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[ARTICOLO] Jin dei BTS partecipa alla sfilata della collezione primavera-estate 2025 di Gucci nel suo debutto da Ambassador del marchio
"Dopo un lungo viaggio da Seoul, capitale della Corea del Sud, Jin dei BTS ha fatto il suo debutto alla Milano Fashion Week direttamente dalla prima fila della sfilata della collezione primavera-estate 2025 di Gucci. E per un'occasione del genere, ovviamente, ha dovuto indossare qualcosa di adatto.
Jin ha sfoggiato quello che, a nostro parere, è il suo miglior look mai visto finora. Per posare davanti ai fotografi nel photocall rosso messo a disposizione, infatti, la star ha indossato un maglione lavorato a maglia iridescente che rifletteva una gamma di colori che spaziava tra il marrone, l'arancione e il viola. Il maglione, inoltre, lasciava scoperta parte del suo petto così da incorniciare perfettamente le svariate collane d'argento che Jin aveva indosso, una delle quali adornata con un ciondolo a forma di chiave che gli pendeva dal collo. A completare il look c'erano poi dei pantaloni marroni fatti su misura e retti da una cintura nera di Horsebit e i mocassini classici di Horsebit, anch'essi di colore nero. I capelli di Jin sono stati invece pettinati all'ingiù e con un effetto quasi 'bagnato' a coprire la fronte della star, uno stile sicuramente diverso da quello corto che abbiamo visto l'artista portare in tutte le sue apparizioni del periodo post-militare.
Prima di arrivare in Italia per la sfilata di Gucci, però, Jin era già stato fotografato all'aeroporto di Incheon mentre sfoggiava anche per viaggiare un look firmato dal brand di lusso di cui è ambassador (N/B: un 'brand ambassador' è il 'portavoce della marca', cioè un professionista o una celebrità che ha il compito di promuovere un brand e i suoi servizi). In particolare, la star indossava un completo di giacca e jeans in denim nero con uno zaino nero abbinato. Tutti e tre i pezzi erano decorati con le classiche strisce verdi e rosse di Gucci. Jin aveva poi completato il look con una maglietta da baseball sotto la giacca e un paio di sneakers bianche e nere.
Questa è stata soltanto la più recente delle avventure di Jin nel mondo della moda. Dopo la fine del suo servizio militare, infatti, l'artista è stato accolto a braccia aperte dall'industria del fashion. Prima è stato scelto per essere il primo ambassador globale di Fred Jewelry, un brand di LVMH (N/B: 'LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE', abitualmente accorciata in 'LVMH', è una multinazionale e conglomerato francese con sede a Parigi e proprietaria di oltre settanta marchi di lusso). In seguito, invece, è diventato ambassador mondiale di Gucci al fianco di altri volti noti come il membro del gruppo delle Newjeans Hanni, la star di How to Make Millions before Grandma Dies Billkin e l'attore indiano Alia Bhatt.
Nonostante questa non sia la prima esperienza di Jin come ambassador globale di un brand di lusso, è certamente la prima volta che la star ricopre questo ruolo da solo. In precedenza tutti e sette i membri dei BTS - RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook - avevano insieme rappresentato in tutto il mondo il marchio Louis Vuitton sotto la direzione artistica del compianto Virgil Abloh. Successivamente, i membri si sono imbarcati in progetti individuali anche nella moda. RM è diventato un testimonial per Bottega Veneta, Suga per Valentino, J-Hope ha continuato a collaborare con Louis Vuitton, Jimin ha partecipato alla Settimana della moda di Parigi come ambassador di Dior, V si è unito a Cartier come ambassador globale del brand e Jungkook ha continuato a fare il modello per Calvin Klein.
Ora che Jin ha concluso i suoi primi impegni come ambassador di Gucci, però, non vediamo l'ora di vedere cos'altro ci aspetta".
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©jimindipityR) | ©TeenVogue
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La spiaggia più pericolosa del mondo: onde dormienti, sabbia nera e acque gelide.
Con paesaggi che evocano altri mondi, l'Islanda si presenta come una meta ineguagliabile in Europa per osservare fenomeni straordinari come le aurore boreali. Questo paese nordico, considerato l'ultima frontiera del continente, offre panorami sorprendenti ed esperienze uniche. Cascate sorprendenti, enormi ghiacciai, incredibili panorami vulcanici e pittoresche città compongono il loro paesaggio.
Inoltre, l'Islanda può vantare di ospitare un centro termale geotermico, come La Laguna Azul, e di avere splendide spiagge. Una di queste è quella di Reynisfjara, sulla costa meridionale, è diventata la migliore spiaggia d'Europa, secondo la classifica annuale di Tripadvisor. Ma questo non è l'unico dei suoi distintivi, è anche la più pericolosa del mondo.
