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Blindo Office Cuspo Basket Alessandria trionfa contro Atlavir. Una vittoria corale al Palacima per consolidare il percorso in campionato.
La Blindo Office Cuspo Basket Alessandria ha conquistato un’importante vittoria al Palacima, superando l’Atlavir con il punteggio di 74-60. Un match intenso e ben giocato, che ha messo in luce la forza del collettivo guidato da coach Valerio Ferrero. Il racconto della partita. Il primo quarto è iniziato con un forte slancio da parte del Cuspo, che ha costruito un vantaggio di 10 punti (20-10).…
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19 feb 2024 17:28
L’ORO DI NAPOLI QUEST’ANNO E’ IL BASKET: BATTUTA A SORPRESA MILANO, DOPO 18 ANNI IL NAPOLI TORNA A VINCERE LA COPPA ITALIA – IL TECNICO DALLE “IDEE MEFISTOFELICHE” MILICIC CHE HA INCARTATO LA GARA A QUEL VOLPONE DI MESSINA E LA STORIA DELL’EX STELLA AZZURRA ANDREA MABOR DUT BIAR, 22 ANNI. 7 ANNI FA ERA SOTTO AD UN TAVOLO PER RIPARARSI DAGLI SPARI DELL'ESERCITO VICINO A CASA SUA, NEL SUD SUDAN. ORA DICE: "DEVO TUTTO AL BASKET, MI HA SALVATO LA VITA..." - VIDEO -
https://video.repubblica.it/sport/basket-napoli-vince-la-coppa-italia-dopo-18-anni-battuta-a-sorpresa-milano/463162/464124
Si chiama Andrea Mabor Dut Biar, ha 22 anni, gioca a Napoli e qualche minuto fa ha vinto la coppa Italia di basket. 7 anni fa era sotto ad un tavolo per ripararsi dagli spari dell'esercito vicino a casa sua, nel Sud Sudan, uno Stato che per diventare indipendente ha contato 2… pic.twitter.com/LOQp46JKML — La Giornata Tipo (@parallelecinico) February 18, 2024
MILICIC
Da ilnapolista.it
Milicic, a Basket il Napoli ha in panchina un numero uno: tecnico dalle idee mefistofeliche. Lo scrive il Corriere dello Sport. Ecco il racconto di Andrea Barocci inviato del Corsport alle finals di Coppa Italia a Torino. La Gevi ha riportato la Coppa a Napoli dopo diciotto anni.
Ma chi sono questi di Napoli, e soprattutto cosa vogliono? Il gm Llompart che prima della finale dichiara di voler vincere, la squadra che non fa neppure la sessione mattutina di tiro ed esce dall’hotel solo ad un’ora e un quarto dal fischio d’inizio, coach Milicic che sorride…
Ma lo sanno che giocano contro Mirotic, Melli, Napier? Lo sanno. E proprio per questo disputano una della prestazioni più incredibili degli ultimi anni: vincono e regalano alla città partenopea un’altra Coppa Italia dopo quella del 2006. Il presidente Grassi piange, abbraccia tutti, Brown saltella, Zubicic va sotto la curva napoletana e con il pugno alzato. I tanti tifosi della GeVi impazziscono dalla gioia.
Perché un anno fa questa squadra si è salvata dalla retrocessione per un soffio grazie a coach Pancotto, che ora è il preziosissimo vice di Milicic, un tecnico dalle idee mefistofeliche: contro la corazzata Milano alterna la zona alla difesa a uomo, dà libertà assoluta a chi, come Zubcic, se la sente di sparare anche le triple più assurde, ordina alle sue guardie americane di attaccare in 1c1 gli avversari e penetrare. Mai un dubbio, mai un timore.
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Harden ha ufficialmente mancato l'All-Star Game di quest'anno
L'NBA ha annunciato ufficialmente i risultati delle votazioni per l'All-Star. Alexander è stato ufficialmente selezionato come titolare nella Western Conference. Tuttavia, James Harden, che gioca per i Clippers, è attualmente solo al sesto posto nella zona di difesa della Western Conference. Soprattutto nella sessione di voto dei media, Harden si è rammaricato di aver perso. Ciò ha deluso anche i fan che possiedono le canotta nba sconto Harden. Senza alcuna sorpresa, Beard è stato ancora una volta direttamente ignorato dai media nella votazione All-Star. In effetti, la competizione per la formazione All-Star della Western Conference è stata molto agguerrita negli anni precedenti, e la competizione di quest'anno è ancora più agguerrita di prima. La scorsa stagione, ha segnato più di 20 punti di media a partita e ha vinto il titolo degli assist, ma non è riuscito a entrare nell'All-Stars. In questa stagione Harden, che ha segnato poco più di 17 punti di media a partita, non ha speranze. Anche se Harden non potrà indossare la canotte basket All Star, i tifosi che lo sostengono continueranno comunque a sostenerlo. Pertanto, Harden dovrebbe sfruttare l'opportunità dell'All-Star per recuperare in questa stagione e prepararsi a vincere il suo primo campionato in carriera nei playoff!
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Under 13 Martedì 14/05/19
Pallacanestro Elba - Valdicornia Basket 50-49
È arrivata la quindicesima vittoria su sedici partite giocate nella seconda fase del campionato under 13.
I nostri ragazzi battono la seconda della classe e accedono matematicamente da primi con due giornate di anticipo agli spareggi per le final four valevoli per l’assegnazione della Coppa Toscana
Inizio difficile per gli elbani con i primi due quarti che rimanevano in equilibrio a causa di vari canestri sbagliati da sotto e alla poca intensità difensiva messa sul campo dai nostri giocatori.
Pur non giocando bene però nel secondo quarto riuscivamo a imporre il nostro ritmo scavando un piccolo break che ci permetteva di chiudere il periodo in vantaggio di 6 punti.
Al rientro dagli spogliatoi i nostri avversari tentavano il tutto per tutto mettendo sul campo una “sterile” difesa a zona 2/3 praticata ormai solamente nei campionati senior di prima divisione che poco ha a che fare con il basket giovanile.
La squadra elbana però pur andando in difficoltà trovava alcuni canestri dalla distanza e riusciva comunque a mantenere il vantaggio.
Ultimi secondi al cardiopalma con i ragazzi del Valdicornia che piazzavano due canestri da tre punti consecutivi riportandoli ad una sola lunghezza di distanza; gli elbani però con freddezza glaciale realizzavano gli ultimi tiri liberi che ci permettevano di vincere la partita e di portarsi a 6 punti di vantaggio sul secondo posto in classifica occupato proprio dal Valdicornia Basket.
Un applauso a tutti i ragazzi che
oggi, pur avendo offerto una prestazione non all’altezza delle loro possibilità, e trovandosi di fronte a situazioni difficili da gestire non hanno mollato mai reagendo positivamente e portando a casa una vittoria che oltre ad essere molto importante per la classifica ci da morale e ci fa capire che di fronte alle difficoltà non si deve abbassare la testa ma affrontarle a viso aperto senza paura
Prossimo impegno sabato 18/05 a Lucca alle ore 15.30
Parziali
1 quarto 18-17
2 quarto 13-8
3 quarto 4-7
4 quarto 15-17
Finale 50-49
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Booker si fa il miglior regalo di compleanno
Dopo l'inizio della nuova stagione, molte squadre non si sono comportate come previsto. Sotto la guida di Paul, i Suns hanno continuato la loro prestazione stabile nella stagione regolare la scorsa stagione e si sono classificati al secondo posto nella Western Conference. In questo gioco, la squadra dei Suns ha affrontato la sfida dei Rockets in casa. I Rockets non si sono comportati ancora bene nella nuova stagione e di recente hanno subito una serie di due sconfitte consecutive. I Suns hanno approfittato di questa situazione di morale alto e ancora una volta hanno giocato un'immagine meravigliosa nella partita. Anche se Rockets A un certo punto, il punteggio è stato ridotto a soli 2 punti, i Suns hanno resistito alla pressione e alla fine hanno sconfitto i Rockets 124-109 vincendo quattro di fila.
