#dstint
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“If he wanted to he would”
SHUT THE FUCK UP
#(๑˃̵ ᴗ ˂̵)و vent#I’m Malding#WHY DOES SOME DUDE IM NOT EVEN DSTINT TREST ME BETTER THAN MY STAR#FUCKINGKILLINGMYSELF
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Imagine your crackship #2
Person A is due for a dentist trip and when they go they see Person B as their dentist! When they ask how they got to be a dentist, person B says “It’s all for you baby”
#i originally spelled dentist wrong three different ways#destist#detist#dstint#otp#imagine your ship#lol
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[:it]
La Sede Espositiva della Prima Biennale del Tirreno
La Città di Cava de’ Tirreni sorge a ridosso del Mar Tirreno, a 5 km nell’entroterra della Costiera Amalfitana, rappresentandone la porta nord.Un’antica fonte del geografo Strabone cita che i primi abitanti delle “Terre de la Cava” furono i Tirreni o Etruschi, ai quali la Città deve il suo appellativo “de’ Tirreni”, che si insediarono nell’antica Marcina, territorio compreso tra Vietri, Cetara e Fonti che all’epoca apparteneva al territorio comunale.
Il “Mar Tirreno” e i “Tirreni” sono stati gli elementi ispiratori per cui, la Prima Esposizione Internazionale d’Arte che si svolgerà a Cava de’ Tirreni, nelle rinnovate sale espositive de Complesso Monumentale di San Giovanni Battista, prende il nome di “Biennale del Tirreno”.
Il Complesso di San Giovanni, la cui costruzione risale al periodo compreso tra il XV e XVI sec., inizialmente ospitava le suore di Santa Chiara. Nel 1861, con la soppressione del convento, la struttura divenne prima un asilo, poi una scuola elementare e infine un carcere, dopo anni di abbandono, il Complesso è ritornato al suo splendore, grazie ad un importante lavoro di restauro e riqualificazione, come da progetto deliberato dall’Amministrazione Comunale, e restituito alla Città con inaugurazione del luglio scorso.
La Città di Cava, eletta tale nel XIV secolo mediante una bolla da Papa Bonifacio IX, è ricca di Storia, Cultura, Architettura, Arte, Bellezze Paesaggistiche, ed è stata sempre meta turistica sin dall’epoca romana, un luogo rinomato di villeggiatura che ha attratto nei secoli turisti, scrittori, poeti e filosofi.
Nel 1842, lo scrittore francese Varlery a proposito di Cava de’ Tirreni si espresse così: “Una valle svizzera con gli ulivi, con il mare e il sole di Napoli”. Da questa frase nacque l’appellativo di Piccola Svizzera sia per la sua conformazione paesaggistica che per l’ordine, la pulizia e la signorilità che l’accostava ai paesi elvetici.
Nell’800, la scrittrice Paolina Craven, moglie di un funzionario all’ambasciata britannica a Napoli, innamorata della cittadina metelliana scrisse: “Godrò di tutto il fascino che questo paese incantevole ha per me, come se fosse volontà Sua, né lascero’ che i miei pensieri vadano verso altri sogni”.
Nel 1965 lo scrittore Giuseppe Prezzolini, la descrisse così: “Dirò che Cava mi piace moltissimo e qualche volta vado a passeggio sotto i portici un po’ sbilenchi che le danno un’aria di sopravvivenza signorile nel nostro secolo meccanico e democratico; e m’aggiro per le sue vie secondarie fermandomi davanti ai portoni intagliati da artisti locali che mi fanno pensare ai cocchi e ai landò del tempo di mio nonno”. Durante i soggiorni del poeta Salvatore di Giacomo a Cava tra il 1917 ed il 1923 all’Hotel Scapolatiello alla frazione Corpo di Cava: “Abbiamo qui alla pensione due camere vicine e davanti ad esse è una terrazzina con un pergolato d’uva, carico di grappoli e di nostra assoluta proprietà temporanea. Ne facciamo la cura ogni giorno. L’acqua della Frestola che beviamo…… Mia moglie fa delle lunghe passeggiate nel bosco accompagnata dalle figlie dell’albergatore, io ne faccio di più brevi e filosofiche”.
La sua bellezza è stata eternata dal pennello degli artisti della cosiddetta scuola di Posillipo. Tra i monumenti e siti di rilevante importanza storica, culturale e architettonica, non si può non citare l’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, uno dei centri religiosi e culturali più vivi e potenti dell’Italia Meridionale, fondata da Sant’Alferio Pappacarbone nel 1100.Il Borgo Scacciaventi, caratterizzato da portici che si snodano lungo tutto il corso, e l’Abbazia Benedettina, hanno ospitato il passaggio di personalità di indiscutibile prestigio storico. Si ricordi Papa Gregorio VII, Papa Urbano II, San Francesco di Paola, e ancora l’Imperatore Carlo V, Carlo II di Borbone Re delle Due Sicilie e successivamente Ferdinando II di Borbone per inaugurare la stazione ferroviaria. Reduce dallo sbarco dei mille, facendo ritorno a Napoli, Cava ha ospitato il Generale Giuseppe Garibaldi, e successivamente la Regina Margherita di Savoia, ospite del Marchese Atenolfi; Il Re Vittorio Emanuele III e infine il Principe Umberto I di Savoia.
La Città si è nutrita nei secoli di fervidi impulsi, di qualità umane e di una preziosa quanto imprescindbile identità e ha dato i Natali a illustri personalità che si sono dstinte in vari campi, dalla politica alla medicina e all’arte scultorea e figurativa. Si ricordi tra questi ultimi l’Artista Alfonso Balzico nominato nel 1866 scultore reale di Casa Savoia.
Tra le personalità di spiccata rilevanza etica e morale di Cava de’ Tirreni vi è Mamma Lucia, scomparsa nel 1982 all’età di 94 anni. Lucia Apicella, davanti alla quale cantò Beniamino Gigli e Papa Giovanni s’inginocchiò commosso. Nei lunghi anni del dopoguerra, raccolse i resti mortali di circa mille soldati di ogni bandiera. Per questa sua opera, fu premiata dal Presidente della repubblica con medaglia d’oro e fu chiamata dai tedeschi Mutter der toten, “La madre di tutti i caduti” e per l’ occasione le conferirono il maggior riconoscimento che la Germania Federale attribuiva per i servizi resi allo Stato tedesco.
Alla sua morte nel1982 il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, scrisse al sindaco di Cava de’ Tirreni: « La scomparsa di Mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell’amore e nella solidarietà valori fondamentali per l’edificazione dell’uomo ».
L’AMORE E LA SOLIDARIETA’ sono il tema principale e predominante che caratterizzerà l’Esposizione Internazionale d’ Arte Contemporanea, la “Biennale del Tirreno”.
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