#e anche oggi piove
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24 aprile, super giornata anche oggi.
#e anche oggi piove#e anche sto mese guadagno il prossimo#tutto bloccato ragazzi 45 giorni di pioggia#non so se ho più sonno o madonne#sopportatemi
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piove.
volevi andare sul sup.
alla fine ti ritrovi a scrivere.
pensieri.
hai letto l’oroscopo e anche oggi paolino ci ha azzeccato.
pensi al natale.
non ho comprato ancora nulla di nuovo per il presepe quest’anno.
zia mary che: “tranquilla, andiamo a napoli”
iniziano le mareggiate, le passeggiate sulla spiaggia alla ricerca di qualcosa che può servire per il presepe.
quest’anno l’albero lo farò da sola.
altrettanto il presepe.
va bene così.
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Bologna mi fa sentire sempre come se qui le leggi della società fossero diverse da quelle che regolano la vita altrove. Per esempio: oggi ero a fare la spesa e un tipo che sembrava non so, un padre di famiglia, molto di cuore comunque, si è avvicinato alla cassa dopo aver attraversato tutto il supermercato e ha chiesto se ci fosse il topinambur. No, non c'era e allora cerca di uscire e il signore della sicurezza a cui voglio tanto bene ha scoperto che stava cercando di rubare del tonno in scatola. Mi sono tanto dispiaciuta e in realtà mi sento una merda e una borghese privilegiata del cazzo, mi odio tanto perché non posso fare niente di globale affinché queste cose non accadano a nessuno.
Però poi il tipo girava comunque per strada con una ragazza, in modo molto normale, erano tranquilli, con gli occhi dolci
Io mi sono sentita tanto scossa e sono tornata a casa e ancora un po' mi devo riprendere
Sto facendo le girelle alla cannella con la polpa di mele, ho acceso una candela, dal telefono suona la musica di Lana del Rey e piove ancora, mi sembra di non vedere il sole da settimane e forse è così. Mi sento sempre un peso sulla gola e sul cuore e spero sono che il tempo passi e le cose accadano e di superarle.
Io e G per poco non ci facevamo lo stesso regalo per i quattro anni e che bello starsi vicini anche se so che gli faccio male, mi dispiace così tanto che non si può dire. Lunedì mi rivedo con la mia psicologa, la mia per antonomasia perché con lei ho avuto i miei primi incontri in assoluto e anche perché sento, sentivo, che mi capiva davvero e che mi aiutava senza lasciarmi quel sospiro di insoddisfazione che mi lasciavano le altre.
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E anche oggi piove 🤷🏻 (foto ad alcune rose fatte con macchina fotografica Canon e tagliate e modificate tramite computer)
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questa mattina sono stata dalla parrucchiera, lo desideravo tantissimo di potermi fare questo regalino e sono felice del risultato, di fatti in quella foto non riuscivo a contenere il sorriso, mi piacciono davvero tanto. ho sperato con tutta me stessa che mia madre non mi rovinasse questa piccola gioia eppure ha deciso di togliermi anche il saluto proprio perché sono andata dalla parrucchiera, nonostante sapesse da giorni che sarei andata; è riuscita solo a chiedermi quanto ho speso e a guardarmi con quegli occhi pieni di disgusto, tanto da farmi chiudere in bagno e poi uscire con i cani solo per non starle vicino. ovviamente proprio oggi piove e si sono rovinati uscendo con le mie bimbe ma penso sia un po' la metafora di tutte le cose belle e rare della mia vita. è stato comunque bello prendermi un paio d'ore per me stessa.
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La domenica è sempre un giorno riflessivo, se poi piove tutto si dilata, oggi c’è anche il vento; non so bene quanto possa incidere sulle riflessioni, ma so che mi piace. Piacciono anche a che a me le giornate di sole, ma la pioggia mi rinfranca sempre.
