#con che dignità
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Io purtroppo ho un problema
#cioè sono capitata in un momento in cui sto facendo un mezzo lavoro sugli animali in entrambi i corsi#e quindi#io la volpe la vedo#sono ossessionata da sta cosa mi dispiace#però posso dire che ieri ho fatto un serpente#al bacio#la mia insegnante continuava a riempirmi di complimenti#il vero problema è che non ne posso parlare a lezione#con che dignità
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L'età più bella,per una donna,inizia quando smette di aspettarsi che la felicità arrivi da un uomo o dal di fuori,quando ha rispetto di sé e non baratta la sua dignità con niente al mondo,anche a costo di restare sola. Helen Hunt

#L'età più bella#per una donna#inizia quando smette di aspettarsi che la felicità arrivi da un uomo o dal di fuori#quando ha rispetto di sé e non baratta la sua dignità con niente al mondo#anche a costo di restare sola.
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che poi stare qui con te è come perdere la dignità❤️🩹
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ieri una vecchietta mi ha fatto piangere
Ieri mattina. Farmacia. Entro. Una signora anziana con addosso la pettorina di plastica dei volontari per non so quale causa, mi ferma. Il primo pensiero: oh che rompicoglioni, dai, che ho fretta. Mi dice che è la giornata della raccolta del farmaco per i poveri. Mi dà un volantino. Io fingo di dare un'occhiata, vedo che c'è un QR code. Penso: ok, dirò che farò una donazione da casa e poi, forse, ci penserò. Lei mi spiega, senza insistere, in cosa consiste l'iniziativa. Per i più poveri, dice, e lo fa non mettendo pietà in quella parola, ma dignità. Vado al bancone. Prendo uno sciroppo antinfiammatorio per quella cretina della gatta dei miei, che si è rotta un dito da sola. 20 euro. Entra un'altra persona. Sento alle mie spalle l'anziana volontaria che ripete le cose che ha appena detto a me. È impegnata. È distratta. Sarebbe il momento giusto per pagare e uscire senza sensi di colpa. Chissenefotte dei poveri! Li vedo tutti i giorni davanti alla mensa. La fila sempre più lunga. Dovevate pensarci prima. Chissà che scelte avete fatto nella vita per essere lì a mendicare un pasto caldo. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, no? No? O forse no... Da due mesi ci sono sempre più donne in fila. Ce n'è una col cane. Assomiglia a me. Anche il suo cane somiglia al mio. Anche il suo cappotto. Ho paura che, se la guardo bene, scopro di essere io. Che ne sai come vanno a finire le cose? Essere al di qua o al di là di un muro è solo questione di fortuna. E tu lo sai. Non sei sottoterra mica per merito. Come lo cambi il mondo se non fai la tua parte?
Sono viva, ho pagato le tasse che mi hanno pagato la chemio. Ho appena speso 20 euro per una gatta rintronata. La senti la fortuna di essere ancora viva? Lo senti che sei ancora qui per uno scopo? Apri quel portafoglio. Dai l'esempio! E dico alla farmacista che voglio prendere qualcosa per l'iniziativa. Lei passa il codice, prende il medicinale e lo mette nel cesto della signora. Saluto la farmacista e mi volto per uscire.
È qui che la signora allunga un braccio e mi ferma. Dice grazie, ma lo dice come se la povera fosse lei. Lei, infagottata nella plastica della pettorina dei volontari. Come se con un gesto tanto semplice (ma che, a giudicare dal vuoto della sua cesta, facciano in pochissimi) possa salvare qualcosa dentro di lei. Dice un grazie così sentito, che io mi sento una merda per averci ricamato sopra una storia, per non aver dato di più, per non essere anche io lì in piedi da ore a fare la volontaria. Rispondo solo: Grazie a lei per essere qui. E la voce mi si rompe subito. Chissà perché la gentilezza mi colpisce sempre in faccia come un pugno. Perché riesco a piangere solo per cose come questa? La signora mi sta accarezzando il braccio. Lo fa come faceva mia nonna. Gentile. Grata. Cristo, fatemi uscire da qui. Scappo fuori. Non voglio veda le lacrime. Non le voglio vedere nemmeno io. Metto gli occhiali da sole. Tiro su col naso. Vado via.
