#che ti comunica che 'ah si questo è secondo solo
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the funniest part about jujutsu kaisen is that satoru's always the most relevant character.
#and that loser's not even the protagonist.#far from it.#he stays hidden in a box for way too many chapters.#is somehow unboxed and apparently dies? soon after?#te stai leggendo capitoli che con lui non#centrano assolutamente un cazzo e c'hai il narratore lì#che ti comunica che 'ah si questo è secondo solo#a satoru' o 'questa roba ha effetto anche su satoru!'#ooh? pensa te.#comunque si fa ridere.
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Briosce salata con formaggio e wurstel, peperonata, insalata di riso, braciole alla messinese con peperoncini arrosto, polpettine vegane, caponata, cous-cous, frittata di patate, olive passolute, spiedini di melone.
LA IENA
L’osservò staccarsi dal gruppo di amici con cui stava ed avvicinarsi al buffet prendendo un piatto ed osservando la distesa di pietanze che vi erano disposte. Distolse lo sguardo dalla ragazza e guardò lui che parlava con due suoi vecchi amici, sotto un olivo in un angolo del prato dove era stato organizzato il buffet. Era il momento migliore per avvicinarsi alla ragazza. Si avvicinò lentamente e preso un piatto incomincio a mettervi delle briosce salate, arrivando alle sue spalle con la massima casualità la sfiorò “Oh scusami – le disse quasi con noncuranza – ah ma ciao, non ti avevo riconosciuta” Mentì cercando dirlo con la massima spontaneità e cordialità. La ragazza si girò e appena capì chi era si irrigidì lanciandole uno sguardo gelido “Buonasera” Lei lasciò perdere la sua evidente ostilità e continuò sorridendo “Sei Monica, non è vero? Tuo padre mi parla sempre di te.” “Mio padre parla con tutti di me tranne che con me. Lei è la nuova donna di mio padre? Tutti son venuti a dirmi che c’era anche lei per vedere che effetto mi faceva, bontà loro” “E che effetto ti ha fatto?” “Nessuno. È lui che mi fa effetto! Lo guardi: elegante, con la cravatta che gli abbiamo regalato durante l’ultima festa del papà mentre va avanti e indietro tutto felice e sorridente per la sua nuova donna che si è scelto.” Dentro di lei l’anima le avvampò urlando “Se vuole la guerra l’avrà – penso, e a voce alta continuò - Non ha scelto una nuova donna, ha scelto una nuova vita. La cosa è sostanzialmente diversa. Forse io avrei potuto anche non esistere, ma lui avrebbe fatto la stessa scelta di andarsene per non restarsene chiuso dentro casa sua come un estraneo per tutto il resto della sua vita.” Prese una braciola e la morse con gusto “Probabilmente si, per questo non penso che possa prendermela ne con lei che è stata più un effetto che una causa, ne con i miei genitori. Erano al capolinea senza saperlo. Quello che mi da fastidio è che per anni non hanno neanche provato a ritrovarsi. Si sono lasciati andare alla deriva lontano l’uno dall’altro, senza preoccuparsi minimamente di volersi ritrovare, dimenticandosi di me e di quel disperato di mio fratello.” Lei mise una cucchiaiata di cous-cous nel piatto. “Si combatte per quello a cui si da valore. La vita non è un ristorante dove ordini ciò che vuoi e ti viene portato. La vita è un buffet dove tu prendi questo e quello pensando che sia buono. Invece a volte prendi quello che non ti piace e allora lo lasci nel piatto, metti il piatto in un angolo e ne prendi uno nuovo. È più semplice, ti permette di evitare domande, spiegazioni e guerre tra le pareti di casa. Molti sanno vivere i conflitti perché non gli importa di far del male a qualcuno. Altri preferiscono soffrire loro, piuttosto che dare dolore. Tuo padre è uno di questi. Per me è un suo pregio.” “Forse. Però io e mio fratello meritavamo di poter fare qualche domanda e di avere una minima spiegazione. Almeno il tentativo di discuterne insieme, anche se solo di facciata senza che ci cadesse tutto addosso dall’oggi al domani.” “Tu pensi che i tuoi genitori non ci abbiano provato? Quante volte è uscito con te per parlartene ela discussione è finita sull’università all’estero o sulle prossime vacanze? Quante volte lo ha fatto con tuo fratello per poi trovarsi a barattare un motorino per una misera promozione? Quante notti lui e tua madre hanno cercato di ritrovarsi scoprendosi invece sempre più distanti, sempre dalla parte opposta del letto. Non mi sarei messa con lui se tuo padre non avesse capito che era inutile cercare di salvare il suo matrimonio ormai inghiottito dal nulla che era diventato. Ha avuto troppi Natali senza parole, troppe discussioni su cose senza importanza per credere ancora che fosse possibile una spiegazione, un chiarimento, un ricominciare in qualche modo o forma.” Monica l’osservò e prese una forchettata di cous-cous forse per pensare “Non credo che mio padre abbia cercato disperatamente una qualche discussione, forse quello che stava provando lo stava sconvolgendo e basta. Comunque, sono problemi loro. Mia madre gioca a “non è successo niente”!! Lui – fece indicando con il mento suo padre – gioca a fare l’uomo rinato, il padre sempre complice e disponibile. A me e a mio fratello non ce ne frega niente se si sono lasciati. Sono già scomparsi da anni, in casa erano già fantasmi prima e adesso lo sono ancor di più. È di questo che non si stanno rendendo conto: prima si sono persi loro, ora stanno perdendo a noi. A casa c’è sempre stato troppo silenzio per accorgersi adesso che qualcuno ha sbagliato. Forse abbiamo sbagliato tutti, ma noi ragazzi non conoscevamo la vita e per noi è stato normale sbagliare perché non abbiamo esperienza. Loro sapevano, dovevano fare qualcosa quando erano ancora in tempo.” “Di fronte a queste cose siamo tutti incapaci di capire. Siamo tutti ciechi ed incapaci di vedere che stiamo appassendo l’uno di fronte l’altro. Alla fine, d’improvviso ci si accorge di non essere più una coppia e si corre il rischio di pensare solo a sé stessi. Tuo padre è dispiaciuto di questo e sta cercando di evitare problemi e difficoltà. Soprattutto, sta cercando di non perdere voi e di essere presente più che può” “Uno può essere presente quanto vuole, ma se non parla e comunica, resterà sempre invisibile. Comunque, ormai comi veni si cunta ( Quello che accadrà lo sapremo solo dopo che è accaduto).” Prese un cucchiaio di caponata e un tovagliolo. “Buonasera – fece in tono superficiale – saluti il vecchio” E se ne andò verso i suoi amici con fare indifferente. “Piacere d’averti conosciuto” Le rispose in tono ironico, e tornò a occuparsi del suo piatto rimuginando quello che si erano detti Lui lasciò gli amici con cui stava parlando e la raggiunse “allora, hai conosciuto la iena?” Le chiese mentre prendeva un pezzo di frittata “È meno iena di quello che dicevi – fece lei continuando a guardare il suo piatto – è ancora disorientata.” “mi considera un vigliacco perché l’ho lasciata sola con la madre” “ti considera un punto di riferimento che non vuole esserlo più” “Questo non è vero” “Ne sei sicuro? L’hai evitata tutta la serata. Le hai detto appena ciao” “È sempre con i suoi amici, non mi considera neanche” “Ma ti sei mai preoccupato di conoscerli i suoi amici? Lei ha visto subito che hai la cravatta che ti hanno regalato alla festa del papà: secondo te è questo il non considerati?” Lui bevve un sorso “Vado?” chiese guardando la figlia “devi!” rispose lei. Si mosse aggirando l’ostacolo. Andò dalla padrona di casa per farle i complimenti e le chiese della figlia, quando lei gliela indicò nel gruppo dove stava Monica le chiese di accompagnarlo a salutarla. Arrivò cosi nel gruppo accompagnato da una figura neutra ma importante e si fece presentare a tutti chiedendo a chi conosceva dei genitori e a chi non conosceva dell’università che stavano frequentando. La serata continuò e lei lo perse di vista ritrovandolo più tardi per alcuni minuti subito rapita dalle amiche del poker per organizzare una prossima partita a Rometta. Ad un certo punto lui la chiamò “Devo andare, Monica mi ha chiesto se accompagno lei e una sua amica in un locale al faro” “Va bene, vengo anch’io così posso smettere di mangiare prima che arrivino i dolci: non so quanto ho mangiato: avrò messo due chili solo con l’insalata di riso” Incominciarono a salutare tutti e riuscirono dopo mezzora ad arrivare alla macchina. Le ragazze erano già li ad aspettare impazienti “Dai papà è già tardi – poi rivolgendosi all’amica – Serena, questa è Enrica, la nuova compagna di mio padre” “Piacere” Disse Serena gentile allungano una mano esile su cui era tatuato un serpente. Entrarono in macchina e partirono e Serena chiese a Monica se i loro amici erano già arrivati “Non lo so, ora gli mando un altro messaggio” Mentre l’amica era impegnata con il cellulare Serena incominciò a parlare “Ora voi due state insieme? Anche i miei non stanno più insieme. Ora ho una diecina di nuovi fratelli e sorelle, perché mio padre ha trovato una nuova donna con tre figli e mia madre un signore che ne ha due dal primo matrimonio e tre dal secondo. O viceversa? Non me lo ricordo mai! Ora sono sempre invitata a qualche festa e d’estate posso andare in una diecina di case al mare di qualche parente! Ci sono dei vantaggi, ad esempio non sei mai sola e ogni fine settimana hai una festa, un compleanno, un anniversario ed è tutto un casino “ Restò qualche secondo in silenzio per far prendere fiato ai pensieri che non riuscivano a seguire la mitragliata di parole. Poi, raggiunta finalmente da un pensiero sensato aggiunse “Però è triste che ad un certo punto tutto finisca – guardando il padre di Monica chiese – secondo te perché succede?” “Succede cosa?” Chiese lui che aveva smesso di seguirla appena aveva iniziato a parlare “Che due si vogliono bene e poi improvvisamente non si amano più” L’uomo fece una faccia sconcertata ma replicò “Ognuno ha i suoi motivi però vedi, chiediti che cos’è l’amore. L’amore non è desiderare, volere e quelle cose che scrivono nelle canzoni. L’amore è fare per chi ami quello che non faresti per nessun altro. Non è una cosa semplice e forse non è neanche naturale, per questo ci vuole impegno, motivazione, tempo, interesse, voglia e bisogno che chi ami sia parte della tua vita, dei tuoi pensieri, di quello che fai o fate. Invece, una volta insieme pensi che sia fatta, che ormai è tutto a posto, che non ci saranno difficoltà, incomprensioni che potranno separarvi e che l’amore che provavi quando volevi farla innamorare, sia lo stesso di ora che vivete la vita gomito a gomito. Per farla innamorare mostri solo il lato migliore che pensi di avere e lei ti mostra il suo lato più piacevole, senza spigoli ed ombre. Da sposati invece, la vita ti tira fuori il carattere i pregi ed i difetti: l’amore mostra il suo lato più vero e concreto. Lei incomincia a pensare alla casa, ai figli e al lavoro mentre tu ti concentri sulla carriera, sui viaggi d’affari, su tutto quello che pensi necessario per vivere, su i desideri che lei non può o no sa di dover soddisfare e un giorno, quando c’è qualche problema serio, o quando qualcuno torna a riempirti la vita, allora scopri che siete sulle sponde opposte di un burrone, divisi nei pensieri, nei progetti per il domani e nelle voglie di oggi. Allora o ti nascondi nell’ipocrisia e fai finta di niente tradendola ora con una, ora con l’altra, o scegli di trovare un'altra strada, un'altra opportunità e rincominci in modo più onesto, più maturo con te stesso, con chi hai amato, con i tuoi figli e con chi scegli di stare.” Serena aggrottò la fronte impegnata a capire le parole del padre di Monica, poi si voltò verso l’amica “Hai ragione, tuo padre è molto intelligente” Monica sorrise “Te l’avevo detto, no?” E guardò gli occhi di suo padre che l’osservavano nello specchietto retrovisore per scusarsi della banalità detta dall’amica. La mano sinistra di lei, si avvicino a quella di lui che era appoggiata sul cambio, l’avvolse e gliela strinse forte.
