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NON CI SARA' A BREVE NESSUNA PATRIMONIALE SUI CONTI CORRENTI!
Di fronte alle tante domande che riceviamo in questi giorni, vogliamo rassicurarti, non ci sarà a breve nessuna patrimoniale sui conti correnti, anche perché nella situazione attuale, in cui la giacenza di conto viene tenuta per vivere e per gestire le esigenze di cassa di un periodo tanto buio, sarebbe una misura estremamente impopolare. Casomai a breve ci saranno aiuti di vario tipo da parte dello Stato, non certo prelievi forzosi o una patrimoniale sui conti correnti. Forse, come reazione è naturale (non logico, ma solo naturale) che ci si preoccupi sempre solo troppo presto o troppo tardi, quando si è oramai potenzialmente o direttamente davanti al problema. In ogni caso è comprovato che, per difesa o scaramanzia o guasconeria, si tende sempre a minimizzare i fatti e i potenziali avvenimenti quando li si vedono lontani o per converso a ingigantirli quando ci sembrano vicini. Sembra quasi che il mondo “dei fatti” venga osservato con un cannocchiale, alternativamente impugnato dalla parte della lente grossa o della lente piccola o viceversa o girato e rigirato con ansia e frenesia, fino a che non ci si capisce più niente e non si avverte più se ciò che si sta vedendo e vivendo è la realtà vera o quella immaginata o temuta. Di cosa sto parlando? Ci sarà una patrimoniale sui conti correnti? In questi giorni di “reclusione forzosa” per il Coronavirus sto ovviamente sentendo o video-chattando con varie persone: amici, parenti, conoscenti, clienti, professionisti (avvocati, commercialisti, consulenti aziendali, medici), ma soprattutto rispondo alle domande dei prospect, cioè di quei potenziali clienti, incerti sul “cosa fare, e come e quando?”.
Nonostante alcune differenze di qualità di linguaggio e quantità di parole, gli argomenti trattati sono però stati insolitamente gli stessi, e giungendo tutti fino al più o meno velato o malcelato timore della patrimoniale sui conti correnti o del prelievo forzoso dai conti correnti o ai temutissimi: blocco dei conti correnti o contingentamento dei prelievi in cassa o al bancomat e consolidamento dei Titoli di Stato. Seppur esposti e condivisi con una sequenza differente in funzione dell’esperienza e dell’indole personale, i temi sono stati gli stessi. Si è partiti ovviamente dall'analisi generale del problema dal punto di vista della malattia, perché nonostante tutto è assolutamente auspicabile di uscirne indenni: “ma chissà da dove è venuto questo virus?”; “Ma saranno veri i dati di contagio nostri e degli altri Paesi?”; “Chissà quando arriverà il vaccino?”; “Io comunque non esco di casa e ...” speriamo che me la cavo”; “Primo obbiettivo: non ammalarsi!” ecc....ecc.... A seguire, giorno dopo giorno, sta sempre più montando la ragionata preoccupazione per la situazione economica: “Certo che se non si interviene in fretta alla fine farà più vittime la crisi economica del virus stesso”; “Non ci sono parole sul comportamento di “questa Europa”; “Ci vorrebbe un nuovo Piano Marshall che sempre più, da più parti, lo si chiama (o auspica) già “Piano Draghi”!! ecc....ecc.... E, come è umano o naturale che sia, si è atterrati poi sul piano squisitamente personale finanziario. Perché, non nascondiamoci dietro ad un dito, alla fine di ogni ragionamento scatta sempre una naturale difesa del proprio orticello. Ecco che allora le domande e le preoccupazioni finali che mi son sentito chiedere, sono state: “E se alla fine metteranno una patrimoniale, magari a scaglioni a seconda dell’entità?”; “E se attueranno un prelievo forzoso sulle disponibilità in conto?”; “E se limiteranno o addirittura bloccheranno i prelievi di contante in cassa o al Bancomat?”; “E se arriveranno al consolidamento dei Titoli di Stato”. Con al temine una domanda diretta, espressa in funzione del grado di confidenza: “Lei pensa Dottore” oppure “Walter tu pensi”, che possano davvero arrivare a bloccarci i conti, o mettere un Patrimoniale o fare un prelievo forzoso dai conti o contingentare i prelievi dal bancomat o consolidare i Titoli di Stato? In realtà poi, continuando il dialogo, nessuno ha preteso una sicura risposta ad una tal così scomoda previsione. Parlando e confrontandosi ognuno giungeva infatti alla sua personale auspicata conclusione, riassumibile i tre gruppi ben identificati. Due posizioni estreme e una filtrata da un mediale buonsenso. Quelli assolutamente contrari e/o che ce l’hanno sempre e comunque con il Governo di turno: “Ma con tutto quello che mangiano “quelli là” se la devono proprio prendere con me che da solo non conto niente?” Quelli che si approcciano in modo rassegnato o comunque accettano il “mal comune mezzo gaudio”: “Se proprio sarà la definitiva manovra necessaria, speriamo sia equa e sopportabile! “ Quelli che si reputano cittadini consapevoli della gravità della situazione (o comunque di ogni situazione di portata nazionale o internazionale): “Se proprio deve essere uno sforzo di tutti per salvare e poi rilanciare il nostro Paese, ben venga!” Poi, nel prosieguo della chiacchierata, in tanti, ma direi pressoché tutti, mi han richiesto di allargare il ragionamento e spendere qualche parola in più sul “cosa avremmo potuto fare per non trovarci impreparati al verificarsi di eventuali simili provvedimenti, soprattutto se saranno onerosi e duri, quali la Patrimoniale sui conti correnti o il prelievo forzoso dai conti correnti o addirittura il blocco dei conti correnti o contingentamento dei prelievi in contanti in cassa o al bancomat o il consolidamento dei Titoli di Stato”? Ecco, da questo punto di dialogo, in poi, qualcosa ho potuto dire. Capite anche voi che, nel rispondere a questa domanda, ho rischiato di apparire banale e ovvio o simile ai soliti genitori quando puntano il dito e dicono “...te l’avevo detto...”, o ricordando anche il detto contadino “inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. Sì perché, l’unico approccio alla risposta di una così importante domanda non poteva non partire dal ribadire che i problemi, sia se percepiti come reali, sia anche se solo temuti, essendo in ogni caso sovente imprevedibili soprattutto nel timing del verificarsi, non vanno guardati “col cannocchiale verso e retro” di cui dicevo sopra (adesso mi sembrano vicini...no no mi sbaglio sono lontani..no no guarda bene che sono vicinissimi, stanno per succedere), non vanno quindi affrontati con ansia o al contrario con supponenza, ma vanno semplicemente anticipati! Per analogia di discorso mi riappaiono i ragionamenti fatti con alcuni clienti nel corso della mia professionale con la salma del de cuius ancora calda sul “ma perché non ci ha pensato prima e non ha fatto testamento. Va che situazione che ha lasciato qui...”. O quando di fronte al verificarsi di avvenimenti aleatori “ah...se avessimo fatto una Polizza Assicurativa”. Son consapevole che sono ambiti diversi ma la matrice del problema è la stessa: meglio prevenire che curare!! Ad ognuna delle persone con cui ho parlato, conoscendo effettivamente le loro storie ed esperienze di vita e professionale, ho potuto ricordare fatti che nel corso del tempo ci avevano già portato a porci analoghe domande. Quindi: in questo caso? Succederà davvero che possa/debba essere introdotta una patrimoniale sui conti correnti? Che possa avvenire un prelievo forzoso sui conti correnti? Che possa essere contingentato o persino bloccato il prelievo in contanti in cassa o il bancomat? Ma come farò anche solo per fare la spesa tutti i giorni? Che possano essere consolidati i Titoli di Stato? Onestamente non so né cosa succederà davvero né posso prevedere o auspicare che succeda una cosa o l’altra. E, non è mio compito “qui” dissertare e sviscerare la questione sul piano