#cioè io lo so che gli autori lo hanno sempre detto che non avevano intenzione di dar loro una svolta romantica ma LI AVETE VISTI?????
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ho finalmente finito la terza stagione di the bear ed è ora che io metta definitivamente una pietra tombale sui sydcarmy e che non mi faccia più illusioni
#cioè io lo so che gli autori lo hanno sempre detto che non avevano intenzione di dar loro una svolta romantica ma LI AVETE VISTI?????#COME FANNO A NON SFRUTTARE TUTTA QUELLA CHIMICA DIO MIO#uno spreco incredibile se chiedete a me
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The one with the important thing
(Cioè: la fanfiction cretina e scritta di getto dopo aver visto quello che è capitato oggi. Perchè come diciamo sempre: con gli autori non si butta vi niente.)
Ermal salì in macchina con un enorme sorriso stampato in faccia.
Da quando aveva visto il video di Fabrizio, non aveva smesso di sorridere nemmeno per un attimo e non aveva nessuna intenzione di farlo. Anzi, l'idea che da lì a poco l'avrebbe chiamato lo faceva sorridere ancora di più.
Un po' se l'era aspettato che in qualche modo sarebbe venuto fuori il nome di Fabrizio durante l'intervista. Insomma, era impossibile evitarlo. Avevano vinto il Festival di Sanremo insieme, avevano diffuso un messaggio con una canzone che entrambi amavano e non solo perché era una canzone con un messaggio importante, ma anche - forse soprattutto - perché era la canzone che segnava l'inizio del loro viaggio insieme e della loro amicizia. Ammesso che si potesse ancora definire tale ciò che c'era tra loro.
Da qualche mese - precisamente da dopo l'Eurovision - Ermal aveva smesso di porsi domande su ciò che c'era tra loro. Sapeva che non poteva essere definita solo amicizia, ma non avrebbe saputo che altra definizione dare quindi era meglio evitare di pensarci e di darsi etichette.
Però, insomma, tutto si sarebbe aspettato tranne che un videomessaggio.
Era stato bello vedere Fabrizio, sentire la sua voce, sentirlo dire che voleva vederlo, che gli mancava. Era stato bello, ma non abbastanza da spazzare via quella sensazione di vuoto che sentiva ogni volta che erano lontani.
Sospirò mentre si sporgeva oltre il finestrino aperto per prendere il biglietto all'ingresso dell'autostrada, poi ripartì. Giusto il tempo di guardare rapidamente i cartelli stradali e, appena fu certo di aver preso la strada giusta, avviò la chiamata con Fabrizio azionando il vivavoce e posando il telefono sul cruscotto.
"Pronto?"
"Ehi!" esclamò Ermal.
Continuava a sorridere. Ormai sorrideva da così tanto tempo che gli facevano male le guance, ma era troppo felice per smettere.
"Compare! Come stai?"
"Bene, sto tornando a casa. Mi hanno fatto vedere il tuo video" rispose Ermal andando subito al dunque. Era terribilmente curioso di sapere quale fosse la cosa importante di cui doveva parlargli Fabrizio.
"Spero che l'abbiano interrotto prima che si notasse che non riuscivo a staccarlo."
Ermal si lasciò scappare una risata.
"Ok, stai ridendo quindi immagino di no" aggiunse Fabrizio.
"Immagini bene. Bizio, com'è possibile che tu non sia in grado di interrompere un video?"
"Ma che ne so... Io sono abituato alle storie di Instagram, quelle si interrompono da sole!"
Ermal continuò a ridere sentendo Fabrizio che si fingeva alterato. Poi disse: "Va beh, comunque dicevi che ti dovevo chiamare, che dovevi parlarmi di una cosa importante..."
"Ma che stronzo, m'hai chiamato solo perché sei curioso!"
"Non è vero! Cioè, sono curioso ma non ti ho chiamato solo per quello" si difese Ermal.
"Davvero?"
"Davvero. Mi manchi anche tu, Bizio. Lo sai."
