#daniela scordino
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UN CONVEGNO NAZIONALE SU SCOUTISMO E ANTIFASCISMO
Roma
9 marzo 2019, centro Boncompagni 22, via Boncompagni 22, ore 20.30
10 marzo 2019, cinema Caravaggio, via Paisiello 24, ore 10
Dopo le settimane di preparazione e i due giorni passati insieme a Roma siamo tornati alle nostre vite quotidiane, agli studi e al lavoro con una nuova esperienza nello zaino. È stato un weekend intenso e bello.
Ecco i portali dove nei prossimi giorni pubblicheremo progressivamente i materiali del convegno: foto, atti, registrazioni.
Le registrazioni su Soundcloud 
Documenti e slide in una cartella condivisa
Le foto su Flickr
I partecipanti al convegno hanno scelto di lasciarsi con una serie di impegni condivisi per continuare insieme, li trovi a questo link.
L’appello che ha lanciato un convegno nazionale su scoutismo e antifascismo rimane aperto alle firme di capi in servizio e di ex capi scout delle associazioni italiane. L’indirizzo è sempre quello: [email protected] 
L’appello
Siamo educatori scout, Capi e soci adulti delle associazioni italiane, antifascisti per storia e visione del mondo. Vogliamo piantare la nostra tenda anche in questa fase storica così delicata, in questo mondo che muta così velocemente in una direzione che ci pare spesso sbagliata, preoccupante e contraria ai nostri valori.
Troppo spesso dai quattro angoli del paese e del continente ci arrivano storie strazianti. Personaggi violenti picchiano donne e uomini colpevoli solo di essere diversi per idee, per colore della pelle, per opinioni sulla vita e sul mondo. Intolleranza e sopraffazione si diffondono mentre esseri umani muoiono in mare. Nella politica e nella società, il livello di discussione si limita spesso a slogan che nascondono lacune culturali e una evidente mancanza di consapevolezza rispetto alla realtà. Nonostante i dati parlino di un numero di reati in costante diminuzione, gli imprenditori della paura speculano sul senso di insicurezza e precarietà della gente, per alimentare sui territori insensate guerre tra poveri.
Ogni settimana, ogni giorno, in giro per gli stessi territori bambine, bambini, ragazze e ragazzi, giovani e Capi continuano allo stesso tempo a giocare un gioco che ha ormai più di cent'anni e che si basa su principi completamente opposti: fratellanza, vita all'aria aperta, educazione fra pari sono il cardine di ciò che noi chiamiamo educazione alla libertà. Per questo sappiamo che l’antifascismo per un Capo scout è una scelta di metodo, oltre che un valore: è un modo di fare, uno stile dell’educare, un’attenzione da tenere costantemente presente quando si organizzano giochi, attività, proposte.
Le associazioni scout italiane da sempre hanno tenuto fermo questo patrimonio di idee e di valori. Il CNGEI nella propria carta di identità associativa pone la democrazia, all’interno dei propri processi decisionali e come fulcro della propria azione educativa,  tra le proprie scelte fondanti e caratterizzanti e, quanto all'educazione dei giovani, evidenzia il concetto di coeducazione, ovvero di educazione per tutti e con tutti, accettando e rispettando ogni diversità. L’AGESCI pone l’antifascismo tra i riferimenti fondamentali della Scelta Politica contenuta nel Patto Associativo, il documento fondativo dell’unificazione di ASCI e AGI avvenuta nell’aprile 1974: da allora lo ha sempre mantenuto come irrinunciabile, rilanciandolo e facendolo vivere negli eventi per capi e ragazzi, oltre che nella propria quotidiana democrazia associativa.
Questo è un coraggio che viene da lontano. Le Aquile Randagie in Lombardia, gli scout clandestini dello Stretto e della Calabria, le guide e gli scout antifascisti a Roma: durante gli anni della Giungla Silente, quando la dittatura nazifascista soppresse tutte le associazioni educative diverse dall’Opera Nazionale Balilla e dall’Azione Cattolica, gruppi di Capi e ragazzi scelsero la clandestinità perché alla base del loro agire avevano una scelta di mondo, un'idea di ciò che l'uomo e la donna possono diventare, quella che oggi alcune associazioni scout chiamano Partenza. 
