#cavalcavia San Martino
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Inizio lavori sul cavalcavia San Martino
Sono iniziati oggi e dureranno circa 15 giorni (non consecutivi) i lavori di rifacimento dei giunti presenti lungo il cavalcavia San Martino. Durante le operazioni, il transito delle auto e dei mezzi sarà garantito a senso unico alternato regolato da impianto semaforico. (more…) “”
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Pioneer
Ricardo Morandi (Rome, 1902-1989)
Morandi was an Italian civil engineer best known for his interesting use of reinforced concrete. Unfortunately, today 14th, August, one of his most known infrastructures, the Morandi Bridge in Genoa, collapsed. Terrible news.
It’s time to remember and seriouly think about what happens when we find a lack of maintainance on infrastructures and buildings.. hard work we have to advice our clients and neighboors the importance of maintenance of our homes and on a large scale, our cities.
You must know the hole legacy of Morandi’s works as engineer :
Opere e progetti 1931 - Villino in viale Vaticano, Roma 1932 - Cinematografo Odescalchi, (poi Majestic), Roma (con V. Marchi) 1932 - Autorimessa Piccini, via delle Fornaci, Roma 1934 - Chiesa di Santa Barbara, Colleferro 1933/34 - Cinema Augustus, Corso Vittorio, Roma (con A. Lombardini) 1935 - Cementificio a Colleferro, Roma 1935/39 - Cinema-teatro Giulio Cesare con soprastante edificio, viale Giulio Cesare, Roma 1938 - Cinema-Teatro Quattro Fontane, in via Quattro Fontane, Roma (intervento di restauro) 1941/49 - Palazzina in via delle Terme Daciane, Roma 1945 - Ponte San Giorgio sul fiume Liri, Frosinone 1946 - Cinematografo Astoria in via Stoppani, Roma 1947 - Cinematografo Alcyone, via Lago di Lesina, Roma (con G. Gandolfi) 1947/48 - Cinematografo Bologna, via Stamira a Roma 1948 - Centrale termoelettrica S.R.E. a San Paolo, Roma 1949 - Ponte a travata sull'Elsa, Canneto 1949/50 - Ponte detto del “Grillo” sul Tevere, Roma 1950 - Palazzina in via Martelli, Roma 1950 - Auditorium dell'Accademia Musicale di Santa Cecilia, Via Flaminia, Roma (con C. Carrara, P. Baruffi, progetto); 1950/54 - Stabilimento per la produzione delle fibre sintetiche al Castellaccio, presso Anagni, Frosinone 1950/51 - Fabbrica di fiammiferi a Zaule, Trieste 1951/52 - Centrale termoelettrica a Civitavecchia, Roma (con l'Ufficio Tecnico dell'Impresa Mantelli di Genova,) 1952 - Ponte di Giunture sul Liri, Sant'Apollinare, Frosinone 1952 - Ponte sull'Arno tra Empoli e Spicchio di Vinci, inaugurato nel 1954 1952/54 - Ponte Morandi, passerella pedonale sul torrente Lussia nella valle dell'Edron, a Vagli di Sotto in Alta Garfagnana, Lucca 1953 - Ponte sul Liri a Sora, Frosinone 1953 - Autorimessa a Firenze 1953/55 - Rafforzamento statico di un'ala dell'arena di Verona 1953/54 - Ponte sullo Storms River, Elizabethville, Sudafrica 1953/55 - Cementificio a Scafa San Valentino, Pescara 1954 - Ponte “Gornalunga”, Enna 1954 - Ponte sul Cerami, Galliano Castelferrato, Enna 1954 - Centrale termoelettrica S.R.E. (Società Romana Elettricità), Fiumicino, Roma 1954/56 - Ponte Amerigo Vespucci sul fiume Arno, Firenze (con G. e P. Gori, F. Nerli) 1954/57 - Cinema teatro Maestoso con soprastante edificio per abitazioni, via Appia Nuova, Roma 1954/58 - Centrale termoelettrica Santa Barbara, Cavriglia, Arezzo 1955/57 - Centro studi e stabilimenti Bombrini,Parodi-Delfino a Colleferro, Roma 1956/57 - Mercato coperto “Metronio”, via Magna Grecia, Roma 1957 - Cementificio Calci e Cementi a Savignano sul Panaro, Modena 1957 - Ponte sul canale navigabile di Fiumicino sulla strada Ostia- Fiumicino, Roma 1957 - Ponte sul Sambro per l'Autostrada Firenze-Bologna 1957 - Ponte “General Rafael Urdaneta” sulla laguna di Maracaibo, Venezuela 1957 - Viadotto sul Setta presso “La Quercia”, Bologna, per l'Autostrada Firenze-Bologna 1957/60 - Terminal dell'Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci, Fiumicino, Roma (con A. Luccichenti, V. Monaco, A. Zavitteri, realizzato) 1957/62 - Centrale elettronucleare Garigliano, Minturno, Latina 1958/59 - Quinto padiglione della Torino Esposizioni al Parco del Valentino, Torino 1958/60 - Cavalcavia della via Olimpica su Corso di Francia, Roma 1958/61 - Viadotto sul Fiumarella, Catanzaro 1959 - Palazzo del lavoro, Torino (con G. Gambetti, A. Origlia D'Isola, progetto) 1959/60 - Salone dell'Automobile, Torino 1959/62 - Palazzo degli Uffici Comunali di Carrara 1959/64 - Centrale termoelettrica Selt Valdarno, Marzotto, Livorno 1960 - Ponte sul Columbia River, Canada (con Choukalos, Woodburn e Mckenzie Ldt) 1960/61 - Sollevamento dei templi egizi di Abu Simbel nell'Alto Egitto (con G. Colonnetti, P. Gazzola, progetto) 1960/62 - Ponte “G. Capograssi”, Sulmona, L'Aquila, 1960/64 - Viadotto sul torrente Polcevera e sul parco ferroviario a Genova, autostrada Genova-Savona 1960/65 - Centrale termoelettrica “Marzocco”, Livorno 1961 - Aviorimessa DC8 e officine Alitalia nell'Aeroporto Leonardo da Vinci a Fiumicino, Roma (con A. Luccichenti, V. Monaco, A. Zavitteri) 1961 - Monorotaia Alweg per l'Esposizione Italia ‘61 a Torino 1961/62 - Centrale termoelettrica Torre Valdaliga, Civitavecchia, Roma (con M. Magistrelli) 1962 - Ponte a Göteborg, Svezia 1962/63 - Cementificio Calci e Cementi di Segni a Colleferro, Roma 1962/64 - Ponte sul Lago di Paola, Sabaudia, Latina 1963/67 - Albergo-ristorante “Alfonso al Faro”, a San Felice Circeo, Latina (con E. Moretti) 1963/67 - Viadotto sull'ansa del Tevere nel tratto di Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino presso la Magliana, Roma, 1964 - Autorimessa Zeppieri a Frosinone 1964/67 - Centrale termoelettrica detta del Bastardo, Foligno, Perugia 1964/68 - Ponti sul rio Guayas presso Guayaquil, Ecuador 1965/66 - Viadotto sul Favazzina presso Scilla, Reggio Calabria, per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria
