#ciao march 2006
Explore tagged Tumblr posts
Text
Birthdays and Anniversaries - Week of March 12, 2023
The following members/singles have birthdays/anniversaries this week:
March 12
Fukuda Kanon (ex-ANGERME; 28)
Oda Sakura (Morning Musume '23; 24)
Matsuura Aya - Ne~e? (2003)
Berryz Koubou - Dschinghis Khan (2008)
March 13
Inaba Atsuko (ex-Taiyou to Ciscomoon; 49)
Fujimoto Miki - Aenai Nagai Nichiyoubi (2002)
Berryz Koubou - Asian Celebration (2013)
March 14
Yokogawa Yumei (ex-Hello Pro Kenshuusei; 24)
S/mileage - Otona ni Narutte Muzukashii!!! (2010)
March 15
Okada Robin Shoko (ex-Ciao Bella Cinquetti; 30)
Morning Musume - SEXY BOY ~Soyokaze ni Yorisotte~ (2006)
March 16
Takase Kurumi (BEYOOOOONDS/Ame no Mori Kawa Umi; 24)
Kitagawa Rio (Morning Musume '23; 19)
March 17
Goto Maki - Sayonara no LOVE SONG (2004)
March 18
Honda Ruru (ex-Taiyou to Ciscomoon; 47)
Mano Erina - Otome no Inori (2009)
Happy birthday/anniversary week!
#Fukuda Kanon#Oda Sakura#Inaba Atsuko#Yokogawa Yumei#Okada Robin Shoko#Takase Kurumi#Kitagawa Rio#Honda Ruru#Matsuura Aya#Berryz Koubou#Fujimoto Miki#S/mileage#Morning Musume#Goto Maki#Mano Erina#Ne~e?#Dschinghis Khan#Aenai Nagai Nichiyoubi#Asian Celebration#Otona ni Narutte Muzukashii!!!#SEXY BOY ~Soyokaze ni Yorisotte~#Sayonara no LOVE SONG#Otome no Inori
6 notes
·
View notes
Photo
Advertisement for Hi! Hi! Puffy Amiyumi Gameboy Advance Game in Ciao March 2006
(personal collection)
2K notes
·
View notes
Photo
New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2023/01/10/ibridoma-la-musica-cambia-la-vita/
Ibridoma, la musica cambia la vita
In questa intervista, Leonardo Ciccarelli, bassista degli Ibridoma, spiega come è arrivato nella band, il cammino discografico del combo e il nuovo disco. Racconta anche aneddoti della vita on stage e come il far parte della band gli abbia cambiato la vita. Tutta da leggere.
Una presentazione per chi non vi conosce. Possiamo dire siate dei veterani del movimento metal e rock italiano, secondo la vostra esperienza, come si è evoluto, sia a livello qualitativo, sia quantitativo?
Ciao a tutti, noi siamo gli Ibridoma e veniamo dalle Marche. La band è nata nel 2001 da un’idea del batterista Alessandro Morroni. Per completare la formazione ha chiamato Christian Bartolacci alla voce, Lorenzo Petrini al basso, Pietro Alessandrini alla chitarra solista e Simone Mogetta alla chitarra ritmica. Questa formazione ha prodotto il primo EP “Lady of darkness”. Dopo alcuni anni Pietro decide di lasciare la band cedendo il posto a Marco Vitali. Con lui registrano nel 2006 “Page 26”.
Anno 2008, anche Lorenzo lascia il ruolo di bassista a me (Leonardo Ciccarelli). Nel 2010 pubblichiamo il nostro primo album, l’omonimo “Ibridoma”. Arrivati al 2012 pure Simone lascia cedendo il posto di chitarra ritmica prima a Daniele Monaldi, presente su “Night club”. A lui subentra Sebastiano Ciccalè. Sebastiano è entrato prima come session per registrare “Goodbye nation” (2014), ma è rimasto ufficialmente con noi fino al 2021. Con lui abbiamo registrato gli album “December” (2016) e “City of ruins” (2018). Purtroppo l’anno scorso anche Sebastiano ha lasciato il gruppo per dedicarsi maggiormente ad atri progetti personali.
E’ stato degnamente sostituito da Lorenzo “Fiskio” Castignani, che, nonostante la giovane età, si è dimostrato più che capace, dimostrandolo nel nuovo album “Norimberga 2.0”.
Sesto disco, come vi sentite cambiati? Cosa avete imparato strada facendo?
Sicuramente ci sentiamo più maturi. In fondo abbiamo iniziato che eravamo tutti abbastanza giovani. Adesso alcuni di noi sono padri di famiglia. Nonostante tutto la voglia di suonare è rimasta la stessa degli inizi. L’esperienza ci ha permesso di migliorare molto, sia dal punto di vista musicale che professionale.
Doveste iniziare adesso, scegliereste un genere diverso?
Probabilmente no. Facciamo questa musica semplicemente perché è il genere che amiamo maggiormente, indipendentemente da quanto possa essere popolare. Se dovessimo fare qualcosa che non ci piace difficilmente riusciremmo a rendere bene anche dal vivo e molto probabilmente lasceremmo perdere quasi immediatamente.
Il rock, e il metal in modo particolare, è morto?
Proprio morti no, ma di sicuro hanno dovuto cedere qualche passo in favore di altri generi nel corso di questi ultimi anni. Bloccando i concerti a causa del covid, rock e metal hanno avuto una diffusione minore rispetto al pop e ad altri generi che bene o male vengono tramessi più diffusamente.
I vostri testi prendono spunti dall’attualità, anche, sono il risultato di un collaborazione corale o vengono scritti solo da uno di voi?
Nonostante tutti quanti contribuiamo alle tematiche delle canzoni i testi vengono scritti quasi esclusivamente dal nostro cantante Christian Bartolacci. Il resto di noi si trova più a suo agio ad esprimersi attraverso lo strumento piuttosto che a parole.
Un momento particolarmente divertente della vostra lunga esperienza live?
Una scelta davvero difficile. Ogni volta che si parte per qualche data praticamente torniamo peggio dei ragazzini delle superiori che vanno in gita. Comunque quello che ricordiamo più divertiti è stato il soundcheck prima del nostro concerto a Mosca di spalla ai Sabaton. C’era il fonico che correva dietro al nostro cantante che, per testare il microfono wireless che gli avevano dato, andava saltellando e correndo in giro per tutto il teatro.