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Succede (e fa schifo)
La casa dei tuoi sogni è un foglio di carta con un progetto disegnato ed approvato dal comune, la vedi nascere dalle fondamenta, segui giorno dopo giorno il suo evolversi lento e solido, nel frattempo hai venduto la tua a gente (che ti è sembrata) normale (e ragionevole). Poi succede l'impensabile: il Covid, che sembrava un nemico lontano, arriva sotto casa e impone un lockdown come non se n'erano mai visti e tutto, tutto si blocca. Dici vabbè, l'importante è che noi stiamo bene, che i nostri familiari e amici non se lo piglino. Guardi la gente fare i flash mob sui balconi, leggi ovunque che "andrà tutto bene", senti ripetere come un mantra che ne usciremo migliori e alla fine lo hai sentito dire così tante volte che quasi ci credi (quasi, perché non sei proprio l'ultimo coglione del mondo, eh!). Si riapre tutto, hai fatto un po' di cassa e perso qualche soldo ma nel tuo tempo libero fai volontariato da anni e sai bene che c'è chi sta peggio, ammiri i semplici e gli umili, sono a terra eppure trasmettono ottimismo, sono speciali perché basta loro poco per essere felici. Il cantiere riapre, i lavori alla casa dei vostri sogni riprende, tu e tua moglie siete eccitati e felici come meritate! Ci saranno dei ritardi ma è ovvio, no? E che cazzo, il mondo intero s'è fermato, ci sta! Ti fai mille scrupoli, rompi le balle al costruttore per avere una nuova data di consegna da comunicare a colui che ha comprato la casa in cui stai e che, nel frattempo, ti dice che non c'è fretta, che l'importante è che siano ripresi i lavori, "ah ah, tranquilli ragazzi". Il ritardo è pari pari quello imposto dal lockdown. All'improvviso scopri che chi doveva trasferirsi dove tu stai adesso si è incazzato, dice che mai e poi mai avrebbe pensato ad un ritardo (ma come, avevi detto che...), rifiuta un incontro che sia uno, con voi comunica solo tramite agente immobiliare e lo fa per dirvi che se ne sbatte, il contratto va rispettato, che dove andrete a stare sono fatti vostri e a lui non frega una cippa. E scopri due cose. Primo, forse la legge non ti tutela come pensavi tu. Secondo, sei appena stato vittima di una delle più grandi delusioni umane della tua vita e forse dovrai trovare una fottuta soluzione temporanea (Dove? Come? Per quanto? A quale costo?) per un po', doppio trasloco, doppio sbattimento, doppia spesa, doppio stress ecc ecc... Tua moglie piange, dice che non è giusto, che non ve lo meritate, piange ancora disperata. E tu puoi dirle soltanto una cosa: succede. Perché i figli di puttana a questo mondo li becca sempre chi non se li merita. E ora guai a chi mi parlerà male di zingari, rumeni, neri (anzi, negri) e compagnia bella, perché una delle più grandi inculate mai prese nella vita recente te l'ha riservata uno più modenese di te. Con molti più soldi, per giunta. Che schifo. Cioè davvero, che schifo la gente, fanno bene i gatti a diffidare delle persone.
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24 ottobre 2022
Io sto ancora a pensare a quello che mi ha detto Cate venerdì nel ritorno a casa in treno. Dovevamo vederci la mattina e lei sarebbe venuta a studiare in auletta, avrebbe pranzato con noi, conosciuto Daniele e poi il pomeriggio sarebbe andata a scienza e saremmo tornate a casa insieme. Già dalla mattina poi mi dice che la cosa che doveva fare prima di venire in auletta le occuperà più tempo del previsto. In auletta poi siamo solo io e ile (big shock) dato che Daniele prima dice vi raggiungo per pranzo poi non vuole più e manco ci avvisa che non viene. Dopo una giornata di disegno su autocad e di lettura di articoli di urbanistica stiamo con la testa veramente stanca. Abbiamo mangiato tipo almeno 4 mele. Decidiamo di raggiungere Stella e Cate che escono dalla lezione per fare un po’ di tragitto insieme. Esce fuori che segue anche Benedetto con loro e si fa la strada con noi tutto zitto e sinceramente si vede che sta un po’ col muso però vabbè era sempre stato moooolto zitto le poche volte che l’ho incontrato con Cate ed essendo io introversa non lo vado mica a mettere a disagio parlandogli quando si vede che sta un po’ così. Quando ci separiamo da ile e Stella, continuo a raccontare tutti i disagi di questa tesi e del tirocinio in particolare a Cate. Raggiunta la stazione io inizio a salire le scale per il binario e Cate mi dice ‘inizia ad andare che ora ti raggiungo’ come a voler salutare in privato lui e io la assecondo e salgo sul treno. Appena sale pure lei ha una faccia di una che mi deve dire qualcosa e infatti esordisce con un ‘ma si è notato qualcosa?’ Al che capisco tutto. Capisce pure Stella che in realtà non sa niente. Vabbè praticamente hanno avuto una cosa insieme quando sono andati in missione a Kos ad agosto (che è anche il motivo per cui ha ignorato un po’ di gente sto periodo). Il problema è che lei è fidanzata e mo sta coi senti di colpa perché anche se stavano in pausa perché il zito sta a non so quanti chilometri di distanza da lei, in realtà andavano un sacco d’accordo e in 6 anni sono sempre sembrato la coppia perfetta. Lui poi grande ingegnere e lei più piccola architetto. Like the best deal. In più è interista e un nerd. È anche carino. Sarà che la distanza da lui e la vicinanza con Benedetto che è la sua copia identica in fatto di personalità e interessi l’ha fatta un po’ uscire di testa. Questo qui è un bonaccione quando lo vedi, è preciso maniacale quanto lei da quello che mi dice ed è uno che disegna e dipinge. Dice che in due settimane sono andati insieme a vedere un’opera a teatro quando con il zito non è mai andata in tutti e 6 gli anni. Secondo me aveva solo bisogno di un cambio di scenario. Però bho la vita è così. Ora ha deciso che smette di sentire entrambi per una intera settimana prima di salire dal zito così si schiarisce le idee su quello che vuole e comunica cosa ha deciso a entrambi. Non me lo aspettavo da lei iniziare tresche così impulsivamente. Ah young love. Mi dispiace per il zito se va male con lui alla fine. Quando l’ho raccontato a ile pure lei ci è rimasta un attimo. A ile non piacciono le cose non dette e il fatto di avere un piede in due scarpe. Lei è team zito penso. La lascio processare e domani ne riparliamo. Io forse sono team ragazzo nuovo. O meglio sono del team che predilige la somiglianza di pensiero in una relationship. È lo stesso discorso che abbiamo fatto quando stavamo al tirocinio io, ile e Daniele. Ma mi fa strano vederlo applicato così vicino a me. Chissà che cosa deciderà. È diventata imprevedibile la ragazza. Secondo me lo lascia il zito definitivamente. Però bho vedremo.
Oggi Rambo è venuto presto e ci ha sballato la routine e non ha combinato niente. Si scoccia di disegnare le facciate, inizia a leggere l’articolo di urbanistica ma non lo finisce e prova a leggere le istruzioni che il prof di disegno ci ha lasciato per fare la tesina per il suo esame e non fa niente manco con quelle. Perde tempo al telefono come sempre. Manco i fotopiani il suo pc regge. Un disagio oggi. Ha dato solo fastidio a ile che è già lentina di suo a disegnare e con il fatto di avere lui che ogni 3x2 ti dice ma questo non è proprio così in realtà quando gli abbiamo letteralmente detto che stiamo un po’ approssimando non è facile. Io nel frattempo dall’altro lato del tavolo ho iniziato l’isolato K e l’ho quasi finito, manca il balcone grande, i mattoncini e i cavi ma domani lo finisco. Ho capito che questa sarà la mia morte. Mentre i due danieli fanno una linea all’ora io li finirò tutti e dovrò pure aiutare ile a fare le tavole di urbanistica se questo l’andazzo.
Daniele oggi era da prendere a schiaffi virtualmente (mica dice quando è che tornava dal weekend a Roma). Non ci ha voluto manco passare il numero del tizio che conosce lui e che sta con il prof di restauro a lavorare perché non lo so e ci rinuncio a capirlo ma cavolo. È una tesi di gruppo, non puoi fare i cazzi tuoi quando vuoi e poi lamentarti se noi decidiamo le cose insieme ma tu non stai ad ascoltare e partecipare e pensi che facciamo di testa nostra. In questi momenti mi rendo conto che solo perché mi trovo bene con lui a parlare o cazzeggiare non vuol dire che posso ignorare tutti sti difetti che ha. Devo smetterla di idealizzarlo e iniziare a vederci chiaro con lui.
Mo sono in treno e sono abbastanza uccisa. Non ho ancora visto il 6 ep del kdrama ‘little women’ e neanche ‘Rebels of the neon god’ che ho scaricato e sento che sono un po’ disidratata e ho bisogno di vestirmi estiva domani che farà più caldo di oggi (dannato cambiamento climatico, sto a maniche corte a fine ottobre quando mai). Non ho neanche tanta fame ma a casa hanno fatto le frittelle e le voglio mangiare. Devo anche mettere le gocce ai a capelli e magari lavarli domani mattina, senza che li tengo in modo strano tutta la giornata. Questo vuol dire svegliarmi presto domani grrrr. Questo weekend sono stata veramente distrutta, ho dormito ma non penso sia stato abbastanza. E siamo ancora in alto mare col lavoro. Vabbè mo non penso a questo e metto in pausa il cervello. Non ho ancora sentito l’album di Seulgi, mia sorella mia ammazza.
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• 7 Giorni in NePaL •
7DAYSinNEPAL2.0
7 Giorni in Nepal :-9
DAY 0 : Planning
Mi trovo a Doha, Qatar dal 18 febbraio al 15 marzo per un toreno di tennis; ne ho due divisi per’ in 10 giorni, gli ultimi di febbraio e altri 8 giorni dal 8 marzo. Ho una settimana nel mezzo dei due tornei!!!! bene... Che faccio? torno in Italia e riparto per Doha…?
Perché non prenotare invece un VIAGGIO tra la prima e l’ultima settimana di lavoro? bene, le opzioni erano diverse, tra le quali, Oman (vicino ma non c’è sta niente), Vietnam, lontano e c’è troppo se da unire al rientro in Qatar....Con la Cambodia, ergo una settimana non mi sarebbe bastata, chiedo info al mio amico Michele Borghesi, Maestro di montagna, Fotografo e super esperto di viaggi, e lui senza pensarci neanche un secondo mi spara:
“VAI A KATMANDU”!! :) mmm OOOOOOOK ... .:D
Bene, mentre ero a Doha ho prenotato, e sono ora mentre scrivo queste righe finalmente nella ridente e confusionaria cittadina di Katmandu, Nepal.
