#cattive intenzioni
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monologhidiunamarea · 10 months ago
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Cucciola dalla nonna , io non vedo l'ora di arrivare a casa fare una doccia bollente , posare il culo suo divano con la mia bottiglia di vino e spegnere sto cazzo di cervello fino a domani.
A domani , forse.
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banished-away · 2 years ago
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raga capisco che usamerica schifo per principio è divertente ma dovete un po' calmarvi con "italia migliore e più bella di tutti sempre e comunque" perchè inizia ad essere un po' uncomfortable
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nunap · 2 years ago
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Neanche Fedez con fælix ha raggiunto il livello di poraccitudine fasulla delle 'star' anglofone istg. Vivere di clout. i could never be famous
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psiqotic · 2 months ago
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sono un disastro ma non ho mai cattive intenzioni
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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Nora, mia suocera, è ancora una bellissima donna di cinquantadue anni. Molto curata e palestrata. Mia moglie Luisa purtroppo due anni fa se n'è andata lassù per un incidente stradale. Lei quindi mi aiuta coi due bimbi e con la casa. Luisa era figlia unica e quindi dopo lo shock iniziale, ora gli equilibri delle due famiglie si sono assestati.
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Viviamo a distanza di pochi isolati in un piccolo paese; al mattino mio suocero Berto dopo colazione va via, apre il suo negozio di autoricambi in una cittadina vicina e torna a casa solo alle nove di sera. Quindi, di fatto, dopo avviate le cose di casa sua, Nora diventa il fulcro di casa mia.
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Da un mese però le cose tra noi due si sono fatte più intense: va detto che sono sempre stato il "cocco delle signore" sin da quando avevo diciotto anni. In un momento di tenerezza e relax, una domenica, subito dopo pranzo, lei era passata per vedere se era tutto a posto e per aiutare i bambini coi compiti, come sempre fa.
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Ero sul divano, con un'aria un po' triste. Lei aveva finito di dare una sistemata alla cucina. Dopo la doccia avevo addosso l'accappatoio. Nora s'è seduta sul divano un momento accanto a me. I bambini ancora stavano facendo il riposino. Mi sono lasciato andare: in un impulso di estrema intimità le ho detto che come maschio sentivo molto forte la mancanza di una "femmina". Non avevo cattive intenzioni, giuro.
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Lei però, un po' materna e un po' porca, mi ha accarezzato, poi ha lasciato scivolare la mano sul mio torace nudo e peloso. Era chiaramente attratta. Sentendo una dolcezza femminile indugiare forse un po' troppo sul mio corpo, m'è venuto spontaneo aprire l'accappatoio. Lei mi ha potuto vedere torace, ventre, inguine nudi e... il mio uccello bello reattivo al tocco di una donna attraente.
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Senza pensare forse troppo, rispondendo a un impulso naturale, la mia suocera sexy s'è chinata e me l'ha preso in bocca. Per pochi secondi solo, perché io cominciavo a muoverlo nella sua testa. Mi piaceva. Molto. Allora, deciso, le ho preso la testa, l'ho baciata sulle labbra con trasporto e l'ho accompagnata in camera da letto. La volevo. La desideravo.
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Lei capiva di non poter più scappare. Le tenevo la schiena e la spingevo. Diceva debolmente: "ma che fai? N-nooo... Non si può... Dai... Non dobbiamo..." Ma procedeva senza esitazioni. Ho chiuso a chiave per precauzione, lei si scusava: era imbarazzata. Rossa in viso da mangiarla di baci. Si mordeva le labbra dal senso di imbarazzo e rimorso. Parlava nervosamente. Ma non vedeva l'ora di farsi scopare. Lo capivo chiaramente.