Il vostro ultimo lavoro sta avendo un ottimo riscontro, ve lo aspettavate?
Onestamente speravamo che andasse bene, ma non immaginavamo fino a questo punto. Siamo entusiasti dei risultati che sta ottenendo. Siamo molto grati a tutti coloro che ci stanno supportando e apprezzando. Speriamo di poter fare meglio anche con i lavori futuri.
Avete fatto da supporto a diversi big. Una band per la quale vi piacerebbe aprire oggi, qual è?
Indubbiamente la risposta è la stessa di quando abbiamo iniziato, Iron Maiden tutta la vita. E’ la band che praticamente ci ha spinto tutti ad iniziare a suonare e che ancora oggi ascoltiamo almeno un paio di volte al giorno.
Un consiglio, o un punto di vista, ai giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale?
Al giorno d’oggi intraprendere la carriera musicale è dura, soprattutto per il fatto che con i social sono praticamente “tutti sul mercato” per così dire. L’unico consiglio che ci sentiamo di dare a chi voglia diventare musicista professionista è quello di ascoltare di tutto e di cercare di essere il più versatile possibile. Magari potrà non essere essenziale, ma di sicuro agevola parecchio.
Avete artisti di riferimento la cui carriera e il cui lavoro ancora vi stupisce?
Artisti di riferimento ne abbiamo a tonnellate. Partendo dai già citati Maiden fino ad arrivare a Korn, Megadeth, Six Feet Under, Bon Jovi, Fear Factory e molti altri. Effettivamente che ad oggi ci hanno stupito sono gli Skid Row, devo dire che il loro ultimo lavoro a nostro parere è davvero notevole.
Anche se non suona come un prodotto italiano, quanta italianità c’è nel vostro disco?
Di italianità, almeno secondo noi, ce n’è parecchia. Soprattutto nei temi trattati, anche perché la maggior parte delle nostre canzoni tratta temi che riguardano in particolar modo la nostra società ed il nostro paese. Ovvio che alcuni argomenti sono tranquillamente applicabili ad altri paesi, ma il nostro primo pensiero riguarda l’Italia.
Una domanda che non vi hanno mai posto ma vi piacerebbe vi fosse rivolta.
Una domanda che non ci hanno mai fatto è stata “Quanto la musica ha cambiato le vostre vite?”. La risposta sarebbe: parecchio. Il nostro chitarrista Marco Vitali, con la musica ci lavora a tempo pieno. Il resto di noi, comunque, ha praticamente sviluppato più o meno la propria carriera e la propria vita privata in funzione di supporto e sviluppo della band.
Se foste voi ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervistereste e cosa gli chiedereste?
Davvero una bella domanda, forse David Bowie, ma piuttosto che un’intervista preferirei una bella chiacchierata davanti ad una bella birra. Probabilmente finirei per chiedergli com’è stato vivere la musica dagli anni ‘60 in poi, ignari di stare scrivendo la storia della musica moderna.
Un saluto e una raccomandazione a chi vi legge
Un ringraziamento a tutta la redazione di Tempi Dispari per lo spazio concessoci. A tutti i lettori che sono rimasti con noi fino alla fine di quest’intervista. Aspettiamo di rivederci ancora a qualche concerto sia come artisti che come fan. Stay Metal _\m/
youtube
0 notes
Text
227's™ TRAGEDY ALERT! Spicy' Italian Fiorentina capt. Davide Chili' Astori (#FIFA'Spicy') dies, 31! News. #FIFA'Spicy'Tunes #Nike'Spicy'Tunes Spicy' NBA Mix! -- Jamaal Al-Din's Hoops 227, Inc. | PRLog
227's™ TRAGEDY ALERT! Fiorentina captain Davide Chili' Astori dies, 31! FIFA News #Nike'Spicy' NBA Mix! Italian soccer star found dead in hotel room! Spicy' Italy in state of shock! Astori leaves wife Francesca and two-year-old daughter Vittoria. #FIFA'Spicy' #Nike'Spicy' NBA Mix!
227's™ TRAGEDY ALERT! Davide Chili' Astori (#FIFA'Spicy'), Found Dead, 31 Spread the Word: News By Tag:* Davide Astori FIFA Fiorentina* Facebook EA Sports FIFA* 227's YouTube Chili NBA By Industry:* Sports BOISE, Idaho - March 5, 2018 - PRLog -- 227's™ TRAGEDY ALERT! Spicy' Italian soccer star, Davide Chili' Astori, Fiorentina captain (FIFA Spicy'), dies, 31! FIFA News #Nike'Spicy' NBA Mix! Italian soccer star found dead in hotel room! Spicy' Italy in state of shock! Astori leaves wife Francesca and two-year-old daughter Vittoria. #FIFA'Spicy' #Nike'Spicy' NBA Mix! 227's™ Facebook Fries!¡' everything tasty with hot, crispy fries and a specialty order of #Trending'Spicy'News #FIFA'Spicy' #Nike'Spicy'Tunes Spicy FRIES' sauce! Spicy' NBA Mix! 227's™ Facebook Fries!¡' (aka YouTube Chili' NBA) #Nike'Spicy' Trending News! Fiorentina captain (FIFA Spicy'), Davide Chili' Astori, Found Dead in Apartment, Age 31! #Nike'Spicy' NBA Spicy' Headlines (3/3/2018): Fiorentina captain Davide Astori dies at 31 Sporting News on MSN.com The defender was found dead in the early hours of Sunday morning in his hotel room in Udine, where the team was staying ahead of an Italian league match. Football mourns the death of Fiorentina captain Davide Astori CNN Davide Astori death: Prosecutors open investigation BBC Italian soccer star Davide Astori found dead of suspected heart attack The Washington Davide Astori: Manslaughter investigation opened following Italy international's death Goal.com 'Davide Astori's death leaves Fiorentina and Italy in state of shock' BBC Davide Astori dead aged 31: Ex-Aston Villa