Pulizia? 0, caos? 10, momenti di panico? 1 ed è basato, si perché in partenza da Doha, il primo giro d’aereo prevede Ras Al Hamima, (O COME CAVOLO SE SCRIVE), un “PAESINO????” Si, alla fine degli Emirati Uniti d’Arabia, in mezzo al pieno deserto con tanto di giacimenti di petrolio che sparano fumi neri...
A Doha mi faccio portare 3 ore prima all’aeroporto, fosse mai succedesse qualcosa? :) , qualche imprevisto o qualche mia dimenticanza…arrivo all’imbarco del bagaglio…si, la mia valigia, hem..…ci sono circa 40 “nepalini” in fila davanti a me, ognuno con almeno 2 valigie chiuse con gli spaghi e vecchi rimasti all’età della pietra, televisori da imbarcare inscatolati, rigorosamente tutto sul carrello e corde per chiudere le buste di plastica a non finire…il mio posto è il 7A, meno male che m ha anche chiesto se volevo finestrino o corridoio, io scelgo sempre il corridoio e davanti, vabbè..
Check-in in fatto!!!!
Cambio dei soldi prima di partire al ridente aeroporto di Doha e finalmente mi imbarco, tutto perfetto. tutto tranquillo. Troppo… ma cel’ho fatta, sono in viaggio per Kathmandu. L’ AVVENTURA INIZA!
Bene, arrivo a Ras al Khaimah, un oretta di viaggio, un oretta di controlli per il transito con tanto di doganiere che mi dice “SEI IL PRIMO ITALIANO CHE CONOSCO IN VITA MIA, NESSSUNO è MAI PASSATO DA QUA MENTRE LAVORAVO” , Molto rassicurante… bene, è l’ora di partire, l’annuncio del viaggio per KATMANDU, AIR ARABIA la compagnia, EVVAI!!! SI PARTE!!!!!!!!!!!!!!!!! :-)
DAY 1 : 1/3/2015 - L “Arrivo” a KTM (Katmandu)
Saliamo sull aereo, io e altri 200 nepalini (non nepalesi) pieni di cianfrusaglie e televisori a mano, mi sento come Shaquille o'Neal x quanto so alto!!!…bah, meravigliato mi metto in coda, come uno che prende l’aereo per la prima volta, perché’ la loro fila funziona che devono spingere e passarti davanti e far finta di niente quindi ti salgono sui piedi per levarti il posto…come se sull’aereo ci fossero i posti liberi. ah be’ una volta suall Ryanamaledettissimaair in effetti era cosi’ LOL ... Bah.
Finalmente salgo sull aereo e un nepalino mi dice QUESTO MIO POST (DIS MAI PLEZ)..e se mette vicino al finestrino, 7A. io gli mostro il mio biglietto, rinnegando i diritti del posto assegnato :), mi mostra il suo e dice 7C , mi mostra i sedili e conta A,B,C…..Io sconsolato faccio l’ultimo tentativo…lo faccio alzare e gli dico AMICO, GUARDA SONO SEGNATI I , A (Finestrino), B mid seat e C Corridoio…
Dopo il quarto tentativo finalmente lo capisce e mi lascia il posto. In mezzo non c’è nessuno, bene. finalemtne stiamo per partire!!!
Il capitano con animo gajardo fa battute tipo “ Io ho i comandi dell’astronave di star trek e voleremo ad un altezza troppo alta e ride, oppure: il volo durera’ 2 ore, 24 minuti e 32 secondi, il tempo sara’ splendido e abbiamo le magnifiche ragazze della CREW che vi aiuteranno in qualunque situazione di disagio, soprattutto la capa cabin crew SVETLANA… che in realta’ pareva dino baggio biondo travestito da trans russa…
cmq, finalmente dopo le sue batute del cazzo partiamo…
Passano 3 ore, il tempo inizia a cambiare, turbolenze a bordo e acqua a rotta di collo sull aereo, di lato ,da sopra ,DA SOTTO..ovunque…guardo il finestrino che ho espropriato al nepalino volenteroso di vista sul NULLA e cerco di pregare qualunque tipo di divinita’...,ma non allah, quale mostrato nella preghiera del viaggiatore cn tanto di voce tombale e cascate d’acqua sul video con la traduzione in inglese…. finalemnte altri 30 minuti e stiamo per attterrare!!!!!!......
COL CAZZO!!!… l’aereo a circa poche centinaia di metri cn carrello abbassato in pochi secondi riprende quota, culo e schiena attaccati al sedile e via…si riva a 11.000 fette….l’aereo nn puo atterrare causa maltempo,
ce lo comunicano circa 20 minuti dopo...., stiamo quasi in Tibet,
l ereo vira di nuovo tipo pilota di moto GP e ripunta in direzione contraria KTM, eeeeeeeee :) :) :) .... di nuovo cilecca…riparte di nuovo verso nuove mete…ritenta la terza volta….tutti a bordo ammutoliti..la puzza di curry e di cipolla ormai nn la sento manco piu’,
il pilota con fare sospetto ci dice che atterreremo a Lakhanow, in india, a circa un ora da KTM ormai è passata un altra bella oretta…bene..atterriamo e aspettiamo circa 2 ore prima di ripartire, senza che nessuno ci dica ne comunica niente..provo a mandare un SMS a mr. RAJU, il tizio della guest house che mi sarebbe dovuto venire a prendere alle 19.40 avvisandolo del disagio, il quale ,mi risponde? …SI MI RISPONDE col cazzo! :) vabbe finalmente raggiungiamo KTM, piove, fa freddo , sono le 00.40… bene, solo 5 ore di ritardo!! vado a fare il visto, 20 euro, una fototessera e mezz’ora di rotture di cazzo perchè il tizio che ho scelto FURBAMENTE xkè stava guardando la partita di kricket (ho pensato, se sbrigherà cosi esco subito), invece decide di controllarmi anche il perchè venivo da Doha e nn dall’Italia, dice che non conosce la citta di RAS AL KAHIMAM o come cazzo se scrive, (e un po c’ha anche ragione ) ma ci sono 2 voli al giorno per e da KTM, quindi..che me rompi er cazzo?..vabbe..un’altra bella mezz’ora ed entro, lo stavo per corrompere stile panama, ma me la sono evitata; esco fuori e cerco la mia valigia tra mucche, televisori a schermo piatto(…..) ancora iscatolati, buste di plastica con dentro di tutto, valigie degli anni 80 arrotolate in fili da pesca o da montagna, finalmente esce…io sono stanchissimo e all’ 1.30 finalmente esco….il mio ormai caro amico RAJU nn c’e’…piove, internet n0n funziona nell’aereoporto e mille persone mi assalgono per provare a portarmi dove devo andare…alla fine, trovo uno per strada con la faccia sveglia, (....) lo convinco a farmi telefonare a Raju, e finalmente mi faccio portare all’HOTEL LILY, , nel centro di KTM, nel cuore della città nella zona di THAMEL.
piena di…. NULLA…piove, è tutto chiuso, l’autista evita buche, mucche, vacche, persone per strada incomprese da loro stesse credo e soprattutto supera una auto della polizia contromano in cuva, in discesa e prendendo in pieno un cratere creato dalle bestemmie del
dalai lama….
Bene..sn all’hotel, je do 10 euri e scendo, mr Raju è li. ride per l’accaduto ma mi offre dell acqua, del riso e una zuppa di pollo con ossa annesse…bho cosi l ha chiamata..io accetto, magno e me ne salgo in camera, il piu’ è fatto..stò a tremila, sono 4.45 h di differenza dall’orario dell’italia, sono stanco, non capisco niente dato il jet lag e tutto l’accaduto durante l’inizio di questo viaggio e crollo poco prima delle 3 di mattina….sveglia alle 10.00 AM, la sentiro”? :)
DAY 2 : Adattamento …
bene, la sveglia l ho sentita, ma poi ho dato al mio corpo e alla mia mente altri 10 minuti..i quali per il fuso orario sono automaticamente diventate 3 ore :);
mi viene a chiamare il tizio della reception dicendomi che MR. Raju sta giu e mi vuole parlare dei tour etc,bene, mi vsto e scengo i due piani. raju è li, faccio colazione , pankake alla banana e miele , ero talmente stanco che era la prima cosa che ho letto…
credo …,mentre aspetto esco dall albergo un attimo per capire
dove mi trovo ma diluvia e torno subito dentro… rientro e trovo la colazione pronta, mentre mi nutro raju insieme ad altri 2 nepalini mi fa vedere il MIO PLANNING personale di tutti e 6 i giorni,
anche se loro ne hanno calcolati 7…bho..si vede che qui coi numeri non si danno molto da fare.
cmq il planning vanta di ben 6 gite fuori porta, una dentro KTM e un giorno a giocare con loro il HOLY DAY, che fino ad allora nn sapevo cosa fosse.. o cmq nn sapevo il significato europeizzato di questa festa, ma ne parlo dopo…
arriva anche il mio primo caffe nepalese, organico e cn latte di mucca munta un secolo prima, è sacro, è piu buono, inizio subito a sentire per capire cosa ce da fare in “poco tempo” qui a KTM e cm posso organizzarmi il mio viaggio.
dopo he m elenca tutto cn nomi impronunciabili e inriscrivibili, lo fermo cheidendo il prezzo e logicamente m spara dopo 5 minuti di conversazione e chiachiere circa 350 euro ma TUTTO COMPRESO… io non sono venuto qui per farmi oragaznniare il viaggio,
ma per dividere tra vedere piu cose possibili, rilassarmi (hahahaah a KTM, hahaahah) e godermi questo viaggio.
bene, mi leva qualocsa e concordiamo per 4 tour… inizio a trattare sul prezzo… poi ci ripenso ed elimino le ultime giornate, cavolo ancora nn sono uscito dall hotel…. non si fanno questi errori sascha!!!!
chiudo per un centinaio di euro i primi 2 giorni cn guida annessa, almeno mi ambiento, cerco di trovare ispirazione per le foto che nn ho da un annetto ormai e vedo il piu’ possibile.
prima di uscire dall albergo, aspetto che smette di piovere e mi faccio un giro sul tetto “panoramico” dell hotel, vedo altri 2 alberghi, l holy lodge che mi fa subito ridere, e un altro paio piu lontani sbiaditi,
vedo appena appena le montagne, ce ancora foschia e il cielo è
nuvoloso .. ma si sta aprendo, una speranza ce lho.
nel frattempo lo staff mi chiede di cambiare stanza, in una piu’ accogliente all ultimo piano cn vista panoramica..sempre all holy lodge. io la guardo, mi sembra migliore, la prendo, muovo le mie cose al quinto piano di corsa e scendo sotto.
esco dall hotel, mi copro bene, giro a destra, mi ispira, sto al centro di Thamel, il cuore di KTM, turistico ma diverso dal resto, si vede e si sente subito.. mi fermo in uno shopping di montagna
ce ne sono a decine e decine , mi compro un pantalone della north face made in china, 20 dollari e sto. sembra identico a quello che aevo ma ho lasciato furbamebte a roma, lo indosso e prosego il mio giro per Thamel..
mi perdo circa 5 volte, in realta’ p un rettangolo cn vie in mezzo. ma ci sono venditri ovunque, negozzietti ovunque, vendono di tutto, per la strada a mezza corsia pedoni, macchine, motorini, rishou e e tutto quello che vi potete immaginare convivono con la prepotenza di suonare ogniqualvolta vedono un ostacolo camminante da vanti..quindi SEMPRE… i clacson sono troppi..ma dopo pochi minuti ti abitui e nn li senti piu’..pensi e ti perdi, respiri incensi, zenzero, curry, odore di te’ e qualche altra cosa che nn ho ben capito cosa, o forse è meglio nn pronunciarsi…
la pulizia per le strade nn è pervenuta, se hanno un qualcosa sull inizio del negozetto cn rami lo ributtano fuori sulla strada, creando ancora piu sporcizia, ma va bene cosi, sto in asia, sto in NEPAL!!
