#dark onix storm x reader
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ragazza-whintigale · 17 days ago
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𝑫𝒂𝒓𝒌 𝒔𝒐𝒇𝒕! 𝑳𝒊𝒂𝒎 𝑴𝒂𝒊𝒓𝒊 𝒙 𝒓𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓
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𝔒𝔭𝔢𝔯𝔞 ➵ The Empyrean Series
𝔄𝔳𝔳𝔢𝔯𝔱𝔢𝔫𝔷𝔢 ➵ Comportamento Yandere solo alla fine se strizzi gli occhi, rapporti sessuali consensuali, oggetificazione del corpo umano, normalizzazione del morte/omicidio, Dark Liam, Fem Reader, Ignara Mc, violet complice in crimine, l’unica Mc davvero innamorata di un Yandere!!!,
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(Nome) non credeva che nel quadrante dei cavalieri potesse esistere qualcosa di così sacro come il silenzio. Forse era semplicemente qualcosa riservato agli scribi e non ai cavalieri o forse non era nella natura di un cavaliere essere silenzioso. Questo faceva di lei meno cavaliere di quello che erano gli altri? Forse, ma era facile avere questo dubbio.
Al pensiero il suo drago, Samh, fece uno forte sbuffo nella sua mente. Aveva sentito così tanti monologhi interiori e ragionamenti da non capire come questa donna potesse semplice stare in silenzio. Il rumore dentro di lei la rendeva forse più cavaliere di quanto lei potesse pensare.
La sua squadra tra tutte sembrava destare l’idea di quiete e silenzio. Il semplice fatto che fosse una squadra di sole donne ha reso ancora più difficile arrivare a qualsiasi conclusione al riguardo.
Le chiacchiere e pettegolezzi sono all’ordine del giorno. Questo lascia molto a desiderare lo stesso interesse di (Nome), che non aveva interesse a sapere chi andava a letto con chi. Quali primi anni andavano a letto con i secondi o terzi anni, o quali secondi anni guardavano con interesse i primini.
Non c’era relazione tra due cavalieri, che questa squadra non sapesse e di certo non era una buona cosa. Non erano la squadra più emergente quindi sarebbe stato davvero utile per loro applicare le loro energie per ricordare i testi d��esame o fare pratica con il combattimento corpo a corpo, almeno questo era il pensiero di (Nome).
Samh si trovò d'accordo inevitabilmente, anche quando non glielo avrebbe detto davvero al suo cavaliere.
❝ Certo che è un vero spreco…❞ Si lamenta Blair appoggiando con drammaticità il mento sui suoi palmi fasciati.
(Nome) non l’ha interrogata oltre quando lo ha notato per la prima volta quella mattina, ma Blair stessa è rimasta sempre molto riservata sui propri fallimenti, soprattutto se così evidenti.
I suoi capelli ramati e lisci, tagliati in un poco pratico caschetto, le vengono sugli occhi. Questo serve solo a rendere ancora più drammatica la sua esibizione. A volte era normale chiedersi come avesse attraversato il parapetto senza creare una drammatica scenata o completare il gojo senza lamentarsi di qualcosa. O ancora come un drago avrebbe potuto sceglierla e addirittura come gli altri draghi non l'avessero arsa viva.
Samh decantó di come dovesse sentirsi fortunata di non essere capitata sotto il suo sguardo.
(Nome) scosse mentalmente i suoi pensieri e le affermazioni del suo drago, se fosse per lei nessuno in questo quadrante sarebbe ancora vivo. Lei stessa si riteneva un'eccezione garantita.
In questi casi erano pochi gli argomenti che la compagna di squadra avrebbe potuto aprire a quest’ora del mattino, e di tutti, questo era quello che piú detestava. (Nome) poteva ancora sperare di aver ignorato il chiacchiericcio abbastanza allungo da essersi sbagliata.
❝ … Tutti quei bei faccini sono uno spreco per quei marchiati! Perché tutti i marchiati sono così attraenti? È forse il prezzo da pagare per tutta quella bellezza?❞
Ecco appunto… Era difficile sbagliarsi su questo genere di cose.
Blair era talmente frivola che ciò che diceva suonava come unghie che grattano su una lavagna. Stridevano.
(Nome) non sapeva nemmeno come riuscivano ad essere una squadra funzionante a questo punto.
Forse non è stato così brutto per il povero ragazzo, che circa 3 settimane fa ci aveva lasciato le penne, cadendo dal proprio drago. Il ragazzo di cui (Nome) si rifiuta di ricordare il nome era l’unico sopravvissuto maschio della squadra. (Nome) provó pena per lui che ha dovuto sopportarle anche solo fino al mese successivo alla loro prima lezione di volo.
❝ Su Blair i marchiati non sono così male. ❞ Riley la ‘consola’, se così si può definire la sua discreta recita.
La palese presa in giro era oltre l’ovvio, ma é difficile che questo a Blair potesse importare, purché ovviamente lei rimanesse al centro della scena. Faceva parte delle loro solite scenate. ❝ E poi non è mica loro la colpa, idiota. ❞ Una voce aspra e dispregiativa ha interrotto la scena decisamente più comica di quello che volevano far apparire. Un contrasto notevole con il dramma della ramata e stucchevole finta dolcezza dell’amica con i capelli castani.
Dakota. Forse l’unica con cui (Nome) poteva definirsi ‘amica’, ma di fatto nessuno era davvero suo amico nel quadrante. É un bene, le aveva detto un qualcuno a cui ora non voleva pensare. Era troppo coinvolto in questo discorso. Un ‘dovresti ascoltare questo consiglio una buona volta‘ ruggi nella sua mente.
Dakota sembrava avercela perennemente con Blair, e non che la (Colore) potesse semplicemente dargli torto. Blair era detestabile sotto diversi punti di vista. L’unica cosa che poteva salvarla era il suo sigillo e l'eccelsa padronanza che ne aveva.