Da tempo noi ci troviamo invece ad assistere, oltre a momenti positivi e a prese di posizioni auspicabili, anche a contraddizioni e compromessi all'interno delle nostre associazioni. A timidezze e a volte a errori: ad attività da migliorare, a episodi non affrontati, a Capi non abbastanza preparati e non abbastanza consapevoli e attivi sui temi dell'antifascismo; allo stesso tempo conosciamo quanto i Capi giovani - e non solo - oggi chiedano formazione di qualità e posizioni rigorose su antifascismo, antirazzismo, nonviolenza e critica radicale al potere come dominio. Vediamo anche che i nostri ragazzi, molto più adulti oggi delle generazioni che li hanno preceduti, sono fortunatamente meno disposti ad accettare risposte preconfezionate e ordini che vengono da adulti, a volte Capi, spesso pronti ad ostentare un’autorità che non hanno, anziché esprimere una più auspicabile autorevolezza: sono così proprio le future donne e i futuri uomini che ci sono affidati a chiedere sui grandi temi dei nostri tempi proposte chiare, contenuti forti, qualità educativa elevata.
Sappiamo bene quanto sia difficile essere associazione al giorno d’oggi. È per questo allora che vogliamo essere fedeli alla nostra Promessa e renderci utili anche in tempi che troviamo cupi, trasformandoli in giorni promettenti. Vogliamo ritrovarci per discutere e pensare, per condividere ciò che ci sta a cuore, migliorare la nostra azione educativa e confermarla ancorata a quei riferimenti che per noi sono irrinunciabili. Vogliamo costruire un pensiero che sia di servizio alle associazioni che operano sul territorio e ai singoli Capi che si impegnano ai quattro angoli del paese.
Ci convochiamo allora, come Capi scout, educatori liberi, in un Convegno nazionale su scoutismo e antifascismo, che vivremo il 9 e il 10 marzo 2019 a Roma, presso il cinema Caravaggio. Un incontro di studio, di riflessione, di dibattito, di approfondimento e meditazione. Un incontro di formazione. Un altro passo nella giusta direzione.
Siamo Capi scout,
Siamo antifascisti.
Coordinamento Capi Scout Antifascisti
Per aderire scrivi a [email protected]
I capi firmatari dell’appello
Tommaso Caldarelli, Lazio, Agesci
Maria Chiara Porretta, Lazio, Agesci
Margherita Posta, Lazio, Agesci
Paolo Nunziante, Liguria, Agesci
Valentino Scordino, Calabria, Agesci
Giovanni Gaiera, Lombardia, Agesci
Emanuele Luigi Colazzo, Lazio, Agesci
Daniela Ferrara, Sicilia, Agesci
Nicola Selim Babaoglu, Bologna, Cngei
Luca Montanari, Bologna, Cngei
Laura Pattuzzi, Emilia-Romagna, Agesci
Mattia Pesci, Emilia-Romagna, Agesci
Silvia Sturani, Veneto, Agesci
Padre Giuseppe Trotta Sj, Campania, Agesci
Mariarosaria Zamboi, Lazio, Agesci
Giorgio Manca, Lazio, Agesci 
Saverio Sciao Pazzano, Calabria, Agesci
Ciro Facciolla, Portici, Cngei
Antonello Praticó, Calabria, Agesci
Luca Scarpiello, Bari, Cngei
Riccardo Camedda, Roma, Cngei
Gregorio Lombardi, Fermignano, Cngei
Giada Jacqueline Todisco Grande, Fermignano, Cngei
Mirta Cimmino, Napoli, Cngei
Matteo Morara, Emilia Romagna, Agesci
Margherita Milone, Liguria, Agesci
Chiara Zotti, Piemonte, Agesci 
Gianluca Scacco, Emilia Romagna, Agesci
Lia Zornetta, Emilia Romagna, Agesci
Federico Scarpelli, Toscana, Agesci
Attilio Valentini, Ariccia, Cngei
Paolo Biella, Lombardia, Agesci
Francesca Galletti, Ariccia, Cngei
Azzurra Chiaramonti, Lazio, Agesci 
Silvia d’Auria, Lazio, Agesci
Simone Barbieri, Liguria, Agesci
Giovanni Raffa, Calabria, Agesci
Antongiulio Cavaliere Converti, Calabria, Agesci