Ho preparato con cura il caffè, mi piace il profumo che riempie casa. Ho acceso la radio scegliendo con attenzione la colonna sonora sonora. Fa freddo, mi sono guardata i piedi nudi chiedendomi quando imparerò… Il mio vissuto mi dice che, se non l’ho fatto fin ora! tempi, luoghi e persone. Non ne becco uno, manco per sbaglio. E, si che di errori, cazzo se ne ho fatti! Pioggia e vento mi hanno bagnato i vetri, se fossi una brava casalinga mi preoccuperei dei vetri macchiati. Ma non lo sono, dunque almeno questo problema pare risolto. Sono settimane lunghe e faticose, mi rincorro. Non mi pare di far nulla di più, ma sento la stanchezza. Saranno gli anni. E probabilmente così è. Intanto la colazione è pronta, il profumo è quello giusto, il pesce rosso raggiunge il filo dell’acqua e pare felice, Vinicio Capossela mi culla con una ballata tutto pare perfetto. Tranne i miei piedi, nudi e freddi. Imparerò! Prima o poi.
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Charles Bukowski: “Sei incancellabile tu”
Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
che prima avevo la scusa per non vedere il sole, pioveva, mica era colpa mia, ma le nuvole ora sono andate via portandosi dietro tutte le scuse. Ok, tu non ci sei, ok, ma va bene, va bene anche se va male, va bene perché io ti amo lo stesso.
C’è come un diario che ho chiuso nel petto, sento che devo tirarlo fuori e devo farlo senza schemi se non gli schemi che mi porto nel cuore.
Ah! Mannaggia mannaggia, mannaggia al cuore che non sa far calcoli ma che pure spesso sbaglia i conti.
Ma io non ero riuscito a dirti quel ti amo.
Era una primavera quando andasti via, lo ricordi? Io cercavo di farmi forza, la vita andava avanti sentivo dirmi da tutti.
Quando te ne sei andata io mi sono un po’ rincoglionito.
Mi persi, diciamoci la verità, perdendoti io mi persi. E tu? Ah! No scusa, non volevo chiederti se anche tu ci sei rimasta male, era un e tu come stai? Roba del genere insomma, un e tu cosa fai ora? Che stai facendo adesso, adesso è in questo momento, che stai facendo in questo momento? Non mi interessa cosa stai facendo nella vita, io non ci sono più nella tua vita, cosa vuoi che mi importi?
Sicuramente starai facendo tante cose belle, bellissime, ma a me importa adesso, adesso adesso mi importa, adesso in questo momento. Io adesso ti sto pensando facendomi del male. Io vorrei non pensarti ed averti invece qui, qui vicino a me.
Ma non ci sei. Non voglio pensarti ma non lasciarmi solo, non andare via anche dai miei sogni.
Tu dolce ferita mi tagli il cuore, ma io sorrido sai? Non mi fa male questo maledetto male. Sorrido perché dentro ci sei te e ti vedo, almeno posso vederti. Ti vedo pure che dai un bacio a quello lì e questo un pò a dirti il vero mi fa incazzare.
Ma tu non lasciarmi lo stesso, tienimi con te pure se sono incazzato.
Tienimi con te. Non mi fa male la ferita al cuore, no, non mi fa male, sei tu che non ci sei, non andare via oltre.
A volte mi sento tanto forte da poterti dire che non esisti senza di me.
Ma non è vero sai? È che ci provo ad andare avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
(Charles Bukowski)
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Chilometri di emozioni
Ho un brivido nell’oscurità,
mentre guido in questo sabato sera che sa proprio di autunno.
Il tramonto arancione e rosso ricorda i colori delle foglie di acero prima che cadino.
Mentre alla radio passa un pezzo Dixie, al tempo di due quarti,
e mi sento veramente a posto quando ascolto musica di questo genere. Ma lo penso, non è reale.
Ripenso alle sere di alcuni sabati oramai lontani, io seduto sulle scale di un bar, con quella sensazione di attesa,
condivisa con altri sguardi e sorrisi.
Eravamo inesperti ma avevamo il potere della giovinezza in noi.
Ci sentivamo come dei Sultani in quelle notti.
Anche oggi ci sarà tutta la notte ancora, la notte c'è sempre, ma è dedicata ad altri immaturi, che hanno il potere della giovinezza,
a cui ancora non smetto di dare loro attenzioni, di accudirli.
Non piove ma vedo le immagini distorte sul parabrezza,
no... sono distorte dalle stille sulle mie pupille. Come sempre quando sono solo.
