#cosi schiocco
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꒦꒷⚠️ the smiler tickle headcanøns! >//< 🖤💛꒷ ꒦
🇮🇹:lui é ler-learning switch
(🇮🇹:questa é la prima volta che faccio un hc sull solletico viprego lui é cosi carino •//• 💕)
🇺🇸:His is a ler-learning switch
(this is the first time that i make a tickle hc pls he is so cute •//• 💕)
ʚ LER ~ 🎀 soft🇮🇹:giocherellole 🇺🇸:playfull ɞ
꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷꒦꒷
🍪 🇮🇹:ooo~ lui é davvero bravo a farti il solleticino~ -//-
💌 adora farti il solletico con le sua armi solleticose é soffice chiamate "the giggler" >//<
🍼 "awww sei adorabile piccolx sorisso" "cochy cochy coo~ ^//^ " "penzi di resistere? Sono the smiler quindi il solletico continuera~!"
🎀 adora fare il solletico sulla pancia e schiena °//°
🫁 adora sgranocchiare i carini~
꧁༺-----☆-----༻꧂
🍪 🇺🇸:ooo~ he is very good to tickle u~ -//-
💌 he love tickling u w his ticklish n fluffy weapons called "the giggler!" >//<
🍼 "awww r u adorable lil smile" "cochy cochy coo~ ^//^" "u think u can resist? i'm the smiler so the tickling will continue~!"
🎀 he love tickling tummies n backs °//°
🫁 love nibbling the cuties~
-`♡´- LEE (SOFT 🇮🇹:SCHIOCCO 🇺🇸:SILLY) -`♡´-
🫀 🇮🇹:Oh mio dio quanto é adorabile!! ૮꒰ྀི⊃⸝ ⸝ ⸝⊂꒱ྀིა
🦴 lui ADORA quando i ler/switches li fanno il solleticino!! °//°
🫧 dall 19% lui é extra solleticoso!! ///
🐾 soffre il solletico da pertutto povero patatino!! /// 💕💕💕
💢 la sua risatta e mega adorabile e schioccina >//<
🧠 "le tue mani sono cosi calde >//w//<"
🧸 adora tantissimo farsi solleticare sull suo pancino dai ler/switches ♡︎//♡︎
🌈 il solletico lo fa cosi felice che muove la sua coda MAMMA MIA!! 😭💕
🧼 il suo pancino é cosi morbido!! ///
🎧 adora gli abracci,coccole,strofinate baccetti solleticose~
💉 dopo che li hai solleticato cosi tanto ti accarezza la test ti da un baccio su la tua testolina e ti dice "grazie per avermi fatto il solletico sei adorabile e affetuosx ^//^"
(:̲̅:̲̅:̲̅[̲̅:♡:]̲̅:̲̅:̲̅:̲̅)
🫀 🇺🇸:omg how adorable he is!! ૮꒰ྀི⊃⸝ ⸝ ⸝⊂꒱ྀིა
🦴 he LOVE being tickled by the lers/switches °//°
🫧 of 19% he is extra ticklish!! ///
🐾 he is ticklish everywhere poor cutie patootie!!! /// 💕💕💕
💢 his laugh is mega adorable w cutes giggles n silly chuckles >//<
🧠 "ur handa r so warm! >//w//<"
🧸 he love being tickled by his tummy by the lers/switches ♡︎//♡︎
🌈 tickle make him happy that he wang his tail OMG!! 😭 💕
🧼 his tummy it's so soft ///
🎧 he love tickle hugs,cuddles n kisses~
💉 after u tickle him that much he pat u kissing ur lil head n say "thx u for tickling me ur so adorable n affectuos ^//^'
#cute gore#かわいい#carino#no kink interaction#sfw interaction only#cute#solletico#awww this is so cute#:3#tw blo0d#the smiler tickle#tickle headcanons#cute boys#baby boy#ticklish boy#soft tummy#soft tickle#soft ler#palyfull ler#soft lee mood#gacha community#tadc zooble#gooseworx#glitch productions#ale's fav lees 🎀#soft ler mode actived~#cute giggle#don't send me trace to d34th!!#minor supporter interaction only#tw g0r3
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Pt.2
E succede all'improvviso.
Nemmeno il tempo di uno schiocco di dita che ci sei già dentro.
Poi passa.
Niente resta per sempre.
Il tempo sembra allungarsi come una conversazione noiosa, ma una conversazione la puoi sempre abbandonare, gli attacchi di panico restano finché vogliono loro.
Dicono che durino in media dieci minuti e mi vien da ridere pensando a quelle volte in cui sono rimasta anche un'ora buona, se non di più, paralizzata nel mio corpo a galleggiare.
Ti credi cosi debole.