ace Carlos Sanchez breaks down on the pitch after news of his The Sun Davide Astori From Wikipedia, the free encyclopedia Personal information Date of birth: 7 January 1987 Place of birth: San Giovanni Bianco, Italy Date of death: 4 March 2018 (aged 31) Place of death: Udine, Italy Height: 1.88 m (6 ft 2 in) Playing position: Centre back Youth career: Pontisola 2001–2006 Milan Senior career *Years Team Apps (Gls) 2006–2008 Milan 0 (0) 2006–2007 → Pizzighettone (loan) 25 (1) 2007–2008 → Cremonese (loan) 31 (0) 2008–2016 Cagliari 174 (3) 2014–2015 → Roma (loan) 24 (1) 2015–2016 → Fiorentina (loan) 33 (0) 2016–2018 Fiorentina 58 (3) Total: 345 (8) National team 2004–2005 Italy U18 4 (0) 2011–2017 Italy 14 (1) Honours* Senior club appearances and goals counted for the domestic league only. Davide Astori (7 January 1987 – 4 March 2018) was an Italian professional footballer who played as a central defender. After playing youth football for Pontisola, Astori started his senior career with Milan, spending loan spells with Pizzighettone and Cremonese. In 2008 Cagliari signed him in a co-ownership deal, before signing him fully from Milan, for whom he never made a first team appearance, in 2011. He later spent loan spells at Roma and Fiorentina. He made his international debut for Italy in 2011 and represented his country 14 times, scoring one goal. Astori died on 4 March 2018 from sudden cardiac arrest at the age of 31, being found dead in his hotel room prior to a match. 227's™ YouTube Chili' Davide Chili' Astori, #Fiorentina'Spicy' #FIFA'Spicy' #NBA'Spicy' #Nike'Spicy'FRIES and NBA Spicy' Chili' Videos (3/5/2018): FIFA 18 - DAVIDE ASTORI RIP - NON SI PUO' SPECULARE COSI !!!!! * Ciao Davide....RIP. Non si può speculare sulla morte di un persona, di un calciatore, solo per aver più crediti all'interno di un * Davide Astori en FIFA 18 * Ya no sale más Davide Astori en FIFA 18 Twiter: RAEYMON_100 Correo de contacto: [email protected]. * PLAYGASM - Fifa Mobile "Davide Astori" Stream * В "PLAYGASM ARENA" предстоят мачове играни за кауза! Един от фундаментите на "PLAYGASM" е подкрепата на хората с * Shameless FIFA 18 players try to cash in on Davide Astori's death * Shameless FIFA 18 players try to cash in on Davide Astori's death. Italy defender and Fiorentina captain Davide Astori was found by * Top 10 Plays of the Night | March 04, 2018 * Best Plays Down To The Buzzer: New York Knicks vs Sacramento Kings * The Greek Freak Does IT All In The Win vs The Sixers! 227's™ Facebook Fries!¡' everything tasty with hot, crispy fries and a specialty order of #Trending'Spicy'News #FIFA'Spicy' #Nike'Spicy'Tunes Spicy FRIES' sauce! Spicy' NBA Mix! Jamaal Al-Din's Hoops 227, Inc. (227's™ Facebook Fries!¡' [aka YouTube Chili' NBA] Spicy' Italian soccer star, Davide Chili' Astori, Fiorentina captain (FIFA Spicy'), dies, 31! FIFA News #Nike'Spicy' NBA Mix! Italian soccer star found dead in hotel room! Spicy' Italy in state of shock! Astori leaves wife Francesca and two-year-old daughter Vittoria. News. #Nike'Spicy' NBA Mix! Video: Conte on death of former player Davide Chili' Astori #FIFA'Spicy' NBA Mix! 227's #Nike'Spicy' NBA Mix)
youtube
youtube
https://www.facebook.com/227s-YouTube-Chili-FIFA-Spicy-EA-Sports-Spicy-NBA-Mix-185710942158171 https://www.facebook.com/227sYouTubeChili.Nike.Basketball.NBA.Mix https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=185716105490988&id=185710942158171 https://pressroom.prlog.org/Hoops227 *** Graduate of the ZIONS Bank (Boise, ID) Business Success Academy *** Thank-you to Karen Appelgren - Assistant Director, Sheila Spangler - Vice President & Director, and Utah Jazz (NBA) Basketball Sponsor & Boise State University Athletics Sponsor - ZIONS Bank Jamaal Al-Din's Hoops 227, Inc. (227's™ YouTube Chili' NBA 2017 - 2018 NBA Playoffs ESPN Spicy' Mix)-cooks da' spiciest Wikipedia information (like dat' POPEYE's FRIED CHICKEN), YouTube NBA & NFL: Atlanta Hawks / Boston Celtics / Charlotte Bobcats / Chicago Bulls / Cleveland Cavaliers / Dallas Mavericks / Denver Nuggets / Detroit Pistons / Golden State Warriors / Houston Rockets / Indiana Pacers / Los Angeles Clippers / Los Angeles Lakers / Memphis Grizzlies / Miami Heat / Milwaukee Bucks / Minnesota Timberwolves / New Jersey Nets / New Orleans Hornets / New York Knicks / Orlando Magic / Philadelphia 76ers / Phoenix Suns / Portland Trail Blazers / Sacramento Kings / San Antonio Spurs / Oklahoma City Thunder (OKC) / Toronto Raptors / Utah Jazz / Washington Wizards Contact Jamaal Al-Din's Hoops 227, Inc.***@jamaalaldinshoops227.company.com (844) 891-1190
via www.prlog.org
227's™ TRAGEDY ALERT! Spicy' Italian Fiorentina capt. Davide Chili' Astori (#FIFA'Spicy') dies, 31! News. #FIFA'Spicy'Tunes #Nike'Spicy'Tunes Spicy' NBA Mix! -- Jamaal Al-Din's Hoops 227, Inc. | PRLog
from Jamaal Al-Din's blog 227's™ YouTube Chili' NBA Mix! http://hoops227.typepad.com/blog/2018/03/227s-tragedy-alert-spicy-italian-fiorentina-capt-davide-chili-astori-fifaspicy-dies-31-news-fifaspicytunes.html via http://hoops227.typepad.com/blog/
0 notes
Text
25 de abril, hace 75 años se cantaba bien alto el "Bella Ciao", Italia celebra el aniversario de la liberación del fascismo.
