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Continua il nostro viaggio in auto alla scoperta della costa mozambicana. Partiti dalla capitale Maputo ci dirigiamo verso nord per la nostra prima tappa costiera, Xai Xai e le sue spiagge selvagge e deserte.
La strada nazionale è ottima e di facile percorrenza con una qualsiasi auto, non c’è bisogno di un 4×4 o fuoristrada. Si paga appena un pedaggio (in uscita) ed equivale a meno di 0,20 centesimi di euro. Avete anche diversi distributori di benzina lungo la strada.
Arriviamo a Xai Xai dopo circa 230km, circa 4 ore di viaggio da Maputo, a causa dei numerosi limiti di velocità a 60km/h in tutti i piccoli centri abitati e vi assicuro che sono tantissimi. Bisogna guidare con molta attenzione sopratutto per la quantità di bambini che giocano per strada, camminano pericolosamente lungo i margini stradali e molti, in divisa scolastica, vanno o escono dalle varie scuole disseminate lungo la strada.
Passato il centro abitato di Xai Xai, prendiamo la direzione Praia de Xai Xai. In realtà l’indicazione non l’avevamo vista ma chiediamo un’informazione ad una giovane donna alla fermata dell’autobus che poi accompagniamo a casa della sorella, visto che era di strada ed era carica di buste.
Dalla città di Xai Xai alla spiaggia la strada diventa poco agibile per tutte le tipologie di auto (calcolate che dista circa 12km di dunette di sabbia compatta) anche se molto scenica. Consiglio quindi, se avete un alloggio lungo la praia di Xai Xai di noleggiare almeno un suv, come abbiamo fatto noi. Chiedete al referente del vostro alloggio che tipologia di auto noleggiare per arrivare.
Noi eravamo diretti presso lo Xai Xai Eco Estate. Un magnifico complesso localizzato su una scogliera vista oceano indiano con 18 ville private, alcune delle quali con piscina, come la nostra, e una vista mozzafiato.
XAI XAI
Xai-Xai è il capoluogo della provincia di Gaza ed è situata nella valle del fiume Limpopo. Quello che rende questa destinazione affascinante è sicuramente la sua posizione geografica. Da un lato bagnata dall’oceano Indiano e dall’altra dai fiumi Limpopo e Ponela.
Come Maputo, Xai-Xai cresce molto nel 1900 essendo il secondo porto d’importanza strategica dopo la città Maputo, considerata sua sorella marittima. Non bisogna dimenticare anche la leggendaria Gaza Railway Line che collega il Sudafrica.
Quando arrivarono i portoghesi a Xai-Xai la chiamarono João Belo, ministro delle colonie nel 1920. Purtroppo in quel periodo la città era conosciuta per la terribile tratta degli schiavi. Molti locali furono trasferiti con la forza a Egoli per lavorare nelle miniere d’oro.
Ricorderete la famosa canzone di Hugh Masekela “Stimela”, una canzone dedicata ai lavoratori delle miniere di Johannesburg.
youtube
Xai-Xai diventa città appena nel 1961 quando il ministro Adriano Moreira è in visita in occasione della costruzione del porto fluviale. Bisogna però attendere l’indipendenza nazionale (1974) per passar ad esser chiama Xai-Xai come la conosciamo noi oggi.
Una piccola curiosità per concludere questa presentazione, sapevate che Xai-Xai à stata la prima città mozambicana ad eleggere una donna come Presidente? Era il 2004.
LA NOSTRA VILLA
Come sempre, noi tendiamo di fuggire dai luoghi turistici ed affollati. Ed è per questo che abbiamo scelto questa parte della lunga linea di sabbia di Xai-Xai, quella più lontana dai bar e gli hotel sulla spiaggia.
Arrivati all’Eco Estate e concluse le pratiche del check-in, cominciamo a salire con l’auto la stretta ed impervia salita fino alla nostra villa, l’ultima (numero 23) in cima con la vista più bella del complesso.
Immersa in una vegetazione lussureggiante sui cui alberi saltellano allegre delle scimmiette, che intravediamo solo in rare occasioni, ma che sentiamo saltellare sul tetto della casa durante la notte, la villa ha un’incredibile terrazza panoramica con piscina a picco sull’immenso blu dell’oceano Indiano.
Ogni villa, ne sono 18 nel complesso, ha capienza per sei o più persone. Possiede 3 stanze da letto e tre bagni. La nostra possedeva due stanze matrimoniali con bagno privato, un bagno comune ed una stanza con letti a castello.
