#buonanotte e vaffanculo
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falcemartello · 10 months ago
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Comunque, potete andare tutti a cagare.
Gli uomini di qua e le donne di là.
Ma con ordine...
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montalbanosbaldhead · 2 years ago
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CHI CAZZO HA VOTATO ULTIMO ANCORA CHE PALLE
Classifica di merda come sempre
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abatelunare · 2 months ago
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Di cose che sembrano uno scherzo e invece no
Questa bisogna proprio che ve la racconti. Nel pomeriggio sono stato dal dentista. Il quale mi ha dato brutte notizie. Ci sono da tappare quattro buchi, due dei quali non previsti. Si può ben immaginare con quale stato d'animo sono tornato verso casa. A un certo punto, il cellulare di papà si è messo a squillare. Ho chiaramente risposto. Voce maschile registrata. La salute dei denti è molto importante… Non ci ho visto più. Vaffanculo te e la salute dei denti. Spero che il messaggio sia stato recepito. Anche se non ho alcuna difficoltà a ripeterlo. Buonanotte a tutti.
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osservatoriosubliminale · 1 year ago
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Stanza 9D, piano 01
1° giorno, vuoto. Dove sono? Non conosco questo soffitto. Apro le tende. L'orizzonte conduce al nulla. Mi reggo in piedi? La pelle delle mie ginocchia sul mio volto. Il telefono squilla. No, mancherò. Mi manca un libro. Non riesco a mangiare. Ficcare le dita nella carne per tirarne via il cuore. Esprimi un desiderio. La morte non mi salverebbe. I miei sentimenti? Fanne ciò che vuoi. L'umido lo ritirano il Giovedì. Il conto dell'hotel. Fuori è ancora giorno. Vorrei solo piangere. È dentro. SOS. Sta bene signore? Si sente vuoto signore? È ancora lì signore?
Due giorni per ricordare. Avevo fiducia in te. Benvenuti a casa nostra. Stai mentendo. Smettila di pensare. Sei una persona disgustosa. Le ho chiesto di sposarla. Per quale motivo lo hai fatto. La nostra prima foto. Vai a pagare le bollette? Smettila. Vorrei andare a Varsavia. Non ti voglio più vedere. Hai distrutto il mio affetto. Cent'anni di solitudine. Preferisco stare in hotel. Alessandro, smettila di pensare. La dedica. Non voglio condividere con te un secondo di più. Non vedevo l'ora di vederti. Ti amo Alessandro. Non pensarci più. Non ti voglio più. Tua, Laura. Finiscila. Ti amo, Laura. Mi fai schifo. Basta. Non vedevo l'ora di essere tra le tue braccia.
Alba, formicolii. Il letto la mia nave che affonda. Il cuore ho controllato, funziona. Cosa ci sarà domani? Basta. Ai posti di partenza. Non riesco a provare altro che dolore. Vorrei solo riuscire ad alzarmi. I pensieri mi trovano ogni volta. Destinazione: il nulla. Conto alla rovescia. Non voglio immaginare il domani. Le palpebre tremano. Cosa dovrei fare? Il traguardo lontano da me. Vorrei solo che tutto finisse. Accarezzare l'infelicità. Dov'è il tasto per spegnere il sistema. Astenia. I polmoni si riempiono d'acqua. Basta. Vorrei solo una soluzione. C'era una volta. Niente può consolarmi. Incertezza. Non so nuotare. Sei una vergogna. E vissero tutti felici e contenti. Buonanotte infelicità. Che schifo.
4° giorno? B/N. I sensi si risvegliano. 9D, contenitore temporaneo della mia anima. Il passato sbatte contro le pareti della mia mente. Daena. Ti piace quanto ti sfioro così? Posizione fetale. Percorro il corridoio dei ricordi. Il mare accarezza le mie guance. Basta così. Servizio in camera. La luce che illumina il mio corpo. Tirare su col naso. Il futuro proiettato al cinema delle mie fantasie. Betelgeuse. Il buio che inquieta il mio animo. Un film horror. Il futuro mi aspetta al varco. Intorpidimento. L'odore dei tuoi capelli appena lavati. Dove mi trovo? Basta, ti prego. La conformazione del mio universo. Abbandonare il passato. Alessandro, il nostro protagonista. Un cane in autostrada. Le mie labbra che ti sfiorano. Immaginazione. La seta di queste tende. A cosa credere? Titoli di coda.
04:00. Tasto ON. Due mani che premono sulla mia gola. "Sei uno stronzo". Una montagna che mi avvolge. Laura, dove sei? "Smettila". Tremo come mai prima d'ora. Lo spettacolo della mia disperazione. "Cosa vuoi ancora?". Capita, che ci vai a fare. Il freddo di queste lenzuola. "Bastardo". Si va in scena. Chi c'è accanto a noi? "È colpa tua". Le mie labbra che ti cercano. Lasciatemi respirare vi prego. Raggiungere la meta. "Togliti di dosso". Un eterno scrutare. Dove mi trovo? "Cosa vuoi ancora da me?" Una luce, ad illuminarmi su questo palco. Qualcuno che ci interrompe. "Ti odio". Lorazepam. L'odore delle onde del mare. "Vergognati". Un angolo in cui rifugiarsi. Non c'è colore senza luce. Perché tutto questo? Basta, non ancora. I tuoi insulti, alle spalle di un faro. Cosa ti ho fatto? "Vaffanculo". Il sospiro nel pubblico. Parlami, ti prego. "Sei disgustoso". Perché tutto questo? La scenografia che crolla. "È solo colpa tua". Un bicchiere si infrange a terra. "Hai rovinato tutto". Il pubblico si alza in piedi. Il nulla mi avvolge. "C'è un'altra persona nella mia vita". Le mie mani a trattenere le lacrime. "Non sei più nulla per me". Il sipario si chiude. Un cuscino a far tacere i miei pensieri. Applausi a scena aperta. Un inchino. Basta. Grazie per essere venuti. Tasto OFF.
Giovedì? Servizio in camera. "Pronto?". Lo stridio dei gabbiani. "Caricamento...". Nessuna risposta. Un pescatore che ormeggia. Pezzi di vetro sotto la pianta dei piedi. Cosa c'è, al dì fuori di qui? "Attendere prego". Silenzio. Il rosso del mio sangue, unico colore in questa stanza. Basta. Chi è Alessandro? "Segreteria telefonica". La sabbia tra le dita dei piedi. E se la mia realtà non fosse questa? "Vuoi cancellare tutto?" Il rumore di un treno che passa. Chi è Laura? "Chiami il 901 per ulteriori informazioni". Una donna, seduta su una panchina. "Signore, posso entrare?". Forse non l'ho mai conosciuta davvero. Un palloncino rosso. Basta Laura. "Errore, chiudere il programma e riavviarlo". Prego, entri pure. Dondolare le gambe. Mi ha mentito per tutto il tempo. "Il numero da lei chiamato non è momentaneamente raggiungibile". Al suo posto un tulipano bianco. Appoggiati a me. Che bello il tramonto quando ci sei tu. "Riprovi più tardi. Grazie".