mi perdo tra negozietti, acquisto la mia Lonely planet in inglese e torno all albergo, si sono fatte le 21,00 è ora di mangiare, afferro una delle mie barrette proteiche, mi metto dentro l albergo, e chiedo il mio secondo cafe della giornata, cn effetto di caffeina zerovirgolacinque.
tutto lo staff è li che mi accoglie come al solito, mi saluta e mi augura la buonanotte… metto a posto le mie cose,m metto a dormire…l indomani ci si sveglia alle 7.30, sperando nel bel tempo… nel mio nuovo letto singolo cerco di addromentarmi subito….e cosi faccio… oggi la giornata l ho usata bene,
mi sono un po piu’ ambientato, sono meno spaventato, meno stressato e piu’ volenteroso di conoscere, nn vedo l ora di svegliarmi…………
Day 3 : Inside KTM - Tempio shimmie, Durbar Square, Pashupatinath, Shree boudhanath
il terzo giorno, praticaente il secondo giorno intero che passo a KTM npn inizia nel miglire dei modi, mi sveglio circa 4 volte la notte…completamente infreddolito, bagnato.. ce u numidita pazzesca, le finestre sn sottilissime, la stanza piccola
e le coperte completamente umide, ne metto un altra e mi copro con altre 2 maglie termiche..dovrebbe bastare.. dormo qualche altra ora, fuori si sente la pioggia. la mattina ho il tour, sono un po preoccupato e congelato. ancora tremo, non ce luce e neanche acqua calda per riscaldarmi un attimo.
decido che è troppo… la mattina scendo per le 8 a fare colazione.. il tour gia prenotato dovrebbe partire per le 9… trovo il secondo tizio delal reception ,quello cn cui ho parlato il giorno prima riguardo i tour e gli spiego il problema..è molto gentile e viene a vefere la stanza..dice che mi sposta ma un altro spostamento di camera nn lo posso reggere..
soprattutto rischiando di ricongelarmi la sera stessa di nuovo. mi dice che ce un altro hotel sempre della stssa catena a 10 minuti da Thamel.. ci penso un po e posticipo la decisonoe alal fine del tour.. nel frattempo ha smesso di piovere, la guida è gia li. l autita sta arrivando. finisco la mia colazione ed esco con la guida. la mia giornata finalemtne ha inizio. macchinette fotografiche e si parte!!
prima tappa, il tempio delle scimmie! (CONTINUA))
entro in macchina, la guida inizia a parlarmi riguardo al tempio delle scimmie, io tiro fuori REDD e lo faccio ascoltare, cavolo è il suo tempio! :) . la macchina si inerpica per tagitti cn buche, crateri, fossi, passa in mezzo a un paio di qurtieri e si inerpica di nuovo per la collina, io cerco di firmare tutto, intorno solo sporcizia e malessere. ho una giacchetta giallo fosforescente, mi guardano tutti .. sara’ quella?… finalemtne arriviamo. scendo, inizia il tour. saliamo dalla parte sud del tempio, 365 scalini semparano la strada sotto dall entrata in alto. la prendo con calma e me li faccio fotografando ogni singola cosa mi capiti attorno di interessante, scimmie coprese. arrivo in cima in poco piu’ di 10 minuti. il panorama è stupendo. da qui si vede gran parte di Katmandu, la valley e anche qualche scorcio di Himalaya Range. il giro per il tempio mi piace molto. mi ricorda molto il tempio d oro di Dambulla in Sri Lanka, anche li era pieno di
scimmie . queste sembrano piu’ socievoli.
Day 4 : NKTM Valley - agarkort ; Bhaktaur; Bagmati; Khokana, KTM
Sveglia alle 4.00, a stento riesco a connettere, mi vesto, preparo le ultime cose, impacchetto le macchinette fotografiche ed esco, giu per strada è buio pesto, ce’ silenzio, nessuno per strada eccetto qualche nepalino cn i rishou che chiedono “TAXI”? “FLOWERS”… ? vado all altro albergo dove ho appuntamento e alle 4.25 sono li pronto.
la guida arriva puntuale ma dobbiamo aspettare circa 30 minuti il driver, è giovane, nn s è svegliato, lo so che è nepalino e siamo in nepal, ma se mi fai perdere l alba cn vista sul himalaya ti impicco !! in fretta e furia arriva e mezzo addormentato con la stessa tuta di quando l ho visto il secondo giorno all hotel lily (lavora li credo…) prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso la Ring RD, da qui ce’ la strada per Nagarkort, questo piccolo villaggio sui 2.200 metri.
la strada è buia, piena di scooter e pedoni…ma soprattutto ce la nebbia cosi fitta che nn si vede a distanza di un paio di metri… per circa mezzora procde tra una frenata brusca, l evitare la buca nn vista, giocare a “schiva il pedone sulla ring RD”, gioco nepalino tipico,
non incidentarsi con il prossimo o il vicino di strada, perhce qui nn esistono ne sempafori ne indicazioni stradali ne segnaletica a terra ne soprattutto REGOLE! :)
vi ricordate a scuola guida quando a lezione ti dicono la regola dell incrocio? il primo che lo occupa è l ultimo ad attraversarlo, bene, qui è l opposto, il primo che lo occupa deve avere la prepotenxza di passare, ergo, tutti stanno fermi e pretendono di passare..
cmq, ci vuole piu di un ora a salire in cima alla montagna, la luce gia si vede, arriviamo pochissimi minuti prima dell alba.
salgo sopra , in cima a tutto, pochissimi turisti per fortuna, eravamo al massimo una decina, inizio a fare un po di foto, poi qualuno sale su una strana torretta rossa cn appese le bandiere delle preghiere…ma le scale per arrivarci sn ripide, di ferro , bagnate e soprattutto iniziano a quota 3 metri…. nn toccano terra…bene, decido
di provarci, del resto, è un avventura… e voglio vedere bene la mia prima alba cn vista sull himalaya… e l everest.
in mezzo alla torre sotto ce un pilastro, decido di fare spiderman e cn tutta la mia attrezzatura salgo sul pialstro, mi arrampico sulle sbarre
di ferro che sostengono ad X la torretta e salvo finalemtne sopra atrraverso la scaletta verticale. bene sono sopra,
l alba inizia, e i colori cambiano, si vede la catena dell everest, la catena dell annapurna, le montagne sacre, il makalu, si vede tutto..da lontano, ma si vede tutto.lato sud si vede anche la valle di katmandu coperta da uno strato di nebbia e nuvole sparse. i colori sono tenui, fa freddo ma non troppo, tutto scricchiola, ma dentro nn sento niente, ho l himalaya davanti a me, ho pochi minuti per godermela, faccio qualche foto e un paio di video. poi ripongo tutto e per dieci minuti mi godo l alba.
per scendere mi faccio fare un video sperando di non cadere ( ….. ) da un coreano simpatico. una volta sceso la mia guida tirafuori un termos cn il cafe dentro. SPETTACOLO, ci voleva proprio!
mi scaldo un po, mi rifocillo con qualche dattero, ultime foto e si riparte verso la seconda meta della giornata, Baktapur.
l ora che ci vuole per discendere la montagnetta è divertente, rischiamo l incidente tante volte quante buche ci sono per strada, ergo, piu o meno ogni curva, cioe, sempre!
ci fermiamo a meta’ dv ce il paesino di Nagarkort, mi offrono un chai- te, rigorosamente fatto con late di mucca locale appena munta, e servito in bicchieri usati negli ultimi secoli e credo mai lavati. daje de anticorpi.
a dividere i minuti del sorseggiamento del chai ce’ la mia guida, un altro vecchio del paese molto buffo, lo guardo e ride, mi guarda e ride, ok . va bene cosi.
e un lama locale, almeno cosi mi dice la mia guida, che ha un MALA gigante al collo, legno e fili arancio, un giacchetino della nazionale dell italia degli anni 80, dei reyban sgangherati, un bastone di ossa di umano credo, e un cappello alla indiana jones, mi guarda, sorseggia e immancabile dopo qualche sorso lo sputazzo cosmico con tanto di soundtrack a coronare il tutto …
arghhhhhccchcchhc… SPU! ..
ormai mi ci sono abituato. :) riprendiamo la macchina e in meno di mezzora stiamo a Bhaktapur.
l ingresso costa a mia insaputa 15 dollari, ma va bene cosi.
fa freddo, ce’ la nebbia, nessun turista, l ambiente è surreale, solo pochi vecchietti e cani che girovagano per l entrata prinipale e i due tempi che ci sono nell entrata sud.
bhaktapur è un paesino, villaggio, piu cittadina cn entrate a permesso, molte guest house, molti templi, artigianati locali lavorano la creta e il coccio, il ferro e un po di legno. tutti sono autosufficienti. vedi di tutto, odori di tutto, respiri di tuttto.
la mia guida mi fa fare un giro di ben 3 ore, incontro una manifestazione intterna di collegiali la quale mi permette di fare belle foto alle persone locali. visito circa 6 tempi, salgo su qualche scaliata sacra e acendo incensi a profuzione , soprattutto nei tempi di Shiva.
per le 13 siamo di nuovo all ingresso principale dove ce anche la piazza principale cn il tempio piu alto della cittadella. ci fermaimo per pranzo li, un bel kilo di riso vegetariano e vai! prima di riaprtire il solito cafe cn latte, sempre sacro e torniamo in macchina nella direzione di Bagmati, localita al nord di KTM penso a bhaktapur, le sensazioni che m ha dato, strane, stranissime, caos e pace allo stesso tempo.. tante person che camminano cm dentro ad un villaggio, vestiti locali, diversi da fuori del villaggio, i bambini ignari sono
felici,
sorridono a tutti, si fanno fare l foto, ti salutano, sono abituati ai turisti si vede, ma jhanno un altro viso rispetto alle altre persone della citta’.
un caos calmo, un momento di follia mischaita ad un film d amore storico. tutto e niente.
per attraversare la Ring Road, ci vuole circa 40 minuti, i km erano solo 14 ma il caos nel traffico infernale è aumentato.
raggiungiamo Bungmati, questo timido paesino nel mezzo di un incredibile verde vicino al fiume. pulizia anche qui, piu che nn pervenuta. la gente semnbra è piu povera,
vive di pohissimo turismo e di esportazione di lavori fatti dagli artigiani, tutti piu o meno lavorano il legno, in un modo fantastico. tutti i lavori per le pochevia del villaggio
sono incantevoli, economici e ti lacino a bocca aperta. visitiamo l inteno del villaggio..piano piano inizio ad avere onfidenza cn il posto, prendiamo un altro te/chai cn il latte locale, ormai sto a ruota di sto coso, spettacolare!!
mi sento un po meno a disagio dopo una ventina di minutoi e impugno la mia macchina fotografica, è fatta… mi sbizzarirrisco e faccio circa 400 foto in pochi minuti, ce un mondo da fotografare, ogni ancoglo, ogni persona,
sono cosi diverse, osi vere…. non come KTM…si respira dello zenzero tra i vari tempi sacri e molto antichi, e anche della canfora. strofinando sui vari lavori in legno si puo sentire della canfora venir fuori.