Appena lasciati i bagagli nella casa, l’alloggio è tipologia selfcatering (vi cucinate voi) e visto che non avevamo ancora fatto la spesa, decidiamo vista l’ora, di andare a pranzo nel famoso ristorante Café Pescador a pochi minuti di auto di distanza. Avevo letto su numerosi blog e guide che è uno dei migliori in zona e quindi ci catapultiamo senza indugiare.
Foto: Café Pescador
Concluso il pranzo, decidiamo di fare due passi in spiaggia per digerire e sgranchirci le gambe per le lunghe ore di viaggio in auto. Appena ci infiliamo in un sentiero, abbastanza stretto a causa della folta vegetazione, ecco che il paradiso comprare dinanzi a noi. L’oceano Indiano e una lunghissima spiaggia dorata solo per noi. Non ci son parole per descrivere l’emozione provata.
Dopo una lunga passeggiata tra le varie spiagge, arriviamo alla Praia dos Caranguejos (spiaggia dei granchi), capiamo subito perché si chiama così. Ci sediamo su una delle soffici dune di sabbia per ammirare le decine di granchi che escono dalle loro tane per poi, al minimo nostro movimento per fotografarli, si rinascondevano.
Decidiamo di lasciarli tranquilli ed andiamo a cercare del carbone per organizzare una bella baciata di pesce a casa per cena. Ci informano che c’è un signore lungo la strada che vende il carbone. Lo raggiungiamo ed acquistiamo il quantitativo per un paio di cucinate, anche se poi ne useremo solo una dose.
Dopo il carbone ci mancava l’elemento principale, il pesce. Ci avevano detto che verso le 15 numerosi pescatori tornavano dalla pesca e che avremmo potuto comprare il necessario da loro. Noi abbiamo praticamente fatto gli stalker delle barche che vedevamo andar e venire lungo la strada dei vari resort e ne abbiamo seguita una.
Arrivati nel parcheggio di uno dei resort vicini, abbiamo chiesto se potevamo comprare un pesce da loro. Non ci sono problemi, ma bisogna aspettare il lungo processo di pulizia, peso e vendita al resort (quasi un’oretta di attesa, son lentissimi).
Finalmente è giunto il nostro turno e ne è valsa la pena, abbiamo speso una cifra ridicola per 1kg di pesce che poi abbiamo grigliato sul barbecue vista oceano della nostra villa. Come vedete a noi piace sentirci a casa quando viaggiamo, anche quando siamo dall’altra parte dell’Equatore.
Una volta completati gli acquisti per la nostra cenetta romantica, ci rilassiamo in terrazza. Finalmente vedo le mie prime balene saltellare. Si, proprio dalla terrazza di casa. Son letteralmente saltata io dal lettino, incredula dello spettacolo che si stava presentando davanti i miei occhi.
Credo che un altro momento che ricorderò di questi due giorni a Xai-Xai è un semplice gesto di grande generosità dei mozambicani. Ora vi spiego meglio.
Arrivata la guardia notturna della nostra villa, decido di preparagli un caffè caldo visto che la sera le temperature scendono molto. Lui incredulo accetta e dopo circa una ventina di minuti bussa alla porta della nostra villa e mi dona un’enorme e dolcissima papaia. Si è meritato così una bella seconda tazza di caffè fumante e un sorriso di cuore.
Purtroppo restiamo appena due giorni in questo paradiso ma credo che abbiamo approfittato bene del tempo a nostra disposizione. L’indomani, Xai-Xai ci saluta con una magnifica alba, un rosso sole che si innalza dall’oceano proprio di fronte la nostra villa. Non è spettacolare?
Prima di salutarvi voglio lasciarvi qui di seguito alcune informazioni utili per un vostro viaggio a Xai-Xai.
DOVE MANGIARE
CAFÉ Pescador
Il Café Pescador è un bar ristorante aperto nel 2013. Come vi ho accennato prima, arriviamo per pranzo. Viste le temperature, optiamo per un tavolo sulla terrazza sui tavolacci di legni, in netto contrasto con l’eleganza tra il rustico e il minimalismo dell’interno. Peccato appena non abbia una vista sull’oceano.
Dopo aver consultato rapidamente il menù, scegliamo senza esitare il mix di mare, di cui vi avevo già parlato nell’articolo dedicato a come organizzare un viaggio in Mozambico. Basta guardare la foto in basso per capire che non abbiamo sbagliato nella scelta.
Era tutto freschissimo e ben preparato. I prezzi sono abbastanza accessibili per essere un ristorante di un resort. Lo consiglio sicuramente.
comprate pesce dai pescatori
Consiglio vivamente di comprare pesce ai pescatori se avete una cucina o un barbecue a disposizione nel vostro alloggio. Direi che è un’ottima alternativa ai ristoranti, non credere?