Reynisfjara si trova vicino alla città di Vik e, secondo un detto popolare, riassume l'essenza e la sostanza dell'Islanda in un unico luogo. Questa spiaggia nera, buia e selvaggia è aperta al Nord Atlantico, che porta onde potenti sulla costa. Le più alte registrate, secondo il portale del turismo del paese, hanno raggiunto i 40 metri, "simile a un edificio di 10 piani".
Uno dei loro più grandi pericoli sono le onde sneaker, le onde 'addormentate', che si nascondono accovacciate dietro ad altre più piccole e la cui grande dimensione non si apprezza finché non le hai addosso. A volte non prendono quell'altezza finché non raggiungono la riva, il che le rende ancora più furtive. Le loro correnti marine sono molto potenti, quindi in pochi secondi possono trascinarti via e potresti annegare o morire di ipotermia.
Un altro rischio è la roccia di rocce. Le scogliere sulla parte orientale di Reynisfjara sono ripide e instabili, per cui i crolli di pietre sono frequenti.
Perché c'è tanto rischio di annegare a Reynisfjara
Quando un'onda del mare afferra una persona, questa cade in piedi e le è quasi impossibile rialzarsi e recuperare l'equilibrio. Quell'onda crea un'aspirazione che trascina la vittima, eliminando sabbia e ghiaia dal fondo. Una volta in acqua, le correnti la porteranno via dalla costa e non sarà possibile salvarla. Inoltre, a causa delle basse temperature dell'oceano, sarà in ipotermia entro pochi minuti. Poiché il bagno è completamente vietato, si raccomanda di osservare lo spettacolo del mare da una distanza di sicurezza.
Una spiaggia con le luci del semaforo
La sabbia è divisa in zone a seconda delle condizioni. Se si accende la luce gialla, i visitatori non potranno entrare nell'area di questo colore. Lo stesso vale per il rosso, se il segnale lampeggia, non si potrà accedere a quella striscia.
Come agire a Reynisfjara: cosa si può fare e cosa no
Cose che si possono fare
- Leggere attentamente i segnali di sicurezza e seguire i loro avvertimenti
-Stare lontano dal mare
-Estremare le precauzioni se si va con i bambini
-Fare attenzione all'aumento delle maree, perché c'è il rischio di rimanere intrappolati
-Mantenersi a una distanza prudenziale dalle scogliere
Cose che non si possono fare
- Non avvicinarsi alla riva
- Niente bagno, niente surf
-Mai voltare le spalle all'oceano, il sito del turismo indica che "non vale la pena morire per un selfie"
Non rischiare aiutando gli altri.
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La genesi dell’Ugly Shoe Trend pare incerta ma se torniamo alla Fall/Winter 2017 di Balenciaga ritroviamo le Triple S. Una scarpa diventata estremamente popolare grazie a una particolarità molto curiosa riguardante i tre tipi di suola riuniti: una da running, una da basket e una da track racer che ha subito intercettato il chunky dad sneaker trend. Le ugly shoes non sono più scarpe funzionali e da questo punto in poi diventano veri e propri fashion statement. Ma non solo, anche le Birkenstock sembrano avere un ruolo in questa storia: in un primo momento hanno raggiunto la popolarità negli anni Sessanta per ritornare definitivamente negli anni Novanta e dai primi anni Dieci. Anche il caso Crocs mette in chiaro la supremazia delle ugly shoes attivando una miriade di collaborazioni nel corso degli ultimi anni: da Balenciaga alla partnership con Selehe Bembury. I trend intercettati dal brand su TikTok sono particolarmente interessanti nel panorama dell’Ugly Shoe Trend: dalla weird girl aesthetic fino al kidcore, le Crocs sembrano non volerci lasciare mai.
Dall'articolo "Perché vogliamo indossare brutte scarpe?" di Anna Frattini
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Spazio Margutta ospita STEVE’S il brand di sneakers sostenibili 100% Made in Italy
Steve’s il brand di sneakers eco-sostenibili nato dalla passione e dall’impegno di due fratelli, Filippo e Giulia Gandini, sarà presente sino a dicembre a Spazio Margutta, con la sua collezione, che unisce eleganza, qualità e impegno verso la moda a zero impatto ambientale e con una forte responsabilità sociale.
Le sneakers Steve’s non sono semplici calzature, ma rappresentano un autentico manifesto di sostenibilità. Ogni paio è realizzato a mano in Italia.
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#3 Primogenito unicorno
A costo di sembrare un manuale di self-qualcosa, lasciatemi iniziare questo post con il rispolvero dell'evergreen nelle puntate precedenti.
Nelle puntate precedenti vi ho promesso che vi avrei svelato come farò a sposarmi John Frusciante.
