#daenys la sognatrice
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yenneferdivengerberg · 7 years ago
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➵Daenys Targaryen also known as Daenys the Dreamer 
When Daenys was still a maiden she had a powerful prophetic dream, showing the destruction of Valyria. Her father, Lord Aenar Targaryen, moved his family and all of their belongings to Dragonstone, an island in the narrow sea off the eastern coast of Westeros. With them, they took five dragons. When the Doom of Valyria came twelve years later, House Targaryen was the only family of dragonriders which survived.
(Gaia Weiss as Daenys the Dreamer)
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dilebe06 · 6 years ago
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Al passo con il mito ( greco)
Dal gruppo Telegram di GoT, ho continuato il discorso lasciato aperto mesi fa...Questo. Relazioni intertestuali tra l’opera di Martin e L’iliade.
Sempre seguendo quella linea, volevo concluderla, e poi passare ai miti, ma prima devo concludere con un altra opera e dei possibili rimandi che si possono trovare: il testo in questione è l'Eneide, opera di Virgilio.
La prima di cui voglio parlare, collegandomi con il poema omerico citato sopra è:
DANY E LA SUA "MISSIONE"
Il personaggio di Dany, è incentrato sulla missione di tornare a casa, prendere il trono, e governare. L'intero suo arco narrativo, poggia su questo alto compito e molte volte abbiamo letto o sentito il suo personaggio dire:
Io sono nata per governare i Sette Regni, e lo farò.
Oppure
Quando arriverò nel Sette Regni...
é chiaro che la Regina, si senta "portatrice" di una missione, la stessa che suo fratello non è riuscito ha portare a termine: riportare Casa Targaryen a Westeros e prendere il controllo del Continente.
La ricerca di una casa ( la porta rossa) e l'incarico di cui si fa portatrice, potrebbero accomunarla al personaggio di Enea di Virgilio. Il poema narra le vicende di Enea, troiano, che dopo la caduta della città da parte degli Achei, fugge con il padre ed il figlio. Gli dei infatti, avevano profetizzato che il nostro eroe, avrebbe fondato la città di Roma e ne sarebbe stato il capostipide. E già qui, potremmo vedere delle assonanze:
- città in rovina ( Troia) e casa in rovina ( casa Targaryen)
- Fuga per salvarsi la vita insieme alla famiglia ( Enea con il padre ed il figlio) Dany insieme a Viserys e la Guardia Reale
L'intervento della profezia che per Enea parla di lui stesso come fondatore di una potentissima città, ed il peso che hanno avuto le profezie in casa Targaryen ( si pensi a Rhaegar, Daenys la Sognatrice, le profezie che riguardano Dany stessa ecc ecc) possono essere collegamenti.
Il nostro Enea, dopo varie avventure e viaggi alla ricerca dell'Italia, sbarca a Cartagine, terra della Regina Didone. Qui, dopo un accoglienza molto calorosa da parte della Regina, Enea intreccia una relazione d'amore con lei. Dimentico quasi, della sua missione, solo l'intervento degli dei che lo richiamano all'ordine, allontana i due amanti. Didone alla notizia della partenza e del destino già scritto di Enea, si suicida.
Anche qui, potremmo rintracciare paralleli con Dany e la sua storia con Drogo. Dopo aver trovato una certa stabilità con il marito, Dany comincia a pensare che magari potrebbe accontentarsi di quello che ha. Per un momento, come per Enea, la Regina dei Draghi, pensa di stabilirsi nella ruotine Dothraki, abbandonando il suo obbiettivo. La serenità matrimoniale, il figlio in arrivo, una vita con persone che la rispettano e amano, si pone di fronte a lei. Tuttavia, come per l'eroe di Virgilio, anche per Dany è impossibile dimenticare che è un altro il suo ruolo: ha un trono da conquistare ed un regno da reclamare.  Per Dany non ci sono dei che si palesano a ricordarle tutto questo, ma non c'è ne è bisogno, perchè alla fine è lei stessa, ad abbandonare tutto ciò per compiere il proprio destino.  
