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Streaming illegale: vasta operazione internazionale blocca la pirateria. 89 perquisizioni in Italia e collaborazioni con 7 Paesi: la lotta alla pirateria digitale si intensifica
La pirateria digitale legata allo streaming illegale rappresenta una delle maggiori sfide per l’industria dell’intrattenimento. Recentemente, una maxi-operazione internazionale ha colpito duramente questo fenomeno, coinvolgendo non solo l’Italia ma anche
La pirateria digitale legata allo streaming illegale rappresenta una delle maggiori sfide per l’industria dell’intrattenimento. Recentemente, una maxi-operazione internazionale ha colpito duramente questo fenomeno, coinvolgendo non solo l’Italia ma anche altri sette Paesi europei. L’azione coordinata ha visto la partecipazione di oltre 270 operatori della polizia postale, che hanno effettuato 89…
#Perquisizioni#abbonamenti illegali#Alessandria today#alternative legali#collaborazioni internazionali#contenuti illegali#copyright#Dark-web#diritti d&039;autore#Europa#Europol#eventi sportivi pirata#film illegali#frode digitale#frodi online#Google News#industria audiovisiva#industria dell’intrattenimento#Italia#italianewsmedia.com#lotta alla pirateria.#maxi-operazione#operazione anti-crimine#operazione internazionale#operazioni anti-pirateria#Piattaforme streaming#Pier Carlo Lava#pirateria audiovisiva#pirateria digitale#Polizia Postale
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Se i fondatori di ogni piattaforma sociale sono responsabili di ogni cosa che essa veicola, allora devono essere tradotti tutti in galera, ma proprio tutti: dal politicamente correttissimo e democraticissimo (nel senso del partito statunitense) Mark Zuckerberg al politicamente scorrettissimo e trumpiano Elon Musk, il quale infatti si è affrettato a dire, con un misto di provocazione e preoccupazione, che «il prossimo sarà lui». Perché è evidente che contenuti illegali, in un modo o nell'altro, al netto di diversi livelli di crittografia, transitano su tutti i social network che abbiamo nei nostri smartphone. Solo che l'Occidente progressista sembra essere molto più occhiuto con chi è meno conforme, vedi Telegram.
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Il nazismo europeo, nuova veste del Dominato tardoimperiale romano, fa un passo avanti.
Il Digital Services Act, provvedimento UE entrato in vigore a novembre del 2022 diventerà vincolante dall’1 gennaio 2024.
Prevede il controllo sistematico dei contenuti degli utenti da parte delle grandi piattaforme con “più di 45 milioni di utenti attivi” in UE (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, Twitter, TikTok e simili) e impone a queste un controllo poliziesco sui contenuti.
Le sanzioni economiche che possono affibbiare a chi non interviene contro i “contenuti illegali e la disinformazione online”, sono gravi: il 6% delle vendite annuali in caso di infrazioni ripetute. Di fatto l’Ue impone il blocco su articoli on line, post e commenti social.
Una mannaia senza precedenti. Ad esempio oggi sarebbe considerata disinformazione, censurata e cancellata, la notizia vera che USA e alleati europei bombardavano l’Iraq nel 2003 anche senza prove che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa.
Anche criticare il governo italiano per la gestione psicotica della pandemia, violando anche la Carta Costituzionale e le norme UE contro le discriminazioni, verrebbe considerata disinformazione, censurata e cancellata. E chi più ne ha ne metta.
Orwell scansate proprio...
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[TRAD ITA] 240930 ANNUNCIO WEVERSE DELLA BIGHIT MUSIC:
"[ANNUNCIO] Aggiornamenti sui procedimenti legali per la violazione dei diritti degli artisti (30 Settembre)
Salve.
Questa è la BIGHIT MUSIC.
La nostra azienda conduce regolarmente procedimenti legali contro gli autori di attività dannose che prendono di mira i BTS, tra cui diffamazione, attacchi personali, molestie sessuali, diffusione di informazioni infondate e critiche malintenzionate. Vorremmo fornire un aggiornamento su questi lavori in corso.