Ma ogni volta ce la fai.
È solo che, lo sai, la gente ti guarda in uno strano modo, tanti non capiscono.
Certe cose vanno vissute ma tu non augureresti a nessuno di vivere e morire più volte in un giorno.
Hai pensato di trovarti in un mondo fatto di cristallo e non ti sei resa conto di esserti chiusa in una boccia di vetro, quella dei pesci rossi.
In una gabbia.
Stretta e fragile.
Alla fine, l'ansia è paragonabile alla pioggia.
Magari ora è sereno ma sai bene che prima o poi pioverà.
Potrebbe piovigginare oppure venire giù il cielo.
È imprevedibile ma è certa.
Non puoi lasciare che tutto giri attorno a lei. Se c'è il sole, devi godertelo.
Arriva un momento in cui ti stendi, chiudi gli occhi e il mondo si fa di colpo pesante.
La chiamano ansia, ma quel nome non fa abbastanza paura.
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Mi sono resa conto di aver parlato poche volte in prima persona nei miei post e inoltre non mi sono mai presentata forse per paura…
Mi chiamo Erica e ho 23 anni. A volte mi sento un sole immenso..altre volte mi sento come se fossi sul fondo del mare e non riuscissi più a salire. Ho una sorella e molti animali che riescono un po’ a curare le mie ferite soprattutto la mia gattina lilli. Scrivo sul mio diario e scrivo qui i miei pensieri perché è l’unico posto dove mia madre non possa leggere tutto ciò sennò direbbe “dai Erica basta con queste cose tristi, ti devi riprendere” come se fosse facile riprendersi con uno schiocco di dita. Mio padre non vive più con noi e questo mi ha procurato un cazzo di crollo mentale psicologico enorme. Soffro di depressione e vedo quasi tutto nero…non riesco a vedere colori nella mia vita e non riesco ad ammettere e accettare di essere malata per piter finalmente andare avanti. È stato cosi difficile che ho perso tutte le lacrime, e adesso davvero non riesco nemmeno più a piangere come se fossi diventata dinuovo apatica ,il che mi fa paura perché so come sono quando divento così…allontano tutti e mi chiudo dentro queste 4 mura che chiamo “camera mia” senza uscire, senza amici,senza luce,senza sole che entra al mattino. Qui dentro è sempre buio perché dentro la mia cazzo di vita è tutto buio e ogni giorno provo a stare bene per chi mi vuole bene..ma non riesco mai a stare bene per me stessa,non riesco proprio. Questa sono io,una 23enne un poco così…
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Settimana #vegan di avvicinamento #quaresima.. Tre, tramezzini prosciutto e funghi, interno dato a gatti, e pane messo cucinare con valeriana pomodoro finocchio, e oggi domani zuppa, da martedì si torna in studio e vai di zuppe vellutata di carote e zucche , 2, e zuppa di cereali e legumi, 2....chi mangia morti é morto e non entrerà mai nel #regnoDelVivente.... Vito vivo vivente... Ste merde #stranieri di mio palazzo mi forano ruote di bici un giorno si e un giorno no, oggi hanno passato il limite, ammoniaca sui vestiti stesi lavati per farli sembrare odore di gatto, ma NOI SIAMO BARESI, ci devi uccidere per rubarci la casa, è unico Modo, ma fallo al primo colpo OPPURE MUORI TU TUOI FIGLI NIPOTI E CHI CAXXO TI PORTI APPRESSO, denunceremo tutti x stalking e atti persecutori, se amministratore non si muove, anche lui, chi tace acconsente, significa che sopra stranieri ci mangia, ci guadagna, VUOL DIRE AUMENTEREMO INTENSITÀ PREGHIERE E DIGIUNO PER FAR GROSSE MALATTIE E ALTRE SFIGHE ENORMI COSI vedrai che hanno altro che pensare che miei gatti... Non risparmiare neanche loro bimbi, PADRE MIO colpiscili ovunque! Tanto finora chi mia ha rotto il cazzo qui a Torino, palazzo o fuori uomo o donna straniero o italiano, qualsiasi suo mestiere, ha sempre perso CASA LAVORO FAMIGLIA e malattie grsvi a loro cari, non tutti sono uguali e si fanno trattare da fessi, senza reagire, non sono vostro fratello SONO CHI VI HA FATTO E vi tolgo quando voglio con uno schiocco di dita... Occhio... (presso Turin, Italy) https://www.instagram.com/p/B8nuPDTJ8xB/?igshid=u2nghuw4e1d1
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28/05/2017 ore 11.23 PM