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è interessante notare anche le differenze sostanziali: Mentre Enea nell'opera rappresenta archetipo dell'uomo obbediente agli dei e umile di fronte alla loro volontà, Dany è il suo opposto. Mentre il primo si lascia trascinare dalla volontà divina, accettando il proprio destino a testa bassa Dany è un personaggio che non segue altre volontà, se non la propria.
Notevole anche l'accostamento con Enea come capostipite del grande Impero Romano e fondatore di Roma, quindi un inizializzatore  e Dany come ultimo drago, l'ultima discendente di una grande dinastia, quella Targaryen, fondatrice della città di Approdo del Re.
Chiudendo qui la questione (ma se qualcuno ha altri punti da aggiungere o togliere, dica pure) passo direttamente al mito greco.
ZEUS ED ERA COME ROBERT E CERSEI
Questa era facile. Robert con il suo carattere socievole, allegro, sempre pronto alla rissa e alla baldoria, ricorda il Dio dei Fulmini e Padre degli Dei. In tante della versioni che parlano di Zeus, il suo carattere e modo di porsi, lo allineano molto bene a Robert: L'amore per le donne, i tanti figli illegittimi, i momenti di generosità e di ira, il suo matrimonio con una donna simile a Cersei. Ma non solo. Zeus, esattamente come Robert, partecipò e vinse una Guerra di Ribellione. Il nemico in questo caso è ancora un parente ( suo padre Crono) mentre Robert era in guerra contro la famiglia di sua nonna, ma sempre di famiglia si parla. Poichè una profezia ( si di nuovo XD) aveva predetto che Crono sarebbe stato ucciso da uno dei suoi figli, esso decise di mangiarseli appena nati. Zeus, l'ultimogenito fu salvato dalla madre e crebbe con l'obbiettivo di salvare i fratelli e spodestare il padre. Il salvataggio di questi funzionò, ed ebbe così luogo una Ribellione contro Crono da parte dei suoi stessi figli, guidati appunto da Zeus. Questi vinsero e il Padre degli dei ed i suoi fratelli ( Stannis e Renly?) Ade e Poseidone si spartirono i regni, ed infine Zeus si sposò con la sorella Era.
Come si vede ci sono altre analogie, non solo con la figura di Robert, ma anche della saga di Martin:
Il carattere di Zeus simile a Robert
La casualità dell'avere due fratelli, di cui uno (Stannis) che lo ha aiutato nella guerra di Ribellione
La presenza di profezie, cosi care anche a Martin in tutta l'opera.
una guerra famigliare (padre contro figli e parenti contro parenti)
Il matrimonio incestuoso
Era invece, viene descritta nei miti, con un carattere che ricorda Cersei: volitiva, aggressiva, viziata, amante del lusso, presuntuosa, vendicativa. Ma anche forte, decisa e determinata. Era come Cersei, è risoluta nel perseguire le proprie azioni, che siano una vendetta verso un figlio illegittimo del marito, o nell'organizzare complotti e tranelli. Molto gelosa dei tradimenti del marito, odiava soprattutto Eracle , suo figliastro in quanto era il preferito di Zeus. La natura umana dell'eroe portò Era a odiare tutto il genere umano: conosciuta come la più vendicativa degli dei, spesso usava gli uomini come autori del suo volere distruttivo. Interessante anche, il fatto che Era nella mitologia è considerata la dea del matrimonio, della fedeltà coniugale e del parto, tutte tematiche affrontate nell'arco narrativo di Cersei.
ROBERT STANNIS E RENLY COME ZEUS ADE E POSEIDONE
Il mito è per sua natura non certo, anche per quanto riguarda la nascita degli dei. Mentre la fonte più accreditata da Zeus, come ultimo nato, rimane confusa su chi sia il secondo figlio maschio: alcune versioni dicono Poseidone, altre Ade. Tralasciando la cronologia della nascita, si potrebbe accostare Ade, a Stannis.
Il Signore degli Inferi, viene descritto con un personaggio serio, come un uomo tenebroso, barbuto, freddo (ma mai cattivo). Alle festicciole organizzate nell'Olimpo dai suoi fratelli, preferiva il suo Regno, da cui usciva in rare occasioni. L'aiuto di Ade è stato fondamentale per Zeus durante la Ribellione: grazie al suo elmo che rendeva invisibili, il futuro Signore dell'Oltretomba, riuscì a rubare le armi al loro nemico/padre e fu sostanzialmente lui a catturarlo e consegnarlo a Zeus. Finita la guerra, i tre fratelli (Zeus, Ade e Poseidone) si spartirono i Regni e al Nostro toccò gli Inferi, regno che nessuno avrebbe voluto.