Viadotto di Wadi el Kuf presso Beida, Libia 1965/71 - Ponte sul Wadi al-Kuf presso Beida, Libia (con A. Rinelli, A. U. Manella, O. Scrosky) 1965/74 - Consolidamento della Torre pendente di Pisa (progetto) 1966 - Villa a Salto di Fondi, Latina (con Elena Moretti) 1966/67 - Vasche navali in via Vallerano, Roma 1966/68 - Viadotto Scirò per l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria 1967/70 - Studi per l'asse attrezzato a Roma (con V. Delleani, M. Fiorentino, F. e L. Passarelli, L. Quaroni, B. Zevi, - Studio Asse - progetto) 1967 - Viadotto sul Lontrano dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria 1968 - Ponte sul Salso a Licata, Agrigento 1969/73 - Centro Commerciale “La Piramide” ad Abidjan, Costa d'Avorio (con R. Olivieri) 1969/70 - Fiumicino, Roma 1969/70 - Centro di manutenzione per aerei Boeing 747 dell'Alitalia nell'Aeroporto Leonardo da Vinci 1969 - Ponte sul Rio Guayas a Guayaquil, Ecuador 1969 - Palazzo dello Sport a Milano (con Prof. Arch. Dagoberto Ortensi, Dott. Ing. Vottorio Mosco, Dott. Ing.Sergio Musmeci, Dott. Ing. Italo Stegher; progetto) 1970 - Viadotto Akragas, vicino alla Valle dei Templi ad Agrigento 1970 - Ponte sul Rio Magdalena a Barranquilla - Colombia 1970/78 - Terminal dell'aeroporto “Fontana Rossa” a Catania 1970/72 - Viadotto sulla Costa Viola presso Scilla sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria 1971/1989 - Studi e proposte per il Ponte sullo Stretto di Messina (progetti) 1971 - Studio per un ponte sul Corno D'Oro Istanbul Turchia (progetto) 1971 - Centro elettronico per elaborazione dati dell'Alitalia alla Magliana, Roma 1971 - Ponte a Taranto sul Mar Piccolo 1971/74 - Viadotto Carpineto per la superstrada Basentana presso Vietri, Potenza 1973/76 - Viadotto San Francesco per la strada Garganica, Foggia 1973/77 - Ponte Costanzo sull'Irminio presso Ragusa per la Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula (con A. Petruzzi) 1973/78 - Rampe di collegamento fra le autostrade esterne e il porto di Napoli (con L Tocchetti, A. Polese, R. Di Martino) 1975/88 - Hotel Ergife, via Aurelia, Roma (con B.M. Cesarano) 1976/77 - Sede centrale della Società F.A.T.A., Pianezza, Torino (con O. Nyemeyer, M. Gennari) 1977 - Edifici di edilizia economica e popolare a Corviale, Roma (con M. Fiorentino e altri) 1979/80 - Ponte sul vallone Cardinale, Siracusa 1979/80 - Grandi serbatoi idrici in Nigeria 1979/83 - Serbatoio idrico a Valenzano - Bari 1981/84 - Aviorimessa per la manutenzione degli aerei nell'Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci a Fiumicino, Roma (con Studio Trella, L. Nusiner, C. Presenti) 1983 - Ponte di Cortes, Madrid - Spagna 1983/85 - Chiesa di S. Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, Roma (con P. Spadolini) 1984 - Viadotto Stronetta per l'Autostrada dei Trafori, tratto Carpugnino-Feriolo, Stresa 1984/89 - Santuario della Madonna delle Lacrime, Siracusa, (con P. Parat, M. Andrult) (da progetto del 1957) 1986/88 - Viadotto Rotaro nei pressi di Lauria, Potenza 1988 - Autorimessa in via delle Vigne Nuove, Roma 1989 - Chiesa nel centro direzionale di Napoli (con P. e G. Spadolini, B. Piscione, R. Sparcio)
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#ricardo morandi#infrastructures#ponte morandi#miguel aguiló#engineering design#precast concrete#caring#cities#arquigraph#renovation#bridges#structural analysis#maintenance
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La cittadina tedesca di Friburgo in Brisgovia (Freiburg im Breisgau in tedesco) sembra collocarsi al di fuori delle normali coordinate dello spazio e del tempo. La sua posizione unica nel centro dell’Europa, a poche decine di chilometri dal confine francese e da quello svizzero, concorre insieme a un clima soleggiato davvero inedito nel panorama teutonico nel conferire alla cittadina un carattere del tutto particolare. Situata ai margini della Foresta Nera (Schwarzwald), tante volte utilizzata come ambientazione dai fratelli Grimm, sembra letteralmente uscita dalle loro celebri fiabe, eppure è al tempo stesso una cittadina estremamente moderna, con un’anima green proiettata al futuro. Scoprire Friburgo: memorie del passato sullo Schlossberg Una romantica collina, chiamata ancora oggi Schlossberg (montagna del castello), lambisce il margine orientale del centro storico di Friburgo. Sopra di essa verso la fine dell’anno Mille fu eretto un castello, oggi non più esistente. Per tutto il Medioevo la città è stata un importante snodo commerciale, grazie alla presenza di numerose miniere