Senza contare che Dakota sembra avere una sorta di stima per i marchiati. (Nome) non sapeva se era perché fossero degli eccezionali cavalieri, o se semplicemente aveva a cuore la loro storia o ancora è grazie ad Eya che l’aveva presa sotto la sua ala. Fatto sta che non era simpatica a molte persone qua dentro, per le sue scenate in difesa dei figli dei traditori.
❝ Certo che non è colpa loro! Ma chi mai vorrebbe stare con un traditore? La mia reputazione ne sentirebbe! ❞ Quale Reputazione? Il discorso non aveva senso di per sé ma difendere questo pensiero per (Nome) non poteva avere il benché minimo senso, se non fosse per il bruciore in fondo alla sua gola.
Fino a questo momento poteva vantarsi di essere riuscita a sopravvivere senza farsi notare, senza nemici e con solo qualche sconfitta e qualche articolazione lussata. (Nome) aveva tutte le intenzioni di continuare in questa direzione, se possibile.
❝ Ti ricordo che il nostro Caposezione è un MARCHIATO! E il nostro capoala è un MARCHIATO.❞
Dakota ha ribattuto ferocemente, aggiungendo un basso ringhio ad ogni volta che pronunciava marchiato. (Nome) si è sorpresa che non avesse citato anche la loro compagna di squadra.
Se non fossero nella stessa squadra probabilmente Blair sarebbe già morta a causa di Dakota. Tuttavia Dakota non sembra avere un vero motivo per prendersela davvero per questo ragionamento. Non è la prima volta che ne parla ed è anche meno detestabile del solito. Ma forse è solo Dakota ad essere più irritata del solito, o la sua stima per i marchiato era solo maggiore rispetto al solito.
❝ Pensi che io sia stupida o forse cieca?!? Quelle due bellezze sono proprio laggiù e riesco a distinguere le loro reliquie della ribellione. ❞ Sembra davvero sul punto di sbavare dietro al capo della quarta ala e al capo della Sezione fiamma.
Forse se non fosse così dispregiativa con il loro appellativo avrebbe cercato di infilarsi nei loro letti - annesso che non ci avesse già provato prima, (Nome) non scarta nessuna possibilità -
(Nome) ebbe improvvisamente pietà anche per Eya, la marchiata della loro squadra che ora si stava allenando per conto suo. Per sua fortuna Blair non ha mai aperto questo discorso in sua presenza. Non l’avrebbe presa proprio bene nonostante la sua solita natura calma.
(Nome) sì voltó a guardare nella medesima direzione. Tutte in realtà lo avevano fatto, e solo per vedere uno spettacoloso che nessuno qui avrebbe definito brutto o sgradevole.
É letteralmente impossibile non prestare attenzione ai loro movimenti, assolutamente impeccabili. Non che ci si potesse aspettare di meno da due del terzo anno.
❝ Quanto darei per scoparne almeno uno… non dico Riorson o Tavis… mi basterebbe anche Durran o Mairi. Mairi piace a tutti. ❞
Quasi istintivamente la (Colore) guardó nella direzione in cui puntava il dito affusolato di Blair. Liam Mairi. E per quanto potesse detestare tale affermazione: lui si faceva amare da tutti. Gli occhi di (Nome) lo osservano e lo sviscerano con lo sguardo, aveva un corpo che le era troppo familiare per non notare lividi, segni o cambiamenti del suo aspetto. Si era fatto la barba questa mattina.
Il gruppo era intento in una conversazione abbastanza intesa a giudicare dalle loro espressioni, giusto a poca distanza c’era la seconda squadra della sezione fiamma. La squadra di Liam.
Quasi le faceva strano sapere così tanto di lui.
❝ Che schianto di biondo!!! ❞ La nota acuta finale fa fischiare le orecchie di (Nome) e fa girare il gruppo - soprattutto Liam - nella loro direzione. Gli occhi azzurri si sono impiantati subito sulla (Colore). Uno scontro quasi fatale che avrebbe potuto continuare a lungo se (Nome) non avesse deciso di non dare un ulteriore motivo di continuare la conversazione. Distoglie lo sguardo e poi voltandosi verso la sua squadra per cambiare argomento.
É riuscita a nascondere con insolita difficoltà: la sua agitazione, la sua preoccupazione e le sue viscere che si mescolavano in un vortice di malessere e consapevolezza.
Il suo drago le stava chiaramente sussurrando qualcosa sul fargliela pagare, e (Nome) ha accettato di buon grado il consiglio.
❝ Io penso semplicemente che sia scortese parlare di loro in quel modo. Come se fossero oggetti e il loro aspetto valesse più di quanto provano. Hanno i loro gusti e loro preferenze come noi dopo tutto, e quella preferenza di certo non sei tu, Blair. ❞
Voleva offenderla? Si. Voleva ferire il suo orgoglio? Ovviamente, aveva creato lei questo problema e (Nome) voleva farglielo pesare. Di proposito aveva deciso di non sottolineare il fatto di essere marchiati o l’essere figli di traditori, perché di fatto a (Nome) questo non importava, voleva terminare la conversazione nel modo più semplice e veloce possibile.
L’ennesimo tragico ed esagerato broncio delinea il volto della ramata. Sembrava delusa che anche (Nome), che aveva sempre preferito starne fuori da questi discorsi, la stesse contraddicendo.
❝ Giusto ~ giusto ~ Infondo chi più di te potrebbe sapere com’è portarsi a letto il cadetto Mairi. ❞ Il semplice fatto che Riley l’ha chiamato con quel tono l’ha disgustata e questa volta non l’ha nascosto come al solito sotto una maschera di indifferenza.
