollare
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ciao ari, hai dei consigli per chi ha problemi di autostima? ne avrei bisogno grazie ps sei davvero bellissima e graziosa
non so bene se intendi a livello fisico o intellettivo, io ti posso parlare della mia esperienza personale e come cerco di gestila anche se la maggior parte delle volte lascio che mi invada. a me sinceramente aiuta molto concentrarmi sulle cose belle che vedo e sento, nel mondo nella natura e nelle persone e così sentirmi parte di quelle cose belle perché riesco riconoscerle e a percepirle e in un certo qual modo quindi a farle mie. mi aiuta anche essere gentile con gli altri e fare qualcosa di utile perché entrambe le cose rappresentano qualcosa di buono che posso offire e mi fa davvvero stare meglio averne un feedback positivo. quindi direi di concentrarti su ciò che puoi dare anche se so che è DAVVERO difficile quando hai la mente oscurata solo da pensieri negativi. ecco riesco a vedermi più bella utile e buona quando provo sensazioni piacevoli e sto bene e faccio cose che mi rendono felice, mi fanno diminuire molto quella senzazione di disconfort nel mio corpo e iperpercezione di ogni suo millimetro. ma soprattutto perdonarti se ci sono giorni in cui non riesci a stare bene o non riesci a offire qualcosa di buono o non riesci ad essere di compagnia in una conversazione o a divertirti con i tuoi amici o a fare pensieri positivi ed essere gentile con te stess* e con gli altri perché è ok siamo esseri umani e non santi. poi ti vorrei dire attenzione ai social soprattutto Instagram perché alimentano un sacco l'insicurezza ma prob questo già lo sai. pero per esempio a me aiuta seguire persone che trovo belle in modo diverso e che sono per me inspiring in modo positivo e che non rispecchiano necessariamente il bello convenzionale e mi aiuta a ricordare che la bellezza esiste in tantissimi forme e che in realtà si trova negli occhi di chi guarda. e può sembrare una stronzata ma mi aiutano molto anche le pagine positive e ce ne sono una vagonata. so che quello che ti sto dicendo sono concetti vaghi e magari abbastanza inutili o stupidi o fuori contesto ma volevo davvero provare a risponderti ed è il meglio che sono riuscita a fare anche perché non sono molto brava con le parole. se hai bisogno di altro non esitare, un abbraccio!!
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IL CURIOSO CASO DELLA TRUFFA DELLA BORSA DA MANUBRIO
Tradotto con Google Translate
DI IAIN TRELOAR
FOTOGRAFIA DI ROUTE WERKS E FORNITA
26 FEBBRAIO 2021
LETTURA IN 6 MINUTI
Quando Route Werks ha lanciato il suo prodotto di debutto nell'ottobre 2020, c'erano molti motivi per essere ottimisti. Il ciclismo stava andando a gonfie vele. Le borse da manubrio stavano spuntando su biciclette di tutti i gusti. Nella pandemia c'erano opportunità.
Il piccolo team del Rhode Island ha trascorso un paio d'anni a sviluppare una borsa da manubrio - un design intelligente che ha superato la maggior parte dei compromessi di altri marchi - e l'ha svelata su Kickstarter.
In sole sei ore, aveva raggiunto il suo obiettivo di finanziamento. Alla fine della campagna di crowdfunding, 1.850 persone si erano impegnate per un totale di circa 315.000 dollari.
Nello spettro dei grandi spruzzi di Kickstarter, non era proprio uno SpeedX o un Babymaker o un Knog Oi, ma comunque, per una piccola azienda e un prodotto di debutto, è stata una prestazione sbalorditiva. Route Werks aveva chiaramente attinto a qualcosa.
Poi le cose si sono fatte strane.
 La borsa Route Werks è dotata di punti di fissaggio per un computer, luci e un campanello, tra le altre caratteristiche premurose.
Dal nulla, "abbiamo iniziato a ricevere messaggi diretti, messaggi di testo, e-mail, commenti su Facebook, su Kickstarter ... persone che dicevano," ehi, sto trovando questo. Questo sembra sospetto. Lo sai? '”Mi dice Justin Sirotin, uno dei fondatori di Route Werks.
