#combustione all’aperto
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 8 days ago
Text
Allerta Arancione ad Alessandria: misure antismog in vigore dal 22 al 24 febbraio
Il Comune di Alessandria ha attivato il Protocollo Operativo per l’attuazione delle misure temporanee omogenee antismog, raggiungendo il livello 1 di allerta arancione per le giornate di sabato 22, domenica 23 e lunedì 24 febbraio 2025.
Il Comune di Alessandria ha attivato il Protocollo Operativo per l’attuazione delle misure temporanee omogenee antismog, raggiungendo il livello 1 di allerta arancione per le giornate di sabato 22, domenica 23 e lunedì 24 febbraio 2025. L’adozione di queste restrizioni si basa sul superamento per tre giorni consecutivi del valore di 50 μg/m³ di PM10, evidenziando una condizione di qualità…
0 notes
copihueart · 3 years ago
Text
Racconti in progress
IL TAXI GIALLO
 Puntuale alle nove si fermava davanti al cancello il taxi giallo, scendeva Cristina con quel suo splendente sorriso che disegnava ghirigori nell’aria, come  zone della vita rimaste come sere calme, paghe dei beni e felici come in una stampa. Nel salire persino il ritmo del respiro cessava di esistere, sembrava fiorire il cuore come spinto nel suo coinvolgimento e quando la macchina ripartiva c’era la sensazione di un saluto impersonale, nell’ardore che si spegne e nel piacere che si placa. La strada era anch��essa una forma di iniziazione, indipendentemente dal tempo, dalla pioggia battente scanzata dal tergicristallo, dalla brina ai bordi dei campi, dal sole luccicante che intiepidiva la grande pace del giorno. Si deformava il panorama, nella semplicità dell’anima che rammendiamo pazienti, nella quale ogni cosa muta.
Il Taxi giallo aveva una sua vita propria, a misurare l’esistenza dei suoi passeggeri, lasciandoli al centro di quella popolazione prodigiosa di sogni che ruotava intorno. Così eravamo tutti bene accomodati, con i nostri desideri sospesi in una aureola di fumo, con le modalità d’arrivo ormai decise in attesa di raggiungere la destinazione. Ma quel giorno, mi tornavano alla mente i paesaggi ripercorsi, il gracchiare dei corvi sui pali della luce, gli inebrianti sapori dei dolci nei giorni di festa, il viaggio continuo della mia donna ormai perduta nella sua incolmabile assenza dentro la mia anima vaga. La mia mano avrebbe voluto un contatto, una carezza tra pulsazioni regolari, le pieghe lucide delle asprezze del tempo trascorso, invece sembrava più duro il vivere l’oggi in questa dolorosa compassione che poggia su di un equivoco, dove si è sempre a cercare l’attuale e il possibile di fronte ad una certezza universale, quella del continuo della vita. Non avevo calcolato l’ottusa pazienza del Taxi giallo, la sua caparbia volontà; improvvisamente cambiò strada, tagliò lucido i campi di girasoli aprendosi un varco, confondendo il giallo delle corolle rivolte verso il sole con il suo e sembrò spezzare la corda di un arco, disegnando esiguo il margine della fuga. Prese velocità, nel rapimento d’immagini che si susseguirono incombenti. Cristina tentò di rimetterlo in posizione, ma lo sterzo non ubbidiva più e il polline portato dai capricci del vento ricopri la carrozzeria. Sentimmo la macchina addosso come una ventosa che ci imprigionava nei sedili, trascinati come la sabbia d’oro, con i nostri ninnoli e i nostri versi galanti, nell’indifferenza che si mescola alla passione. La portiera di destra si era ammaccata, ma no n c’era paura, era un sordo richiamo, un largo volo all’aperto, una macchia d’ossido sul lino, una gialla effusione di foglie sparse a friggere nel fondo della vista dove già cambiavano le nostre vite. Il taxi era dentro la densità delle cose, in un’altra dimensione, nel faticoso distinguo dei sentimenti umani. Lentamente fermò la sua corsa, nello spazio aperto, davanti ad una panchina, difronte alla quale c’era il nulla. Ci invitò a scendere. Sedemmo con il cielo sulla pelle liscia, fermi a guardare la goccia che gela nell’argento della luna. Il taxi giallo sembrava sorriderci, nella combustione di quell’attimo di ammirazione per il creato, dove il nostro passo è più incerto, la voce più sottile, il gesto più lento. Forse una parte del mondo o il resto dell’inferno.
1 note · View note