#comandante Gregoretti
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paoloxl · 5 years ago
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Carola Rackete ha agito per necessità. La battaglia è vinta
La comandante della nave Sea Watch 3 Carola Rackete non andava arrestata. A stabilirlo in via definitiva è stata la Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso della procura di Agrigento contro l’ordinanza che lo scorso 2 luglio l’aveva rimessa in libertà. La comandante tedesca il 29 giugno era entrata nel porto di Lampedusa nonostante il divieto della Guardia di finanza, imposto dal Viminale allora retto da Matteo Salvini. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, aveva contestato alla capitana i reati di resistenza a pubblico ufficiale, resistenza e violenza a nave da guerra ma la gip Alessandra Vella non aveva convalidato l’arresto bocciando l’ipotesi accusatoria. La Cassazione le ha dato ragione.
«Chi aiuta le persone in difficoltà non andrebbe perseguito – ha scritto ieri su Twitter Rackete -. È un verdetto importante per tutti gli attivisti che salvano vite in mare. L’Ue dovrebbe riformare le direttive contro i “crimini si solidarietà”». In attesa delle motivazioni della Cassazione il legale della comandante, Leonardo Marino, ha commentato: «Carola non andava arrestata, il dovere di soccorso non poteva essere esaurito con la messa in salvo dei naufraghi a bordo della Sea Watch 3, le normative internazionali includono nell’operazione di salvataggio anche lo sbarco in un porto nel quale siano assicurati, oltre che la salvaguardia della vita, anche la tutela dei diritti fondamentali». E ancora: «Adesso sappiamo con certezza che avevamo ragione noi. Vedremo se la procura di Agrigento darà seguito a questa pronuncia della Cassazione ponendo fine alla vicenda giudiziaria o se andrà avanti su questa sua tesi, che riteniamo folle. Arrestata perché aveva salvato vite umane».
All’alba del 29 giugno Carola Rackete decise di entrare senza autorizzazione nel porto di Lampedusa. Salvini aveva lasciato la nave dell’ong Sea Watch bloccata in mare con circa 40 persone per 17 giorni. La comandante già nelle 36 ore precedenti aveva invocato lo stato di necessità. Una motovedetta della Gdf provò a ostacolare la manovra spostandosi lungo la banchina per impedire l’attracco. Rackete proseguì l’accostamento spingendo le Fiamme gialle contro il molo ma il tutto avvenne a velocità bassissima. I finanziari salirono a bordo e l’arrestarono.
Nel ricorso in Cassazione la procura ha sostenuto che «la permanenza nelle acque territoriali era illegittima sulla base del provvedimento dei ministeri di Interni, Difesa e Infrastrutture, confermato dal Tar e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo». Inoltre, «l’obbligo di far sbarcare i migranti incombeva sull’autorità di pubblica sicurezza e non certo sul comandante». Infine, lo stato di necessità non sussisteva poiché «la nave aveva ricevuto, nei giorni precedenti, assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorità militari». Di diverso avviso la gip Vella che aveva negato la convalida dell’arresto e, nel farlo, aveva smontato il decreto Sicurezza bis. L’ordinanza della gip spiega perché Rackete ha rispettato il diritto, al contrario della misura bandiera di Salvini.
L’accusa di resistenza e violenza nei confronti della nave della Fiamme gialle viene cassata perché, spiega Vella, le unità della Gdf sono considerare navi da guerra solo «quando operano fuori dalle acque territoriali». Inoltre, «sulla scorta di quanto dichiarato dall’indagata e dai video», la manovra pericolosa viene «molto ridimensionata» e anche giustificata perché l’indagata «ha agito in adempimento di un dovere»: il divieto di ingresso può scattare solo in presenza di attività di carico e scarico di merci o persone, ma non è il caso in esame perché si tratta di un salvataggio e per questo la nave non può considerarsi «ostile».
La resistenza a pubblico ufficiale è poi giudicata inevitabile, come cioè «l’esito dell’adempimento del soccorso» che, ricorda Vella, si esaurisce solo con «la conduzione fino al porto sicuro».