Come si vede, si può collegare:
La caratterizzazione caratteriale simile a Stannis
L'avversione che il The Mannis ha, per tutte le questioni legate alla corte, banchetti, e feste.
L'aiuto che diede a suo fratello Robert durante la guerra di Ribellione e anche negli anni successivi.
Il senso del dovere e la fedeltà verso il suo Re e fratello, che gli impedisce di reclamare più fortune a causa del suo aiuto o di creare scompiglio quando gli viene dato meno di quanto gli spetta. ( Mi riferisco alla cessione di Capo Tempesta a Renly da parte di Robert, mentre a Stannis gli viene data Roccia del Drago)
A questo punto, logica vuole che anche Renly trovi il suo corrispettivo in Poseidone, almeno per collegare tutti i fratelli. Tuttavia, ammetto di non trovare abbastanza corrispettivi.
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BRIENNE DI TARTH ED IL MITO DI ATLANTA
Secondo il mito Atlanta venne abbandonata da suo padre che desiderava un maschio. Cresciuta nei boschi da un orsa mandata dalla dea Artemide, la ragazza imparò a combattere e cacciare. Decisa a far vedere il proprio valore, fu l'unica donna a partecipare alla famosa Spedizione degli Argonauti ( secondo alcune versioni, Giasone il capo di questa, rifiutò la sua presenza). La riuscita della missione procurò ad Atlanta un grande riconoscimento sia sociale che familiare: il padre la riconobbe dopo anni, e decise di riprenderla in famiglia e farla sposare. La ragazza però, rifiutò tutti i corteggiatori, stabilendo che solo chi sarebbe riuscito a batterla in una gara di corsa, sarebbe stato suo marito, ma se i corteggiatori avessero fallito, sarebbero morti. Alla fine, Melanione innamoratissimo di lei, chiese aiuto alla dea dell'amore Afrodite, che gli donò delle mele d'oro, ordinandogli di farle cadere per terra durante la corsa. E cosi accadde: Atlanta rallentò e si fermò incuriosita, permettendo a Melanione di vincere la gara e prenderla in moglie. Il mito si conclude con i due sposini, tramutati in leoni da Afrodite stessa, infuriata con loro per averli scoperti ad amoreggiare nel suo tempio.
Dunque... qui abbiamo alcune cose:
Il tema dell' uomo/donna come erede o da far sposare che rientra anche nella storyline di Brienne. Brienne, per chi se lo fosse scordato, è l'unica figlia di Lord Tarth. Nella sua storia, viene detto che suo padre, tentò di farle sposare diversi signori, ma non fu mai portato a termine nulla.
Il meccanismo del torneo o gara di corsa che sia Atlanta che Brienne usano per "scremare" i loro corteggiatori. Brienne, dopo che il suo terzo corteggiatore le intima la sottomissione una volta sposati, lo sfida a duello, decretando che solo se sconfitta accetterà il suo volere. Il tutto finisce con Brienne che spezza la clavicola, due costole ed il fidanzamento.
La presenza del concetto del valore, combattimento e volontà che riecheggia sia nell'arco di Brienne, sia nella presenza di Atlanta come unica donna tra gli Argonauti.
La questione della femminilità, tanto cara nella storia di Brienne ed usata come trucco da Afrodite.
La presenza del leone nella parte finale del mito. Anche se non si approva o non si vede la relazione Jamie/Brienne, è centrale il personaggio del Leone nel suo arco narrativo.
Il fatto che entrambe le due donne, siano guerriere e non Lady. Mentre una sceglie la strada del combattimento, come desiderio personale nonostante possa benissimo essere una nobildonna ricercata, data la sua bellezza, Brienne è "quasi costretta" dal destino ad essere una combattente. La sua stazza, la sua fisicità, i suoi modi, la trascinano verso un modello guerriero.