Ma siccome questa non è magia, bensì un processo, ho bisogno di tempo. Se non lo avete, finirà come finisce a letto con uno che ha sempre fretta. Se avete letto il post precedente, sapete di cosa parlo.
Io sposerò John Frusciante, e questa è la storia che gli racconterò.
Credo che se leggerete queste parole, è perché probabilmente venite dalla mia stessa parte della terra.
Quella parte che mi ha permesso di saziare il mio corpo a volte più della sua fisiologica necessità. Quella parte che la guerra l'aveva definitivamente archiviata e la relegava ad un tot di interrogazioni a quadrimestre. Quella parte che dormiva in un letto con le lenzuola pulite la domenica sera e il grembiulino stirato di lunedì mattina.
Quella parte che se studi il giusto sei sistemata a vita e vedrai che sicuramente entro i venticinque potrai accedere ad un mutuo ed avere due pargoli.
Quella parte di mondo che non ti permetteva di contemplare altro oltre a quello che avevi già, perché per la generazione precedente era stato un sacrificio e per quella prima ancora quasi un'utopia.
Quella parte di mondo che stai attenta a non fare rumore se no qualcuno lassù si arrabbia e ci toglie tutto quello che la nostra coscienza è portata a credere di avere rubato.
Quella parte di mondo che ti mostrava la fortuna di non essere l'altra parte di quel mondo che sembrava così lontano di giorno ma a volte veniva a bussarti la notte.
Ma in questo mondo perfetto fatto di villette a schiera e di spese al sabato pomeriggio, di verdurine bio e felini croccantini gourmet, lampadine che dai cinesi costano meno e sneakers del numero sbagliato nel pacco a domicilio, ogni tanto nasce qualche essere che si accorge che questo più che un Matrix è un trauma collettivo rimosso, più che manipolazione di massa è evoluzione (di una certa) specie, ma se credete che quelli che intendo sono gli stessi che sembrano denunciarlo (subito dopo aver scaricato i punti per la spesa) e lo urlano in mezzo ai tanti micetti sugli opportuni social vi sbagliate di grosso. Quelli sono i burattini di chi crede solo gli altri burattini e t'infilano di nascosto il carbone nella calza per farti credere di essere tu quello dalla parte del torto.
Quelli che intendo io, quelli che si accorgono di tutto, sono quelli che stanno zitti perché tutto è troppo e quando è troppo da dove puoi iniziare?
Sei troppo sensibile, ti dicono. Grazie al cazzo. Non ne vado di certo fiero. Anzi, forse ne vado proprio fiero, forse sono così forte da non poter essere spento, e piuttosto che svelarti il mondo per come lo vedo io sto zitto e mi sfondo di sostanza fino a farmi credere stupido come te. Sai quanta sostanza mi devo iniettare per scendere al tuo livello di cecità? Sai di quanta eroina o relazioni disfunzionali o cibo o qualcosa da cui dipendere devo iniettarmi nel cervello per non sentire?
Si, poi ci son loro che l'eroina, la relazione disfunzionale, il cibo o qualcosa da cui dipendere l'assumono perché devono cacciare la Noia, mica il Dolore.
Il Dolore non è la Noia.
La noia è quella cosa che si sente quando non trovi un senso alla tua esistenza. La noia è quella che si sente quando hai terminato le persone da invidiare, le proiezioni da sputare, la gioia altrui da soffocare. La noia è quella che senti quando devi aspettare dieci minuti in coda alle Poste e maledici il colpevole fino a che arriva il tuo turno. La noia è quando sorpassi la macchina che stando ai tuoi criteri ti sta intralciando la strada per correre sul tuo divano cheap ma non chic a lamentarti sui social della tua noia che proietti sugli altri. La noia è quando rubi lo zucchero che non consumi al bar perché l'hai pagato e dio non voglia che non ti arraffi quello che ti spetta. La noia è disturbare qualcuno senza avere intenzione di amarlo o quando sottrai beata solitudine in cambio di una roboante presenza. La noia che senti è del credere di meritare più degli altri, meglio degli altri, prima degli altri ma poi resti così solo in quella personalissima e tossica pole position che ti annoi e allora ti sfondi di eroina, relazioni disfunzionali, cibo o qualcosa da cui dipendere.
Il dolore invece è quando aspetti silenziosamente in coda alle Poste non perché sei un debole ma perché sai godere di una costruttiva capacità di pensiero e ti tocca assistere al one man show di quello che rimprovera ad alta voce l'ipotetico nemico che lo sta facendo aspettare perché ha paura di ascoltare il rumore della sua disperazione che lo renderebbe, ai suoi stessi occhi, psicolabile nemmeno la metà di quello che lui appare a chi lo osserva dall'esterno.