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Mattarella ha premiato Burioni con la medaglia di bronzo al merito della sanità pubblica.
È uno sputo in faccia alla dignità, alla realtà e alla verità. Un chiaro segnale a chiunque chieda ancora giustizia per i crimini commessi durante la follia pandemica.
Come dissi tempo fa, alla nascita della ridicola "commissione COVID", nessuno verrà punito.
Perché? Perché sono tutti colpevoli. Tutti hanno contribuito a quella vergogna storica, dalle alte cariche dello Stato fino ai consigli comunali dei più sperduti paesini. Per non parlare dei giornalisti, dei giudici o degli artisti, allineati, politicizzati e codardi.
Siamo in mano a piccoli uomini che sguazzano nella mediocrità, felici di deresponsabilizzarsi. Il risultato non poteva che essere questo.
Dovrebbero fioccare arresti, piovono medaglie.
Matteo Brandi
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(Foto: dergestein)
Il caffè delle tre. "Perdere la pazienza significa perdere la battaglia." (Mahatma Gandhi)
La pazienza è l'unica cosa che ti resta, per mantenere intatta una composta dignità: quando sulla tua strada trovi un cafone, quando ti scontri con la burocrazia, quando hai una lunga fila alla cassa. Quando finisce un amore.
Aliantis

(Foto: countfrodo1)
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OGGI HO AVUTO UNA DISCUSSIONE MOLTO INTERESSANTE
così interessante che mi dovete aiutare a trovare un termine che definisca il mio modo di interagire con la realtà circostante.
Oggi un'infermiera - che evidentemente non ha ancora capito nulla di me, sia come professionista che come essere umano - mi ha detto che 'Bisogna legare la Sig.ra Maria quando è seduta a tavola sennò mangia poco e poi si alza per andarsene in giro'.
E il sottoscritto, a cui i coglioni stavano girando come le ventole del sistema di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima e parevano dover fare la stessa fine di lì a poco, ha risposto in modo sintetico e candido
E ALLORA LASCIAMOLA MORIRE DI FAME IN SANTA PACE!
Potete immaginare la reazione di tutte le altre infermiere e OSS, reazione che per l'ennesima volta mi ha costretto a dover spiegare.
CURA e ACCUDIMENTO sono due cose differenti.
Sono due cose MOLTO differenti e che si fanno per due condizioni distinte che possono affliggere una persona fragile.
La CURA riguarda la risoluzione di un problema sanitario e quindi mira alla guarigione con restituzione delle piene capacità psico-fisiche.
L'ACCUDIMENTO, invece, riguarda il PRENDERSI CURA (non il curare!) di una persona in una condizione irreversibile di fragilità e che, quindi, può solo peggiorare.
Quando la Piramide di Maslow viene erosa a partire dall'alto e anche le sue stesse fondamenta cominciano a vacillare, allora il professionista del sanitario si deve rendere conto che la cura non è più possibile ma bisogna passare al solo accudimento.
E il modo migliore per prendersi cura di una persona è evitarle la sofferenza fisica e psicologica.
Ovviamente non sto parlando di eutanasia (quella è una scelta personale che farò non come professionista ma come essere umano nei riguardi delle persone a cui voglio bene) ma di abbandonare il concetto di esistenza 'normale' a cui tendere in modo forzoso.
Se una persona ha fame, viene nutrita, anche con l'aiuto di un'operatrice che la imbocca... se una persona ha sete idem ma pensare di costringerla a mangiare e bere 'sennò muore' significa ucciderle la dignità e imporle sofferenza per soddisfare un nostro desiderio di 'curare' l'anormalità.
La persona anziana che smette di mangiare e di bere ha avviato un proprio percorso personale verso la conclusione della sua esistenza ed esclusa ogni possibilità di cura, dobbiamo solo fare tutto quello che è in nostro potere per ACCOMPAGNARLA alla fine senza dolore fisico o malessere psicologico.