Es 25 de abril: Día de la Liberación. Italia celebra el 75 aniversario de la liberación del fascismo en 1945 y lo hace con la población confinada en casa por culpa de la crisis sanitaria del coronavirus que ha dejado ya en el país transalpino casi 26.000 fallecidos desde que se originase la pandemia. Italia conmemora cada años esta fiesta nacional con conciertos, eventos y exposiciones para recordar cómo el país consiguió hacerse con el control de las ciudades del norte y expulsar a las tropas nazis en su retirada hacia Alemania. Este año la celebración ha sido diferente. https://www.youtube.com/watch?v=-UBSA-pjTo4 Para que las nuevas generaciones de italianos reflexionen la historia de los guerrilleros que lucharon contra los fascistas en Italia durante y después de la Segunda Guerra Mundial, un grupo de sobrevivientes y jóvenes busca, graba y difunde retazos de la memoria de los partisanos. «La Asociación Nacional de Partisanos de Italia (ANPI) es una Para que las nuevas generaciones de italianos reflexionen la historia de los guerrilleros que lucharon contra los fascistas en Italia durante y después de la Segunda Guerra Mundial, un grupo de sobrevivientes y jóvenes busca, graba y difunde retazos de la memoria de los partisanos. «La Asociación Nacional de Partisanos de Italia (ANPI) es una organización que nace el 6 de junio de 1944 con ciudadanos italianos que resistieron a la guerra-campesinos y obreros, hombres y mujeres-«, relata la antropóloga y miembro de la asociación Chiara Calzolaio en entrevista. Los integrantes, explica, «son sobrevivientes que cuentan su historia, que combatieron a la ocupación nazi de los alemanes y fascista de los italianos durante la Segunda Guerra Mundial». Escuchar, grabar video y audio para que se registren en la memoria las acciones de una generación de luchadores que murieron por la liberación de su país es la principal tarea de la asociación. Los trabajos de la asociación no tienen que ver solamente con el pasado. «En la actualidad, crecen grupos de nazis en las calles de Italia. Vivimos un momento de crisis nunca antes visto, en el que se incuban estas tendencias fascistas y racistas. Una sociedad ignorante por el recorte a la educación y dominada por la televisión genera una pista de aterrizaje para estas ideologías», expone Chiara. Benito Mussolini, jefe de los fascistas, se desplazó al centro-norte de Italia por la presión de los países Aliados y construyó un régimen autoritario, la República Social Italiana (también conocida como República de Saló o República Social Fascista de Saló). Calzolaio relata que «ciudadanos italianos, entre ellos militares, organizaron la resistencia durante los dos años en los que estuvieron los alemanes en esa zona. Eran una especie de guerrilla que se organizaba en las montañas y de manera clandestina, con el objetivo de liberar los lugares de la presencia de los grupos fascistas». La población y la orografía del centro y norte de Italia, llena de montañas, fue el refugio de los guerrilleros, quienes tuvieron distintos orígenes. «Algunos eran antifascistas durante la dictadura, la guerra y la ocupación; otros eran exiliados y otros más, vinculados a la iglesia», señala la antropóloga. También se integraron partidos políticos y grupos republicanos que combatieron anteriormente a la monarquía. «Los partisanos», amplía Calzolaio, «combinaron la lucha armada frontal y la colocación de bombas para detener el avance de los nazis con la concientización en los pueblos». La Asociación Nacional de Partisanos de Italia (ANPI) se constituyó con sobrevivientes antifascistas que buscan recuperar la memoria de las acciones que realizaron en nombre de la libertad. Cada ciudad, recuera la integrante de la asociación, tiene un día en el que festeja su liberación. «En mi ciudad, que es Macerata, se celebra el 30 de junio; el 25 de abril, día de la liberación nacional, las asociaciones de partisanos exponen su memoria», relata. Durante los últimos años, la asociación intenta «juntar historias vivas, buscar contactos de abuelos e ir a las escuelas para compartir quiénes son, qué hicieron y por qué», señala. «Todo mundo tiene algo que contar, y más en las montañas. La idea es no olvidarse de la guerra, del fascismo, de la resistencia», apunta Calzolaio. Con los jóvenes actuales se trabaja el tema de la violencia. «Se les dice claramente que los partisanos se tuvieron que defender, que se usó la violencia y las armas, que la resistencia tuvo que hacer esto contra unos actores mucho más violentos que nos estaban matando», describe la antropóloga. «No es una actitud dogmática contra la violencia, pues tuvimos que vivir eso para no regresar a regímenes autoritarios», señala la entrevistada. Antes de 2006, la inscripción a la asociación era exclusiva para los partisanos, pero posteriormente se abrió la organización a más ciudadanos para conservar la memoria y hacer difusión. La asociación imparte charlas en las escuelas pero no solamente para recordar cómo fue la resistencia, sino para que los más pequeños entiendan de dónde vienen los derechos que ahora gozan, producto de la lucha. «En la constitución hay un artículo que reniega la guerra, y es un aspecto que hay que difundir. El gobierno italiano ha participado en la guerra contra la ex Yugoslavia y contra Irak con el pretexto de acciones por la democracia», afirma la antropóloga. La asociación descubrió que tres jóvenes de origen africano lucharon con uno de los grupos que actuó en el centro del país. «Llegaron a Italia para ser exhibidos como razas inferiores y diferentes. Escaparon cuando llegó la resistencia y se integraron a las células partisanas». Han recopilado otros testimonios -por ejemplo, de yugoslavos- que demuestran el claro antirracismo dentro de la guerrilla. «La idea de la Asociación es estar en las plazas y contar la historia de los pueblos para que las cosas no se repitan», concluye Chiara Calzolaio. Relato de un Partisano Primo Boarelli fue partisano. Escribió el siguiente testimonio un par de meses antes de su muerte, ocurrida el 21 de junio de 2012. A lo largo de los 20 años que duró el fascismo, no tuve forma de conocer su origen ni sobre las destrucciones de las sedes de los partidos antifascistas, de las organizaciones sindicales, la persecución a los antifascistas o las responsabilidades de la monarquía. No tuve la oportunidad de conocer a personas que se opusieron al fascismo de forma clandestina. Nací el primero de