Questo trimestre, abbiamo continuato a raccogliere prove di numerosi post dannosi caricati su vari forum online, tra cui Ilgan Best, DC Inside, theqoo, FMKorea e instiz, tramite segnalazioni dei fan e monitoraggio interno. Abbiamo presentato reclami alle autorità investigative competenti in merito a questi materiali.
Come indicato nella nostra precedente comunicazione, è iniziato il primo processo per danni subiti per diffamazione e altre attività illegali da parte di Taldeok Camp (탈덕수용소) e le ulteriori procedure vengono perseguite diligentemente. Inoltre, stiamo coordinando attivamente le forze dell'ordine e le agenzie governative per garantire che gli individui che hanno acquisito e diffuso illegalmente le informazioni personali degli artisti vengano puniti in modo appropriato.
Alcuni individui di precedenti denunce, inoltrate all'ufficio del procuratore con accuse di diffamazione e attacchi personali, sono stati condannati a multe. Questi individui sono stati identificati come utenti di forum online come NAVER, Ilgan Best, Nate Pann e FMKorea. Alcuni di loro avevano ripetutamente pubblicato contenuti dannosi per un lungo periodo e sono stati multati dell'importo massimo per ogni accusa. Stiamo anche aspettando i risultati per altri sospettati recentemente inoltrati all'ufficio del procuratore a seguito di indagini della polizia e continuiamo ad impegnarci per garantire che affrontino sanzioni severe. Continueremo a raccogliere, segnalare e intraprendere azioni legali contro i post dannosi che prendono di mira i membri dei BTS, che attualmente stanno svolgendo il loro servizio militare obbligatorio. I nostri sforzi legali persisteranno per tutto questo periodo e adotteremo misure ferme contro i trasgressori. Non ci saranno clemenze o accordi in nessuna circostanza. Infine, come menzionato in un avviso precedente, la BIGHIT MUSIC ha rinnovato la hotline e-mail "Protect" nel nuovo "HYBE Artist Rights Infringement Report System" (protect.hybecorp.com) per fornire risposte più rapide ed efficienti alle segnalazioni. Chiediamo gentilmente che qualsiasi violazione dei diritti degli artisti venga segnalata tramite questa nuova pagina web anziché tramite la precedente hotline e-mail.
Apprezziamo sinceramente il supporto incrollabile e la dedizione dei fan dei BTS.
La BIGHIT MUSIC continuerà a impegnarsi per salvaguardare i diritti dei nostri artisti.
Grazie."
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Giuls)
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La terribile storia romana dei quattro ragazzi che per compiere una sfida da postare su YouTube hanno travolto una Smart e ucciso un bambino di cinque anni, ha scosso tutti, anche Carlo Calenda, che si è prodotto in una proposta (...) irrealizzabile: stabilire la responsabilità dei social per quanto pubblicano.
Ci ha già pensato l'Unione europea con la Legge sui servizi digitali – entrerà in vigore a gennaio – ma s'è dovuta limitare a riconoscere la responsabilità per i contenuti illegali o pericolosi non rimossi nonostante l'amministratore del social sapesse della loro esistenza. Praticamente una resa.
(O)gni giorno su Instagram vengono pubblicati 95 milioni di post, su Facebook 1,7 milioni al minuto, su Twitter venti milioni all'ora. Chi può seriamente controllare una quantità simile di roba? YouTube poi è spaventoso: ogni minuto vengono caricate 500 ore di video, trentamila ogni ora; per guardare i video caricati in un solo giorno (720mila ore), a un controllore servirebbero ottantadue anni. Pretendere da YouTube la responsabilità di tutto quanto viene pubblicato, significa chiuderlo.
(...) Il problema è che continuiamo a considerare i social una proprietà privata, come un giornale, un ristorante o un cinema. E mi è chiaro che qualcuno ne è proprietario, ma poi vengono usati in autonomia da miliardi di persone. Disciplinarli con la vecchia regola del pubblico e del privato non funziona. Internet è un mondo nuovo (non più nuovissimo) e richiede idee nuove per leggi nuove. E purtroppo ancora non ce ne sono.