Per cortesia, torniamo a parlare della morte come un qualcosa di naturale e ad abbracciarla come parte della vita, perché come ho già detto mille volte e non mi stancherò mai di ripetere
QUANDO VIVI NELLA PAURA DELLA MORTE, LA MORTE SI È GIÀ PRESA LA PARTE MIGLIORE DELLA TUA VITA
E ora che ho finito di scrivere, la ventola di raffreddamento ha rallentato e quindi Fukushima là sotto è salva. Grazie.
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Condanna

È una croce e una delizia allo stesso tempo, questa mia dipendenza da te. Non posso fare a meno di pensarti, di preparare tutta me stessa per incontrare il tuo gusto, per soddisfarti e per annullarmi in te. Ti desidero nel cuore, nella mente e nelle vene. Fremo al solo pensiero delle tue mani e del tuo sesso, che faranno di me ciò che vuoi.

Mi scioglierò in te, stasera. Nel frattempo, inietto nelle narici il tuo odore, che sa di te su di me. L'amore è un'assenza d'orgoglio, una totale perdita di controllo e dignità, quando sei con me. Mista a desiderio fisico e insaziabile se mi sei lontano. Ma sono contenta così. Non stufarti mai di me: potrei morire. Amami. Sempre.

RDA
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JK Rowling: "L'ideologia di genere ha minato la libertà di parola, la verità scientifica, i diritti degli omosessuali, la sicurezza, la privacy e la dignità delle donne e delle ragazze. Ha anche causato danni fisici irreparabili a bambini vulnerabili.
La stragrande maggioranza delle persone non è d'accordo con il gender, eppure è stata imposta, dall'alto verso il basso, da politici, enti sanitari, mondo accademico, settori dei media, celebrità e persino dalla polizia.
I suoi attivisti hanno perpetrato violenze su coloro che hanno osato opporsi. Le persone sono state diffamate e discriminate per averla messa in discussione. Sono stati persi posti di lavoro e sono state rovinate vite, tutto per il "crimine" di aver detto che il sesso è reale.
Coloro che hanno tratto maggiori benefici dall'ideologia dell'identità di genere sono gli uomini, sia trans che non. Alcuni sono stati ricompensati per avere una mania di travestitismo con l'accesso a tutti gli spazi precedentemente riservati alle donne.
Altri hanno sfruttato il loro delizioso status di vittima per minacciare, aggredire e molestare le donne. La Sinistra non trans ha trovato una magnifica piattaforma da cui mostrare le loro credenziali progressiste, schernendo le esigenze delle donne e delle ragazze.
Le vere vittime sono state donne e bambini, soprattutto i più vulnerabili. I gay che hanno resistito al movimento hanno pagato un prezzo orribile. Le persone che lavorano in ambienti in cui un pronome fuori posto potrebbe farti diffamare o liquidare in modo costruttivo.
Non dirmi che si tratta di una piccola minoranza. Questo movimento ha avuto un impatto disastroso sulla società. Se avessi un pò di buonsenso, cancelleresti ogni traccia di mantra attivisti, attacchi ad hominem, false equivalenze e argomentazioni circolari dai tuoi feed X.
Perché si avvicina rapidamente il giorno in cui vorrai fingere di aver sempre visto attraverso la follia e di non averci mai creduto per un secondo."
- J.K. Rowling
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Chi ama e chi vuole bene veramente, la prima cosa che ti chiede è "come stai?" E sa leggere la risposta oltre il velo della dignità.
Mostrare l'anima a chi non la vede non vale la pena, non piangete davanti a chi è cieco di empatia, non lamentatevi con chi vi pone il suo lamento come conforto, non mostrate le vostre debolezze a chi ne farà un bando pubblico, fidatevi del silenzio di chi vi ascolta e vi resta accanto, anche da lontano. La mano va tesa a chi sa tenerla stretta.... anche senza toccarla.. @ilpianistasultetto
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Ci sta lasciando la generazione di ferro,. Per far posto alla generazione di cristallo... Leggetela e bellissima❤️
Era la generazione che,
senza aver mai studiato,
ha educato i suoi figli.
Quella che,
nonostante la mancanza di tutto,
non ha mai permesso che mancasse l'indispensabile in casa.
La generazione che ai figli ha insegnato i valori,
a cominciare dall'Amore e dal Rispetto.
Stanno morendo quelli che potevano vivere con pochi lussi,
senza sentirsi frustrati per questo.