julio de 1923 en Braccano, un pueblo en el municipio de Matelica. Los habitantes eran propietarios de pequeñas parcelas de tierra, otros más se dedicaban a actividades como leñadores, mineros y obreros. Sus condiciones de vida eran miserables. Viví en este ambiente hasta los 26 años, elaborando artesanías. Las palabras que estaban talladas en las paredes de las casas me dejaron un tanto perplejo en aquel entonces: «Mussolini siempre tiene la razón». No podía entender cómo una persona siempre tiene la razón. «Creer, obedecer, combatir». ¿Creer y obedecer a quién y luchar contra quién? Pero me preocupé profundamente cuando me vi obligado a salir de la escuela después del cuarto grado. Me encantaba estudiar, tenía un gran deseo de aprender, pero me vi obligado a abandonar la escuela para ayudar a mantener a mi familia. En ese momento había muchas familias obligadas a privar a sus hijos de la oportunidad de continuar sus estudios. No había leyes para el derecho a la educación. El derecho a la educación se hizo realidad después gracias a la lucha y a los parlamentarios provenientes de la lucha antifascista. La resistencia fue precedida por la lucha clandestina contra el fascismo, en la que unos miles de italianos trataron de oponerse a la dictadura. Esto se demuestra por los numerosos años de prisión o la sentencia de muerte en las condenas de los «jueces» fascistas contra los opositores del régimen. Estos fueron los precursores de la resistencia antifascista y los puntos de referencia para muchos jóvenes que después del 8 de septiembre de 1943, decidieron unirse a la resistencia. El fascismo fue una dura realidad inspirada en dos principios básicos: El primero es el Estado totalitario y la dictadura; el otro, el nacionalismo extremo, el racismo y la guerra como un valor. Sobre esta base, el fascismo estableció una fuerte alianza con la Alemania nazi y fue uno de los orígenes de la Segunda Guerra Mundial, que costó tanto dolor a la humanidad. En nuestra provincia, la resistencia se inició inmediatamente después del 8 de septiembre de 1943. Ese día se anunció al país la firma del armisticio, y no existió un plan preparado para hacer frente a la retirada de los nazis. La mayoría de los comandantes militares escucharon el anuncio en la radio. De hecho, los departamentos militares en Italia, e incluso más en el extranjero, fueron abandonados a su suerte. En nuestra provincia estaba el cuartel del 50 Regimiento de Infantería, ubicado en Macerata, San Severino Marche y Matelica. Los soldados huyeron y contaron con la solidaridad de las personas que les dieron ropas de civil y les ayudaron a escapar. Muchos regresaron a sus lugares de origen y otros se unieron a los grupos partisanos que se formaron. Ese día yo estaba en el ejército en Roma. Después de la desbandada obtuve ropa de una familia y, una parte a pie y otra por medio de la suerte, volví a casa. Don Enrico Pocognoni, pastor de Braccano, apenas se enteró de mi regreso se me acercó y me informó de la necesidad de organizarse para luchar contra los invasores alemanes. Tareas inmediatas: en primer lugar, liberar eslavos, ingleses y somalís, internados en campos de concentración; y la segunda, adquirir armas, municiones, alimentos y alojamiento. Don Enrico ponía particular atención a las relaciones con los habitantes. Necesitaba crear buenas relaciones con la gente, ya que sin la solidaridad y la cooperación de la población la lucha era más difícil, si no imposible. Me di la tarea de hacer contacto con los jóvenes del país para convencerlos de a unirse a la lucha partisana y forjar relaciones con todas las familias de la zona. Desde ese día comencé mi experiencia partisana que duró hasta el 1 de julio de 1944, día de la liberación de Matelica. Las primeras armas fueron tomadas de los cuarteles del 50 Regimiento de Infantería, del campo de concentración de Sforzacosta, o de los cuarteles de la policía. Para abastecer los suministros abrimos muchas tiendas donde se almacenaban granos obligatoriamente traídos por los agricultores. En estos almacenes se guardaban cientos de fanegas de trigo; una parte se puso a disposición de los diferentes grupos partisanos, el resto fue distribuido de forma gratuita a la población del lugar y a personas desplazadas procedentes de Roma y de otras localidades. Esta iniciativa suscitó una gran simpatía por parte de la población hacia los partisanos. En ese momento, el pan y otros artículos de primera necesidad eran racionados y muchos murieron de hambre. Ese trigo, de acuerdo con los planes alemanes, estaba destinado para las tropas germanas estacionadas en nuestro país y para llevarse a Alemania. Todas estas operaciones sólo fueron posibles con la cooperación de los distintos grupos de partisanos que operaron en todo el territorio de la provincia. Nuestro grupo de Braccano, poco después de su creación, se unió al grupo que operaba en Roti, que se había unido al Primer Batallón de Mario, activo en la ciudad vecina de San Severino Marche. El comandante del batallón era Mario Depangher, con una larga historia a sus espaldas de lucha, de prisiones fascistas y de confinamiento. Era un hombre con una larga experiencia que transmitía entusiasmo y atención a sus hombres, demostrando estar a la mano con nosotros. Junto a Mario, un ejemplo para todos era su esposa Lina, que siguió a su marido en su destino como perseguido político y además era cocinera, enfermera y madre amorosa. Después, el Primer Batallón de Mario se enmarcó en la quinta Brigada Garibaldi, con sede en Ancona y comandada por el Ingeniero Gino Tommasi. Algunos de los muchos enfrentamientos entre alemanes y fascistas, que merecen una mención especial, son: la masacre de Montalto, perpetrada por los fascistas de Saló el 22 de marzo de 1944, donde muchos jóvenes fueron asesinados y arrojados a un precipicio. En la noche del 23 de marzo, los nazis se dividieron en cuatro batallones mixtos germano-italianos, más de 2 mil unidades armadas con morteros, ametralladoras, armas individuales, y equipados con radios portátiles. Comenzaron en el área triangular de Matelica, Apiro y San Severino las fases de acercamiento antes del ataque. Desde Matelica un batallón se dirigió a Acquosi y Gagliole; un segundo batallón llegó a Braccano y Vinano. Desde Apiro, otro batallón se movió hacia delante. Por último, desde San Severino, el cuarto batallón, compuesto casi exclusivamente por elementos fascistas, alcanzaron y ocuparon SantElena, base