Il dem Matteo Orfini ha commentato: «Un abbraccio a Matteo Salvini e Giorgia Meloni. E due lezioni per loro: le sentenze le emettono i giudici; chi non ha nulla da temere non scappa dai processi». Il leader leghista ha tirando in ballo il caso Gregoretti: «Per qualche giudice una signorina tedesca che ha rischiato di uccidere cinque militari Italiani non merita la galera, ma il ministro che ha bloccato sbarchi e traffico di esseri umani sì». Da Sinistra italiana la replica di Nicola Fratoianni: «Carola Rackete ha onorato i principi di umanità e solidarietà, Salvini ha disonorato le istituzioni della Repubblica».
Adriana Pollice
da il manifesto
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corallorosso · 5 years ago
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Piero Grasso: "Su Nave Gregoretti emerge un quadro più grave rispetto alla Diciotti" ui fa la vittima. Ma le cose non stanno così; chi ha il potere non può abusare del proprio potere. E chi sta al potere deve rispettare la legge esattamente come tutti. 
Concetti che ha ripetuto l’ex presidente del Senato Piero Grasso, che ha un passato da magistrato e da Procuratore nazionale antimafia. "Ve lo ricordate il caso Diciotti? Ora il Senato dovrà giudicare su un caso simile, quello della nave Gregoretti. Ho iniziato a leggere le carte, è presto per dare una valutazione accurata, ma il quadro che emerge è addirittura peggiore di allora. Il comandante della Gregoretti dichiarò che a bordo c'erano malati di scabbia e tubercolosi e che in alcun modo lui e il suo equipaggio avrebbero potuto garantire l'incolumità dei naufraghi su una imbarcazione destinata a tutt’altro. Era insomma in pericolo la vita di quelle persone e, sulla loro pelle, il Ministro faceva le prove generali dei pieni poteri a cui ambiva.
 Ve lo ricordate il Decreto Sicurezza? Quello che Salvini, proprio per non incappare in un altro caso Diciotti, fece approvare per garantirsi l'impunità? Ecco: nel gestire il caso Gregoretti, l'allora Ministro è andato oltre quanto previsto espressamente dal Decreto. Un record forse frutto dell'ebbrezza dell'estate al Papeete: mentre lui si godeva la spiaggia nello stesso mare e negli stessi giorni della sua vacanza c'erano decine di persone in pericolo. Oggi come allora, per me vale lo stesso principio: nessuno, neanche un Ministro, è sopra la legge". globalist
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Ottobre 1925, Bargal, Somalia. 22 ore di bombardamenti consecutivi dopo l'imboscata.
Ottobre 1925, Bargal, Somalia. 22 ore di bombardamenti consecutivi dopo l’imboscata.
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Primi di ottobre 1925, Somalia. L’occupazione della Migiurtinia, regione della Somalia del nord, era in pieno svolgimento, contemporaneamente e in coordinazione con le operazioni nel Sultanto di Obbia, per la pacificazione dei territori. Il 14 il Commissario di Alula, colonnello Nicosia, aveva provveduto alla protezione del radiofaro “Crispi” e ad intimare al Sultano Osman Mahamud, presso…
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latinabiz · 4 years ago
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Conclusa l'attività di vigilanza della unità navale Gregoretti della Guardia Costiera