qui prima vigeva la grande comunita dell agricoltura, e ancora si vedono donnine, (nepaline) incollarsi a tracolla sacchi di pietre o cesti enormi di vari tipi di piante ed erbe che crescono giu nella valle. sara la loro fonte di guadagno, il loro cibo. da rispettare. tornaimo alla macchina, poco prima di raggiungerla vediamo persone vestite in modo molto partiolare, al tempio dv ci aspetta l autista stanno facendo 2 matrimoni e una preghiera, nn perdo tempo e mi metto a scattare, gli abiti rosso fuoco e arancione sono fatti da loro, le person li portano cn orgoglio,
è tutto una grande festa qua. soridono, anche se hanno molto poco. finite le foto salgo in macchina e sara’ la volta di Khokana.
eccoci qui, simile a l altro cm villaggio, ma ben diverso per il genere di persone, molti piu induisti, vietati i polli e altre bestie, ma è pieno di caprette e cani.
qui le perosne sono un po piu’ scontrose, in effetti, qui il turismo lo vedono con il binocolo, e menomale… nn faccio in tempo a dire questo che un branco di cinesi assale una donna che io c avvo messo 5 minuti di gntilezza e sorrisi per fotografarla,
e in 6 cn 12 teleobiettivi, 12 macchinettte e cavalletti (io m sono sempre chiesto perche i cinesi devono potasse er cavalletto per fotografa persone o cmq cose immobili…bho..saro srano io..). bene, le fanno mille foto e questa scappa dentro alla casetta senza porte sullla strada principale…
io sconvolto mi dirigo in macchina diretto, un po schifato dalla nongrazia e dal non rispetto che hanno gli stessi asiatici ricchi per il paese del loro continente piu povero… come fosse uno zoo loro continuano a scattare, io intanto, vedo la scena dalla macchina e finalemtne andiamo alla volta di Thamel..
torno nel mio hotel e vado subito a mangiare e a rivedere gli scatti di
oggi.. :) sembrano decenti..chissa che davvero m è tornata l ispirazione??? :)
la sera piccolo giretto per Thamel, compro qualcosa per me…compro dei vestiti.. domani c'è il festival HOLI.. mi mettono tutti in guardia perche i miei vestiti saranno zupi…ho paura :p. alle 23.30 circa sn gia nel letto. preparo la mia nuova maglietta super turistia cn scritto HAPPY HOLI e mi metto a dormire. sveglia alle 10.
Day 5: Welcome to Happy Holi day, il festival del caos colorato …
mi sveglio cm al solito per le 10, fuori la mia finstra ce’ gia il caos da un oretta prima, gente che ural per strada, persone che corrono e qualcuno che viene assalito..mmm.. vabbe mi sveglio, preparo le mie cose, scendo in pijama e felpa, neanche l ultimo gradino e vengo assalito da 4 dell hotel, gia pitturati cn le mani piene di colore
, di polvere colorata, io li stoppo cn la grazia di un soldato in cambogia ai tempi della guerra e gli dio, FERMI, non tanto per i vestiti, ma perche nn ho ancora preso il CAFFE, posso essere moooolto impulsivo e poco socievole prima del caffe… loro si spaventano, poi ridono, e mi preparano in 3 subito la mia colazione abondante, caffe, naturalmente, toast, succhi, omelette e nn mi ricordo .. :)
finisco la mia colazione e risalgo in camera.. mi metto i vestiti nuovi, macchinetta in mano cn buista di plastica annessa per protezione eventuale polvere colorata e acqua cm mi è stato detto e una barretta mi venisse fame a pranzo cn l obiettivo dentro ben ibustato, il tutto dentro una sacca…che poi voglio dire, nessuno usa piu le sacche, credo che siano la cosa migliore da portarsi in viaggio,
piccole, nn ingombrano, nn pesano…ma cavolo. c entra tutto per un giorno di viaggio comodo!!!
cmq, scendo armato di buona volont e curiosita per questa festa che ho sempre visto su internet e in televisione ma mai cn i miei occhi, soprattutto perche viene da questi posti del mondo, india, nepal, tibet.
esco, metto la testa fuori..ce silenzio…la quiete prima della tempesta..nn fa freddo stranamente, i negozietti sembrano essere chiusi e gia qualche macchia rossa perterra di qualche vittima colorata si percepisce..passano i primi turisti gia imbrattati, poi i nepalini cn i colori in mano…vabbe appena nn ce nessuno mi decido ad uscire, direzione Durbar square, sembra ci sia una festa gigante li…. giro l angolo, niente sn salvo.qualche metro e incontrio altre persone, turisti , viaggiatori e nepalini..ma sembra che attacchin maggiormente le donne (chiamali stupidi .. ;) ), io m sento salvo ma dopo la terza curva..eccoli li, sn 10, li ho contati, nn posso sfuggire, in realta nn voglio,
mi tirano di tutto, maggiormente il rosso e il giallo, io a braccia spalancate li attendo e mi pitturano un ochino il viso e la barba, il tutto in pochi secondi, neanche il tempo di realizzare che è una guerra..e dall alto… piovono secchiate d acqua che manco i monsoni portano cosi violenti e con cosi tanta quantita in una sola doccia. bene, in pochi minuti sono gia zuppo, pitturato ed esausto , hahah, bene, fiero dell assalto che m hanno fatto percepisco il gioco, percepisco lo spirito di festa, di voglia di divertirsi e spuntano i primi sorrisi,
sono contento, spalle dritte , macchinetta in mano, tremo dal freddo ma penso..s asciughera a brave, oggi finalmente ce il sole che splende e
le temperature dovrebbero salire abbastana oggi rispetto ai giorni scorsi,
le vie per arrivare alla piazzza sono poche ma alcune strette, cosi strettte da nn permettere al pedone di sfuggire ai mitra d acqua, ai gavettoni e alle secchiate che i piu piccoli da bravi teppistelli nepalini fanno sporattutto ai turisti.
io prendo e porto a casa cm si dice, finalemtne in 20 minuti sono li, a durbar square, la muisica è gia iniziata, ce gia una folla inferocita che balla e poga, le scalinate dei poveri tempi sono gremite di fotografi, per lo piu giapponesi e cinesi, immobili, vestiti come fossero i fotografi alle olimpiadi,
nn si muovono neanche, sono cn impermeabili gialli, cappelli anti bufera , giacchetti da salvataggio e 2 o 3 macchinette cn super obiettivi alla mano, pronti ad immortalare ogni singolo granello di polvere colorata che viene gettato .
io sn un po timido all inizio, vengo foografato da tutti, nepalini e turisti, ho la faccia strana? sara’ la maglietta, cmq mi appassiono e salgo sul primo tempio… troppa gente, nn si vede nulla, si percepisce solo il umore della musica..
mi butto nella mischia, arrivano le prime secchiate d aacqua, ok, cm un nealino fuggo sulla scalinata del tempio principale nel mezzo di gente locale, loro spingono e io pure, nessuno dicenulla, solo che sono il doppio di loro.. finalemte cm avessi scalato il sinai sn li, a ben 3 gradini dall ultimo, mi giro, il CAOS piu totale,
gente che salta, gente che beve, gente che ..nn lo so ancora adesso che stava facendo, cmq vola di tutto, a sprazi cm i lampi di un bel temporale cn nuvolon nero pece esplode il colore, giallo, turchese, verde, arancione, ce di tutto o quasi, viola, rosso, tanto rosso, blu, bianco.
olano anche ciabatte, bottiglie vuote e naturalemnte dlle micro bustine che i furbi bimbi utilizzano come gavettone bastardo in quanto dentro l acqua ci viene messo del colore… e quanto toccano la capoccia di qualcuno o la terra. ..esplodono in un bagno d acua colorata … inverosimile, affascinante, caotico,
il DJ va, balla anche lui, ha gli occhiali da sole, la sigaretta in bocca, scoordinato cm una formica che balla la macarena (immaginatela) e propone musica imbarazzante, varia tra guetta e commerciale anni 80, per passare dal rock ac/dc ai linking park remixato, insomma una caciara… è il momento della discoteca ora,
i DJ diventano 2. ce il panico, io nn so dove guardarem che fotografare, vorrei buttarmi nella mischai, ma la mia razionalita purtroppo e per frtuna prvale e mi tiene buono li a gustarmi la mia barretta ai frutti di bosco e a tener cura delle mie attrezzature fotografiche.
tutti urlano HAPPY HOLI!, tutti saltano, tutti si divertono.. ma alcuni cadono, sono gia ubriachi, altri approcciano una rissa, la polizia in tenuta da guerra (in quanto militari) subito intervengono e cn bastoni di ferro ed altri di bambu durissimi colpiscono e scacciano le persone ingagiate nella rissa..cm fossero bestie di una fattoria, pecore di un gregie che va per conto proprio.
il rispetto qui ce’ e si vede……… si era ironico.. tropi i problemi, troppe le differenze, è un posto che sta collassando su se stesso , e nessuno ci mette bocca..ok, sto zitto, è il nepal, felice di essere qui, e soprattutto di vedere cm i miei ochoi dentro la tempesta qusta mega esplosione di colori.
si sono fatte le 16,30, cavolo sono passate quasi sei ore e neanche me ne sono accorto.. chiudono la musica, la folla a poco a poco si disperde, io scendo giu, è completamnte bagnato e zuppo per terra, nella mischia duratne questo mega rave colorato una piccola cisterna piena d acqua annaffiava le persone cn una pompa cn getto multiplo .. il sole ancora nn ha asciguato, la puzza p in ogni metro, si pecepisce, si sente
faccio un rapido giro per la piazza, faccio le ultime foto, ho bisogno di riposarmi.. trovo un cafe cn wifi e ordino all ultimo piano vista piazza colorata un hot lemon te e delle patatine fritte fatte in casa , almcneo cosi ce scritto.
mi riposo un oretta, ormai la festa è quasi finita, spuntano le magliette I SURVIVED HOLI 2015 e torno caminando al mio albergo. arrivo, mi metto a sedere nella lobby e ordino il mio immancabile cafe cn latte (sacro, bravi ;) ), si avviciano due ragazze, ci scambio mezzora di chiacchierata, sn viagggiatrici anche loro, sono della danimarca, stanno qui da 1 mese circa, nn hanno visto niente, ho visto e fatto piu io in 3 giorni… mah, si dice che i turisti nn sanno dove sono stati, mentre i viaggiatori non sanno dove vanno.. bhe nella mia breve avventura da viaggiatore mi è capitato
spesso di incontrare persone che hanno fato poco e neinte, si sono fatte portare e trasportare, hanno viaggiato, ma non hanno idea ne di dove ne di come. cmq, nn mi sent nessuno, anzi, io devo ancora imparare molto.
finisco il mio te’, le saluto e vado a farmi una doccia bollente per mezzora. nel mentre del salire le scale per ande nella mia camera scorgo due ragazze che in fretta e furia si caricano gli zaini e vanno verso il tai, pronte credo per partire, via ll aereoporto..mah ok..
io finisco la mia doccia, ma appena esco nn ce piu corrente, quindi ho i capelli bagnati, fuori il sole nn ce piu, i riscaldamenti neanche, bene , mi vesto e scendo a hiedere info su quando tornera la corrente..mentre mi rassicurano sull oretta di stan by elettrico, in tutta la citta comune almeno una volta al giorno in ore diverse, vedo tornare le due ragazze cn lo stesso taxi dicendo, l aereoporto è ancora chiuso…
bene, io ho il volo domenica, oggi è giovedi… pochi giorn ifa un aereo è atterrato senzA RUOTEA, un aereo della turkish…infatti nn la prendo piu da qualche mese , previdente….anzi no dato uello che mi è successo per arrivare qua hahha, cmq, l aereo è ancora la e nessuno l ha toccato. va rimosso. nn sanno quando.
io un po preoccupato cerco cmq sotto all albergo in una piccola agenzia qualche suggeriemento per i prossimi 2 giorni. la corrente torna i suggeriemnti sono troppo turistici, saluto e mi asciugo i capelli.
sono le 21.00, è ora di mangiare, decido di avviarmi nelle solite strade in cerca di qualcosa, trovo Crazy burger, si oggi mi andava di un bel menu comleto coca cola patatine e hamburger , solo che mentre stavo per addentrare il primo morso… passa un bel topone prprio sotto di me… il mio burger aveva in effetti un sapore strano, vabbe sorvolo. ho mangiato, esco per strada, faccio un giro per i vari bar e mini pub x vedere cosa ce, nn trovo nulla che mi interessi.
forse sn troppo stanco, forse non so neanhche io cosa cerco.
torno in hotel, leggo un po la mia lonely planet per cercare informazioni . mi ispira il giradino dei sogni, patan e lo zoo… immancabile..è tutto piu o meno vicino, posso delineare il mio itinerario. bene . torno in camera, è mezzanotte passata, la mia solita
sveglia delle 10 diventa la sveglia delle 9. almneo posso fare tutto cn strema calma domani, ci vuole.
metto in carica le batterie di tutto, leggo un po e via , di nuovo a dormire, di nuovo aspettando un atlra mini avventura nel cuore di KTM domani, venerdi. buonanotte mondo nascosto, felice di aver fatto parte di queste giornata qui a KTM, l esplosione di colore è dentor di me. ho bei ricordi nella memoria. chiudo gli occhi. dormo.