d’argento sparse nella Foresta Nera che hanno permesso alla città una rapida crescita economica, urbanistica e anche culturale. Già all’inizio dell’XI secolo lo Schlossberg godeva infatti del diritto di mercato, mentre la fondazione dell’università risale alla metà del Quattrocento. Il toponimo si riferisce proprio a quella libertà amministrativa e culturale per cui Friburgo ha da sempre lottato (da frei, libera, dunque città libera). Dopo essere stata occupata a più riprese da francesi e austriaci tra il Seicento e l’Ottocento, Friburgo nel 1944 subisce un drammatico bombardamento che rade al suolo la maggior parte della città vecchia (Altstadt). Ciò che oggi si può ammirare della cittadina universitaria di Friburgo è dunque frutto di una fedele ricostruzione, seguendo la planimetria originale, dei principali luoghi di interesse storico e artistico, nonché degli edifici pubblici. Scoprire Friburgo: passeggiare lungo i Bächle della città vecchia Una caratteristica distintiva di Friburgo è rappresentata dai bächle, piccoli canaletti in pietra che scorrono per tutto il centro storico. Coperti negli anni ’70 del Novecento in quanto ritenuti pericolosi per la circolazione stradale, sono stati poi riaperti diventando uno dei simboli della città a seguito della pedonalizzazione del centro storico. Bächle è il diminutivo in dialetto svevo del tedesco bach, che significa appunto ruscello. In estate la gente ci cammina scalza, i bambini fanno galleggiare delle barchette. La tradizione vuole che chi ci mette inavvertitamente un piede sia destinato a sposare un abitante del luogo. Le antiche mura medievali di Friburgo Questo caratteristico dedalo di stradine e bächle dall’impronta chiaramente medievale si sviluppano all’interno dell’area un tempo delimitata dall’antica cinta muraria, della quale oggi restano soltanto la porta degli Svevi (Schwabentor) e la porta di San Martino (Martinstor). La prima si trova verso est sotto allo Schlossberg ed è stata costruita intorno al 1200 come porta di ingresso della città. All’interno si trova un piccolissimo museo (Zinnfigurenklause) dove sono esposte circa 10 mila statuette di stagno raffiguranti alcuni importanti momenti storici della città e della regione. La porta di San Martino (Martinstor) invece è più antica e su di essa è ancora visibile l’apertura che la collegava al cammino di ronda. Non si può visitare all’interno. Vicino si trova il Markthalle, il mercato coperto di Friburgo, famoso per lo street food. Scoprire Friburgo: la cattedrale di Nostra Signora e la vita della Münsterplatz Non resta che dirigersi verso Münsterplatz, la suggestiva e centralissima piazza ricoperta di ciottoli e circondata di edifici colorati, sulla quale si erge la cattedrale gotica di Nostra Signora (Münster ovvero duomo, unserer lieben Frau) con la spettacolare torre campanaria alta 116 m., un vero simbolo cittadino. La campana che custodisce è una delle più antiche di Germania e risale al 1258. Affrontando 400 scalini è possibile salire in cima al campanile e godere di una vista mozzafiato. Miracolosamente sopravvissuta ai bombardamenti del 1944, la cattedrale di Friburgo risale al 1200 e l’interno è ancora illuminato dalle originale vetrate realizzate tra il XIII e il XVI secolo da maestranze locali: un vero patrimonio artistico tutto da scoprire. Una volta visitata la cattedrale la vita e il viavai di gente della Münsterplatz non è di certo da sottovalutare, soprattutto davanti all’antico palazzo del Commercio (Historisches Kaufhaus). Questo inconfondibile edificio rosso scuro, costruito nel 1532, era anticamente la sede delle attività commerciali e della dogana. Nel cortile, un tempo usato dai mercanti come deposito per il sale e per il vino, si svolgono oggi eventi all’aperto, tra cui ottime degustazioni di locali vini del Kaiserstuhl. Difficile a credersi, ma se a un certo punto vi stancate dell’onnipresente e buonissima birra, provate ad assaggiarlo. Dal cortile tramite una scala a chiocciola si possono visitare le storiche sale del Camino, quella Imperiale con pilastri in legno di quercia e infine la sala Rococò, celebre per il soffitto con decorazioni ottocentesche. Nella piazza si trovano anche le antiche fontane gotiche dedicate a San Lamberto e San Giorgio. Tutti i giorni eccetto la domenica sulla piazza si svolge inoltre un famoso mercato, il Münstermarkt, dove si possono trovare prodotti alimentari tipici, oggetti di artigianato locale e assaggiare alcune specialità come la lange rote, una tipica salsiccia grigliata. Se arrivati fin qui vi viene appetito vale la pena gustare anche una fumante kartoffelsuppe, la tradizionale zuppa di patate spesso accompagnata da una gustosa wurtsalat (insalata di salsiccia), pane e salumi tipici. In alternativa si consiglia di mangiare un pretzel accompagnato da un generoso boccale di lager all’Hausbrauerei Ferling, uno dei più antichi birrifici di Friburgo, fondato nel 1877, nei pressi della placida Augustinerplatz. Scoprire Friburgo: la casa della Balena e l’università A pochi passi dalla Münsterplatz si trova uno degli edifici più curiosi e “terrificanti” di Friburgo, che di certo incuriosirà tutti gli amanti del mistero e dei film horror. La casa della