Di nuovo a questo mondo. La melodia della mia disperazione risuona nell'aria. Una lista di cose da fare. Toc toc. Come ho fatto a non accorgermene? Lì fuori tutti dormono. La sabbia che scorre tra le mie mani. Non svegliarmi guardando il tuo sorriso: fa male. Fa freddo, fuori le lenzuola. Basta. Chi è? Risolvere l'insonnia: da fare. Basta, non ho fatto nulla di male. Cos'è questo improvviso dolore alle gambe? Ho perso il controllo. Ciao, Laura. I miei sentimenti serviti a colazione. Cavaliere, salva la tua principessa. Ritrovare la lucidità: da fare. Il sole ti illumina ma è ancora buio. 404 - l'anima non è stata trovata. Perché tutto questo? Smettere di rigirarsi nelle lenzuola: fatto. Il sibilo di un cerbiatto in fin di vita. Come sei bella quando dormi. Ritrovare la lucidità: da fare. 7° giornata di sopravvivenza su quest'isola deserta. No, non potrei mai odiarti. I miei polpastrelli che delimitano il tuo viso. Non sei qui con me, vero? Alzarsi dal letto: fatto. Basta, non ne posso più. Ti odio quando mi dai i calci alle gambe. L'universo alternativo in cui tutto questo non è successo. No, non ne avresti il coraggio. Abituarmi alla tua assenza: da fare. Aggiungere un nuovo punto alla lista. Distorsione della realtà. Le tue labbra sottili, che nascondono il tuo splendido sorriso. Vattene via. Grazie Alessandro, ma la tua principessa è in un altro castello. Buongiorno dolcezza, hai dormito bene? Guardarti distesa sul nostro letto: fatto. No, non mi serve niente. Trovare uno scopo alla propria vita: da fare. Ciao, Laura. Non ha senso tutto ciò. Smettere di amare Laura: non so se lo farò.
Un 17. Una data o un orario. 71 ricordi feriti stamattina nella strage di Parigi. Chiudi gli occhi Alessandro. Marco, ci sei per domani? Basta. Ultima chiamata per il gate 17, volo Ryanair per Varsavia delle 11:17. Abbandonati al tuo destino. Un umarell a contemplare il cantiere di me stesso. È colpa tua Alessandro. Premi sulla ferita, più forte. Basta Laura, finiscila. Cosa ci fai tu qui? I miei biglietti, prego. Costruisci il tuo universo e infarciscilo dei tuoi desideri. Gianluca, finalmente c'incontriamo. Cos'ho fatto? Basta per favore. Ti farà male, ma continua a premere. Indagata una donna di nome Laura. Non sai quanto ti voglio bene Riccardo. Vuoi che Laura ritorni? Allora addormentati. Nulla, ma è colpa tua. Basta così ti prego. Basta. Si sposti. È suo questo orologio? Non svegliarti, torna a dormire. Allacciate le cinture di sicurezza, l'aereo sta per decollare. Basta Laura, ti prego. Signor Alessandro, è sua questa fotografia? Basta, ti scongiuro. Ti prego basta, basta Laura. Non ne posso più. Buonanotte Alessandro, non vedo l'ora che sia domani.
Guardo il soffitto. Vuoto. Sgombro da ogni possibilità. Lo guardo perché alla ricerca di un punto luminoso, un qualcosa che possa distrarmi e guidarmi in questo mare di assenza e silenzio. Riattivo i miei muscoli lentamente: li sento strusciare, sotto queste ruvide coperte. Mi sembra di sentire il sibilo del vento, solo che ho il potere di deciderne l'intensità, il rumore, la frequenza e la forza, addirittura la direzione. Ma il vento rallenta, fino quasi a fermarsi, quando capisco che sono in un letto, anche se non mio. Il mio corpo è a galla mentre le onde mi cullano ma allo stesso tempo mi agitano, da una parte all'altra di questo infinito ma delimitato oceano chiamato letto. Galleggio e quasi mi lascio annegare, quasi ad abbandonare un corpo che non sento mio. Che non ho mai sentito mio. Che abbandonerei, se potessi, su un'isola deserta a deperire per, poi, lasciarlo mangiare agli uccelli e ai pesci. Ma non affogo completamente. No. Non ne ho il coraggio. Anche se non sto cercando di nuotare perché, mi rendo conto, di non avere la forza per farlo. Non al momento almeno. Mi lascio quindi cullare da tutto questo, anche se sono stato sbattuto con violenza nei meandri di questo piccolo spazio, ritagliato all'interno delle infinite possibilità di un universo pieno di spazi, mal riempiti e mal concepiti, anche dalla mia piccola ed infinitesimale immaginazione. Una violenza che, però, ho scelto: ho cercato, addirittura desiderato, ad un certo punto. Che ho bramato fino a qualche ora fa ed immaginato, nei più piccoli e nefasti dettagli. I miei sensi, mi accorgo, sono spenti: gli occhi, aperti, non hanno nessuno stimolo. L'olfatto riesce solamente a captare il mio fiato, pesante e disgustoso. La mia bocca permea di un sapore orribile. Le mie orecchie che rifiuta quel sibilo così assordante. Il tatto che, al contrario degli altri sensi, capta un piccolo segno di vita: con i polpastrelli riesco a sfiorare qualcosa, ma capisco solo dopo cos'è. È carne. Pelle, nuda, che giace accanto a me inerme, immobile. C'è qualcuno accanto a me. Laura, è accanto a me. Il suo respiro è leggero, labile anche se accompagnato da un sibilo e, solo ora che sposto l'attenzione dei miei sensi su di lei, mi accorgo della sua esistenza, nella vacuità di questa camera d'albergo. Faccio un po' di fatica ad ascoltarla: per quanto sia accanto a me allo stesso tempo è dall'altro lato di quest'oceano limitato da questi bordi così stringenti ma accoglienti. So però che è viva e sopravvive, anche nel pieno della sua tenera arrendevolezza e, questo, mi rincuora. Cerco di muovermi il meno possibile; non vorrei tirarla fuori dal suo regno, fatto di subconscio e colori perché, forse, non ne sono degno. Mi rendo conto che l'assenza di guide, in questo cielo fatto di cemento armato, è proprio il risultato di una luce che mi ha portato proprio qui, accanto a lei, in questa stanza completamente buia. Potrei avvicinarmi al suo corpo docile e inerme per proteggerla dalle intemperie del mondo esterno ma decido di non farlo. Non credo sia giusto, come non credo sia giusto svegliarla, per quanto desideri osservarla nella sua semplice ma rassicurante bellezza. Mi piacerebbe scorgerla, dall'antro del suo io più incontrollato