Tumgik
#deadhares
romeoeatzkorn · 3 months
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URGH I HATE IT HERE!!!111!!!!1!!111111 (Lie) Toki looks weird and that upsets me >:(
+ Close ups under the cut
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444names · 1 year
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irish forenames + mongolian names
Abhghne Affriam Afrilíos Aibhach Aifratra Ailtan Airen Airnán Aithalgal Aithbhán Aithnacht Alasaithna Allán Alshnac Amhasmhul Aodait Aoibhghil Aoileán Aoind Aoirilín Aomáindech Aorjsuhe Aotac Athchul Baadh Baasai Baathghín Baatnal Badhrev Badhóg Balsan Baltadava Bangey Bantan Baonna Basgann Bataithar Batar Batargan Bataríos Batbat Batbuu Batjann Batkh Batkherren Batkhuch Batkhucht Batmus Batnarr Bayaghaill Bayamar Bayamba Bayamhghna Bayanne Bayasan Bayun Bayus Beachid Beasgan Beiriashdh Bláthy Bornan Boscar Botoloch Brealbhill Brearagán Breariah Brenghann Brenkhal Brenkhbat Brinnéadam Bréan Bukhal Bumbothrás Byaglán Byamdoin Byarba Byardraith Caignaic Caihaglán Caikhuluu Caile Caithy Caodoill Caoiles Caold Catadh Cathna Catran Catsogt Ceadh Chaitrín Chambuluu Chigenkhar Chilibh Chinn Chlartigii Chtaitlís Ciadhna Ciaigear Ciallaid Cianlan Ciochoth Climan Clormait Cobhfhlaid Coibhild Coili Coill Coimhóg Coinia Coinsuk Coirballi Coirín Colden Combatjar Comonne Comthnamun Congke Connic Conogán Conóiri Cuili Cyrig Cúchanch Cúmhna Cúmhán Dabhín Daglán Dagmaith Dambyar Damon Danchagna Darchimh Darmaodha Dasael Dasain Dashnall Dasmhag Dastín Deachn Deadhar Dechallan Dembal Deneal Denkhoyun Denkhuy Dobuqachal Dobóinne Doinm Dongke Dorfhonga Doriartúr Dorigna Dormarbear Dortnaith Duben Dubha Dubhace Dubhatuyam Dubhirbear Dubhla Dubhran Dughdhrán Dymaitrín Dymphne Dáinn Déasan Dónachán Dúnac Eacharás Eagdabhil Eagvaat Eamurenq Eankhuinn Earnaasam Earran Earsad Easaib Eddorjgon Edwis Eibhóg Eighe Eimha Eiriai Eiriser Eirne Endas Eneke Engeig Eogbatar Erdhad Erviv Eóirtnain Faoilian Faoiliodh Feach Fearai Fearbhan Fearr Feidinn Feith Finainn Findort Finsionorj Fiobhadhán Fiochal Fiochingke Fiochirsan Fiodamdid Fiodnomth Fionnán Fionórla Flagdorj Florenchai Forlaitren Fraichlas Gaidh Gaisureara Galgal Galtigne Gannéinéar Gerde Gobóis Goirsarch Gombeil Goodh Gorcán Gorla Greamhán Gréan Gujinaya Hotaidhn Iarra Ionnganait Iríomán Ishdín Iósargan Iúdán Jamorchar Javaat Javee Johne Juchonn Jurtín Khach Khagdoirín Khargann Khbhaglán Khear Khobuk Khoriú Khuyarnán Kipchil Kuzhulger Kuzhulugii Lagvaatar Lamagvaa Laniar Lanjavadh Liachirbal Lkhel Lkhuchth Lor-ochdon Lorjsuridh Lundra Luyag Maevdora Maindori Maithfla Maoilial Maoirbhear Marach Marbhrán Margal Meachid Meaglan Mearnaikh Meddorice Menkhach Merdgh Mereg Miara Minalaid Miodh Monne Mugerd Mugilín Muhuu Muibhar Mujin Mukhollibe Mukta Mulual Munkhar Munnba Murear Myaglan Myambolm Máine Mónain Mórann Mórlan Nachin Nainm Naitbat Naitre Nambukhonn Nebanlairt Nebild Nerdrann Netserd Nialbaath Nince Ninch Niodorlann Nomón Nyamhuu Nyamhín Nyamon Nyara Nóirg Ochan Ochotany Odhach Oibha Oibhán Oirene Oirga Olmhuy Onachla Onaodorga Ostóid Peire Pilin Prosainn Purear Qorfhlach Qorisna Qorjgorj Qorlachy Qormlan Qutch Qutuluk Raina Randorj Ratar Risnal Rochlail Roibhra Roighana Roilibhán Roinghuyar Rosolán Rotaic Rothagán Ruadar Ruadhruait Ruaidhar Rualla Ruangh Ruira Ruire Ríonachara Ríonnuadh Sailín Samdak Sanghín Sarrean Saráingan Sedene Serdh Shdav Siarj Siasara Slaitren Sodav Sodhnasan Soghaga Ssaodav Subhebath Suheg Sunba Surearin Séadh Séadha Séanán Síonán Sítha Síthbatbat Tabhlachid Tamhán Taíbhchla Temun Ternair Tervire Tigha Tighag Tilín Tiobheara Todhar Toibh Toláth Tomhón Trendorch Tseach Tsead Tseden Tseocharra Tseárden Tsunny Tsure Tughachla Tuluinnán Tulun Tumeg Tumuirbhín Turchinn Uadorjpall Uasain Uat-och Uluun Urevjagna Uyileatach Vaatnain Viarganch Yabat Yekun Yesun Yileambar Yishan Yusheach Zaniz Zorch Áilibh Áirict Éaglán Éanch Éaodhuu Éibeileán Éimhuk Éindra Ídenán Órlan