Balena (Haus zum Walfisch) è un palazzo color terracotta del 1516 con un portale riccamente decorato in stile tardogotico e uno sfarzoso bovindo. Qui ha vissuto Erasmo da Rotterdam dopo la sua fuga da Basilea a causa della Riforma e la tradizione vuole che qui abbia scritto il suo Elogio della Follia, pubblicato per la prima volta nel 1511. Nel 1977, inoltre, Dario Argento scelse il palazzo come location del suo film Suspiria. Una breve passeggiata permette poi di raggiungere la bella Rathausplatz con il nuovo Municipio di Friburgo a fianco di quello antico, risalente alla metà del Cinquecento e che oggi ospita l’ufficio di informazioni turistiche. Il nuovo Municipio invece è ospitato nelle sale rinascimentali che un tempo ospitavano gli uffici amministrativi dell’università. La Albert-Ludwigs-Universität sorge infatti poco distante. Chiamata dagli abitanti semplicemente Albertina, prende nome dal suo fondatore, Alberto VI d’Asburgo. Nell’Ottocento è stato aggiunto anche il nome Ludwig, granduca di Baden. Fondata nel 1457, è una delle più antiche della Germania e all’inizio del Novecento è stata la prima università tedesca ad accettare anche studentesse. L’edificio principale è in arenaria rossa, in stile art nouveau, e sulla facciata riporta il motto “la verità vi renderà liberi”. Le anime di Friburgo: antica e moderna Il quartiere che si sviluppa intorno all’università, che oggi conta circa 30 mila studenti, è ricco di caffè e locali molto frequentati. Qui si può respirare l’anima antica e al tempo stesso modena di Friburgo, rappresentata iconicamente da due edifici molto diversi tra loro costruiti uno di fianco all’altro: il teatro Municipale di Friburgo, risalente all’Ottocento, con il suo aspetto austero e il moderno edificio di vetro scuro che ospita la biblioteca universitaria: una stupenda architettura futuristica e sostenibile, che sfrutta l’energia prodotta dai 2 mila mq di pannelli solari installati sull’edificio. Vale la pena spingersi oltre la zona universitaria per fare due passi sul suggestivo ponte Blu (Wiwilíbrücke). Si tratta di un cavalcavia chiuso al traffico nel 1980 e convertito in percorso ciclo-pedonale, spesso animato dai giovani friburghesi. Il ponte, riconoscibile per la sua forma ondulata e il caratteristico colore blu del suo profilo, collega il centro storico al quartiere di Stühlinger, nella parte ovest della città. Nel periodo natalizio viene decorato con migliaia di lucine. Scoprire Friburgo: lo Schlossberg e la piccola Venezia Se volete godervi la città dall’alto potete salire sulla cima dello Schlossberg (450 m.), raggiungibile tramite la moderna funicolare che parte dallo Stadtgarten, i rigogliosi giardini pubblici che si trovano alle spalle di Münsterplatz, oppure a piedi dalla Schwabentor. Il versante occidentale dello Schlossberg appartiene già alla Foresta Nera mentre sulla cima è stata installata una torre panoramica alta 35 m. dalla quale si può godere di uno stupendo panorama su Friburgo e il territorio circostante. A sud di Augustinerplatz, tra la Martintor e la Schwabentor, si sviluppa una piccola zona altamente suggestiva e piena di vita, anticamente abitata da artigiani di varie corporazioni che necessitavano di acqua per le loro attività e avevano quindi creato un sistema di canali, per i quali la zona è conosciuta oggi come piccola Venezia (Klein Venedig). Qui infatti i tradizionali bächle sono molto più profondi e ampi rispetto al resto della città. La piccola Venezia friburghese si divide nei quartieri di Gerberau (dei conciatori) e di Fischerau (dei pescatori). In un canale del primo, pieno di localini e negozi di abbigliamento, un artista di Berlino ha installato un coccodrillo con le fauci aperte che è diventato il simbolo del quartiere, mentre nel secondo l’elegante Fischerau Straße è caratterizzata da palazzi con facciate di legno dipinte in colori chiari che si affacciano romanticamente sul canale. Nei dintorni di Friburgo: la foresta Nera e lo Schauinsland Il territorio circostante Friburgo è famoso in tutto il mondo per la magnifica foresta Nera, che si estende ad est della città. Un’escursione in questi luoghi incantati come nelle favole dei fratelli Grimm è quindi la naturale estensione di una vacanza a Friburgo. Si possono scegliere molteplici percorsi escursionistici e attività all’aria aperta in luoghi come il lago Titisee (30 km circa) e le cascate di Triberg (55 km), alimentate del fiume Gutach e disposte su sette livelli differenti di roccia granitica. Il lago in inverno è completamente ghiacciato e diventa una immensa pista da pattinaggio, mentre in estate è balneabile e si possono effettuare escursioni in barca a vela o a remi. Le pareti delle cascate invece sono un vero paradiso per gli amanti dell’arrampicata e di sera vengono illuminate per regalare ai visitatori un’atmosfera davvero suggestiva, sferzata dal rumore sordo delle sue acque in caduta libera. La montagna di Friburgo, lo Schauinsland (1284 m.), si raggiunge con una funicolare dal paese di Günterstal (7 km circa), ben collegata con il centro di Friburgo da tram e autobus. Già dalla cabinovia si gode di un superbo panorama sulla valle del Reno e i vigneti del Kaiserstuhl fino ai Vosgi, ma