per guardarla dritta nei suoi occhi grandi e marroni ed osservare, nel suo sguardo, quello che Laura prova per me. Non posso però, no, o forse non voglio, perché nella staticità di tutto posso stare tranquillo ed esser sicuro che nulla cambierà, almeno finché lei dorme. Preferisco osservarla, o quantomeno immaginarla, visto che il buio mi nasconde i suoi lineamenti gentili. La figuro nella mia mente, nei rimasugli di ciò che mi rimane della sua immagine e, mentre lo faccio, il sibilo del vento aumenta perché i miei muscoli si riattivano. Mi rigiro nel letto e, nel farlo, le do le spalle. Farlo è condizione necessaria e sufficiente, perché qualsiasi cosa io veda in questo momento non è reale, non esiste, è tutto frutto della mia immaginazione. Le immagini che creo, i colori che associo a tutto questo, anche solo i lineamenti di Laura e il suo odore, le sue spalle, i suoi lunghi capelli, non esistono e, al momento, non ho bisogno di vedere. Non ho bisogno di vedere al di là delle cose e di tutto questo, né sento la necessità o la volontà di farlo. Le do le spalle perché così posso raffigurarla come voglio attingendo dai miei ricordi. Forse lo faccio perché temo che, dentro di me, il vederla di nuovo accanto a me, inerme, amorevole nei miei confronti potrebbe distruggermi. Forse lo faccio perché, stavolta, è l'unica cosa che posso fare: immaginarla è l'unica possibilità che ho di tenere in vita un qualcuno che, a quanto so, potrebbe anche non esistere più. Attingo ai ricordi della prima volta in cui sono stato qui, con Laura: faceva freddo, fuori era buio ed eravamo qui, insieme, increduli della rapidità in cui eravamo scivolati in quella stanza e dell'incredibile bellezza di quella giornata e di noi due. Era la prima volta che ci vedevamo, eppure sembrava come se ci conoscessimo da una vita, come se ci volessimo da praticamente sempre. Provo a ricostruire l'enorme passeggiata, in quei vicoli lunghi e nefasti ma, nel farlo, mi accorgo che i miei ricordi sono stati alterati. Qualcosa o qualcuno ha sostituito la luce del sorriso di Laura con del buio, cupo e denso, come fanghiglia. La luce è stata spenta in qualche modo e lei, Laura, non c'è più. Al suo posto ci sono delle sensazioni vaghe, che riflettono debolmente quello che ho provato in quei momenti e una sagoma, a cui attribuisco e indirizzo tutte le mie emozioni e sentimenti ma, che, non riesco più a riconoscere, comprendere e ricordare, rivivere, riflettere su quello che è ed è stata la mia vita, finché lei non se n'è andata. Laura è sparita e, con lei, la mia capacità di vederla, figurarla, ricordarla ed immaginarla. Laura ha distrutto sé stessa uccidendosi dentro di me. Sono stato privato dei miei stessi ricordi, estirpati come erbacce e cancellati in una maniera così brutale e cruda che ho fatto fatica ad accorgermene. Mi sento come se qualcuno avesse deciso di tirarmi via il cuore e farne carne da macello. Violato perché nessuno, nessuno, aveva così brutalmente distrutto la mia intimità, nei confronti dei miei stessi ricordi. Ma non voglio, no. Non deve andare così. Mi catapulto nei vicoli della cittadina dei ricordi che abbiamo costruito insieme, nel tentativo di rincorrere Laura e quello che è stato ed ha rappresentato per me: percorro i suoi gesti, piccoli, che mi dedicava ogni giorno. Riguardo e riscopro, in una ricerca affannosa, le sensazioni che mi ha trasmesso, l'amore che ho e che mi ha dedicato. I momenti di noi due che nessuno potrà cancellare ma, che, son stati irrimediabilmente modificati ed alterati, in nome di non so bene che cosa. Ricerco il suo sguardo, ma più ci provo più mi accorgo di non riuscire ad attingere dai miei ricordi perché Laura non c'è più: sono da solo in questa cittadina e, più tento di attraversare le strade della nostra storia, più mi accorgo di quanto desolata e in rovina sia il tutto. Laura è sparita, sostituita da una vaga figura che non le assomiglia più e io sono da solo, in mezzo a tutto questo. Provo a guardare nelle vetrine dei negozi, esposti i quadri dei nostri ricordi ormai imbrattati da ciò che è stato. Rincorro qualsiasi ombra perché, in cuor mio, spero di vedere la tua figura. Corro, urlo e mi dimeno, sperando di farmi notare da te almeno per un'ultima volta ma, ogni volta che mi avvicino a te, c'è un vicolo cieco e, ogni volta che mi metto sulle punte per guardare in là e cercare di scrutare il tuo dolce viso, non vedo altro che desolazione, tristezza, paura. Non posso rimanere qui, non c'è altro che la mia infinita tristezza. All'improvviso sono di nuovo a letto, accanto a lei: è da qualche minuto, o forse di più, che credo di aver distrutto l'immobilismo di questo posto con il rumore, incessante ma labile, del mio singhiozzare. Aggiungo nuove gocce d'acqua a quest'oceano che, lentamente, mi sta inghiottendo, lasciandomi respirare a fatica. Dall'altra parte Laura è immobile, impassibile, mentre continua a far sibilare il vento col suo semplice e dolce respirare. Il suo sibilo, il suo dolce sibilo, fa agitare le onde di quest'oceano. Ho deciso di lasciarmi andare. Impassibile, come se non m'importasse più nulla di tutto questo. Sono quasi felice, al fatto che io stia lì, inerme, pronto a morire senza lottare. Pronto ad assumermi la responsabilità e la colpa di ciò che è successo, anche se non è un qualcosa che mi dovrei affibbiare ma non importa, perché sono sicuro che nel fondo di questo oceano troverò le mie colpe e, allo stesso tempo, la mia liberazione. Perché forse di colpe ne ho, anche se sono stato soltanto vittima. Chiudo gli occhi, o almeno ci provo, mentre l'acqua comincia ad invadere la mia gola e le mie narici mentre il mio corpo, stanco e provato, comincia ad arenarsi sul fondo di quest'oceano di colpa e dolore. Potrei reagire, ma non lo faccio. Non reagisco, no. Morire è una giusta punizione. Come dovrei reagire poi? Perché dovrei farlo? Non c'è niente che mi aspetti, nulla che possa anche