Mattia Feltri su LaStampa, spiega a Calenda senza volerlo perché è un provinciale con l'aggravante statalista. via https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-chiudere-social-significa-chiudere-internet-impossibile-rdquo-357204.htm
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Italia è Paese Ue con meno accessi a contenuti illegali online
Ricerca Euipo, abbiamo media più bassa a 7,3. Germania a 7,7 Read More Ricerca Euipo, abbiamo media più bassa a 7,3. Germania a 7,7 RSS di Tecnologia – ANSA.it
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Pirateria TV online e Streaming illegale: Ecco il DATO SHOCK in Italia!
L’Italia sorprende l’Europa nel campo della lotta alla pirateria digitale, emergendo come uno dei paesi più virtuosi secondo l’ultimo studio EUIPO (European Union Intellectual Property Office) sui contenuti illegali online. L’Italia registra solo 6,6 accessi illegali per utente, il dato più basso in Europa I numeri che cambiano la prospettiva Un dato inaspettato emerge dal report: gli italiani…
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Maxi operazione contro lo streaming illegale: smantellata organizzazione che forniva contenuti a 22 milioni di utenti
Maxi operazione contro lo streaming illegale: smantellata organizzazione che forniva contenuti a 22 milioni di utenti.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Catania, ha lanciato l’operazione Takendown, la più grande offensiva contro la pirateria audiovisiva mai realizzata in Italia e in Europa. Questa imponente operazione ha smantellato una vasta rete criminale internazionale, che forniva contenuti illegali a più di 22 milioni di utenti in tutto il mondo. Ben 270 agenti della polizia postale sono…
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Miliardi in cocaina dal Sud America all'Europa
Cocaina, produzione record dalla Colombia: così narcos e broker si coprono d’oro. La produzione complessiva nel triangolo sudamericano ha superato 2.800 tonnellate. Consumi e guadagni alle stelle. Gli arresti non fermano il business. Un momento d’oro per i narcotrafficanti di cocaina, un’agonia mortale per il resto del mondo. Nonostante gli arresti dei broker e dei signori della droga si succedano rapidamente – gli ultimi a cadere tra le fila degli italiani sono stati due personaggi legati alla camorra che vivevano nel lusso in Colombia, per non parlare di Ismael Zambada García, detto “el Mayo”, arrestato il 25 luglio 2024 in un aeroporto privato a El Paso nel Texas con Joaquin Guzman Lopez, figlio del “Chapo” – tutto prosegue come se nulla fosse. Qui Colombia Basta dare un’occhiata all’ultimo report appena dato alle stampe dall’Agenzia antidroga (Unodc) dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), partendo proprio dalla Colombia, terra di narcos e broker della ‘ndrangheta e maggiore produttore di cocaina al mondo (circa il 65% del totale). Il 18 ottobre l’Agenzia scrive che la coltivazione di coca è aumentata del 10% nel 2023, raggiungendo i 253mila ettari, mentre la potenziale produzione di cocaina ha raggiunto le 2.664 tonnellate. Quest’ultimo dato equivale a un potenziale aumento del 53% della produzione di cocaina rispetto al 2022 e segna il decimo anno consecutivo (dal 2013) in cui le stime della potenziale produzione sono aumentate. Gruppi armati La maggior parte della coca è prodotta in territori ad accessibilità limitata tuttavia l’indagine ha rilevato che il numero di ettari piantati entro 12 km da un centro popolato è cresciuto da circa 189mila ettari nel 2022 a circa 209mila ettari nel 2023. «La maggiore vicinanza – scrivono gli analisti dell’Unodc – potrebbe far sì che le economie legali diventino sempre più dipendenti dalle risorse generate da attività illegali. Allo stesso tempo, la capacità dei gruppi criminali di accedere a più beni e servizi può generare potenti incentivi a sostenere o espandere le attività illegali in queste aree». I gruppi armati in Colombia rimangono