Tutto mi scivola addosso e niente mi sfiora, come se niente avesse più importanza, come se non esistessi più. Le cose accadono e basta. Sia belle che brutte, e io sono lì ferma, immobile. Ho smesso di reagire, non mi importa più di nulla, nemmeno di me stessa. Questo posto mi sta uccidendo e immagino qualche altro luogo in cui potrei stare bene, ma non mi accorgo che è questa gente ad uccidermi, che è questo mondo ad essere sbagliato. E io dal mondo non posso scappare, se non uccidermi. Ma sarebbe troppo pietoso e quindi continuo a stare qui, immobile, a guardare gli altri vivere, mentre io sono ferma ad osservare. Vorrei non sentirmi così: così sbagliata, così insofferente, così inutile. Ho provato in mille modi di cambiare, di fare ciò che mi rende felice, ma alla fine sbaglio tutto, non riesco mai a raggiungere i miei obbiettivi. Spesso sono cosi sbadata, da mandare tutto a puttane, e cosi sono finita a limitarmi a guardare, e mi lascio scorre tutto addosso. Non ho più l'ansia di una nuova giornata, di andare male a scuola, di essere interrogata o di fare qualcosa di errato, non ho più paura di fare qualcosa che ai miei genitori non va bene, non ho più paura di fare qualcosa di schiocco, di sbagliato, di pericoloso. Mi sento viva solo quando faccio queste cose, quando faccio qualcosa di "sbagliato" ecco perché lo faccio, ma dopo passa tutto e si ritorna alla solita vita. La vita va sempre avanti,non si ferma mai e io involontariamente cambio (anche il mio pensiero), ma le persone, beh le persone restano sempre delle teste ci cazzo uguali, se non peggiorano, anzi con il passare de tempo mi accorgo di quanto la gente in questo mondo faccia schifo. Ed è forse qui che sbaglio sempre, cioè non è il mondo a far cagare sono le persone che ci abitano sopra a renderlo cosi merdoso (scusate per la parola). Ma purtroppo non posso ucciderle tutte, perché rimarrei da sola e le persone non sono fatte per stare da sole (e nemmeno io, anche se ci provo), ma tutti hanno bisogno di qualcuno, e pure io. E poi alla fine io sono una di loro, una di quelle persone merdose e contribuisco a rendere cosi schifo questo mondo, come anche tu che stai leggendo.
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Immagino che un giorno tocchera' a me spogliarti. Slegare i tuoi capelli e lasciare che si poggino con audacia sulla tua schiena. Cosi' dal nulla. Tra la leggerezza delle mie mani che sbottona il secondo bottone della tua camicia bianca e i tuoi sospiri sempre piu' a rilento. Immagino che tocchera' a me fermare il tempo e baciarti la fronte e poi il polso sinistro prima di togliere i bottoni. Cosi' solo per farti attendere un momento. Prima che io possa sfiorare la forma delle tue labbra con le dita. E allungare le tue braccia per sfilare via la camicia e lasciarla cadere come neve al suolo. Cosi' tocchera' a me guardarti negli occhi e per un momento lasciare al silenzio che divide le nostre labbra lo spazio necessario per scandire in altri modi il tempo. Immagino che il silenzio sara' spezzato in due dallo schiocco del distacco delle nostre labbra ma non prima di un lieve morso. E immagino che ti spostero' con cautela i capelli dietro l'orecchio destro, prima di affondare le labbra sul tuo collo e lasciarti andare ovunque tu voglia per un momento. Cosi' per poi riprendere la tua vita e poggiarla alla mia. In una danza lenta ma costante. E poi dopo tanta lentezza verra' il momento dove le mie dita percorreranno la tua pelle. Tra il centro delle tue emozioni e il centro del mondo. Ma non prima di aver lasciato qualcosa che sappia di eternita' sulla tua costola sinistra. E immagino che tocchera' prenderti con mostruosa gentilezza per mano e farti entrare in vasca e porgerti un bicchiere di vino. Lasciare che il tuo rossetto rimanga impresso sul bordo e poi ripoggiarlo lontano. E con audacia accarezzare la tua pelle. Mentre il tuo sguardo scruta dentro i miei occhi e il tuo corpo si abbandona alla lentezza delle mie mani. Finché non mi tirerai a te e mi lascerai senza fiato. Un bel giorno dopo tanto patire. Ricorderai d'avermi atteso tanto e avrai negli occhi un rapido sospiro.