Day 6 : Patan, zoo and thamel by night
bene, la sveglia la sento, è venerdi mattina, c ho un sonno che la meta’ basta… perche svegliarmi alle 10 quando sto in vacanza e ho visto piu o meno tutto nei dintorni? bene, decido di posticipare e alle 11.15 sono sotto nella lobby cn la mia lonely planet per decidere il mio itinerario di oggi, mi servono la colazione, toast, burro e marmellata, cafe cn latte (ormai sacro), succo d arancia e omelette al nulla .. si peche qui nn ci mettono niente dentro pero mi danno energia per oggi.
mi leggo la mia lonely planet, avevo una mezza idea di andare a visitare lo zoo… metti che ce’ qualche aniamel di qui che mi manca da vedere? e poi m hanno detto che è molto bello lo zoo qui…mah,nn sono molto convinto ma comuqne vedo anche come seconda opzione Patan, piccola cittadina all interno del quartiere di lalitipur, a sud di KTM. bene, mentre leggo ariva il responsabile dell Holy lodge e subito mi nforma che un grosso aereo dall india è riuscito ad atterrare e che ento oggi portano via l aereo della turkish che blocca l intero aereoporto… quindi da domani i voli dovrebbero riprendere..speriamo bene… un po piu rassicurato continuo a leggere e scopro che lo zoo è piccolo e che cmq sta vicino a PAtan. BENE. finsco la mia abboindante colazione, mi preparo cm x andare in guerra , sta volta sn solo e senza guda, meno male. ci vuole un
giorno cosi!! :D. esco, giro per thamel qualche minuto, trovo un taxi che mi ispira e alla fine contrattando mi chiede 4 dollari per lo zoo. ci vuole davvero molto ad arrivare, circa mezzora dato il solito traffico senza regole. arrivo, compro il biglietto per stranieri, che costa esattamente 5 volte di piu’ di quello per i locali ed entro..
nn ci sono cartelli ne fglietti informativi su cm andare ne su cosa vedere..bene..mi perdero?.. NO. lo zoo è minuscolo, con 35 minuti e una decina per il mio pranzo (la mia solita barretta) me lo vedo tutto piu o meno due volte. non ce praticamente nulla di interessante se non gli orsi dell himalaya, molto ciccioni e molto pelosi , semnbrano giocosi.. mi soffermo sul solito leopardo e pnso sempre di piu che sia l animale piu affasciante della terra,
anche se il leopardo delle nevi..che sta qui…… vicino…. ma invisibile e per questo viaggio impensabile da raggiungere e da vedere rimane il mio animale tothem!
ci sono anche i gatti della jungla, prima volta che li vedo, sono budi. piccole linci, dorate, ma si comportano cm i gatti normali, ed miagolano anche.. mi prende un po di nostalgia dei miei gatti…vabbe.. finiti i giri vado verso l uscita.. patan m aspettta.
ci metto poco ad arrivare a piedi a Patan, una quindicina di minuti, il tempo di evitare di tutto che mi cammina davanti, dieto e anche sui chiamiamoli cosi, marciapiedi… motorini che si scontrano e macchine che suonano a rotta di collo.. il solito insomma.. arrivo nelal zona di patan, si intravede qualche turista, pochi per fortuna. per arrivare all entrata principale ci sono mille negoziettti di roba di
importazione cinese, una enorme portaportese tutta su un unica via. facilemnte arrivo all ingresso principale,
subnito mi assalgono chiedendomi di pagare il biglietto . :) figurati.. lo pago ed entro..o meglio, attraverso il marciapiede.. sulla guida mi dice he ce un percorso a piedi di circa 3 ore che si puo fare e si vede un po di tutto.. io preferisco prima perdermi e poi ritrovare la via seguendo la mappa. inizio a fare un po di foto.. vedo un carfe che da sulla piazza ed ha una terrazza interessante..prima di girare mi faccio il mio secondo cafe!! poi sono anche buoni qui ed economici.. perche
no? :D
vado all ultimo piano ed p pieno zeppo di turisti.. ce una ragazza che mi si avvicina e mi chiede dove ho preso quella scimmia..cioe’…REDD LA CHIAMA “QUELLA SCIMMIA”!? alterato e scherzoso mi metto a parlare e alla fine prendiamo il cafe insieme. è nepalese, anzi nepalina ma vive e studia in Bangladesh.. vabbe…qui gli erasmuis li fanno in bangladesh.
si chiama Yuna e sembra sveglia. finiamo il caffe e mi fa fare ungiro per Patan, non sa praticamente nulla e faccio io da guida attraverso la lonely planet ahahah.. ci perdiamo circa 10 volte. Patan è una mini Bhaltapur, t
con piu tiristi e piu caotica, tutto è concentrato in una piazza, circa 7 tempi in pochi metri.. decido di fare un percorso alternativo e inizio a perdermi dove nn vedo piu negozietti per turisti. arrivo fino ad un posto dove sembra essere appena passato un tifone.. la gente nn è molto cortese, i bambini e chiunque viene per chiderti soldi e sinsistono.. negli altri villaggi chiedevano da mangiare, e allora la TIP
diventava qualche dollaro. ma cosi non si puo’.. manco a via sagno. cmq contunuo il giro tra le stupa e i tempi piu piccoli e dopo poco piu di un oretta e mezzo stiamo di nuovo nella piazza principale. una miriade di gente circonda un balletto popolare di monaci cn chitarre…. mooolto tutistico, poco vero.
trovo due BABA cn aria divertita, mi avvicino e chiedo una foto, mi permettono di farla e gia che vi sto mi faccio anche un selgie con REDD.. sara’ contento, me l aveva chiesto ed era stato geloso che io l avevo fatta e lui no.
decido che Patan m ha dato abbastanza, e cerco un taxiu per tornare. Yuna si arrabbia e mi dice, nn posso lasiarti prendere un taxi, io sto andando da mia sorella a Thamel, ti ci porto io con lo scooter… bene..ci penso un attimo… mi ballano un po le gambe..poi penso.. SI VIVE UNA VOLTA SOLA (E PURE MALE….), perche no ? logicamente riprendo quasi tutto il viaggio con la mia Polaroid Cube, le altre macchine sfrecciano in senso contrario il piu delle volte e scopro che qui hanno circa 5 corsie a senso di marcia… :) , cmq in 30 minuti sono a thamel sano e salvo. per fortuna yuna nn guida cosi spericolata e nn suona neanche troppo agli incroci. il viaggetto in scooter qui mi mancava, me lo sono goduto,
faceva anche realativamente caldo e sono stato contento del passaggio. la ringrazio e la saluto.
breve appunto sugli incroci di KTM, nn eistono semafori.. ce un “PORO CRISTO” vestito da ausiliare del traffico con scritto NEPAL POLICE TRAFFIC che fa niente meno che il vigile… in maneira poco autoritaria e molto anarchica, le macchine spesso lo ignorano o montanosui piedi (visto 2 volte…), i motorini ch te lo dico a fa, ma la faccia del poro cristo sembra seria e diligente…OOOOK, siamo in nepal, mi
dimenticavo. ci sono circa 20 incroci nel tragitto che ho fatto in scooter e un vigile a postazione cercava di eseguire il suo dovere. cmq, rientro nel mio hotel, urge la doccia. per fortuan ce sia luce che acqua calda, si è fatta ora di cena, esco per vedere un alta volta Thamel di notte.. orami mi sono ambientato, alla fine sono poche strade, ma essendo tutte uguali e piccolissime è difficile ambienbtasi subito.
opto per un iro a poci spicci con un risho la notte e trovo un posto carino dove ordino i MO-MO, tipico piatto locale, niente popo di meno che ravioli cn carne o pollo o verdure dentro… i famosi ravioli alla piastra cinesi, solo che un po piu grossi e nutrienti, da associare cn la salsa al curry locale.
mooolto buoni e gustosi, domani bissero’ sicuro. tornando verso l hotel vedo un bel centro massaggi Ayurvedico e mi ci fiondo dentro, 20 dolalri 1 ora ..ci puo stare. prenoto, mi sdraio e piu o eno dormo tutto il tempo.. il massaggio gradevole, l ambiente pulito e profumato, ma niente di troppo speciale. ho dormito e mi sono rilassato un
ora . :).
tornando verso l alnbergogiro qualche pub e localino (per nepalini) dove vedere la gente locale, è venerdi, il nostro sabato sera.. non mi ispira niente e proseguo verso l holy lodge. mi accoglie il solito nepalino che mi consegna le chiavi. un altro giorno è andato. oggi ho parlato con molte persone, ma in realta’ ho pensato poco.. ho visto tanto.. mi accorgo che vivo poo il QUI ED ORA, e parlo molto con gli altri e poco con me stesso… sara’ il Karma che mi fa pensare queste cose? cmq, cn i miei soliti pensieri dotati di tentacoli e multi colori. mi avvio nel mio leto cn 3 coperte (visto che la temperatura si è abbassata…
stavolta nn mi fregha).domani è il mio ultimo giorno. relax o avventura?.. chi lo sa… domattina ci penso ;). good night KTM!
Day 7 :
ore 11.00 . la giornta inizia male, malissimo…giornata no? forse peggio. mi alzo e c ho un po di febbre, tanto per farmi finire i 7 giorni in pace. avevo pianificato qualche giro ma in un attimo mi crolla tutto, faccio colazione e le ragazze che dovevano partire ieri sera sono ancora li…
l aereoporto è ancora chiuso… devo richaiamre dopo le 18.00..
ok, esco per andare a stampare la mia visa per il Qatar e per fare la lavanderia… ma nn sapevo che il SABATO NEPALESE è PEGGIO DL SABATO EBRAICO.. nessuno fa un merito CAZZO. nessuno lavora, nessuno ti parla, costa tutto di piu e per di piu’ tutte la lavanderie ti dicono che per la lavanderia A ORE servono 3 giorni… opppure chi ti quintuplica il prezzo se la vuoi entro 6 ore…
bene, riflessione.. pensavo fosse un paese buddhista.. ma qui tutti ti vogliono scusate il termine INCULARE! dal singolo hotel, al ristorante (al crazy burger 2 giorni fa ho preso un meal Drink included, m hanno chiesto cosa volessi da bere, ho risposto una diet coke e nel conto c era una coca cola in piu perche , secondo loro, sulla figura COLD DRINK è solo la coca cola normale…e nn altre cose…), cmq, si deve contrattare su tutto fino lo sfinimento..
gente viene qui per rilassarsi? io sono pieno e stufo..oggi è prprio la giornata no. cmq anche i cybercafe nn hanno carta ne i coputer cn usb per stampare (……) . mi rivolgo al mio primo hotel, il Lily. raju è li, prova a darmi una mano cercando di stampare la mia Visa ma niente.