tecnico. Da cittadino so che dovrò accettare quel che sarà, dovrò sperare che sia la mossa giusta, dovrò auspicare che qualsiasi intervento serva al bene del Paese, consapevole che dovrò dare comunque il mio contributo a favore del Paese, almeno come contributo di solidarietà. E se proprio non sarò d’accordo con gli interventi adottati, me ne ricorderò in cabina elettorale. Se però guardo la situazione e il problema dalla posizione e ruolo che ricopro nella società: per es. professionista, titolare di attività (quindi “posti di lavoro”), padre di famiglia, è sì corretto che mi ponga la domanda “come avrei potuto o dovuto fare per mettere in protezione, per salvaguardare anche solo parte del patrimonio e della liquidità, al fine di dare continuità all’impresa, attività o famiglia, proprio per non rischiare di dover interrompere bruscamente sia la funzione sociale del mio ruolo, sia, seppur un po’ egoisticamente, il tenore acquisito. Beh, avrei solo potuto, e dovuto, pensarci per tempo e.…sempre ricordando i saggi adagi contadini, per esempio, “mai mettere tutte le uova nello stesso paniere”. Pe esempio. Giusto per citare la cosa più semplice possibile, avrei potuto diversificare territorialmente il conto corrente e conto titoli, anche magari solo con una parte dei miei averi. Il buon vecchio e tanto combattuto, quasi vituperato, Conto in Svizzera, oramai da un lustro è lecito e regolare detenerlo, sia per le Autorità di Vigilanza e Controllo che per il Fisco. Sembra uno slogan, ma io lo dico stesso: per decenni il conto in Svizzera era il conto della vergogna, del black e dell’illecito; da qualche anno è il Conto diversificazione, tranquillità, sicurezza. È forse una colpa mettere in sicurezza i propri beni? Dal conto in Svizzera si può poi accedere anche all’investimento in alcune categorie di titoli, soprattutto obbligazionari, il cui acquisto dall’Italia non è possibile. Per onestà intellettuale è corretto dire, o meglio immaginare, che probabilmente potrebbe anch’esso essere colpito, aggredito da interventi così unici e straordinari, ma per analoga onestà di ragionamento si può certamente convenire che, qualora dovesse essere proprio così, lo sarà con una dilazione temporale quindi con tutti i vantaggi connessi alla variabile tempo, e comunque limitatamente alle disponibilità liquide in conto alla data di riferimento. Dopo tutta questa dissertazione, stemperata un po’ l’emotività e la giustificata paura derivante dalla straordinarietà del momento, abbiamo quindi ripreso a ragionare sul vero tema in questione: la Protezione e Salvaguardia del Patrimonio. Argomento questo che comporterebbe una nuova e ben più ampia analisi. Ma, in questo frangente, mi sono limitato a ricordare alcuni possibili strumenti, quali: - il primo è veramente facile, sia da comprendere che da realizzare, da mettere in pratica. Si tratta dell’apertura di Conto in una Banca Svizzera direttamente intestato al reale titolare effettivo dei denari o titoli, sul quale viene conferito incarico di gestione Gestione Patrimoniale Personalizzata, nei parametri rigidamente scelti dal cliente dopo peraltro essere stato opportunamente “profilato”, a Goodwill Asset Management, società a ciò specificatamente autorizzata. Questa modalità è quella più rapida ed immediata per ottimizzare l’obbiettivo di diversificare gli investimenti territorialmente e settorialmente; - le Polizze. Ma su questo tema, che qui cito per ovvia necessità di elenco, forse avrebbe senso scrivere appositamente; - mentre, per situazioni Patrimoniali più significative e adeguate alla portata del servizio, vi è uno specifico Istituto, che qui mi sento di ricordare e rappresentare: il Trust. In tal senso, per approfondire meglio i parametri ottimali di utilizzo del Trust, ne parleremo con la Dott.ssa Sabrina Numa... Read the full article
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