Il dolore non è noia. Il dolore è vedere, capire, respirare che il mondo è scaduto e la garanzia è terminata.
Il dolore è vedere nella matrice che ti ha sfamato, e non quella del filmetto iconico che ti hanno propinato per farti credere di aver intuito il tutto, il Male che stai proiettando sugli altri.
Il dolore è capire che ti hanno propinato una narrazione fallace e fallosa della Sacra Famiglia che neanche ti chiedi perché sei costretto a riunirti la domenica mattina a sentirti dire come devi funzionare perché chi ti ha costruito non lo sapeva neanche o non te l'ha spiegato, sto stronzo.
Il dolore è capire che sei solo dal momento in cui dall'utero sei stato inghiottito dal vuoto della gente che sente solo la Noia.
Il dolore è accanimento nella ricerca di un attimo di pace come fanno certi cani a sentire quegli odori strani.
Ma che amore, bestemmia di parola, sono riusciti persino a insanguinarla. Amore per chi, scusa?
Io sono il frontman, il leader, quello col ciuffo sbarazzino e i baffetti così cool. Io scopo tanto e posso permettermi una narrazione infamante su di te perché te non sei me. Io ho una voce di merda e so solo saltare come un adolescente che si è fumato per la prima volta un pulcino senza penne, ma se metto in giro la voce che quello dannato sei tu nessuno capirà la Noia cosmica che c'ho dentro.
Ma chi ti credi di essere per sputare certe sentenze?
Dammi il tempo, che te lo spiego.
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## Prefazione per Facebook: Borsa in Pelle Dollaro Nera con Borchie - Joy Armeli
**Stile rock e carattere deciso con la nuova borsa in pelle dollaro nera con borchie di Joy Armeli!**
Questa borsa unica nel suo genere è perfetta per chi ama distinguersi dalla massa. Il design audace con borchie e il logo tag Joy Armeli con la Dea Atena in rilievo incorniciata dalla cornice greca la rendono un vero e proprio oggetto d'arte.
**Ma come abbinarla?** Ecco alcune idee:
* **Abbigliamento casual:** abbinala a jeans skinny, una t-shirt nera e una giacca di pelle per un look rock chic.
* **Abbigliamento elegante:** indossala con un abito nero e tacchi a spillo per un tocco di grinta in più.
* **Abbigliamento da giorno:** abbinala a una gonna a ruota, una blusa e sneakers per un look più casual ma sempre ricercato.
**La borsa in pelle dollaro nera con borchie dorate di Joy Armeli è l'accessorio perfetto per qualsiasi occasione.** Completa il tuo outfit con stile e personalità!
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http://joyarmeli.com
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Inaugurata ciclopedonale del Conero ad Ancona
E’ stata presa d’assalto stamane la ciclopedonale del Conero, inaugurata dal Comune di Ancona, con l’avvio della bella stagione a conclusione di un lavoro di anni portato avanti dalla precedente amministrazione in collaborazione con istituzioni e associazioni ambientaliste. Centinaia di bikers da tutta la regione e altrettante persone attrezzate con sneakers e zainetto in spalla si sono…
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Le sneakers adidas di Chiara Ferragni per la moda Primavera 2024 Irreperibili praticamente ovunque, le sneakers adidas Campus sono tornate protagoniste nei look street style di celeb e trendsetter. Con un successo scoppiato principalmente su TikT0k in una miriade di outfit check, le sneakers Campus 00s hanno tutte le carte in regola per affiancare le famosissime (e desiderate) adidas Samba o Gazelle. Anche l'influencer per eccellenza Chiara Ferragni non rinuncia a questo paio di scarpe. Per un viaggio di lavoro in America, lontana dai rumor di crisi tra lei e l'ormai ex compagno di vita Fedez, l'imprenditrice digitale ha scelto un paio di sneakers adidas Campus 00s con tomaia nera in suède, fodera in morbido french terry e le iconiche three stripes bianche. Ispirate ai modelli Y2K con un look decisamente oversize e chunky, accentuato ulteriormente dalla presenza di una grossa suola bianca in gomma, le scarpe sportive di Chiara Ferragni sono ideali per completare i look casual di stagione con innumerevoli styling. Se in passato erano relegate solo ed esclusivamente al mondo dello sport, oggi ci permettono di giocare anche con i trend più amati di stagione. Come indossare le sneakers adidas Campus di Chiara Ferragni per la moda Primavera 2024? Da qualche anno a questa parte, complice la tendenza anni Duemila, i modelli del passato ritornati in auge sono innumerevoli. Tra nuovi e inediti modelli tutti da scoprire e vecchie glorie senza tempo, anche le scarpe indossate dall'influencer cremonese, ispirate al mondo dello skate, spopolano tra i fashion trend delle addicted più cool. Se la Gen Z inoltre ama indossarle con look oversize ispirati allo streetwear Y2k, Chiara Ferragni abbina le sue sneakers adidas Campus a un outfit casual classic: pantalone nero dritto, polo beige a trecce, camicia a quadri in flanella e maxi coat color cammello. Un look 9-to-9 da replicare fin da subito per le prime gite fuori porta della primavera 2024. Dove acquistare le sneakers Adidas Campus come quelle di Chiara Ferragni