E lo sapeva davvero. Nelle ultime settimane, dopo che si erano rivisti a Trento, Ermal aveva sentito più volte il bisogno di dirgli quanto sentisse la sua mancanza e non si era mai trattenuto. A costo di sembrare patetico, glielo aveva sempre detto.
"Allora, sta cosa importante?" chiese Ermal.
"Ho scritto un po' in questi giorni e mi è venuta un'idea per un nuovo pezzo."
"Ah sì? Fantastico, Bizio! Non vedo l'ora di sentirlo!"
"Ecco, in realtà io stavo pensando che potremmo scriverlo insieme."
Ermal buttò un'occhiata al cellulare, quasi per assicurarsi di non essersi immaginato tutto e che la chiamata fosse ancora in corso.
"Vuoi fare un altro duetto con me?"
"Tu no?" chiese Fabrizio, sentendosi improvvisamente insicuro.
Forse non era stata una buona idea. Forse Ermal voleva staccarsi da lui, almeno dal punto di vista artistico. Forse non aveva nessuna intenzione di lavorare ancora con lui.
"Certo che voglio! Sono solo sorpreso" rispose Ermal.
"Abbiamo parlato tante volte di scrivere ancora insieme" disse Fabrizio, leggermente più tranquillo.
"Sì, è vero, ma poi non lo abbiamo mai fatto."
"È che non riesco a lasciare andare tutto."
"Che vuoi dire?"
"Ormai la storia di Non Mi Avete Fatto Niente è finita, almeno per noi. Ma io non sono pronto a chiudere la nostra collaborazione. Siamo stati bene quest'anno, non voglio che finisca tutto" confessò Fabrizio.
"Non finirà niente, lo sai vero? Quello che abbiamo non finirà, anche se abbiamo ceduto i diritti della canzone" cercò di rassicurarlo Ermal. Ma la verità era che anche lui non voleva che il cerchio si chiudesse e forse Fabrizio aveva ragione a pensare che l'unico modo per stare bene fosse aprire un altro cerchio.
"Lo so. So che tu non te ne andrai, così come non me ne andrò io. Ma credi sia tanto sbagliato volere ripetere l'esperienza di fare una canzone insieme?"
Ermal ci pensò per un attimo.
Sbagliato? Sicuramente no.
Forse un po' rischioso. Quando le cose vanno bene la prima volta, è sempre un azzardo riprovarci. Quasi sempre finiscono per andare peggio.
Ma Ermal aveva voglia di rischiare. E con Fabrizio non era poi un rischio molto grande, a pensarci bene. Se le cose non fossero andate come speravano, avrebbero sempre avuto l'un l'altro.
Se anche fossero caduti, l'altro avrebbe attutito il colpo. Era sempre stato così. A Sanremo, all'Eurovision... Si erano sempre fatti da cuscino a vicenda, impedendosi di farsi male mentre cadevano.
Forse era proprio quella la cosa migliore che era uscita dalla loro collaborazione. Avevano imparato a cadere.
Per tutta la vita, entrambi erano scivolati sotto il peso dei loro errori e di quelli delle persone che gli stavano accanto. Erano caduti, si erano scheggiati ma mai distrutti. Però si erano fatti male. Tanto, a volte troppo.
Ma da quando si conoscevano, le cadute erano più dolci. E anche quando facevano male, erano un po' meno dolorose con un'altra persona al proprio fianco.
Ermal sorrise mentre nella sua testa si dipingeva lo scenario che già una volta l'aveva visto protagonista: lui e Fabrizio, due chitarre e la voglia di cantare.
Così, senza pensarci troppo e con un sorriso sulle labbra, disse: "Va bene, facciamolo. Scriviamo un'altra canzone."
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Trascrizione e traduzione: Radio 96XRT / LP live dal Bottom Lounge, Chicago
Jason Thomas : ciao, grazie di essere qui, grazie speciale ad Heineken, io sono Jason Thomas da radio 96XRT benvenuti a questa serata live, questa sera avremo con noi ospite un artista dalla voce spettacolare, faremo due chiacchiere poi un paio di canzoni, poi altre chiacchiere, poi altre canzoni, come ho avuto modo di scoprire prima è molto facile chiacchierare con lei, per favore diamo il benvenuto ad LP!