(Nome) non ha mai davvero cercato di tenere nascosto la loro complicità nei letti di camera loro ma non lo ha nemmeno sbandierato in giro.
Lo sguardo di Blair diventa affilato e attento per la prima volta a qualcosa che non fosse un ragazzo muscoloso più alto di lei di almeno 10 cm - preferiva anche di più ma avvolte si accontentava -. Le sue pupille viaggiano tra (Nome) e Riley cercando di capire effettivamente che cosa intendesse. Un piccolo sguardo cadde temporaneamente anche in un punto indefinito dietro a (Nome), dove forse era ancora presente Liam.
Forse non aveva davvero intuito quello che la sua amica castana intendeva o semplicemente non poteva credere a questa cosa.
❝ Non riesco a capire… ❞ Blair parlò più in un sussurro e di colpo la (Colore) si è quasi pentita di avergli dato abbastanza considerazione da pensare che avrebbe capito all’istante, per risparmiare brevemente il suo imbarazzo.
Samh rise di gusto alla rabbia del suo cavaliere. ‘Il rancore è la parte migliore’ disse successivamente nella sua mente. Un consiglio non richiesto ovviamente
❝ Semplice Blair. La persona che tu chiami ‘schianto di biondo’ va a letto con (nome). ❞ Uno stupore generale raccolse il tavole della Prima squadra della sezione Fiamma, e il silenzio cadde letale. Non le piaceva per niente questo silenzio che poteva ricordare la calma prima della tempesta.
❝ Forse i suoi gusti sono più peculiari di quanto si possa pensare. ❞ Il solo pensiero che Riley avesse usato le sue stesse parole contro (Nome) la faceva arrabbiare.
❝ Questo si che è una bella sorpresa. ❞ Un terzo anno, che fino ad ora aveva ascoltato in silenzio ogni discorso, ha esordito in seguito. Non era una sorpresa… almeno era quello che pensava ma forse per Blair che sembrava così dannatamente scioccata lo era.
Era così sorprendente? Davvero?
Era davvero inaspettato che Liam potesse pensare anche solo di scegliere qualcuno come lei?
Sentiva le mani prudere e la consapevolezza dei propri pugnali comodamente sistemati nei posti più accessibili per lei. Sarebbe stato facile raggiungerne almeno 4 da quella posizione. Samh le ricordo anche il quinto divertita.
❝Oh! Guardate chi sta venendo a trovarci.❞ Riley finì di parlare qualche secondo prima che due mani si posarono comodamente sulle spalle allenate di (Nome). Non aveva bisogno di guardare per capire chi fosse ma alzó comunque gli occhi per incontrare la quiete degli occhi azzurri di Liam. Spazi di cielo infiniti in cui avrebbe voluto volare con il suo drago.
Improvvisamente si sentiva al sicuro come qualsiasi cavaliere lo è sul suo drago… almeno così sembrava in quel momento di stallo. La silenziosa conversazione tra i loro occhi era qualcosa di necessario a volte, sapeva che lui aveva capito tutto quello che era successo e che cosa le passava per la testa in quel momento senza che lei dovesse per forza dirlo.
Sentiva il suo corpo dirle di volerlo. Lo voleva in quel momento, ne sentiva la necessità più di quanto potesse immaginare, ma allo stesso tempo non voleva che fosse coinvolto in una cosa del genere.
Lui non meritava niente di quelle parole che gli avevano lanciato. Lui non era un oggetto e nemmeno un traditore. Un traditore come potrebbe avere un tocco così terapeutico? Poteva percepire il calore delle sue mani anche se aveva diversi strati di vestiti.
❝ Sto interrompendo qualcosa? ❞ La voce di Liam conteneva una certa ironia. Il secondo anno di fianco a te si fece da parte per far sedere Liam. Drappeggio con ben poca discrezione il braccio sulle spalle di (Nome). ❝ Cadetto Mairi che piacere averti qui. ❞ Riley parlò sporgendosi in avanti, mentre Blair era paralizzata nel proprio posto. Aveva forse paura che lui avesse sentito? Dove era finita la sua arroganza ora?
Liam rivolse un semplice cenno alle due per poi concentrarsi interamente su (Nome) ❝ Stavo pensando (Nome), dopo vado ad allenarmi con Violet e Imogen ti va di unirti a noi. ❞ (Nome) sbatte gli occhi quasi sorpresa, non era poi così raro che lei si unisse agli allenamenti con Liam e i suoi amici, tuttavia lui non lo aveva mai detto così apertamente. No, anzi, la trascinava e basta con la scusa di non rimanere sempre da sola e imbronciata. Se doveva essere sincera stava iniziando a piacerle davvero. Ma ora come poteva fare?
Sentiva il peso della conversazione sulla sua conoscenza, il non essere stata in grado di difenderlo in primis e successivamente anche tutti gli altri.
Si sentiva in colpa.
Sentiva focchi su di se, forse tutti si aspettavano una risposta da parte sua. Dakota la stava guardando con una certa dose di preoccupazione, almeno le era sembrato fosse su di lei.
❝ Io… ❞ Il suo universo si stava sgretolando cercando una soluzione a quel enigma interno, per poi metterlo in semplici parole. ❝ …penso che rifiuterò l’offerta. Sarà per un’altra volta magari. ❞ (Nome) si liberò del braccio di Liam e corse via lasciando solo qualche parola di saluto ❝ Io vado adesso, ho un impegno. Ci vediamo a lezione. ❞
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Quando era con Liam tutto sembrava di colpo rallentare e trovare una nuova orbita. Non c’è niente di meglio di quel confortevole silenzio che solo lui sapeva portarle. Eppure entrambi erano cavaliere, ma parlavano piano e molto spesso sottovoce, cullati e guidati dal silenzio della stanza da letto. ❝ Sono sicuro che prima o poi ne combinerà una delle sue. ❞ Liam rise sottovoce parlando ancora di uno dei fatti che gli è capitato con la sua squadra. Loro due parlavano spesso, non ci sono argomenti precisi o discussioni rimarcate rispetto alle altre. Semplicemente parlavano di qualsiasi cosa gli passasse per la testa. Soprattutto Liam.