solo mitigare ciò che è successo. Chiudo gli occhi, in attesa della fine ma, appena lo faccio, le onde si calmano. Non sono più in balia della mia colpa e delle onde, di questo mare 160 X 190 blu notte. Il sibilo del vento è cessato perché Laura si è svegliata e, dall'alto di questo oceano, mi sta parlando. Continuo a tener chiusi gli occhi, perché non credo di voler vedere come finirà tutto questo. Mi affido quindi al mio udito: sento la sua voce lontana, filtrata dall'acqua, che mi dice di fidarmi di lei. Fidati di me Alessandro. Fidati di me, per favore. Per quanto io ci provi non posso annegare nel mio mare di colpa e dolore, nemmeno se volessi. Potrei farlo, mi basterebbe pochissimo per annientare completamente ciò che sono e chi ho attorno. È una possibilità, com'è una possibilità giacere nel fondo di quest'oceano e restare qui, a contemplare la mia vita nell'indifferenza generale. Potrei, ma è la mia ultima possibilità per stare con Laura. Riapro gli occhi e, appena lo faccio, il mio corpo reagisce. Cerco di risalire e, più mi avvicino ai bordi di questo letto, più mi accorgo che è ancora tutto buio. Laura è oscurità e, più tento di metterla a fuoco, più i bordi del suo dolce corpo si confondono con le asperità di questa stanza. Fidati di me Alessandro. La mia testa fuoriesce da quest'oceano e, appena succede, sento la sua mano tra i miei capelli. Mi accarezza, come faceva quando eravamo a letto e voleva consolarmi dall'ennesima giornata storta della mia vita, dall'ennesimo dolore subito, da un torto che non avevo meritato. Sono tra le sue braccia, perché sento il suo odore attorno a me. Vorrei darle un bacio, guardarla negli occhi e dirle che la adoro ma non posso, non riesco, o forse non voglio perché sento, sento, che è tutto così sbagliato, che non è naturale, che è tutto frutto della mia immaginazione. Fidati. Quello che c'è dentro di me è, però, più forte e il desiderio di vederla solamente un'ultima volta per stringerla tra le mie braccia, prima di abbandonarla al suo destino, cresce ed è enorme dentro di me anche se so che, quando tutto questo finirà, dovrò imparare a fare a meno di lei, in tutto e per tutto. Ma è la mia ultima possibilità per accarezzarla, sfiorarla, sentire il suo dolce corpo sotto i miei umili polpastrelli, leggere le note della sua pelle, percepire i movimenti della sua carne viva. Per favore, non lasciarmi andare. Non la vedo, no, ma non importa, perché le mie dita percorrono i suoi fianchi, dolcemente, assaporando ogni vivido spigolo, pregustando ogni lembo di carne e aggredendolo come se fosse una preda e le mie dita il cacciatore. Mi abbandono alla mia volontà e, questo, mi permette di arrivare al suo seno piccolo e morbido, che sfioro. Per quanto io non la veda sento il suo respiro e il suo sibilare acquietarsi e rallentare, come se già sapesse cosa sta per accadere, come se stesse aspettando il momento in cui tutto questo finirà. Fidati, c'è un motivo per tutto ciò. Le mie dita arrivano alle sue clavicole, che percorro nella loro interezza e tenerezza, perché questa era la cosa che più mi piaceva fare quando c'era lei. Lei lo adorava, e mi diceva sempre che ero il primo e l'unico a fare questa cosa. Ma per quanto quel gesto, ripetuto 1000 volte, fosse automatico non lo è più in questo momento perché, in quest'ultimo brandello di felicità, non sto facendo altro che raccontarmi una menzogna. Fidati e riaccoglimi tra le tue braccia. La Laura che è qui, accanto a me, è solo rimasuglio di ciò che è rimasto dentro di me ma, forse, non importa. Credo vada bene così, perché è inutile continuare a lottare per dei ricordi che, forse, solo io mi porto dentro. Forse è il momento di lasciarla andare davvero. Il mio respiro è affannoso, ansioso, pesante. Non mi rendo ancora conto di cosa io stia per fare. Laura è di fronte a me: non la vedo, ma ne percepisco la presenza, anche solo grazie al suo sibilo. Le sue mani afferrano le mie, accarezzandole come faceva sempre. Fidati di me, sarò ciò che vuoi che io sia. Chiudo gli occhi perché ho paura. Mi avvicino alla linea del suo volto, morbido e accogliente, per tentare di ricordarla un'ultima volta. Le mie lacrime continuano a scendere, ancora e ancora, quando le mie mani si avvicinano al suo collo e cominciano a stringere. Non lascio per un istante la presa e uso tutta la mia forza, il più a lungo che posso, per far sì che Laura soffochi: non ne vedo i connotati, non sento alcun rumore, non c'è nessuna reazione, ma so che sta soffocando per causa mia. Fidati di me. Perché lo sto facendo? Perché sto uccidendo gli ultimi ricordi di una persona che ho amato? Le sue mani sono ancora appoggiate alle mie, continuando a rassicurarmi. Perché ho bisogno di questo, per andare avanti? Perché tanta violenza? Perché tutto questo? Forse perché non posso fare finta di nulla, non posso far finta che non sia successo nulla. Forse perché bisogno di porre fine a tutto questo. Forse perché non posso più sopportare questo dolore. Ho sbagliato. Ti amo, Alessandro. Ti amo anch'io, Laura.
EXIT ↦. Il soffitto della 9D. Pronto? Una luna rosso sangue, raffigurata in maniera raffazzonata. Perché sono ancora qui? Acidità di stomaco, una sensazione di amarezza. Fidati di me Alessandro. La zip di una borsa. Volume della TV a 17. Forse sono pronto a lasciare questa stanza. Raccogliere dei resti. Andrà tutto bene? Segnali dal futuro. È stato ritrovato morto Ugo, l'ultimo gufo bianco della colonia. L'acqua nelle orecchie. Fidati. Era un sogno? Le ricordiamo che deve lasciare la stanza entro le 17. È vero, capita. Di colpo le mani mi fanno male. Com'è andato il soggiorno? Sono pronto ad uscire da qui. Lasci una recensione se vuole. Non so come andrà. Il solco di due corpi su questo letto fradicio. Fidati di me. Buon proseguimento. Dove la porto? Non so se andrà tutto bene. Era realtà? Tenga il resto. Prego, l'uscita è lì. Fidati di me Alessandro. Grazie di tutto.