DOVE DORMIRE
Non posso che consigliarvi il Xai Xai Eco-Estate per un’indimenticabile vacanza nella località Xai-Xai. Per contattare il complesso vi consiglio di cliccare qui.
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Siamo giunti al racconto della nostra seconda tappa costiera alla scoperta del Mozambico, la perla dell’Africa come molti la definiscono. Oggi voglio parlarvi di Tofo, delle sue spiagge e del nostro indimenticabile incontro con lo squalo balena. Siete comodamente seduti?
Facilmente raggiungibile da Maputo in auto (qualsiasi), circa 500km, Tofo fa parte della provincia di Inhambane. Lungo il litorale che passa da Quissico fino ad arrivare alla provincia di Sofala è una lunga lingua di sabbia fina, palme da cocco e un mare azzurrissimo. Non per nulla è su questo litorale che è stata aperta la Scuola Superiore di Hotelleria e Turismo.
Forse in Italia non è una meta molto conosciuta ma in Portogallo ad esempio è rimasta nella memoria comune grazie ad una telenovela che si chiamava «A Jóia de África».
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Durante il colonialismo questa piccola baia era frequentatissima dai coloni che vivevano a Inhambane, il capoluogo. Oggi, Tofo non ha perso la sua fama sopratutto per la vicinanza da Maputo (calcolate che lì le distanze sono diverse e per i mozambicani farsi 1000km di auto per un fine settimana è normale).
A differenza di Xai-Xai, le spiagge di Tofo sono molto ambite dai locali e dai sudafricani. Numerose sono le scuole di immersione, safari oceanici e attività varie proposte anche in periodi di bassa stagione.
Noi siamo stati fortunati perché abbiamo scelto la seconda settimana di ottobre, proprio pochi giorni dopo la riapertura delle scuole e quindi di bagnanti sulle spiagge, solitamente affollatine, li potevamo contare sulle dita.
Vale sempre la nostra strategia, quella di trovare un alloggio lontano dagli hotel e dai bar notturni anche se non troppo per approfittare degli aperitivi. Durante le mie ricerche online mi sono subito innamorata delle cabine sulla spiaggia della Liquid Dive Adventures.
Arriviamo verso ora di pranzo e dopo la registrazione e la presa di possesso del nostro alloggio da sogno, decidiamo di mangiare al ristorante interno l’Happi, un ristorante vegetariano da far invidia a molti chef stellati.
Alla Liquid il rispetto del corpo e della natura è la legge suprema e non lo si nota appena dal ricco menù vegetariano ma anche dal rispetto che hanno per la fauna e la flora marina. Fanno anche parte del PADI Green Star centre. Non sapete cosa sono?
I PADI Five Star Dive Center sono centri sub all’avanguardia che incoraggiano la responsabilità ambientale e forniscono una gamma completa di programmi educativi PADI. Questi centri promuovono attivamente i benefici della subacquea ricreativa dello snorkeling, dei viaggi subacquei e della protezione ambientale. Maggiori informazioni.
Rifocillati andiamo alla scoperta della famosa spiaggia dal mare molto più calmo di quello di Xai-Xai. Dopo pochi minuti a piedi arriviamo dove c’è la più alta concentrazione di hotel e quindi incontriamo un gruppo di bagnanti, venditori di acqua di cocco ed altra merce e numerosi bambini in acqua che giocavano e noi li seguiamo subito.
Purtroppo verso le 16:30 comincia a far frescolino e decidiamo di tornare al nostro alloggio per una doccia rapida ed un cambio d’abito in vista di un aperitivo in spiaggia prima di cena. È l’orario giusto per incontrare i pescatori che tornano a casa dopo una proficua pesca.
Per il nostro primo aperitivo non potevamo che approfittare della vista della Liquid, un tavolo direttamente sulla spiaggia per sorseggiare un vino bianco sudafricano e la mia amata mandioca fritta.
L’indomani sveglia presto per la colazione, dopo una bella nuotata nell’oceano, che diventa il nostro rituale mattutino e pomeridiano, decidiamo di andare ad Inhambane, il capoluogo della regione. Strada facendo facciamo una sosta al supermercato, al benzinaio e ad un negozio di sartoria locale dove vendono anche la mia amata capulana a prezzi accessibili. Non sono meravigliose? Ovviamente, non ho resistito e ne ho comprata una che adesso fa da copriletto in stanza.
