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#dove elbe
flauschplauze · 2 years
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Drinking wine by the Dove Elbe in Hamburg, Germany
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schorschidk · 2 years
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Unterwegs auf der anderen Elbe
Die Dove Elbe schlängelt sich in den Vierlanden durch Wiesen und Felder. Ein ideales Ziel für Wassersportler und zum Baden.
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besidethepath · 5 years
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Down by the river
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dove elbe content damit erstmal vorbei, aber der musste noch mit
www.instagram.com/p/Bl-qMtSFHX3
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alsterschmuck · 6 years
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Kurzurlaub an der Elbe
Kurzurlaub an der Elbe
Jetzt werde wieder alle böse auf mich sein, wenn ich den ein oder anderen noch nicht so bekannten Ausflugstipp gebe, aber ich hoffe, ihr merkt euch nicht immer alles, was ich so schreibe 😉
Wir waren am Wochenende an der Dove Elbe. an dem Bereich, wo auch der Olympiastützpunk sich befindet. Dort gibt es eine Reihe an Stegen die in der prallen Sonne liegen – sofern das hier in Hamburg der Fall ist.
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thefranciscotts · 4 years
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Snow Day!
Well if you had told us we would be playing in the snow when we first arrived in Portugal we would never have believed you! There was a bit of a cold snap and it was snowing on the Serra Da Estrella mountain 40 mins from our house so we arranged with some new friends we made just before Christmas to all go up and enjoy some neve! Elbe, Clife & Ely are also from South Africa and have been here since Feb. What lekker guys they are we just got on with them instantaneously. The kids had fun tobogganing and making snow angels until Jason dove Cruz into the snow and he got snow in his boots and then got in a bad mood .. teenagers hey what you gonna do lol.
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liebeundbenzin · 4 years
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Blessed be these long summer nights ✨❣️ #welovehh #elbe #afterworkshenanigans #findMeAtTheNextBodyOfWater #latergram (hier: Dove Elbe) https://www.instagram.com/p/CCsmhSEHltN/?igshid=4dq95mw0dx24
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diceriadelluntore · 5 years
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Storia di Musica #68 - Amos Lee, Amos Lee, 2005
A metà degli anni 2000 il mercato discografico viveva uno dei suoi momenti più terribili. Erano gli anni di Napster e di Winamp, dell’esplosione degli Ipod e dei lettori Mp3. Si era alla ricerca di nuove modalità di comunicazione: molti discografici pensarono di sfruttare le serie Tv che mai come in quegli anni stavano diventando fenomeni globali. CSI nelle sue varie versioni, Veronica Mars, The O.C., One Tree Hill furono usate per lanciare addirittura nuove canzoni sia da gruppi emergenti sia dai grandi del rock, sfruttando l’affezione globale dei telespettatori in tutti il mondo e il loro successo. Proprio così ho conosciuto l’artista di oggi: in una puntata della leggendaria serie House M.D. alla fine dell’episodio parte un dolce attacco di chitarra, con una voce maschile che candida e vellutata canta di una relazione tormentata, dove “tutti i colori scompaiono”. Quella voce era di Amos Lee. Giovane di belle speranze di Philadelphia, si approccia alla musica sin da giovanissimo, anche se continua gli studi ed inizia a fare il maestro elementare. Al college fa parte di qualche gruppo universitario dove scopre una certa abilità nella chitarra e nel basso. Il suo manager, Bill Elb, è così fiducioso del suo talento che autoproduce un demo con 4 brani e li manda a molte case discografiche. Nel 2003 la risposta gli arriva nientemeno che dalla Blue Note, uno dei marchi più leggendari della discografia americana, scrigno infinito e culla del grande jazz. Grazie alla Blue Note, la gavetta di Lee è da sogno: fa da apripista alle tourneé di giganti come Bob Dylan e Norah Jones, che davvero ha un debole per il timbro vocale e le idee musicali di Amos Lee e diviene la sua guida. Infatti è il bassista del gruppo della Jones, Lee Alexander, che porta in studio Lee per il suo primo omonimo album, che esce nel marzo del 2005. Amos Lee ha 11 canzoni di delicata, affascinante semplicità, tutte giocate sul soul, il jazz, il rock blues per un mix illuminato dalla sua voce. Keep It Loose Keep It Tight apre le danze con eleganza e grazia, poi il lirismo di Seen It All Before, e il gusto soul e ammiccante della dolcissima Arms Of A Woman. Lee è un eclettico e movimenta i ritmi in Give It Up, è bluegrass in Bottom Of The Barrel, e il suo stile voce e chitarra è da brividi in Black River. Al disco però lavorano pezzi da novanta tra turnisti e sessionisti, tra cui vorrei ricordare Dan Rieser alla batteria, il leggendario James Gadson, uno dei più grandi batteristi della musica nera americana (presente in oltre 150 dischi ufficiali) e Norah Jones. Che duetta con il nostro in quel brano che mi affascinò: Colors infatti fu un piccolo successo anche perchè venne usate in altre serie cult, come Grey’s Anatomy. Il successo è buono e nel 2006 il secondo Supply And Demand è alla stessa altezza, e i due singoli Shout Out Loud e Sympathize vennero usati come Colors in film, serie Tv e trasmissioni televisive. La via neo folk continua con Last Days At The Lodge (2008) e con Mission Bell nel 2011, dopo un tour per tutti gli Stati Uniti, arriva persino il numero uno nella classifica di Billboard, aiutato da un cast di ospiti che comprende Willie Nelson, Lucinda Williams, il cantautore Iron & Wine e i Calexico che producono l’album. Lee è sempre più amato da una certa scuola musicale, e collaborerà con Alyson Krauss e la Dave Matthews Band. Ll suo stile non sarà quello più di moda, ma le sue qualità di artista si mantengono all’altezza niente male in una carriera già decennale, se è vero che il suo ultimo disco, Spirit, è del 2016. Una piccola storia musicale piena di belle canzoni, da ascoltare sorseggiando qualcosa di buono, ricordando che questa mia conoscenza si deve ad un burbero medico zoppo che amava Baba O’Riley.