pesantemente coinvolti nel mercato della cocaina, intensificando i conflitti violenti nelle aree colpite dal traffico di droga, dall’estrazione mineraria illegale e dalla tratta di esseri umani. «L’aumento della coltivazione – conclude il documento sulla Colombia – coincide anche con un aumento della violenza contro i leader sociali, un deterioramento delle condizioni di sicurezza e un’ulteriore pressione contro i gruppi indigeni e afro-colombiani». Qui Perù Devida – la Commissione nazionale peruviana antidroga – il 27 giugno 2024 ha presentato il rapporto per l’anno 2023 “Coca crop monitoring”, nel quale è stata enfatizzata la riduzione di 2.224 ettari rispetto all’anno precedente (complessivamente 92.784 ettari di area coltivata con cespugli di foglie di coca in produzione rispetto ai 95.008 dell’anno precedente). «Stiamo parlando di una rottura di tendenza dopo otto anni di crescita. Questo è il risultato delle azioni congiunte degli enti statali legati al modello di lotta al traffico di droga”, ha sottolineato Carlos Figueroa Henostroza, presidente esecutivo di Devida. Per lo Stato andino, dunque, è un grande risultato ma per l’Agenzia dell’Onu si tratta solo di una modesta riduzione che poco toglie al secondo produttore di cocaina al mondo (posizione che si contende con la Bolivia), causando perdite di biodiversità e colpendo le comunità. Qui Bolivia Dal 2009, la Bolivia ha smesso di conoscere i dati sul potenziale di produzione di cocaina contenuti nei rapporti dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (ma la stessa cosa, attenzione, accade anche in Perù), ma soccorre lo studio condotto dal Centro nazionale per lo sviluppo agricolo (Cedla) “L’economia della droga tratta: deistituzionalizzazione e politiche in Bolivia”. Citando rapporti dello stesso Unodc e del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, lo studio indica che il potenziale di produzione di cocaina in Bolivia è aumentato negli ultimi anni, anche se i dati finali differiscono da un rapporto all’altro. Secondo l’Agenzia Onu la capacità di produzione di cocaina della Bolivia nel 2020 era di 140 tonnellate, mentre, secondo gli Stati Uniti era di 312 tonnellate. «Se sottraiamo il volume della produzione potenziale dalla quantità di cocaina sequestrata dalle autorità antidroga, possiamo supporre che il resto sia il volume di cocaina che avrebbe potuto essere commercializzata», indica lo studio preparato dal ricercatore Carlos Arze. Questo significa che la maggior parte della cocaina prodotta viene commercializzata, poiché i sequestri sono a livelli molto più bassi. Secondo i dati ufficiali del Governo, nel 2019 sono state sequestrate 19,56 tonnellate di cocaina, 15,65 nel 2020; 19,72 nel 2021; 20,33 nel 2022 e 32,93 nel 2023. Soldi a palate Di soldi, broker e narcos ne fanno a palate, al netto degli arresti dei boss e dei sequestri. Il 15 ottobre, ad esempio, proprio la Bolivia ha distrutto 21,6 tonnellate di cocaina. Il ministro dell’Interno Eduardo Del Castillo, sulla sua pagina Facebook, ha esultato: «Si tratta del più grande sequestro nella storia della Bolivia e uno dei più grandi sequestri di droga nella regione negli ultimi anni in un’unica operazione». La droga era destinata al mercato tedesco. Sulla base dei dati del 2021, si stima che il mercato della droga nell’Unione europea abbia un valore minimo al dettaglio di almeno 30 miliardi di euro (fonte: Consiglio dell’Unione europea, dato aggiornato al 4 settembre 2024), anche se altre fonti lo stimano tra i 23,7 e i 33,6 miliardi di dollari. Gran parte dei quali proviene dalla cocaina che, a livello mondiale, vale 250 miliardi, circa la metà (calcolato ormai per difetto) del valore globale del traffico di ogni tipo di droga possibile e immaginabile. Read the full article
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Anche la Turchia vieta Discord a causa della condivisione di contenuti illegali sulla piattaforma