de apoyo de las operaciones generales. El objetivo de los fascistas era cercar a la mayoría de las fuerzas partisanas estacionadas en la zona de Valdiola, que eran aproximadamente 300. La mayoría de los partisanos estaban en varios pueblos de la montaña. A pesar de la inferioridad de las fuerzas disponibles, lucharon heroicamente contra un enemigo capaz de descender al valle y ocupar las cuatro casas de Valdiola, tres de las cuales fueron incendiadas. Los alemanes y los fascistas que ocuparon Valdiola pensaron que habían derrotado definitivamente a los partisanos, que mientras tanto se reorganizaron en grupos pequeños. La batalla continuó durante toda esa tarde y cuando corría la decimonovena hora de batalla, el enemigo abandonó la acción y comenzó la retirada para no sufrir un posible desastre. Los fascistas sufrieron grandes pérdidas, 32 personas murieron y más de 100 resultaron heridos. Cinco partisanos cayeron en combate, entre ellos un francés y un eslavo. Otras cinco personas fueron brutalmente asesinadas en el puente de Chigiano. En la mañana del 24 de marzo en Braccano, el párroco Enrico Pocognoni fue insultado, golpeado y luego le dispararon en la espalda junto a cinco partisanos, entre ellos dos somalíes. Esa mañana, yo y otros compañeros, organizados en dos grupos -yo comandaba a uno-, estábamos lejos de los lugares de combate porque desde el día anterior tomamos el camino para recuperar las armas que lanzadas por las fuerzas aliadas en Porcarella, en Fabriano. Ahí llegamos en la noche del 23 y fuimos recibidos por el grupo que operaba en esa zona. En la mañana del 24, nos repartimos para seguir el camino hacían Frontale y nos encontramos con el mariscal Douglas, comandante del grupo de Chigiano que subió con un camión a Frontale para recoger la harina para el apoyo de los partisanos de la zona. Nos fuimos con el camión y en el puente de Chigiano nos dimos cuenta de que nos rodearon los fascistas. Dejamos la camioneta con la harina y nos fuimos por las montañas. Parte de esa harina, un poco más tarde, fue utiliza para humillar a algunos de nuestros compañeros a quienes se le hizo tragar mucha para sofocarlos, antes de ser torturados y arrojados vivos desde el puente. Una vez en Canfaito, un pastor nos informó que en Braccano había sido asesinado junto con otros partisanos. Le entregué el fusil y la lista de participantes a otro comandante de la expedición y me fui a Braccano, a una distancia de 50 metros de la casa donde yo vivía con mis padres. Vi en el suelo el cuerpo de Don Enrico y otros tres compañeros. Los dos somalíes fueron asesinados en una colina, no muy lejos. La población estaba aterrorizada. Me quedé con mis padres la noche y al día siguiente retomé la montaña para llegar con mis compañeros de equipo. Después de estos terribles acontecimientos, los grupos nos reconstituimos a pesar del miedo y las dificultades. El pasaje del frente dejó más víctimas, sobre todo en Camerino: el 22 y 24 de junio vinieron brutales matanzas que se realizaron a corta distancia de nuestro territorio, es decir, en el Morro. El 22 de junio murieron 13 personas y luego el 24, en Pozzuolo, se contaron otras 13 víctimas. En Capolapiaggia, además, 40 personas perdieron la vida: la mayoría eran pacíficos agricultores de la zona, estudiantes y jóvenes, incluyendo 14 niños, uno de 15 y dos de 17 años de edad. Es una masacre que clama venganza por la crueldad y la inhumanidad que le caracterizó. La liberación se produjo el 1 de julio de 1944, y lo celebramos con mi vigésimo primer cumpleaños. Como muestra de agradecimiento por la contribución de los partisanos a la liberación de nuestro país, el general Alexander, comandante en jefe de las fuerzas armadas de Italia, envió a los miles de seguidores la siguiente declaración: «En el nombre del gobierno y de los pueblos de las Naciones Unidas, gracias por haber combatido al enemigo en el campo de batalla, militando en las filas de los patriotas, entre los hombres que dieron armas para el triunfo de la libertad desarrollando operaciones ofensivas, mediante la realización de actos de sabotaje y suministrando información militar. Con su valentía y su dedicación, los patriotas italianos aportaron una valiosa contribución a la liberación de Italia. En la Italia que renace, los titulares de este certificado serán aclamado como patriotas que lucharon por el honor y la libertad». Muchos de nuestros partisanos, después de la guerra y gracias a la experiencia vivida en contacto con los antifascistas, optaron por participar en las instituciones democráticas que nacieron con la liberación. Militaron en los partidos y en las organizaciones sindicales, participaron activamente en las elecciones y muchos de ellos fueron electos. Yo fui elegido concejal en Matelica y consejero provincial de las primeras elecciones libres celebradas en nuestro país. Sobre los valores y las personas de la resistencia antifascista fue fundada la República. Del antifascismo y la resistencia nació nuestra Constitución. La libertad, la paz, los derechos civiles y políticos, el empleo, la salud, la educación, son los valores que nuestra Constitución garantiza, encomendándose a una perspectiva política general de progreso social y económico, de emancipación y la igualdad entre todos los ciudadanos. Read the full article
0 notes
Link
Artist: Stephen Prina
Venue: Museo Madre, Naples
Exhibition Title: English for Foreigners
Date: May 15 – October 16, 2017
Click here to view slideshow
Full gallery of images, press release and link available after the jump.
Images:
Images courtesy of Museo Madre, Naples. Photos by Wolfgang Günzel, Gunnar Meier, and Simon Vogel.
Press Release:
English for Foreigners is the first solo exhibition in an Italian public institution by Stephen Prina (Galesburg, Illinois, 1954), one of the most seminal and influential contemporary American artists. In his research – which involves visual elements, sound pieces and performative acts – Prina explores the legacy of the conceptual artistic practices of the sixties and seventies, analyzing their historical matrices as well as their possible transformations. The exhibition, which comprises an entirely new body of work realized for this occasion, was conceived by the artist as the ideal follow-up to the two exhibitions galesburg, illinois+ devoted to his hometown and presented in 2015 and 2016 at the Kunst Halle Sankt Gallen (Switzerland) and the Museum Kurhaus Kleve (Germany).