In Internet, un certo numero di siti che non erano affiliati alla società apparentemente vendevano borse da manubrio Route Werks, prima ancora che la società stessa avesse iniziato la sua produzione.
La truffa va così. Una terza parte malvagia ruba le risorse dalla pagina Kickstarter e dal sito Web di Route Werks, crea una pagina fittizia mascherata da vero affare e induce le persone a comprare una borsa da bar, di solito a un prezzo notevolmente ridotto. Tutto ciò accade senza che i clienti sappiano che in realtà non supportano una piccola azienda di design dietro il prodotto che pensano di acquistare.
Stranamente, l'acquirente non se ne va a mani vuote, perché il truffatore quindi invia loro una borsa da manubrio alternativa molto più economica e più cattiva, completa di dettagli di tracciamento e prova di consegna.
Questo non è per benevolenza: adempie ai loro obblighi contrattuali e rimuove le munizioni per gli acquirenti per contestare la transazione con PayPal o la loro banca.
Come mostra un post sui forum della community di PayPal, la truffa di Route Werks era abbastanza comune che più persone cadevano nella trappola da diversi siti che utilizzavano la stessa metodologia. (CyclingTips ha contattato PayPal per un commento sul fatto che questo tipo di truffa sia qualcosa che incontra regolarmente e sulla probabilità che i consumatori ricevano i loro soldi indietro. Al momento della pubblicazione, non abbiamo ricevuto risposta.)
Uno di questi non è come l'altro.
Secondo Sirotin, quelli di Route Werks non avevano idea di essere una pedina in un piano di pesca al gatto con borsa da bar fino a quando qualcuno nella comunità di Kickstarter non li ha avvertiti del fatto.
"Non ne eravamo nemmeno a conoscenza fino a quando non c'erano forse tre o quattro dei [siti di frode] già online. Non siamo là fuori a cercare i nostri beni ", mi dice Sirotin da Rhode Island una notte. "Ottieni una visione a tunnel ... Fase uno, costruisci un ottimo prodotto. Passaggio due, assicurati di aver comunicato quel prodotto a quante più persone possibile. Passaggio tre, non rovinare tutto.
"Non guardi mai laggiù, stai attento a qualcosa del genere. Mai in un milione di anni."
 La vera borsa ha un'organizzazione interna premurosa ...  ... mentre i truffatori inviano qualcosa che non è altrettanto ben considerato. (Immagine: in dotazione)
Negli ultimi quattro mesi, è stato quello che Sirotin descrive come un gioco di "whack-a-mole" mentre Route Werks cerca di reprimere la truffa, mentre allo stesso tempo lavora per dare vita al suo prodotto legittimo. "La sfida per noi è che non esiste davvero alcun procedimento legale per eliminarli; non c'è quasi nulla che possiamo fare ", spiega Sirotin. "Possiamo contrassegnare l'annuncio su Facebook, ma tecnicamente non violano alcuna regola di Facebook: non c'è nulla in Facebook che dica che non puoi pubblicizzare qualcosa che non è tuo.
"Quindi inserisci quello che viene chiamato un modulo DMCA, che in pratica è un modulo che dice che stai violando i nostri diritti di proprietà intellettuale e il nostro copyright. Lo pubblichiamo e inviamo loro e-mail. E ci vuole circa una settimana per convincerli a disattivare quella particolare iterazione del sito.
"E poi ne compare uno nuovo." Sirotin si gratta il mento pensieroso, un po 'stancamente.
"Il nostro avvocato dice 'stai solo andando a giocare a whack-a-mole per sempre'", aggiunge Sirotin. “Devi solo continuare a cercare di abbatterli finché non si stancheranno di te e passeranno a qualcun altro. Sono passati tre, quattro mesi da quando siamo stati a questo. "
 Un foglio di calcolo in esecuzione dei vari siti di truffa che sono spuntati e sono stati schiacciati.
Un numero imprecisato di acquirenti ha pagato ovunque da US $ 19 a US $ 49 per quella che pensavano sarebbe stata una borsa da manubrio Route Werks - MSRP US $ 179 - e ha ricevuto qualcosa di molto diverso.
Da Sydney a LA, le cartelle di plastica bianca sono finite nelle cassette delle lettere e sono state disfatte con impazienza. Il contenuto cade fuori. Di solito è la stessa borsa economica, o qualcosa di simile, con alcune delle caratteristiche del vero affare. Com'era prevedibile, le reazioni sono andate dallo stupore alla rabbia totale.