INHAMBANE dove arrivò vasco da gama
Alloggiando a Tofo non potevano non organizzare una visita a Inhambane. Anche se è il nucleo urbano coloniale meglio conservato del Mozambico non è una città da visitare aspettandosi chiese, palazzi o luoghi d’interesse ma è una cittadina interessante per capire come queste zone lontane dalla capitale si sono evolute nel tempo. Questo però non toglie nulla al fascino della città se si pensa anche che fu qui che, secondo alcuni documenti storici. Vasco da Gama arrivò il 10 gennaio del 1498.
Lasciamo l’auto non distante dal molto dove partono i traghetti e le piccole barche stracolme di persone, Quello che notiamo subito sono i rosa fenicotteri che cercano cibo sul bagnasciuga.
Un acquazzone ci sorprende mentre curiosiamo sul molo e parlottiamo con i pescatori che stanno abbassando la vela della loro dhow, la barca di legno tradizionale.
I goccioloni d’acqua si fanno più intensi ed abbiamo appena il tempo di entrare al volo nel bar ristorante del molo, proprio di fronte la biglietteria, prima della tempesta. Il bar ha un bel terrazzo coperto sulla laguna e noi ci accomodiamo per goderci la pioggia. Bisogna attendere e quindi chiediamo qualche stuzzichino per farci compagnia. Direi che la vista non era niente male.
Intanto la pioggia cessa e noi possiamo continuare a curiosare senza meta tra le stradine ed i negozi della cittadina. Ad un certo punto sentiamo un gruppo di persone che cantano allegramente nella piazzetta vicino il molo
Curiosi come siamo ci avviciniamo e scopriamo essere un matrimonio. Abituati in Europa a lasciar spazio alla privacy di momenti familiari così intimi ci stupiamo quando la madrina della sposa ci invita a fotografarli e a star con loro in questo momento di gioia. Se fossimo rimasti ancora un po’ son sicura che ci avrebbero invitato alla festa, ma siam pur sempre europei, salutiamo, rinnoviamo gli auguri e ci allontaniamo discretamente.
Prima di lasciare Inhambane approfittiamo per prelevare altri contanti, esistono vari bancomat in città ed anche benzinai nel caso ne abbiate bisogno. Ritorniamo all’auto e torniamo tranquillamente a Tofo.
COSA FARE A TOFO
Oramai avete capito che non siamo tipi da perder tempo stesi in spiaggia e quindi le nostre giornate a Tofo sono sempre state pienissime. Cosa abbiamo fatto?
OCEAN SAFARI
Una delle attività imperdibili a Tofo, anche se non farete immersioni, è un Ocean Safari. Il nome mi fa sempre un po’ sorridere perché penso ai safari (fotografici ovviamente) in gip nella savana, qui invece si fanno su un gommone a tutta velocità.
Prenotiamo un safari oceanico alla Liquid Dive Adventures. Appuntamento alle 10:30: rapido cambio d’abito, breve spiegazione sulla sicurezza e il rispetto della fauna marina e poi dritti in spiaggia.
Non aspettatevi il classico giro in barca da turista apatico ma una vera e propria avventura. Dovrete esser voi ad aiutare a portare l’imbarcazione nell’acqua, vi sederete sui laterali (non ci sono le sediole) e vi reggerete con corde e fasce per i piedi così da non esser catapultati fuori in mare.
Il viaggio comincia tra spruzzi d’acqua ed onde ma siamo tranquilli visto che il nostro capitano naviga da quando aveva 12 anni ed ora i 30 li ha superati. È un mago a destreggiarsi tra le onde. Avvistiamo le nostre prime balene che riposano in superficie, c’era anche il cucciolo.
Il momento più emozionante? Vedere lo squalo balena che passa sotto la nostra imbarcazione. Si notavano perfettamente le sue macchie scure. È il momento di tuffarci e nuotare un po’ con lui senza disturbarlo e assolutamente senza toccarlo.
CURIOSARE NEL MERCATO
Tutti i giorni a Tofo esiste un piccolo mercato dove potrete trovare di tutti, dalla frutta al pesce, dalla capulana ai souvenir vari. I prezzi li ho trovati più cari di Maputo ma è stato bello trascorrere un’oretta a parlare con i venditori che sono sempre disponibili e pronti per una bella chiacchierata anche se non comprerete nulla.
Il mercato si trova a due passi dalla spiaggia e a pochi minuti a piedi da qualsiasi alloggio abbiate sulla Praia do Tofo.
Prima di lasciarvi a sognare di organizzare anche voi questo viaggio, che vi consiglio vivamente, voglio scrivervi alcune informazione utili su un possibile pernottamento sulla spiaggia di Tofo.