Questo gioco coincide con il compleanno di Booker, il cuore della zona di difesa dei Suns. Come stella del compleanno, spera sicuramente di usare una vittoria come regalo di compleanno. Dopo l'inizio della partita, ha indossato la Maglia Phoenix Suns con tutta la forza, gettando solide basi per la squadra. Con una solida base in atto, Booker è riapparso per aiutare la squadra a stabilizzarsi quando i Rockets hanno continuato ad avvicinarsi al punteggio nella battaglia finale decisiva. Un fattore importante per la vittoria dei Suns è la prestazione stabile di Paul. Ha fatto affidamento sulla sua visione generale e sui passaggi per rivitalizzare l'attacco generale della squadra e ha inviato 15 assist senza esagerare. Sono ancora i familiari 0 perse. Sotto il suo tandem, i Suns hanno anche giocato la loro iconica squadra di basket.
I giovani giocatori dei Rockets preferiscono fare affidamento sul loro talento e sulla capacità di combattere da soli, ma le loro capacità e prestazioni nel collegare l'attacco della squadra non sono all'altezza dei requisiti e non sono allo stesso livello dei Suns. Porter Jr., che ha indossato la Maglia Houston Rockets, ha iniziato il gioco. Sebbene abbia segnato anche 26 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, non è stato ancora in grado di confrontarsi con Paul e gli altri. La scelta del secondo posto Jaylen Green, che era molto attesa, era nella nuova stagione. Dopo l'inizio della partita, non ha ancora fatto vedere ai fan i suoi progressi. È ancora lo stile della nuova stagione. Dopo che una persona ha la palla, costringerà la difesa ad attaccare. Questo è anche il motivo per cui ha segnato solo 5 gol in 18 tiri e la sua efficienza offensiva personale è molto bassa. , che divenne anche il motivo per cui i Soli si invertirono nel quarto distale.
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Quando tutto è sangue
« Te lo dico col cuore, la tua è proprio un’idea del cazzo. »
La voce di Siobhan ruggisce negli auricolari mentre Lenoir s’inerpica su una pila di mattoni. Si lascia cadere dall’altra parte della grata con l’agilità di una moffetta ed il risultato è così brutto che deve castare un incantesimo protettivo per non rompersi l’osso del collo.
« Ho tutto sotto controllo. » ribadisce mentre che cerca le telecamere che potrebbero averla immortalata in flagranza di reato, ma per sua fortuna il cantiere è effettivamente abbandonato come pare dall’esterno. Col cuore in gola percorre il cortile dal cemento mezzo rotto, dove l’erbaccia è cresciuta fino alle ginocchia ed i cocci di bottiglia compongono suggestivi mosaici letali. Qualcuno è già stato qui, realizza improvvisamente. Adolescenti della South in cerca di emozioni facili, decide in fretta. Ma adesso non c’è nessuno. E’ quello che continua a ripetersi dal momento in cui ha visto la parrocchia mezza sfasciata e se n’è innamorata.
« … e comunque, davvero. Una chiesa sconsacrata per celebrare un Sabbat? Ma quanto è cliché in una scala da uno a Twilight? »
Ha le guance in fiamme, ora che lo sente a voce alta. Detto da lei suona come l’idea più stupida dell’universo. Eppure sembrava così giusta, quando l’ha vista. Così ironica e macabra e romantica.
« Direi piuttosto abbandonata, a giudicare dalle transenne arancioni e dal cartello di inizio lavori nel 2025. » simula un tono razionale, padrone della situazione. « In questa zona ci sono un sacco di edifici iniziati prima del riavvolgimento e mai portati a termine... »
« Quindi secondo te la Curia ha lasciato perdere questa chiesa soltanto perché gli seccava pagare un'altra volta idraulici, imbianchini e muratori? » la voce di Siobhan gronda sarcasmo.
« Forse, dopo due guerre aliene ed un numero imprecisato di quasi-apocalissi, ha capito che Dio deve aver abbandonato Philadelphia... » le risponde con leggerezza, ma non è poi così ironica.
Non ha bisogno di appellarsi alla magia per sciogliere il lucchetto della sacrestia: la porta è già stata scassinata, a terra è pieno di rifiuti e lattine di birra. Ragazzini, continua a raccontarsi, youtuber venuti a cercare spiriti e voci dall’oltretomba. Per un attimo è tentata di prendere il telefono e cercare il video a conferma della sua stessa storiella, invece si toglie l’auricolare ed ascolta i suoni nei dintorni. Auto all’incrocio, il bip bip di un camion in retromarcia, petardi esplosi nel campetto da basket alla fine della via. I suoni del South Side quando non ci sono sparatorie, esplosioni o sanguinosi combattimenti tra maschere e malavita.
Ma dentro la chiesa c’è solo il confortevole silenzio del vuoto. Un santuario di pace. Prende coraggio ed entra, mentre rinfila l’auricola dove Siobhan ha continuato a parlare inascoltata per tutto il tempo.
« … non ha senso, insomma, dovreste proprio… »
« Cosa? Ripeti, non ti ho sentita. »
« Dicevo » sibila l’altra, frustrata « che anche voi dovreste prendere esempio dalla Curia, e tornarvene in Europa. »
La risata di Lenoir rimbomba spettrale contro le pareti della navata.
« Ciò nonostante, persino dopo Lamarac, siamo ancora qui. » sposta uno dei banchi contro la porta per serrare il passaggio. « Ma forse so perché. » la tiene in sospeso intanto che estrae un grosso gessetto bianco dallo zaino ed accende un fuoco fatuo per illuminare la navata.
« Sentiamo. »
Lenoir respira la polvere del pavimento mentre traccia il cerchio sulle piastrelle luride. Non sa da dove cominciare. I ricordi della notte al PGH dopo il ritorno da Lamarac sono annebbiati dalla morfina, confusi dal dormiveglia farmacologico. La memoria è una funzione così labile ed incoerente. Ricorda con precisione il profumo della mamma, i polpastrelli ruvidi di papà, il peso di Levi sull’altra metà del cuscino. Il resto sono sogni dai contorni irreali.
« Li ho sentiti parlare, la prima notte. Papà voleva tornare, era così arrabbiato. Mamma sembrava sul punto di cedere, una volta tanto. Però continuava a ripetere una cosa… » lascia il disegno a metà e spinge la memoria al limite. « Che non potevano lasciare la voragine incustodita. No, non “voragine”, un termine simile in latino o in greco. Qualcosa collegato al nostro glitch ed alla captatio benevolentiae. »
« Quella prima o dopo il riavvolgimento? »
« Non lo so. » traccia l’ultima congiunzione col gessetto e si prende qualche attimo per giudicare il risultato finale. « Ho una teoria. Penso che abbiano cambiato qualcosa, tra la prima captatio del 2026 e quella del riavvolgimento. Qualcosa che ha prodotto delle conseguenze. Per questo hanno posto un Velo sulla nostra memoria. »
Il silenzio di Siobhan è talmente lungo che Lenoir deve controllare se per caso è caduta la linea.
« So che ti ho sconvolta, ma gradirei un tuo parere. »
« Il mio parere è che dovresti disdire l’abbonamento a Netflix e smettere di vedere tutta quella robaccia pseudo-sovrannaturale prodotta dagli umani. »
« Però un Velo spiegherebbe perché tutti e sette non ricordiamo come siamo morti la prima volta. E soprattutto perché la tua veggenza non funziona. » sente Siobhan sospirare, così insiste. « Inoltre dopo la prima guerra di Magnus sono tornati in Europa... »
« E’ stato per i nostri funerali... »
« A maggior ragione non si capisce perché rimaniamo in questa fogna di città, dopo che per grazia della Dea siamo tutti ritornati. No Bibi, stanno facendo qualcosa. Ormai ho perso le speranze e la pazienza di aspettare che siano loro a spiegarmi, perciò in questo Yule ballerò per conto mio. »
« Le streghe non ballano da sole, Lena. Non esistiamo senza una Congrega. »
Il promemoria la frena, fa scattare qualcosa nella testa. Per un attimo la rivede, nella penombra della chiesa: l'alter-ego di Lamarac. Occhi viola e saette sfrigolanti tra le dita, tanto forte quanto lei è debole, unica sopravvissuta ad una guerra che non le aveva lasciato nient’altro che se stessa. Lo sa che nell’arena del Faraone, quella Lenoir spezzata l’ha lasciata vincere. Ha voluto che fosse lei ad ucciderla, perché per una strega la solitudine è una pace inaccettabile.
