#canofiena
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popolodipekino · 2 years ago
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la campana de li scolari
Intrappolata dentro il suo gabbione, la campana grossa de li scolari principiò a dondolare a sua volta, dagio adagio, con un fremito quasi inavvertito in sulle prime, con un rombo tuttavia sospeso nei cieli, come d'un'ala metallica. L'onda si dilatava lieta sui penzieri, sui terrazzi, ne vibravano i vetri chiusi delle case, ogni più addormita finestra. Una vecchia nonna su la canofiena, che prendesse ritmicamente l'ajre; e grattugiava fuori il suo susurro dolce e un tantino acquoso a ogni nuova spinta, e non si sa di che ghitarra: da chiamar Luciani e Marie Maddalenine alle classi, con giù le trecce. Dove, difatti, poco dopo ce correveno, c'un pacco de vocabbolari: e quarcuni anche di già: e a piedi, e in tramme, si è che ciaveveno li sordi: o soli, o a frotte, come tanti branchetti di passeri, di passerette: dopo d'essersi sciugate in fretta in fretta l'orecchie, e magari lavatele un tantinello: sì, l'orecchie: organo indispensabile d'ogni alunnato. Vrùn, vrùn, vrùn, vrùn! La vecchia, su la canofiena sua, quer segnale de calabrone a pendolo t' 'oo mollava con tutto er core, a ogni corpo de tutto culo che je dava, da poté pijà la spinta in avanti. E a mano a mano si faceva più corposo ogni volta, l'ammonimento, enfatizzandosi l'ajre, magnificandosi l'onda: benché lei, la nonna, te lo sgranava fuori un po' in sordina: da non resuscitare troppo malamente le cocchine, le Nannine o gli scarruffati Romoletti: che d'un fregnetto d'uno svegliarino in trilli tutto rabbia avrebbero patito scarlattina, poveri cocchi! Una dolcezza ner core a sentilla, vecchia nonna! Quella perorante cautela avvicinava il male per gradi, in una modulazione sommessa: no, non l'olio: il male del ridestarsi a conoscere: a riconoscere e a rivivere la verità d'ogni giorno: cioè che subito dopo l'acqua fredda ce sta la scola che aspetta, cor maestro cor quattro pronto. Lei, la nonna de tutti, scopriva di sua carezza le testoline, i riccioli neri alle pupe, ai pupi: ne dischiudeva le parpebre appena appena, ritraendone, con il candido lembo della cotonata, il velo dei sogni fuggitivi. Ce durava na mezz'ora a cresce, dagio adagio, e n'antra mezz'ora a piantalla. Discendeva, poco a poco, al suo racchettato silenzio. Ch'era quello degli uffici e dei compiti al loro inzio, dei geloni sulle aste. Cor gran ritratto de Quer Tale appeso al muro: un grugno, perch'era nato scemo, de volé vendicasse de tutti. da C. E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
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