Route Werks si ritrova quindi a ricevere feedback negativi da clienti insoddisfatti per un prodotto che non hanno mai venduto, attraverso un canale di vendita illegittimo che era lì un giorno e se ne andava il successivo.
 Immagine: fornita.  Immagine: fornita.
Per quanto frustrante possa essere l'intera situazione, Sirotin può vedere un rivestimento d'argento (se strizza gli occhi).
Se la campagna Kickstarter di Route Werks non avesse avuto così tanto successo, l'azienda non sarebbe stata presa di mira. Se la borsa da bar dell'azienda non fosse così convincente, non avrebbe trovato migliaia di acquirenti legittimi, per non parlare di un numero imprecisato di falsi. Non ci sarebbe una razionalizzazione finanziaria per il truffatore per creare la truffa.
"La nostra borsa è abbastanza convincente per chiunque ci sia dietro da poter fare soldi fingendo di vendere la nostra borsa", dice Sirotin. "L'unico motivo per cui continueresti a spendere i soldi per gli annunci [Facebook] è se ottieni un ritorno sull'investimento, sulle spese di spedizione e sulla borsa del bar: il costo delle merci solo su questo è probabilmente sette o otto dollari . Pensiamo che sia lo stesso ragazzo ogni volta, perché è quasi sempre la stessa borsa.
"Quindi devono guadagnare abbastanza per comprare la borsa, spedire la borsa, cancellare gli annunci e pagare le spese generali, e ci sono ancora. Qualcuno sta ancora facendo soldi. "
Questo negozio AliExpress non ha più la "Borsa da manubrio multifunzionale intelligente" elencata ...  ... ma un altro negozio online lo ha ancora disponibile per soli US $ 19,99. Ma quello che otterrai, o se otterrai qualcosa, è un completo sconosciuto.
Questo lascia Route Werks in un punto difficile. La truffa sta effettivamente fornendo un impulso alla consapevolezza del marchio o sta causando danni indicibili al marchio? Come combatti qualcosa che non hai mai previsto, da un nemico senza volto senza nome o indirizzo, che opera da dietro lo schermo di un computer, tramite una VPN?
Ci sono le ramificazioni finanziarie e commerciali per il marchio, ma c'è anche il bilancio emotivo dell'intero calvario. "La fiducia che hai nel mondo viene compromessa molto rapidamente quando qualcuno senza identità ruba tutte le tue cose", riflette Sirotin. "Non so nemmeno da dove cominciare."
Sirotin ha trascorso 25 anni come designer industriale e afferma che la sua azienda ha investito 4.600 ore nello sviluppo della borsa da manubrio che è la sua prima offerta per il ciclismo. Il giorno in cui parliamo, la prima scatola di sacchetti di consumo è atterrata davanti alla sua porta - un momento di cui discutiamo come il culmine soddisfacente di un viaggio molto lungo. È orgoglioso della borsa ed è pronto a combattere contro i marchi affermati nella categoria.
Il team di Route Werks ha sudato i dettagli sulla borsa da manubrio, risolvendo molti dei problemi che esistono altrove.
Comprende anche le regole di questo particolare gioco. Route Werks, dice, ha bisogno di "portare idee più intelligenti in questa categoria più velocemente di quanto qualcun altro possa eliminarle ... Se possiamo farlo, beh, saremo in giro per molto tempo. E se non possiamo, qualcun altro esisterà ancora ", riflette filosoficamente.
“A me va bene così. Sono pronto per questa sfida. Questa è una regola ragionevole in cui entrare. Ma i siti di truffa per me stanno imbrogliando. Non hanno fatto alcun lavoro. Hanno semplicemente preso le nostre immagini, il nostro video e la nostra roba e hanno fatto finta di venderli ", dice Sirotin. “E poi hanno dato alla gente qualcos'altro, che hanno acquistato dal mercato OEM in Cina. È una cosa molto più difficile per me capire come competere contro. "

Non c'è una conclusione soddisfacente per la saga della truffa di Route Werks, perché è ancora in corso e non c'è segno che si stia attenuando.