« Lo so. »
Siobhan sospira di nuovo, ma non insiste. Sa che è una battaglia persa.
« … sta attenta ai termini del patto. »
« Lo so. Ti voglio bene, ci sentiamo dopo. »
L'auricolare tace e rimane sola nella navata. Posiziona le candele attorno al sigillo, lo circoscrive con un cerchio di sale, segna i punti cardinali. Ha il magone quando estrae gli ultimi due oggetti dallo zaino, il trasportino per animali e l’athame cerimoniale. Con due click libera il coperchio e rimane a guardare il gattino addormentato, la testa piena di ripensamenti.
Ma che sta facendo? E’ tornata, è salva. Non ce n’è bisogno.
No. No. No. Non dimenticare.
La memoria è una funzione labile ed incoerente. Ariadne una volta ha parlato dei meccanismi di difesa della psiche, amnesie ed illusioni per nascondere verità troppo crude. Di sicuro la tentazione è forte: dimenticare, chiudersi in casa, lasciare la Gifted, tornare allo studio in Europa. Si passa le dita tra i capelli, le unghie premute così forte da lasciare graffi.
R i c o r d a.
Si appella al buio desolante della prigione aliena. Alla minaccia dell’ignoto, a tutte le lacrime di paura. Ai Rhakkam, ai Fleeze, alle altre razze aliene che l’hanno sballottata, malmenata e valutata come un pezzo di carne al mercato. Al collare inibitore che ha scandito frenetico il conto alla rovescia, alla prima pietra assassina scagliata proprio da lei, quando ha scoperto di non avere nemmeno il coraggio per salvare se stessa. Alla protezione di Nameless, agli occhi rossi di Antares che hanno assistito alla sua resa. Alla stretta di Jane nell’unica notte in cui è riuscita a dormire senza incubi, alla voce fastidiosa di Falcon che la chiama principessa. A Sophie, nella cella dell’arena. C'è qualcosa di oscuro in te. Qualcosa che mi fa venire i brividi.
Si appella al momento sconcertante in cui ha realizzato di non avere controllo sulla sua stessa vita. Di non averlo mai avuto. Perché il controllo è la più grande bugia che l’uomo ha inventato per sopravvivere alla lunga notte.
Si appella a tutto questo, mentre affonda l’athame nel corpicino dell’animale.
« Nethqadash shmakh, Malak al-mawt, Azrael. »
Scandisce lentamente le parole in aramaico imparate a memoria, le ripete una dieci cento volte, finché non perde il senso della realtà
le candele s’infiammano
qualcosa la colpisce in fronte con la violenza di un mattone
e il mondo si capovolge.
Ti ascolto, strega.
Il sussurro dell’entità echeggia nella testa come un riflesso in una stanza di specchi. Impiega un tempo incalcolabile per rimettere a fuoco il sigillo dentro cui è confinato qualunque cosa abbia evocato. Nonostante il cerchio di sale, il suo potere è soverchiante. Ricordare le parole di rito le costa uno sforzo tale che per un attimo prova un'ondata di panico.
« Offro le sette vite di questo famiglio a te, Malak al-mawt, affinché tu possa legarlo a me in questo luogo di ritorno. »
Questo non è il tuo famiglio.
Ha la bocca impastata e lo stomaco sottosopra. Non s'aspettava questa risposta.
« Questo è la mia offerta. Sette vite per la mia. »
La risata dell’entità s’insinua in lei come un mal di testa.
I gatti non m’interessano, strega. Non sei abbastanza potente da impormi il tuo patto. La tua famiglia rifugge da me da troppo tempo. Ma lo scambio equivalente esige una vita per un'altra, come l'ultima volta.
Se fosse più lucida, si chiederebbe di che accidenti sta parlando. Ma l'emicrania le sta spaccando la testa a colpi di martellate.
Questa è la mia offerta. Quando tutto è sangue, il sangue è tutto.
Sente la polvere del pavimento contro la guancia ed il sapore del sangue in bocca. Il bruciore infernale sulla schiena è l'ultima cosa che ricorda prima del buio.
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Questo SABATO a Quinto in una meravigliosa terrazza affacciata sul mare abbiamo organizzato un evento di FITNESS e di SPORT che, dalle 10 del mattino alle 21 di sera, proporrà a tutti lezioni di tonificazione, power training, funzionale, coreografia, zumba e balla & brucia, pilates e yoga con trainer selezionati, presenter internazionali e gli istruttori migliori di Genova. Le lezioni che verranno proposte saranno aperte a tutti e adatte ad ogni tipo di livello di allenamento. Durante tutta la giornata le società sportive della zona proporranno le loro attività, dal calcio al basket, dalla danza sportiva alle arti marziali, dalla difesa personale al tiro con l'arco dinamico fino al cannottaggio, alle canoe e ai sup. Ci saranno stand di palestre, di abbigliamento fitness, di artigiani locali, esibizioni di gruppi di danza e di hip hop e al tramonto, alla fine delle lezioni, partirà il dj set deephouse per un aperitivo a base di cocktail e street food. Insomma ce ne sarà per tutti i gusti!!!! Venite a provare un'ora della vostra lezione preferita o di quella che più vi incuriosisce, passate a fare un bagno o a far provare qualche sport ai vostri bimbi, venite a fare shopping, a prendere l'aperitivo, a ballare, e passare una giornata diversa dal solito!!! Portate amici, fratelli, sorelle, figli, nipoti e nonni, Sabato a Quinto ci sarà finalmente qualcosa di nuovo, di sano, alla portata di tutti, qualcosa che molti di voi non hanno mai visto!! Questo Sabato a Quinto la musica, il sole e il mare si fonderanno insieme per dare vita all' evento fitness dell'estate!!! Beach 2 Different 22 Giugno 2019 Genova Giardini di Quinto (presso Giardini di Quinto) https://www.instagram.com/p/Byz4gnxBWT3/?igshid=ifgnuj410j8c
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UNDER 18 ÈLITE: UNA BUONA PRESTAZIONE NON BASTA PER SUPERARE LA LEONESSA!
Fase Silver
5^giornata Basket Team E.Battaglia Mortara-Basket Leonessa Brescia 83-97 (24-24; 19-23; 26-19; 14-31)
di Andrea Rizzonelli
Dopo la brutta sconfitta di Saronno, la nostra under 18 èlite si riscatta parzialmente, tenendo testa per oltre tre quarti alla quotata Leonessa Brescia. Purtroppo le rotazioni risicate hanno fatto arrivare i nostri ragazzi molto stanchi nel finale, ma la prestazione e il gioco sono stati sicuramente migliori rispetto all'ultima uscita.
Molto buono l'avvio di partita dei gialloblu, che con le triple di Orlandi, Invernizzi e Marcone si portano in vantaggio 11-10; la Leonessa non sta a guardare e imprimendo un buon ritmo all'incontro impatta il punteggio sul 14-14 al 5'. Le squadre continuano a trovare con grande facilità la via del canestro e tutto il quintetto del Battaglia va a segno già nel primo quarto, conclusosi 24-24. Dopo un mini allungo di Brescia sul 24-29, Orlandi e Invernizzi trovano le giocate del sorpasso 30-29, ma è ancora la Leonessa a reagire e a portarsi avanti 30-36 al 14', sfruttando la sua maggiore fisicità. Il passaggio alla difesa a zona non sembra inizialmente mettere in grossa difficoltà gli ospiti, ma sul finire del primo tempo i gialloblu tornano a contatto fino al -1 (41-42), grazie ad una tripla di Marcone.
Due cesti ospiti aprono il terzo quarto e dicono +8 Leonessa (43-51); una tripla a testa per Marcone e Mezza e un canestro di Orlandi valgono il parziale di 10-0, che porta al sorpasso Battaglia sul 53-51 al 23'; Invernizzi segna con fallo ed è ancora +3 Battaglia 58-55 al 25'. La partita continua punto a punto; un canestro di Orlandi e un tap-in a rimbalzo di Muzio chiudono il terzo quarto 69-66 in favore dei padroni di casa. Due liberi di Muzio ci portano al massimo vantaggio di +5 (71-66) e una tripla di Marcone darà al Battaglia l'ultimo vantaggio sul 74-71. Qui, purtroppo, iniziano a venir meno le energie e la lucidità, con Brescia che ne approfitta per siglare il parziale decisivo di 7-21, che metterà fine alle ostilità.