LP : ciao gente!
JT : ciao LP grazie di essere qui, penso proprio che sei il tipo giusto per questo show, benvenuta a Chicago, vorrei iniziare chiedendoti della tua esperienza al Loolapalooza del 2012, dell enorme evacuazione..
LP : beh sì ero lì, quando c è stata quella evacuazione di massa, avevo finito la prima parte delle interviste e stavo per rientrare nell area stampa quando l addetto alla sicurezza mi ha fermato dicendo “scusa non puoi entrare” ed io ero come “eh? Come non posso entrare? C’ero? Ho il pass!?”. Poi ci abbiamo messo più di un ora ad uscire dal parco e andare all hotel, ha pure iniziato a piovere, era tutto così strano, così carico emotivamente.
JT : ah dove sei andata, qual era il tuo hotel?
LP : beh non era il mio hotel, era un hotel messo a disposizione credo per i dirigenti, un Four Seasons. siamo stati un po’ in giro, poi siamo tornati e abbiamo ripreso lo show, noi eravamo tra gli ultimi, ma a quel punto non tutta l audience era ritornata, la pioggia aveva fatto un disastro di fango e del palco, è stato molto strano, bello, ma strano, con quegli alberi magnifici.. farò il Loolapalooza a Parigi quest’anno..
JT : Davvero?
LP : sì, quindi augurami buona fortuna, che il palco non venga lavato via..
JT : wow, sì parleremo dell Europa tra poco, ma ora signori ecco a voi LP!
Live: Muddy Waters / Strange
LP : grazie Heineken! grazie Chicago! .. ah, e grazie Facebook live, tu si che hai dato di nuovo un senso alla mia vita.. (risate)
JT : aspetta ti do una mano (sposta un microfono)! la tua voce è troppo ma troppo grande per questa stanza! Fico. Ma parliamo un po’ di cantautorato. Di come creare qualcosa di così meraviglioso dal nulla. Tu hai già due dischi all attivo. Se non sbaglio tra il tuo primo e secondo album c’è una pausa di tipo 8 anni..
LP : ehm, sì, oh, ma, grazie di avermelo fatto notare, eh. (risate).. scherzo! si dopo la prima uscita nel 2004 ci sono stati cambi di etichette discografiche, poi ho tipo perso 3 anni scrivendo per me, durante i quali ho conosciuto e lavorato con tanti co-autori e sai, mi sono divertita, poi sono passata alla Def Jam Universal, ma era come se non sapessero cosa farne di me. Cioè, voglio dire, voi (pubblico) sapreste cosa farne di me? (risate) tipo si balla? Si può ballare? A quel punto avevo qualcosa come 140 canzoni scritte e una fu scelta dai Backstreet Boys, e quello sì che è stato un momento “s-t-r-a-n-o”. (risate) Voglio dire, strano per un sacco di motivi… poi il niente, poi ho stretto un accordo per pubblicare, ma non ne è uscito molto, alla fine dopo due anni così, ho cominciato a scrivere solo per il mio divertimento, e ho preso in mano un ukulele. Voglio dire non è che pensassi “ok, allora ora voglio diventare quella cantante lesbica che suona l ukulele! Ho uno scopo? Tu hai uno scopo? sì quello è il mio scopo nella vita”, semplicemente ho iniziato a scrivere canzoni che sono decollate. A differenza di altri il mio scopo è scrivere belle canzoni, e dopo una buona canzone, scrivere un'altra buona canzone. In sostanza in quella pausa ho fatto un sacco di cose. Nel 2011 ho firmato con un'altra etichetta e il resto è arrivato dopo lì.
JT : dicevi che scrivi per altri, come fai, voglio dire, è diverso da quando scrivi per te?