Eppure le prime volte che si erano rivolti la parola, (Nome) aveva faticato a ricevere qualcosa oltre al Ciao di cortesia e chiari flirt giocosi.
Ora invece non c’era aspetto della vita di Liam che lei non conoscesse. Si sentiva importante in un certo senso. Parte di qualcosa.
❝ Sembri averci preso gusto a stare con loro.❞ (Nome) parlò chiudendo gli occhi un attimo. Un raggio di sole dalle tende atterra dritto sui suoi occhi sensibili, togliendole la visibilità del morbido viso mattiniero di Liam. ❝ Forza dell’abitudine immagino. E poi sono un gruppo coinvolgente.❞ Anche se (Nome) aveva gli occhi chiusi sapeva che Liam le stava sorridendo. ❝ … sono sicura ti piacerebbe stare con loro. ❞ ❝ Ne dubito… Ti piace così tanto questa Violet? ❞ Era una domanda trabocchetto per certi versi. (Nome) non pensava che lui provasse qualcosa per Violet, tuttavia questo non ha potuto solo cancellare quello strano rimescolamento del suo intestino, per nulla familiare. ❝ Sei Gelosa per caso? ❞ La presa in giro era abbastanza palese per quanto Liam sapesse che (Nome) non era in genere una persona gelosa.
❝ Niente del genere, sono solo curiosa...❞ (Nome) si stiracchio tra le coperte che avvolgevano i loro corpi semi nudi ❝ …da quando sono qui mi è sembrato di capire che i marchiati non provano tanta simpatia per la figlia del generale Sorrengail… Eppure tu ci vai d’accor- ❞ Si rese troppo tardi di quanto quel letto fosse troppo piccolo per contenere adeguatamente entrambi e per sbaglio colpì il bel viso di Liam. Lui si voltò di scatto come un impulso ormai normale del suo corpo ❝ Oh cazzo! Scusa Liam! Non pensavo ti avrei colpito. ❞ Prese con cura il viso del ragazzo per vedere i possibili danni. Un piccolo graffio sfregia indegnamente lo zigomo perfetto del biondo.
Probabilmente ha ricevuto ferite più gravi in tutta la sua vita come cadetto e marchiato, tuttavia a (Nome) quel graffio sembrava più terribile di qualsiasi cicatrice che lo avrebbero reso ancora piú affascinante di prima.
Liam sorride guardandola negli occhi, anche quando lei era ancora concentrata sul piccolo graffio. Le mani del cavaliere si strinsero sulla vita della ragazza tirandola a filo con il suo corpo, unì le loro labbra in un lungo e confortevole bacio. Il calore la calmo quasi fosse un incanto senza tempo. I suoi occhi la riportarono alla realtà, e semplicemente si chiese come facesse un unico uomo avere così tanto potere su di lei.
❝ Questa mattina… ❞ Quando si staccarono dal bacio, (Nome) cercò di dire qualcosa, ma si fermò a poche parole. Come poteva dirglielo senza sembrare strana?
❝ si…?❞ Lo sguardo di Liam la stava invitando a continuare. Entrambi sapevano del complesso rapporto che (Nome) aveva nel esprime e comprendere i propri sentimenti. Quanto potesse essere difficile per lei capire cosa la facesse arrabbiare e cosa la rendesse felice. Per questo era a Basgiath, più precisamente nel distretto dei cavalieri e per questo era con Liam.
Sapeva che provava qualcosa per il ragazzo ma non sapeva cosa esattamente, e il brivido di essere sopra un drago era qualcosa a cui si stava pian piano abituando. Due sensazione assolutamente meravigliose.
La terza, invece, quella di cui voleva un parere da Liam era terrificante, la spaventava e agitava segretamente.
❝ Avrei voluto chiudergli la bocca… ad entrambe in realtà… e forse lo avrei fatto se tu non fossi arrivato.❞ Liam rimase un momento in silenzio, anche quando (Nome) smise di parlare per poi ricominciare. ❝ No… forse non mi sarei limitata a chiudergli la bocca…. ❞ Lui la stava guardando ma lei no. O almeno il suo sguardo era concentrato direttamente sulla piccola ferita sul suo zigomo.
❝ Mi sono sentita come se ci fosse un coltello a trapassarmi il petto e non solo parole. ❞ Era ben percepibile quanto fosse pesante l’argomento per lei e lui lo rispetta. Le lasciava spazio e tempo. Non c’è stato bisogno nemmeno di specificare l’argomento o le persone coinvolte. Anche se lui non è stato presente per tutta la conversazione, sapeva benissimo il genere di persone che componevano la squadra di (Nome). Almeno la maggior parte di loro. Liam non sapeva come lei poteva sopportarle tutto il tempo, dall’inizio dell’anno.
❝ mmmh ❞ Un rumore tra il pensieroso e il compiaciuto lasciò il ragazzo. ❝ Sono felice che tu sia preoccupata per me. ❞ Liam non voleva sminuire i suoi sentimenti ora che finalmente si sentiva a suo agio nel parlarne con lui. (Nome) era una persona di cui Liam si fidava, e lo hanno fatto anche alcuni suoi compagni. Il fatto che lei potesse arrabbiarsi nei confronti di una offesa nei suoi confronti lo rendeva estasiato e felice.
Come poteva non amarla?