La Turchia ha ufficialmente bloccato Discord dal paese dopo un ordine del tribunale. La decisione è stata presa dopo che il tribunale ha scoperto che la piattaforma veniva utilizzata per reati gravi, tra cui abusi sessuali su minori e condivisione di contenuti dannosi. Il divieto sulla piattaforma di messaggistica istantanea arriva dopo un incidente scioccante in cui due donne sono state…
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Arrestato in Francia il fondatore di Telegram Pavel Durov
Arrestato in Francia il fondatore di Telegram Pavel Durov. Pavel Durov, il fondatore e amministratore dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato sabato sera all'aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. Questo arresto ha scosso il mondo della tecnologia e ha sollevato un dibattito globale sulle responsabilità delle piattaforme digitali nella gestione dei contenuti illegali.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Perché Scegliere l'IPTV Legale a Pagamento? Vantaggi e Opzioni Disponibili
Le IPTV illegali causano danni enormi agli incassi dei servizi di streaming ogni anno. Questo mostra quanto sia grave l'impatto della pirateria televisiva. Non solo viola i diritti dei contenuti, ma mette anche a rischio gli utenti.
Esistono però soluzioni IPTV legali e sicure. Offrono una qualità visiva eccellente e proteggono i diritti d'autore.
Optare per un servizio IPTV legale a pagamento è la scelta migliore per chi ama la TV. In questo articolo, vedremo i dettagli di questa tecnologia. Vedremo anche i benefici e le opzioni di abbonamento disponibili in Italia.
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Una legge per controllare "gli algoritmi aggressivi”
Ancora una volta noi di Vortici.it vi proponiamo un approfondimento AIDR riguardante vari temi connessi ai rischi delle nuove tecnologie: "algoritmi aggressivi", intelligenza Artificiale (IA), social network, poichè è divenuta prepotentemente la nuova frontiera del nostro tempo a cui adeguarsi(in fondo lo stiamo già facendo in maniera inconsapevole). "Proteggere i bambini dai contenuti dannosi": i pericoli legati agli algoritmi aggressivi, all'intelligenza artificiale e azioni genitoriali di controllo di Monica Constantin giornalista e Fulvio Oscar Benussi giornalista e socio Fondazione AIDR La diffusione in Rete di contenuti diseducativi e perciò inaccettabili ci interroga sulle azioni da svolgere per proteggere i bambini dai contenuti dannosi. In questo articolo presenteremo un'interessante iniziativa legislativa tesa a mettere sotto controllo gli algoritmi aggressivi. Parallelamente parleremo delle azioni genitoriali che possono favorire/ridurre il rafforzamento delle autodifese dei bambini nei confronti degli "agguati" che possono aver luogo nei contesti digitali. Infine prenderemo in considerazione la presenza sempre più estesa dell’intelligenza artificiale in Rete e i connessi rischi di inquinamento cognitivo che essa può rappresentare nello sviluppo dei bambini. Quindi valuteremo i possibili rimedi tecnologici utili alla difesa dei minori dalle insidie della Rete Online Safety Act, una legge per "mettere sotto controllo gli algoritmi aggressivi" Per tutelare i minori dalle insidie delle Rete il 26 ottobre 2023 in Inghilterra è stato approvato l'Online Safety Act. La norma prevede che OFCOM, l'Autorità di Regolamentazione dei Servizi di Comunicazione, abbia il potere di individuare e di far rimuovere un'ampia gamma di post e media ritenuti "dannosi" per i bambini. L'Online Safety Act consente ad OFCOM di stabilire nuove e rigide regole per i servizi presenti in Internet relativamente al modo in cui interagiscono con i bambini. Essa crea un dovere di diligenza per le piattaforme online, imponendo loro di prevenire la diffusione di contenuti illegali oppure legali ma "dannosi" per gli utenti più giovani. Questo perché i contenuti e i messaggi veicolati, se fuori controllo, possono danneggiare questo segmento di utenza. Alle piattaforme e ai