lo stupore arriva in cima, dove lo sguardo riesce ad abbracciare l’intera foresta Nera e le Alpi. Qui è possibile fare escursioni a piedi o in bicicletta, nordic walking, parapendio, sport invernali, percorrere la pista da scooter più lunga d’Europa oppure visitare il museo minerario e la fattoria-museo Schniederlihof. https://ift.tt/2WMusCN Alla scoperta della città di Friburgo in Brisgovia La cittadina tedesca di Friburgo in Brisgovia (Freiburg im Breisgau in tedesco) sembra collocarsi al di fuori delle normali coordinate dello spazio e del tempo. La sua posizione unica nel centro dell’Europa, a poche decine di chilometri dal confine francese e da quello svizzero, concorre insieme a un clima soleggiato davvero inedito nel panorama teutonico nel conferire alla cittadina un carattere del tutto particolare. Situata ai margini della Foresta Nera (Schwarzwald), tante volte utilizzata come ambientazione dai fratelli Grimm, sembra letteralmente uscita dalle loro celebri fiabe, eppure è al tempo stesso una cittadina estremamente moderna, con un’anima green proiettata al futuro. Scoprire Friburgo: memorie del passato sullo Schlossberg Una romantica collina, chiamata ancora oggi Schlossberg (montagna del castello), lambisce il margine orientale del centro storico di Friburgo. Sopra di essa verso la fine dell’anno Mille fu eretto un castello, oggi non più esistente. Per tutto il Medioevo la città è stata un importante snodo commerciale, grazie alla presenza di numerose miniere d’argento sparse nella Foresta Nera che hanno permesso alla città una rapida crescita economica, urbanistica e anche culturale. Già all’inizio dell’XI secolo lo Schlossberg godeva infatti del diritto di mercato, mentre la fondazione dell’università risale alla metà del Quattrocento. Il toponimo si riferisce proprio a quella libertà amministrativa e culturale per cui Friburgo ha da sempre lottato (da frei, libera, dunque città libera). Dopo essere stata occupata a più riprese da francesi e austriaci tra il Seicento e l’Ottocento, Friburgo nel 1944 subisce un drammatico bombardamento che rade al suolo la maggior parte della città vecchia (Altstadt). Ciò che oggi si può ammirare della cittadina universitaria di Friburgo è dunque frutto di una fedele ricostruzione, seguendo la planimetria originale, dei principali luoghi di interesse storico e artistico, nonché degli edifici pubblici. Scoprire Friburgo: passeggiare lungo i Bächle della città vecchia Una caratteristica distintiva di Friburgo è rappresentata dai bächle, piccoli canaletti in pietra che scorrono per tutto il centro storico. Coperti negli anni ’70 del Novecento in quanto ritenuti pericolosi per la circolazione stradale, sono stati poi riaperti diventando uno dei simboli della città a seguito della pedonalizzazione del centro storico. Bächle è il diminutivo in dialetto svevo del tedesco bach, che significa appunto ruscello. In estate la gente ci cammina scalza, i bambini fanno galleggiare delle barchette. La tradizione vuole che chi ci mette inavvertitamente un piede sia destinato a sposare un abitante del luogo. Le antiche mura medievali di Friburgo Questo caratteristico dedalo di stradine e bächle dall’impronta chiaramente medievale si sviluppano all’interno dell’area un tempo delimitata dall’antica cinta muraria, della quale oggi restano soltanto la porta degli Svevi (Schwabentor) e la porta di San Martino (Martinstor). La prima si trova verso est sotto allo Schlossberg ed è stata costruita intorno al 1200 come porta di ingresso della città. All’interno si trova un piccolissimo museo (Zinnfigurenklause) dove sono esposte circa 10 mila statuette di stagno raffiguranti alcuni importanti momenti storici della città e della regione. La porta di San Martino (Martinstor) invece è più antica e su di essa è ancora visibile l’apertura che la collegava al cammino di ronda. Non si può visitare all’interno. Vicino si trova il Markthalle, il mercato coperto di Friburgo, famoso per lo street food. Scoprire Friburgo: la cattedrale di Nostra Signora e la vita della Münsterplatz Non resta che dirigersi verso Münsterplatz, la suggestiva e centralissima piazza ricoperta di ciottoli e circondata di edifici colorati, sulla quale si erge la cattedrale gotica di Nostra Signora (Münster ovvero duomo, unserer lieben Frau) con la spettacolare torre campanaria alta 116 m., un vero simbolo cittadino. La campana che custodisce è una delle più antiche di Germania e risale al 1258. Affrontando 400 scalini è possibile salire in cima al campanile e godere di una vista mozzafiato. Miracolosamente sopravvissuta ai bombardamenti del 1944, la cattedrale di Friburgo risale al 1200 e l’interno è ancora illuminato dalle originale vetrate realizzate tra il XIII e il XVI secolo da maestranze locali: un vero patrimonio artistico tutto da scoprire. Una volta visitata la cattedrale la vita e il viavai di gente della Münsterplatz non è di certo da sottovalutare, soprattutto davanti all’antico palazzo del Commercio (Historisches Kaufhaus). Questo inconfondibile edificio rosso scuro, costruito nel 1532, era anticamente la sede delle attività commerciali e della dogana. Nel cortile, un tempo usato dai mercanti come deposito per il sale e per