2 computer nn riescono ad aere i drive per collegare la stampante e farla fuznioanre.. un ragazzo che stava li non so per quale motivo mi porta a 2 km di dsistanta (a piedi)
ed entro dentro ad una specie di sgabuzzzino cn un ventilatore, 3 computer del quindicidiciotto e mi dice che puo’ stampare la VISA.. io gli do fiiducia e gli do anche la penna USB cn dentro il file. il ttizio sembrava una specie di nano del uscito dal film di Labirinth solo versione giapponese…insomma..un macello.
dintro di me un ragazzo , credo inglese provava a chiamare mille numeri per il suo volo… senza risultato e senza risposta. oggi tutti gli uffici delle linee aere sono chiuse, è SABATO..
prendo la mia visa e torno da Raju. lui richiama e gli dicono che dopo le 18,00 avro’ maggiori informazioni a riguardo.bene, è l ora del caffe (cn latte sacro…) e mi rimetto subito in marcia, giro per thamel, ormai la conosco a memoria .. il mio stato d animo è troppo in tensione, nn riesco a ragioanre e a rilassarmi, entro in un paio di agenzie di viaggio e tutte mi dicono la stessa cosa in maneira differente, ma la parola d ordine oggi è MAYBE..gia’…forse aprono, forse nn aprono, forse opo le 6 avrai iformazione,
forse nn parti…. niente di sicuro, niente di concreto per far si che la mia anima sia in pace e rassegnata o contenta. nulla . niente di niente. continuo altri giri, trovo la lavanderia dentro ad un pub/ cafe…vabbe.. pago e me ne vado. dato il mio stato d animo mi butto sullo shopping compulsivo, ci vuole, ce tanto da vedere e da comprare, passo quasi 2 ore a provare tutti i suoni delle Singing bowl , (tazze di ottone o metallo che usano i monaci per pregare, per meditare.) ce ne sono di tanti tipi, tanti materiali diversi, fatte a mano e non. insomma mi soffermo un bel po. si sono fatte le 4.30.. giardino dei sogni?col cavolo. la mia preoccupazione è alle stelle… nn riesco neanche a pensare di andare a prendere la macchina fotografica e tutta la roba . NO.
torno al mio hotel cercando di trovare info su internet e di contattare qualchuno via skype ma niente. la corrente nn ce da mezzora…interent nn va da stamattina..ok, ho capito. oggi è cosi’, ma nn riesco a farmela anare giu, sto perdenedo il mio ultimo giorno per colpa di un fattore esterno, come al solito, nn riesco a ragionare cn me stesso e trovare pace.. chissa perche.
riesco, improvvisamente psso davanti ad un caffe dv ero stato giorni prima e il mio cellulare si illumina. è Yuna che mi chiede come va cn il volo e se avevo avuto notizie.le racconto la storia, lei sta qui a Thamel, mi raggiunge, prendiamo un cafe (ci vuole dopo 2 ore senza è…) e chiama per me l aereoporto, si soo fatte le 18.30. nessuno risponde. decide di chiamare amici che lavorano nei dintorni dell aereoporto , magari conoscono qualcuno. riesce ad avere un buon contatto e dopo qualche minuto di conversazione mi dice che il volo nn si sa se arriva,
ma se arriva dovrei avere la priorita’ in quanto schedulato per il giorno stesso il quale ufficialemnte è riaperto l aereoporto.
ok, ma non mi sento sicuro. decido di chiamare Sarjah, dove ha sede l ufficio della Air Arabia. giro interet cafe, tutti sulla pagina dell accaduto sui vari computer. ridono, se la divertono, a me me rode il culo. ma nn dovrei. nessuno ha a disposizione un computer per farmi collegare a sype. nn hanno il wifi e nn possono fare chiamate internazonali… ok, yuna ricarica il suo cell e chiama per me Sarjah, l ufficio della Air Arabia. le dicono di richiamare dopo le 23.00 ore
Dubai, circa l 1.00 Am qui a Ktm.
Ringrazio Yuna e se ne va. io torno all hotel, prendo la lavanderia. riesco e cotinuo a girare, trovo un locale carino. Electric PAgoda, è davanti al mio hotel piu o meno, molto freak style..in effetti scopro che sto proprio nella via degli Hippy. Freak Street. ordino MOMO, una birra gigante e cerco di rilassarmi un attimo .
provo nel frattempo a contattare quacuno ma il mio carica batterie è in hotel. lascio il mio cibo sul tavolo e vad in hotel a prendere il carica batterie. incontro una ragazza alal reception che deve torare a londra. anche a lei non le hanno saputo dire nulla riguardo al volo e al resto. aveva il volo stasera, rimarra un altro giorno sicuro. viene con me all Electric Pagoda e facciamo quattro chaiccheire su esperienze di viaggio. almeno ho passato un ora a non pensare ai problemi.
torno in hotel, finisco di impacchettare tutto e finalmente sono nel letto.. dopo 3 ore ho la sveglia, alle 5.30, per le 6.30 devo essere in aereroporto a controllare la situaziine. il mio volo è schedulato alle 9.40. speriamo bene. good luck. me lo auguro da solo stavolta. rammarico di aver perso l ultima giornata tra problemi e pensieri, sconsolato e amareggiato perche nessuno sembra fregare nulla qui. non ho neanche toccato la mia macchinetta fotografica.forse meglio cosi… si vde dovro’ tornare in NEpal… (Forse….) ..:)
Day 8 : the Departure
La sveglia dell orologio suona, il teelfonino anche, avevo anche chiesto la “Wake Up Call"senza realizzare ch in realta’ nn ho alcun tipo di telefono in camera dell hotel.. bene.. la la "WAKE UP KNOCK ” è uguale, solo che il nepalino ceh fa il turno di notte ti sveglia bussando tipo A FUOCO A FUOCO sulla tua porta. esattamente alle 05.30 AM. geniale.
bene, sono sveglio. metto a posto le ultime cose, peso la valigia, 25 KG, bene, anzi male. dovro’ invetarmi qualcosa perche ho comprato mezzo nepal e all aereoporto mi chiederanno il charges delal differenza.
cmq, scendo, ce’ il nepalino cn un alto tizio. neanche chiedo il caffe’… prendo le mie cose ed entro nel taxy che stava aspettandomi gia. è una sukuki maruti senza fari, senza un vetro dietro, senza specchietti laterali e senza cinture..praticamente nn ce manco a macchina. vabbe. non ce traffico a quest ora e in meno di 20 minuti raggiungo l aereoporto interazioanle di KTM. ci sono persone a non finire. una marea di gente che urla che scalpita e che cerca informazioni….si, ma non ce neanche il personale. i cartelli delle compagnie ancora attaccati cn scritto “TODAY THIS X COMPANY IT DOESNT FLIGHT” .. ce anche la mia compagnia, l Air Arabia… speriamo sia solo una dimenticanza di qualcuno.
entro al primo controllo, 25 minuti per entrare, tutto in regola. il mio volo è sul display. ci sono altri nepalini cn le valigie cn scritto sopra KTM - DOHA a caratteri cubitali, metti che quelli dell aereoporto nn riscono a legere la strisica di carta cn il codice che viene posto sulla tua valigia… mah..sono rimasti agli anni 70..anzi pure 60 va… cmq un tizio tra il panico mi ferma mi chiede dv vado e mi indica il chekin A-3. bene. siamo solo in 3, aspettero cn questi altri 2 nepalini qualcuno che viene ad aprire il checkinn in pochi munuti.. si…arriva…si si..sta arrivando..lo vedo..è nell aria… passano 30 minuti e nessuno arriva. il deserto all A-3. chiedo informazioni riguardo l Air Arabia e mi dicono che sta nel terminal B…bene. lo sapevo.vedi a fidarsi delle persone qui? la mia fiucia verso il prossimo dopo questo viaggio è scesa vertiginosamente… e io che ho
sempre sostenuto che in viagggio bisogna fidarsi di chi ti trovi davanti…COL CAVOLO! mi sposto nell altra parte del minuscolo aereroporto internazionale di KTM..poche dcina di metri..e ci sono ben 3 banchi per il chekinn cn scritto AIR ARABIA VOLO G9-5380. ALE!!! ESISTE. si parte! si, ma nel frattempo chi si è messo in “fila” prima ha gia popolato i tre banchi…solo che qualcosa nn mi quadra. ci sono TROPPE PERSONE per un singolo volo. ad occhio sono circa il triplo di quanto in teoria si possa vedere per un volo medio.mi faccio piccolo piccolo e sto nel mio posto in fila. qualcosa si muove. sembra che stiano iniziando ad aprire… no manco per il cavolo, panico. tutti agitati che spingono, ti passano sopra nelvero senso della parola. nn ce’ piu’ fila, ne nella mia ipotetica ne nelle altre 2.sempre ipotetice. diventano improvisamente 4, poi 6, poi un agglomerato di gente ammassata senza alcuna regola, cn valigie di ogni tipologia (stampanti a inchiostro anni 90 incluse), iniziano tutti ad urlare. credo ci sai qualhe problema.. vedo gente andaresene… mi continuano a passare sopra.mi snto come se dovessi respirare sott acqua.. cerco di calmarmi. aacendo il mio lettore MP3, cuffie anti rumori esterni e via, PLAY. mi distacco un po cn la mente da quel caos. dopo circa 30 minuti.. molti fanno retromarcia, chiedo informazioni e dopo vani tentativi finalmente un signore mi dice che accettano il CHEKINN di quel volo solo chi quel volo è stato scehedulato, ovveo chi ha davvero quel volo e nn ha perso i voli dei giorni passati. bene, sono salvo. nella malasorte sono stato fortunato. vediamola cosi. piano piano mentre persone mi continuano a passare davanti è arrivato il mio turno. subito annuncio la mia destinazione finale “DOHA” e il nepalino SMART mi dice, HAI SBAGLIATO VOLO, questo va a SARJAH….si ok, lo so, ma la mia valigia ed io dopo proseguriemo (spero) per Doha. chiede informazioni all altro banco del chekinn..panico, sembra che nn abbiano mai lavorato cn voli che fanno scalo o cmq forse è davvero cosi, inquanto la gente nn si conta, è troppa ovunque. voli in ritardo e cancellati. dopo qualche minuto mi capisce finalemtne e mi da le carte di imbarco. inizia a lamentarsi per il sovrappeso e io cn fare molto “NON CALMO” inizio a inveire contro la situazione, contro l aereoporto e tutto il resto. sembra funzionare, mi fa imbaracare il baganglio senza farmi pagare alcuna sovrattassa. carta d imbarco alla mano! ALE!. finisco le mie Rupie comprando il mio CAFFE, finalemtne, sempre cn il LATTE SACRO, immancabile e vado verso l immigration. mi bannano il visto, timbro sui biglietti. è fatta, sono dentro. il mio volo tarda circa 3 ore, ma lo sapevo. nell asepttare osservo la situazione e vedo persone impanicate, altri che piangono, scene assurde dentro un aereoporto che è grande quanto la sala d spetto per gli imbarchi di ciampino.mi rimetto le mie cuffie, vai con la musica e mi dissocio di nuovo dalla situazione. è fatta, il volo è atterrato. mi imbarco. mi siedo. stiamo volando.. questi 7 giorni sono finiti. questi ultimi due soprattutto sono finiti e io sono sfinito da tutto. l oriente da e l oriente toglie, bhe ai miei occi ha dato molto, moltissimo, al mio vuore anch, ma alla mia mente ha tolto energie preziose, mi ha sfinito.