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Mi diceva che Berto non la tocca più. Che però lei non l'aveva mai cornificato. Le ho tolto le mutandine bagnatissime, le ho sollevato la gonna, tappato la bocca dapprima con l'indice, poi baciandola di nuovo con trasporto e alla fine infilandole l'uccello in fregna con un solo colpo violento. Ha chiuso gli occhi mugolando di piacere e infine s'è lasciata scopare. Mi ha detto un bellissimo: "siiii... fottimi forte!" Per cui, da un po' lei per ciò che riguarda le mie esigenze di sesso provvede alla grande. Mi dà tutto ciò che posso desiderare. Ingoia la mia sborra di gran lena. Le piace da morire il mio sapore. Si passa la lingua sullle labbra. Annusa il mio inguine, rapita dal mio odore. E lecca i residui.
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Gliene posso scaricare in gola quanta ne produco. Non fa una piega e manda giù tutto. Se lo voglio, mi dà il suo buco del culo da leccare e sfondare a piacere. Mi allatta materna, se lo desidero; le posso riempire la fregna elastica e accogliente col mio cazzo a lungo quanto voglio. Non potrei chiedere di meglio. Sono sicuro che Luisa da lassù approvi: sua madre così non è che proprio tradisca suo padre, perché sta solo aiutando me e la nostra famigliola in tutto! Provvede a tutte le nostre esigenze. E mi fa scopare perché è solo molto generosa. Poi, io non sostituisco la mia moglie defunta con un'altra donna giovane ed estranea. Tutto resta in famiglia e viviamo felici.
Aliantis
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anchesetuttinoino · 4 months ago
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Il vizio della parola
Il vizio della parola
Il divieto per le donne di usare la voce in pubblico nell’Afghanistan dei talebani. E noi ammutoliti da un diluvio di neologismi assurdi (vedi alla voce “maranza” o “sunshine guilt”)
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Se togli loro la parola, scompariranno. I talebani hanno recentemente emanato una serie di leggi inerenti la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio. Già questo proietta lo sguardo su un mondo che appartiene a una galassia lontanissima. E quando mai dalle nostre parti si parla più di vizi e virtù? In ambito legislativo, oltretutto.
In ogni caso, queste leggi sono state approvate dal leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, e tra i provvedimenti ne spicca uno: «La voce di una donna è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre canta, recita o legge ad alta voce in pubblico». Per promuovere la virtù e scacciare il vizio, le donne non potranno esprimersi a voce alta nei contesti pubblici. Le imbavagliano, anzi le ammutoliscono, ma per il loro bene s’intende.
La scena è agghiacciante, ci costringe a una doccia terribilmente fredda. I talebani hanno chiaro chi sia una donna, a differenza della nostra situazione un po’ più aperta, cioè confusa. Abbiamo trascorso l’estate – ma è stata la ciliegina su una torta sfornata da tempo – a interrogarci su livelli di testosterone, Dna, intenzioni d’anima. Magari, al prossimo caso mediatico, potrebbe essere utile cambiare sfondo e ambientare tutti i nostri dubbi per le vie di Kabul e «vedere l’effetto che fa».
Se dai loro in pasto tantissime parole, scompariranno. Aggiungere vocaboli non è per forza segno di progresso, si può diventare muti per eccesso terminologico. L’aggiornamento dello Zingarelli per il 2025 prevede che il dizionario si arricchisca di nuovi termini, “maranza” e – udite udite – “gieffino” si conquistano un posto nell’Olimpo delle parole validate da definizione. Ma questo è solo un ritocco brutalmente onesto al nostro ritratto umano.
Il crimine terminologico è altrove, là dove spuntano espressioni che ci ritroviamo sotto gli occhi scrollando le notizie. “Coolcation” è la tendenza in crescita per trovare mete di viaggio al fresco. “Workation” è la scelta di lavorare da remoto scegliendo luoghi che offrano svago e servizi per il tempo libero. Una medaglia d’oro per l’assurdo spetta all’espressione “sunshine guilt”, il senso di colpa per aver sprecato una giornata di sole.