il vino, si svolgono oggi eventi all’aperto, tra cui ottime degustazioni di locali vini del Kaiserstuhl. Difficile a credersi, ma se a un certo punto vi stancate dell’onnipresente e buonissima birra, provate ad assaggiarlo. Dal cortile tramite una scala a chiocciola si possono visitare le storiche sale del Camino, quella Imperiale con pilastri in legno di quercia e infine la sala Rococò, celebre per il soffitto con decorazioni ottocentesche. Nella piazza si trovano anche le antiche fontane gotiche dedicate a San Lamberto e San Giorgio. Tutti i giorni eccetto la domenica sulla piazza si svolge inoltre un famoso mercato, il Münstermarkt, dove si possono trovare prodotti alimentari tipici, oggetti di artigianato locale e assaggiare alcune specialità come la lange rote, una tipica salsiccia grigliata. Se arrivati fin qui vi viene appetito vale la pena gustare anche una fumante kartoffelsuppe, la tradizionale zuppa di patate spesso accompagnata da una gustosa wurtsalat (insalata di salsiccia), pane e salumi tipici. In alternativa si consiglia di mangiare un pretzel accompagnato da un generoso boccale di lager all’Hausbrauerei Ferling, uno dei più antichi birrifici di Friburgo, fondato nel 1877, nei pressi della placida Augustinerplatz. Scoprire Friburgo: la casa della Balena e l’università A pochi passi dalla Münsterplatz si trova uno degli edifici più curiosi e “terrificanti” di Friburgo, che di certo incuriosirà tutti gli amanti del mistero e dei film horror. La casa della Balena (Haus zum Walfisch) è un palazzo color terracotta del 1516 con un portale riccamente decorato in stile tardogotico e uno sfarzoso bovindo. Qui ha vissuto Erasmo da Rotterdam dopo la sua fuga da Basilea a causa della Riforma e la tradizione vuole che qui abbia scritto il suo Elogio della Follia, pubblicato per la prima volta nel 1511. Nel 1977, inoltre, Dario Argento scelse il palazzo come location del suo film Suspiria. Una breve passeggiata permette poi di raggiungere la bella Rathausplatz con il nuovo Municipio di Friburgo a fianco di quello antico, risalente alla metà del Cinquecento e che oggi ospita l’ufficio di informazioni turistiche. Il nuovo Municipio invece è ospitato nelle sale rinascimentali che un tempo ospitavano gli uffici amministrativi dell’università. La Albert-Ludwigs-Universität sorge infatti poco distante. Chiamata dagli abitanti semplicemente Albertina, prende nome dal suo fondatore, Alberto VI d’Asburgo. Nell’Ottocento è stato aggiunto anche il nome Ludwig, granduca di Baden. Fondata nel 1457, è una delle più antiche della Germania e all’inizio del Novecento è stata la prima università tedesca ad accettare anche studentesse. L’edificio principale è in arenaria rossa, in stile art nouveau, e sulla facciata riporta il motto “la verità vi renderà liberi”. Le anime di Friburgo: antica e moderna Il quartiere che si sviluppa intorno all’università, che oggi conta circa 30 mila studenti, è ricco di caffè e locali molto frequentati. Qui si può respirare l’anima antica e al tempo stesso modena di Friburgo, rappresentata iconicamente da due edifici molto diversi tra loro costruiti uno di fianco all’altro: il teatro Municipale di Friburgo, risalente all’Ottocento, con il suo aspetto austero e il moderno edificio di vetro scuro che ospita la biblioteca universitaria: una stupenda architettura futuristica e sostenibile, che sfrutta l’energia prodotta dai 2 mila mq di pannelli solari installati sull’edificio. Vale la pena spingersi oltre la zona universitaria per fare due passi sul suggestivo ponte Blu (Wiwilíbrücke). Si tratta di un cavalcavia chiuso al traffico nel 1980 e convertito in percorso ciclo-pedonale, spesso animato dai giovani friburghesi. Il ponte, riconoscibile per la sua forma ondulata e il caratteristico colore blu del suo profilo, collega il centro storico al quartiere di Stühlinger, nella parte ovest della città. Nel periodo natalizio viene decorato con migliaia di lucine. Scoprire Friburgo: lo Schlossberg e la piccola Venezia Se volete godervi la città dall’alto potete salire sulla cima dello Schlossberg (450 m.), raggiungibile tramite la moderna funicolare che parte dallo Stadtgarten, i rigogliosi giardini pubblici che si trovano alle spalle di Münsterplatz, oppure a piedi dalla Schwabentor. Il versante occidentale dello Schlossberg appartiene già alla Foresta Nera mentre sulla cima è stata installata una torre panoramica alta 35 m. dalla quale si può godere di uno stupendo panorama su Friburgo e il territorio circostante. A sud di Augustinerplatz, tra la Martintor e la Schwabentor, si sviluppa una piccola zona altamente suggestiva e piena di vita, anticamente abitata da artigiani di varie corporazioni che necessitavano di acqua per le loro attività e avevano quindi creato un sistema di canali, per i quali la zona è conosciuta oggi come piccola Venezia (Klein Venedig). Qui infatti i tradizionali bächle sono molto più profondi e ampi rispetto al resto della città. La piccola Venezia friburghese si divide nei quartieri di Gerberau (dei conciatori) e di Fischerau (dei pescatori). In un canale del primo, pieno di localini e negozi di abbigliamento, un artista di Berlino ha installato un coccodrillo con le fauci aperte che