Ma c'è una cosa da guardare avanti. Dopo mesi di lavoro e anni di sviluppo sullo sfondo di una pandemia globale, le autentiche borse da manubrio Route Werks stanno finalmente iniziando a farsi strada nel mondo. Sirotin e il suo team aspettano le prime recensioni, alcune buone notizie e alcune convalide esterne per tutto il loro duro lavoro.
Fino ad allora, non hanno avuto altra scelta che continuare a giocare a whack-a-mole.
La borsa da manubrio Route Werks è attualmente chiusa per i preordini, ma per ricevere una notifica quando sarà di nuovo disponibile, registrati su RouteWerks.us.
James Huang ha un campione in mano: tieni d'occhio una recensione su CyclingTips.
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Non capisco perché certa gente non voglia assolutamente credere che alcune persone possano aver perso il controllo di alcuni meccanismi della propria mente, è così difficile credere che non sia sempre una scusa? Eppure esiste la cleptomania, un disturbo che spinge chi ne è affatto a DOVER rubare un oggetto, non perché lo vuole, non perché gli serve, non perché gli piace o vale tanto, ma perché DEVE, ne sente un bisogno incontrollabile. Ma no, se stai male e hai pensieri negativi è perché VUOI stare male, perché è divertente passare le giornate a letto a farsi torturare dai propri pensieri. Se soffri d’ansia è perché VUOI avere costantemente un peso sul petto e sentirti come se ti mancasse il respiro, perché è bello potersi sentire schiacciati da qualsiasi situazione mentre si guarda gli altri affrontarle con leggerezza, è una buona scusa per non affrontare ciò che non si ha voglia di fare. Se non ti senti mai abbastanza e hai una pessima immagine di te stesso è perché VUOI che sia così, perché non vedi l’ora che chi hai intorno ti dica che non è vero e ti faccia dei complimenti. Se sei depresso è perché VUOI essere visto come “quello sempre giù”, perché ti piace essere triste e usare la tristezza come scusa per il non riuscire a concludere niente nella tua vita, lo fai solo per ricevere attenzioni. Se hai pensieri suicidi è perché VUOI avere pensieri suicidi, infondo chi non si divertirebbe a passare ore a pensare che l’unica soluzione sia quella di farla finita e a fantasticare su quale sarebbe il modo migliore per andarsene? BASTA! Sono stufo della gente che è convinta che se fosse nei panni di chi sta male riuscirebbe ad affrontare la cosa con facilità perché pensa che sia tutta finzione, che sia tutta una scusa per farsi compatire. I pensieri negativi possono prendere il controllo della tua vita, possono urlarti dentro la testa cose orribili fino a quando non comincerai a credere che siano vere, puoi tentare di ignorarli, ma non sono controllabili, non è vero che “basta non pensarci”! L’ansia è sfiancante, può farti sentire per un’intera giornata come se fossi costantemente in pericolo nonostante tu sia al sicuro nella tua casa e anche se razionalmente sai di non aver nulla di cui preoccuparti non la puoi controllare! Se non ti senti mai abbastanza e hai una pessima immagine di te stesso non è perché stai aspettando che qualcuno ti faccia i complimenti, ti è davvero impossibile riuscire a vedere te stesso per come sei, ti fai davvero schifo indipendentemente da ciò che gli altri dicano di te e non è una cosa che puoi controllare. Se sei depresso non stai cercando scuse per passare un’altra giornata a riposare evitando qualsiasi impegno, stai veramente male, piccole azioni come mangiare, lavarti o persino alzarti per andare in bagno possono diventare estremamente faticose, al punto che a fine giornata potresti sentirti come se avessi scalato una montagna, non è una cosa che puoi controllare. Se hai pensieri suicidi di certo non trovi divertente passare ore a desiderare di morire o a pensare come potresti rendere reale questa fantasia, spesso non vuoi nemmeno morire ma non ne puoi più della situazione in cui sei, puoi cercare di evitare di dare peso ai pensieri suicidi, ma non puoi controllarli. Non tutto può essere controllato e questo vale anche per le proprie azioni e per ciò che c’è all’interno della propria mente, non nego che ci possano essere persone che usano questa cosa come scusa per giustificare alcuni loro comportamenti scorretti, ma la maggior parte delle volte NON è “solo una scusa”, dovremmo smetterla di accusare chi sta male di “fare la vittima”, perché stare male non è mai divertente e venir accusati di fingere può solo spingere a stare peggio!
