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#assessorato regionale beni culturali
lamilanomagazine · 10 months
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Concluso il restauro di alcune opere nella Cattedrale di Palermo. Scarpinato: «Uno scrigno ricco di tesori»
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Concluso il restauro di alcune opere nella Cattedrale di Palermo. Scarpinato: «Uno scrigno ricco di tesori». Palermo. Tornano a splendere i tesori della Cattedrale di Palermo. Sono state consegnate questa mattina, infatti, alcune preziose opere appena restaurate che si trovano nella zona presbiteriale dell'edificio, un'area dove coesistono elementi decorativi di diverse epoche, a testimonianza della complessa evoluzione costruttiva della chiesa. I lavori sono iniziati lo scorso aprile e sono stati finanziati con risorse del Po Fesr 2014-2020 (327.184,87 euro). Presenti oggi l'assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato, la soprintendente dei Beni culturali e ambientali di Palermo Selima Giuliano e l'arcivescovo del capoluogo Corrado Lorefice. «Perfettamente in linea con la tabella di marcia, in tempi quasi record - dice l'assessore - restituiamo agli occhi del pubblico preziose opere d'arte che rendono la Cattedrale di Palermo uno scrigno ricchissimo di tesori. Il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale è un obiettivo prioritario per il mio assessorato e per il governo di cui faccio parte. Sono convinto, infatti, che oltre a testimoniare la nostra storia, possa rappresentare una risorsa unica al mondo per lo sviluppo della nostra regione». Gli interventi hanno riguardato, tra l'altro, il recupero della pavimentazione cosmatesca, realizzata con tessere marmoree che disegnano motivi geometrici, posta davanti all'abside maggiore. Sono stati eseguiti anche lavori di pulizia e consolidamento, nonché la sostituzione di tarsie mancanti con altre in resina. Restaurato anche il trono reale marmoreo con tarsie musive, risalente al XIII secolo, posto vicino all'abside principale; e, ancora, gli affreschi del catino absidale e della volta del coro che raffigurano rispettivamente Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo e l'Assunzione di Maria Vergine, opere di Mariano Rossi che ricevette l'incarico, nel 1802, dal Re Ferdinando IV di Borbone. Interventi di pulitura e consolidamento sono stati eseguiti, inoltre, sull'altare del Crocifisso che è il risultato di una ricomposizione dei nove pannelli in marmo di Carrara, scolpiti nel 1565 da Fazio e Vincenzo Gagini. Restaurati anche gli armadi lignei dipinti e dorati della sacrestia grande, costituiti da scansie intagliate in legno di pioppo e abete: sono stati rimossi spessi strati di ridipinture che avevano occultato e, in parte alterato, le finiture decorate originali. Lavori anche nella zona del "diaconicon" (un'area del presbiterio), finalizzati a stabilizzare i fenomeni di alterazione del paramento murario del XII secolo in pietra a vista e a definire, con maggiore equilibrio cromatico, le varie stratificazioni decorative ed architettoniche che si sono succedute durante i secoli. È stato possibile recuperare anche la decorazione settecentesca di una porzione di vano che si apre sulla parete e che si conclude con una piccola "muqarnas" (decorazioni tipiche dell'architettura islamica), forse realizzata fra il IX e XI secolo, quando, durante la dominazione araba, l'edificio sacro venne trasformato in moschea.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sciclivideonotizie · 6 years
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Un ascensore per la collina Croce, 5 milioni di euro per collegare il centro storico con il cinquecentesco complesso conventuale
Un ascensore per la collina Croce, 5 milioni di euro per collegare il centro storico con il cinquecentesco complesso conventuale
SCICLI – L’assessorato regionale ai Beni Culturali ha previsto 5 milioni di euro per collegare il centro storico con la collina Croce ed il complesso conventuale. La somma è contenuta all’interno di un progetto complessivo di sistemazione dell’intero immobile cinquecentesco e delle strade di accesso. Il progetto è  redatto dai tecnici della Sovrintendenza ai beni culturali di Ragusa. Il Comune…
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riccardoslavik · 5 years
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Fausto Puglisi special shot in Messina for Collectible DRY
PHOTOGRAPHER MATT COLOMBO
ART DIRECTION AND STYLING FAUSTO PUGLISI
STYLING AND TEXT RICCARDO SLAVIK 
HAIR AND MAKE-UP: MATTEO BARTOLINI @ FREELANCER
MODELS.  MYRTE BRANDER @  MP,  SRDJAN @ IMG
CASTING Mattia Marazzi @ CM Casting
Special thanks for his invaluable help in Messina to Mauro Peditto
Thanks are also due to
Museo Regionale Interdisciplinare di Messina ( all images shot at the Museum courtesy of Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e della Identità Siciliana- Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana- Polo Regionale Messina per i Siti Culturali- Museo Interdisciplinare di Messina )
Antonella Corio
Caronte & Tourist S.p.A.