Giulia Addazi, Lazio, Agesci
Dina Tufano, Lombardia, Agesci
Lorenzo Morandi, Lombardia, Agesci
Alessandro Cogorno, Liguria, Agesci
Caterina Bondi, Emilia Romagna, Agesci
Andrea Biglietti, Bologna, Agesci
Francesco Mancioppi, Liguria, Agesci
Marco Fumagalli, Lombardia, Agesci
Pietro Acrami, Lombardia, Agesci
Pierpaolo Rapicano, Campania, Agesci
Francesca Saccomandi, Emilia Romagna, Agesci
Lorenzo Gilli, Lazio, Agesci
Benedetta Rubino, Lombardia, Agesci
Luca Pirolo, Lombardia, Agesci
Teresa Ballerini, Pesaro, Cngei
Matteo Zornetta, Emilia Romagna, Agesci
Matilde Marzorati, Lombardia, Agesci
Giulia Ventimiglia, Lombardia, Agesci
Anna Cerati, Lombardia, Agesci
Jacopo Mascheroni, Lombardia, Agesci
Carolina Vitale, Lombardia, Agesci
Jacopo Cerati, Lombardia, Agesci
Laura Maialetti, Lombardia, Agesci
Giovanni Romano, Lecce, Cngei
Pietro Feltri, Lombardia, Agesci
Bianca Ferrari, Milano, Cngei
Daniele Caldarelli, Ariccia, Cngei
Francesca Fumagalli, Lombardia, Agesci
Jacopo Pesiri, Padova, Gruppo Scout Pablo Neruda
Claudio Ielmini, Piemonte, Agesci
Marta Abbate, Lombardia, Agesci
Chiara Abbate, Lombardia, Agesci
Sarah Longo, Lombardia, Agesci
Francesca Gorla, Lombardia, Agesci
Giovanni Terribile, Lombardia, Agesci
Alessandro Colombo, Lombardia, Agesci
Camilla Tambani, Lombardia, Agesci
Gabriele Riva, Lombardia, Agesci
Davide Scopece, Lombardia, Agesci
Cristina Pilichi, Lombardia, Agesci
Giulia Galliani, Lombardia, Agesci
Flavio Zecchinello, Lombardia, Agesci
Marco Piazzoni, Lombardia, Agesci
Carlo Bidoia, Lombardia, Agesci
Luciano Squillaci, Calabria, Agesci
Antonino Nunnari, Calabria, Agesci
Anna Colombo, Lombardia, Agesci
Samuele Pirronello, Lombardia, Agesci
Maddalena Cavadini, Lombardia, Agesci
Maria Fera, Liguria, Agesci
Anna Colombo, Lombardia, Agesci 
Cecilia Barberis, Lombardia, Agesci
Sofia Ronchetti, Lombardia, Agesci
Giuggi Palmenta, Calabria, Agesci
Andrea Bosio, Liguria, Agesci
Elisa Galli, Lazio, Agesci
Andrea Bogino, Sardegna, Agesci
Jessica Marino, Calabria, Agesci
Fabio Tassone, Lazio, Agesci
Davide Palluzzi, Lazio, Agesci
Matteo Spallacci, Marche, Agesci
Sara Lonato, Lombardia, Agesci
Marino Marinelli, Toscana, Agesci
Medea Zanon, Bologna, Cngei
Valentina d'Alessio, Abruzzo, Agesci
Lucia Romeo, Calabria, Agesci
Angela Pesce, Umbria, Agesci
Manlio Majorani, Umbria, Agesci
Giulia Ghini, Emilia Romagna, Agesci
Cristian Calzolari, Bologna, Agesci
Pierpaolo Giordano, Ariccia, Cngei
Salvo Ranno, Messina, Cngei
Tiziano Carbone, Velletri, Cngei
Sara Moon Villa, Milano, Cngei
Susanna Chiulli, Lazio, Agesci
Emanuele Falcolini, Lazio, Agesci 
Marialuisa Mortara, Lazio, Agesci
Domenico Alghiri, Lazio, Agesci
Antonio Coccia, Lazio, Agesci  
adesioni in continuo aggiornamento...
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Sostenitori - Ex capi scout 
Gian Domenico Ricaldone, Liguria; Annarita Leobruni, Lazio; Elisabetta Fonti, Lazio; Matteo Fontana, Lazio; Giulia d’Auria, Lazio; Romolo Corradi, Marche; Amaniele Teke, Lazio; Valentina Marra, Lazio; Vittorio Agnoletto, Lombardia; Fabio Siclari, Calabria; Alessandro Cartisano, Calabria; Cosimo Magnelli, Toscana; Alice Vergani, Lombardia; Fulvia Fadda, Toscana; Michela Brambilla, Lombardia; Alessandro Colleoni, Lombardia;  Adriano Palagi, Toscana; Giovanni Cresci, Toscana; Marta Cristianini, Lazio; Giulio Lattanzi, Toscana; Christina Tanca, Marche; Michela Laurenzo, Sardegna
Raccogliamo adesioni di capi ed educatori scout, di assistenti ecclesiastici, di ex capi scout. 
