#buttare via
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“Ogni momento ha qualcosa che mi attira.
Niente è da buttar via.
La luce, l'aria, le ore che si seguono.
Calma, bellezza, profonda voluttà del Tempo.”
— Ennio Flaiano <Diario degli errori>
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Servono, davvero!, indagini per truffa (buttare via soldi) sulla madonna di Trevignano?
Come se, il resto, tipo la Sindone o il sangue di San Gennaro, fosse roba vera?
Sono tutte truffe: Medjugorje, Padre Pio, Papi, sacerdoti, suore, vescovi.. è tutto un magna-magna sulla pelle dei creduloni: ci fanno miliardi con le stronzate religiose.
#indagini#truffa#buttare via soldi#madonna#Trevignano#sindone#san gennaro#roba vera#truffe#Medjugorje#Padre Pio#Papi#sacerdoti#suore#vescovi#magna magna#magna#pelle#creduloni#miliardi#stronzate religiose
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#appello alle scrittrici italiane: smettetela di cercare di scrivere come elena ferrante e di replicare l'amica geniale#e io devo smetterla di buttare via soldi
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giannamaria guarda che se vuoi criticare la cultura occidentale però non c’è bisogno di rinnegarla così tanto quasi al punto da fare marcia indietro pure sulla parità di genere. ché quella non fa così schifo, dai
#no in realtà il ragionamento che fa è necessariamente più complesso e condivisibile#e cioè ragiona sul modo in cui le politiche di integrazione dei paesi proposti siano in realtà discriminatorie#e basate su presupposti razzisti e neo-coloniali relativi alla superiorità della cultura occidentale#e pertanto all’imposizione a chi arriva di rinunciare alla cultura di provenienza per integrarsi del tutto#in tutto ciò figura anche una promozione dei diritti delle donne + lgbt etc che si rivela solo strumentale#poiché alle destre nazionaliste non gliene frega una mazza ma è pur sempre un ottimo espediente retorico per rafforzare la propria posizione#contro ‘l’Altro’#e fin qui sono super d’accordo con quello che dice l’autrice. ci mancherebbe#solo che in alcuni passaggi mi pare abbondare eccessivamente nelle critiche alla cultura occidentale che certo. ha INFINITI problemi al suo#interno e figuriamoci poi nei rapporti con le altre culture#anche qui sono d’accordo con lei#MA non è che allora dobbiamo buttare via tutto. le conquiste relative ai diritti sono qualcosa su cui arroccarsi con le unghie e con i denti#è disgustoso razzista e ipocrita dire che x valori ci contraddistinguono e noi li incarniamo perfettamente mentre ‘Loro’ devono acquisirli?#assolutamente sì. proprio perché v. supra la cultura occidentale ha problemi anche con questo#detto ciò è auspicabile che una cultura dei diritti - anche quelli di matrice occidentale. elaborati certo grazie a un benessere di cui#abbiamo goduto anche a discapito di altri (e di ciò bisogna esserne consapevoli)#dicevo è auspicabile che una ampia e plurale cultura dei diritti si sviluppi e coinvolga tutti. secondo tempi modi e misure adeguati ma con#l’obiettivo di beneficiare tutti? io dico di sì in fin dei conti#non per tirare fuori il dibattito relativismo vs universalismo e non per fare la democristiana ma forse la via di mezzo tra un assoluto#relativismo e un aggressivo universalismo ha senso#boh è tutto molto interessante ci devo riflettere
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sto esame lo sto preparando seguendo uno schema ben preciso:
mi sveglio indecentemente presto -> vado al lavoro -> torno da lavoro -> pranzo una cosa fredda perché nel mentre ho accumulato 50 gradi in corpo -> cerco di farmi passare il mal di testa o almeno buona parte del mal di testa {questo passaggio richiede dalle 2 alle 4 ore} -> studio due ore -> ceno a cazzo di cane -> studio fino all'una di notte -> vado a letto e dormo malissimo
e poi repeat the next day
#post offerto da la sottoscritta che alle 16 deve ancora aprire libro ma zitti zitti che forme mi sta facendo effetto l'oki#lunedì è stata una giornata fantastica dopo lavoro sono andata al parchetto in 5 minuti ho mangiato il panino e per le 4 avevo praticamente#fatto 3 ore di studio. oggi volevo fare la stessa cosa ma il mal di testa era troppo intendo#intenso e quindi ci ho dovuto rinunciare#vabbè mo mi alzo mi faccia un caffè e inizio. Che non posso permettermi di buttare via una giornata
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Lol the plastic cup came out as trans, good for you buddy, good foor you...!
#I got it out of my bag and#apparently it rolled onto the pride stickers and a trans heart got caught#adesso non lo posso più buttare via#vuol dire che ci pianto
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I ROMANI quando tracciavano le vie consolari SCIEGLIEVANO il POSTO più SICURO dal punto di vista IDROGEOLOGICO.