Town House Messina Paradiso
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telodogratis · 2 years
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Domenica al Museo, il 5 giugno ingresso gratuito nei luoghi della cultura regionali
Domenica al Museo, il 5 giugno ingresso gratuito nei luoghi della cultura regionali
Read More Domenica 5 giugno, prima domenica del mese, in Sicilia si entra gratis in tutti i parchi archeologici, i musei e i luoghi della cultura che dipendono dall’assessorato regionale dei Beni culturali della Sicilia. The post Domenica al Museo, il 5 giugno ingresso gratuito nei luoghi della cultura regionali appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Palermo, assessorato…
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storiearcheostorie · 6 years
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PALERMO – Cinquecentotrentanove anni: mezzo millennio, cinque secoli per rimetterne insieme l’eredità visiva, riunendo a Palermo, nella Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, dal 14 dicembre 2018 al 10 febbraio 2019, quasi la metà delle opere esistenti di Antonello Da Messina.
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La mostra, inserita nel cartellone degli eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, è organizzata dalla Regione Siciliana – Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, e da MondoMostre – con la Città di Palermo, a cura del professor Giovanni Carlo Federico Villa. Il progetto è inoltre frutto della fattiva collaborazione fra la Regione Siciliana e il Comune di Milano dove l’esposizione verrà presentata – a Palazzo Reale, in collaborazione con MondoMostre Skira – dopo la chiusura della tappa palermitana.
Anche De Antonio Antonello, da Messina, Antonellus Messanensis nell’autografia, ne gioirebbe, per l’eccezionalità unica, sapendo d’altra parte che non si poteva fare prima. Le ragioni: ciò che di lui è sopravvissuto a terremoti, smembramenti, fallimenti di famiglie, naufragi, alluvioni, pareti umide, incuria degli uomini, ignoranza, avidità, insulse paure, dabbenaggini, è disperso in raccolte e musei fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, al di là dell’Atlantico. Mari noti e ignoti attraversati nei secoli da mercanti e intenditori, antiquari, critici, diplomatici: tutti affascinati – come Enrico Pirajno barone di Mandralisca – dagli occhi, dalle luci, dall’incanto enigmatico del più grande ritrattista del Quattrocento (forse di sempre).
Ogni pezzo è giunto a noi fortunosamente, avventurosamente: molti misteriosamente. Riportarne buona parte in Sicilia è stata un’impresa.
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Vasari lo raccontava nelle sue celeberrime Vite come colui che aveva ricevuto il segreto della pittura a olio, l’alchimia meravigliosa di Giovanni di Bruggia, un Jan van Eyck ammaliato dalla grazia del giovane siciliano, che quella tecnica di misture e infinite stesure di colore traslucido aveva appreso, e dal Nord portato nel Mediterraneo, facendo risplendere le tavole della sua avviata bottega messinese e poi le ocre, i lapislazzuli, le terre morbidamente riflesse dai cieli veneti. Non era passato un secolo dalla morte del pittore e Vasari costruiva un romanzo: poiché si erano perse tracce e documenti, si orecchiavano storie e leggende; poi, per altri secoli, il silenzio.
Fu un giovane appassionato d’arte, Giovan Battista Cavalcaselle, a ricostruire amorevolmente il primo catalogo del Messinese. Seguì un formidabile erudito messinese, Gaetano La Corte Cailler, che trovò e trascrisse documenti notarili che testimoniavano gli eventi minuti della famiglia del pittore: il testamento della nonna, il ritorno in brigantino dalla Calabria della famigliola del pittore, la dote della figlia; il testamento infine di Antonello, datato febbraio 1479.
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Altro di lui non c’era: un’alluvione aveva disperso le ossa in un antico cimitero, più terremoti avevano distrutto prove documentarie a Noto e in altri paesi siciliani. L’antica Messina era già stata distrutta e poi ricostruita nel 1783. Definitivamente alle ore 5,21 del lunedì 28 dicembre 1908: un terremoto del 10° e ultimo grado Mercalli, poi il maremoto. Di Messina non resta nulla: e nulla dell’ancona schizzata da Cavalcaselle, nulla dell’archivio con i documenti trascritti da La Corte Cailler. Salvo questi referti, oggi nulla di nulla sapremmo del più grande e ammirato pittore siciliano.
Da allora però molto si è potuto riconoscere, ripulire, attribuire: il catalogo da fantastico si è fatto scientifico, le ricerche continuano, le attribuzioni certe si susseguono. Iniziano Lionello e poi il padre Adolfo Venturi, Bernard Berenson dà contributi fondanti dopo parziali incertezze. Roberto Longhi già nel 1914 ricolloca Antonello a fianco dei veneziani, e segnatamente di Bellini, facendone l’anello di congiunzione creativa fra i ponentini, gli amati fiamminghi, e la grande stagione veneziana, mediata appunto dall’isolata riflessione sulla prospettiva e la morbidezza della luce centroitaliana, i volumi di Piero della Francesca.