Dopo questa prestazione positiva, alla quale è mancata solo la vittoria, venerdì sera si torna in campo alla Scarioni per la sfida contro la Casoratese. Palla a due alle ore 21.15! Spostata, invece, a domenica 28 maggio alle ore 17 la partita interna contro la Junior Basket Curtatone.
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USSGB: UNA PAROLA SOLA…IMPRESA!
Ussgb Bar Castello Abbiategrasso-Phoenix Iria Basket Voghera 90-84 (25-15; 15-24; 27-25; 23-20)
Tabellino: Orlandi 16; Zocchi; Mezza 12; Bossi 20; B.Invernizzi 28; Karadakov; Filipponi; Cucchi; Ratti 4; G.Invernizzi 10; All.re F.Zanellati
di Andrea Rizzonelli
Serviva la partita perfetta e questa è arrivata! I leoni portano a casa un successo pesantissimo sia per il morale sia per la classifica e si godono una serata di festa tra gli applausi di tutto il pubblico presente, che ha tifato e sostenuto i ragazzi a gran voce per tutti i 40’. Una prestazione maiuscola da parte di tutta la squadra, che ha continuato a lottare e a combattere anche quando Voghera ha provato a prendere il largo sul +11 nel terzo quarto. Da sottolineare le prestazioni offensive dei due giovani talenti Bruno Invernizzi (classe ’99) e Luca Bossi (classe ’96), molto ben coadiuvati nell’occasione dal giovanissimo Massimiliano Orlandi (classe 2000).
È l’Ussgb a dettare il ritmo nelle prime fasi di gara: una tripla a testa di B.Invernizzi e Bossi, insieme ad un piazzato di Ratti, portano i leoni a +5 sul 12-7, con la Phoenix che rimane a contatto solo grazie ai rimbalzi offensivi catturati con la maggior fisicità dentro l’area. Due bombe consecutive danno poi il primo vantaggio a Voghera sul 12-13, ma è ancora l’Ussgb a rispondere, sfruttando al meglio un antisportivo a proprio favore e portandosi prima a +7 sul 22-15, poi a +10 con la tripla a pochi secondi dalla sirena di fine quarto di B.Invernizzi. La zona della Phoenix accoglie i leoni all’inizio della seconda frazione, ma i fratelli Invernizzi sono subito bravi a punirla e al 13’ i biancoblu sono ancora avanti in doppia cifra 30-20; una bomba di Orlandi dà ai leoni il massimo vantaggio sul +13 (33-20) e costringe coach Pivi al time out. Al rientro dal minuto, i leoni continuano ancora a tenere difensivamente e due piazzati dalla lunetta di Mezza mantengono il vantaggio intorno alla doppia cifra; a questo punto, però, qualche palla persa banale e qualche forzatura di troppo al tiro permettono alla Phoenix di trovare canestri in contropiede con maggiore facilità e in un amen Voghera �� addirittura in vantaggio sul 37-39, prima che una giocata da 3 punti di B.Invernizzi mandi le squadre al riposo lungo sul +1 Ussgb (40-39).
Il terzo quarto non sembra nascere sotto i migliori auspici: al 22’ B.Invernizzi commette fallo antisportivo e va a sedersi in panchina, in quanto si tratta del suo quarto fallo personale; al suo posto entra Orlandi e avrà un impatto decisivo sulla partita. Voghera prova ad allungare, approfittando anche di qualche dubbia decisione arbitrale, e si porta a +11 sul 49-60; nel momento di maggior difficoltà, i leoni non si abbattono e trascinati dalle triple di Orlandi (tre) mettono a segno un parziale di 13-2 che li porta ad impattare sul 62-62. La partita è totalmente riaperta: il canestro dall’angolo di G.Invernizzi e la tripla di Mezza danno addirittura il +3 (67-64) all’Ussgb al 30’. I leoni sentono l’odore del sangue: due piazzati dalla sua mattonella di G.Invernizzi e un canestro di Bossi ci portano a +8 (74-66) al 32’, mentre la difesa continua a lottare su ogni pallone e a non lasciare tiri comodi agli avversari. I liberi di Bossi, seguenti ad un doppio tecnico (con espulsione) per un giocatore di Voghera, tengono l’Ussgb a +7 sul 79-72; una serie di errori per parte porta il tempo a scorrere senza che nessuno trovi il canestro e questo va a tutto vantaggio dell’Ussgb. B.Invernizzi rientra e il suo impatto è ossigeno per i biancoblu, che grazie ad un suo canestro e ai suoi tiri liberi toccano il +9 (83-74); Voghera prova l’ultimo sforzo e rientra fino al -5 (85-80), ma il canestro di Bossi che vale il +6 a 30’’ dalla sirena finale sarà quello decisivo, con la difesa dell’Ussgb che impedisce alla Phoenix di trovare ancora canestri per riavvicinarsi.
Dopo questa importantissima vittoria, i leoni sono chiamati a provare a confermarsi anche in trasferta. Nel prossimo appuntamento, venerdì sera alle ore 21.20, faranno visita al Centro Sportivo “Carraro” alla formazione milanese del G.S. Quartiere Sant’Ambrogio, capace di battere nelle scorse settimane tra le mura amiche una corazzata come la Nuova Olympia Voghera.
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Fonte Roma Bk – Virtus Velletr 63-68
Parziali: 4-17; 16-40; 35-60
Fonte Roma Bk: Ranocchia, Nunzi, Migliorati 5, Capobianco 2, Dell’Oca 2, Tomassini 12, Fattore 6, De Berardinis 5, Di Fabio 24, Pirino 7, Gaska, Marini. All. Cerroni Ass. Brunetti
Virtus Velletri: Borro 9, Rosati n.e., Cirnu n.e., Carturan 3, Di Biase 11, Miele 6, Marinelli 12, Prosperi F. 3, Mandracchia n.e., Acciaioli, Puleo 14, Mancini 10. All. Libutti Ass. Prosperi M
Vince la Virtus, seconda in fila, e chiude bene il girone di andata andando a violare il campo del Fonte Roma Basket. Risultato finale bugiardo con Velletri perfetta per 3 quarti, che ipoteca il risultato arrivando fino al +25 a 10’ minuti dalla fine. Nell’ultimo periodo la veemente e tardiva rimonta dei romani porta il punteggio finale sul 63 a 68.
Ospiti che partono fin da subito concentrati volando in contropiede con Puleo per il primo break della partita. Fonte non trova mai la via del canestro, ne dalla distanza ne nel pitturato, mentre all’opposto Velletri trova la retina sia da 3 punti con Borro e Marinelli che in area.
Non cambia il copione nel secondo quarto, con i romani che arrancano sempre, mentre i veliterni continuano a martellare in attacco trovando il contributo di tutti gli elementi scesi in campo. In particolare è Mancini ad emergere, che aiuta la Virtus ad allargare ulteriormente il distacco fino al 17-40 all’intervallo.
Coach Cerroni prova a dare la scossa ai suoi ordinando un pressing a tutto campo che inizialmente è inefficace, cosi come la difesa a zona, con Miele e Marinelli che tengono ben a bada i tentativi di rientro dei romani. Fonte però comincia a dare segnali di ripresa, soprattutto con Di Fabio e Tomassini, i quali trovano finalmente la via del canestro dai tre punti.
Virtus che dopo aver toccato il +25 di vantaggio molla mentalmente restando vittima della pressione avversaria. La partita si fa più fisica e il Fonte ne approfitta onorando fino alla fine la partita chiudendo addiruttura sul -5 al suono della sirena. Rimonta tardiva che in realtà non mette mai in pericolo il risultato per i veliterni, che possono gioire per il risultato finale e preparare al meglio la sfida al Vigna Pia di Sabato 26 Gennaio.