DOVE DORMIRE
Non è da tutti poter dormire cullati dal suono dell’oceano. Svegliarsi la mattina, aprire le tende e trovarsi l’oceano Indiano che ci da il buongiorno e nemmeno è da tutti poter far colazione praticamente in spiaggia mentre osserviamo balene e delfini giocare tra le acque. Tutto questo e di più è possibile presso la Liquid Dive Family.
Il progetto della Liquid è nato dopo un viaggio per il mondo di una coppia di finlandesi simpaticissimi che arrivano alla Praia do Tofo. Si innamorano subito del luogo dopo aver visto le balene e decidono di trasferirsi ed aprire la Liquid Dive Adventures. Era il 2014.
La Liquid, oltre ad essere un paradiso per rilassarsi è il luogo ideale per chi, come noi, non ama vegetare sulla spiaggia ma ha sempre bisogno di fare attività. La Liquid è anche 5* PADI Dive Centre e quindi ideale per gli amanti delle immersioni o per chi volesse imparare, esistono corsi per prendere il brevetto.
Non dimentichiamoci che non è possibile in tutte le spiagge del mondo poter aver la fortuna di incontrare i “Big Stuff”: le megattere, le mante, gli squali balena, gli squali martello, le tartarughe ed i delfini. Cosa volete di più?
DOVE MANGIARE A TOFO
Per chi mi legge già da un po’ sa benissimo che quando viaggio amo mangiare solo ed esclusivamente cibi e piatti locali, se la mia dieta in assenza di carne lo permette. Qui in Mozambico è il paradiso per il mio stomaco e le mie papille gustative per la quantità di verdure, frutta, frutti di mare, pesce e crostacei a prezzi economicissimi.
Detto questo, ecco la lista dei ristoranti dove abbiamo mangiato a Tofo.
HAPPI RESTAURANT presso la Liquid Dive Adventures. Ideale per chi, come me, non mangia carne e vuole fare una pausa dalle deliziose aragoste e crostacei che si possono gustare a pochi passi dalla spiaggia.
Praticamente sulla spiaggia dove servono la colazione, pranzi vegetariani appetitosi e gli aperitivi è un’idea che nasce da Kalle ed Emma. Il ristorante propone menù vegetariani utilizzando prodotti freschi locali. Maggiori informazioni. [Le foto in basso sono di proprietà del ristorante Happi].
A Tofo esistono numerosi ristoranti capanne dove si mangia benissimo e si spende pochissimo. Noi durante i nostri quattro giorni a Tofo abbiamo mangiato quasi sempre al Sombras Bar e al Branko’s. Unici ristoranti che non proponevano pizza, fushion e affini ma cucina locale.
SOMBRAS BAR credo sia dove abbiamo mangiato più spesso. Ottima l’aragosta ed il misto di mare. Il servizio è semplice, un po’ lento ma chi ha fretta in vacanza? La cuoca è sempre molto attenta anche al servizio in sala. Lo consiglio vivamente, sopratutto per le aragoste e il misto di mare. È stato simpatico anche vedere la partita di calcio Mozambico- Namibia con i locali. Purtroppo però perse (1-2) all’ultimo minuto di recupero.
BRANKO’S altro ristorante capanna che consiglio per l’offerta di cucina locale. Simpatico mangiare a tavola cucinando il cibo direttamente su una pietra rovente che arriva dalla cucina. Consiglio il curry di gamberi e le vongole giganti.
APERITIVI A TOFO
Per l’aperitivo troviamo un bar con musica in terrazza appena l’ultimo giorno, solitamente approfittavamo dell’Happi vista oceano. Entriamo al GUJUS SUNSET BAR che ci avevano consigliato per avere una vista al tramonto molto romantica sulle palme.
Scopriamo poi esser anche un ristorante indiano ma noi abbiamo approfittato del terrazzo appena per l’aperitivo anche perché a differenza dei ristoranti vicino la spiaggia qui saremmo stati divorati dalle zanzare.
Abbiamo anche provato il DATHONGA ma dopo aver chiesto tre ordinazioni ed ogni volta ci veniva detto che non ne avevano (nemmeno un bicchiere di vino qualsiasi e la birra locale, mica abbiamo chiesto uno spritz), ce ne siamo andati. Consiglio però di visitare la loro galleria d’arte africana, molto interessante.
Il mio resoconto della seconda tappa di questo viaggio sulla costa mozambicana di conclude qui. Presto vi racconterò della terza tappa, Bilene e il suo lago. Restate sintonizzati.
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