Fra questi ritrovamenti sono in mostra una Crocifissione che Voll nel 1902 suggerisce di Antonello, parte della collezione del barone Samuel von Brukenthal a Hermannstadt. Sempre in mostra la scoperta fatta all’importantissimo convegno messinese del 1981 da Federico Zeri di un’opera giovanile, una tavoletta devozionale di 15 centimetri per 10, consumata dai baci del fedele che se la portava al seguito in un astuccio di cuoio. È ora l’Ecce Homo con San Gerolamo nel deserto al recto.
Dagli Uffizi arriva l’importantissimo trittico con la Madonna con Bambino, il San Giovanni Battista acquistati dall’allora Ministro dei Beni Culturali Antonio Paolucci nel 1996 e il San Benedetto di straordinaria qualità pittorica che la Regione Lombardia acquista tramite Finarte nel 1995, oggi in deposito nel museo fiorentino.
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Dalla Pinacoteca Malaspina di Pavia è in arrivo il ritratto di giovane gentiluomo (a lungo considerato il suo vero volto) trafugato dal museo nella notte fra il 10 e l’11 maggio 1970 e recuperato sette anni dopo dal nucleo di Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.
E che dire dell’affascinante storia del Barone di Mandralisca che torna da Lipari con il ritratto su tavola di un ignoto il cui beffardo sorriso ha sconvolto la mente della figlia del farmacista nella cui bottega, sportello di mobile, è giunto per vie misteriosissime? Diventa lo splendido romanzo Il sorriso dell’ignoto marinaio primo capolavoro di Vincenzo Consolo.
Guardando al catalogo oggi ricomposto e presentato nei suoi capolavori assoluti a Palazzo Abatellis, nella ricostruzione visiva, attraverso uno spettacolare allestimento che narrerà visivamente viaggi e centralità della Sicilia quattrocentesca, forse Antonello sorriderebbe, beffardamente e ironicamente come uno dei suoi tanti effigiati. Di certo si commuoverebbe. Ma rimarrebbe però anche amaramente stupito dall’azione del Tempo divoratore. Della Pietà del Museo Correr, della sublime Annunciazione di Siracusa o dello stupefacente Polittico di San Gregorio, commissionato dalla badessa del Monastero di Santa Maria extra moenia a Messina ad Antonello, nel 1473. Distrutto il monastero, smembrato il polittico, ridipinto poi dal pittore messinese Letterio Subba nel 1842.
E ancora chiederebbe, Antonello, che fu della sua bottega, e del figlio amato, che lo seguiva a Venezia, e dei nipoti: proprio un anno dopo la morte, rimpiangendolo, Jacobello si firma nella dolcissima Madonna con il Bambino della Carrara di Bergamo: “Jacobus Anto.lli filius(s) no. / umani pictoris me fecit”. Sì: il padre era pittore non umano, ma divino. Le sue intuizioni e le sue prove avevano destato l’ammirazione di tutte le corti padane, l’ansia di apprendere delle grandi famiglie veneziane, gli stimoli della bottega in carriera dei Bellini.
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Poiché Antonello ha scritto un trattato intero di psicologia. Ferma l’attimo del respiro, le lunghe ciglia ritorte, il fremito di un labbro, la crescita della barba, l’incertezza di uno sguardo. Il nostro secolo ha adorato i ritratti di Antonello: la pittura italiana si è riconosciuta tutta in quegli sguardi, ci siamo tutti identificati nella concretezza di un pittore che ha dato forza e carattere al volto dell’Italiano, alla femminilità virtuosa e sensuale, alla scontrosità e alle forme della donna Italiana.
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La mostra di Palermo tutto questo racconta, in un allestimento sviluppato cronologicamente seguendo l’evoluzione e le novità dell’artista, aperto dall’Annunciata nell’allestimento per lei immaginato da un maestro del Novecento, Carlo Scarpa. Accompagnano il visitatore ad una piena fruizione dell’esposizione una didattica concepita a svelare, opera per opera, l’arte di Antonello collocandola nel contesto culturale e sociale del Mediterraneo, evidenziando la centralità della Sicilia, e un’audioguida ove il curatore guida lo spettatore alla scoperta delle novità artistiche e tecniche della sublime arte del maestro messinese.
INFORMAZIONI: www.mostraantonello.it
#MOSTRE / Antonello da Messina, il grande ritorno in #Sicilia [#FOTO] #PalazzoAbatellis #AntonellodaMessina #grandimostre #Palermo PALERMO - Cinquecentotrentanove anni: mezzo millennio, cinque secoli per rimetterne insieme l’eredità visiva, riunendo a Palermo, nella Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, dal 14 dicembre 2018 al 10 febbraio 2019, quasi la metà delle opere esistenti di Antonello Da Messina.