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La nostra relazione durò poco, un mese o due forse, per me però il tempo subì un arresto, dilatandosi in svariati anni come fosse a rallentatore facendoli sembrare una vita. I primi giorni c'erano scambi di sorrisi e chiacchierate rubate in classe e fuori durante l'intervallo,ammetto che inizio a ricordarli in maniera sfumata quei momenti, ricordo esclusivamente degli attimi così pregni di emozioni che fu come se il mio cuore li avesse impressi con un inchiostro indelebile all'anima, piccoli scatti di memoria, dei negativi, che portano con sé profumi e suoni e poco più, delle istantanee dal passato.
Ci furono tre o quattro weekend in cui a turno ci vedemmo a casa dell'altro. La prima volta io andai da lei per fare dei compiti, ricordo che lei si vergognava dei suoi genitori così gli chiese di uscire permettendoci di vederci soli, io mi preparai prendendo una scatola di cioccolatini e un fiore che avevo rubacchiato dal giardino dei miei vicini di casa, era rosa e molto carino, quando li ricevette arrossì così tanto che le sue gote erano indistinguibili dai suoi capelli, e gli occhi le brillavano. Finimmo per farci delle tenere carezze, non so come né perché, né tantomeno da dove, ma iniziarono ad uscirmi parole dolci che sembravano uscire dalla bocca di un fantasma ottocentesco che mi possedeva; penso che il mio cervello scomponesse e ricomponesse con un senso logico e attinente al contesto parti di canzoni d'amore che sentivo alla radio mentre giocavo in camera mia mischiandole con parti di film romantici che mia madre guardava in televisione, insomma uno smoothie di cultura pop romantica dei primi anni duemila.
Il secondo weekend lei venne da me ed i suoi genitori vollero conoscere i miei, per accertarsi che non fossimo degli sciagurati, fortunatamente era presente solo mia madre perché mio padre era via per lavoro, ed anche se loro, piuttosto benestanti, ci guardavano dall'alto in basso risultammo abbastanza buoni e a modo da farli stare tranquilli (poveri stolti perbene); quel pomeriggio ci spingemmo a fare dei biscotti fatti in casa, qualche carezza e qualche parola dolce come al solito, nulla di più, ero ingenuo, impaurito perlopiù, non osavo avvicinarmi, come fosse un bicchiere di cristallo ed io un vichingo.
Il terzo weekend tornai a casa sua, dove mi fece imparare dei passi di danza classica e fece un balletto di danza moderna per me, sulle note di una canzone di Britney Spears, in cui cercava sensualmente di togliersi quell'aria da brava ragazzina che così fortemente le pesava addosso. Sfornammo altri biscotti, stavamo diventando dei pasticcieri provetti e quel giorno ci fu un leggero, delicato e brevissimo bacio, le labbra si avvicinarono, il cuore batté all'impazzata, poi sfiorarono, e i brividi lungo la schiena anticiparono il contatto che stava per avvenire, successivamente le guance si fecero purpuree e calde come il fuoco e l'imbarazzo prese il sopravvento.
Un paio di settimane dopo ci fu una gita all'acquario di Genova, tutti a scuola eravamo molto eccitati per la cosa ed io ero contento di poter stare con lei durante quest'occasione speciale. Lei restò insieme alle sue amiche durante l'intera gita, senza degnarmi di uno sguardo, durante il viaggio di ritorno le scrissi un sms con il mio primo telefono, era un vecchio modello Siemens che aveva solo messaggi e telefonate, non aveva neanche i minigiochi. Le chiesi cosa fosse successo ed il perché di quel suo comportamento. Mi disse che un ragazzino di un'altra classe, un tale a cui non andavo a genio, il quale citerò più avanti per altre mascalzonate che mi fece rendendomi la vita un inferno in quel periodo, le aveva detto che avevo parlato male di lei prendendola in giro e così senza troppi giri di parole mi lasciò, il messaggio lo ricordo ancora: "non ti credo. È finita!".