è diventato il simbolo del quartiere, mentre nel secondo l’elegante Fischerau Straße è caratterizzata da palazzi con facciate di legno dipinte in colori chiari che si affacciano romanticamente sul canale. Nei dintorni di Friburgo: la foresta Nera e lo Schauinsland Il territorio circostante Friburgo è famoso in tutto il mondo per la magnifica foresta Nera, che si estende ad est della città. Un’escursione in questi luoghi incantati come nelle favole dei fratelli Grimm è quindi la naturale estensione di una vacanza a Friburgo. Si possono scegliere molteplici percorsi escursionistici e attività all’aria aperta in luoghi come il lago Titisee (30 km circa) e le cascate di Triberg (55 km), alimentate del fiume Gutach e disposte su sette livelli differenti di roccia granitica. Il lago in inverno è completamente ghiacciato e diventa una immensa pista da pattinaggio, mentre in estate è balneabile e si possono effettuare escursioni in barca a vela o a remi. Le pareti delle cascate invece sono un vero paradiso per gli amanti dell’arrampicata e di sera vengono illuminate per regalare ai visitatori un’atmosfera davvero suggestiva, sferzata dal rumore sordo delle sue acque in caduta libera. La montagna di Friburgo, lo Schauinsland (1284 m.), si raggiunge con una funicolare dal paese di Günterstal (7 km circa), ben collegata con il centro di Friburgo da tram e autobus. Già dalla cabinovia si gode di un superbo panorama sulla valle del Reno e i vigneti del Kaiserstuhl fino ai Vosgi, ma lo stupore arriva in cima, dove lo sguardo riesce ad abbracciare l’intera foresta Nera e le Alpi. Qui è possibile fare escursioni a piedi o in bicicletta, nordic walking, parapendio, sport invernali, percorrere la pista da scooter più lunga d’Europa oppure visitare il museo minerario e la fattoria-museo Schniederlihof. Friburgo, in Germania, è una città ricca di storia e di bellezze artistiche da ammirare, dalla Cattedrale ai Musei senza dimenticare la Foresta Nera.
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Mio padre era un "emigrante", una volta si usava anteporre il suffisso "e" al sostantivo, "migrante", ma poco cambia, entrambi lasciavano il paese d'origine per cercar fortuna altrove. Anche mio nonno Giovanni era un emigrante. Da Venezia si trasferì a Novara. Tutti e due soffrivano molto la lontananza dalla loro terra, ma entrambi concordavano su un fatto: Novara era una città "elegante". Non erano ricchi, anzi, in alcuni periodi della loro vita, furono poveri. Non erano nemmeno istruiti, avevano fatto sì o no le scuole elementari. Tantomeno erano còlti. Erano solo ragionevoli. Cosa direbbero papà Renato e nonno Giovanni di quella città che conobbero tanti, tanti anni fa, quella città austera ma elegante, grigia, ma discreta? Non la riconoscerebbero. Il papà alla domenica mattina si dedicava completamente a me. Si metteva la camicia pulita, la giacca e la cravatta, diceva a mia mamma Angelica, di vestirmi bene perché saremmo andati "in città". Per chi non conosce Novara, la città era tutto ciò che stava entro la cerchia dei baluardi (viali alberati che circondano il centro e sorgono sul tracciato delle antica mura spagnole). Il resto erano borghi: Borgo Sant'Agabio, dove sono nato, Borgo Sant'Andrea, Borgo San Martino ecc. Certo a Sant'Agabio potevo anche stare con i pantaloni corti e una camicia e in inverno con la giacca di fustagno. Ma quando si saliva la scala del cavalcavia, significava che oltre che ai pantaloni "belli" e la camicia nuova e stirata di fresco, occorreva assumere un atteggiamento "da città". L'Angelica mi diceva: "...E quando vai in città, non metterti le dita nel naso, che non sta bene!". Papà Renato mi portava al Parco dei Bambini, dove il massimo del divertimento era andare sulle macchinine a pedali oppure portare una piccola imbarcazione da far navigare nella fontana del Parco. Leggendo questo post, I miei coetanei potranno aggiungere tutti i particolari del caso e i propri ricordi personali... Poi, si andava al chiosco e, qualche volta il papà mi comperava un ghiacciolo e lui beveva un caffé. La mamma, che da ragazza aveva fatto la commessa nella storica pasticceria Bertani, si raccomandava di non farmi alzare dal tavolino fino a quando non avessi finito di consumare il ghiacciolo, poiché "...Non sta bene, camminare con il gelato in mano...". Nemmeno la mamma aveva studiato, era andata a scuola fino alla quinta elementare e poi aveva fatto la commessa e poi l'operaia. Andando "in città" avevo un'altra serie di piccole norme da rispettare: non parlare ad alta voce, salutare le persone che incontravamo, non girarmi in continuazione, non chiedere di andare a casa e quando andavamo al parco dei bambini la raccomandazione più tassativa era: "...E non sudare!" Eh già, perché anche sudare non era un atteggiamento da "città"; se a Sant'Agabio potevo sudare quanto mi pareva, in città questo non era possibile, perché in città c'era la "gente perbene", non come noi. Oddio, non è che noi ammazzassimo nessuno, però, la mamma, il papà e i nonni, sapevano che "in città" ci stavano le persone abbienti e che, di conseguenza, se non potevamo certo ambire ad essere "come loro", almeno non dovevamo farci notare troppo, magari sudando.