Le carenze, che si insinuano subdolamente durante il giorno, si manifestano con prepotenza la sera sono una certezza.
Mi chiedo perché questi pensieri, queste riflessioni mentre mi sposto a destra e mi guardo nello specchietto retrovisore.
"Posso essere ancora un Sultano se voglio", sussurro.
La notifica dell'appuntamento che mi aspetta suona dal mio orologio,
"Sono in orario", penso, "devo procedere così velocemente"
Tutto questo mentre realmente alla radio passa "Sultans of Swing" dei Dire Straits,
così mi accorgo di cosa vuol dire ascoltare un brano musicale e vivere in pieno il suo testo.
Sorrido, mi asciugo il volto e sono pronto. Sono quasi arrivato.
Si cazzo sono pronto, la notte sarà lunga ma assaporerò la gioia di vivere,
quella riflessa dai miei figli e dei loro amici.
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Oggi piove finalmente 🤍( e mi sa che tra poco grandina anche )
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Un nuovo giorno, ci si rimbocca le maniche della camicia e ci incamminiamo, tenendo nel cuore le cose preziose: quelle di sempre e quelle che incontreremo.
Buona giornata , anche se oggi piove, il sole tornerà a splendere.
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"Umano, vedo che stai piangendo perché è arrivato il mio momento. Non piangere, per favore, ti voglio spiegare alcune cose.
Tu sei triste perché me ne sono andato, ma io invece sono felice perché ti ho conosciuto.
Quanti come me ogni giorno muoiono senza aver conosciuto qualcuno di speciale?
Gli animali a volte passano così tanto tempo da soli, senza mai conoscere qualcuno. Conosciamo il freddo, la sete, il pericolo e la fame; dobbiamo preoccuparci di trovare qualcosa da mangiare e pensare a dove proteggerci la notte.
Vediamo volti tutti i giorni che passano senza mai guardarci, e a volte è meglio che non ci vedano.
A volte abbiamo la grande fortuna che tra le tante persone passa un angelo e ci raccoglie; a volte gli angeli vengono in gruppo, a volte ci sono altri angeli lontani che inviano tanti aiuti per noi. E questo cambia tutto. Se necessario ci portano da un altro tipo di angelo che ci cura.
Ci scelgono una parola che pronunciano ogni volta che ci vedono, un nome, penso si chiami così, questo indica che siamo speciali; abbiamo smesso di essere anonimi per essere uno dei tanti, ma anche un po di voi.
Da qui capiamo che quella è una casa!
Riuscite a capire quanto questo è importante per noi? Non dovremo mai più avere paura, freddo, fame o sentire male.
Se solo poteste calcolare quanto ci fa felici!
Non ci interesserà più se piove, se passerà una macchina molto velocemente o se qualcuno ci farà del male; ma soprattutto, non siamo soli, perché nessun animale gradisce la solitudine, cosa si puó chiedere in piú?!
So che ti rattrista la mia partenza, ma devo andare ora.
Promettimi che non biasimerai te stesso, ti ho sentito dire che avresti potuto fare di piú per me, non dirlo hai fatto molto per me! Senza di te non avrei conosciuto niente di tutta la bellezza che porto con me oggi.
Devi sapere che noi animali viviamo il presente: godiamo di ogni piccola cosa di tutti i giorni e dimentichiamo il passato se ci sentiamo amati; le nostre vite cominciano quando conosciamo l'amore, lo stesso amore che tu mi hai donato, il mio angelo senza ali ma con due gambe.
Voglio che tu sappia che, se trovi un animale gravemente ferito e che gli resta poco tempo, farai un grande gesto se gli starai accanto accompagnandolo nel suo passaggio finale, perché come ti ho detto prima a nessuno di noi piqce star solo, ancora meno quando ci rendiamo conto che è arrivato il momento di andare; forse per voi non è così importante avere qualcuno al vostro fianco che vi sostiene e ci aiuta ad andare con serenità.
Ma ora non piangere più, per favore. Io sarò felice, mi ricordo il nome che mi hai dato, il calore della vostra casa che é diventata anche la mia. Io mi ricordo il suono della tua voce quando parlavi con me, e anche se non sempre capivo tutto quello che mi dicevi io lo porterò nel mio cuore, insieme a ogni carezza che mi hai dato.