❝ Non è questo il punto, Li-❞ Le sue parole vennero interrotte dal bussare alla porta. Si fermarono entrambi sperando che quel qualcuno si potesse stancare e andarsene, ma non successe. Un’altra serie di colpi seguirono l’istante dopo.
Si alzarono di fretta dal letto. (Nome) lanciò brevemente uno sguardo di ammonimento a Liam. Avrebbero continuato il discorso una volta che fossero di nuovo soli, e lui non avrebbe di certo cercato di scappare da questo. Gli piaceva segretamente discutere con lei, soprattutto quando era così coinvolta ed emotiva.
La prima cosa che le capitò tra le mani nella fretta era la tunica di Liam e la indossa. Liam indossa la sua biancheria intima e i pantaloni della divisa mentre (Nome) aprí uno scorcio con la porta per poter vedere chi bussava.
❝ E-Eya… Come posso aiutarti? ❞ Un sorriso si dipinse sulle labbra del terzo anno. Sembrava quasi intenerita nel vederla spuntare insicura mentre nascondeva palesemente qualcosa. In più non si era nemmeno riferita a lei come Cadetto, con il tempo (Nome) stava capendo con chi poteva far cadere un piccolo pezzo del muro costruito negli anni. ❝ Il capo Ala vuole vedere Liam.❞ Un attimo di esitazione percorre gli occhi (Colore) della donna, mentre sentiva la mano di Liam strofinare i fianchi. Questo era un tradimento! La presa in giro di Liam la rendeva davvero agitata.
❝ Non ho idea di dove sia… Forse è con la sua squadra.❞ Eya sorrise quasi divertita da quella scarsa bugia che (Nome) aveva detto. Tutti i marchiati sapevano che se Liam non era con la sua squadra era con lei, ma (Nome) sembrava volerlo scordare ogni volta.
❝ Non penso sia il caso di dare troppo spettacolo qui nei corridoi-❞ Liam si sporse per poter vedere il cavaliere del terzo anno dal spiraglio aperto da (Nome). In quella posizione il suo sedere si incastrava perfettamente sul cavallo di Liam. Sperava di nascondere l’imbarazzo meglio di quanto poteva pensare.
❝ Cadetto, posso aiutarla in qualche modo? ❞ La brunetta alzò il sopracciglio munito di piercing. ❝ Xaden ti vuole vedere, ora.❞ Un suono esasperato esce da Liam. Stampa un bacio sulla tempia di (Nome) ❝ Certamente, non appena questa bella signora mi ridarà la mia tunica. ❞ (Nome) cadde nella consapevolezza che effettivamente lei l’aveva presa e ora doveva ridargliela. ❝ Certo. ❞
Quando Liam se ne andò con Eya, (Nome) striscio lungo la porta fino a sedersi a terra, annegando nel suo stesso imbarazzo. Le guance bruciavano, e sicuramente era tinte di tenere tonalità rosate.
Crogiolata in quel sentimento che la mandava in quello strano stato di confusione, si sorprese quando qualcuno bussò alla porta.
In un attimo, si alzò e si sistemò velocemente la divisa. Quando apre la porta si accorse del voltò famigliare torturato da una espressione di preoccupazione. ❝ Dakota…? Posso aiutarti in qualche modo o è successo qualcosa? ❞ I suoi occhi viaggiarono a disagio lungo i vestiti disordinati di (Nome). ❝ Posso entrare… ❞ Dakota non era di certo il tipo di persona da chiedere di fare un qualsiasi discorso in privato, ma soprattutto non aveva mai visto Dakota preoccupata per qualcosa, piuttosto si arrabbiava. ❝ Certo, entra. ❞ (Nome) ha fatto lo spazio necessario per far passare Dakota e lei entrò.
❝ Prima ho incontrato Eya, cercava te e Liam.❞ ❝ Oh! Si… Il capo d'ala stava cercando Liam e…❞ ❝ … lui era qui con te, vero? ❞ La ragazza dai capelli corti fin la frase al posto della compagna di squadra. ❝ Beh… si… io e lui ci vediamo spesso, ma ora tutti lo sanno. ❞ Dakota si sedette sul letto di (Nome) quasi incredula, forse era dura da digerire la cosa per lei. Infondo una cosa era sentirlo dire e un altro era vederlo con i propri occhi, più o meno almeno. ❝ Non avrei mai pensato che tu e il Cadetto Mairi foste una coppia. ❞ Una scarica percorse la sua schiena, dal basso ventre fino al suo cervello ❝ Io e Liam non siamo una coppia. ❞ La voce si era alzata di qualche ottava per il nervosismo. ❝ All’inizio pensavo fosse solo un’impressione, ma poi si è comportato in quel modo e ora… ❞ Si fermò, era pallida e incredula. ❝ Il Cadetto Mairi sembra davvero innamorato o meglio dire… infatuato di te. ❞ (Nome) non sapeva cosa dirle. Non le sembrava sbagliato quello che lei e Liam erano l’uno per l’altro. Passavano del tempo di qualità insieme e se lei si sentiva bene con lui cosa poteva esserci di male. Perché Dakota era così triste e preoccupata per lei? ❝ Non so che cosa abbiano detto Riley e Blair dopo che me ne sono andata ma ti giuro che non c’è niente per cui essere preoccupati. ❞ ❝ No, non è quello ❞ Scosse la testa leggermente dando come l’impressione di essere sconsolata dalla sua scarsa compressione. ❝ Non hai notato come ti guardava stamattina a colazione? ❞ Era troppo agitata dalla conversazione per notare come lui la stesse guardando durante la colazione. In realtà i suoi pensieri hanno viaggiato in una linea continua di crescente rabbia e sdegno per Riley e Blair, quindi perché avrebbe dovuto notare come Liam la stesse guardando. ❝ In che modo potrebbe guardarmi? ❞
Dakota si alzò dal letto di scatto ❝ No, lascia stare forse è stata solo una mia impressione. Scusami se ti ho disturbato.❞ (Nome) è rimasta perplessa. Avrebbe voluto tranquillizzarla tuttavia non ha avuto i riflessi così veloci da dirgli ciò a cui aveva pensato prima che se ne andasse.