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Eccomi qua nel giorno più brutto della mia vita a scrivere su tumblr perché non riesci più ad aprirti con nessuno dove ti svegli alle 4.00 del mattino con un groppo di ansia che ti stringe lo stomaco e lo strizza. Non capisci da dove viene tutto questo male e inizi a pensare a duecento cose diverse, cerchi di capire la fonte di tutto ciò, ma è brutto pensare con menti diverse, i pensieri si sovrastano tra di loro differenti menti pensano in modo diverso e ti soffocano la testa con teorie opposte tra di loro e stai solo peggio di prima, più pensi piu ti crei dubbi, meno pensi e più ti convinci di stare bene, e quante volte ho ripetuto "sto bene" "sta volta mi sono aiutata da sola" "l'ho combattuta finalmente ci sono riuscita" e stai bene veramente perché hai buttato fuori dalla tua vita tutte le persone che ti volevano bene e a cui volevi bene, amici moroso familiari ecc, l'amore e il bene verso le altre persone ti rende debole, rende fragile davanti a un mondo che non vede l'ora di prenderti per le tue debolezze più grandi e sbatterti ancora più a terra di quello che sei. Stai bene o almeno lo credi ma poi boom, ti svegli come oggi, ti sei svegliata tante volte triste e desolata ma mai come oggi, senti da subito qualcosa che è diverso dalle volte precedenti, scacci via i pensieri, non le vuoi sentire quelle voci, le soffochi ma loro urlano dentro e bruciano più le soffochi più piantano le unghie e ti lacerano da dentro... Non riesci più a farle tacere e ormai hai allontanato tutti, prima uscivi ti svagavi riuscivi a non ascoltarle, ma poi arriva sabato, bevi così tanto che vomiti ti riprometti di essere forte ma crolli, devi dormire a casa dei tuoi amici, tornare a casa ma ti senti a disagio sempre di troppo, ti senti l'elemento debole del gruppo sempre a piangerti addosso e più vedi che nessuno può aiutarti più ti isoli a tal punto di sentirti costretta a uscire dalla casa e scappi da sola in mezzo a un campo e ti siedi, inizi a implorare che sia solo tutto frutto dell'alcool ma non è cosi, seii veramente li da sola a piangere e a parlare ad alta voce di ogni tuo problema con il vuoto ed è brutto voler chiedere aiuto e non riuscire a farlo, pensare che nessuno ti capirà mai o essere diventata ancora più chiusa di prima... Prima almeno avevi quelle due persone a cui parlavi senza problemi di ogni tua singola preoccupazione paura, pensiero suicida adesso hai allontanato anche loro ormai mi parlate e nemmeno più vi ascolto, dovete farmi ogni volta quel fastidioso schiocco con le dita sulla faccia e farmi la stessa domanda 3 volte prima che io mi accorga che state parlando. Avrei voluto chiedervi aiuto ma è tardi... Oggi è arrivato, ti svegli, il groppo di emozioni che ormai non riesci più a esternare è pieno e si sta muovendo nel tuo stomaco, sembrano farfalle ma sono termiti che divorano tutto da dentro, senti un vuoto, non vuoi più urlare ne chiedere aiuto, non senti più niente, non pensi più a niente, rimangono solo le voci, è sparita l'ansia, sei sparita tu.
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Vini della Liguria
Vini della Liguria
Nessuno conosce il numero esatto dei ” nostralini ” prodotti in Liguria.
Per “nostralino” s’intende il vino ottenuto dall’ammostamento di tutte le uve di un vigneto, siano esse bianche o nere, mescolate cosi come capita. Ogni paese della costa o delle colline ha tutta una gamma di tali vinelli perché ciascun viticoltore fa il suo; nel complesso risultano passanti, graziosi, profumati, beverini, capaci di soddisfare la sete senza tagliare le gambe. L’amatore che li voglia degustare deve cercarli a Recco, Camogli, Moneglia, Chiavati, Lavagna, Sestri Levante, Balano, Arcola, Framura, Bonassola, Finale Ligure, Levanto, Albenga, Ventimiglia, San Remo.
Il più celebre dei vini liguri è il Bianco delle Cinque Terre.
La sua zona tipica abbraccia i terreni rocciosi e a picco sul mare di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore, Manarola, tra Capo Mesco e il promontorio di Cavo in provincia di La Spezia. Di antica fama, lo ricordano Boccaccio e Petrarca, D’Annunzio, Carducci e Pascoli. Nel 1907 la regia nave Roma fu varata con una bottiglia di questo bianco offerta da Luigi Bonati, amico e fornitore del Pascoli.
Vini liguri da accompagnare al pesce.
