#cornuti
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Comunque io non ve volevo rovinà la giornata, ma visto che è quasi finita, ve lo dico. Oggi è la festa dei cornuti.
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Ok so i just watched this youtube video from a big-ish channel that came up in my feed. Dude talks about food, and about history, both of which are interesting to me particularly the former. Link below for anyone interested.
So he's talking about the history of Fettucini Alfredo, and how it differs from what you'd fine in an italian restaurant (or sauce bottle) in the states. I wont go over the whole history, you should watch the video for that. But y'all. I'm fucking dying over this pasta. Fettucini Alfredo got the name from some famous Italian chef who was alive during Mussolini's facist regime. But the dish itself is so old that there wasnt even a written recipe for it.
So as one would expect, the dish's original name was not Fettucini Alfredo (it just occured to me that i might be spelling fettucini wrong but idc flame me if you want, it is thr 4th afterall) but rather, was called Fettucini al burro (fettucini with butter) or, pasta dei cornuti (cuckold's pasta). This dish is so easy to whip up that Maria the chad housewife could run around and get her raviolis par boiled with anyone she wanted all day, then run home and throw this together before her husband got home and it was so tasty, he'd be none the wiser. I long for a world where i can go fuck whoever i want only to come home 15 minutes before my partners do and craft them a simple and comforting meal so good they would be unable to question my doings for the day.
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#history#food#food history#pasta dei cornuti#fettucine alfredo#fuck i knew i spelled it wrong#its cool though cause we're polyamorous and both of my partners care about my happiness#instead i have to deal with old people#they are usually pleasant but with any demographic you get some nasty and/or bigoted people#what's more american than stealing another culture's culture and claiming it for our own?#Youtube
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Jacopo Ligozzi
Cerasti cornuti in lotta (Fighting horned Cerastes). ca. 1577
#jacopo ligozzi#art on paper#illustration#stone and pigments#italian renaissance#naturalist art#african viper#old art#italian artist#uffizi galleries
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Vedo che le idee di merda da parte di un alto ufficiale dell'esercito non solo non sono tra le vostre priorità di analisi ma ci tenete a far sapere che un branco di disagiati che le condividono lo stanno prendendo al culo non solo felici di continuare a pagargli uno stipendio ma volenterosi a comperargli il libro.
Lui magari non è proprio un genio se quelle cose le pensa, ma sicuramente è più sveglio di molti di quelli che quelle idee le condividono e sono contenti di offrirgli il culo.
Perchè io lo stipendio di Vannacci lo pagavo anche prima ma sicuro non ne ero contento né prima, né tanto meno dopo e il libro non glie lo compero.
Voi al minimo siete contenti di pagargli lo stipendio (antistatalisti a fasi alterne) e magari gli comperate pure il libro.
Svegli i sovranisti anarcocap.
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Cerco gazzella su Instagram e mi spuntano foto e reel della polizia
Lo cerco in inglese come Gazelle e mi spuntano foto e reel di scarpe
Ma che palle, io volevo solo vedere quei cornuti di animali 🙄
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LIMONOV
Quando si conversa di un film, tratto da un libro, è inevitabile che qualcuno si interroghi se il film sia meglio o peggio del libro e viceversa. Allora sgombriamo subito il campo dall��equivoco: un film è un film e un libro è un libro, quindi niente paragoni. “Limonov” (il film) di Kirill Serebrennikov, se non è un capolavoro, va molto vicino ad esserlo. Com’è noto (almeno a chi ha letto il libro di Emmanuel Carrère), Eduard (Eddie) Limonov è stato un poeta, un dissidente sovietico, un rivoltoso, un sognatore, un teppista, un leader politico, ma anche un maggiordomo, un metalmeccanico, un senza fissa dimora. A raccontarne la storia (stavo per scrivere la ballata e forse non sbagliavo) è stato Emmanuel Carrère nell’omonimo libro di qualche anno fa (edito in Italia da Adelphi) e ora la stessa storia la riscrive, con grande perizia narrativa cinematografica, Kirill Serebrennikov che riesce nell’impresa di raccontare la profonda anima russa di Limonov e allo stesso tempo riesce a ritagliare, con altrettanto spessore poetico, la figura del rivoltoso, quello che considerava i lavoratori “i cornuti della storia”, quello che sta con “i rossi, i neri, i gay, i portoricani, ossia con chi non ha niente da perdere”. Limonov nel 1974 lascia l’Unione Sovietica e le ristrette vedute di un ambiente intellettuale e dissidente sempre troppo ancorato ai riti, ai temi e alla poesia della tradizione in un ambiente soffocante e privo di grandi stimoli. La sua destinazione è la New York psichedelica e decadente degli anni Settanta, dove conduce una sregolatissima vita, ma sempre innervata della sua poesia, a contatto con fotomodelle e puttane, con una po’ prevedibile, benché