È davvero una bella giornata.
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unragazzodimenticato · 15 days ago
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28.10.2024
Mi hanno menato ed ero in fin di morte, mi hanno rubato tutto scarpe occhiali borsellini e il mio futuro, neanche una settimana fa cercavo appartamento e ora sono punto a capo, no peggio ancora in realtà, cosa mi hai fatto.
mi fa male quando è finita la giornata e non l’ho sentita o vista, lo trovo un giorno buttato quindi o mi rattristo fino a piangere o bevo o mi incazzo con i miei amici, non so cosa mi hai fatto non so quando sei diventata importante per me ma come immaginavo essere distante e solo peggio per me, ora sono tornato in clinica, di positivo e che ho capito che non le sono mai stato interessato neanche le sono mai piaciuto e questo crea molte domande in me, insomma sono confuso, però ho capito che per te è stato semplice questo allontanamento e difatti non credo la pensiamo nello stesso modo. Ultimamente guardo l orario casualmente e sono sempre le 12.12 o 13.13 o 18.18 ecc. E come si dice toccati il naso che vuol dire ti pensa, io lo faccio sempre ci spero.
Anche se sarebbe ingiusto tu mi pensassi solo in quegli orari dato che io ti penso letteralmente sempre e non riesco più a concentrarmi e fare qualcosa di mio, le ho dato la buonanotte tutti i giorni senza mandarglieli ovviamente, perché anche se non le ricevi è un augurio, é un spero tu faccia una buonanotte, non hai bisogno di leggerlo o sentirlo perché succeda.
Io sono al limite, non so più cosa fare della mia vita ho capito di essere io quello che ha sbagliato, quello che non è fatto per una relazione, ultimamente ho paura dell’amore, fin ora mi sono sempre sentito usato e boh piano piano sto credendo che l amore in realtà non esiste, sono tutte etichette, stavamo assieme ma ora siamo amici. Che vuol dire? Come mi devo comportare, cos e che può fare un amico e che non può fare un compagno, quali sono i limiti? Queste etichette ci mettono dei paletti, e se io volessi stare con te in un modo che non si può etichettare? Per esempio ti volessi così bene da darti un bacio in fronte è troppo per essere solo amici? Perché lo é? Io amo dare baci alla fronte proprio perché so che li darò solo alle persone più importanti per me proprio perché li trovo dolcissimi e stupendi ed okay qualsiasi ragazza se li meriterebbe ma anche no cioè io voglio darli soltanto a chi ritengo se li meriti e tu te li meritavi a parer mio, questo gli amici non lo fanno?
Cioè davvero non esiste amicizia tra ragazzi e ragazze?
Comunque festeggiamo i miei quasi due mesi senza droga oleeee. E vaffanculo intanto il contorno è solo peggiorato, okay non mi drogo ma non vedo più né sento più lei quindi alla fine ci ho perso, sto pensando di più al mio futuro a trovare un appartamento a trovare qualcosa che mi piaccia fare ma non ha senso se non è farlo con lei
Faccio BauBau e impazzisco
Dylan
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yagobadstar · 1 year ago
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Quello che non possono capire tante troppe persone, è che in questo mondo, siamo in tanti. Ed è pieno di gente inutile, cattiva, e che devia il corso delle vite degli altri. Quello che non capiscono, è che è sempre facile, dare la colpa agli altri, ma essere vivi, vuol dire... dire poche, semplici, fottute e stramaledette parole. "Ho sbagliato" . Capita, e capiterà a tutti, mica avete ucciso qualcuno
Ci vuole così tanto?
Cantava Vasco, fottitene dell'orgoglio, ne ha rovinati più lui che il petrolio.
Canto Io, grazie a voi poveri di testa, la rottura che mi date, diventerà una festa.
A ridere di voi, con i miei, Amici, parola che non avete la minima idea, di cosa significa.
Quindi, buonanotte ai MIEI CARI, E VAFFANCULO A TUTTI GLI ALTRI.
QUESTO, È, QUANTO.
E come finale,
Di questa canzone, che ve la suonerà la vita...
Io mi auguravo che gli idioti si sterminassero a vicenda , ho... purtroppo... dimenticato, che prima che si autoeliminino , devono rompere i coglioni anche a Noi.
Ufff... Buonanotte 🥰🥰
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mancino · 1 year ago
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Il vaffanculo puoi dirlo in tutte le lingue del mondo, e’ come il buongiorno, o la buonanotte non deve mai mancare, soprattutto quando lo dici con il cuore,
È come quel qualcosa che devi dire per sentirti meglio, quindi vaffanculo con amore. "
(Rita Lombardi ~ • ⊱ Samba di un Amore ⊱ •)
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cielidottobre · 4 years ago
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Ma quale bacio della buonanotte? Manda a fanculo qualcuno e vedi come dormi felice e spensierato.
Ig: lambertipierre
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cooluncleofthunder · 4 years ago
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buonanotte un cazZO sono incazzata basta cioè gli voglio bene e tutto ma ermal primo no eye- e poi madame così giù vaffanculo dai
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giovaneanziano · 4 years ago
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THE HUNGER GAMES ANZIANI - LA PRIMA NOTTE
Ed ecco signori, la prima grande notte a Panzianum (che è tipo Panem + Anziano eddaje su) 
LA VICINA CHE NON TI SALUTA MAI ha visto @gold-insanity arrampicarsi sull’albero a prendere i frutti e pensa “mo vedi che st'idiota che forse manco c’ha torto”. Aspetta che scenda, va su lei, ma un piede in fallo e un ramo già incrinato da prima la fanno cadere rovinosamente a terra. La Stronza si ripiglia, ma non funziona più il corpo e rimane li a terra incapace di muoversi e di urlare, fino alla fine della sua agonia. Se salutavi nell’androne, brutta merda, magari avresti uno sponsor che ti aiuta, INVECE FAFFANCULO.