Il Cinque Terre secco da pesce, c’è il tipo liquoroso da seconde mense, chiamato Sciacchetrà dal soffio e dallo schiocco che si producono sturando la bottiglia, giallo opulento o bruno se fortemente invecchiato, ad alta gradazione alcoolica, giudicato da Andrea Bacci, medico personale di Sisto V, « utilissimo a sani e a malati». Spezzini sono i bianchi di Marinasco, Biassa e Campiglia, della provincia il bianco e il rosso di Sarticola. Il Genovesato ha tre bianchi, il Polcévera, il Coronata e il Portofino, tutti in quantità assai limitata. Comuni alle province di Imperia e Savona restano il Vermentino, il Pigato, il Rossese. Il Vermentino e il Pigato occupano tra i bianchi da pesce liguri una posizione di rilievo per il loro sapore secco, la media gradazione alcoolica, il delicato profumo; il primo, con una lieve stagionatura, può benissimo rivaleggiare con i migliori vini renani. Il Rossese, rubino più o meno chiaro, odoroso di fragola, asciutto o abboccato, vena amara, sapido, dodici gradi, invecchia bene e va catalogato tra le bevande d’arrosto.
Savona.
Esclusivi del Savonese rimangono il bianco Limassina e il rosso Barbarossa, l’uno sottile e sapido, l’altro pieno e saporoso.
leggi tutto https://bit.ly/3iac7Y8
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Vini della Liguria
Vini della Liguria
Nessuno conosce il numero esatto dei ” nostralini ” prodotti in Liguria.
Per “nostralino” s’intende il vino ottenuto dall’ammostamento di tutte le uve di un vigneto, siano esse bianche o nere, mescolate cosi come capita. Ogni paese della costa o delle colline ha tutta una gamma di tali vinelli perché ciascun viticoltore fa il suo; nel complesso risultano passanti, graziosi, profumati, beverini, capaci di soddisfare la sete senza tagliare le gambe. L’amatore che li voglia degustare deve cercarli a Recco, Camogli, Moneglia, Chiavati, Lavagna, Sestri Levante, Balano, Arcola, Framura, Bonassola, Finale Ligure, Levanto, Albenga, Ventimiglia, San Remo.
Il più celebre dei vini liguri è il Bianco delle Cinque Terre.
La sua zona tipica abbraccia i terreni rocciosi e a picco sul mare di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore, Manarola, tra Capo Mesco e il promontorio di Cavo in provincia di La Spezia. Di antica fama, lo ricordano Boccaccio e Petrarca, D’Annunzio, Carducci e Pascoli. Nel 1907 la regia nave Roma fu varata con una bottiglia di questo bianco offerta da Luigi Bonati, amico e fornitore del Pascoli.
Vini liguri da accompagnare al pesce.
Il Cinque Terre secco da pesce, c’è il tipo liquoroso da seconde mense, chiamato Sciacchetrà dal soffio e dallo schiocco che si producono sturando la bottiglia, giallo opulento o bruno se fortemente invecchiato, ad alta gradazione alcoolica, giudicato da Andrea Bacci, medico personale di Sisto V, « utilissimo a sani e a malati». Spezzini sono i bianchi di Marinasco, Biassa e Campiglia, della provincia il bianco e il rosso di Sarticola. Il Genovesato ha tre bianchi, il Polcévera, il Coronata e il Portofino, tutti in quantità assai limitata. Comuni alle province di Imperia e Savona restano il Vermentino, il Pigato, il Rossese. Il Vermentino e il Pigato occupano tra i bianchi da pesce liguri una posizione di rilievo per il loro sapore secco, la media gradazione alcoolica, il delicato profumo; il primo, con una lieve stagionatura, può benissimo rivaleggiare con i migliori vini renani. Il Rossese, rubino più o meno chiaro, odoroso di fragola, asciutto o abboccato, vena amara, sapido, dodici gradi, invecchia bene e va catalogato tra le bevande d’arrosto.
Savona.
Esclusivi del Savonese rimangono il bianco Limassina e il rosso Barbarossa, l’uno sottile e sapido, l’altro pieno e saporoso.
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Nessuno conosce il numero esatto dei ” nostralini ” prodotti in Liguria.
Per “nostralino” s’intende il vino ottenuto dall’ammostamento di tutte le uve di un vigneto, siano esse bianche o nere, mescolate cosi come capita. Ogni paese della costa o delle colline ha tutta una gamma di tali vinelli perché ciascun viticoltore fa il suo; nel complesso risultano passanti, graziosi, profumati, beverini, capaci di soddisfare la sete senza tagliare le gambe. L’amatore che li voglia degustare deve cercarli a Recco, Camogli, Moneglia, Chiavati, Lavagna, Sestri Levante, Balano, Arcola, Framura, Bonassola, Finale Ligure, Levanto, Albenga, Ventimiglia, San Remo.
Il più celebre dei vini liguri è il Bianco delle Cinque Terre.