Era meglio "prima" oppure è meglio "adesso"? Di solito, si dice che era meglio "prima" ovvero "si stava meglio quando si stava peggio", secondo la vulgata popolare. Secondo gli psicologi "da diporto", ci sembra che fosse meglio prima solo perché eravamo più giovani. Io non sono di quell'idea. Io non credo che si stesse meglio prima, credo che si stia peggio adesso e non si tratta di una tautologia. Prima noi "lemuri" della periferia (termine che mutuo dalla mia cara amica Anna e che ringrazio per aver trovato un termine che ben unisce significato a significante), andare in centro significava rispettare delle "regole", poche, chiare, efficaci, come devono essere le regole, oggi il centro della città è assediato non già e non solo da persone che abitano le periferie, ma da persone senza regole, persone che incoraggiate spesso dalle politiche amministrative, una volta arrivati in centro, danno sfoggio di tutta la loro "lemuritudine": circolano in braghe corte e canotte da scaricatori (anche a novembre per mostrare i tatuaggi), urlano, ridono sguaiatamente, si ubriacano, mangiano per la strada, bevono dalle bottiglie, vomitano, gettano rifiuti, si drogano, si picchiano. E le signore? Salvo le dovute eccezioni, sono più o meno lo stesso, con la differenza che hanno la spiccata tendenza a voler somigliare il più possibile a donne "on the road" ma senza alcun riferimento a Jack Kerouac. Insomma è proprio peggio adesso in questi tempi di "Street Food", di "Street Games" di "Street Art": non sarà troppo democratico, ma è tanto vero.
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ANCONA – Si completa la messa in sicurezza con picchettamento delle quattro gallerie rimaste nell’asse Nord Sud, relative all’ambito quattro. Domani inizieranno i lavori di rimozione delle parti degradate di calcestruzzo. Le opere verranno eseguite di giorno, dalle ore 9 alle ore 18, iniziando dalla prima galleria che si incontra entrando in città dalla Baraccola con direzione centro.
Durante i lavori verrà chiuso al transito il tratto di asse Nord Sud interessato con adeguata segnalazione. Nel gennaio scorso, dopo la caduta di alcuni calcinacci dalla volta del tunnel della galleria di Baldi, c’era stato una prima messa in sicurezza su entrambe le corsie.
“In questo intervento, come da impegno preso, – spiega l’assessore alle manutenzioni Stefano Foresi – stiamo completando il picchettamento della parti ammalorate. Il lavoro attuale è una attività primaria ed è propedeutico al successivo completamento della manutenzione che verrà eseguito con la malta cementizia. Ciò rientrerà nell’appalto appena consegnato alla ditta In.via sri di Caserta. Tutti i lavori verranno eseguiti con le forme di sicurezza e distanziamento per gli addetti ai cantieri, disposizioni previste dalla recente normativa anti Covid”.
La ditta In.via sri di Caserta, che aveva offerto un ribasso del 25% sull’importo a base di gara, decurtato degli oneri per l’attuazione del Piano sicurezza, si era aggiudicata nei giorni scorsi il bando da 460mila euro per il completamento delle manutenzioni straordinarie, che oltre alle gallerie, interessano pure gli svincoli dell’asse Nord Sud, i ponti su via Caduti del Lavoro, università e cimitero di Tavemelle, il viadotto che immette in via Bocconi, il by pass della Palombella, il viadotto della Ricostruzione, il viadotto di via XXV Aprile fino al Pincio.
“Questa opera di manutenzione straordinaria – spiega l’assessore alle Manutenzioni Stefano Foresi – sarà possibile grazie al lavoro certosino di mappatura che i nostri tecnici comunali hanno effettuato e che riguarda anche altri punti della città: dal cavalcavia di piazza Italia, alle gallerie Risorgimento e San Martino, i ponti del Poggio, Pietralacroce, Via Brecce Bianche, il Betelico a Massignano-Camerano, le vie Girombelli, Saline, Birarelli (zona anfiteatro) Scandali, Canale, Fioretti e Conocchio in via Mattei”.
Poi sarà la volta dei viadotti delle vie Paolucci, XXIX Settembre-Vanvitelli e Giovanni XXIII, del sovrappasso pedonale del Pinocchio e i sottopassi di via S. Margherita-Selandari, insieme a quelli che conducono alle spiagge di Collemarino e Palombina
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Città Metropolitana Roma, ecco i lavori e le ordinanze per la viabilità delle strade provinciali
Città Metropolitana Roma, ecco i lavori e le ordinanze per la viabilità delle strade provinciali
Senso unico alternato con installazione impianto semaforico sulla S.P. 13/b Aurelia B.go San Martino II in corrispondenza del Cavalcavia n. 135 “via Boietto” su Autostrada A 12 Roma – Civitavecchia. L’ordinanza avrà corso da questa mattina e verrà mantenuta per tutta la durata dei lavori la cui conclusione è prevista per il giorno 21.05.2018
Senso unico alternato con…
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Parziale revoca del divieto del transito ai bus provinciali sul cavalcavia di San Martino della Battaglia
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Torna alla normalità la viabilità dei bus provinciali sul cavalcavia che sovrasta la ferrovia (strada provinciale 13 “dei colli storici”) e per il quale da giugno, dopo una serie di sopralluoghi, era stato applicato il divieto ai mezzi che superavano le 15 tonnellate. Questo divieto aveva creato problemi al trasporto scolastico per gli alunni nella zona tra Guidizzolo e Pozzolengo, a causa della…
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