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Rieti. Infrangono il vetro di un'auto parcheggiata e rubano una borsetta. Con la refurtiva acquistano degli smartphone. Eseguite misure cautelari nei confronti di 3 reatini
Rieti. Infrangono il vetro di un'auto parcheggiata e rubano una borsetta. Con la refurtiva acquistano degli smartphone. Eseguite misure cautelari nei confronti di 3 reatini. Nei giorni scorsi, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Rieti, hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Rieti e dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per tre uomini reatini denunciati in stato di libertà per il furto di una borsa dall’interno di una autovettura parcheggiata nel centro di Rieti. Il giorno dell’Epifania, infatti, tre ignoti, dopo aver infranto il vetro di una automobile parcheggiata nel centro cittadino, si erano impossessati di una borsa lasciata sul sedile dalla vittima, al cui interno vi era una discreta somma di denaro e due blocchetti di assegni bancari. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno attuato, per la circostanza, una intensa attività investigativa che, grazie all’esame di numerose telecamere di videosorveglianza presenti nell’area dell’episodio criminoso ed alla capillare conoscenza dei pregiudicati che gravitano in questo capoluogo, in particolare legati al mondo dello spaccio e del consumo di stupefacenti, ha consentito l’individuazione dei tre reatini denunciati per il furto. Il primo elemento analizzato dagli Agenti della Polizia di Stato è stato il rinvenimento in strada, da parte di un cittadino, dei due carnet di assegni rubati, che ha consentito, ipotizzando i possibili itinerari percorsi dagli autori del furto, di ricostruire tutti i loro spostamenti. E’ stato quindi evidenziato che i tre individui si sono recati in un centro commerciale del capoluogo dove, con parte della refurtiva, avevano acquistato degli smartphone, le cui tracce sono state seguite dagli investigatori della Polizia di Stato fino ai loro domicili che sono stati sottoposti a perquisizione, una volta ottenuta l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, consentendo il rinvenimento di ulteriori indizi di responsabilità dei tre uomini nel furto della borsa. In particolare, gli Agenti della Polizia di Stato hanno sequestrato i capi di abbigliamento utilizzati in occasione del furto, immortalati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, nonché i due cellulari acquistati nei momenti successivi all’episodio criminoso. Inoltre gli investigatori reatini hanno sottoposto a sequestro anche un paio di scarpe sneakers di discreto valore commerciale, indossate da uno degli autori del furto, caratterizzate da dettagli che le rendevano particolarmente distinguibili e che, dagli accertamenti esperiti, erano risultate oggetto di un altro furto su un’automobile, avvenuto a dicembre nei pressi del Tribunale di Rieti. Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Rieti, valutati i gravi indizi di responsabilità raccolti dagli investigatori della Polizia di Stato, ha emesso una ordinanza applicativa delle misure cautelari dell’obbligo di dimora nel Comune di Rieti, con divieto di allontanarsi dal domicilio dalle ore 20.00 alle ore 06.00 e dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria nei confronti di due degli indagati, ritenuti, allo stato, indiziati di un maggiore grado di partecipazione al furto, essendone stati gli ideatori ed esecutori materiali, mentre per il terzo, il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, essendo emersa una sua partecipazione di carattere residuale, avendo assunto il ruolo di “palo”. Nell’ambito del procedimento penale instauratosi nei confronti dei tre indagati, l’eventuale responsabilità penale verrà accertata dal Giudice.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Cashing out at Sneaker Con Dallas to run for $1 auctions on Whatnot‼️ (Day 2)
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Moda: Dalla Vintage Chic al Lusso, Esplorando l'Arte di Vestirsi"
Introduzione La moda è molto più di abiti e accessori; è un'espressione di sé, un mezzo per comunicare la nostra personalità e il nostro stile di vita. Nel mondo multiforme della moda, ci sono infinite strade da percorrere, dalle radici vintage ai brand di lusso scintillanti. In questo articolo, esploreremo l'ecosistema della moda, dall'essere alla moda all'arte di sfidare le regole.
La Vintage Ricerca della Bellezza Molti di noi sono affascinati dalla nostalgia e dalla bellezza intramontabile del passato. L'abbigliamento vintage offre l'opportunità di immergersi in epoche passate, di sperimentare lo stile di decenni passati. Dal glamour degli anni '50 alle vibrazioni boho degli anni '70, la moda vintage è un viaggio attraverso la storia, con capi che raccontano storie uniche.