Quelli che hanno lavorato da giovanissimi e ci hanno insegnato il valore delle cose,
non il loro prezzo.
Muoiono quelli che hanno attraversato mille difficoltà e,
senza mai arrendersi,
ci hanno insegnato come vivere con dignità.
Quelli che dopo una vita di sacrificio e stenti,
se ne vanno con le mani stropicciate
ma con la fronte alta.
Sta morendo la generazione
che ci ha insegnato a vivere senza paura.
Sta morendo la generazione che ci ha dato la vita.
Autore sconosciuto..
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Quando ti sedevi a tavola e mangiavi, era un momento di semplicità e gratitudine. Non c'erano pretese né preferenze, si accettava ciò che c'era. Ogni piatto portava con sé la storia di povertà e sacrifici, ma anche di forza e dignità. Il cibo era un dono, frutto del duro lavoro e della perseveranza di chi, nonostante tutto, riusciva a mettere qualcosa in tavola
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Provo il piacere più grande, nel maltrattarti, nell'appropriarmi di te e poi giocare a dadi con la tua mente. Ho preteso che lasciassi tuo marito e i tuoi figli, la tua bella casa, per venire a vivere con me, nel mio piccolo appartamento. E... l'hai fatto! Un salto nel buio.

(Foto: Helmut Newton)
Ti umilio ogni giorno un po' di più e a te piace da morire. Ci sto prendendo gusto. Ho acquistato una frusta e dei plug. Poi le manette e, per finire, un dildo di notevoli dimensioni, con cui intendo farti perdere ogni residua dignità di rispettata professoressa. Ricordo ancora i tre che mi mettevi sul registro!

Adesso sei la mia troia anziana: soffri se esco con qualche mia amica. Sei gelosa quando Sara, per salutarmi mi bacia lingua in bocca. Ma siamo state amanti, lo sai. Devi tacere, se te lo ordino: il fatto che tu abbia quarantasei anni e io ventiquattro non ti qualifica come domina.

(Foto: metropolitancrocodileliving)
Perché tra noi due, sei tu quella che deve obbedire, rapida e muta. Inchinati a me, ora. Applica la tua bocca a ventosa sulla mia fica e aspetta che io venga. Non ti muovere. Devo sentire solo la tua lingua che mi stimola il clitoride. Fallo, ora: mia vecchia porca! Attendi che io distilli il mio nettare per te. E ingoia. Tutto ciò che uscirà da me.
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Micaela Ponzani, laureata in lettere, con lode, all'Università di Roma "La Sapienza" con una tesi sulla memoria della strage delle Fosse Ardeatine, dottorato di ricerca in Studi storici per l'età moderna e contemporanea all'Università degli Studi di Firenze, con una analisi concisa e documentata, sulla 7 dalla Gruber ha chiaramente e in modo definitivo sputtana#o il libro di Italo Bocchino, quello che la seconda carica dello stato e l'ineffabile ministro della pubblica istruzione vorrebbero adottato come libro di testo nelle scuole italiane.
La mistificazione sul fascismo e la riduzione della Resistenza a fenomeno irrilevante, se non addirittura criminale, continuano a fare passi da gigante nella comunicazione di questo triste paese che non riesce a ritrovare la dignità e il coraggio di rispedire alle fogne i neofascisti che stanno al governo.
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Ci sono parole che diventano familiari col tempo e che, spesso, hanno a che fare con eventi drammatici ai quali purtroppo, in un modo o nell’altro, ci abituiamo. O, peggio ancora, anestetizziamo. Allah Akbar, Allah è grande. Quella che un tempo era una preghiera pronunciata sottovoce è diventata l’urlo dei terroristi islamici. Jihad, la guerra santa piombata con due aerei contro le Torri Gemelle di New York e poi in Europa con le bandiere nere dello Stato islamico. E oggi “taharrush gamea”, lo stupro legalizzato del branco maghrebino. Un’onda continua che separa le donne. E che diventa onta. Offesa. Vergogna.