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La conversazione con Dakota aveva in qualche modo turbato (Nome). Era stata sbrigativa e vaga, più del solito, tanto che per i 5 giorni successivi le sue parole le suonavano ancora nella mente. Cosa poteva avere di così strano la sua relazione con Liam? Cosa poteva turbarla di Liam? Lei che aveva sempre difeso ogni marchiato in ogni singola discussione, tra tutte le persone.
Con le mani maneggiava ancora uno dei suoi pugnali, in piedi vicino all’entrata della palestra. Il suo sguardo era perso a guardare Imogen rimproverare un marchiato del primo anno. Ad entrambi era ben visibile la loro reliquia della ribellione sotto tunica. Il ragazzo non era un granché nel combattimento corpo a corpo, di certo la donna con i capelli rosa avrebbe sicuramente compiuto un vero miracolo se fosse riuscita a temperarlo a dovere.
Poco più in là c'era Il capo d’ala che stava facendo un giro di sparring con Garrick e infine c’era Violet e una sua compagna di squadra che si allenavano sotto lo sguardo attento di Liam.
In realtà (Nome) non aveva nemmeno un motivo per essere qui. Nessuno l’aveva invitata e nessuno l’aveva trascinata. Forse sperava di trovare qui Dakota e cercare di fare chiarezza sul loro discorso, dato che non hanno mai avuto abbastanza tempo libero da parlarne. O forse voleva parlarne con Liam. Chiarire qualcosa che nemmeno lei sa cosa chiarire.
❝ Cadetto hai intenzione di rimanere a guardare ancora allungo? ❞ (Nome) si riprese velocemente dal suo vortice di pensieri alla voce dura di Bohdi Burran di cui prima non aveva riconosciuto la presenza. Tutti la stavano guardando, anzi tutti si erano fermati per guardarla.
Si, compresi Xaden Riorson e Garrick Tavis.
(Nome) si era chiesta una volta cosa pensasse Xaden del rapporto tra lei e Liam, ben consapevole di come fossero al pari di Fratelli.
❝ Io stavo cercando una persona… ma a quanto pare non é qui. ❞ La (Colore) è riuscita a sputare quella bugia abbastanza convincente prima di girarsi sul posto pronta per andarsene. ❝ In questo caso potresti fermarti ad allenarti. ❞ La voce di Riorson le rimbombò nelle orecchie e si bloccó sul posto. Le sembrava quasi ovvio che lui l’avrebbe rimproverata. In fondo era rimasta troppo tempo a guardare per sembrare davvero che stesse cercando qualcuno. Tuttavia non si aspettava l’avesse fatta fermare per qualcosa di più del rimprovero.
❝ … ❞ (Nome) apri la bocca per cercare di ribattere ma non c'è stato tempo e spazio per farlo ❝ Liam. ❞ Il ragazzo era già in piedi e si dirigeva verso di lei. ❝ La palestra sarà nostra per ancora un’ora. Dovresti approfittarne, Cadetta. ❞ Xaden fece un semplice cenno a Liam che ricambió a sua volta con un cenno. ❝ Da questa parte (Nome) ❞ Deglutì. Non poteva rifiutare, non adesso che era un ordine. Uno strano nervosismo aveva iniziato a depositarsi sul suo stomaco mentre seguiva Liam ad un tappe vicino al resto dei presenti. Troppo vicino. È davvero troppo vicino per qualsiasi discorso volesse aprire con lui riguardo a quello che la affliggeva. Non che fosse sicura di volerlo fare. Era un rischio parlare con lui per prima. E se le mentisse? Non poteva escluderlo e non era così sciocca da pensare che lui non lo avrebbe fatto.
❝ Sei pallida, sicura di star bene? ❞ (Nome) gli rivolse uno sguardo vuoto, ancora mezza assorta in qualche assurda congettura. ‘Sei troppo paranoica’ Parló con tono piatto Samh ‘Hai detto che è per questo che mi hai scelto’ (Nome) rispose al suo drago come raramente faceva. Samh sbuffo ‘non farti illusioni ragazzina’ (Nome) voleva ribattere ma non potè pensare ad un risposta adeguata che il drago replicò con un ringhio ‘concentrati su di lui’.
(Nome) sbatté le palpebre a Liam che la stava guardando con una sorta di preoccupazione nello sguardo, mentre le stava fasciando le nocche con cura. ❝ no, sto bene… tranquillo. ❞ Fece un piccolo accenno di un sorriso al limite del convincente dopo essersi ricordata di tranquillizzarlo con quell'unica parola. Non sapeva esattamente se avesse funzionato, ma quello sforzo era il più grande che potesse fare.
I suoi abiti erano piegati ordinatamente su una panca e i suoi coltelli poggiavano comodamente sopra. Alcuni suoi e altri vinti in qualche sfida. Tuttavia sentiva chiaramente che con Liam non aveva bisogno di armi.
❝ Sei pessima a mentire. ❞ Rise amaramente Liam. ❝ Vuol dire che parleremo sul tappeto. ❞ (Nome) sbatte le palpebre mentre Liam si sposta al centro del tappeto e la aspettava con un sguardo intenso. Se davvero voleva parlare mentre combatteva non sarebbe di certo stata lei a sottrarsi, tuttavia non era davvero la sua idea preferita di conversazione. ❝ Non è necessario possiamo farlo dopo. ❞ (Nome) lo raggiunse. La sua idea era che si dimenticasse di tutto abbastanza all’allungo da permetterle di andarsene e cercare di chiarire prima con Dakota e allora, solo allora, avrebbe parlato.