QUANDO tracciarono la Via Emilia la tracciarono vicino all' appennino perchè più a valle era tutta una palude ( Padus da cui deriva il nome del fiume PO , pianura Padana , Padania ecc ) . Questo perchè da sempre i fiumi fino a che hanno molta pendenza corrono veloci ed asportano materiale dal fondo provocando frane sui lati ( come in tutte le montagne ) , a volte scavando profondi gole e canaloni .. Il materiale asportato contribuisce a formare le pianure alluvionali come appunto la Padania oltre che nei punti più profondi delle paludi instabili come il mitico lago Gerundo tra i fiumi Adda , Po e Serio.
Ad un CERRO PUNTO , con l'aumento della popolazione , per strappare terreno fertile l'uomo ha costruito degli argini in terra ai fiumi di pianura imbrigliandoli entro gli argini. Il materiale che viene giù dalle montagne si deposita dentro gli argini alzando il fondo del fiume . Per evitare le alluvioni gli idraulici senza laurea del passato ( senza computer e senza tanti calcoli TR 25-TR50 -TR200-TR500 , ma con badile e carriola in legno ) avevano 3 SOLUZIONI , DRAGARE il FONDO e buttare la terra nel lato esterno dell'argine rinforzandolo , fare delle ampie golene sempre con il materiale asportato e togliere tutti gli alberi all'interno del letto del fiume .
OGGI invece si fanno tante chiacchiere a cui seguono tanti calcoli , a cui seguono tanti pareri , a cui seguono tanti progetti , a cui seguono tanti appalti , a cui seguono tante mazzette , a cui non segue nessun lavoro perchè i soldi si sono dispersi e perchè il solito comitato ambientalista fondato da 3 persone che vivono in città al quinto piano blocca tutto in nome della natura.
Mario Mazzacani
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Mi sembra solo di buttare via i giorni e di non fare un qualcosa che mi potrà essere d'aiuto in futuro, ma allo stesso tempo non so neanche cosa voglio per me stessa.
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Sotto il segno dello scorpione
La mamma dice che non vuole auguri, né regalo. Si perché oggi ne fa ottantacinque. Gli auguri glieli ho fatti lo stesso. Al regalo non ho ancora pensato. Voglio darglielo quando non se lo aspetta. Non buttare via soldi per me, dice ogni volta. Io non le do retta. Secondo me sono ben spesi.
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oggi vado a lavoro più tardi e ho approfittato per fare quello che avrei dovuto fare un anno fa subito dopo essermi laureato, ossia buttare via tutto il materiale didattico, forse non me la sentivo perché toccare quelle cose avrebbe voluto dire accettare che non sono più un ragazzino, che sono passati, oggi, 6 anni da quando entrai per la prima volta in facoltà, ma quest’anno sto imparando ad accettare che il tempo passa e più che focalizzarmi sui ricordi o sul futuro devo stare coi piedi per terra e godermi il presente, per quanto non sempre possa piacermi, però la cosa che mi fa sorridere è che, mentre mettevo via tutto sto schifo di roba in 3 bustone enormi, è caduto da uno dei fascicoletti un biglietto della metro di roma di quando l’ho presa con te e ti dirò, a primo impatto mi ha fatto riaffiorare determinati ricordi, però poi l’ho preso da terra e buttato insieme a tutto il resto perché, come quelle cose, tu appartieni al passato di una vita che non mi appartiene più
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Siamo tutti abbastanza grandi da buttare via i sentimenti che non ci servono affatto e stare solo con quelli che ci aiutano a vivere.
Cit.
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Oggi è stato il giorno del lutto perinatale.
Cosa significa ?
E’ perdere un figlio in pancia, non sentire più il suo battito, espellerlo con una mestruazione, partorirlo morto.
Un lutto infinito, che accompagna una donna per molti anni, che non si può condividere con nessuno perché è un lutto interiore, nessun altro ha sentito quel battito e quella farfalla muoversi nel ventre.
Lutto spesso che porta ad isolamento e disperazione , perché mentre tu resti in ospedale spesso non compresa dagli obiettori di coscienza, da chi ti raccomanda di seguire il corso della natura anche se stai rischiando la tua vita e dopo , fuori , ti ritrovi con bavaglini , copertine e piccoli oggetti che hai comprato mentre aspettavi il tuo miracolo. Fuori sono nati e stanno nascendo tutti i bambini , tranne il tuo.
Sono molto vicina a queste donne, a quelle che si sentiranno dire ‘ ne farai un altro’ , a quelli che credono che la vita sia solo visibile.
Chiedetelo a loro, il dolore di non sentire più quel battito di ali dentro, la forza di buttare via un’ecografia che mostra i lineamenti di un viso che non vedranno mai, piedini che non correranno mai .
Sono vicina , fortemente vicina a queste mamme , a questo dolore . Sono una di voi .
