#e io oggi ci vado struccata
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Entrare in un negozio di cosmetica struccata o fermandosi a guardare le sezioni offerte significa che le commesse ti giudicheranno e tratteranno come una povera cretina, 100/100. Tesi mia ma provate a smentirmiii
#ai colloqui cercano di capire quanto sono snob per decidere se assumerle o no ahahah#e io oggi ci vado struccata#+ con la salopette che mi fa sembrare una bambina di dieci anni#+ a chiedere quali sono gli sconti per il mio compleanno#lol#ah e dimenticavo con le gambe pelose oddioo
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Destinati, ma in un’altra vita.
21 Gennaio.
Sono appena tornata da una mega cena con i vicini al campus, mi metto nel letto stanchissima e mi addormento subito. Sono le 2 e 30. Mi addormento come sempre sul lato sinistro, di solito non mi muovo mai. Stanotte invece mi giro sul lato destro, apro gli occhi, ho una strana sensazione, una specie di richiamo, di presentimento. Il lato destro è pure il lato dei brutti sogni. Vedo il telefono che si illumina. E’ lui che mi sta chiamando. Sono le 4 e 30 di notte. Capovolgo il cellulare, non devo rispondere. Ignoro, è solo una piccola chiamata, non significa nulla. Mi giro di nuovo verso sinistra e riprendo il mio sonno. Quando mi sveglio alle 11 trovo una marea di chiamate sue. Una ogni minuto, dalle 4 e 30 alle 10 e 40, senza sosta. Una notte sveglio, incollato al cellulare.
4: 31: 4:32; 4:33; 4:34 ecc..
Sbarro gli occhi e non ci credo. Poi trovo qualche chiamata di mia sorella e un messaggio “chiamami, è urgente”. Inizio ad agitarmi e penso “se gli è successo qualcosa io posso morire anche adesso!”
Lei mi dice che lui mi ha cercata tanto, che mi vuole, che sta male, che mi ama, che vuole rivedermi. Mi fa leggere lunghe conversazioni, mi dice che sta venendo da me, lì a Salerno. Lo sblocco e mi scrive semplicemente “Torna qui”, lo scrive di continuo. “Io ti amo, voglio che torni, sono stato male questa settimana, ci tengo sul serio a te. Ho capito che ti ho trattata una merda, lo accetto che fai così ora, me lo merito. Ti sto parlando con il cuore. Non siamo fidanzati, ma ci amiamo lo stesso.” Spegne la connessione e sparisce. Un oretta e il campanello della porta suona. E’ lui, è venuto qui da me. E’ dimagrito tantissimo, è magro, sciupato, la faccia un po’ scavata, la maglietta bianca che gli va tanto grande e il jeans retto dalla cinta. Sembra piccolo, sembra innocente, mi fa tenerezza, sembra che quasi si stia per spezzare. Rimango a una certa distanza, poi lo guardo un attimo e lo abbraccio che me lo prendo tutto. Lo accarezzo dolce, dimentico per un attimo tutto, di fronte a me non ho l’uomo cattivo, ho un bambino fragile. Poi lui mi bacia e quel bacio mi è mancato da impazzire. Sento sciogliersi tutto dentro di me, come la neve sotto il sole, il ghiaccio che stavo cercando di creare non esiste più. Gli faccio vedere la casa, lui si guarda intorno e dice che è bella, che qui si sta tranquilli e ogni tanto mi prende a se e mi bacia. Ho un maglioncino con su scritto “love”, lui lo guarda, sorride, mi stringe e mi dice “love!”