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antiletterario · 7 years
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Hoka nr. 2146
Samuell Whyte, il primo hard boiled a puntate
Episodio 10
I cinque sensi tornarono a disposizione di Al Cogan attorno alle 20:00. Aveva perso del sangue ed era parecchio ammaccato, è vero, ma ce la faceva. Doveva, farcela.
 Riuscì a tirarsi su, riuscì a spogliarsi, riuscì a infilarsi sotto la doccia e a far girare tutte le girandole del corpo per il verso giusto. Approfittò delle ultime ore di acqua corrente per farsi anche uno sciampo e una barba. Poi si asciugò, indossò dei panni puliti e si avvicinò a un piccolo specchio che teneva appeso accanto al poster di Steam: il cane-fenomeno. Otto record sbriciolati sul quarto di miglio, due DeadHare Prize e per tre volte consecutive Thunder of the Year secondo l'autorevole opinione della Dog Gazette. Cogan consultò lo specchio. Non vide un bell'uomo, ma quell'uomo era ancora in piedi: eccolo lì.
 Fece qualche passo indietro. Steam correva verso di lui certo della vittoria. Cogan indicò il cane e stette così qualche secondo, poi ruotò sui tacchi, spense la luce e chiuse la porta.
 Alla reception non c'era nessuno. Cogan uscì, raggiunse la pensilina dei bus, ne scelse uno e salì. C'era un posto accanto a una donna con un bambino in braccio: lo occupò. Il bambino sgranò gli occhi e si strinse alla madre. “Perché hai la faccia tutta rotta?” domandò il bambino
 “Perché mi sono fatto i cazzi degli altri” rispose Cogan La donna si alzò all'istante, suonò ripetutamente il campanello e chiese e ottenne di scendere immediatamente. Cogan si sistemò più comodamente.
 Si rilassò fino alla fermata di Horsecross. Scese, si sgranchì gli arti e diede un'occhiata ai paraggi. Era una zona residenziale: brutta e regolare. Strade a griglia, palazzi fra i quali nessuno svettava per non suscitare invidie. Cogan alzò il naso e scelse quello con più luci accese. Si avvicinò alla citofoniera. Scorse in su e in giù tutti i cognomi, ce n'erano a dozzine. E c'era -assieme a un R. Talloy- anche un W. Tornan. Dodicesimo piano. Cogan inspirò ed espirò.
“Cominciamo” disse. Pigiò il campanello. Ci volle un po', poi:
 “..chi è?” chiese una voce femminile
 “Norf de lasciar volantini il rossetto”
 “Ma noi.. come?”
 “Alb alablab per le gasdutture del pulizia” insistette Cogan Ci fu un istante di silenzio poi si udì scattare l'apertura. Cogan si fiondò nell'ascensore e salì al dodicesimo. Quando l'ascensore si aprì, Cogan si trovò di fronte una donna sui settanta che aspettava sulla porta di casa, con un'acconciatura elaborata e l'aria scettica e fiera. “Chi è lei?” volle sapere 
Cogan uscì dall'ascensore sorridendo e sparse gli occhi attorno. Erano soli.
 “Buonasera, signora!” disse continuando a camminare “Mi scusi se la disturbo..” e così dicendo trattenne la porta con la mano sinistra e con la destra mollò alla povera donna due pizze tremende che la proiettarono lungo il corridoio verso il soggiorno. Entrò e richiuse.
 La donna scalciò e si rialzò.