social network che non rispetteranno questo dovere potranno essere comminate multe fino a 18 milioni di sterline (21.240.000 euro) o corrispondenti al 10% del loro fatturato annuo. Nel caso le società presenti in Internet non seguissero le rigide regole indicate ne conseguirà l'intervento di OFCOM che potrà anche bloccare l'accesso ai siti e servizi Web inadempienti. La norma prevede obblighi anche a tutela di altre categorie di utenti: in particolare le piattaforme tecnologiche sono tenute a introdurre sistemi che consentano a tali utenti di filtrare, eliminandoli dalla possibile visione, quei contenuti da loro ritenuti inappropriati e che perciò non vogliono incontrare nelle loro navigazione in Rete. Strategie a tutela dei bambini I gestori di piattaforme online: • dovranno rafforzare le Linee guida dei contenuti accettabili all’interno del servizio offerto stabilendo regole chiare su quali contenuti siano indesiderabili; • dovranno garantire un monitoraggio continuo impiegando team di revisione umani affiancati da strumenti automatici per monitorare e rimuovere i contenuti inappropriati; • saranno tenuti ad aggiornare costantemente gli algoritmi di controllo per riconoscere ed eliminare nuove minacce. • saranno tenuti a implementare filtri di contenuto che rendano non raggiungibili dai minorenni i contenuti inappropriati per la loro età; • dovranno essere resi disponibili per i genitori strumenti che permettano il controllo parentale di ciò che i loro bambini possono, oppure non devono, vedere; • dovranno prevedere una accurata verifica dell’età per limitare l'accesso a determinati contenuti ai minori. • per trasparenza dovranno essere periodicamente pubblicati report che descrivono come vengono gestiti i contenuti inopportuni per gli utenti minorenni; • andranno previste anche restrizioni, gestite dalla tecnologia, che blocchino l'accesso a chi non deve poter vedere i post dei minori. Per incrementare la resilienza degli utenti, soprattutto se minori, si dovranno realizzare campagne per educarli sui rischi associati alla navigazione in Internet e alla visione e consultazione di contenuti dannosi. Andranno anche fornite risorse educative ai genitori e agli educatori sulle strategie da seguire per proteggere online i lori bambini. Azioni genitoriali che favoriscono/riducono le autodifese dei bambini nei confronti degli agguati digitali In un mondo sempre più digitalizzato ed interconnesso risulta molto difficile negare l’accesso e l’utilizzo dei social media ai minori. E cedere alle richieste in tal senso è quasi inevitabile a patto di riuscire a mantenere sotto controllo la situazione, ufficialmente per tutelarli dai pericoli della rete, verosimilmente per assicurarsi la vigilanza costante sui movimenti dei nostri figli, che da tempo immemorabile tendiamo ad iperproteggere, con tutto quello che ne può conseguire. E se fino a qualche decennio fa l’esercizio del controllo consisteva nella “repressione” di alcune libertà, oggi è diventato tutto più complicato. Proteggere i nostri figli dai contenuti dannosi della rete esercitando un eccessivo controllo implica alcune problematiche da non sottovalutare. Innanzitutto, ciò può limitare la loro creatività e lo sviluppo di un pensiero critico ed indipendente, con la conseguente incapacità di pensare al di fuori degli schemi. Se sperimentare e commettere errori sono tappe fondamentali per un sano e naturale processo di crescita, limitare o incanalare la loro conoscenza impedirà loro di sviluppare un proprio pensiero autonomo. Prendere una decisione, manifestare una libera opinione, argomentare con logica, difendere una posizione ingenereranno ansia, senso di incapacità ed inadeguatezza, financo frustrazione, bassa autostima, incapacità di affrontare le sfide che la vita presenta. Indagare la vita multimediale dei propri figli, geolocalizzarne la posizione, sorvegliare il videogame a cui giocano, le chat in cui scrivono pretendendo di farne parte, conoscere