Cosi coach Libutti a fine gara “Abbiamo fatto un’ottima partita per tre quarti, considerando il fatto di aver giocato oltre un mese fa l’ultima partita ufficiale. I ragazzi sono stati bravi ad entrare subito in partita. Abbiamo condotto bene per 30 minuti la partita, prima di un calo sia fisico che mentale che ha permesso al Fonte di rientrare. Sono contento perché era importante uscire dalla gara con 2 punti su un campo difficile e ostico come quello romano. Ora abbiamo una settimana per prepararci ad una partita ancora più difficile, contro la capolista Vigna Pia”.
Per tutte le informazioni visitate il nostro sito web www.virtusvelletri.it o i nostri canali social Facebook e Instagram.
Classifica Serie C Silver – Girone A – 11 Giornata (Ultima di Andata)
Vigna Pia
18
Stelle Marine
18
Virtus Bk Pontinia
16
Virtus Velletri
12
Fortitudo Anagni
10
Basket Cassino
8
Fonte Roma Bk
8
Scuola Bk Frosinone
8
NPC Willie Bk Rieti
8
Roma Eur
4
St.Charles
0
Virtus Velletri: Trasferta romana vincente per la Virtus Fonte Roma Bk – Virtus Velletr 63-68 Parziali: 4-17; 16-40; 35-60 Fonte Roma Bk: Ranocchia, Nunzi, Migliorati 5, Capobianco 2, Dell'Oca 2, Tomassini 12, Fattore 6, De Berardinis 5, Di Fabio 24, Pirino 7, Gaska, Marini.
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SAN BENEDETTO – Esordio con vittoria per la Sambenedettese Basket che espugna con merito il campo di Falconara (66-52 il punteggio per i rossobòlù) al termine di una gara sempre condotta e chiusa nel secondo tempo. La giornata iniziava nel peggiore dei modi:
Connor Murtagh veniva investito da un’auto che non rispettava lo stop causandogli fortunatamente solo delle contusioni. A questa assenza si aggiungeva quella di Miguel Correia che ha compiuto per uno scherzo del destino i 18 anni proprio nel giorno dell’esordio (tanti auguri ma il transfer internazionale FIBA può arrivare solo dopo il compimento della maggiore età).
Senza due “stranieri” i rossoblu di Coach Daniele Aniello sono stati bravissimi a compattarsi e a superare insieme le difficoltà poste in essere anche dal fato avverso con una straordinaria prestazione difensiva concedendo solo 52 punti ai falconaresi.
Nel primo quarto partivano subito forte gli ospiti trascinati da Quercia e Bugionovo toccando anche il +9. La tripla di Curzi frenava l’emorragia chiudendo il periodo sotto di 6 punti. Non cambiava lo spartito nel secondo parziale che si chiudeva sul 27 a 31 per la Samb. Il break decisivo dei rivieraschi arrivava all’inizio della ripresa grazie alla straordinaria regia di Bugionovo e alla supremazia fisica di Cesana (autore di una incredibile schiacciata e di numerose stoppate).
I canestri di Ortenzi e Pebole scavavano il solco decisivo rendendo inutile la disperata carta della difesa a zona chiamata dai locali. Nell’ultimo periodo la Sambenedettese Basket amministrava il vantaggio non concedendo mai ai locali una reale chance di riaprire la gara.
“È stata una prova importante soprattutto dal punto di vista mentale -commenta il coach Daniele Aniello– considerato che siamo una squadra nuova e giocare la prima partita su un campo difficile come quello del Falconara non è affatto facile. Siamo stati bravi soprattutto a livello difensivo, in attacco non abbiamo avuto grandi percentuali ma va bene così. Nel secondo tempo siamo riusciti ad allungare e nel finale siamo strati bravi a gestire il vantaggio che avevamo accumulato.
Gli fa eco Luca Quercia, uno dei migliori in campo oggi: “È stata una vittoria importante, due punti fondamentali per il morale. Dobbiamo continuare su questa strada e chiamo a raccolta tutti i tifosi per l’esordio in casa di sabato prossimo”.
La Sambenedettese si può così preparare al meglio per la prima in casa di sabato 6 ottobre quando al Palaspeca arriverà il Foligno, palla a 2 alle ore 18.15. Ricordiamo che sono ancora in vendita gli abbonamenti (sarà possibile sottoscriverli anche il giorno della gara), presso la Gelateria Dal Gelataio e presso Vcom.it al costo di soli 30 euro. Si spera in un colpo d’occhio importante per la Sambenedettese Basket che torna dopo quasi 30 anni a disputare un campionato nazionale.
FALCONARA 52: Giorgini 4 (9:45 min. 2/3 da 2 0/0 da 3 0/0 TL), Grilli 0 (13.45 0/3 0/0 0/0) Carloni NE, Oprandi 6 (34:10 1/1 1/6 1/2), Nardini 1 (13:06 0/3 0/0 1/2), Curzi 14 (30:48 4/9 1/3 3/3), Gurini 9 (36:09 1/5 2/7 1/2), Dania 6 (13:19 0/2 2/4 0/0), Quondamatteo 3 (10:19 1/2 0/0 1/1), Burdo 0 (5:27 0/0 0/0 0/0), Centanni 9 (33:11 1/4 1/3 4/5). All.Reggiani
SAMBENEDETTESE 66: Ortenzi 7 (33:30 min. 2/6 da 2 1/6 da 3 0/0 TL), Capleton Robinson 0 (4:54 0/0 0/0 0/0), Quercia 12 (38:34 6/11 0/1 0/2), Bugionovo 17 (33:44 2/3 1/4 10/12), Roncarolo 4 (12:55 1/2 0/0 2/2), Cesana 14 (27:05 6/8 0/0 2/5), Murtagh NE, Pebole 9 (33:57 3/7 0/3 3/4), Carancini 3 (11:39 0/1 1/2 3/4), Quinzi 0 (3:42 0/0 0/0 0/0). All. Aniello
Note: Parziali 12/18 27/31 39/52 52/66
Falli: Falconara 27 Samb 19
Tiri da 2: Falconara 10/32 Samb 20/38
Tiri da 3: Falconara 7/23 Samb 3/16
Tiri liberi: Falconara 11/14 Samb 17/25
Usciti per 5 falli: Giorgini, Curzi e Quondamatteo.
Spettatori: circa 100 con buona presenza ospite. Presenti inoltre dei tifosi giunti da Fabriano per sostenere Coach Aniello e Capitan Bugionovo.
Arbitri: Paciaroni e Giardini
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Comunicato Stampa #649: Basket Serie B, Olimpia Matera sconfitta a Teramo
Partita equilibrata fino alla quarta frazione di gioco, quando gli abruzzesi respingono i ritorni di fiamma dei materani e chiudono il match (91-75). In classifica ancora quota 22 per Matera, a due punti sia dalla zona playoff, sia da quella playout. Domenica prossima al Palasassi arriva Cerignola.
L’Olimpia Matera non riesce a vincere in trasferta per rientrare nella zona playoff del Campionato Nazionale di Pallacanestro – Serie B “Old Wild West” – Girone C: infatti nel pomeriggio di domenica, 11 febbraio 2018, la formazione materana è stata battuta a Teramo per 91 a 75, nella ventiduesima giornata – settima del girone di ritorno.
La partita è iniziata bene per capitan Ochoa e i suoi compagni – tra i quali il play/guardia Diego Terenzi appena approdato da Bisceglie tra le fila biancoazzurre: infatti i materani partecipavano a un serrato confronto di scambi punto a punto, riuscendo perfino, in due occasioni, a lanciare una fuga di otto punti nei minuti 4:26 (13-21) e 14:58 (34-42), prontamente ripresi dai teramani (44 a 43 il punteggio alla fine del secondo quarto e giochi rimandati alla seconda parte della partita).
Anche l’andamento del terzo quarto era contraddistinto da una sostanziale tenuta dei fronti contrapposti, l’Olimpia cedeva a Teramo altri due punti nel bilancio della partita, e la frazione terminava con il punteggio di 65 a 62. Così l’allenatore dei materani, Giovanni Putignano, racconta il match: “Abbiamo giocato un’ottima partita, tenendo conto che era in trasferta e contro un avversario forte in casa e tenace: nei primi venti minuti di gioco abbiamo contenuto le percentuali di Teramo, specie dei giocatori più rappresentativi. Nel terzo quarto abbiamo mantenuto un buon equilibrio tra difesa e attacco, direi che il risultato è soddisfacente anche dal punto di vista fisico, considerato che si trattava della terza partita in una settimana.”