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Guardia CostieraNave GregorettiAttività nave Gregoretti Nave Gregoretti Nell’ambito del Piano d’impiego congiunto (Joint Deployment Plan – JDP) coordinato dall’Agenzia Europea di Controllo Pesca (EFCA), la Nave Bruno Gregoretti CP920, una delle unità maggiori della Guardia Costiera, specializzata nelle attività di controllo pesca, è stata impiegata in una missione di due settimane continuative nel mar Adriatico e nello Ionio settentrionale. Sono state complessivamente 17 le ispezioni in mare effettuate ad altrettante unità da pesca nel corso dell’attività di vigilanza, a seguito delle quali sono stati contestati n.9 illeciti a pescherecci che esercitavano la propria attività con attrezzi irregolari, per un ammontare complessivo di sanzioni pari ad oltre € 16.000,00 oltre al sequestro di 11 attrezzi da pesca (4 palangari e 7 reti a strascico) e 2 quintali di prodotto ittico, poi devoluto in beneficenza. Le sanzioni e i relativi sequestri, nella gran parte dei casi, sono scaturiti dall’accertamento dell’utilizzo di reti con maglie significativamente più piccole dei limiti minimi di legge consentiti, ad evidente discapito della selettività dello stesso attrezzo, a danno della risorsa ittica. Per le infrazioni considerate “gravi” ai sensi della normativa vigente, è stata notificata anche l’assegnazione dei punti sulla licenza di pesca ed al comandante del peschereccio, una sanzione accessoria che può portare alla sospensione, e finanche al ritiro, della licenza di pesca.  #cronaca Read the full article
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italianaradio · 5 years ago
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Migranti: per la Cassazione Carola Rackete rispettò l’obbligo di soccorso
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/migranti-per-la-cassazione-carola-rackete-rispetto-lobbligo-di-soccorso/
Migranti: per la Cassazione Carola Rackete rispettò l’obbligo di soccorso
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Migranti: per la Cassazione Carola Rackete rispettò l’obbligo di soccorso
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The Sea-Watch 3 patrolling the Central Mediterranean Search and Rescue Zone; International Waters off Libya; 19/12/2018
Il capitano della Sea Watch Carola Rackete ha rispettato “l’obbligo di prestare soccorso in mare” entrando nel porto di Lampedusa con la sua nave carica di migranti perché il suo dovere di soccorrere i naufraghi “non si esaurisce” sottraendoli “al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l’obbligo accessorio di sbarcarli in un luogo sicuro”. E’ quanto sostiene la Cassazione nelle motivazioni alla decisione di non procedere all’arresto della Rackete, per aver forzato il blocco navale della Gdf.
E’ dunque ritenuta “corretta” la decisione del gip di Agrigento che non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch.
Dunque la Rackete ha agito in maniera “giustificata” dal rischio di pericolo per le vite dei migranti a bordo della sua nave. Secondo gli ermellini è stata legittimamente esclusa la natura di nave da guerra della motovedetta perché al comando non c’era un ufficiale della Marina militare, come prescrivono le norme, ma un maresciallo delle Fiamme Gialle.
Matteo Salvini: “Voglio leggere bene questa sentenza della Cassazione”: da Chieti in Abruzzo a margine di una conferenza stampa elettorale, Salvini sottolinea che “se è vero quello che leggo, che si può speronare una nave della Guardia di Finanza con a bordo cinque militari della guardia di finanza, è un principio pericolosissimo per l’Italia e per gli italiani”.
”Un conto è soccorrere dei naufraghi in mare – ha aggiunto Salvini – che è un diritto dovere di chiunque, un conto e giustificare un atto di guerra. Se io in Germania speronassi una nave militare tedesca, penso che giustamente sarei messo in galera. Quindi me la leggerò. Se così fosse sarebbe un pericoloso precedente perché da domani chiunque si sentirebbe titolato a fare quello che non va fatto”.
Intanto dopo l’autorizzazione a procedere del Parlamento, la Procura di Catania ha depositato la richiesta di fissare l’udienza preliminare per l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona per la ritardata autorizzazione allo sbarco dei migranti a bordo della nave Gregoretti.