La sua zona tipica abbraccia i terreni rocciosi e a picco sul mare di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore, Manarola, tra Capo Mesco e il promontorio di Cavo in provincia di La Spezia. Di antica fama, lo ricordano Boccaccio e Petrarca, D’Annunzio, Carducci e Pascoli. Nel 1907 la regia nave Roma fu varata con una bottiglia di questo bianco offerta da Luigi Bonati, amico e fornitore del Pascoli.
Vini liguri da accompagnare al pesce.
Il Cinque Terre secco da pesce, c’è il tipo liquoroso da seconde mense, chiamato Sciacchetrà dal soffio e dallo schiocco che si producono sturando la bottiglia, giallo opulento o bruno se fortemente invecchiato, ad alta gradazione alcoolica, giudicato da Andrea Bacci, medico personale di Sisto V, « utilissimo a sani e a malati». Spezzini sono i bianchi di Marinasco, Biassa e Campiglia, della provincia il bianco e il rosso di Sarticola. Il Genovesato ha tre bianchi, il Polcévera, il Coronata e il Portofino, tutti in quantità assai limitata. Comuni alle province di Imperia e Savona restano il Vermentino, il Pigato, il Rossese. Il Vermentino e il Pigato occupano tra i bianchi da pesce liguri una posizione di rilievo per il loro sapore secco, la media gradazione alcoolica, il delicato profumo; il primo, con una lieve stagionatura, può benissimo rivaleggiare con i migliori vini renani. Il Rossese, rubino più o meno chiaro, odoroso di fragola, asciutto o abboccato, vena amara, sapido, dodici gradi, invecchia bene e va catalogato tra le bevande d’arrosto.
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Nessuno conosce il numero esatto dei ” nostralini ” prodotti in Liguria.
Per “nostralino” s’intende il vino ottenuto dall’ammostamento di tutte le uve di un vigneto, siano esse bianche o nere, mescolate cosi come capita. Ogni paese della costa o delle colline ha tutta una gamma di tali vinelli perché ciascun viticoltore fa il suo; nel complesso risultano passanti, graziosi, profumati, beverini, capaci di soddisfare la sete senza tagliare le gambe. L’amatore che li voglia degustare deve cercarli a Recco, Camogli, Moneglia, Chiavati, Lavagna, Sestri Levante, Balano, Arcola, Framura, Bonassola, Finale Ligure, Levanto, Albenga, Ventimiglia, San Remo.
Il più celebre dei vini liguri è il Bianco delle Cinque Terre.
La sua zona tipica abbraccia i terreni rocciosi e a picco sul mare di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore, Manarola, tra Capo Mesco e il promontorio di Cavo in provincia di La Spezia. Di antica fama, lo ricordano Boccaccio e Petrarca, D’Annunzio, Carducci e Pascoli. Nel 1907 la regia nave Roma fu varata con una bottiglia di questo bianco offerta da Luigi Bonati, amico e fornitore del Pascoli.
Vini liguri da accompagnare al pesce.
Il Cinque Terre secco da pesce, c’è il tipo liquoroso da seconde mense, chiamato Sciacchetrà dal soffio e dallo schiocco che si producono sturando la bottiglia, giallo opulento o bruno se fortemente invecchiato, ad alta gradazione alcoolica, giudicato da Andrea Bacci, medico personale di Sisto V, « utilissimo a sani e a malati». Spezzini sono i bianchi di Marinasco, Biassa e Campiglia, della provincia il bianco e il rosso di Sarticola. Il Genovesato ha tre bianchi, il Polcévera, il Coronata e il Portofino, tutti in quantità assai limitata. Comuni alle province di Imperia e Savona restano il Vermentino, il Pigato, il Rossese. Il Vermentino e il Pigato occupano tra i bianchi da pesce liguri una posizione di rilievo per il loro sapore secco, la media gradazione alcoolica, il delicato profumo; il primo, con una lieve stagionatura, può benissimo rivaleggiare con i migliori vini renani. Il Rossese, rubino più o meno chiaro, odoroso di fragola, asciutto o abboccato, vena amara, sapido, dodici gradi, invecchia bene e va catalogato tra le bevande d’arrosto.
Savona.
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Nessuno conosce il numero esatto dei ” nostralini ” prodotti in Liguria.
Per “nostralino” s’intende il vino ottenuto dall’ammostamento di tutte le uve di un vigneto, siano esse bianche o nere, mescolate cosi come capita. Ogni paese della costa o delle colline ha tutta una gamma di tali vinelli perché ciascun viticoltore fa il suo; nel complesso risultano passanti, graziosi, profumati, beverini, capaci di soddisfare la sete senza tagliare le gambe. L’amatore che li voglia degustare deve cercarli a Recco, Camogli, Moneglia, Chiavati, Lavagna, Sestri Levante, Balano, Arcola, Framura, Bonassola, Finale Ligure, Levanto, Albenga, Ventimiglia, San Remo.