. E’ un po’ sudato, gli dico di farsi la doccia, lui mi chiede compagnia. Ci spogliamo piano, apro il rubinetto con l’acqua calda, entro io e lui mi segue. Mi giro e lui mi stringe, mi guarda per qualche minuto, fermo, con il viso pacato e l’espressione dolce. Non fa nulla di erotico, ma mi sorride. Io sono contro il muro, lui mi bacia piano. Lo guardo con gli occhi teneri, mi accarezza i capelli che piano piano si stanno bagnando. La sua mano scende, mi tocca, mi tocca per un attimo, scioglie l’ultimo nodo, si riprende il suo. Poi mi prende all’improvviso per i fianchi e mi spinge sotto il getto forte dell’acqua, così mi bagno tutta. Ho il trucco che si scioglie e divento un panda ma a lui non importa. Sorridiamo. Lui mi schizza l’acqua, a tradimento, senza darmi tempo di ripresa. Io lo ripago. Ci baciamo, dolcemente, baci lenti e lunghi, la lingua che ogni tanto si tocca. Inizia a far caldo, c’è vapore. Lui mi prende di nuovo e mi gira, contro il muro. Tocca il mio sedere per bene e poi mi penetra all’improvviso, la mia mano contro le mattonelle e la sua sulla mia. Facciamo l’amore, liberi. All’improvviso mi fa voltare e gode sulla mia pancia mentre mi guarda intenso. Mi bacia, mi bacia tanto. Prende il sapone e mi lava i capelli sorridendo. Siamo sotto la doccia da un’infinità di tempo. Esce e si mette il mio accappatoio rosa. Ci guardiamo allo specchio, vicini, abbiamo gli occhi rossi, le guance rosse, come quando in estate sei in piscina e prendi troppo sole e ti ustioni il viso. Mi sorride e mi dice “Hey pomodoro” e mi bacia e sono completamente struccata ma quasi non ci faccio caso. Entriamo in camera e ci sdraiamo sul letto, il condizionatore è a 30 gradi, fa caldo e abbiamo i capelli ancora bagnati ma non ci importa. Io mi sdraio con la testa sulla sua pancia. Parliamo con la voce calma. “Sono venuto fin qui perchè ci tengo a te” “Mi sei mancato così tanto. Questo è un amore folle.” “Io ho paura di te, io scappo e continuerò a scappare, come Guardia&Ladri, come beep&ilcoyote” “Forse la coyote sono io” “Non mi fido di te, credo tu non sia del tutto sincera ma Ale ti amo. Non potevo starti ancora lontano. Ti rendi conto di cosa mi hai scritto ieri sera? Mi hai scritto TI AMO! come faccio ad ignorarlo? Ero ubriaco, stavo male e pensavo solo a te. Non riesco ad andare avanti, la mia testa sta con te, il mio cuore sta con te.” “Noi due siamo destinati, ci saremmo incontrati in ogni caso. Ricordi tutte le volte che ci siamo lasciati? Ci incontravamo di continuo, anche con improvvisi amici in comune. Io penso a te sempre, parlo di te sempre. Ti amo, ti amo da impazzire e ti voglio, terribilmente” “Io ti darei anche la luna! So che ti ho tratatta tanto male, che di complimenti te ne ho fatti pochi ma tu per me sei unica. Le altre non duravano nemmeno un mese, i legami mi spaventano ma tu mi hai tenuto. 6 mesi non sono pochi per me Ale. Per me sei bella anche senza trucco, anche ora. Non possiamo andare avanti se siamo due muri, se siamo testardi, se abbiamo dubbi. Come potremmo star bene? Hai sempre detto che desideravi avermi qua e ho deciso di venire e sorprenderti, ma questo è davvero un Addio. Io devo scappare.” Ne parliamo a lungo e alla fine i nostri capelli si asciugano da soli. Lui non stava bene eppure era venuto lì da me. Poi però all’improvviso gli viene la febbre, forse ad entrambi. Sembriamo due strafatti, abbiamo gli occhi rossi, il viso rosso. Scendiamo dai miei vicini, io lo tengo per mano come un bimbo, lo guido con me. Mi sembra così piccolo e tenero. Lo presento sorridente a tutti. Lui si siede e mi tira verso di sè. Mi accarezza come fossi io la bimba. Misuriamo la febbre, l’abbiamo entrambi. Quando saliamo di nuovo a casa però non ci importa e facciamo l’amore, piano e dolcemente. “Quando mi hai presentato prima l’ho visto che eri fiera.” Cucino per lui, mangiamo insieme vicini vicini, mi dice che me la sono cavata e mi sorride, ogni tanto mi guarda, si fissa su di me e io gli sorrido, gli accarezzo i capelli. Ci mettiamo a letto e guardiamo la partita, ci scaldiamo ai gol mancati, esultiamo, ci baciamo, le