Sull'autobus lei stava seduta più o meno a tre quarti del bus mentre io a metà con il mio amico M., lessi quel messaggio e mi voltai subito a guardarla, incredulo, lei mi guardò con uno sguardo triste di chi provava imbarazzo, come se fosse qualcosa di non propriamente voluto, successivamente lo abbassò e non lo rialzò più. Mi rimisi in posizione, piansi un po’, più o meno la durata di quattro canzoni,forse cinque, poi guardai fuori dal finestrino senza dire una parola, prosciugato di ogni sentore dell’animo fino al ritorno a casa. Lei non mi guardò nemmeno per qualche mese, poi ci scambiammo solo qualche parola nel tempo ma non fu più la stessa persona gentile e delicata che era stata fino a quel momento, perlomeno non con me. Capì due cose, la prima era che ci sono persone che provano piacere a fare del male e la seconda, che ci sono persone che glielo permettono, che sia credendo alle parole senza senso di questi soggetti e chi, come me, lasciandosi rovinare i bei momenti passivamente. Iniziò ad essermi anche presente davanti agli occhi il concetto, che continuo a portarmi dietro come un adesivo che fatica a scollarsi, che la maggior parte delle persone intorno a me non mi prenda sul serio, dando poco, o anche nessun, peso alle mie parole. Quel giorno quando M. mi vide voltarmi per mettermi le cuffie, spaesato quanto lo ero io, mi chiese soltanto, -ma perché fa così?!- si voltò poi verso il gruppo di ragazzi che c'era qualche sedile indietro, in cui stava anche quel ragazzino perfidamente tonto e sghignazzante come una iena, chiedendo spiegazioni, mentre inserivo le auricolari non capì cosa si dissero e nemmeno mi importava molto per quanto ero triste, sentì solo delle risate di sbeffeggio, poi partì la musica. Tornando a sedersi composto, M. mi poggiò una mano sulla spalla dandomi una pacca soffermandocisi poi qualche secondo, ma non disse più nulla anche lui, ognuno con il suo lettore mp3 e le cuffiette nelle orecchie fino a casa.
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Quando mi sento ferita, non rispondo mai. Rimango in silenzio e mi ritraggo. Lo faccio sempre, è una di quelle cose che non è cambiata dopo di te. Così sono stata in quel dicembre 2013, così sono ancora oggi.
Ho passato la maggior parte dei miei anni a mostrare la mia forza, a mostrare quanto io sia per certi versi una persona molto decisa, quanto io sia in grado di resistere e reagire nei momenti difficili. Ad un certo punto poi ho smesso. L'ho fatto di colpo. Ho iniziato a snocciolare tutti i miei difetti, il mio non essere abbastanza per qualcosa, il mio essere piena di debolezze, di cicatrici, di ferite a cui basta una sola parola per riaprirsi. Mostro prima i miei lati negativi, la stanchezza di certe giornate che a volte non nascondo, lascio a briglia sciolta le mie follie. È sempre stata una scelta essere un po' psicopatica. Si capisce tutto da come reagisce chi hai di fronte. C'è chi mi ha disinnescata subito, chi dopo un po', chi mai.
A mostrare per prime le debolezze, a non rimarcare mai la forza, si corre il rischio che chi hai di fronte pensi che quello che vorresti sia una qualunque forma di aiuto. Oggi mi è stato detto:"Non posso prendermi cura di nessuno" ed io ho pensato che non ho più 5 anni da tanto, che questi 28 anni me li sono sudati tutti, che ho superato ostacoli non facile da superare, che mi sono fatta il mazzo per non mollare e che mentre me lo facevo, mentre avevo solo motivi per sprofondare, ho sempre cercato di essere felice, di cercare il bello anche quando era molto nascosto, di essere amica, compagna anche quando quello che desideravo di più era non alzarmi dal letto. E a volte non mi ci alzavo e solo per questo tradivo me stessa.
Io, da quando non sei più nella mia vita, reclamo il diritto di essere fragile.
Tratto la mia forza con molto pudore, perché so quello che mi è costata, ne conosco le notti insonni, piene di incubi, ne conosco i mal di testa, i fili tagliati, ne conosco l'ancora levata perché era tempo di andare.
Solitamente chi dice che voglio qualcuno che si prenda cura di me non sa che dopo 5 minuti sarei già altrove. Per la noia.
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