Il più celebre dei vini liguri è il Bianco delle Cinque Terre.
La sua zona tipica abbraccia i terreni rocciosi e a picco sul mare di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore, Manarola, tra Capo Mesco e il promontorio di Cavo in provincia di La Spezia. Di antica fama, lo ricordano Boccaccio e Petrarca, D’Annunzio, Carducci e Pascoli. Nel 1907 la regia nave Roma fu varata con una bottiglia di questo bianco offerta da Luigi Bonati, amico e fornitore del Pascoli.
Vini liguri da accompagnare al pesce.
Il Cinque Terre secco da pesce, c’è il tipo liquoroso da seconde mense, chiamato Sciacchetrà dal soffio e dallo schiocco che si producono sturando la bottiglia, giallo opulento o bruno se fortemente invecchiato, ad alta gradazione alcoolica, giudicato da Andrea Bacci, medico personale di Sisto V, « utilissimo a sani e a malati». Spezzini sono i bianchi di Marinasco, Biassa e Campiglia, della provincia il bianco e il rosso di Sarticola. Il Genovesato ha tre bianchi, il Polcévera, il Coronata e il Portofino, tutti in quantità assai limitata. Comuni alle province di Imperia e Savona restano il Vermentino, il Pigato, il Rossese. Il Vermentino e il Pigato occupano tra i bianchi da pesce liguri una posizione di rilievo per il loro sapore secco, la media gradazione alcoolica, il delicato profumo; il primo, con una lieve stagionatura, può benissimo rivaleggiare con i migliori vini renani. Il Rossese, rubino più o meno chiaro, odoroso di fragola, asciutto o abboccato, vena amara, sapido, dodici gradi, invecchia bene e va catalogato tra le bevande d’arrosto.
Savona.
Esclusivi del Savonese rimangono il bianco Limassina e il rosso Barbarossa, l’uno sottile e sapido, l’altro pieno e saporoso.
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Per “nostralino” s’intende il vino ottenuto dall’ammostamento di tutte le uve di un vigneto, siano esse bianche o nere, mescolate cosi come capita. Ogni paese della costa o delle colline ha tutta una gamma di tali vinelli perché ciascun viticoltore fa il suo; nel complesso risultano passanti, graziosi, profumati, beverini, capaci di soddisfare la sete senza tagliare le gambe. L’amatore che li voglia degustare deve cercarli a Recco, Camogli, Moneglia, Chiavati, Lavagna, Sestri Levante, Balano, Arcola, Framura, Bonassola, Finale Ligure, Levanto, Albenga, Ventimiglia, San Remo.
Il più celebre dei vini liguri è il Bianco delle Cinque Terre.
La sua zona tipica abbraccia i terreni rocciosi e a picco sul mare di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore, Manarola, tra Capo Mesco e il promontorio di Cavo in provincia di La Spezia. Di antica fama, lo ricordano Boccaccio e Petrarca, D’Annunzio, Carducci e Pascoli. Nel 1907 la regia nave Roma fu varata con una bottiglia di questo bianco offerta da Luigi Bonati, amico e fornitore del Pascoli.
Vini liguri da accompagnare al pesce.
Il Cinque Terre secco da pesce, c’è il tipo liquoroso da seconde mense, chiamato Sciacchetrà dal soffio e dallo schiocco che si producono sturando la bottiglia, giallo opulento o bruno se fortemente invecchiato, ad alta gradazione alcoolica, giudicato da Andrea Bacci, medico personale di Sisto V, « utilissimo a sani e a malati». Spezzini sono i bianchi di Marinasco, Biassa e Campiglia, della provincia il bianco e il rosso di Sarticola. Il Genovesato ha tre bianchi, il Polcévera, il Coronata e il Portofino, tutti in quantità assai limitata. Comuni alle province di Imperia e Savona restano il Vermentino, il Pigato, il Rossese. Il Vermentino e il Pigato occupano tra i bianchi da pesce liguri una posizione di rilievo per il loro sapore secco, la media gradazione alcoolica, il delicato profumo; il primo, con una lieve stagionatura, può benissimo rivaleggiare con i migliori vini renani. Il Rossese, rubino più o meno chiaro, odoroso di fragola, asciutto o abboccato, vena amara, sapido, dodici gradi, invecchia bene e va catalogato tra le bevande d’arrosto.
Savona.
Esclusivi del Savonese rimangono il bianco Limassina e il rosso Barbarossa, l’uno sottile e sapido, l’altro pieno e saporoso.