Il capitano della Sea Watch Carola Rackete ha rispettato “l’obbligo di prestare soccorso in mare” entrando nel porto di Lampedusa con la sua nave carica di migranti perché il suo dovere di soccorrere i naufraghi “non si esaurisce” sottraendoli “al pericolo di perd…
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Nadia Sessa
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foxpapa · 6 years ago
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Successo al festival di NYC per 'Il Toro del Pallonetto'
La vera storia di Joe Esposito, che ricostruisce la vita di un pugile napoletano inventato sullo sfondo di 50 anni di storia italiana, dal 1930 al 1980
E' stato accolto con successo ieri sera al 10/mo Nyc Independent film festival 'Il Toro del Pallonetto. La vera storia di Joe Esposito", l'originale mockumentary ideato e diretto da Luigi Barletta che ricostruisce la vita di un misconosciuto pugile napoletano sullo sfondo di 50 anni di storia italiana, dal 1930 al 1980. Un personaggio inventato che però sembra essere esistito veramente, grazie all'abile montaggio di immagini di repertorio in bianco e nero scovate all'Istituto Luce e alle (false) testimonianze di personaggi immaginari e veri come il regista Ugo Gregoretti, il critico Valerio Caprara, lo storico editore Tullio Pironti, i pugili Nino Benvenuti e Patrizio Oliva. La storia, raccontata da una nipote per rendere giustizia ad una carriera macchiata ingiustamente dalle accuse di incontri truccati, ripercorre l'esistenza tormentata di Giuseppe Esposito, giovane dalla forza taurina originario di una delle zone più povere di Napoli, quella del Pallonetto. Una vita che fa a pugni anche con la Storia, dal fascismo (con le immagini di Primo Carnera elevato a eroe del regime) alla Liberazione, dall' emigrazione verso gli Stati Uniti alla rivolta di Budapest, passando per gli anni del 'Comandante' Lauro, la giunta guidata dal comunista Maurizio Valenzi, il terremoto in Irpinia
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piramiderossa · 4 years ago
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Facebook post (2020-07-30T18:04:50.000Z)
(Tratto dalla sintesi della seduta di oggi redatta dall’amministrazione del senato) Con 149 voti contrari, 141 favorevoli e un'astensione l'Assemblea ha respinto le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e ha quindi concesso l'autorizzazione a procedere in giudizio, ai sensi dell'articolo 96 della Costituzione, nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualità di Ministro dell'interno pro tempore. La procura della Repubblica di Palermo ha chiesto al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'allora Ministro dell'interno Salvini per i reati di sequestro di persona aggravato e rifiuto di atti di ufficio; la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, esaminati gli atti, ha proposto a maggioranza di negare l'autorizzazione attesa l'esimente del preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo. Riferendo sul documento IV-bis, n. 3, il sen. Gasparri (FI) ha ricordato la sequenza di fatti accaduti nell'agosto 2019 - riguardanti il salvataggio in mare e lo sbarco della nave Open Arms, battente bandiera spagnola - e ha messo l'accento su alcune circostanze: il divieto di ingresso nelle acque nazionali fu disposto dall'allora Ministro dell'interno di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture; i minori non accompagnati furono fatti sbarcare, in ottemperanza di una direttiva del Presidente del Consiglio; la nave Open Arms rifiutò lo sbarco nelle Baleari e nel porto di Gibilterra. Il relatore ha posto l'accento sulla natura politica e non amministrativa del divieto di sbarco, sulla corrispondenza della decisione all'indirizzo del Governo che è attestata da atti formali, sul perseguimento dell'interesse pubblico consistente nella regolamentazione più rigorosa dei flussi migratori per disincentivare il traffico di esseri umani. Nella discussione la sen. Bonino (Misto) si è dichiarata favorevole, come lo fu sui casi Diciotti e Gregoretti, all'autorizzazione del processo ritenendo che la difesa dell'interesse nazionale non sia equiparabile al perseguimento dell'interesse pubblico. Il sen. Renzi (IV), ritenendo erronea la politica migratoria del Ministro Salvini che era però condivisa dal Governo gialloverde, ha affermato che, nel caso di specie, non esiste un interesse costituzionalmente tutelato o un preminente interesse pubblico che possa esimere dal processo; ha però denunciato un problema nel rapporto tra politica e magistratura che maggioranza e opposizione dovrebbero affrontare insieme. Il sen. Perosino (FI), ritenendo che il voto odierno sia squisitamente politico, è entrato nel merito della politica migratoria, rilevando che le risorse del welfare