L'acquisto da negozi dell'usato è diventato un'alternativa sostenibile e alla moda. Raccogliere abiti vintage è come cacciare tesori, e ogni pezzo ha una storia da raccontare. Dal raro abito da cocktail agli intramontabili jeans Levi's, la moda vintage ci connette al passato, rivisitandolo con un tocco moderno.
Il Fascino dei Brand di Lusso Dall'altra parte dello spettro della moda, ci sono i brand di lusso. Da Louis Vuitton a Gucci, possedere un pezzo di alta moda è un simbolo di prestigio. Questi brand incarnano l'arte e la maestria dell'abbigliamento, con tessuti pregiati, design unici e dettagli impeccabili.
I capi di lusso sono investimenti, passati di generazione in generazione. Posseggono un'eleganza senza tempo e una qualità che resiste al passare del tempo. Indossare un abito di un brand di lusso è un'esperienza altolocata che eleva la nostra autostima.
Dall'Accessorio all'Arte: Orologi, Cappelli e Scarpe La moda non si ferma agli abiti; gli accessori giocano un ruolo fondamentale nella creazione di uno stile unico. Gli orologi non sono solo strumenti per misurare il tempo ma anche dichiarazioni di stile. Un orologio elegante aggiunge un tocco di classe, mentre un orologio sportivo riflette un'energia dinamica.
I cappelli sono un modo per sperimentare e completare il proprio look. Dai cappelli a tesa larga degli anni '70 ai berretti alla moda degli anni 2000, un cappello può trasformare l'intero aspetto. Sono una forma di espressione personale.
Le scarpe, oltre a essere pratiche, sono una passione per molti. Dalle sneakers di lusso alle classiche scarpe da ginnastica, le opzioni sono infinite. Una coppia di scarpe ben scelta può definire lo stile e conferire un senso di sicurezza.
La Moda Come Espressione Personale Essere alla moda non è solo una questione di seguire i trend; è una dichiarazione di chi siamo. La moda ci fa sentire sicuri e riflette la nostra personalità. Seguire i trend può essere divertente, ma abbracciare uno stile unico e personale è ancora più gratificante.
Per alcuni, la moda è una tela vuota in cui possono esprimere liberamente la loro creatività. Colori audaci, abbinamenti sorprendenti e sperimentazione sono la loro firma. Questi individui celebrano la moda come forma d'arte, non come una regola da seguire.
Vetrine dei Negozi e la Magia del Design Le vetrine dei negozi rappresentano una forma d'arte e uno strumento essenziale nel mondo della moda. Questi spazi espositivi sono progettati con cura per catturare l'attenzione dei passanti e invitare gli acquirenti ad entrare nel negozio. Le vetrine sono molto più di semplici finestre; sono opere d'arte effimere che raccontano storie, creano atmosfere e riflettono l'immagine del marchio. La progettazione delle vetrine richiede una profonda comprensione delle tendenze di design e di stile, oltre a un tocco creativo per presentare i capi in modo irresistibile. Questi spazi hanno un impatto significativo sulle vendite e contribuiscono a plasmare la percezione della moda nel pubblico. Le vetrine dei negozi continuano ad esercitare una magia unica che influisce sulla nostra esperienza di shopping e sulla nostra comprensione della moda.
Prezzi Accessibili e Troppo Alti: Una Bilancia Sottile L'industria della moda affronta la sfida complessa di bilanciare prezzi accessibili e prestigio del marchio. L'accessibilità è fondamentale per includere un vasto pubblico e consentire a tutti di partecipare alle tendenze della moda. Dall'altra parte, i marchi di lusso preservano il loro prestigio attraverso prezzi elevati dando vita a un senso di esclusività.
La sfida sta nel trovare un equilibrio tra questi due estremi, soprattutto considerando i costi di produzione sostenibile e l'attenzione crescente alla responsabilità sociale e ambientale. Alcuni marchi esplorano soluzioni intermedie, mentre altri cercano modi innovativi per soddisfare le esigenze mutevoli dei consumatori moderni. In un'industria in continua evoluzione, la questione dei prezzi resta centrale nel definire il successo e la percezione della moda.
Conclusione La moda è una tela in continua evoluzione, su cui ognuno di noi dipinge la propria storia. Dal richiamo del passato con l'abbigliamento vintage alla sofisticazione dei brand di lusso, dai dettagli degli accessori all'arte personale dell'abbigliamento, la moda ci permette di esprimerci in modi unici. Sia che tu segua i trend o li ignori completamente, la moda è la tua tela, il tuo modo di dire al mondo chi sei. E ricorda, alla fine, la moda dovrebbe sempre farti sentire sicuro, bello e autentico.