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elledi-articoli · 4 years ago
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Elle-di, una guarigione integrata
Tempo di lettura: 4 min
Mai come in questo momento, di stravolgimento di ciò che conoscevamo come “normalità,” c’è la necessità di prendersi cura di se stessi e del proprio stato di salute generale. Vi presentiamo qui un’esperienza concreta, in cui una donna ha affrontato alcune disfunzioni psico-fisiche indotte tra le altre cose dall'ansia e dallo stress quotidiano, attraverso la riflessologia, l’osteopatia, la nutripuntura, e lo yoga, riportando così la sua vita in uno stato di armonia e di benessere.
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"Entro per la prima volta nel centro di medicina integrata Elle-di a febbraio del 2019. Nella vita insegno yoga e la mia visita da Elle-di si è avvenuta per proporre le mie classi nel centro. L’incontro va a buon fine ed inizio ad insegnare e frequentare gli spazi e l’ambiente medico. 
Mi confronto con il Dottor Pacilio, medico fisiatra, reumatologo, con 40 anni di esperienza alle spalle che mi illustra la filosofia del Team, conosco Marco Casagrande, fisioterapista e Osteopata. E, a giro, entro in contatto con molti dei professionisti che operano al Centro. La Dottoressa Giannarini, allergologa, il Prof. Lombardi, otorino, il Prof. Strollo, endocrinologo, conosco la Psicotrepeuta Stefania Cardellicchio. Le logopediste, le Dottoresse Cardinale e Russo, la psicomotricità Huber. Mi intrattengo con la nutrizionista Laura Russo e con l’estetologa Rosa Casilli. 
Credo davvero di averli conosciuti tutti. Tutte persone, e professionisti, disponibili, gentili e soprattutto capaci. Mi trovo bene e mi incuriosisco. Mi avvicino quindi, ma solo successivamente, alla medicina “complementare, integrata”. Non avevo ancora capito cosa c’era di diverso rispetto a tutti gli altri centri medici sul territorio. Medicina integrata vuol dire, in soldoni, che la medicina “ufficiale” va d’accordo con le discipline riconosciute come “olistiche”. Ed è in questo campo, nell’oriente, che avvengono gli incontri che più di tutti restano nel mio percorso di guarigione e crescita da Elle-di.
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Il primo incontro 
è stato con Francesca Fischietto, multi-riflessologa facciale e plantare. Erano anni che volevo provare, mi interesso a lei, alla disciplina e decido di tuffarmi, di provare. Come dicevo prima, mi sono presentata al centro senza nessuna patologia diagnosticata, ma, credo come tutti, soffrivo di alcuni disturbi con cui stavo imparando a convivere. Ed ecco: Riflusso gastrico, coliti, problemi con il glutine, e qualche ciste ovarica, mestruazioni irregolari. Tutto nella norma, mi sembrava, avevo accettato di poterci convivere. 
Inizio a frequentare il centro una volta a settimana e a sottopormi a trattamenti di riflessologia plantare e facciale. Non si è trattato di un semplice incontro fisico con l’operatrice, di un massaggio ai piedi, ma di una vera e propria esperienza. E posso dire che già dopo il primo trattamento ho iniziato a sentire una nuova vitalità nel mio corpo. Con curiosità ho continuato ad affidarmi all’esperienza di chi ne sa più di me e iniziamo a lavorare sulle zone riflesse e sul carico anche emotivo che gli organi portano su di se. In particolare fegato ed intestino. Lavorare sul fegato per esempio, per me, è significato fare i conti con la mia rabbia. Stimolare l’intestino, è significato osservare la mia emotività. Questo duplice lavoro mente-corpo, tipico della medicina olistica-complementare, mi ha permesso in meno di 8 sedute di purificarmi, di ritrovare il mio equilibrio psico fisico e di essere inconsapevolmente pronta per la seconda parte del mio percorso.
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L’incontro con la nutripuntura.
Durante un Openday di medicina integrata ad Agosto del 2019 incontro Nicoletta Berlingeri. L’incontro che mi ha cambiato la vita. Nicoletta è una Naturopata, una delle poche nutripuntrici italiane. 
Mi dice “Conosci la nutripuntura? Ti va di vedere cosa fa? Vuoi fare qualche test?”. “Perché no?”, mi dico. 
Iniziamo allora con un test kinesiologico, poi un test di calligrafia. Nel giro di quattro domande e due test Nicoletta capisce il miei punti deboli in quel momento. Mi propone un primo processo di cambiamento legato sulla sessualità, legato al maschile e al femminile. 