E’ stato diverso, invece, l’andamento dell’ultimo quarto; prosegue Putignano: “Nella quarta frazione di gioco, i nostri avversari hanno conseguito un piccolo vantaggio di un paio di possessi, che tuttavia non siamo mai riusciti a colmare; non dobbiamo esporci a parziali ingenerosi e negativi a partita finita, tanto da far assumere ai numeri una rilevanza superflua”. Infatti i padroni di casa si portavano a +8 al minuto 32:33 (72-64), poi gli ospiti recuperavano cinque punti (72-69 a 33:27), ancora una fuga di Teramo a 35:45 (+9, sul 78-69), Matera ritornava a -6 per due volte con due triple di Ochoa, ma infine cedeva al definitivo attacco degli abruzzesi, che chiudevano l’incontro.
Tra i materani, buone le prestazioni in doppia cifra di Migliori e Battistini, entrambi con 19 punti, e di Ochoa (14). Tra gli avversari, spiccano i 28 punti di Milojevich, seguito da Lagioia (13), Salamina (12) e Musso (10).
Dopo le due convincenti affermazioni con Bisceglie e Fabriano, l’Olimpia si ferma per un turno a quota 22 punti in classifica, ma non ne approfittano alcune dirette contendenti che, all’interno della zona playoff, restano a due punti dei materani: Campli, battuta in trasferta da Porto Sant’Elpidio (66-54); Pescara, sconfitta a Nardò (82-55).
Nelle altre partite della giornata sono state omologate le vittorie interne di Ortona su Perugia (81-80), Bisceglie su Fabriano (82-63), Senigallia su Civitanova Marche (82-80), e quelle esterne di San Severo a Cerignola (67-74), e di Recanati a Giulianova (52-90).
In conseguenza dei risultati di domenica, i materani si ritrovano in uno spazio davvero angusto della classifica, a due punti sia dalla zona playoff, sia da quella playout - che incombe minacciosa. Infatti, a otto partite dal termine della regular season, in classifica otto formazioni occupano la zona playoff: San Severo (40), Recanati (30), Bisceglie (28) e le cinque squadre a 24 punti (Porto Sant’Elpidio, Campli, Pescara, Senigallia e Teramo). Seguono, in fascia neutra, Matera, Civitanova Marche e Nardò (22). Quindi si apre la zona playout, con Giulianova (20), Fabriano (16), Cerignola (14) e Perugia (10); a rischio di retrocessione diretta, Ortona con 8 punti.
Il calendario delle prossime partite dell’Olimpia Matera in regular season prevede quattro partite in casa - 18/2 con Cerignola (ora a quota 14), 11/3 con Giulianova (20), 25/3 con Senigallia (24) e 22/4 con Porto Sant’Elpidio (24) - e altrettante in trasferta: 25/2 a Ortona (8), 18/3 a Pescara (24), 8/4 a Recanati (30) e 15/4 a Campli (24). Otto scontri diretti in una classifica cortissima: in questo momento pare che davvero nessuno, nel girone C – a parte la capolista San Severo – possa ritenersi escluso dalla girandola delle over season, nel bene (playoff) e nel male (playout).
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UNDER 14
Pallacanestro Elba - Argentario Basket
64-40
Terza vittoria consecutiva per i nostri under 14 che hanno battuto i pari età di Porto Santo Stefano con un’ottima prestazione di squadra.
Nel primo quarto i ragazzi di Marinari partivano subito forte e grazie ad una grande difesa a tutto campo prendevano il largo terminando il primo periodo in vantaggio di 14 lunghezze.
Il secondo quarto scorreva sulla falsariga del primo e si andava al riposo sul punteggio di 38 a 18.
Al rientro dagli spogliatoi l’Argentario metteva in campo una difesa a zona 3-2 che però gli elbani riuscivano ad attaccare senza grosse difficoltà anche grazie alle 4 triple di Lorenzo Marinari che stroncavano il tentativo di rientro in partita degli avversari.
Ottima prova difensiva di Lorenzo Battaglini e di Andrea Carducci che hanno dovuto affrontare avversari molto più alti e fisicamente più forti...
Da sottolineare inoltre la buona prestazione offensiva di Daniele Giannini, Francesco Di Giorgi e Alessio Baccetti che hanno segnato diversi canestri importanti.
La partita terminava con un grande canestro dalla lunga distanza di Leonard Melis a coronamento di un’ottima prestazione da parte di tutti i ragazzi che in questi due anni sono diventati un gruppo affiatato sia in palestra che fuori.
FORMAZIONE: Davide Colombo, Andrea Carducci, Daniele Giannini, Alessio Baccetti, Lorenzo Marinari, Samuel Randazzo, Lorenzo Battaglini, Leonard Melis, Francesco Di Giorgi, Giulio Savoldi, Andrea Fizzotti, Matteo Piacentini
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4^ giornata: I leoncini prima miagolano, poi ruggiscono.
USSGB Abbiategrasso-Here You Can 62-57 (12-16)(20-22)(21-14)(9-5) Ussgb: Imperato 4, Sironi, Restelli 11, Fasanella 2, Magistrelli, Mordacci, Bevilacqua ne, Piciotti 1, Scotti 26, Dossi A. 4, Testa, Guida, Dossi S. , Mangiarotti 14, Pollaci ne. All.re: Accalai F.
Prima vittoria casalinga per l’under 18 contro una temibile Here You Can.
Inizio equilibrato tra le due squadre con i canestri di Scotti e Mangiarotti ai quali rispondono i due fuoriquota (classe 1999) Pavone e Oprandi dell’HYC. Abbiategrasso però inizia subito a pagare la velocità degli avversari che ben difendono e sfruttano bene il contropiede. Primo quarto che si chiude con un vantaggio di 4 lunghezze per i Sizianesi. Non cambia molto la musica e gli ospiti nel secondo quarto riescono anche a mettere insieme un +12 che sembra segnare definitivamente l’incontro. L’ottima partita di Scotti (per lui 26 punti alla fine) ci tiene ancora a contatto, rintuzzando il distacco fino al -6 dell’intervallo lungo.
I dieci minuti della pausa passano quasi interamente in spogliatoio, dove il coach riorganizza le idee e chiede soprattutto grinta e intensità, specialmente in difesa. Al rientro i ragazzi sono più lucidi e decisi a giocarsela. Tre minuti di zone press ben eseguita riportano i leoncini in partita. La difesa a uomo poi migliora nettamente e l’attacco punge a dovere con Mangiarotti e Restelli ben supportati dai compagni. Il tabellone a fine terzo quarto recita 53-52 per l’USSGB. Il coach di HYC ordina una zona 2-3 che di fatto addormenta quasi la partita. La pazienza nel far girare la palla per aprire un varco nel fortino Sizianese, e il sacrificio difensivo a contenere gli ottimi lunghi e tiratori avversari, regala la meritata vittoria ai Leoncini di Abbiategrasso.
Bravi ragazzi!
Prossimo turno ancora ad Abbiategrasso contro il Trezzano Basket, domenica 19 novembre alle 18.00 alla Palestra Scarioni.