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Analizziamo la situazione dalla prospettiva di una ragazza. Sono sulla groppa di una cavallina con la quale non sempre riesco ad andare d'accordo, che non sempre riesco a capire. Avvicino la gamba alla sua pancia e lei parte troppo veloce senza ascoltarmi. Tira indietro le orecchie. Fa quella piccola, immancabile smontonata e foooorse è finalmente concentrata. Forse. Con movimenti minimi la indirizzo verso un ostacolo, bello e attraente quanto pericoloso e difficile, e provo a capire la situazione: siamo troppo vicine, allora mi porto indietro, siamo lontane, allora dobbiamo avvicinarci, ma non troppo, altrimenti siamo vicine e dobbiamo allontanarci, ma non troppo, altrimenti non salti piu. Trovo in qualche modo una distanza decente dall'ostacolo e per fortuna sento che le tue zampette si sono staccate dal suolo con slancio sufficiente per correggere il mio errore. Alleggerisco le redini e piego la schiena. Il momento eterno e perfetto, la sospensione a 3 metri da terra, la forza di gravità viene battuta e non può farci nulla. Poi incomincia la ricezione, ed io immancabilmente perdo l'equilibrio e finisco sul tuo collo. In una frazione di secondo recupero la mia posizione e già penso al salto successivo. Le tue orecchie indietro. Le mie labbra fischiano. Le tue orecchie non mi sentono. Acceleri l'andatura, una piccola Ferrari che fa le fusa. La tensione cresce come un fiume in piena. Le tue orecchie indietro. Movimenti invisibili ma fin troppo percettibili. Lo schiocco della lingua. Le tue orecchie indietro. Io vedo la distanza e so che l'hai vista anche tu. Prendiamo il volo un'altra volta, e poi un'altra ancora. Ogni salto è una vittoria. Ogni salto è una dimostrazione della nostra grandezza. Ogni salto mi porta piu in alto di qualsiasi stangona anoressica, ogni salto mi rende piu bella di tutte loro. Piu coraggiosa, piu guerriera. Le tue orecchie indietro. Ogni salto le tue orecchie indietro, a mo di sfida. Faccio quello che voglio io, mi dici, anche se so che non è vero, perchè fai quello che entrambe vogliamo. Conclusione: Attività difficile e rischiosa, rare soddisfazioni, libertà riguadagnata. Analizziamo la situazione dalla prospettiva di una cavalla. Non sono simpatica. Non lo sono mai stata. Ma a questa ragazza voglio bene. Ha tantissimi difetti, ma l'amore che emana lo percepisco in modo molto intenso. Non la tratto sempre bene. Ma di bene gliene voglio. A volte nemmeno capisco quello che devo fare. Ho circa 80 chili di roba sulla schiena, e pertendono che io superi un ostacolo alto un metro e trenta in maniera impeccabile. Io capisco. Ma ho paura. Ho paura di farmi male. A saltare sono io. Quelle maledette barriere le sento io negli zoccoli, non lei. Le gambe fanno male a me, non a lei. Io devo equilibrare la forza, io devo usare tutta me stessa, io rischio la vita. Perchè lo faccio? Perchè le voglio bene. Perchè sulla mia schiena non vorrei che lei, perchè solo lei mi insulta senza pensarlo davvero, solo lei mi ama anche se sono da odiare. Perchè lei non dimentica mai i biscotti a fine lezione, perchè quando non voglio lavorare non insiste, perchè quando ho mal di pancia è lei quella che sta nel box con me, cantilenando parole così dolci e leggere da farmi sentire meglio. Lo faccio perchè lei non mi picchia, ma mi accarezza. Lo faccio per quello che è il nostro piccolo rituale segreto, la sua mano chiusa a pugno che si appoggia sul mio naso ogni sera, per salutarmi. Lo faccio perchè ci apparteniamo. E lo faccio anche perchè mi piace. Perchè anche io, come lei, sono una guerriera mancata, di notte sogno le storie che lei mi racconta. Mi piace sfidare me stessa, mi piace la fatica. Mi piace tirare indietro le mie lunghe orecchie per la concentrazione, per mostrarmi forte. Mi piace avere qualcuno che capisca ciò che provo, qualcuno che capisca me, che non sono mai stata capita. Ogni salto è un calcio che non ho tirato, una corsa che non ho fatto, una libertà violata. Ogni salto è un gesto d'amore per lei, che di amore ne merita cosi tanto e ne riceve cosi poco, per lei che mi ha difesa dagli insulti della gente. Ogni salto sono io, siamo noi, occhi scuri e orecchie indietro, ogni salto è il risultato di una vita vissuta senza aiuti. Conclusione: Attività molto difficile, dove il gioco non vale quasi mai la candela e il rischio supera di gran lunga la possibilità di riuscita, ma soddisfazioni costanti, libertà condivisa e amplificata.
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