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aletheiaonline · 6 years
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Una mostra racconta i Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei
2 dicembre 2018 > 31 marzo 2019
Museo archeologico Salinas | PALERMO
Domenica ingresso gratuito
PALERMO. 01.12.2018. Poco più di due secoli fa Palermo visse un anno da Capitale del Regno: oggi quella storia viene raccontata da una mostra che riunisce reperti, ricongiunge città, salda debiti e ringrazia, nel segno dei Borbone. Una storia che inizia nel 1734, quando Carlo di Borbone muove alla…
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italianaradio · 5 years
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“Fatti Di Musica 2020”, i Negrita aprono il cartellone musicale
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/fatti-di-musica-2020-i-negrita-aprono-il-cartellone-musicale/
“Fatti Di Musica 2020”, i Negrita aprono il cartellone musicale
“Fatti Di Musica 2020”, i Negrita aprono il cartellone musicale
Saranno i Negrita ad avviare il cartellone musicale del festival “Fatti di musica 2020”. A giorni partirà infatti la XXXIV edizione del Festival del Miglior Live d’Autore nazionale e internazionale diretto e organizzato da Ruggero Pegna in Calabria, inserito dall’ Assessorato Regionale alla Cultura e al Turismo tra i “Grandi Festival Internazionali Storicizzati” per la “Valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria”. E va verso il tutto esaurito il concerto dei Negrita al Teatro Garden di Rende, che si terrà il 30 gennaio alle 21. Il concerto comprenderà tutti i grandi classici dei Negrita, da Mama Maè a Rotolando verso Sud, da Radio Conga a Gioia Infinita, fino agli ultimi successi contenuti nell’album Desert Yacht Club e nella raccolta “I ragazzi stanno bene 1994-2019”. Sarà un’autentica “fiesta, un party senza fine!”, affermano gli stessi Pau, Mac e Drigo, compenenti storici del gruppo. Intanto cresce l’attesa per l’ unica tappa per Calabria e Sicilia dello spettacolare tour mondiale di Mika, “Revelation Tour”, il megashow della celeberrima popstar libanese dell’otto febbraio alle 21 al Palacalafiore di Reggio Calabria. I cancelli saranno aperti alle ore 19, mentre alle 20.30 salirà sul palco Charlotte a fare da supporter, la ventunenne cantautrice britannica che ha dato al soul un tocco moderno già con il suo primo Ep “Nowhere to hide”. Imponente e spettacolare l’allestimento, con una scenografia faronica, lighjt design ed effetti straordinari. In scaletta tutti i suoi successi stellari, da “Grace Kelly”, “Lollipop”, “Relax, Take It Easy”, ai nuovissimi “Ice Cream”, Tiny Love”, “Sanremo”, “Tomorrow”, tratti dall’album “My name is Michael Holbrook”. ai vertici delle classifiche di tutto il mondo. Come in ogni tappa, Mika trasformerà il Palacalafiore in una polveriera di entusiasmo. Sarà anche l’ultima in Italia del lungo tour, che poi proseguirà in Olanda, Francia, Nuova Zelanda, Australia e, ancora, Giappone e Corea. In salita anche la vendita per We will rock you, l’eccezionale musical originale dei Queen e Ben Elton, il 12 febbraio al Teatro Rendano di Cosenza con le dinamiche e moderne coreografie di Gail Richardson, l’apparato scenografico di Colin Mayes e la regia di Michaela Berlini. Scaramouche sarà Martha Rossi, scelta e voluta da Brian May in persona. Galileo avrà i il volto e la voce di Luca Marconi, cantante, songwriter, musicista e attore. Nel cast la “Stella Luminosa” di Valentina Ferrari nel ruolo di Killer Queen con un nuovo look più aggressivo, Paolo Barillari nel ruolo del comandante Kashoggi, Claudio Zanelli poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante, la fenomenale Loredana Fadda nelle vesti di Oz e il “saggio” Massimiliano Colonna interprete di Pop. Dopo i sold out a Catanzaro e Reggio, sarà l’ultima occasione per assistere in Calabria al grandioso musical con tutti i grandi successi originali dei Queen suonati dal vivo. Verso il tutto esaurito anche le repliche mattutine dell’Opera Musical originale La Divina Commedia di Marco Frisina, dal 14 al 17 febbraio al Teatro Politeama di Catanzaro con la regia di Andrea Ortis, la voce narrante di Giancarlo Giannini, la sceneggiatura di Gianmario Pagano, le scenografie di Lara Carissimi e le coreografie di Massimiliano Volpini. Oltre ai due spettacoli mattutini integrali per le scuole, già vicini al sold out, previsti due serali venerdì 14 e sabato 15 febbraio con inizio alle 21 e la pomeridiana di domenica 16 febbraio alle 17.30. Ricco e prestigioso il cast. Lo spettacolare viaggio sul sentiero che attraversa i fantastici regni dell’ Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, si ripresenta al pubblico con un allestimento eccezionale che si avvale di proiezioni in 3D e di un suggestivo impianto scenografico, con ben 50 tecnici, 70 scenari mozzafiato e oltre 200 costumi di scena.