Michele
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Le nuove tendenze in fatto di moda uomo
La moda maschile sta attraversando un'evoluzione dinamica nel 2023, con nuove tendenze che si stanno facendo strada e ridefinendo il concetto stesso di stile per gli uomini di tutto il mondo. Dall'abbigliamento casual all'eleganza formale, le passerelle e le strade stanno vedendo l'emergerne di trend sorprendenti e audaci che catturano l'attenzione e ispirano l'individualità. Ecco un'occhiata alle principali nuove tendenze in fatto di moda uomo di quest'anno. 1. Sostenibilità e Etica: Nel panorama attuale, sempre più brand stanno abbracciando l'etica e la sostenibilità. I consumatori sono sempre più attenti all'impatto ambientale dell'industria della moda e cercano marchi che producano capi d'abbigliamento con materiali riciclati, organici o a basso impatto ambientale. Questo trend non solo contribuisce a ridurre l'impatto ambientale, ma sottolinea anche l'importanza di scelte consapevoli. 2. Streetwear Raffinato: L'influenza dello streetwear continua a dominare le tendenze della moda maschile, ma nel 2023 sta assumendo una svolta più raffinata. Marchi di alta moda stanno combinando elementi di abbigliamento urbano, come felpe con cappuccio e sneaker, con dettagli eleganti e tessuti pregiati. Il risultato è un look sofisticato e audace, perfetto per chi vuole sfoggiare uno stile urbano senza rinunciare all'eleganza. 3. Anni '90 Ritornano: Gli anni '90 sono tornati in grande stile. Pantaloni cargo, giacche oversized, t-shirt con grafiche vintage e sneakers chunky sono solo alcune delle tendenze che stanno facendo un revival dai gloriosi anni '90. Questo richiamo al passato offre una ventata di nostalgia per alcune generazioni e un'opportunità per le nuove di sperimentare uno stile retrò ma attuale. 4. Colori Audaci: Il 2023 sta vedendo un'esplosione di colori audaci e vivaci. Dalle tonalità fluorescenti ai colori pastello, gli uomini stanno abbracciando una palette cromatica più vivace e giocosa. Questo trend è perfetto per chi desidera distinguersi dalla folla e aggiungere un tocco di vitalità al proprio guardaroba. 5. Vestibilità Sartoriale: I tagli sartoriali stanno tornando alla ribalta. Abiti dal taglio impeccabile, giacche strutturate e pantaloni su misura stanno guadagnando terreno. Questa tendenza riflette un desiderio di eleganza senza tempo e di attenzione ai dettagli che mettono in risalto la figura maschile. 6. Accessori Innovativi: Gli accessori stanno diventando sempre più un mezzo per esprimere la propria personalità. Dai gioielli unici alle borse funzionali e originali, gli uomini stanno sperimentando con elementi di design che aggiungono un tocco distintivo al loro look complessivo. Dall'attenzione alla sostenibilità all'incorporazione di influenze del passato, l'innovazione è chiaramente al centro di queste nuove direzioni. Qualunque sia il tuo stile personale, l'anno in corso offre opportunità uniche per esprimere te stesso attraverso l'abbigliamento. Fonti: - Eco-Age - Sustainable Fashion - GQ - The Refined Streetwear Trend - Vogue - '90s Fashion Revival - Harper's Bazaar - Bold Colors in Men's Fashion - Esquire - Return of Tailored Fits - The Trend Spotter - Innovative Men's Accessories Foto di Ryan McGuire Read the full article
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Giovani Lanzichenecchi e vecchi invecchiati male.
Quello che vedete nella foto 1 è un lanzichenecco, soldato imperiale protestante agli ordini del cattolicissimo imperatore Carlo V che il suddetto imperatore mandò allegramente a saccheggiare Roma nel 1527 per far capire al Papa che lui poteva pure essere il successore di Pietro, ma chi dispone di soldati armati fa come Cristo gli pare. I Lanzichenecchi non hanno mai avuto buona fama per questo in Italia: nemmeno Manzoni, per dire, riuscì a renderli simpatici.
Quello nella foto 2 è Alain Elkann, discendente di banchieri svizzeri sposato ad una discendente di Agnelli in virtù del suo essere in gioventù belloccio assai; una volta mollato dalla consorte, ha galleggiato nel mondo culturale italiano per decenni passando per intellettuale . Ha scritto libri di cui nessuno ricorda il titolo e fatto interviste altrettanto non memorabili per i giornali di famiglia, visto che è il padre di Lapo e John (per altro, arrivati ad essere eredi di Gianni Agnelli solo perché era morto prematuramente il cugino sveglio, Giovanni).