sono limitate ed esistono motivi sanitari e sociali per limitare gli ingressi. I sen. Urraro e Erika Stefani (L-SP), richiamando una sentenza del Tar, hanno sottolineato che l'assistenza sanitaria non implica lo sbarco e che l'esimente è stata rilevata dallo stesso Tribunale dei Ministri: la condotta del Ministro non era finalizzata a negare l'assistenza umanitaria, che fu garantita, ma a sollecitare la responsabilità europea; l'operato del Ministro dell'interno era allora condiviso dal Presidente Conte e il mutato orientamento di M5S dipende dal cambiamento di alleanze politiche. Il sen. De Falco (Misto), favorevole all'autorizzazione a procedere, ha argomentato che lo sbarco era doveroso e andava autorizzato in base alla vicinanza del porto e alle condizioni atmosferiche. Secondo il sen. Paragone (Misto) la questione Open Arms è squisitamente politica e va inquadrata nella cornice europea: Bruxelles detta la linea, sul Mes come sulla politica migratoria, e agisce con due tenaglie, la finanza e i flussi incontrollati, per disarticolare gli Stati e scaricare le tensioni sulle periferie. Il sen. Vitali (FI) ha evidenziato che l'interesse pubblico perseguito dal Ministro era ravvisabile in una distribuzione dei migranti squilibrata e penalizzante per l'Italia e in un deterioramento della situazione economico sociale del Paese; ha quindi denunciato il tentativo di eliminare per via giudiziaria il leader della Lega. Il sen. Bressa (Aut) ha dichiarato voto favorevole all'autorizzazione a procedere, ritenendo che fosse dovere del Governo prestare soccorso in mare, senza distinguere tra rifugiati e migranti economici. Il sen. Balboni (FdI) ha criticato l'ideologia di un mondo privo di confini e di identità, ha richiamato l'operato non trasparente delle ong, ha ricordato le posizioni espresse dall'attuale Ministro Lamorgese che giudica intollerabile la situazione degli sbarchi, ha accusato la maggioranza di voler eliminare il sen. Salvini per via giudiziaria, non riuscendo a batterlo per via politica. Il sen. Grasso (Misto-LeU) ha contestato la possibilità di utilizzare lo sbarco, che è un atto dovuto di salvataggio, come arma politica per ottenere una diversa distribuzione dei migranti a livello europeo. La sen. Rossomando (PD), richiamando il primato della persona, ha ricordato che la situazione sull'Open Arms era disperata e le condizioni metereologiche proibitive. La sen. Modena (FI) ha ricordato invece le intercettazioni del giudice Palamara ("Salvini ha ragione, ma dobbiamo attaccarlo") e ha invitato a considerare con maggiore realismo la drammatica questione dell'immigrazione. Il sen. Salvini (L-SP) ha ripercorso la vicenda, definendo l'Open Arms una nave pirata; l'Italia consentì l'ingresso nelle acque territoriali per superare le condizioni atmosferiche avverse e il comandante della nave rifiutò lo sbarco in due porti spagnoli: non si trattava di un naufragio ma di una voluta invasione di campo. Dopo aver evidenziato che l'Italia è l'unico Paese europeo in cui quest'anno gli sbarchi sono triplicati, che la politica dei porti aperti provoca morti nel Mediterraneo e che la trasposizione della lotta politica sul terreno giudiziario è illiberale, il sen. Salvini ha difeso un'idea di politica che considera doverosa la difesa dei confini e prioritaria la tutela dei cittadini italiani; ha dichiarato infine che affronterà il processo a testa alta. In replica il sen. Gasparri (FI) ha rilevato che la relazione ha avuto un taglio giuridico, mentre il dibattito è stato politico. Ha quindi ribadito che l'azione nella vicenda Open Arms è stata condivisa dal Governo e ha giudicato un errore rinunciare in quest'occasione a ristabilire i principi di legalità e sovranità popolare contro l'uso politico della giustizia. Hanno dichiarato voto favorevole alla proposta della Giunta di negare l'autorizzazione i sen. Balboni (FdI), Caliendo (FI) e Giulia Bongiorno (L-SP) la quale, dopo aver documentato situazioni analoghe che non hanno avuto conseguenze giudiziarie, ha invitato l'Assemblea a non fare ciò che chiede Palamara. Hanno dichiarato voto contrario alla proposta della Giunta, e quindi favorevole all'autorizzazione al processo, i sen. Grasso (Misto-LeU), Mirabelli (PD) ed Elvira Evangelista (M5S). In dissenso dal Gruppo, il sen. Quagliarello (Misto) ha annunciato voto favorevole alla proposta della Giunta, in nome della dignità della politica ( Un sentito grazie a Vittoria Gheno )
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Con questa intervista sul quotidiano Avvenire volevo esprimere piena solidarietà e vicinanza al Comandante, all’equipaggio di nave della Gregoretti e al personale delle Capitanerie impegnati nonostante tutto a compiere con onore il loro dovere di marinai per la tutela della vita in mare.