Classifica dopo 4 giornate
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Ecco, categoria per categoria, i risultati del fine settimana delle squadre della Stm Pallacanestro:
Scoiattoli 2008 Torneo “Un canestro per Bologna” Finisce con un meritato quinto posto la “due giorni” di Lizzano. Un grazie di cuore va agli 11 atleti che hanno lottato e combattuto sportivamente sul campo portando a casa un grandissimo risultato. La cosa più bella di questi giorni è stata l’unione mostrata da parte di un gruppo che sta crescendo giorno dopo giorno divertendosi insieme e facendo esperienze su campi da basket. Un grazie anche ai genitori che hanno accompagnato i ragazzi e che per qualsiasi necessità erano sempre presenti. Ora tutti in palestra per preparare il torneo interno di sabato prossimo. Tommaso Vonci
Aquilotti STM Pallacanestro – Pol. Use Empoli 15 – 9 Inizia la terza fase per gli aquilotti, gli avversari di oggi al Palacollina sono stati i pari età di Empoli: sponda Use. Primi due tempini giocati sotto tono dai ragazzi di coach Chiari, poco incisivi in difesa. Nei restanti quattro tempini i Mugellani lottano con più determinazione e concentrazione riuscendo ad esprimere una pallacanestro di qualità. A fine gara il commento di coach Chiari:- una partita a due facce: i primi due tempini abbiamo commesso errori banali in difesa concedendo facili canestri all’avversario ed in attacco ci siamo passati poco la palla. Nei restanti tempini ho visto che la squadra ha cercato di mettere in pratica gli insegnamenti appresi durante gli allenamenti. Questa terza fase deve essere un momento di verifica, all’interno di un percorso, dei miglioramenti avvenuti nel gruppo. Flavio Chiari
Esordienti competitivo STM Pallacanestro – Olimpia Legnaia 38-47 Bella partita quella giocata al Palacollina dai ragazzi Borghigiani contro i Fiorentini dell’Olimpia Legnaia. Pronti via! Gli ospiti cercano subito di imporre la propria fisicità ed atleticità con un efficace difesa concedendo pochissimo spazio di contrattacco ai padroni di casa, il primo tempo finisce con un vantaggio degli ospiti di 16 a 8. L’inizio del secondo tempo vede ancora gli ospiti protagonisti ma lentamente i ragazzi di coach Chiari prendono le misure in difesa e riescono a rimanere in partita. Terzo e quarto tempino (forse i migliori sin qui disputati dalla squadra di casa), si ha la netta sensazione che la partita possa cambiare da un momento all’altro e riusciamo per ben due volte ad arrivare a meno cinque ma la maggior precisione di Olimpia Legnaia la riaccompagna a casa vincitrice con finale 47 a 38. Coach Chiari anche qui esprime la sua personale impressione:- partita vera intensa sia dal punto di vista fisico che mentale, guardando la fisicità degli avversari che incontriamo in questo campionato partiamo sempre in svantaggio ma sono giocando queste partite dove emerge tutta l’applicazione e la voglia di fare di questi ragazzi all’interno del nostro percorso. Prima della partita avevo detto alla squadra di non preoccuparsi del risultato ma di provare, con tutti i loro limiti, a fare quello che stanno imparando in allenamento. Peccato il primo tempino dove forse sono scesi in campo con poca convinzione dei mezzi che gli appartengono e della piacevole pallacanestro che sono stati capaci di esprimere nel secondo tempo. Flavio Chiari
STM Pallacanestro – Firenze 2 56-38 Ultima gara del girone di ritorno davanti al pubblico di casa per i Borghigiani che questa volta scendono in campo fin dal primo minuto con il piglio giusto. Difesa attenta e contropiede mettono subito in difficoltà la squadra avversaria che trova difficilmente la via del canestro nei primissimi minuti di gara e i nostri ragazzi riescono subito a prendere un po’ di margine chiudendo il primo quarto sul 13-8, parziale anche un po’ stretto ma come succederà anche nel secondo periodo i ragazzi di coach Borselli prima aprono un buon divario, poi si siedono e gli ospiti ne approfittano per riavvicinarsi nel punteggio. A metà gara il tabellone dice 28-20 ma al rientro in campo sono i nostri ragazzi a fare il ritmo e fanno segnare un parziale di 20-6 che risulta decisivo ai fini del risultato finale in quanto l’ultimo periodo viene giocato su ritmi decisamente più bassi ma senza consentire ai fiorentini di poter rientrare nel punteggio. Buona prestazione per gli atleti STM che finalmente provano a mettere in campo quello che viene allenato durante la settimana; adesso l’ultima partita del girone contro la prima in lista, ed imbattuta, della classe per cercare di confermare i progressi visti in questa partita. Lorenzo Borselli
U18 STM-Laurenziana 43-72 (10-18; 15-16; 8-17; 10-21) Partita sostanzialmente senza storia quella che gli under 18 hanno giocato contro i forti Fiorentini della Laurenziana ancora imbattuti in questa stagione. Terzo confronto tra le due squadre e terza sconfitta per i Borghigiani che hanno tentato di rimanere in partita fino al secondo quarto, nonostante un otto a zero iniziale per gli ospiti che metteva subito le cose in chiaro, per poi però mollare progressivamente fino al pesante passivo finale di meno 29. Evidenti le differenze tecniche e anche di approccio alla partita, con un livello di intensità e di concretezza decisamente a favore dei fiorentini: i numeri parlano chiaro, 44% dal campo contro 27%, 58 rimbalzi conquistati (cifra davvero monstre) con tanti extra-possesso concretizzati, contro i 35 dei ragazzi di coach Bocciolini. Qualche attenuante da riconoscere ai padroni di casa legata ad alcune assenze importanti, ma la differenza è comunque parsa evidente e sarebbe stata necessaria una prova di tutt’altra intensità e tenore per provare per lo meno a contrastare la corrazzata biancorossa. La partita quindi è scivolata via senza sussulti fino all’esito finale con un dominio della Laurenziana ancora più evidente nel secondo tempo. Adesso testa alla trasferta di sabato prossimo a Poggibonsi, anche se di nuovo dovremo sicuramente registrare nelle file dei borghigiani assenze che potrebbero risultare pesanti. Il commento di Coach Bocciolini:-Poco da dire ci troviamo di fronte ad una vera e propria corazzata che dispone di ottime individualità tecniche e ottime trame di gioco. Encomiabile comunque vedere lo sforzo dei ragazzi di cercare sempre di fare il massimo. Momento duro ma la settima è cominciata con tutti presenti e un ottimo allenamento Giacomo Bagni
Prima divisione Scandicci – STM Pallacanestro 41 – 55 Tornano alla vittoria i senior della STM in una partita sicuramente non bella per larghi tratti, ma che ha rivisto i ragazzi cercare in campo le collaborazioni e le idee provate in allenamento. Ponti attenti via e la partita comincia sulla falsa riga delle ultime con attacchi improvvisati ed errori difensivi troppo banali. I cambi non danno nessuna scossa a questo andamento. Poi decidiamo di passare a zona e piano piano la squadra prende fiducia recuperando vari palloni. Si comincia a dare la palla nello smile e nonostante qualche forzatura di troppo la difesa avversaria fatica a contenere i lunghi dei Mugellani, si carica si falli e fa fatica anche sui Close out quando la palla esce dall’aria. Il terzo quarto è forse il miglior tempo mai giocato dai Giants per intensità, gioco e finalizzazioni con un Pagliai ottimo sulla 1 3 1 e molto efficace in attacco, Zanieri e Goretti con qualche ottima giocata e tiro dalla distanza aumentano il solco che poi Scandicci non saprà più colmare. Il quarto tempo non è bellissimo con i padroni di casa che abbozzano un pressing tutto campo che fa buttare via qualche pallone ai Mugellani, che sembrano comunque in controllo. La partita finisce 55 41. Vediamo e speriamo che sia la volta buona per capire che le partite si preparano in allenamento lavorando con serietà e sacrificio e non abbozzando iniziative personali e senza senso durante la partita. Leonardo Bocciolini
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Stm Pallacanestro. I risultati di tutte le squadre Ecco, categoria per categoria, i risultati del fine settimana delle squadre della Stm Pallacanestro: Scoiattoli 2008…
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“Pestaggio nella curva della Virtus, 5 agenti feriti”. A leggere questo titolo sembrerebbe proprio che ieri in Viale Tiziano si sia consumata l’ennesima “follia ultrà” (come tanto piace scrivere a qualcuno). A leggere determinati articoli si dovrebbe condannare senza appello la solita condotta becera di quei mostri a tre teste che occupano le curve. Perché da una piccola lite per una bandiera si è arrivati ad aggredire la polizia e “addirittura” a far sospendere la partita. Certo, poi il fatto che le cose non siano andate proprio così è un dettaglio. In fondo cercare di capirlo, farsi venire qualche dubbio e approfondire la notizia è roba per feticisti. E probabilmente non fa audience e click come gli articoli di cui sopra. Cercare di decifrare i comportamenti di taluni gruppi e taluni ambienti è opera troppo fine per un Paese che accetta sempre più serenamente il suono dei manganelli al posto di quello della ragione e del buon senso.