Non capivo, ma sentivo che ero sulla strada giusta. Per me lavorare sulla sessualità è significato lavorare sui condizionamenti; su tutte le conseguenze che porta non vivere il sentire in modo sano e osservare le somatizzazioni che accumuliamo quando non siamo liberi di vivere il nostro essere. È significato sanare le ferite emotive legate all’infanzia attraverso un lavoro sul corpo, con il corpo, attraverso il corpo e grazie alla mente. 
Mi suggerisce quindi una sequenza di nutri ed inizio il primo ciclo per un mese. Dopo un mese, mi sento cambiata, non so bene descrivere come, ma la mia vita cambia piega. Nelle relazioni, nel lavoro, del quotidiano. Con il tempo il ciclo mestruale inizia a  sincronizzarsi con il ciclo lunare, mestruazioni in luna piena, ovulazione in luna nuova. Non potevo crederci. Procedo e andiamo con una secondo protocollo. Affrontiamo la gastrite lavorando sul nutrimento, a partire da quello infantile, altro ciclo di nutri e scopro che il grano non mi fa più male quanto prima e sparisce l’acne di cui soffrivo da 15 anni. 
C’è da dire che detta così può sembrare una storiella di magia e miracoli, non è assolutamente così, c’è stato molto impegno e soprattutto costanza sulla guarigione o come dice la medicina cinese, “processo di cambiamento”. Non è stato un “prenditi questa pasticca per tre giorni e addio”. Ma “incontriamoci oggi, domani mi dici come va, poi fra una settimana ci risentiamo e se serve aggiustiamo il tiro, poi vediamoci tra tre settimane e valutiamo”. 
Il mio corpo è stato guidato nel suo viaggio dalla magnifiche luci dell’esperienza di Nicoletta verso il suo unico ed individuale processo di evoluzione.
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Conosco dunque, e nel frattempo, Daniela Scordino, 
il mio terzo incontro. 
Un fiore di loto che con conoscenza e capacità mi ha accompagnata, e tutt’ora mia accompagna, nel liberare le tensioni nel corpo. Daniela è un’osteopata, e la contatto la prima volta per un dolore al braccio. Iniziamo con la cranio-sacrale. Mi fido, il suo tocco è morbido ma deciso, sa dove deve andare. 
Mi tratta ed è stata un’esperienza bellissima, intensa, e ne ho sentito da subito i benefici. Il dolore al braccio era legato alla gruppo spalla, clavicola, torace. Mi tratta altre una, due volte nel giro di tre mesi e poi scopro che oltre ad essere fisioterapista ed osteopata, Daniela ha anche il terzo livello di Reiki. 
Mi interessa tantissimo, voglio provare. Decidiamo di comune accordo che il trattamento poteva oscillare dall’osteopatia ad un livello più sottile a seconda delle necessità. Questa integrazione ha portato i trattamenti di Daniela ad avere un impatto decisamente prorompente su gli squilibri che di tanto in tanto mi caricavo addosso. Anche qui sono uscite tematiche simili a quelle problematiche che stavo affrontando con la nutripuntura, ma che necessitavano anche di un intervento manuale. Le ho potute osservare quindi anche da un’altra angolazione, con una consapevolezza rinnovata.
Ora so che non si guarisce in un giorno e soprattutto che non si guarisce un organo decontestualizzandolo, e che non si può approcciare al corpo se non osservandolo per quello che è: un SISTEMA INTEGRATO. Come tale è necessario e vitale approcciare all’essere allo stesso modo: integrandone le varie parti. 
È importante inoltre specificare che l’efficacia dei trattamenti dipende anche dalla sensibilità dell’operatore che incontra la disponibilità del paziente alla fiducia e alla guarigione. Questo perché possiamo realmente guarire quando ci togliamo di dosso lo status da “malato” e smettiamo di identificarci con la malattia.
 ”Guai a quel medico che cura il corpo senza aver curato la mente, giacché da essa tutto discende” diceva Socrate citato da Platone. Io ero pronta a guarire con entrambi, corpo e mente. Ora, a distanza di un anno dall’aver messo piede nel centro ho cambiato radicalmente il mio modo di vivere. 
Nonostante avessi già intrapreso questo percorso con lo Yoga e la bioenergetica, aver avuto la possibilità di integrare queste discipline ad altre ha accelerato di molto il mio processo di guarigione, e soprattutto di crescita personale. Certo, mi capita talvolta di avere mal di stomaco, o la colite, ma non dura più di 24 ore, ora so perché mi vengono e come mandarli via in modo naturale.
Sto imparando piano piano a diventare il medico di me stessa e questo lo devo alle persone dietro al camice che ho avuto la fortuna ed il piacere di incontrare da Elle-di."
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