Saranno i Negrita ad avviare il cartellone musicale del festival “Fatti di musica 2020”. A giorni partirà infatti la XXXIV edizione del Festival del Miglior Live d’Autore nazionale e internazionale diretto e organizzato da Ruggero Pegna in Calabria, inserito dall’ Assessorato Regionale alla Cultura e al Turismo tra i “Grandi Festival Internazionali Storicizzati” per la “Valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria”. E va verso il tutto esaurito il concerto dei Negrita al Teatro Garden di Rende, che si terrà il 30 gennaio alle 21. Il concerto comprenderà tutti i grandi classici dei Negrita, da Mama Maè a Rotolando verso Sud, da Radio Conga a Gioia Infinita, fino agli ultimi successi contenuti nell’album Desert Yacht Club e nella raccolta “I ragazzi stanno bene 1994-2019”. Sarà un’autentica “fiesta, un party senza fine!”, affermano gli stessi Pau, Mac e Drigo, compenenti storici del gruppo. Intanto cresce l’attesa per l’ unica tappa per Calabria e Sicilia dello spettacolare tour mondiale di Mika, “Revelation Tour”, il megashow della celeberrima popstar libanese dell’otto febbraio alle 21 al Palacalafiore di Reggio Calabria. I cancelli saranno aperti alle ore 19, mentre alle 20.30 salirà sul palco Charlotte a fare da supporter, la ventunenne cantautrice britannica che ha dato al soul un tocco moderno già con il suo primo Ep “Nowhere to hide”. Imponente e spettacolare l’allestimento, con una scenografia faronica, lighjt design ed effetti straordinari. In scaletta tutti i suoi successi stellari, da “Grace Kelly”, “Lollipop”, “Relax, Take It Easy”, ai nuovissimi “Ice Cream”, Tiny Love”, “Sanremo”, “Tomorrow”, tratti dall’album “My name is Michael Holbrook”. ai vertici delle classifiche di tutto il mondo. Come in ogni tappa, Mika trasformerà il Palacalafiore in una polveriera di entusiasmo. Sarà anche l’ultima in Italia del lungo tour, che poi proseguirà in Olanda, Francia, Nuova Zelanda, Australia e, ancora, Giappone e Corea. In salita anche la vendita per We will rock you, l’eccezionale musical originale dei Queen e Ben Elton, il 12 febbraio al Teatro Rendano di Cosenza con le dinamiche e moderne coreografie di Gail Richardson, l’apparato scenografico di Colin Mayes e la regia di Michaela Berlini. Scaramouche sarà Martha Rossi, scelta e voluta da Brian May in persona. Galileo avrà i il volto e la voce di Luca Marconi, cantante, songwriter, musicista e attore. Nel cast la “Stella Luminosa” di Valentina Ferrari nel ruolo di Killer Queen con un nuovo look più aggressivo, Paolo Barillari nel ruolo del comandante Kashoggi, Claudio Zanelli poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante, la fenomenale Loredana Fadda nelle vesti di Oz e il “saggio” Massimiliano Colonna interprete di Pop. Dopo i sold out a Catanzaro e Reggio, sarà l’ultima occasione per assistere in Calabria al grandioso musical con tutti i grandi successi originali dei Queen suonati dal vivo. Verso il tutto esaurito anche le repliche mattutine dell’Opera Musical originale La Divina Commedia di Marco Frisina, dal 14 al 17 febbraio al Teatro Politeama di Catanzaro con la regia di Andrea Ortis, la voce narrante di Giancarlo Giannini, la sceneggiatura di Gianmario Pagano, le scenografie di Lara Carissimi e le coreografie di Massimiliano Volpini. Oltre ai due spettacoli mattutini integrali per le scuole, già vicini al sold out, previsti due serali venerdì 14 e sabato 15 febbraio con inizio alle 21 e la pomeridiana di domenica 16 febbraio alle 17.30. Ricco e prestigioso il cast. Lo spettacolare viaggio sul sentiero che attraversa i fantastici regni dell’ Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, si ripresenta al pubblico con un allestimento eccezionale che si avvale di proiezioni in 3D e di un suggestivo impianto scenografico, con ben 50 tecnici, 70 scenari mozzafiato e oltre 200 costumi di scena.
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tmnotizie · 5 years
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ANCONA – Dal primo gennaio parte la nuova stagione della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana dal titolo Sound Experience – Beethoven 250, dedicata al compositore tedesco per celebrare i 250 anni dalla sua nascita.