Ovvio, nessuno mette in dubbio che una lite personale scoppiata tra due soggetti debba essere ripianata, magari anche estinta sul nascere. Così come nessuno mette in dubbio che chi si rende protagonista di atti violenti vada censurato. Tanto è vero che la sicurezza privata del palazzetto si è impegnata sin da subito perché ciò avvenisse. Lo hanno fatto anche con tatto e misura, condividendo questi spazi da anni con questi ragazzi e conoscendoli per quello che sono, magari a volte esuberanti o sopra le righe ma non dei mostri sanguinari da bastonare a vista. Nella stessa direzione s’è mosso il tifo organizzato, che ha scelto di raggiungere la zona dove il tutto si stava svolgendo per richiamare all’ordine uno di loro e porre la parola fine a una questione che, fino a quel momento, era certamente sgradevole ma di facile risoluzione.
Il perché – di lì a qualche minuto – nel settore abbiano fatto irruzione di prepotenza una decina di agenti, spintonando e calpestando tutti e tutto ciò che gli sia capitato a tiro, resterà un mistero per il resto dei nostri giorni. Una vera e propria voragine che si apre nello “spicchietto” di curva occupato dalle Brigate e una caccia all’uomo nei confronti di quei ragazzi che, forse d’istinto e per difesa (non dimentichiamo mai la disparità di forza in scena), avevano reagito alla carica selvaggia (fortunatamente senza l’uso dei manganelli) in uno spazio angusto e ristretto dove per alcuni minuti si è rischiato davvero il peggio. Fino a che alcuni di loro sono stati portati via con maniere poco ortodosse. Chi per i capelli, chi tirato per i piedi. Come bestie portate al macello.
Ragazzi. Non malavitosi dediti allo spaccio e affiliati a clan camorristici. Per questi ultimi – scusate la demagogia – spesso c’è morbidezza e rispetto delle basilari regole d’intervento.
“Il bilancio è di 5 agenti feriti con prognosi dai 5 ai 10 giorni”. Nessuno lo mette in dubbio. Ma a voler essere maliziosi ci si chiede come sia possibile che prognosi così importanti vengano dettate per agenti che possono usufruire di un corposo armamentario protettivo contro ragazzi disarmati.
E poi c’è stato il pubblico. Principalmente quello “di casa”. Un pubblico che si è arrogato, senza nessun diritto, l’onore di ergersi a giudice supremo di una situazione che – per distanza fisica – non poteva conoscere.
Potevano essere i vostri figli. Potevano essere i vostri nipoti. E potevano persino essere le vostre sorelle, le vostre amiche e i vostri genitori. Eppure avete preferito starnazzare: “Fuori, fuori!”. Voi, come quel fenomenale tesserato seduto in tribuna, che da cinquanta metri di distanza ha dimenticato il suo passato in maglia virtussina e l’assidua presenza di chi ha seguito in ogni palazzo dello Stivale la bistrattata squadra di basket capitolina.
Avete pensato che fosse più importante riprendere una partita di basket che capire cosa stesse succedendo a pochi metri da voi, perché avete usato quel metro di giudizio che la società vi ha inculcato e che voi con gioia vi siete fatti inculcare: perché essere imboccati, prendere notizie e nozioni senza spacchettarle, ponendosi qualche domanda, è la strada più facile. Da sempre. Perché i tifosi sono comunque “il male da combattere”. Loro come i manifestanti. Loro come chiunque provi ad uscire, anche pacificamente, da quel fetido recinto artefatto in cui le nostre città e la nostra società si stanno lentamente e silenziosamente chiudendo.
Così avete applaudito con approvazione l’inaudita e sproporzionata furia degli agenti in tenuta anti sommossa che si abbatteva sulla Curva Ancilotto. Vi siete beati di ciò perché a prescindere, secondo voi, là risiede il colpevole. Il marcio. Quello che va eliminato e confinato senza se e senza ma. Perché la vostra mentre ragiona per compartimenti stagni e non sa vedere al di là del bianco o del nero. Siete in perfetta armonia con un Paese che fa altrettanto e con una città – Roma – divenuta schifosamente borghese. Ma non nell’accezione economica del termine, ma in quella mentale. Roma, almeno nella sua componente media, non conosce la solidarietà e non conosce il rispetto per la vita delle persone.
Sì, per la vita altrui. Perché se ne aveste vi rendereste conto nell’enorme sproporzione della reazione e di ciò che rischiano ragazzetti poco più che ventenni. “Pischelletti” come siete stati voi, che magari a volte sono un po’ sbruffoncelli, pure un po’ coglioni. Esattamente come lo siete stati voi a quell’età. Chissà come avreste preso, a vent’anni, determinati atteggiamenti. Ah già, ma voi siete quelli che in queste situazioni non ci sarebbero mai finiti. Chissà come mai, spesso, dietro questa frase si scoprono personalità inquietanti e che hanno ben altri scheletri nascosti nell’armadio.
Vi interessa sapere cosa è successo? Non credo. Vi interessa sapere perché è scoppiato quel parapiglia, chi può aver torto, chi può aver ragione, chi può aver sbagliato e chi può aver subito un abuso? Non credo. A voi, del resto, interessa che la partita riprenda. A quel celebre tesserato di cui sopra, interessa perorare una causa piccola e ignobile come il suo gesto. Tanto nessuno lo noterà. E pure se fosse il contrario, nessuno gli dirà niente. Anzi, probabilmente ne condividerà lo spirito. Quello del coniglio bagnato.
Ci sono stati incidenti tra tifoserie? No. C’è stato un comportamento premeditato dei tifosi nei confronti di altri tifosi o delle forze dell’ordine? No. Chi conosce bene l’ambiente cestistico romano sa che il PalaTiziano oggi, come il PalaEur ieri, sono posti dove si è sempre respirato un clima di estrema tranquillità e dove chiunque è potuto entrare passando una bella domenica ai margini di uno sport divertente e coinvolgente. Anche grazie ai ragazzi della Ancilotto che quell’ambiente l’hanno sempre fomentato, con tutte le difficoltà del caso.
Quei ragazzi che tanti oggi additano e vogliono fuori dalle gradinate, hanno portato il nome di Roma ovunque. Erano a Recanati lo scorso anno, quando la società rischiava di scomparire. Quasi nessuno glielo riconobbe, soprattutto molti di dei quali in quelle due tristi serate per la pallacanestro romana decisero di rimanere all’interno del Grande Raccordo Anulare.
Ci deve essere equilibrio nel giudicare i fatti. Chi parla a vanvera o per il gusto di farlo non può e non deve intaccare la dignità e l’onore altrui. Augurarsi che per delle inezie come quelle accadute ieri al PalaTiziano (che erano tali almeno fino a quando la Celere non ha deciso di intervenire) un altro essere umano perda la libertà, abbia la vita rovinata da spese processuali e carichi pendenti che gli impediranno di svolgere determinati lavori e lo faranno vivere per sempre come un emarginato in questa società di finti perfettini è un qualcosa che mette i brividi. Ed è anche un po’ cattivo.
Non bisogna mai abituarsi all’abuso o si finirà per giustificarne in automatico la perpetrazione e persino a pretenderne un maggiore utilizzo. Del resto nel 2017 esistono giornali, siti internet e programmi televisivi (oltre ai sempiterni libri) per leggere in maniera più profonda in queste situazioni. Di sicuro se ci si sofferma soltanto a leggere le probabili formazioni di Roma e Lazio o la nuova intervista a Ilary Blasi difficilmente si può avere una visione a tutto tondo.
E ricordatevi che in Italia i processi durano a lungo e quelli che ieri avete dipinto come “cancro sociale”, tra qualche anno potrebbero meritare le vostre scuse. Basterebbe analizzare l’altissima percentuale di tifosi assolti – alla lunga distanza – per reati da stadio/palazzetto per farsene una ragione. Ma per questo esercizio ci sarebbe bisogno di uno sforzo sovrumano. Avete ragione anche voi.
Simone Meloni.
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