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meandmerkel · 6 years
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Today I was in Magdeburg, possibly the most underrated German city. The streets are rich with a mix of history and art. Consider this, you walk out of a museum of modern art (inside what used to be a cloister) and see a cathedral built in the year 937. Behind this church, you can find a piece of the Berlin wall with a woodpecker painted on the western side and a dove on the eastern.
Down the street you can find a giant pink building that looks like it came straight out if a Dr. Suess book. This pink building, designed by Freidensreich Hundertwasser rather than Dr. Suess, is called the Grüne Zitadelle von Magdeburg, and it contains many businesses and apartments. If I could live in a pink house covered in trees, I think my life would be complete.
Magdeburg also has a gritty industrial side. The beautifully rusted bridge over the Elbe (which I sadly don't know if it has a name or not) is one of the three things in the city I've seen so far.
Walking around such a city with good company and great autumn weather is the best way I could ever wish to spend my weekend.
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ponymitpudelmutze · 6 years
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Dove Elbe
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kurtbuschmann · 4 years
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Bei uns am Dove-Elb-Deich 💥 (hier: Hamburg Bergedorf) https://www.instagram.com/p/CKa7n0wngU2/?igshid=1tz4m5s2iekv3
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Dove Elbe
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euroedo2016 · 5 years
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CAPODANNO A LITOMERICE
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Conosciamola allora questa bella cittadina a nord di Praga (circa 60 km di distanza dalla capitale ceca); Litomerice è capoluogo dell’omonimo distretto, nella regione di Usty nad Labem.
Città non proprio piccola, di circa 25.000 abitanti, è bagnata dal fiume Elbe che conosciamo in tanti per il fatto che...chi di noi non ha visto Amburgo e/o Berlino una volta almeno? Ecco, quel fiume che si butta poi nel mare del Nord è proprio l’Elbe!
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E nella foto sopra vediamo la strada “provinciale” che oltrepassa il fiume, e arrivando da Praga conduce al centro abitato di Litomerice.
Essendo una città comunque non grande, non vi sono qui le problematiche del traffico legate a metropoli come Praga o -come vedremo in misura minore- ad altre medie realtà ceche come Olomouc o Brno. La città è ben servita da una piccola stazione ferroviaria e da un servizio di linee di autobus gestito da “busline”, e che mette in connessione viabilistica gran parte della Regione della Moravia.
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Ed essendo appunto una città non piccola, ma pur sempre di dimensioni contenute, con un centro storico grazioso e ricco di storia e di fascino, e con un sobborgo periferico ben sviluppato all’esterno delle mura del centro, la si può scoprire e girare comodamente a piedi, senza dunque ricorrere all’uso degli autobus municipali che sono comunque numerosi e ben sfruttati dai cittadini!
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Una sorta di “circonvallazione” ad anello consente agli automobilisti di raggiungere le varie zone centrali, con una fitta rete di parcheggi perlopiù a pagamento e a ∂isposizione libera dei residenti nei vari quartieri della città.
Una serie di piccole piste ciclabili permette di percorrere in sicurezza le varie arterie cittadine e di potersi spostare -nel caso- ad un vicino centro commerciale, oltre che raggiungere i paesi vicini.