LP : sì un tempo era così, in linea di massima cerco di entrare nel loro mondo, ma senza cercare di indovinarlo troppo. Alla fine quel che mi interessa veramente è scrivere una buona canzone.
Live: Into the wild – presentazione di JDCarrera (chitarra)
LP : grazie ragazzi, il prossimo pezzo è estratto dal mio ep Death Valley, uscito di recente, che ho portato in tour in Europa, la sensazione è quella che provi guidando in un deserto, in quelle aree desertiche in California, non so, quei viaggi nel deserto per me sanno di una lunga attesa. Sì, immagino che 7 anni siano una lunga attesa.
Live: Death Valley
LP: quando m incasino, faccio semplicemente così: rido e faccio una smorfia. La prima volta che ho suonato ad un talk show in tarda serata, era il Jimmy Camel show, ho ceffato un accordo - ero all ultimo stadio del più pauroso panico da palcoscenico – e ho fatto “eh?! Ecchec***o” (smorfia). Era un accordo facile. Non ci potevo credere. Ho guardato in camera, e mi hanno immortalato. Era una smorfia nuova, manco lo sapevo com era..
JT : ecco, c’ è differenza tra suonare per la grande audience televisiva e le situazioni più piccole, tipo questa?
LP: beh, ok, sì, ho appena partecipato a questa cosa in Italia, SanRemo, che fa 50.000.000 di spettatori. Adesso mi dico: ma sì che vuoi che sia, un tempo era: ohmiodddioo!
JT : e le canzoni come nascono, voglio dire, ti puoi forzare? O devi aspettare l ispirazione?
LP : beh io sono sempre lì che raccolgo pezzi, sul telefono, un accordo, uno stralcio, poi fisso una sessione in sala d incisione e ci lavoro - è fico, ma è molto meno affascinante di quel che uno pensi – in fondo questo è il mio lavoro e sono lì per farlo. Delle volte capita che ho una giornata storta, che non sopporto nessuno in studio, giorni che mi “scrivo via dalla stanza”, faccio il mio, finisco e sparisco. In studio mi porto chitarra o ukulele, se scrivo per altri magari mi forniscono un nastro, una traccia su cui lavorare, ma se è per me parto da zero.
JT : uno dei tuoi pezzi è stato scelto per una pubblicità televisiva. Com’ è che vengono selezionate le canzoni ?
LP : mah. Non so mica. Pensa che a un certo punto ho cantato persino un jingle, penso fosse per la campagna di JCPenneys (mobilificio), e anche un altro dopo, mi son detta: beh se non sfondi puoi sempre fare la cantante di jingles, sì dai… Non mi hanno più chiamato. Ma sai io ho un atteggiamento gagliardo nei confronti della musica, se scrivi un buon pezzo, un mega successo, poi devi comunque scriverne un altro. Non mi lascio impressionare da me stessa. Lo scrivo, e poi vado avanti.
JT : sentivo prima dal tuo manager che sei numero uno in .. tipo.. 20 nazioni?
LP : eh sì. È come se tu sei lì, che giochi a monopoli e vinci alla grande, e arriva uno e ti dice “lo sai vero che sono soldi veri?” pazzesco.
JT : eggià. E lo sono? Non è semplicemente una scusa per girarti l Europa?
LP : sì beh.. lo so che detta così sembra una roba di biondone e decappottabili, ma in realtà c’è tanto lavoro.
JT : e sei stata in Russia?
LP : un sacco di volte. Sento che questa cosa è mal interpretata. Tipo che si pensa che gli americani sono tutti degli idioti, e che i russi sono tutti cattivi. In realtà stanno semplicemente cercando di gestire cosa la vita gli lancia addosso. È un paese bellissimo e con gente gentile. Sai viaggiando intensamente ho questa sensazione sfuocata di centrare solo dei punti. Eravamo in Germania sotto Natale, e sai tutti questi villaggi bellissimi e il vino e le luci, poi il giorno dopo che siamo partiti è successa quella cosa del tir che ha travolto non so quante persone e non si capiva se era terrorismo o cosa. Le persone cercano solo di viversi la propria vita. Ed è triste che ci siano tanti malgoverni in tanti paesi. Scusami. Non so come ci siamo arrivati. Te la sto affossando. Ok. Te l ho affossata.