La FORM si presenta al nuovo anno con un progetto di comunicazione innovativo, basato su una campagna di arte fotografica che ha prodotto un concept book, i materiali promozionali e il nuovo sito istituzionale. Una veste nuova che abbraccia musica e territorio e che sintetizza la nostra comunità, circondata da bellezze paesaggistiche e artistiche. In questo armonioso scenario, la FORM è l’istituzione fondamentale per lo sviluppo e la diffusione della cultura musicale nel territorio regionale e rappresenta al meglio “la colonna sonora delle Marche”.
Come ha scritto Francesco Antonioni nel saggio contenuto all’interno del concept book, mostrato oggi al pubblico per la prima volta: “L’orchestra, quando funziona, è una metafora del mondo come dovrebbe essere: unità e polifonia, che accoglie in sé in maniera coerente e organica le consonanze e le dissonanze, gli unisoni e le divisioni, le tensioni e le convergenze e per tutti trova spazio e condizioni di coesistenza”.
Sessanta concerti nei teatri marchigiani che accompagnano il pubblico fino all’otto maggio. La stagione 2020 offre la possibilità di ascoltare i capolavori e alcune opere meno note, ma non per questo meno significative ed apprezzate, di uno dei massimi geni della storia della musica: Ludwig Van Beethoven.
La presentazione è avvenuta questa mattina al Ridotto del Teatro delle Muse di Ancona con il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, l’assessore alla Cultura di Ancona Paolo Marasca, il Presidente e il direttore artistico FORM, Carlo Pesaresi e Fabio Tiberi.
“Ho potuto apprezzare questo bellissimo progetto dell’Orchestra che porta con sé le Marche, i suoi luoghi e i suoi valori – afferma Ceriscioli – e se fossi il direttore di un teatro la chiamerei ad esibirsi perché rappresenta un portato di positività e una produzione di alta qualità”. Aggiunge Marasca: “La FORM apre la pista al nuovo progetto musicale della città di Ancona, qui alle Muse. Di questa scena musicale regionale, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana è soggetto principe”.
Dopo il tradizionale Concerto per il nuovo anno, si parte con Egmont, musiche di scena per la tragedia di Johann Wolfgang von Goethe, quindi la Quinta sinfonia diretta da Ezio Bosso, il Concerto per violino con Stefan Milenkovich, la Sinfonia n. 9 e l’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra.
Spicca sicuramente nella stagione il debutto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana al Musikverein di Vienna che vede l’ensemble impegnato in musiche italiane e di autori marchigiani, sotto la direzione di David Crescenzi e con la presenza di Lorenzo Di Bella al pianoforte: il programma si potrà apprezzare anche a Jesi per una gustosa anteprima.
Di spessore gli artisti che collaborano con la FORM: nel ciclo di apertura si esibiscono la giovane direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, Saverio Marconi come voce recitante e il soprano Angela Nisi. Seguono due giovani interpreti per il programma Anima Russa: Čajkovskij – Šostakovich, ovvero la violoncellista Miriam Prandi e il direttore Alessandro Bonato, tra i più interessanti della nuovissima generazione, vincitore del 3° premio assoluto alla The Nicolai Malko Competition for young conductors 2018.
Come anticipato, la Sinfonia n.5 di Beethoven vede la direzione di Ezio Bosso e la presenza nello stesso programma di Francesco Di Rosa, I° oboe dell’Orchestra di Santa Cecilia, mentre Hubert Soudant dirige la sinfonia n.3 di Mendelssohn  “Scozzese” con il violinista Jevgēnijs Čepoveckis (che torna a marzo per Nuovi talenti – Beethoven 250), vincitore del Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini” di Fermo. Milenkovich è protagonista di un doppio programma: quello su Beethoven e la ripresa del concerto Da Bach ai Queen proposto a Teramo e Roma.
Si conclude quest’anno il triennio dedicato a Mahler, con la Sinfonia n. 1 in re magg. “Il Titano” (trascrizione per orchestra da camera di Klaus Simon) diretta da Manlio Benzi; mentre Federico Mondelci, in veste di direttore e solista, affronta un interessante repertorio di musiche per il cinema – composte ad hoc o tratte da celebri capolavori classici e contemporanei – di Rota, Morricone, Händel, Ortolani (per un importante omaggio a questo musicista marchigiano) e Šostakovič.
Come sempre la FORM lavora con le realtà più interessanti del territorio italiano: la novità è la collaborazione con una prestigiosa istituzione come l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola. Si confermano quelle con l’Università Politecnica delle Marche, la Società Amici della Musica “Guido Michelli” di Ancona, il Macerata Opera Festival, la Rassegna di nuova Musica, l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, la Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, gli Amici della Musica di Montegranaro, l’Ente Concerti di Pesaro, l’Amat e la Società Filarmonica Ascolana.