Tutto quello che hai fatto è stato molto importante per me è io ti ringrazio profondamente, non so come spiegarmi ora, perché non parlo la tua lingua, ma penso e spero che tu abbia visto la gratitudine nei miei occhi.
Prima di andare ti chiedo solo due favori: lavati il viso e comincia a sorridere.
Ricordati che è bello vivere insieme qualsiasi momento, anche questo; ricordati delle cose che ci facevano felici e per cui ridevamo. Rivivi con me tutto il bene che abbiamo condiviso in questo tempo e non dirmi che non adotterai un altro animale perché hai sofferto troppo la mia partenza; senza di te non avrei mai conosciuto le bellezze che ho vissuto, quindi per favore, non farlo.. sono in tanti che, come me, stanno aspettando qualcuno come te.
Dai anche a loro quello che hai dato a me, ne hanno bisogno, come io avevo bisogno di te.
Non conservare l'amore che puoi donare per paura di soffrire.
Segui il mio consiglio, valorizza quello che puoi dare a ognuno di noi, perché tu sei un angelo per noi animali, perché senza persone come te la nostra vita sarebbe ancora più difficile di come già, a volte, è.
Segui il tuo nobile compito, ora saró io il tuo angelo, ti accompagneró nel tuo cammino e ti aiuteró ad aiutare gli altri come me.
Ora vado a parlare con gli altri animali che sono qui con me, vado a raccontargli tutto quello che hai fatto per me e dirò con orgoglio: "Questa è la mia famiglia!".
Il mio primo compito ora è quello di aiutarti a essere meno triste, quindi stasera quando guarderai il cielo e vedrai una stella lampeggiare sappi che
quella stella saró io che ti avviseró che sto bene e che ti ringrazieró per tutto l'amore che mi hai dato.
Ora vado, non dicendo "addio", ma "a presto".
C'è un cielo speciale per persone come voi, lo stesso cielo dove siamo noi e la vita ci ricompenserà facendoci ritrovare.
Io sarò li che ti aspetto!" ❤️
(autore sconosciuto)
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Oggi piove a dirotto a Torino e non ho fatto la spesa ma il coinquilino got me e ha preparato gnocchi al pesto anche x me….
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La domenica mi piace cominciarla in silenzio. Con il freddo sotto i piedi e il profumo di caffè. Mi pare sempre un buon modo, e poi ho la sensazione che sia un discreto supporto psicologico in previsione del lunedì. Oggi piove anche, e la pioggia mi coccola sempre. La realtà è tutta fuori. Qui è tutto quasi perfetto, il quasi racchiude un mondo, che però, al momento ho deciso di silenziare. Da domani, da domani ricomincio. Domani. Per ora l’unica realtà che riesco ad affrontare sono i miei piedi freddi.
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Vittorio Arrigoni detto Vik è stato un attivista, giornalista e scrittore italiano. Sostenitore della soluzione binazionale come strumento di risoluzione del conflitto israeliano-palestinese, nonché pacifista, si era trasferito nella Striscia di Gaza per agire contro quella che definiva pulizia etnica dello Stato di Israele nei confronti della popolazione araba palestinese.
Sembra oggi ma parliamo di 25 anni fà
Una lettera di Vittorio del 02 marzo 2009 due anni dopo fu assassinato.
Vittorio tornato a Gaza
«E alla fine sono tornato.
Non sazio del silenzio d’assenzio di una felicità incolta
accollata come un cerotto mal riposto su di una bocca che urla.
Non potevo fare altrimenti.
Essere ferito, venir rapito, derubato della propria missione, incatenato e imprigionato in un lurido carcere israeliano,
quindi deportato a forza su di un aereo verso Milano
senza neanche la pietà di mettere ai miei piedi nudi e martoriati dalle catene un paio di scarpe,
non è certo la conclusione auspicabile per il compito solenne e di riscatto umano che ha impegnato gli ultimi mesi della mia barocca vita.
Il leone accumula stagioni e cicatrici,
non ha certo il passo slanciato di una volta,
ma non abbassa di un pelo la criniera.