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Chapter 59 - Telefonata
Ginevra
Sono le 11:30 e Ginevra è seduta fuori dalla libreria, da più di un'ora rigira il telefono tra le mani, infine fa partire le chiamata a Lucy, ascolta il telefono squillare con gli occhi chiusi.
Lucy
Dopo qualche squillo, la chiamata viene accettata. Una voce femminile, tonda, molto gradevole, non troppo squillante, viene fuori da un ambiente molto probabilmente chiuso, ma con qualche vocio e suono di fondo. «Pronto? Qui Lucille Storm. Chi parla?» il tono interrogativo avendo visto un numero che non conosce, ma non sorpreso, come fosse comunque un’abitudine, dimostrata anche dalla formula usata per rispondere. La voce è gentile ed educata.
Ginevra
Un momento di silenzio dopo la risposta della donna, prende un profondo respiro «buongiorno signora Storm, sono Ginevra Durand» una pausa brevissima, per decidere cosa aggiungere a quella presentazione «sono una collega di suo marito, il signor Barnes» resta quindi in silenzio, per cogliere la reazione a queste parole.
Lucy
Lucy resta ad ascoltarla, ovviamente per lei il nuovo nome è del tutto sconosciuto, per cui attende chiarimenti con semplice pazienza. Alla presentazione che si sussegue, prende velocemente un respiro, come se fosse spaventata: «Cosa gli è successo?» domanda immediatamente. Con tutta probabilità pensa già al peggio, conoscendo bene il lavoro dell’ex marito e la possibilità che la fatidica chiamata arrivi da un momento all’altro. La sua è una reazione del tutto istintiva, di sincera preoccupazione.
Ginevra
«sta bene, sta bene» si affretta a dire con tono di scusa nella voce «mi scusi non avevo intenzione di allarmarla» un breve sospiro «avrei necessità di parlarle, è possibile incontrarsi?» la voce tradisce una certa ansia nell'esprimere la richiesta.
Lucy
Apprendendo che l’ex marito sta bene, anche lei rilascia un sospiro più sollevato. «Meno male» commenta rapidamente. «No, si figuri. L’importante è che stia bene.» aggiunge alle scuse di Ginevra, iniziando ora a farsi un po’ pensierosa. La richiesta la colpisce: «Ehm, be’ ecco. Io sono in Canada attualmente. Non so se ha modo di raggiungermi.» dice, ma ovviamente dubbiosa a riguardo. «E’ sicura che Malcolm stia bene? Lui non darebbe mai il mio numero ai colleghi, a meno di casi gravi. A proposito… ha ripreso a lavorare?» una sequela di domande, tipiche di una persona che non sente il soggetto della conversazione da molto tempo, e sembra perplessa nel tono, interessata ma con una punta di confusione e preoccupazione insieme.
Ginevra
Corruga la fronte sentendo che si trova in Canada, commentando con un semplice «ah....» e lasciandola poi proseguire in quella serie di domande. «Ascolti...» sospira quasi uno sbuffo «ha ripreso a lavorare e sta bene » calcando le ultime due parole «sta bene finché non riceve le sue chiamate» non fa pause adesso per evitare di essere interrotta prima di aver terminato «lasci che sia lui a chiamarla quando sarà pronto a farlo, lo lasci in pace nel frattempo» non è una semplice richiesta, è una supplica e si percepisce nel tono anche una certa apprensione.
Lucy
Resta ad ascoltare le parole di Ginevra e sospira lentamente, facendo silenzio per alcuni secondi dopo che la donna all’altro capo del telefono non ha finito. «Bene… quanto meno ha un’amica, è confortante.» dice fra sé e sé, in tutta sincerità, ha un tono gentile e delicato, realmente sollevata dalla prospettiva che l’ex marito abbia legato con qualcuno. «Vorrei solo sapere come se la cava e non avevo altro modo di saperlo se non provando a chiamare lui, anche se so che non vuole sentirmi probabilmente. Le dispiacerebbe dirmelo?» chiede, educatamente e con un tono aggraziato, ma che non manca di serietà, preoccupata di un uomo che non ha lasciato certo nella migliore delle circostanze. «Sa se si è rivolto a qualcuno che lo possa aiutare?» aggiunge immediatamente, ora anche lei con un po’ di apprensione.
Ginevra
Non può vederla, ma socchiude gli occhi ascoltandola. «se la cava» risponde semplicemente. «non che io sappia» a rispondere alla sua domanda sul fatto che lui si sia rivolto a qualcuno. Resta in silenzio qualche secondo, sospira, un sospiro profondo «senta signora Storm» no, proprio Ginevra è una che non sta bene con il non dire la verità «non sono una collega di suo marito» una breve pausa per aver usato quel modo di definirlo «cioè. ...» spiega subito «in un certo senso... ... collaboro occasionalmente con il giornale, ma ho una libreria » si interrompe rendendosi conto che si sta perdendo. «abbiamo preso una casa sul lago» così, non era così che doveva dirlo? Non lo sa, ma chiude gli occhi rimproverando se stessa «quello che intendo...» Evidentemente imbarazzata «è che... che... starà bene» una pausa brevissima «la farò chiamare da lui» ancora un attimo di silenzio «lui non sa che la sto chiamando, solo che...» cerca il modo di spiegarsi «deve essere pronto lui a parlarle, qualcuno doveva informarla»
Lucy
Sospira, forse scuotendo la testa, nel sapere che Malcolm continua ad essere testardo come sempre. Poi ovviamente resta molto molto sorpresa, nel sentire il resto, ed essendo stata a lungo la moglie di un uomo molto perspicace ha imparato ad esserlo anche lei parecchio, quindi capisce perfettamente già all’inizio di cosa Ginevra stia parlando. «Ah…» qualcosa di commosso nel suo tono. La si sente mandare giù un groppo e poi ridere nervosamente, ma con delicatezza e quella riservatezza che l’ex marito ha tanto celebrato, sempre: «Oh Malcolm…» espira, parlando fra sé e sé nel tempo utile a metabolizzare la notizia. «Mi scusi. Io sono… be’ incredibilmente sorpresa e… contenta…» sembra non sapere bene come esprimersi, ma sicuramente si avverte un grande sollievo, oltre ad una concreta commozione. «Posso darle del tu?» chiede, amichevolmente, sbuffando un sorriso: «Benedetto Malcolm» commenta fra sé e sé, con affetto, come rendendosi conto di quanto i suoi formalismi col tempo si siano insediati profondamente anche in lei.
Ginevra
Resta qualche momento interdetta, poi col tono di chi si riprende da una distrazione «oh! Si... si... certo. Può darmi del tu» fa una breve pausa «mi dispiace, so che non avrei dovuto disturbarla, solo che... » la voce si incrina, non le è certo semplice affrontare l'argomento «lei gli manca molto e ...» si interrompe, deglutisce «lui è convinto che io la odi» spiega subito, con apprensione di farsi comprendere «ma non è così, io non la conosco ... ma lui non...» certo che è confusa nello spiegare, ma comunque ci prova «lui ha bisogno di andare avanti.. non... non è un problema che lei lo chiami, cioè, non nel senso... » sbuffa per il fatto di non riuscire a tenere il filo «.... non per me» sospira «ma come le dicevo prima, lo fa stare male, e io....» silenzio.... riprende a voce più bassa « sto provando a convincerlo a chiamarla, ma ci vuole del tempo»
Lucy
La donna ascolta Ginevra fino alla fine, di tanto in tanto sospira e non perché Ginevra sia confusa nel parlare, ma per quello che dice. «Mia cara..» la apostrofa, con un tono gentile ed amichevole, per quanto sia seria e la voce un po’ spezzata, anche la sua «lascia che ti dica una cosa. Se Malcolm si è aperto con te, scegliendoti per amarti, ha infranto ogni sua regola morale e pratica per farlo e stare con te. Questo vuol dire che sta cercando di andare avanti e di reagire, lo fa a modo suo e lui…» sospira di nuovo, sa che è difficile spiegarlo, fa una pausa, cerca di dirlo meglio di come lo stava pensando. «Le regole, i gesti, i dettagli, il suo bisogno di ordine in ogni aspetto della vita, i suoi rituali e routine, sono il modo in cui comunica col resto del mondo. E solitamente i suoi modi non combaciano con quelli comuni, con quelli che tutti capiscono o che tutti si aspettano. Tutti vedono le sue regole inflessibili come un difetto, come qualcosa da dover correggere oppure oltre cui dover passare per trovare chissà cosa di nascosto. Ma lui è quello, come… non lo so, come un programma per il computer fatto con codici e regole, se le togli cosa ti rimane? Il fatto che sia andato contro i suoi stessi principi, da una parte mi rende contenta perché non credevo che sarebbe mai riuscito a farlo, così come sapevo che probabilmente non avrebbe mai superato la fine del nostro matrimonio» respira con una piega più triste «dall’altra parte mi preoccupa molto perché lo conosco e immagino come si sente ora e quanto questo gli provochi angoscia. Non il fatto che stia avendo una relazione con te – tra l’altro, dalla voce mi sembri molto giovane e questa è una doppia enorme sorpresa – ma il fatto che abbia infranto le regole su cui poggia la sua vita per poterti avere con sé. Non lo chiamerò più e non è necessario che mi chiami lui se non vuole, anche se mi chiamasse probabilmente non cambierebbe nulla o starebbe ancora peggio. Volevo solo assicurarmi che stesse bene, per i suoi standard.» termina, parlando con calma, in maniera pacata e rassicurante. «Sei una donna fortunata Ginevra. Dico davvero. Malcolm si apre davvero molto, molto raramente, e le uniche due volte in cui l’ha fatto, me compresa, è rimasto profondamente ferito. Hai a fianco a te forse l’uomo più buono, rispettoso e fedele che esista sulla faccia della terra. E devi essere spaventosamente speciale per lui.» conclude.
Ginevra
Ascolta tutto in silenzio «Ma lui è una persona, non è un computer o un programma» solo un pensiero che le sfugge ad alta voce, parte di un tutto che rimane inespresso, nel tono non c'è una volontà di contraddirla, non potrebbe in alcun modo «il fatto è...» si interrompe si sente una voce abbastanza vicina e poi la voce di Ginevra soffusa, ha evidentemente allontanato il telefono dalla bocca, poco dopo «mi scusi...» sembra vagamente confusa dal dover riprendere il filo e imbarazzata per l'interruzione «sono a lavoro e ... hanno bisogno di me.» fa una breve pausa e aggiunge «grazie per aver parlato con me e mi scusi ancora se l'ho disturbata. Buona giornata Signora Storm» la chiamata sembra esser conclusa ma aggiunge ancora, titubante, per la donna a cui lo sta dicendo e non per il concetto in sè «anche lui è spaventosamente speciale per me» dopo qualche secondo la chiamata si chiude, non bruscamente.
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