il chi, il come, il quando di ogni secondo della loro vita rischia di generare futuri adulti insicuri, incapaci di confrontarsi e di scontrarsi, di trovare una propria collocazione in un mondo sempre più interdipendente. Le azioni genitoriali che possono ridurre la curiosità dei bambini includono una vigilanza ossessiva e un controllo soffocante. Quando ogni passo e ogni azione vengono monitorati e regolamentati, si priva il bambino della possibilità di esplorare autonomamente il mondo che lo circonda. Tale sorveglianza asfissiante riduce il desiderio di scoprire e sperimentare, poiché ogni tentativo di avventurarsi fuori dai confini imposti viene rapidamente soffocato. Un esempio lampante di controllo eccessivo è rappresentato dall'uso del registro elettronico nelle scuole. Questo strumento, pur utile per monitorare l'andamento scolastico, limita totalmente la possibilità di marinare la scuola, privando i ragazzi della possibilità di disubbidire e quindi di provare l'ebrezza della trasgressione. Sebbene ciò possa sembrare positivo, la disubbidienza e le conseguenti sgridate e punizioni da parte dei genitori giocano un ruolo fondamentale nel processo di crescita. Attraverso l’esperienza della trasgressione e dei suoi esiti i ragazzi imparano a comprendere le conseguenze delle proprie azioni e a sviluppare un senso di autonomia e responsabilità. È essenziale trovare un equilibrio tra protezione e libertà, consentendo ai bambini e ai ragazzi di esplorare, soddisfare la loro curiosità, imparare e crescere attraverso le proprie esperienze e i propri sbagli. Solo attraverso un sano equilibrio tra guida e autonomia i giovani possono sviluppare le competenze necessarie per muoversi in un mondo sempre più complesso e interconnesso, diventando adulti consapevoli, sicuri di sé e capaci di affrontare le sfide della vita con coraggio e determinazione. Inquinamento cognitivo: e se in Rete si nascondesse anche un Genio maligno? Anche l'avvento dell'intelligenza artificiale oltre ai benefici comporta dei rischi. L'inquinamento cognitivo è un fenomeno sempre più preoccupante operato dagli algoritmi di apprendimento automatico e dai bot dei social media che diffondono informazioni fuorvianti e intrappolano gli individui in bolle ideologiche. La costante esposizione a contenuti di bassa qualità e a notizie false mina la capacità di concentrazione e di elaborazione delle informazioni. L'attenzione, risorsa fondamentale per l'apprendimento e il ragionamento, viene continuamente ostacolata. Questo porta a una diminuzione delle capacità cognitive, influenzando negativamente la memoria e la capacità di risolvere problemi complessi. Una delle sfide sociologiche più pressanti è capire perché le persone affidano sempre più decisioni personali all'intelligenza artificiale. Gli algoritmi predittivi e i sistemi di raccomandazione promettono una vita facile e veloce, ma c'è il rischio che gli individui perdano il contatto con il proprio processo decisionale. Nella nostra cultura, in costante confronto coi dati, molte persone si sentono sopraffatte. Gli algoritmi predittivi intelligenti dettano incessantemente ciò che presumono essere i nostri desideri veri, creando una sorta di profezia che si autoavvera. Le previsioni elaborate dagli algoritmi diventano surrogati dell'autonomia personale limitando l'apprendimento di competenze utili a sviluppare la capacità di agire in modo autonomo. Questo processo, definito "esternalizzazione decisionale" (decision outsourcing), comporta quindi rischi significativi per lo sviluppo dell'autonomia personale. La sovrabbondanza di informazioni digitali rende difficile discernere tra dati rilevanti e irrilevanti, aumentando il rischio di prendere decisioni basate su bias cognitivi e percezioni distorte della realtà. Gli studi di Kahneman e Tversky mostrano come le persone, in condizioni di incertezza e rischio, tendano a fare affidamento su scorciatoie mentali, o euristiche, che spesso