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infosannio · 5 years ago
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La Procura di Siracusa apre un fascicolo sulla vicenda della Gregoretti
La Procura di Siracusa apre un fascicolo sulla vicenda della Gregoretti
La nave della Guardia costiera è bloccata da sabato nel porto di Augusta con 115 migranti a bordo
  (lanotiziagiornale.it) – La Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo sulla vicenda di nave Gregoretti della Guardia Costiera, ferma nel porto di Augusta dalla notte di sabato scorso con a bordo 115 migranti. Il comandante della nave, secondo quanto si apprende, è in Procura per essere sentito…
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notizieoggi24-blog · 5 years ago
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Migranti, aperto fascicolo dalla Procura sul comandande Gregoretti
La nave della Guardia Costiera "Gregoretti" è ancora ormeggiata al porto di Siracusa, dopo che aveva trasbordato 135 migranti da una nave di Malta, la quale aveva operato un salvataggio in mare nelle acque internazionali. Nei giorni successivi una donna incinta è stata fatta sbarcare con la sua famiglia, ora ci sarebbero 131 persone a bordo. La Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo sulla vicenda, in particolare sul comandante della nave Gregoretti. Il comandante, secondo fonti interne, sarebbe in Procura per sostenere un interrogatorio. Nei giorni scorsi Berlino aveva dato la sua disponibilità alla redistribuzione dei migranti, con una nota del ministero dell'Interno. La Commissione europea è stata chiamata in causa per la coordinazione della redistrubuzione dei migranti, con il Viminale che ha fatto sapere che non farà scendere nessuno finché non ci sarà un accordo chiaro con gli Stati europei. Read the full article
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italianaradio · 5 years ago
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Caso Gregoretti, al Senato il voto su Matteo Salvini. Governo assente in Aula
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/caso-gregoretti-al-senato-il-voto-su-matteo-salvini-governo-assente-in-aula/
Caso Gregoretti, al Senato il voto su Matteo Salvini. Governo assente in Aula
Caso Gregoretti, al Senato il voto su Matteo Salvini. Governo assente in Aula
L’Aula del Senato è chiamata a votare sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti. I parlamentari della Lega potrebbero astenersi o non partecipare al voto. Il leader del Carroccio, presente in Aula, ha chiesto ai suoi di non impedire il processo ma il gruppo si sarebbe detto contrario all’ipotesi di vedere Salvini alla sbarra. Assente, invece, il governo.
All’ex ministro dell’Interno il tribunale dei ministri contesta l’ipotesi di sequestro di persona per i 131 migranti rimasti 4 giorni sulla nave militare prima dello sbarco ad Augusta a fine luglio 2019. Il leader leghista si dice “a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente”, e rivendica di aver scelto di andare davanti a un tribunale.
E a proposito di migranti la procura di Agrigento ha chiesto al gip una proroga di 6 mesi per le indagini su Carola Rackete. L’inchiesta è quella legata all’arresto dell’allora comandante della Sea Watch3 e sulla violazione dei primi “alt” imposti dalla Gdf che le vietò di avvicinarsi alle acque territoriali. La trentunenne tedesca è indagata per tre ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e tre ipotesi di resistenza o violenza a nave da guerra.
L’Aula del Senato è chiamata a votare sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per la vicenda della nave Gregoretti. I parlamentari della Lega potrebbero astenersi o non partecipare al voto. Il leader del Carroccio, present…
Eleonora Marini
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Mare Aperto. Le cose non sono mai semplici.
- Dietro si intravede il mio aiutante di bandiera, il comandante Gregoretti, detto il Grande GREG per la sua efficienza silenziosa e tempestiva. L’ADB è un supporto importantissimo per un Ammiraglio in comando -
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