JT : no, beh, hai detto bene tu. Stai per uscire con un nuovo disco e hai degli spettacoli in programma qui a maggio e giugno..
LP : sì. Grazie di esserci! Ho scritto un po’ di canzoni che parlano della mia ex-ragazza. Questa è una di quelle. Cioè è finita da un po’ ma questa canzone ci ho messo un po’ a metterla insieme, prima avevo la sensazione che ci sarei andata giù troppo pesante. Voglio dire, lo è ancora, pesante. Posso dire le parolacce?
Pubblico : sì! Sì!
Uno tra il pubblico : no!
LP : beh, questo è un problema tuo. (al tipo del no) In Europa si può. Là i ragazzi fanno “oh!”. Parolacce e tette. Wow. Viviamo in Europa. Le nostre vite sono la regola. E questo è JD Carrera, per gli amici BooBooKiddie
Live : Other People / Up against Me
LP : questa sarà nel mio disco in uscita a maggio (negli stati uniti), invece la prossima canzone ha fatto molta strada in Europa. È interessante, è la quintessenza della fine di una relazione. Solo che l ho scritta un anno prima della fine della relazione. (risate) sì, un po’ tipo, “bel modo per farla finita”. Sono ossessionata da quel momento in cui tutte le tue molecole insieme stanno dicendo “sta affondando … No, va bene. Lei sta bene. Tu stai bene. Va tutto bene.��� E allo stesso tempo attraversavo un momentaccio professionalmente, il mio album tardava ad essere pubblicato. Non so. Quindi tra lavoro e relazione era un fot*to letto di me*a. Grazie radio. Cioè siamo alla radio giusto? So che trasmetterete quello che ho detto nel modo più professionale possibile (risate). ti voglio bene radio. So che anche tu me ne vuoi. Ti amo Chicago. Amo anche tutti questi treni che continuano a passare così vicini al locale. Fighissimi. (risate) Allora dicevo, la casa discografica non aveva intenzione di promuovere il mio album. Avevano sentito questo pezzo, muddy waters e strange, “hey suona alla grande” mi dissero, e un mese dopo mi hanno scaricato. E allora sono passata a questa etichetta indipendente e – ma tu guarda in che mondo viviamo adesso – un giorno un tipo dalla Grecia mi scrive, direttamente su Instagram, e mi fa “io sento che tua canzone può funzionare qui”, sì l ha detto così, e aveva anche proprio questa faccia qui ( fa la faccia da da greco che scrive - risate) e se potevo fornirgli il contatto con la mia etichetta. Non sapevo cosa volesse farne in realtà, pensavo chessò a qualcosa per un film o la televisione. Lui invece l ha presa in distribuzione, ed è schizzata al numero uno per 8 mesi. Da lì Italia e Francia l han seguita a ruota.. vi dico questo perché mi spezza il cuore pensare a tutti quegli artisti che dopo l ennesima porta in faccia hanno mollato. E non per farmi bella con la mia etichetta. Non puoi mai sapere. Potresti essere solo a una canzone di distanza. Hanno mollato senza provare che dall altra parte c era tutto questo splendore. Questa canzone simboleggia tutto questo per me. Ho scritto mucchi di canzoni che parlano della mia ex. Voglio dire, la mia prossima canzone probabilmente sarà “Grazie per la mia casa” (risate) …sto scherzando… le auguro una vita meravigliosa… e lei è una persona meravigliosa… e quindi questa canzone si intitola …“Grazie per la casa” ..ehm.. no, scusate … “Lost on You”..
Live: Lost on you
LP: grazie infinite! Ciao ragazzi.
JT : che spasso! Se n’è andata.. Ma a maggio/giugno tornerà.. grazie ragazzi, sponsor, staff tecnico.. ciao!
Traduzione a cura di Alexandra Cavo
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