adeguatamente distorta, “Walk on the Wilde Side” che fa da colonna sonora. Come si dice in questi casi, Limonov ama essere rotto a tutte le esperienze sia letterarie che sessuali e in questo, occorre dire, assomiglia molto ai bohémien di ogni latitudine e di ogni periodo, ma quel che di nuovo sembra portare il suo personaggio è una non-visione del mondo, sostituita da un lucido delirio guidato da un sano desiderio di sovversione che, parafrasando Leo Trotskj potremmo chiamare “sovversione permanente”. Ma tanto è forte la sete di rivolta, tanto è irresistibile il richiamo della (santa o meno) madre Russia. Tornato nella Mosca della Perestrojka, Limonov, inquieto poeta agit-prop, anarchico e ribelle come sempre, crea un movimento bolscevico-nazionalista più vicino alla cultura punk che a quella patriottica, movimento col quale partecipò fattivamente all’assalto al parlamento di Mosca nel settembre del 1993. Del resto il KGB lo temette sempre, proprio in virtù della sua difficile collocazione all’interno di un profilo di dissidente tradizionalmente inteso. Occorre aggiungere, e non è una questione di poco conto, che il titolo originale del film è “Limonov: the ballad”, titolo che indica molto più efficacemente, che non quello della versione italiana, che Serebrennikov abbia inteso girare un film sul personaggio, più che sulla sua epoca, e che i fatti e le cronache di quegli anni non hanno avuto una specifica rilevanza, poiché in altre epoche Limonov avrebbe trovato altre motivazioni ma sarebbe rimasto un poeta dall’anima tempestosa. Ricordiamo che Serebrennikov, da sempre in contrasto col regime di Putin, è stato costretto ad interrompere la lavorazione del film a causa dell’invasione dell’Ucraina. “Se i tuoi eroi sono Jim Morrison, Lenin, Mishima, Baader, sei già membro del nostro partito…” urla Limonov al suo esercito di disperati, quanti di noi, sono potenzialmente parte del suo partito?
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Non abbiamo nulla da invidiare ale coppiette che vanno in vacanza al mare e tirano a casa cornuti e mazziati. Oppure musi lungh
Per pochi? Per molti?
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Forse però perché anch'io ero forse già qui a pochi millimetri da me e ancora mi cercavo come una talpa adolescente che non ha mai visto niente e ancora desidera. Che c'è da capire in fondo se nella vita non si mai compreso quanto abbiamo perso nella qualità di sognare e vediamo tutto a testa in giù con un coltello puntato alla gola? È l'ennesima puntata della nostra telenovela e non c'è la fine, anche se tutto sembra già deciso. Vissero tutti felici e contenti, cornuti e mazziati. Che c'è di male a ricorrere agli effetti speciali quando la nostra vita è talmente out che non ci basta più né pulirla nemmino l'omino bianco e una tanica di candeggina? Fatti coraggio sempre diceva un mio trisavolo quando per la prima volta vide il mare ed esclamò: "Il mondo fa acqua da tutte le parti e c'è pure troppo sale e poi ci muori e ti consumi. Forse però perché anch'io ero forse già qui a pochi millimetri da me.
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E questi sarebbero i successi del Governo Meloni ?
Tornare a casa a testa bassa "cornuti e mazziati"? Complimentoni!!!
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"Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l’appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna.
Non ci sono soltanto certi uomini a nascere cornuti, ci sono anche popoli interi; cornuti dall'antichità, una generazione appresso all'altra.."
( Leonardo Sciascia
Il giorno della civetta)
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Non io che guardo temptation island e mentre i miei neuroni si bruciano penso che sia già difficile trovarsi una fidanzata, figuriamoci una relazione parallela. Cioè poverini noi cornuti, però complicato avere una doppia vita.
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Une #recette originale à l’Osteria Romana
Dans le vaste livre des recettes italiennes, certaines sont liées à des histoires qui intriguent autant que les saveurs qu’elles offrent. C’est le cas de la Pasta dei Cornuti — ou « Pâtes des cocus, » un plat minimaliste mais chargé d’une légende patriarcale. L’histoire des « pâtes des cocus » La recette est simple : seulement trois ingrédients – des pâtes, du beurre et du parmesan – mais son…
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Josh Rossetti sul programma fatto dalla sorella Greta Temptation Island "programma per cornuti e pu…" frecciata a Mirko?
Sinceramente non sappiamo come mai il fratello di Greta Rossetti , ossia Joush abbia fatto queste dichiarazioni, ma sicuramente c'è andato giu' pesante. Ci riferiamo al fatto che abbia detto che Temptation #grandefratello #temptationisland
Josh Rossetti, fratello maggiore di Greta Rossetti insieme alla fidanzata Monia La Ferrara, ha attaccato il programma Temptation Island. Ovviamente si tratta dello stesso programma che ha reso celebre la sorella Gretta e non le manda certo a ridire come da suo consueto costume e stile e diche che “E’ un programma per cornuti e puntini puntini” Il tutto è avvenuto durante una diretta Instagram…
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