In his exhibition at the Madre the artist goes indeed back in time to relive the journey that led his father to travel, in the first half of the twenty century, from Fascist Italy to the United States. The artist writes: “Peter (Pietro) Prina, my father, played clarinet for the local band in the Comune di Canischio, in the Piedmont region of Northwestern Italy. One day the Black Shirts arrived and demanded that the band perform the anthem of the Italian National Fascist Party. This event convinced him it was time to emigrate from Italy — immigrate to America— at the age of 17 in 1923.” Second Book in English for Foreigners in Evening Schools by Frederick Houghton (American Book Company, 1917), is the title of the book used by the artist’s father to learn English in his new country: handed down to Prina, among many other objects of his father, it became the starting point for this exhibition in which individual dates and events are connected, from 1917 to 2017, telling a personal story which, however, reflects the stories of many other fathers and sons.“My father wrote notations on the endpapers of the book and on the pages of the book, lists of words and phrases, highlighted passages, or simply circled page numbers”: Prina scanned each double page of the book containing at least one of these notes, making eighteen digital prints of equal format and a tryptich that record at least one of these notations. In this way, these prints retrace the learning process of his father in his new language (English) after his arrival in his new country (the United States). The text of the book also contains fortyfive images and a frontispiece which, even without captions, provide a model guide for turning the immigrant into a “perfect citizen”. For example, it displays his ideal domestic life, while he is dealing with plumbing problems, or coping with an attack of diphtheria or while learning about the history of the United States. This sequence of illustrations, transposed by the artist into a portfolio of the same number of etchings installed on wall, represents the various phases of the gradual acquisition of a new public identity by Peter/Pietro Prina, as well as the radical change in the history of his family. But it also provides a possible critical engagement with the permeability of the seemingly dichotomous models of “ideal citizenship” which have marked, in the opposition between totalitarianism and democracy, the political, social and cultural history of the 20th Century itself. The artist sets up in this way the exhibition as a journey through time which, on the one hand, is structured like an analysis of 20th Century history and, on the other hand, like a story of a family and of the relationship between a father and son.“In 1968, when I was 13 years old, I tried to make a smaller scale copy of St. Joseph, The Carpenter by Georges de La Tour“. Based on a reproduction of the painting in the volume 100 Masterpieces (1964) – the same used for his first attempt – Prina has made another copy of the painting especially for this exhibition. It is the same size as the original (137 x 102 cm) but made in the form of a diptych (137 x 204 cm). The diptych so refer to the monochrome serigraphic matrix of Andy Warhol’s early portraits (such as the ones of the actress Elizabeth Taylor exhibited by Lucio Amelio in Naples in 1971) and is presented as a pair of works, a replica of the original painting – appearing identical to the original, even if a closer inspection detects different pictorial techniques from the original Baroque ones – and a monochrome panel of the same size, painted in burnt umber, from which the same composition emerges like a mirror image. Prina has also scanned and made a digital print on vinyl of two sections of the copy of the first work done by him in 1967: these two sections, which portray a wood chisel and a spiral of wood shavings, represent the artist’s favorite details from the original painting. One of them – the wood shaving fall on the floor, at the feet of Jesus intent to observ his father at work, is represented in real life on a table-altar at the centre of the exhibition, in the three versions (cypress, cedar and pine) that, according to an interpretation of the Gospel, would correspond to the three wood types used to chisel the martyrdorm crux. A complex process of recreation that explores the affinities between different artistic practices, even though extremely distant in terms of time, as well as the affectionate proximity between a father and his son.The exhibition also includes a musical component, presented by the speaker display developed for the series The Second Sentence of Everything I Read is You (2006-in progress). Several compositions are played through a speaker grid. For the cover of Giovinezza (“Youth”), anthem of the Italian Fascist party, Prina reinterprets it as an instrumental version with the vocal part played on a clarinet (the same instrument played by his father in the band in Canischio). It merges with a song composed by the artist himself incorporating words and phrases of the notes compiled by his father in the book Second Book in English for Foreigners in Evening Schools, and two covers of Bella Ciao, the Italian Resistance anthem, and Sabato Sera, a song by Bruno Filippini that the artist’s parents brought him in 1964, as a present from their first trip to Italy together, and the first his father has made since his escape in 1923.
One of the distinctive features of the project is as well the textile design, with the repetition of the same decorative pattern, devised by the artist as an additional memorial palimpsest of the exhibition: the front and back cover and the spine of the Second Book in English for Foreigners in Evening Schools, a sober brown design, is re-contextualised in a scheme that records, in red, the words “Pete’s Meat Can’t Be Beat”, the slogan of Prina’s father’s grocery in Galesburg. The same fabric pattern is used to line all the exhibition materials of the various works on view: the glass display case containing the original book, together with other objects and documents, the speakers and the cushions placed on the crate in which they were transported, and it appears as image-frame in the scans of the book, the snapshot of Canischio and the portfolio of etchings. The exhibition space and the whole corporate identity rather use the Pantone Color of the Year 2017, Greenery, as a main color and reference to the temporal placing of the exhibition itself.
Eventually, during the preparation of the project the artist discovered a snapshot of Canischio taken by his brother Gary in 1973 when he went to visit his father’s native town four years after his death. It is a square photograph, with the letters “MAR 73” (March 1973) printed on the white edge. The photo, which has faded, shows a clear blue sky, snow on a mountain range in the background and a desolate winter landscape in the foreground. The original image has been scanned, printed digitally on vinyl and blown up to a monumental scale, like a similar image of the Harbor Lights Supper Club in which the two galesburg, illinois+ previous exhibitions culminated. Placed at the end of the exhibition in scale with the room, the image of his father’s small town – upon what the film Fortini Cani (1976), by Jean-Marie Straub and Danièle Huillet, is projected – becomes the horizon of the exhibition, taking on an atmospheric quality, not only in terms of spatial depth but also in terms of a memorial one. Inspired to the book I cani del Sinai, by the laic Jewish and communist intellectual Franco Fortini, the film show views of other towns and villages (Marzabotto, Bergiola, San Leonardo), by overlapping the Resistance attestation of September ’44, that took place there, with contemporary matters as the Shoah, the Israeli-Palestinian issue or the perpretation of different forms of racism.