C’è, nel nostro intimo, un ribollimento senza nome. Sono scampoli di paura mescolati a slanci di affetto, pulsioni cattive e lacrime struggenti. È questa fucina scabrosa, feconda e indicibile che alimenta la libertà nel tumulto di gesti, scelte, responsabilità. Sono poche, devono essere poche e vertiginose, le parole a cui ricondurre il senso del nostro travaglio. Sillabe scottanti come “amore” o “invidia”. Frantumare il quadro in un mucchio di nuovi pezzettini lo riduce a un puzzle che resta scombinato.
Finiamo per scomparire ed essere muti se l’impegno di affrontare la novità di ogni nuova alba – l’ignavia che fa a pugni con la rabbia, i desideri che bevono sorsi di fiducia – viene sgonfiato dalla bugia che tutto affondi in un senso di colpa per il timore di perdere un giorno di sole.
via tempi.it
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abr · 7 months ago
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“Tutto parte dalla volontà ma la realtà non è fatta di intenzioni, buone o cattive che siano: è fatta solo di conseguenze di ciò che si fa o non si fa”.
La frase mancante da martellare in testa alle nuove generazioni.
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fee-ling · 2 months ago
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Sarò un disastro ma non ho cattive intenzioni
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smokingago · 1 month ago
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Non tutte le persone tossiche sono crudeli e indifferenti.
Molti hanno buone intenzioni.
La maggior parte sono tossiche per il nostro essere, semplicemente perché i loro bisogni e il loro modo di esistere nel mondo ci costringono a compromettere noi stessi e la nostra vita.
Non sono persone intrinsecamente cattive, ma non sono le persone giuste per noi. E per quanto sia difficile, dobbiamo lasciarli andare.
Cit.
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apatiap0rtamivia · 1 year ago
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Da donna posso dire che ultimamente le cose stanno degenerando, sempre più uomini si sentono in diritto di fare qualsiasi tipo di apprezzamento sul nostro corpo, in modo totalmente plateale, sempre più uomini si sentono in diritto di poter toccare ciò che vedono senza il nostro consenso, come se la nostra esistenza dipendesse solo dalle loro viscide e schifose attenzioni, come se noi, in quanto donne, fossimo solo degli oggetti esposti in una vetrina.
Un minimo di speranza ce l'ho ancora però, perché pochi giorni fa stavo camminando con una mia amica di notte, pensavamo che un ragazzo ci stesse seguendo e siamo andate nel panico, ma lui molto educatamente ha detto che non ci voleva assolutamente fare del male e per farci stare più tranquille si è messo a camminare molto più avanti di noi, stavamo semplicemente percorrendo la stessa strada. Certo non è una situazione normale, non è normale vivere nella paura e non è normale che chi non ha cattive intenzioni debba specificarlo.
Vorrei non avere più paura, vorrei poter indossare ciò che mi va senza sentire commenti e vorrei che le persone iniziassero a capire che tutto questo non è un gioco.
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animadelpensiero12 · 3 months ago
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Davvero non capisco che molti vogliano essere nella mia vita, ma fatemi qualcosa e vedrete come vi cancellerò dalla mia vita all'età che ho Voglio solo persone con buone intenzioni, se vieni con quelle cattive puoi andartene
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ambrenoir · 6 months ago
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❤️L’ALLORO❤️
⭐️Se fai bollire foglie di alloro con timo, otterrai un preparato ultra potente per pulire malefici, Malocchio e cattive intenzioni.
⭐️Se formi una croce con foglie di alloro, scrivi su ognuna di esse un desiderio, e su di esse accendi una candela con chiodi di garofano incastonati, questi desideri si avvereranno uno ad uno.
⭐️Se metti un mazzetto di foglie di alloro e rosmarino nella tua valigia quando parti per un viaggio, sarai protetto da qualsiasi incidente o furto.
⭐️Se metti delle foglie tritate di alloro secco negli angoli della tua casa, eviterai che gli esseri del basso astrale si attacchino alle pareti.