nostre mani si stringono e accarezzano. Siamo nudi nel letto che sembra troppo caldo, la febbre sale e scende e alla fine della partita facciamo di nuovo l’amore. “Oggi non sei l’uomo cattivo, oggi sei piccolo, sei un bimbo innocuo. Sei così bello amore mio. Oggi non mi fai paura, oggi sei diverso.” Mi dice che è una settimana che non fuma, che ha smesso, che riesce a ragionare di più, che è più loquace e tranquillo. Ridiamo e scherziamo, quando rido lui mi guarda, gli brillano quasi gli occhi e sorride tanto. Mi chiede scusa per tutto quello che ha fatto, avrebbe voluto trattarmi da principessa ma la droga gli ha bruciato il cervello. Mi dice che a volte vedeva cose che non c’erano, ripercorriamo dei litigi durante la nostra relazione, parliamo di chi ci vuole ancora insieme, di come stiamo bene e tranquilli ora lì insieme, di quello che proviamo e abbiamo noi due, che non potremmo avere con nessun altro, che il tempo non serve mai perchè noi non dimentichiamo, non andiamo avanti. “Io ti cerco disperatamente negli altri che non sono mai come te, e non voglio uno che sia come te, io voglio te, anche se sei un rompipalle, anche se litighiamo di continuo, anche se siamo due muri, anche se nei momenti di forte astinenza sarà dura starti vicino e potresti distruggermi. Voglio aiutarti, stare con te, viverti. Mi sento tua e ti sento mio.” “Tu mi hai colpito, sei la prima ragazza che abbia davvero amato, Dio quanto ci tengo a te!! Ti sposerei anche domani, verrei qua a vivere con te, farei di tutto con te”. Ogni tanto gli sale la voglia di fumare, lo accarezzo, lo bacio. Voglio che si concentri su di me. Mi prende le mani, le accarezza. Guardiamo qualche film insieme e parliamo tantissimo di tutto, anche i nostri piedi si accarezzano. Facciamo l’amore più e più volte durante la notte. Impostiamo la sveglia e spegniamo le luci. Ci stringiamo forte nudi sotto le coperte, ci accarezziamo, baciamo, parliamo finchè le nostre voci diventano deboli e all’improvviso ci svegliamo. Al suono della sveglia siamo ancora assonnati, non vogliamo proprio alzarci dal letto. Io sono girata di spalle, il suo piede accarezza il mio, cerca un primo contatto, poi mi stringe forte forte, mi spinge completamente verso di se, le sue braccia attorno ai miei fianchi, mi sento piccola piccola e mi riaddormento subito. Ci svegliamo di nuovo che è tardi. “Vorrei restare per sempre così. Sto così bene e tranquillo qui con te. Ho dormito così bene con te, è stato bellissimo”. Ci alziamo, mi aiuta a preparare la valigia e a riordinare la camera. Siamo nudi davanti allo specchio, ci abbracciamo e lui fissa l’immagine riflessa, mi stringe forte. “Ci tengo così tanto a te. Ti amo troppo”. Mi vesto e vado a lavare i piatti, lui viene e mi guarda, sorride di questa dolce quotidianità. Mi abbraccia da dietro, mi da bacini. Facciamo colazione, mi trucco mentre dalla playlist parte “accidenti come sei bella”, lui mi guarda e accarezzandom mi dice “te lo dici anche da sola?”, guarda le mie foto sul pc, dice che in alcune sono troppo vanitosa e antipatica. Poi scappiamo via che è tardi. Prende la valigia e saliamo in auto. Mi dice di aprire il cruscotto all’interno della macchina. C’è un pacchettino rosso con un filo dorato. Dice che è per me. Sorriso tanto, lo scarto. Mi prende la mano e me la tiene per tutto il viaggio, sbagliamo strada, ci perdiamo, sorridiamo, fotografiamo il paesaggio, cantiamo Vasco in macchina, cerchiamo le giuste indicazioni. Poi finalmente riusciamo a tornare a casa. Scende dall’auto, mi riconsegna la valigia e mi stringe forte, mi bacia. Mi sorride, mi fa il dito medio, scherziamo.