La storia è nota. La prima volta è in piazza Tahrir, in Egitto, durante le Primavere arabe. In quella rivoluzione, che avrebbe dovuto portare libertà e democrazia, avanza il gruppo estremista dei Fratelli musulmani. Le donne diventano qualcosa da nascondere. Qualcosa che non ha dignità. Se scendono in piazza le si accerchia. Le mani corrono ovunque. Sui fianchi. Sotto i vestiti. E loro non possono fare nulla. Non basta il “no”. Non basta implorare pietà. Quella donna deve essere annichilita. Il “gioco” della gang, soprattutto in quei Paesi dove il gruppo è ancora sentito, piace e si diffonde, come è ovvio, anche nel Vecchio continente. Succede a Colonia, dove gruppi di immigrati nordafricani si fiondano, nella notte di capodanno del 2016, su donne indifese. Il procuratore della Repubblica si affretta a dire che la stampa esagera e che questi stupri sono dovuti “alla misoginia” più che alla presenza di profughi. Per la prima volta, però, si fa il nome e si parla di “taharrush gamea”. I giornali provano ad approfondire nonostante politici e magistrati facciano il possibile per nascondere e minimizzare. Succede ancora. Ad Amburgo, in Gran Bretagna, in Svezia, in Belgio. E anche nel nostro Paese. Nella notte di Capodanno del 2022 e in quella del 2024. Ancora una volta “taharrush gamea”. Ancora una volta i media minimizzano.
Un'interrogazione presentata dal capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, chiede chiarimenti al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che risponde: “L’autorità giudiziaria sta accertando il quadro delle responsabilità, facendo piena luce su quanto accaduto anche al fine di verificare, come sembra, se si sia trattato di una pratica organizzata ascrivibile al cosiddetto ‘taharrush gamea’”. Come sembra, dunque. Perché le violenze che abbiamo visto durante l’ultima notte dello scorso anno sono sovrapponibili a questo macabro rito. Non a caso, l’onorevole Sara Kelany ha detto: “Sono sempre le stesse modalità: gruppi di uomini di origine nordafricana che, con lo stesso schema, accerchiano, neutralizzano e violentano le donne.
Da anni Fratelli d’Italia denuncia questo scempio, oggi siamo lieti del fatto che la procura finalmente indaghi, finalmente si solleva quel velo di ipocrisia buonista che per troppo tempo ha fatto sì che queste vicende venissero taciute per non essere tacciati di islamofobia”.
“Taharrush gamea”, quindi. Il termine è nel nostro vocabolario perché è già entrato nelle nostre vite. Ed è bene intervenire. Prima che sia troppo tardi (anche se forse già lo è).
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Auguri alle donne che cadono e trovano sempre la forza di rialzarsi, alle donne ferite ma che non si arrendono.
Auguri alle donne che piangono la notte, in silenzio, ma affrontano ogni giornata con un sorriso, a quelle donne che lottano e vanno avanti da sole, con coraggio e dignità.
Auguri alle donne che raccolgono i frammenti del loro cuore e rimettono insieme i pezzi della loro esistenza, alle donne che sanno donare amore nonostante le ferite, alle donne che superano le paure e inseguono i loro sogni.
Auguri a tutte voi donne, che indossate ogni giorno la vostra dignità, il vostro sorriso, la vostra libertà. Non rinunciate mai a quello che siete e che desiderate essere, non rinunciate mai alla vostra libertà, perché chi vi ama davvero non vi sminuisce, non vi maltratta, non limita la vostra libertà, non pretende di cambiarvi. Non fatevi incantare da chi dice di amarvi e poi vi tiene in ostaggio con il suo egoismo e la sua gelosia, non fatevi incantare dalle mille scuse di chi vi ha dato uno schiaffo ma giura di amarvi, da chi, invece di proteggervi e rispettarvi, vi fa vivere nella paura. L’amore non è mai violento, l’amore non ferisce, non umilia, non lascia lividi.
Auguri a voi donne meravigliose. Siate forti, coraggiose, indipendenti. Non abbiate paura di lottare per quello che meritate e per tutto ciò che sognate. Siate tutto quello che volete essere.
Il mio augurio va a tutte le donne,
perché possano avere il rispetto
e l'amore che meritano, sempre...
365 giorni l'anno.
- Chiara Trabalza
Deva Cassel fotografata da Esther Haase
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