L’impegno per i giovani e per i bambini si concretizza attraverso numerose azioni. In primis gli educational e i family concert con “Pierino e il lupo”, “Maggiore e minore: ma che modi sono?” e quindi con il Progetto MARCHE.NEXT.SOUND sostenuto e promosso dalla Regione Marche – Assessorato alla Cultura, rivolto alle nuove generazioni sia come esecutori, direttori e solisti, anche con l’avvio di nuove audizioni e concorsi per individuare talenti, sia come fruitori dei concerti.
La stagione è realizzata con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Marche e dei Soci Fondatori: Comuni di Ancona, Jesi, Macerata, Fermo, Fano, Fabriano.
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personal-reporter · 5 years
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In Valle d’Aosta dal 14 al 22 settembre la cultura è gratis
Per otto giorni l’ingresso alle mostre, ai castelli e ai siti archeologici è gratuito o a tariffa ridotta Torna il Piacere della cultura in Valle d’Aosta. L’Assessorato regionale alla cultura propone una nuova edizione dell’iniziativa Plaisirs de culture en Vallée d’Aoste. Dal 14 al 22 settembre sono in programma nella regione una serie di attività di promozione e valorizzazione del patrimonio e delle tradizioni culturali, in collaborazione con numerosi partner sul territorio (associazioni e fondazioni, organizzazioni della società civile e di volontariato, istituzioni culturali pubbliche e private, pubbliche amministrazioni, professionisti ed esperti del settore dei beni culturali). In questo periodo l’ingresso alle mostre, ai castelli e ai siti archeologici è gratuito oppure a tariffa ridotta. Inoltre sono organizzate visite accompagnate, conferenze e attività pratiche per famiglie. Si tratta di una settimana intensa che interessa tutta la regione, dimostrando quanto la ricchezza del patrimonio storico-artistico sia diffusa in maniera capillare sul territorio. Assessorato regionale Istruzione e Cultura 11100 Aosta (AO) Telefono: 0165.273436 E-mail: [email protected] sito internet: www.regione.vda.it Read the full article
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tempi-dispari · 7 years
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Teatro Palladium: la rassegna nazionale di teatro in carcere Destini Incrociati
Dal 15 al 17 novembre il Teatro Palladium ospiterà la quarta edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere “Destini incrociati” [progetto ministeriale “Destini incrociati” riconosciuto e finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo] e un convegno di studi per tracciare un bilancio sull’attività svolta negli ultimi anni e promuovere nuove prospettive per la scena penitenziaria italiana.  Tre giornate di spettacoli, conferenze, proiezioni, video e laboratori frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre, il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e il Ministero della Giustizia/Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il progetto, che si inserisce tra le attività che l’Ateneo Roma Tre porta avanti nell’ambito della “Terza Missione” e fa seguito al Festival “Made in Jail. Carcere & Cultura” (dicembre 2014), diretto da Valentina Venturini, docente di Storia del Teatro presso l’Università Roma Tre, è parte del Protocollo d’intesa su “teatro e carcere” tra l’Università degli Studi Roma Tre/Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, il Ministero della Giustizia/Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere L’intento è quello di creare, anche a partire dai luoghi in cui si svolgeranno gli eventi (il Teatro Palladium, l’Istituto Penitenziario di Rebibbia Femminile, la Biblioteca Hub Culturale Moby Dick della Regione Lazio, il DAMS dell’Università Roma Tre), un ponte tra il carcere e la società “esterna”; un ponte che, ci si augura, più che tracciare una strada, riveli l’altra immagine di questi universi: tanto diversi eppure così uguali quando la prospettiva dalla quale li si osserva è quella teatrale. «La diversità di queste esperienze rispetto al teatro istituzionalizzato – spiega il Presidente del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere Vito Minoia – non appare come una moda teatrale, ma come una condizione genetica che ci consente di delineare un ambito di lavoro teatrale, con una forte connotazione artistica e al tempo stesso educativa e inclusiva, una zona pratica della scena contemporanea ricca di implicazioni sociali e civili. Tra gli altri spicca il dato della sensibile diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere: si riduce dal 65 al 6%». In questa quarta edizione della rassegna, così come accaduto nelle precedenti (Firenze 2012, Pesaro 2015, Genova 2016), agli spettacoli, frutto di laboratori produttivi realizzati con detenuti, si alterneranno conferenze, mostre, dimostrazioni di lavoro. Verrà in questo modo restituito un panorama ampio delle nuove esperienze drammaturgiche sperimentate da registi e autori professionisti che da anni lavorano sul campo. Assisteremo a spettacoli nati dalle