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Martedì 21-7
Caro amore mio, oggi ho avuto un mezzo contatto con te, hai letto quel che ti ho scritto (di cui non vado fiera) e mi hai concesso una gentilezza che mi ha alleggerito di qualche grammo il peso che ho sul petto. Ai tuoi occhi sarò una disperata, che non sa accettare le scelte tue, un sacco di cose che forse ora sono, ma non so come essere diversa. Non so come essere spensierata, non so come essere come ero quando c’eri tu nella mia vita. Come potrai vedere da qualche post più in giù, io la penso come te: non riesco e non voglio ricordarmi come era il mondo prima di te, tu hai portato colori, odori, sapori in una vita insipida. Non riesco a togliermi dalla testa le cose che mi hai detto sabato e domenica mattina, non riesco a cancellare lo sguardo innamorato e felice, non riesco a respirare se penso che non lo rivedrò mai più. Vorrei venire lì da te, avere la possibilità di un confronto, avere anche solo la possibilità di guardarti e sentire il tuo profumo un’ultima volta ma non lo farò, so come sei fatta e sarebbe impormi ed andare contro la tua volontà. Due giorni fa mi hai chiesto se mi manca dormire con te. Mi manca da morire, mi manca non chiudere più gli occhi con la tua buonanotte e le tue faccine circondate di cuoricini. Mi manca svegliarmi ed aspettare che anche tu apra gli occhi per dirti che ti amo come prima cosa della giornata. Mi manca anche discutere con te, vedere la tua faccia arrabbiata e poi fare pace quando siamo stanche e sentiamo la mancanza del nostro amore. Mi manca sentirti a pranzo, mi manca avere la mia compagna ed amica con cui sfogarmi quando qualcosa va storto, quando la macchina fa la stronza o quando qualcuno mi risponde male e non lo accetto. Mi manca guardare i telefilm con te la sera, mi manca mandarci cagnolini e gattini su Instagram, mi manca leggere una frase o sentire una canzone e mandarla subito a te perché sei stata il mio primo pensiero. Mi manca pensare al nostro futuro insieme, in cui l’unica certezza è che avremmo visto il mondo insieme, mano nella mano. Mi manca sentirti parlare dei cantanti neo-melodici e schifarlo e dirti che è meglio restare solo amiche. Mi manca dirti quanto sei bella con gli occhiali e struccata, perché sì quella è la versione di te più bella ed intima che mai tu mi abbia mostrato. Mi manca il tuo dormire con i calzini in qualunque stagione. Mi manca quando mi correggi l’italiano, quando io correggo te, mi manca aiutarti quando hai bisogno ed i tuoi occhi cercano me anche a settecento km, sempre però con l’orgoglio di dire “tranquilla ci penso da sola” ed il sorriso quando giungiamo ad una soluzione insieme. Mi mancano le tue paranoie prima degli esami, mi manca Giulia Marini. Mi manca tutto di te, dal primo riccio alla punta dei piedi, tutto quello che sei e che sei sempre stata. Rinnovo la mia promessa di aspettarti, anche se sarà vano.
Ti amo, ora e sempre.
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