⭐️Se fai un rituale con la tua persona amata, in cui ognuno dovrà scrivere il nome dell'altro su una foglia di alloro e la getta in un luogo con acqua, quella relazione sarà felice e vivrà momenti indimenticabili fino alla fine dei suoi giorni.
⭐️Se avvolgi una banconota con una foglia di alloro fresca, lascia che si asciughi, e poi sotterra la foglia (senza la banconota) in un vaso, la tua casa sarà sempre prospera e senza alcuna mancanza.
⭐️Se in Luna calante bruci alcune foglie di alloro secco e spargi il suo fumo su tutti gli angoli e stanze della tua abitazione, pulirai le cattive energie che si sono potute stagnare in casa tua.
⭐️Se in Luna crescente bruci alcune foglie di alloro secco, attirerai tutto il bene in casa tua.
⭐️Se fai una corona con rami e foglie di alloro fresco, e la appendi alla porta della tua attività, i clienti non mancheranno mai e il successo sarà garantito.
⭐️Se metti delle foglie di alloro e rosmarino in un sacchettino e te lo porti con te quando vai a firmare un contratto (per una nuova casa, un nuovo lavoro... etc), state certi che tutto andrà perfettamente,ed entrambe le parti ne trarranno beneficio.
Tratto da “I tarocchi di Iside”.
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cywo-61 · 6 months ago
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In fondo rimango sempre una brava ragazza a volte con cattive intenzioni.
cywo
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darktimemachinechaos · 2 months ago
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Il problema, per ciò mi riguarda, non sono gli uomini che ci provano con me, ma coloro che detto "no", gli parte l'embolo; questi non sono fastidiosi solo per me, ma sono la grande rovina anche delle Persone degne, perché devono sperticarsi poi, con qualsiasi donna, per far intendere che non hanno cattive intenzioni (che non sono esseri molesti!).
Non siamo fra ragazzini (e se ci sono, ben venga che imparino come si sta al mondo): fare sesso è fra le cose più belle, pretenderlo come dovuto, NO!
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our-verystudentgarden · 19 days ago
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Al di là delle nostre parole, che non sono mai quelle che vorremmo dire, e allora ne diciamo altre, oppure ce ne stiamo zitti, cercando quelle giuste e non trovandole quasi mai. Al di là delle nostre intenzioni, buone o cattive che siano, che restano tali per mesi, per anni, finché una mattina apriamo gli occhi e non ce ne ricordiamo più. Al di là delle nostre emozioni, che ci colgono di sorpresa, oppure non ci colgono affatto, abituati come siamo a prenderne le distanze e non farci mai raggiungere, e ogni tanto ci guardiamo alle spalle. Al di là delle nostre paure, di quelle che conosciamo e di quelle che non ne sappiamo il nome, ma ci svegliano in piena notte e ci saltano sul petto. Al di là delle nostre sconfitte, che ormai non ci facciamo più caso, e a un certo punto non fanno neanche più male, perché ci si abitua a tutto. Al di là di tutto e di tanto altro ancora, c’è questo sole, che anche stamani è sorto.
(Fabio Palombo)   
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levireonhato · 1 month ago
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https://www.tumblr.com/hollowforhollow/767388163575545856/httpswwwtumblrcomlevireonhato767383240612937?source=share
Sì poteva solo / lontanamente / immaginare quanto lo sguardo palesemente curioso del corvino potesse arrecare fastidio o imbarazzo al medesimo interlocutore per quanto indagatore e severo potesse essere; era uno sguardo attento alla continua ricerca dei più piccoli ed insignificanti dettagli che gli altri non riuscivano a notare. Eppure non aveva intenzione di cessare quel suo studio tanto attento quanto rigoroso, non se immaginava ch'egli aveva senza dubbio qualcosa che nascondeva nella parte più recondita della sua essenza; qualcosa a cui / probabilmente / nessuno aveva libero accesso. D'altronde chi non aveva almeno un segreto riguardante la propria anima?