Liam le rivolse uno sguardo appena comprensibile poi prese posizione. ❝ Questo lo vedremo. ❞ Liam era ostinato molto spesso, e soprattutto quando lei lo era. Il che capitava molto spesso quando erano insieme e soprattutto soli.
(Nome) prese l’esempio, posizionandosi come ormai era conscia fare. I nervi a fior di pelle e la mente a metà tra i suoi pensieri e il combattimento.
Forse avrebbe dovuto stare più concentrata, e forse avrebbe dovuto vederlo arrivare, non lo fece. Liam con velocità assurda si abbassò per colpire la caviglia con un calcio, il che di per sé non andò a segno tuttavia fu abbastanza per metterla a terra.
Si sentì una inetta, lasciarsi incastrare da questo bieco trucco. Ma la colpa non poteva che andare interamente a se stessa. La sua mente troppo occupata in altri pensieri, per pensare anche solo che lui potesse fare sul serio con lei.
Ovviamente avrebbe fatto sul serio. Non erano nel loro letto, e non erano nemmeno nelle loro stanze. Qui in palestra, sul tappeto, erano solo cadetti e potenzialmente rivali in sopravvivenza.
Liam la guarda dall’alto della sua corposa statura. Il suo sguardo le parlava come ogni volta. ‘Hai intenzione di fare sul serio?’ Questo diceva e poteva capire l'antifona. Presta attenzione solo a me. Quando allungo la mano per aiutarla (Nome) la rifiutò per alzarsi da sola e sistemarsi.
Liam alzó un sopracciglio guardando la sua prossima mossa. (Nome) prese di nuovo posizione. Questa volta più sicura, accorta e corretta. Liam sorrise e prese posizione a sua volta.
Avrebbe fatto sul serio questa volta.
(Nome) si lanciò in avanti pronta a sferrargli un colpo, doveva solo trovare una breccia… il fianco destro.
Liam cercó di fermarla lasciandole l’opportunità di scivolare dietro di lui e tirare un calcio sul fianco. Abilmente come (Nome) poteva ricordarlo, Liam gli afferró e torse il piede, facendola a terra.
Un grugnito lascio (Nome) mentre cercó di rialzarsi e continuare il combattimento, tuttavia Liam è stato più scaltro e veloce, bloccandola sul tappeto.
Le spinse il suo viso contro il tappeto e torcendo il braccio destro dietro la schiena. Uno sbuffo uscì dalle labbra di (Nome). Era ora di mostrare che poteva fare più di così, e poteva farlo mettendo in pratica ciò che aveva imparato.
Samh rise nella sua testa, intuiva ció che aveva in mente. Ha passato molto tempo ad allenarsi con Liam e con il tempo aveva capito dove fare leva.
Sorprendentemente, il Biondo aveva solo un punto debolo. Almeno era l’unico punto debole che lei ora riusciva a utilizzare a suo vantaggio. (Nome) stessa.
Spostó il viso più comodamente nonostante la spinta di Liam, non così letale e ferrea come la immaginava. Ora la sua guancia era premuta contro il tessuto del tappeto da combattimento e questo le permetteva di guardarlo. Stava sorridendo. Non ridendo, sorridendo. Non la stava deridendo, la stava solo guardando con una specie di adorazione… ma niente che (Nome) non avesse già visto. Quello sguardo è molto simile a quello che ha quando scopano. ❝ Volevi parlare… ❞
Liam ridusse i suoi occhi a due fessure, sospetta qualcosa. Era normale farlo, (Nome) non gli concedeva mai questo genere di vittorie. ❝ Va bene… parliamo. ❞ La presa che aveva su di lei non era diminuita nemmeno un po’, ma va bene, non si aspettava di certo che avrebbe lasciato subito il colpo. ❝ Chi stavi cercando? Annesso che stessi cercando veramente qualcuno. ❞ (Nome) fece un suono basso fingendo di starci a pensare. Poteva mentirgli o rimanere vaga, niente le dava la certezza che lui le avrebbe creduto.
❝ Si, cercavo qualcuno. ❞ Disse alla fine vagamente ❝ Chi? ❞ ❝ Una mia compagna di squadra. ❞ Liam fece un suono distratto di assenso e (Nome) prese l'occasione per scivolare dalla sua presa appena allentata.
Inverti le loro posizioni nella sorpresa di Liam.
Il Biondo ora era steso a pancia in su e (Nome) era cavalcioni sul suo corpo. Le gambe gli tengono le braccia, un braccio contro il collo e l’altro vicino alla sua testa per tenerla sospesa. Infine i fianchi schiacciati contro quelli Liam.
La posizione più sexy che potrebbero mai assumere. ❝ La ragazza con i capelli corti, vero? ❞ Non sembrava sorpreso per lo scambio di posizioni. Anzi sembrava trovarlo un ottimo modo per continuare la loro chiacchierata. ❝ Dakota? Si… ❞ Ora arrivava la parte peggiore. Quella difficile da ammettere.
Ammettere che aveva dei dubbi su di lui e sul suo rapporto.
❝ Pensa che tu abbia un comportamento strano… nei miei confronti. ❞ Liam sbatte le labbra in un sincero dubbio. Schiude le labbra per rispondere. (Nome) sperava in quella dannata risposta. Avrebbe risolto i suoi dubbi o li avrebbe solo resi più accentuati?
La risposta non arrivó mai per quanto lei la stesse aspettando.
Liam invertì nuovamente le posizioni. Ora, era (Nome) stessa, con un sonoro tonfo, al tappetino e Liam sopra di lei.
Posizionato tra le sue gambe, mentre le fissava i polsi sopra la testa con una mano e l’altra gli teneva una delle gambe in posizione sul suo fianco.