enfatizzano i pregiudizi nelle scelte. I bambini, in particolare, sono vulnerabili agli effetti dell'inquinamento cognitivo. La loro capacità di concentrazione e il loro sviluppo cognitivo possono essere seriamente compromessi dalla sovraesposizione a schermi e informazioni digitali non filtrate. L'uso eccessivo di dispositivi digitali può interferire con lo sviluppo delle capacità di lettura, scrittura e calcolo, oltre a limitare le interazioni sociali necessarie per un sano sviluppo emotivo e comportamentale Nel giugno 2024, Papa Francesco parteciperà al vertice del G7. Egli, nei suoi discorsi, ha espresso sia dubbi che ottimismo riguardo alle tecnologie emergenti. Pur incoraggiando a evitare visioni pessimistiche, ha costantemente evidenziato i rischi drammatici associati all'intelligenza artificiale(nel seguito A.I.), mettendo in guardia contro l'inquinamento cognitivo. Un esempio significativo di come gli algoritmi influenzino la nostra vita quotidiana risale al 2004, quando Google ha iniziato a personalizzare i risultati delle ricerche in base alle preferenze degli utenti con la funzione "Search History". Un altro momento cruciale è stato il lancio di ChatGPT il 30 novembre 2022 e delle altre A.I. (Gemini, Dall E3, Claude, Meta Lama, Astra, ecc.). Tra le applicazioni di A.I. segnaliamo:• motori di ricerca e assistenti virtuali: essi forniscono informazioni e risposte rapide, ma possono anche creare bolle informative che evitano l'accesso a punti di vista diversi; • algoritmi di raccomandazione: utilizzati da piattaforme di social media, streaming e e-commerce per suggerire contenuti e prodotti, che influenzano le nostre scelte e abitudini; • analisi dei dati e pubblicità mirata: raccolgono e analizzano grandi quantità di dati per creare profili dettagliati degli utenti, spesso senza la loro piena consapevolezza. Queste tecnologie, sebbene utili, possono contribuire all'inquinamento cognitivo in quanto favoriscono la diffusione di informazioni manipolate e l'amplificazione di pregiudizi cognitivi. È allora fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza ed alfabetizzazione digitale, soprattutto tra i più giovani, per poter sfruttare al meglio le potenzialità dell'A.I. e contenerne gli effetti negativi. Modalità che permettono di ridurre l’eventualità di ritrovarsi “rinchiusi” in bolle ideologiche Gli algoritmi utilizzano i cookie per profilare gli utenti, presumere i loro desideri e assecondarli creando una sorta di “profezia ideologica che si autoconferma”. Ecco i link dove poter agire per rimuovere i cookie collegati ai seguenti servizi Internet (operazione che consigliamo di svolgere periodicamente): • Browser: https://www.aranzulla.it/come-eliminare-i-cookie-78137.html • Meta: https://it-it.facebook.com/help/336858938174917 • Instagram (per farlo bisogna cancellare la cache di Instagram): https://www.aranzulla.it/come-pulire-la-cache-di-instagram-1390883.html#:~:text=Innanzituttoavvial'appImpostazioni,Facilevero • TikTok: https://www.tiktok.com/legal/page/eea/privacy-policy/it L'intelligenza artificiale, come si comprende è un argomento vastissimo e noi di Vortici.it, di seguito vi ricordiamo alcuni dei nostri contenuti: - Valutazioni su Chat IA e cyber sicurezza - L’intelligenza artificiale - Fiabe e IA: un confronto - Codice dell’innovazione tecnologica Immagine di Copertina: AIDR Read the full article
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ARGOVIA - Prete pedofilo presto libero perché «impossibile eliminare la sua dipendenza»
AARAU – Dal 2000 ha consumato in maniera ossessiva materiale pedo pornografico. Ulteriore aggravante è che sempre dal 2000 e fino al 2013 l’uomo è stato vice parroco in diverse chiese del canton Argovia e poi anche nei cantoni Berna e San Gallo. E a nulla sono serviti, in questi decenni, terapie di gruppo e procedimenti penali perché ha continuato a consumare contenuti illegali. E adesso, a…
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