Il soggetto2 verrà probabilmente ricordato per aver scritto oggi un articolo in cui infastidito dava dei lanzichenecchi a dei ragazzi che hanno avuto l’ardire di salire con lui - dopo aver pagato il regolare biglietto - sulla prima classe di un treno, vestiti con sneakers e cappellini da baseball, cioè come tutti i ragazzi di oggi, e parlare di tattiche estive di approccio alle ragazze mentre il nostro lèggeva Proust in originale schifato da tanta maleducazione. È probabile che l’articolo resti il capolavoro d’Elkann. In effetti era così terribilmente boomer e blasè da far sembrare Contessa una velata satira sociale e la famosa battuta falsa di Maria Antonietta sulle brioche uno spiritoso buffetto. Ma soprattutto, perché è riuscito lì dove Manzoni ha fallito: alla fine del suo articolo, tutti tifavamo per i giovani lanzichenecchi.
GALATEA VAGLIO Pillole di Storia
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Lavoro minorile in Italia, l'allarme di Save the Children
Il lavoro minorile è un fenomeno globale che non risparmia nemmeno l’Italia, diffuso ma ancora in larga parte sommerso e invisibile. Si stima che nel nostro Paese 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni abbiano avuto esperienze di lavoro, continuative, saltuarie o occasionali - il 6,8% della popolazione di quell’età, quasi 1 minore su 15. Tra i 14-15enni che dichiarano di svolgere o aver svolto un’attività lavorativa, un gruppo consistente (27,8%) ha svolto lavori particolarmente dannosi per i percorsi educativi e per il benessere psicofisico, perché svolti in maniera continuativa durante il periodo scolastico, oppure svolti in orari notturni o, ancora, perché percepiti dagli stessi intervistati come pericolosi. Dalle stime effettuate si tratta di circa 58mila adolescenti. Lavoro minorile in Italia: la situazione I settori prevalentemente interessati dal fenomeno del lavoro minorile sono la ristorazione (25,9%) e la vendita al dettaglio nei negozi e attività commerciali (16,2%), seguiti dalle attività in campagna (9,1%), in cantiere (7,8%), dalle attività di cura con continuità di fratelli, sorelle o parenti (7,3%). Ma emergono anche nuove forme di lavoro online (5,7%), come la realizzazione di contenuti per social o videogiochi, o ancora il reselling di sneakers, smartphone e pods per sigarette elettroniche. Nel periodo in cui lavorano, più della metà degli intervistati lo fa tutti i giorni o qualche volta a settimana e circa 1 su 2 lavora più di 4 ore al giorno. Il report di Save the Children Questi sono solo alcuni tra i dati raccolti da “Non è un gioco”, la nuova indagine sul lavoro minorile nel nostro Paese, secondo la quale quasi un 14-15enne su cinque svolge o ha svolto, un’attività lavorativa prima dell’età legale consentita (16 anni). L’indagine, condotta a dieci anni di distanza dalla presentazione degli ultimi dati e delle ultime ricerche sul lavoro minorile in Italia da Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro - ha l’obiettivo di definire i contorni del fenomeno, comprenderne le caratteristiche, l’evoluzione nel tempo e le connessioni con la dispersione scolastica, e vuole sopperire almeno parzialmente alla mancanza di una rilevazione sistemica di dati sul tema in Italia. I dati della ricerca verranno messi a disposizione sul nuovo datahub di Save the Children, un portale nato con l’intento di monitorare le disuguaglianze, mappare i territori a rischio, orientare le politiche e l’azione sociale, costruire una conoscenza condivisa del mondo dell'infanzia e dell'adolescenza. Lavoro e giustizia minorile Nello studio dell’Organizzazione è stata indagata anche la relazione tra lavoro e giustizia minorile, mettendo in luce un forte legame tra esperienze lavorative troppo precoci e coinvolgimento nel circuito penale. Quasi il 40% dei minori e giovani adulti presi in carico dai Servizi della Giustizia Minorile – più di uno su 3 - ha affermato di aver svolto attività lavorative prima dell’età legale consentita. Tra questi, più di un minore su 10 ha iniziato a lavorare all’età di 11 anni o prima e più del 60% ha svolto attività lavorative dannose per lo sviluppo e il benessere psicofisico. L'allarme Nel mondo, nonostante la maggior parte degli Stati abbia ratificato la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC, art. 32) e la Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) n. 138 (1973), il lavoro minorile è ancora molto diffuso. Secondo i dati di ILO e Unicef, nel 2020 a livello globale circa 160 milioni di bambine, bambini e adolescenti tra i 7 e i 15 anni hanno lavorato. Di questi, 79 milioni hanno svolto lavori pericolosi, in grado di danneggiare la salute e lo sviluppo psicofisico e morale. Read the full article
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