@geometriche riceve un pacco abbastanza importante, che scende col paracadutino. Lo apre e trova dell’acqua pura della San Benedetto, come piace a lei, fresca e dissetante, ben 6 bottiglie da litro. E dentro un biglietto: io segnerò per te, tu vinci per me, firmato Paulo Dybala. Tira un urlo di gioia, rilegge 200 volte il biglietto e fugge felice come non mai, con la vittoria già in tasca
@mantenetevifolli lo vede in lontananza. Quel fuocherello, bello bellissimo, con quel tepore che riscalda 3 ragazze. Quasi quasi si unisce, promettendo non belligeranza. Ma aguzza gli occhi. E’ lei. Il terrore della zona. @orestiade è al falò che alimenta stizzita il fuoco e Mantenetevifolli COL CAZZO che si avvicina che quella è capacissima che le impianta un tizzona nell’occhio e le mangia via il cervello ancora viva nonono, mi spiace, ma mi godo il freddo NONONO
@dichiarazione miete la sua prima vittima finalmente, lo sapeva che nel buio rendeva di più, nel sangue veneto scorrono le ombre. Soprattutto le ombre di Raboso, ma vabeh. E’ @kuramaaa e già pensa a rubarle quel bel giubottino di pelo di coniglio che wow che caldo che tiene. Ma. Ehi. KURAMA E’ VIVA. MA CAZZO NO EDDAI MUORI. Ma Kuramaaa non muore. E allora Dichiarazione mica le da il colpo di grazia con Alex con la Guardia in OITNB, no, la cura, la aiuta e la mette in sesto. “scusa eh, ma chi xe miga drio a zugare. Som ciapà coe bombe. Te coro in cueo” E kurama spaventata la asseconda e si fa curare senza proferire parola. Ah le barriere linguistiche veneto/italiano
@burroesalvia pensa ben di scalare un albero per cercare cibo. Trova una roba enorme, la scala arriva in cima e niente. non c’è niente. e si incazza. ma incazza male. Tipo che si mette li da una parte e inizia “fanculo gioco di merda non gioco più. NON POSSO NEMMENO DISINSTALLARE VAFFANCULO. E io che accetto, e io che sono stronza ACCETTO PURE. ma vaffanculo sono proprio un gandula cazzo. vaffanculo” e si addormenta li col broncio. 
@mafaldinablabla e @wemademadhatterworld si trovano insieme e decidono di non rompersi le balle stasera. E’ la prima sera, dai, ci ammazziamo domani ma pomeriggio che la mattina è troppo facile. E si mettono li come nelle scene finali di The Thing, stanche marce a guardarsi e parlarsi “hai visto che morti? madonna da paura” “si pazzesco. Io ero vicina a Orestiade e mammamia di @jacklapotta non è rimasto nulla, NULLA. Gli si vedeva la colonna vertebrale tanto scavava a coltellate!” “Quella tizia mi fa paura, se devi uccidermi, mettici meno ira, rendimi onore” “ci proverò. Ora dormi, che ti controllo” “no dormi tu” e non dormirono perchè si controllarono a vicenda. tutta-la-notte
@cretina-te @bruttipresentimenti e @orestiade si ritrovano insieme e accendono il falò. Le tre discutono come 3 alleate provetto “TI HO DETTO CHE SE NON SEGUI QUELLO CHE DICO, TI IMPALO CON QUELLA PIANTA LAGGIU’ IN FONDO” esordisce Orestiade “DOBBIAMO SCAVARE DELLE BUCHE PIENE DI SPUNTONI E FAR FINIRE DENTRO LA GENTE! IL SANGUE CI RINVIGORIRA’!” “ma te sei scema, ma datti giù na calmata, dobbiamo uccidere tutti con gli archi, hanno più efficacia!” ribatte Creti “che ora che scavi e tutto gli altri arrivano e ci ammazzano. E tu che ne pensi?” dice a Bruttipresentimenti. Lei inizia a piangere e non si ferma più. Talmente forte che manco riescono a fermarla. Appena tenta di smettere, Creti le dice “tranquilla, a te ti uccidiamo per ultima” e Presentimenti ricomincia ad urlare agonizzando dal terrore. Mi sorprendo ancora come facciano a non essere ancora morte
IL TIZIO CHE SI LAMENTA CHE GLI ESAMI SONO ANDATI UNA MERDA E PRENDE 30 E LODE ha trovato una buca dove nascondersi. E sta li, riempiendosi di foglie e sterco perchè ha letto che l’opossum per tenersi caldo usa la sua coda e questo metodo per scaldarsi. Per aiutarsi, canta una canzoncina che aveva imparato da sua nonna, fallendo miseramente perchè gli mette solo che ancora più ansia rendendogli la dormita IMPOSSIBILE. Buonanotte piccolo principe, crepa.
@gold-insanity @iajato e @the-empty-walls​ si ritrovano insieme quasi per caso fortuito. entrambi, da ogni lato di una grossa buca, cadono rotolando in fondo e perdendo tutte le armi nella ruzzolata. Così, invece di correre alle armi e uccidersi, ridono. Ma ridono di gusto perchè si sentono cosi scemi, che capiscono che tutto questo è solo un gioco! Che possono ribellarsi e non uccidere più nessuno! E cantano e ridono e ballano, accennano a suonare la chitarra con una spada e urlano “E chi ci ammazza noi, perchè noi non ammazziamo più nessuno” sulle note di Party Rock is in da HOUUUSE TONIGHT degli LMFAO. Ma empty wall sa che si sta pregustando il momento giusto per vedere se col sangue umano si possono fare i sanguinacci (wikipedia regà, eddai https://it.wikipedia.org/wiki/Sanguinaccio_(insaccato) )
@cielidipinti invece prova ad accendere un fuoco. e ci riprova, perchè lei è stata scout nell’era della recessione, lei sa come si fa, sangue boyscout non mente MAI. e passa tutta la notte con bastoncini a sfregare e sfregare e sfregare e sfregare fino all’alba. poi crolla a dormire in quella posizione, come na statua di Rapa Nui
Ed è finito il primo giorni signore e signori, Rendete tributo ai morti, salutiamo tutti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato proiettando nel cielo la loro foto mentre fanno vedere i muscoli, le pose, i dab e facendo i gesti della Dark Polo Gang. 
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pizzettauniversale · 4 years ago
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Concludiamo Pasqua con mio zio che: hanno fondato una religione su uno che letteralmente l’ha carcata forte e ha dormito per tre giorni, se ci faccio io è una vergogna ma vaffanculo
Amen e buonanotte
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01:12 - 09.12.20
Non posso e non voglio scriverti, allora lo faccio qua.
Sono 24 ore che piango, che il mio sguardo si posa su delle cose e il primo pensiero sei tu.