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Nelle tre foto sopra vediamo alcuni dettagli di una tra le principali strade al di fuori del centro cittadino, mentre sotto notiamo alcuni scorci delle vie che “circumnavigano” il centro storico:
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Nelle altre foto vediamo anche il bel centro di Litomerice decisamente libero del traffico nonostante non vi siano limitazioni, e il grande parcheggio cittadino (ovviamente non il solo!) che può accogliere qualche decina di auto, ma non per questo non è preso d’assalto lasciando così molto respiro ai bei luoghi, tra musei, locali, chiese e monumenti di interesse generale...
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In generale, l’atteggiamento al volante dei “litomeresi” è sicuramente corretto e prudente, vengono rispettati i segnali e le varie normative del codice stradale, e i pedoni ai semafori non godono del giallo, ma se pure vengono “sorpresi” dal rosso, sono però facilitati dalla gentilezza degli automobilisti che aspettano di passare quando i pedoni abbiano completato l’attraversamento.
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Prossimamente verrà completata la galleria di immagini riguardante Litomerice, poi andremo in gita a Terezin dove c’è uno dei campi di sterminio della 2^ Guerra Mondiale più grandi tra i campi cechi e infine torneremo a Praga, anche con la mobilità e comunque con quei pochi elementi di “circolazione” che possono essere da esempio, prima di affrontare l’ultima parte del natale/capodanno ceco che ci condurrà a Olomouc con visita a Brno.
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glashalbleer · 5 years
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#summertimeandthelivinseasy #badehosenpacking #vanderkant #doveelbe (hier: Dove Elbe) https://www.instagram.com/p/B0TtUW7Ib1m/?igshid=m35xbammbnz4
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sarahsklatsch · 7 years
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Die Seufz-ist-das-schön-Zeit beginnt. #sommer #abendschwimmen #cheers #doveelbe #hamburg (hier: Dove Elbe)
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tourgermania1 · 7 years
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27-07-2017 4° giorno - Amburgo
Con partenza alle 09.10 “mattinata dedicata alla visita di Amburgo, città sull’acqua, circondata da ampi spazi verdi, non a caso considerata una delle più belle città della Germania e chiamata anche la “Venezia del Nord”. In pullman facciamo il periplo del Aussenalster, il grande lago, e sostiamo in un imbarcadero per piccoli natanti e canoe; a pochi passi visitiamo la Moschea del Centro Islamico di Amburgo. Percorrendo parte del Binnenalster, il piccolo lago, scendiamo alla Chiesa Maggiore di S.Michele. Ci infiliamo nello strettissimo cortile  del Krameramtswohnungen -letteralmente: appartamenti dell'ufficio associazione dei mercanti- formato da 5 edifici finestrati a travatura in legno che ospitavano le vedove dei commercianti. Se zoomate su una foto noterete tre cartelli metallici pendenti da un ponticello con la curiosa scritta: Gli uomini a sinistra-perchè-le donne hanno sempre retta.  Giocando sul doppio senso di right -destra/ragione-. Continuiamo il giro in pullman fino alla Landungsbrucken, l'attracco multifunzione sul fiume Elbe-Norderelbe dove facciamo una passeggiata sul lungofiume. Calcolato l'ingresso gratuito dopo le 12.00 visitiamo “la spettacolare Elbphilarmonie Hamburg, (Casa della Musica) maestosa costruzione avveniristica inaugurata nel gennaio scorso, destinata a diventare il nuovo simbolo architettonico della città.” Terminiamo il tour guidato alle 13.30 alla fontana del cortile del Rathaus. Ancora qualche foto della Rathausmarkt e ci concediamo una pausa pranzo. Prendo un Currywurst con Pommes (€5.10) seduti ad un chiosco di panini. Dalle 14.15 siamo in giro da soli. Rientriamo alla Rathaus per altre foto alla bella fontana. Prendiamo la strada verso sud per la restauranda Chiesa di S.Nicola ed entriamo nella chiesa di S.Caterina. Arriviamo fino alla Speicherstadt -la città dei magazzini- e risaliamo per fare il giro del Binnenalster passando dalla Chiesa di S.Petri. Tra cigni sguazzanti, canoisti sbraccianti, spruzzi schizzandi, ci riposiamo su una panchina lungolago con papere schiamazzanti. Terminato il periplo torniamo in hotel. Per farlo ripassiamo per S.Petri e proseguiamo lungo la Monckebergstrasse fino alla Hauptbahnhof con visita. Dopo cena, alle 22.00, prendiamo un taxi 8 posti (€20.00) per visitare il quartiere a luce rosse. Siamo lì alle 22.45, passeggiamo sulla via principale con bar, locali e sex shop per niente equivoci,  mentre la strada più osé è vietata alle donne. Per meschina solidarietà anche i maschietti rinunciano alla visita e alle 24.00 molto delusi rientriamo in hotel con un taxi 4 posti (€14.00).
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