Poggiando il primo piede sulla terra di Gaza, per la seconda volta, sbarcando, come un Armstrong esiliato,
ho ruggito, eccome,
devono esser tremati i vetri delle finestre pure a Tel Aviv.
Fiero del mio passato, non curante del mio presente.
Perché è questo il tempo di spendersi, piuttosto che accaparrarsi un futuro agiato e comodamente distorto,
a quelle vittime innocenti a cui non abbiamo concesso neanche l’ascolto, per un attimo,
delle loro grida di dolore.
Spendersi affinché ogni diritto umano sia rispettato.
Tutto il resto non ha più importanza, semmai ne abbia mai avuta una.
Bisogna saper riconoscere la matrice della propria anima,
anche se ciò è spaventevole e significa solitudine, ostracismo, utopia, Don Chisciotte,
ingratitudine anche da chi verso cui si è dato tanto, si è speso tutto.
Ad aspettare nel fuoco si rischia di bruciarsi.
Ecco allora il perché della scelta dei miserabili, dei reietti, dei condannati,
essi sono ancora capaci di lealtà, di gesta aggraziate e di generosità audace, alle soglie della fine del mondo.
Reietto e miserabile la vita mi ci ha costretto,
sono tornato a casa.
Natale a Gaza pare un funerale.
E non esclusivamente perchè oggi ad un funerale effettivamente ci sono stato,
il vicino di casa di Fida, nostra coordinatrice ISM,
è stato ridotto in brandelli, in tanti piccoli pezzettini di carne lacera da un colpo di carroarmato israeliano.
Piove lacrime amare il cielo di Gaza in questi giorni di lutto e terrorismo da oltreconfine.
Si ascoltano i rutti delle minacce di imminente strage da Lvni e si trema dal freddo
(senza + gas, senza + gasolio, senza + energia elettrica).
Si odono i cingoli di Netanyahu sulle ossa dei palestinesi ammazzati ieri e di quelli a venire.
Lvni e Netanyahu in marcia funebre verso le prossime elezioni israeliane,
il teorema è semplicistico, ma purtroppo realistico,
vincerà chi porterà in dote ai propri elettori più teste palestinesi mozzate.
One head one vote.
A Gaza è come se si fosse in autunno,
e io sono nato sotto il segno dell’autunno.
Per cui se fuori piove,
perdonatemi,
a volte piove anche dentro.
Restiamo umani.
Vostro Vik dalle tenebre dell’assedio.»
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Piove
2 settembre,
guardo le gocce, come piccole perle celesti, danzare sul mio parabrezza, quando scorrono verso il basso sembrano lacrime.
Piove. Ogni goccia è una nota in una sinfonia silenziosa, un canto antico che solo chi ha un'anima sensibile può udire.
Credo che starsene chiusi in macchina mentre fuori piove sia una delle cose più belle. In particolare se non hai con te un ombrello.
Non si dovrebbero mai raccontare le bugie quando piove, confidarsi e raccontarsi con un'altra anima, quando si sente forte il crepitio della pioggia, rimane per me qualcosa di magico.
In realtà le bugie non andrebbero raccontate neanche quando c'è il sole. Ma quando piove si fa maggior peccato.
Ricordo l'infanzia, quando correvo scalzo tra gli acquazzoni, sentendo la pioggia rinfrescare la mia pelle e il mio spirito. La pioggia dell'innocenza.
Ricordo anche la pioggia presa mentre ero in bici, mentre rientravo a casa. Quando con gli amici venivamo sorpresi da un acquazzone. Era la pioggia della maturità, che sciacquava via le preoccupazioni e le lasciava scivolare via come foglie autunnali.
Oggi, quell'acqua porta con sé un sapore diverso, più profondo. Sarà lo smog. Ti ricorda che hai una cervicale sensibile, meglio asciugarsi subito.
Questo è il mese delle promesse e dei rinvii, da raccogliere e far diventare frutti. La pioggia aiuta a far fiorire i fiori che diventeranno frutti. Frutti tardivi, poiché siamo a settembre.
Come dice il fruttivendolo: meglio cachi che mais. Non l'ho mai capita questa frase. Pazienza.
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