Anche io ho provato quello strazio fisico e psicologico, ho affrontato un aborto terapeutico e il mio feto, anzi la mia bambina, aveva 5 settimane e ho dovuto partorirla mentre ascoltavo i vagiti di neonati , urla di donne che mettevano al mondo la vita e non la morte.
Sono una di voi.
La vita è andata avanti, ho avuto una meravigliosa figlia.
Ma quella bambina non è nata, e un frammento di me è andato via con lei .
Ho impiegato anni e anni, per elaborare il lutto.
La vicinanza psicologica è difficile, le persone hanno paura di affrontare il dolore.
Cercate aiuto e conforto nelle altre donne, sono tante, sono madri , nonne.
Buon cammino a tutte quelle piccole nostre anime , ai nostri bambini che non sono nati ma vivono in noi, nel nostro cuore che non dimentica mai.
Stavolta mi firmo.
Tatiana Andena
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I cimiteri cristiani nascono come "contenitori di morti temporanei" (tipo criogenesi casereccia): sono tutti morti che attendono il via, da dio, per risorgere; noi atei, invece, non vogliamo sprecare soldi dello Stato: una volta morti, ci facciamo buttare nel bidone dell'umido.
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Quando la casa dei nonni si chiude 💔...
“Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta della casa dei nonni si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, genitori fratelli e sorelle. Ve lo ricordate?
Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dei nonni. A Natale la nonna bucava l’ozono con le sue fritture mentre il nonno si dedicava all’arrosto facendo puntualmente bruciare la canna fumaria. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Adesso la casa è chiusa ed è rimasta soltanto la polvere. Un cartello vendesi. Nessuno la vuole quella casa.
È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Cazzo ne sapete di quanto vale la casa dei nonni. La casa dei nonni non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali da scartare. Frittate da mangiare. Verdure da pulire. Quando la casa dei nonni si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per i nonni saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. I nonni avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il vino. Le caramelle..
Poi finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pasta fatta in casa..... Siete andati via troppo presto porca miseria. Io volevo fare la salsa ancora una volta. Il mirto. Le chiacchiere. E il liquore all’alloro. Io volevo ancora accatastare la legna con te nonno, anzi grazie per avermelo insegnato. E grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Ora quando passo guardo quella casa e mi viene sempre l’abitudine di parcheggiare. E di buttare giù il campanello. E di sentire la nonna gridare che porco giuda non sono modi quelli.
Scusa nonna. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. Quella preferita dal nonno. Un amore così grande.
- Antonio Cotardo
When the grandparents 'house closes💔
“One of the saddest moments in our lives is when the door to our grandparents' house closes forever. Once that door closes there will be no more happy afternoons with uncles, cousins, nephews, parents, brothers and sisters. Do you remember it? There was no need to go to a restaurant on Sunday. We went to the grandparents' house. At Christmas, the grandmother pierced the ozone layer with her fried food while the grandfather dedicated himself to the roast by punctually burning the flue. The table was very long and was set in the largest room. Now the house is closed and only the dust is left. A for sale sign. Nobody wants that house. Is old. It needs to be refurbished. Costs too much. Fuck do you know what the grandparents' house is worth. Grandparents' house has no value. And so the years go by. There are no more presents to unwrap.
Omelettes to eat. Vegetables to clean. When the grandparents' house closes, we find ourselves adults without understanding when we stopped being children. Of course, for our grandparents we will always be small and helpless. Always. Grandparents always had coffee ready. The pasta. The wine. The candies.. Then it's all over. There are no more songs. Homemade pasta is no longer made..... You left too soon damn it. I wanted to make the sauce one more time. The myrtle. The chatter. And the laurel liqueur. I still wanted to stack wood with you grandpa, actually thanks for teaching me. And thanks for the teachings about life. And about the countryside. And about gardening. Now when I pass I look at that house and I always get used to parking. And to knock down the bell. And to hear the grandmother shouting that pig Judas are not those ways. Sorry grandma. I won't ring the bell again. At the latest when I think of you again, like now, I'll sing a song. Grandpa's favorite. Such a big love.
- Antonio Cotardo
Dolce ☕ Pomeriggio🌹
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Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace...
- Dal libro del Qoèlet (Qo 3,1–11)
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Quando si vuole sedurre qualcuno si è pronti ad accettare tutto. All'inizio di una storia, si è disposti a qualunque bugia. Ami, e dici: se vuoi non mangio più carne, se vuoi mi faccio prete, se vuoi mi vesto di rosso. Ti fa piacere dirlo, perché ami. Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene, si cerca la strada più breve, la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c'è stato: ci vuole amore per chiudere una storia. Aspettare un po' per non buttare via tutto ma recuperare quanto è possibile, ricreando un altro rapporto, un dopo-amore, fatto di conoscenza e di complicità, qualcosa che può essere molto più forte dell'amicizia.
Massimo Troisi
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