Dimitri parlava, mentre Levi ascoltava silenziosamente il strano placido concerto dei suoi pensieri. Le sue parole avevano catturato la sua attenzione, ma era sempre molto sospettoso. Era abituato a scavare sempre molto prima di convincersi, o farsi un'idea.
«Mh» fece un mezzo e finto sorriso, quasi come se lo stesse prendendo in giro, guardandolo poi con una profonda serietà. Sembrava che lo stesse trafiggendo con i suoi occhi taglienti e grigi. Aveva tutta l'aria di chi stesse per architettare un modo per ucciderlo e scegliere un luogo dimenticato da dio in cui scavargli una fossa. No, niente di tutto questo entrava nella mente del Reonhato. Ed ecco che il corvino decise finalmente di rivolgergli parola.
«”Vecchio / amico / di famiglia”, eh… perché no? Potrebbe rivelarsi assai piacevole» chiaramente nel tono da lui usato traspariva una forma blanda di ironia, scavando nei ricordi di Dimitri, ma quello che aveva trovato era solo morte, sangue, disprezzo, odio. Tutte emozioni negative.
«Quanto un attacco di diarrea suppongo.» Com’era sempre così raffinato nell'esporre le sue figure retoriche. Stavolta l'ironia aveva abbandonato il tono di voce. Forse inconsciamente voleva spaventarlo, ma a quanto sembrava non ci stava riuscendo per niente, almeno con Dimitri. Era davvero un tipo strano Levi. Rimaneva piuttosto indecifrabile come persona, lo era sempre stato sin da piccolo. Giravano voci su di lui e chiunque non abbia mai avuto il / piacere / di conoscere Levi Reonhato, si immaginerebbe un uomo molto brutto e molto sgradevole. Ma a pelle si poteva essere abbastanza certi che fosse uno di cui ci si potesse fidare sul serio. Uomo complesso ma allo stesso tempo anche molto onesto e diretto.
«Non racconto mai la mia vita a nessuno. E' mia e basta, non voglio essere / compatito /, piuttosto preferisco essere disprezzato.»
Levi non è un tipo di cui si fida facilmente, col tempo aveva perso molta fiducia, specialmente nell’umanità. Né avrebbe accettato l’aiuto di nessuno, anche quando non sarebbe stato in grado di cavarsela da solo. Questo lato lo aveva sicuramente preso da sua madre Laia: preferirebbe morire piuttosto che fare affidamento sugli altri.
«/ Ma / potrei fare qualche eccezione, oggi, con te. Ho sempre pensato che l’unica cosa che ci accomuna – purtroppo – è che siamo attratti dall'oscurità come le falene dalla luce» concluse il corvino, concedendogli stranamente una piccola opportunità. Il corvino era uno che non andava tanto per il sottile e nei propri occhi baluginava l'efferatezza, con cui ogni tanto amava duettare. E mentre lo scrutava, capì che Dimitri non aveva cattive intenzioni almeno per adesso, sebbene quegli occhi e quel perfido sorriso gli suggerisse il contrario.
«Ci terrei a precisare però che sono molto bravo a smascherare le bugie, quindi non provare ad ingannarmi, Dimitri.»
Lo freddò il giovane Reonhato, senza perderlo di vista neanche per un secondo. Sarà un pezzo di ghiaccio, ma anche il ghiaccio può bruciare. Brucia la pelle se ci rimani a contatto troppo a lungo e il suo ghiaccio non era da meno. Le scottature da ghiaccio fanno male, come quelle da fiamma. Ecco com'era il suo ghiaccio. Uno sguardo che ti penetrava dentro, in ogni cellula, in ogni anfratto. Aveva una freddezza che ti rimaneva addosso per sempre.
«Qui vicino ci deve essere un piccolo locale niente male. Potremmo andare lì» suggerì infine il corvino, decidendo finalmente di seguire il rosso, mantenendo sempre e comunque una certa distanza di / sicurezza /. Nella vita non si sai mai, eh Levi.
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