By setting all these autobiographic details within a more general context, Prina also refers in this project to the Italian writer Cesare Pavese. In La Luna e i Falò (“The Moon and the Bonfires”, 1949-50) and to a film directed by Danièle Huillet and Jean-Marie Straub inspired by the Italian writer. In La Luna e i Falò Pavese tells the story of an emigrant (only the character’s nickname, Anguilla – “Eel”, is given) who leaves Italy to seek his fortune in America and returns after the Second World War, driven by an inextinguishable sense of belonging: “a town means not being alone, knowing that in the people, the plants, the soil, there is something of yourself, that even when you’re not there it stays and waits for you […] one needs a town, if only for the pleasure of leaving it”. This text – in which, like Prina’s project, the past and present are inextricably intertwined – along with some passages from Pavese’s collection of short stories Dialoghi con Leucò (“Dialogues with Leucò”, 1945-47), provided to Straub/Huillet the inspiration for the film Dalla nube alla resistenza (“From the Cloud to the Resistance”, 1978). A panning shot of a monument to the Italian Resistance – shot starting from its base, with its dedicatory inscription, and proceeding along the central obelisk to reach the top – is the inspiration for various artist’s drawings. The themes developed in these narrative works and films – through their examination of the intricate ties between sedentariness and migration, the affirmation of identity and its uprooting, monumentality and intimacy – are brought back as vinyl writings on the wall, sprinkling the gallery and outspeaking the emotional and conceptual roots of Prina’s project at the Madre. A full-blooded account with images and sounds, which, from the story of a father and son, becomes an exploration of the statute of the work and the exhibition as a source of multiple references as well as an analysis of the dynamics of memorials and of the relations between personal and collective sphere, between stories and History.
Stephen Prina (born in Galesburg, Illinois, on November 3rd, 1954; lives and works between Cambridge, Massachusetts, and Los Angeles) is Professor of Visual and Environmental Studies at Harvard University. Solo shows have been devoted to him by some of the leading international museums such as the Museum Kurhaus Kleve (2016); Kunst Halle Sankt Gallen (2015); LACMA-Los Angeles County Museum of Art (2013); Wiener Secession, Vienna (2001); Kölnischer Kunstverein, Cologne (2011 and 2009); Contemporary Art Museum St. Louis (2010); Centro Andaluz de Arte Contemporaeno, Seville and Bergen Kunsthall (2009); Staatliche Kunsthalle Baden-Baden (2008); Carpenter Center for the Visual Arts-Harvard University, Cambridge and Cubitt, London (2004); The Art Institute, Chicago (2001); Museum für Gegenwart, Berlin, Frankfurter Kunstverein, Frankfurt and Art Pace, San Antonio (2000); MAMCO-Musée d’Art Moderne et Contemporain, Geneva (1998); Museum Boijmans-van Beuningen, Rotterdam (1992); The Power Plant, Toronto (1991); The Renaissance Society, Chicago, Los Angeles Municipal Art Gallery and P.S. 1, New York (1989). Among the biennials and periodic exhibitions whom he participated to: Time Crevasse. Yokohama Triennale and Whitney Biennial, New York (2008); SITE Santa Fe Biennial (2001); Documenta IX, Kassel (1992); 51st Carnegie International, Pittsburgh (1991); APERTO – Venice Biennale (1990). The artist has return to exhibit in Naples more than thirty years since the collective exhibition Rooted Rhetoric. Una Tradizione nell’Arte Americana, presented at Castel dell’Ovo in 1986.
Link: Stephen Prina at Museo Madre
Contemporary Art Daily is produced by Contemporary Art Group, a not-for-profit organization. We rely on our audience to help fund the publication of exhibitions that show up in this RSS feed. Please consider supporting us by making a donation today.
from Contemporary Art Daily http://bit.ly/2kHXeTL
0 notes
Photo
Ciao, Milano! Don't miss a bite of our extensive coverage as our editors head to #MFW. Photographed by #StevenMeisel, Vogue, March 2006.
0 notes
Photo
#6 Tribute for @francescototti Then, the day of your last match has just come. Today will be remembered as your last day ever as football player in @officialasroma. I've never really imagined what will happen in this day. You've been playing football in my whole lifetime. You debuted in 28 March 1993 when I was barely 1 year old. I watch you for the first time in 2001 when I was 9 years old. And now you're retiring when I'm 25. Such a long journey. It always about you and one club. You're one of the few that can stay as a one-club man. Your loyalty is much more precious than any other things that someone can achieve in football. Nevertheless, you're able to give Roma 1 more Scudetto in 2001. Ultimately, you won the World Cup in 2006!! I'm so lucky that I live in this period of time. This is a story that I'll tell my children in the future. I wish you a very best luck in your future endeavors. I look forward to see you again in the club management or even in the coaching area. Thank you for becoming my childhood hero. Thank you for being such an inspirational and loyal person. Again, because of you, I became Romanisti and football fans. I thank you fot that! Ti Amo Capitano. Grande Capitano. Grazie Capitano. With a big hard, I'll end this tribute with: Ciao Totti! (28 May 2017) #tottiday #romaday #thankstotti #grandecapitano #graziecapitano #Totti #ASRoma #rome #Roma #ilcapitano #legend
#asroma#roma#legend#totti#6#ilcapitano#grandecapitano#rome#thankstotti#romaday#graziecapitano#tottiday
0 notes
Photo
Promotion for Tamagotchi’s Ciao’s 30th anniversity models in Ciao March 2006
(personal collection)
114 notes
·
View notes
Photo
Kirarin Revolution Stage 3
An Nakahara
Ciao March 2006
(personal collection)
#ciao magazine#ciao march 2006#kirarin revolution#an nakahara#nakahara an#mahou shoujo#magic girl#magic girls#mahoucore#mahou core
101 notes
·
View notes
Photo
Cover of Ciao March 2006 featuring Kirarin Revolution by An Nakahara.
(personal collection)
#ciao magazine#ciao march 2006#kirarin revolution#an nakahara#nakahara an#shoujo manga#mahou shoujo#mahoucore#mahou core#magic girl#magic girls
32 notes
·
View notes
Photo
Rilakkuma tamagotchi toy by Takara in Ciao March 2006
(personal collection)
24 notes
·
View notes
Photo
Charm Angel Chapter 2
Chikako Mori
Ciao March 2006
(personal collection)
#ciao magazine#ciao march 2006#charm angel#chikako mori#mori chikako#mahou shoujo#mahou core#mahoucore#magic girl#magic girls
20 notes
·
View notes
Photo
Ciao Style give away in March 2006 issue of Ciao.
(personal collection)
18 notes
·
View notes
Photo
Advertisement for Kimi Wa Urutoaboi’s return in June’s issue.
Sho Ohara
Ciao March 2006
(personal collection)
15 notes
·
View notes
Photo
Zenin accessory offering in Ciao March 2006
(personal collection)
13 notes
·
View notes