Le sue guance si spolverano di un tenue Rosso.
❝ Dimmi (Nome)… ❞ Liam le fece cerchi rassicuranti sulla coscia stretta al suo fianco. ❝ se mai avessi avuto degli intenti… strani nei tuoi confronti, non credi avrei avuto tutte le opportunità di farli.❞ Gli occhi di (Nome) sbatterono per l’ incredulità. I movimenti con cui l’ha messa sotto di sé e le parole sussurrate, avevano creato quella nebbia nella sua coscienza. ❝ … ❞ ❝ (Nome) di qualcosa. ❞ In quel momento avrebbe potuto dire qualsiasi cosa eppure nulla le sembra giusto. ❝ … ❞ Voleva controbattere ma non c’era nulla con cui lei potesse ribattere.
Lui di fatti aveva ragione, tuttavia lei non era pronta ad accettarlo. Accettare che forse era vero che lui fosse innamorato di lei.
La consapevolezza la colpì troppo forte. ❝ Hai ragione… ❞ (Nome) parló piano, un sussurro delicato, che forse, se Liam non fosse stato così vicino, non lo avrebbe neppure sentito.
Aggiungere altro sarebbe stata inutile, e in ogni caso nessuno dei due ne ha avuto il tempo. ❝ Questo è un allenamento, non un seduta di Flirt tra adolescenti arrapati. ❞ Liam si allontanò con il busto permettendo ad entrambi di poter vedere Imogen con le mani puntate sui fianchi come rimprovero. Poco fuori dal tappetino stava osservando con uno sguardo severo la contorta posizione.
L’istante dopo erano tutti e due in piedi e sull’attenti. Il rimprovero di Imogen cadeva come pioggia su entrambi mentre tutti gli altri proseguivano con i loro allenamenti, successivamente fece lo stesso anche Imogen lasciandoli li, soli.
❝ É stato fantastico. ❞ (Nome) si voltò di colpo verso la direzione della voce. Poteva dire francamente quanto fosse penosa in realtà, ma la figura di fronte a lei era qualcosa che per i cavalieri era uno standard fuori dal comune e si fermò prima di proferire parola. Violet Sorrengail è uno strano tipo di cavaliere, quel tipo a cui non riusciva a dare un posto e senso. Aveva molto che non conosceva di lei eppure riusciva a vedersi molto di più in questa ragazza, più che in altre.
❝ Grazie. ❞ Disse (Nome) successivamente a Liam, che semplicemente le aveva ricordare che doveva rispondere. Che sarebbe stato gentile e cortese ringraziare per un complimento che le viene fatto e che i suoi pensieri dovevano trovare un’altro posto o un’altra persona da tormentare.
Nonostante si fossero trovate svariate volte nella stessa stanza insieme, è la prima volta che parlavano. In questo genere di situazione non sapeva se doveva presentarsi come fosse la prima volta che si vedono o se semplicemente dovesse fingere che erano amici da una vita.
❝ Liam mi ha parlato molto di te. ❞ Un sorriso caldo le sfiora i lineamenti. ❝ Davvero? C’è qualcosa che valga la pena raccontare su di me. ❞ (Nome) fu grata che avesse parlato prima lei ma scherzò ugualmente offrendo uno sguardo a Liam con la coda dell’occhio. ❝ Più di quanto tu possa pensare.❞ Questa risposta le aveva lasciato l’amaro in bocca. - …era davvero amaro?- (Nome) non sapeva di avere qualcosa di interessante in lei. In confronto alle persone in questa stanza lei non era nessuno e non aveva niente di speciale o unico.
❝ Beh… Grazie… ma ora penso proprio di dover andare… ❞ Con una certa agitazione mal celata si allontanò a piccoli passi all’indietro, verso la porta della palestra. ❝ Mi sono trattenuta anche troppo… Arrivederci. ❞ Se ne andó sentendo il breve saluto di Liam con una promessa di rincontrarsi quella stessa sera nella camera di Liam.
Violet guardò (Nome) andarsene con quei suoi passi silenziosi ed eleganti. Il comportamento strano e turbato della ragazza era palese e non sapeva cosa potesse essere successo tra lei e Liam o tra lei e qualche compagna della sua squadra. Non aveva perso mentalmente il comportarti di quel giorno durante la colazione.
A volte le sembrava di conoscerla da tempo, ma poi si rese conto che non era questo il motivo. Si sentiva così simile a (Nome) per certi versi.
I suoi occhi nocciola si spostarono dalla figura della ragazza al suo caro amico.
Lui la stava guardando perso in qualche pensiero. Ad essere sincera, per quanto potesse essere felice per Liam, provava pietà per (Nome). Evidentemente il giovane cavaliere non si era ancora accorta di quell’ ombra che aleggia negli occhi di Liam, come ora che si stava allontanando. Anche quando la distanza era fisicamente insopportabile per lui, il suo sguardo era comunque nel punto dove (Nome) se era andata. Non se ne era davvero accorta o fingeva di non farlo? ❝ Senti Liam… ❞ Un suono di curiosità lasciò le labbra del biondo e il suo volto si spostò verso l’amica ma senza mai lasciare con gli occhi la schiena di (Nome) che ora stava parlando dall’altra parte della palestra. ❝… no… lascia stare… solo se hai bisogno di parlare di questo, io ci sono… ❞ Liam sembrava mostrare quasi divertimento con la sua faccia da bravo ragazzo. Violet si è pentita leggermente delle sue stesse parole. Voleva davvero aiutare Liam in qualsiasi cosa avesse in mente di fare per conquistare (Nome)?
Si. La risposta le sembra chiara. Infondo non credeva che Liam potesse mai fare del male a Violet stessa, a (Nome) o a Xaden. Avrebbe assecondato solo leggermente la cotta del suo amico.
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