 “Wolfang!” gridò “Aiuto!” “Ah, dunque è Wolfang, il Tornan” disse Cogan avanzando calmo
 “Ma lei chi.. diavolo è..?” chiese la donna indietreggiando con gli occhi colmi di disprezzo “..cosa vuole?”
 “Cosa lo chiede a fare se sa che posso non risponderle? Mi dica dov'è Dick Tornan, piuttosto”
 “..Wolfang!” ripeté la donna schierandosi dietro a un tavolino.
 Nella sua avanzata Cogan pescò da una credenza la foto incorniciata di un bamboccio che si cresimava.
 “Chi è questo drogato, suo nipote?” “Lasci immediatamente quella cosa, lei.. maledetto! Wolfang! Vieni!”
 Cogan avanzava. “Suo nipote ha la faccia di un porco dannato che si incula i cadaveri dei cani putrefatti nel culo del demonio che spompina sua madre nella merda per..”
 “Basta! Basta! Cosa dice! Cosa vuole!”
 “Voglio Dick Tornan”
 “Non so chi è! Lei sta sbagliando tutto! Wolfang!” Cogan udì il suono di uno sciacquone e pochi secondi dopo da una porta che dava sul corridoio vide sbucare un uomo che si allacciava la cintura e avanzava strisciando le ciabatte. Era sugli ottanta. “Rebecca! Che succede? Chi è questo signore?”
 “Lasci perdere. Questo è suo nipote?”
 “Sì, certo: lui è Carlton, ma..”
 Cogan buttò a terra la foto e ci camminò sopra frantumando il vetro e deformando irreparabilmente la cornice d'argento. 
“Ecco cosa ne faccio, di suo nipote”
 “Ma cosa fa, è pazzo?! Cosa vuole?” protestò Wolfang Tornan. Cogan gli si piazzò di fronte.
 “Voglio sapere dov'è Dick Tornan”
 “E chi diavolo sarebbe, maledizione?” si alterò Wolfang Tornan.
 Cogan gli sputò in un orecchio e ci appoggiò sopra una sberla, il vecchio vacillò ma resse il colpo. “La smetta subito!” strillò la donna “cosa vuole che ne sappiamo noi, dei vostri sporchi affari!” “Zitta tu, gallina. Allora nonno: ti sei schiarito le idee?” “..lei ha un bel coraggio a prendersela con due vecchi” disse Wolfang Tornan reggendosi l'orecchio
 “Non è colpa mia se avete sprecato il vostro tempo. Forza: quel Dick?”
 “Non conosco nessun Dick dannazione! Io conosco un Richard Tornan e a volte i Richard li chiamano Dick e questo è tutto quello che so, brutto schifoso!” disse il vecchio pestando i piedi.
 A Cogan si accese un'enorme lampadina nel cranio, e si sentì così stupido che a momenti svenne. Rimase un attimo così, poi tirò a sé una sedia e la usò.
 “Per la puttana” scandì “sono un cretino..”
 Si riscosse, si fece portare una guida del telefono e fece sedere i coniugi Tornan sul divano di fronte a sé.
 Sfogliò la guida fino alla T e constatò con orrore che esistevano molti Richard Tornan. Inoltre, ovviamente, non era detto che tutti i Richard Tornan disponessero di un'utenza telefonica, per non parlare di quegli eventuali Richard Tornan che avevano scelto di registrarsi con un nome fittizio.
 Cogan decise di abbandonare i calcoli e agire trasversalmente. Si alzò. 
“Hai detto che conosci un Richard Tornan. Abita qui vicino?”
 Il vecchio sedeva con le braccia incrociate sulla pancia, digrignando la dentiera, evidentemente ferito nella sua dignità. 
Cogan si accostò alla donna, le infilò le mani nei capelli e prese a scompigliarglieli con violenza. Le forcine volavano ovunque, la donna gridava. “Basta, brutto bastardo! Smettila!” inveì Wolfang Tornan tentando inutilmente di frapporsi.
 “..allora?” chiese Cogan continuando a frizionare.
 “..c'è un Richard Tornan a due isolati da qui, al 28 di Mollowdy Row, brutto pazzo sciroccato!” si sgolò il vecchio che quasi piangeva dalla bile “..e ti darei un bel pugno se solo io..”
 “Non essere ridicolo” lo interruppe Cogan “a proposito: dov'è il telefono?”
 Il vecchio glielo indicò singhiozzando. Cogan estrasse le dita dall'ammasso spugnoso sulla testa di Rebecca Tornan, andò al telefono, lo sradicò dalla presa aprì la finestra più vicina e lo gettò fuori.
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