TORTE E FIGLI
Concludo questo viaggio nel mito greco, con la famosa scena di Arya che serve a Walder Frey una torta condita con i suoi figli, che non solo è diversa nei libri, ma è ripresa da un altro mito greco: quello di Tieste.
Questo mito si riallaccia a quello della maledizione degli Atridi ( Agamennone e Menelao) secondo cui i membri di questa famiglia si sarebbero uccisi tra di loro. Tieste e suo fratello Atreo , padre di Agamennone e Menelao appunto, si contendevano il trono di Micene. Dopo varie guerre e battaglie e dopo varie morti di familiari, il trono fu preso da Atreo e il fratello si consolò, portandosi a letto la moglie del fratello. Quando Atreo lo venne a sapere, uccise i suoi nipoti e poi invitò il fratello a cena, sotto la scusa di cedergli metà del regno. Tieste accettò l'invito e al banchetto vennero serviti e mangiati i suoi 7 figli.  Alla fine del pasto il fratello gli mostrò la testa, i piedi e le mani dei bambini, cosicché il padre dei piccoli capì cosa aveva appena mangiato.
Il mito continua con un susseguirsi di incesti, figli ritrovati e altre morti familiari, che a noi in questo momento, non interessano. In sintesi:
Offendere l’ospitalità sacra a Zeus, tuttavia, danneggiando un ospite sotto il proprio tetto, è una colpa che difficilmente si cancella. Atreo sarà ucciso dal nipote Egisto, cresciuto come un figlio; Agamennone, su consiglio di un oracolo, sacrificherà su un altare la figlia Ifigenia prima di partire per Troia, gettando il seme della propria fine: morirà nel suo bagno (vedi Tywin Lannister) per mano del già citato Egisto in combutta con Clitemnestra, moglie fedifraga e rancorosa di Agamennone, in cerca di vendetta per la figlia. A sua volta la regina di Micene troverà la morte per mano del suo stesso figlio Oreste, finché la catena di sangue sarà spezzata per volere divino. 
Quello che mi preme sottolineare è:
Nella serie tv è Arya che, dopo aver ucciso i figli di Walder, gli serve i figli dentro una torta. Qui volendo, potremmo collegarci non solo la mera vendetta, ma il valore emotivo e familiare che ha questa scena. Arya, figlia di Cat e sorella di Robb, uccide e serve a Walder i suoi stessi figli. Tutto ciò rimane in un ottica molto familiare, come una questione lasciata aperta tra casa Stark e casa Frey. Nei libri è invece Lord Manderly, che offre ad alcuni membri di casa Frey, le carni dei loro figli, ospiti nella sua casa.
é interessante notare che la storia di servire i figli al nemico, sia "famosa" anche a Westeros:
Il Cuoco dei Topi aveva cucinato il figlio del re andalo in un grande stufato con carote, cipolle, funghi, tanto sale e pepe e abbondante pancetta affumicata, il tutto annaffiato da un robusto rosso dorniano. Dopo di che aveva servito il manicaretto al padre, che ne aveva lodato il sapore, chiedendone una seconda porzione. Ma in seguito gli dèi avevano tramutato il cuoco in un mostruoso topo bianco, condannandolo a divorare la sua prole. Era da quell'epoca che il Cuoco dei Topi vagava per il Forte della Notte, nutrendosi dei propri figli, senza che la sua fame potesse mai placarsi.
"Non fu per il suo delitto che gli dèi lo maledissero" spiegava la vecchia Nan "né per aver servito al re andalo lo stufato fatto con la carne del figlio. Qualsiasi uomo in fondo ha il diritto di vendicarsi. No, fu per aver assassinato un ospite sotto il proprio tetto.
E questo gli dèi non lo possono perdonare."
Questa è una leggenda che la Vecchia Nan racconta a Bran, durante la sua convalescenza subito dopo essere caduto.
Il punto sopra ci ricollega alla questione dell'ospitalità. Questa tematica è molto presente in letteratura: viene punito chi non osserva questa regola o chi la tradisce. Mi domando se anche Lord Manderly verrà punito per non aver rispettato questa osservanza.
Finisce qui, questa seconda parte. Non so se farò mai un continuo o se mi sposterò verso altre mitologie..vedremo. ;-)
Se avete altri miti o idee da aggiungere o modificare..dite pure.
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