La scorsa notte, appena successo il tutto, non sono riuscita a guardarti per molte ore, poi ci ho pensato e tutto a un tratto non ho più smesso di guardarti e di guardarmi intorno: dovevo osservare e immaganizzare più cose possibili, non voglio dimenticare niente. Il pigiama celeste, la maglia gialla del 2010, ciabatte rosa e calzini beige.. per dormire va più che bene. Capelli tirati su, occhiali, sguardo triste. Occhi bagnati, ciglia corte, naso chiuso. Cuscini gialli del divano sul tavolo, mi siedi accanto con le ginocchia al petto. Termosifoni sui 21 gradi. Letto sfatto, luce accesa. Casa, "casa nostra" dicevi fino a qualche giorno prima.. E poi? Poi "non mi sento più a mio agio", "è cambiato qualcosa", "non provo più le stesse cose di prima". Il mondo crolla improvvisamente. E vorrei urlare, vorrei andarmene via anche se sono le 2 di notte e c'è il coprifuoco. Scenderei in pigiama e con le ciabatte e vaffanculo, ma chi me li ridarebbe gli ultimi momenti con te? Decido di stare ferma, di ascoltarti bene anche se mi rimproveri il fatto che non sembra così.. Cerco di dirmi "fai tutto quello che avresti voluto che fosse stato fatto a te". Così tu mi uccidi e io ti abbraccio. Tu mi stai dicendo che è finita e io ti accarezzo i capelli. Tu piangi e io ti accolgo sulla mia spalla... Anche se, amore mio, a ogni tocco è come se mi stessi accoltellando. Sono stata forte, ho pianto ma col mio silenzio ti ho detto "ehi, sono qui, non ti preoccupare" ma sai? dentro di me si stava scatenando la guerra. Abbiamo dormito tenendoci la mano. Mi sono svegliata e non c'eri più. Vagavi per casa, in cerca di chissà che cosa. Trecento domande inutili e di circostanza, avevo appena aperto gli occhi e già mi ritrovavo di nuovo il viso pieno di lacrime, e in testa avevo solo queste parole "ora mi dice che era uno scherzo, un brutto sogno, ora mi fa un sorriso e si sistema tutto.".. E invece no, nessun scherzo di cattivo gusto, nessun incubo.. È finita. Due anni prima nello stesso giorno si faceva l'amore per la prima volta e due anni dopo, all'improvviso, è cambiato tutto. Quattro giorni prima mi chiamavi 'amore' e ora non stai bene ad avermi intorno. Hai continuato a dirmi che i sentimenti non passano, che mi ami ancora questo è certo, ma allora come fai a respirare? Dimmelo.. Stasera, senza di me in quel letto, come fai a respirare? Come fai a guardare quel cuscino vuoto e dormire? Cosa fai da sola? Chi si prende cura di te? A chi dici di fare piano e di non saltare nel letto?
Sai? In questa cazzo di cameretta tutto parla di te. Ci sono foto della prima volta che siamo uscite, di quando ancora non ti conoscevo e ti immaginavo giorno dopo giorno, ci sono i tuoi regali, i biglietti di Ultimo e di Masini a cui saremo dovute andare insieme, il tuo profumo.. c'è anche il tuo respiro, lo posso sentire se mi concentro. Ci sono le tue risate, le tue ansie, le urla, i baci, i battiti del cuore accelerato. C'è tutto qui.
È la prima notte che dormo senza la tua buonanotte, il primo giorno che non ti sento per così tante ore, la prima volta dopo 826 giorni che mi metto a letto con la consapevolezza che l'indomani non mi sveglierò con un tuo messaggio.. È dura. In ventisette anni mai avevo immaginato che potesse essere cosi dura, convinta e fiera di noi, dell'amore che ci lega, mai avrei detto di dover fare i conti con la tua assenza permanente.
E perdonami se non ti invio questo messaggio, ancora una volta lascio che faccia male solo a me, ti difendo. So che non è facile nemmeno per te. Per me non lo è, per me non è facile dover smettere di amarti così intensamente come adesso, come il primo giorno, più del primo giorno.
Ti amo, ti amo tanto e oggi ne ho avuto solo la conferma. Non lo so se un giorno tornerai, non ho la minima idea di come andrà.. Ma sarai per sempre la cosa più bella che io abbia mai avuto. Mi manchi.. Mi manchi tanto.
01:43
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gue-suita · 4 years ago
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buonanotte e vaffanculo
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lapiccolaguerriera01 · 4 years ago
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𝐏𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚💭💔
Ascoltami bene, ogni volta che provo a parlarti si finisce sempre a far finta di niente,ormai l'ho già capito che ti sto sul cazzo che magari avrai già detto a qualche amica tua che non ti lascio stare, ma vabbe oltre a questo vorrei precisare le parole che ti ho detto le prime volte quando mi dicevi che volevi stare con me io ti ho sempre risposto così (NO PERCHÉ POI VA A FINIRE CHE NON CI PARLIAMO PIÙ) tu mi hai giurato che non succedeva tutto ciò, ma so solo che ci siamo già arrivati al punto che ci siamo già persi, dicevi di amarmi ma a quanto vedo,io di amore non ho proprio visto nulla da parte tua, non dirmi sempre quelle battute del cazzo che esci con un amica o che ti è scappato un bacio perché metto ben chiaro una cosa (LE COSE VERE SI DICONO SCHERZANDO) ma sta il fatto che se è vero o no pazienza sono affari tuoi, perché come ti ho già detto io so guardarmi benissimo....Sappi una cosa che il giochetto del "ti amo di più io" non esiste...! Perché tanto alla fine si finisce a non parlarsi più come già sta succedendo, eeeee dai che dire sei arrivato al punto di non scrivermi mai e quando ti scrivo fai finta di niente, mentre prima eri tutt'altro che mi dimostravi qualcosina, vabbe dai ci sta una giocata è via, mi stai facendo sentire na merda non so in cosi poco tempo com'è finito tutto ciò, è ancora sto aspettando quella chiamata che mi hai detto due giorni fa anche più, ma che ancora proprio zero.Ti vedo sempre più lontano da me,bastava dirlo che ti piaceva solo prendermi in giro che quel ti amo chissà a quante l'hai detto, sai benissimo che sono stata male in passato, e che ora era grazie a te che avevo incominciato ad amare dicendo a me stessa "MAGARI MI AMA DAVVERO, UN GIORNO ANDRÒ DA LUI,MA SI NON MI PRENDERÀ IN GIRO" ahah cazzate sono tutti flash che continuo a farmi tutti i giorni, mentre io dico un ti amo vero non pensando alla distanza ma pensando a noi...bene se non vuoi dirmelo tu di finirla qui, te lo dico io. Ora in questo preciso istante mentre piango, vedi invece di piangere alla cazzata che hai detto prima, piango ora su cose serie... anche se già so che a te,ti farò un piacere se non ti scrivo più perché tu stai aspettando questo bene non hai bisogno più di aspettare perché sta già succedendo, so pure che non te ne frega un cazzo di tutto ciò che ho scritto è l'unica cosa che sai dirmi sicuramente Sarà questa (VAFFANCULO) o magari un semplice (CIAO) vabbe per come ti conosco sarai in grado di bloccarmi quindi fai pure, ma prima aspetta ahah questo te lo devo dire.Dovrò togliere la tua foto come sfondo di WhatsApp-chat, togliere tutti j video che ho fatto per te delle nostre prime chat, togliere i tiktok delle tue foto, e le foto dalla galleria,cambiare il nome in rubrica*scemino mio* o magari cancellare il numero... vedi che devo fare,mentre io ancora ci tengo a te, ti amo e che ancora continuo a ripetermi che sei mio mentre tu stai già con 30000 persone, eppure io non sarei capace di amare tanti ragazzi te lo giuro sono seria, amo solo amare un ragazzo, non ho bisogno di tanti ragazzi,ho solo bisognodi te....vabbe ho già parlato troppo meglio che ti do la buonanotte....
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Sta tutto a te...
𝐍𝐨𝐧 𝐩𝐮𝐨𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞⚠️
(Raga voi che state leggendo voglio precisare che è una storia inventata da me, non ne reale tutto ciò)
𝐏𝐬. 𝐒𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 🧸
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realberta · 4 years ago
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25/10/2020
206 giorni da quando sei andata via...
40 giorni da quando mi hai perso...
Sai, mi hai fatto bene. Ieri sera intendo. Non sarei mai voluto andare a letto. Però l’ho dovuto fare, solo perché sei crollata. Hai lasciato il tuo segno comunque, come al solito: sono stato bene tutto il giorno. Ora, con il calare della notte, iniziano a tornare quei fotttutissimi fantasmi che ieri avevi scacciato via coi tuoi sorrisi.
Sai, adoro la naturalezza con la quale mi cambi l’umore, senza nemmeno impegnarmi. Basta una tua parola, uno sguardo, un tuo sorriso, e tutto cambia colore: non vedo più in bianco e nero.
Non cambierei proprio un bel nulla di te.
Ieri mi hai portato la felicità: vaffanculo, ho fatto bene a buttarmi. È stato così bello e così spontaneo. È stato cosi bello, ho sentito quel brivido percorrermi la schiena, ho sentito di nuovo noi.
Anche se ora hai lui...
Sai, mi hai dimostrato che nonostante tutto, nonostante il tempo, sei in grado di farmi tornare il sorriso come nessun altro. Non è mai cambiato, sei la mia isoletta felice.
Anche stasera vorrei averti qui, e mi manchi da morire. Sei così romantica mentre sorridi o mentre dormi su di me sai? Mi ispiri amore, mi ispiri amore sempre.
Se non fossimo stati due teste di cazzo 7 mesi fa, saremmo ancora qui felici...
Però ieri sera abbiamo rimediato, ci siamo resi felici.
Sei il mio angelo.
Ora vado a letto, non ho dormito.
Vorrei la tua buonanotte ora, quella vera e completa, però non arriverà mai...
La sognerò al massimo.
Buonanotte amore mio
A domani piccola
Sogni d’oro bimba
Sei la mia principessa
Ti amo.
P.s. anche io per vederti ho costretto Zini e Gara ad uscire, perché gli altri sono rimasti dentro a parlare con le altre
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Ma porca puttana io ti amavo che cazzo mai una volta che vada bene qualcosa ma vaffanculo mondo vaffanculo a tutti.
Ai sentimenti
Alla gelosia
All'essere tossici.
Sono seccata
Volevo amarti
Adesso non posso, quindi non voglio e non vorrei e non vorrò.
Forse sono capricciosa.
Ma dannazione.
Io ti amavo.
Sai cosa significa per me questa parola? Evidentemente no.
Ti chiedi se ancora ti penso Katana? Palesemente sì.
Sempre. Circa. In ogni fottuto momento in cui posso.
Esci dalla mia testa per favore.
Non sto male. Come potrei? Siamo stati insieme 3 settimane, molti dei giorni passati a litigare, altri in interminabili chiamate.
Avevi detto di non fidarti più di me per qualcosa che non avevo nemmeno fatto.
Quanto sono stata male quel giorno.
Quanto sono stata male quando stavi male tu.
Avrei voluto sono stringerti e baciarti ogni istante della mia vita.
Adesso non lo voglio.
E questo mi fa stare di merda.
Perché prima lo volevo così tanto.
E adesso.
Il niente.
Il vuoto.
Ti penso. Fine.
Non mi manchi.
Non sento di provare dei sentimenti per te.
Eppure se fosse il caso sarei lì a cercare di tranquillizzarti per ciò che potrebbe farti stare male.
Esci dalla mia testa come tu hai fatto con me dal tuo cuore.
Perché non so se tu stai ancora male per me.
Probabilmente no e ne sono felice perché non vorrei mai farti stare male o sapere che stai piangendo.
Tutto per me è tornato come prima.
Non sai quante me ne hanno dette perché ti amassi. Sono rimasta lo stesso con te. Perché se tengo a qualcuno lo faccio davvero e sempre.
Non ti nego che se avessimo passato questo San Valentino insieme, ne sarei stata molto felice.
Ovviamente questi pensieri me li faccio solo io ancora. È palese.
Devo smetterla. Lo so. E la smetterò. Non so quando. Per questo scrivo qua. Per evitare di assillare gli altri con i miei inutili lamenti e probabilmente insensati che rimarranno qui.
Ti trattavo come qualcosa di intoccabile da nessuno.
Probabilmente solo io ancora un po' piango per tutto. Ed è patetico. Domani sarà già passato un mese che da quando mi hai lasciata.
Tutto sarà solo un bel ricordo.
Dico continuamente che ti ho amato, non per sembrare insistente, ma perché è stato così ed è stato così tanto bello che ha fatto così tanto male.
Mi sto sentendo dannatamente stupida a scrivere tutto questo.
La smetto.
Vado a dormire.
Scusami se nei post sono fottutamente incoerente. Un giorno ti amo l'altro ti ho dimenticato. E che non capisco più un cazzo, va bene? È successo tutto così in fretta che bo.
Stavamo insieme.
Ti amo.
Mi avevi stretta.
Mi avevi baciata.
Avevi tu paura di perdermi.
Hai deciso di farlo definitivamente e per sempre.
Senza se e senza ma.
I giorni seguenti ancora mi ero illusa che stessimo insieme, sapendo che non ci stessimo.
È stato tutto poco dignitoso se posso dire la mia.
Se solo mi avessero detto come stessi.
Buonanotte mondo, giuro che fra qualche anno mi passerà anche questa storia :,).
piccoloatomodiunfreddouniverso
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