narrazioni e dalle biografie di detenuti, spesso direttamente coinvolti anche nel processo di scrittura e allestimento, come L’infanzia dell’alta sicurezza scritto e diretto da Mimmo Sorrentino: sul palcoscenico otto detenute della casa di reclusione femminile di Vigevano, condannate per reati associativi, mettono a nudo la loro esistenza e il loro dolore (15 novembre h.21). Saranno rappresentati spettacoli frutto della reinterpretazione di testi classici e di repertorio:  La favola bella con la regia di Grazia Isoardi  presentato dalla compagnia Voci Erranti, con i detenuti della casa di Reclusione di Saluzzo (17 novembre h.21); Amleta se lei è pazza allora sono pazza anch’io, rivisitazione al  femminile della celebre opera shakespeariana, in scena la compagnia Le donne del Muro Alto del carcere femminile di Rebibbia, diretta da Francesca Tricarico (16 novembre  h.10.30 presso la Casa circondariale femminile di Rebibbia, accesso limitato ad un numero di persone previa autorizzazione). Il 15 novembre sarà rappresentata  la pièce della compagnia # SineNOmine (con i detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto h.17) Sorveglianza Speciale 82/diciassettesimi AR con la regia di Giorgio Flamini, il 16 novembre assisteremo allo spettacolo Fortezza della compagnia AdDentro (con i detenuti dalla Casa di Reclusione di Civitavecchia, h. 18) regia di Ludovica Andò, il 17 novembre sarà in scena l’opera teatrale  Studio per un finale con la regia di Livia Gionfrida (realizzata della compagnia Metropopolare  con i detenuti della Casa circondariale di Prato h.17). La rassegna ospiterà inoltre, il 16 novembre alle h.20.30 Giovanna Marini, che presenta lo spettacolo-concerto Fogli volanti con il Coro Inni e Canti di Lotta della Scuola Popolare di musica di Testaccio diretto da Sandra Cotronei. Una storia d’Italia cantata e vista dalla parte di chi, dal basso, è stato protagonista di un percorso partecipativo e democratico. Le canzoni proposte sono infatti il frutto del recupero di brani della tradizione orale dell’ Italia operaia e contadina, dalla fine dell’Ottocento al Novecento inoltrato. «Le canzoni “viaggiano” e possono arrivare lontano… Passano di bocca in bocca, di cuore in cuore, e nel loro volo vivono tante altre vite dando origine ad altri racconti che diventano storie. E le storie fanno la storia…». Non mancherà una sezione interamente dedicata alla proiezione di video, selezionati e scelti dalla direzione artistica dell’intera Rassegna composta da Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà e Valentina Venturini. L’audiovisivo è uno strumento indispensabile per documentare le esperienze di teatro in carcere, in grado di restituire la ricchezza, l’articolazione e la diffusione ormai capillare di questo importante settore del teatro italiano, che ha evidenti ricadute sulla funzione di riabilitazione che il carcere deve istituzionalmente sviluppare. Parte integrante del progetto saranno i laboratori di accompagnamento alla visione degli spettacoli destinati ai detenuti e agli spettatori della Rassegna, curati da Agita (associazione nazionale e agenzia formativa) e quelli di critica teatrale per gli studenti universitari del DAMS/Dipartimento di Filosofia Comunicazione e Spettacolo, curati dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro con la collaborazione del Teatro di Roma. In conclusione della rassegna un convegno di studi e una conferenza. Il convegno, a cura dell’Università Roma Tre e del Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio, sarà dedicato al “futuro” del teatro in carcere (Dagli Stati generali alla riforma penitenziaria. Prospettive per il teatro in carcere. 17 novembre, h. 9.30); la conferenza, tenuta dal Prof. Franco Ruffini, accademico e storico del teatro, sarà invece una riflessione storico-scientifica sui rapporti tra teatro e carcere (Teatro e Carcere. Una contraddizione in termini. 17 novembre, h. 18.30).
Durante la rassegna il foyer del Teatro Palladium ospiterà la mostra Prigionie (in)visibili, il teatro di Samuel Beckett e il mondo contemporaneo, curata dallo studioso giapponese Yosuke Taki. Insieme a Eduardo De Filippo, Beckett è l’autore più rappresentato in carcere, sin dal periodo successivo alla seconda guerra mondiale, quando un prigioniero di un istituto  penitenziario tedesco tradusse e rappresentò il suo En attendant Godot. La mostra illustrerà alcune esperienze di messa in scena di opere di Beckett all’interno di prigioni, in Italia e all’estero. Saranno anche esposti materiali sulla carriera di Rick Cluchey, l’ex-ergastolano statunitense che ottenne la grazia per meriti artistici per le sue attività teatrali nel carcere di San Quentin e che, dopo il suo rilascio, recitò in diverse opere con la regia dello stesso Beckett. 
La Rassegna si colloca nell’ambito del Progetto Nazionale di Teatro in Carcere DESTINI INCROCIATI con il contributo del Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale Spettacolo, ai sensi dell’articolo 43, Promozione/Progetti di inclusione sociale. È promossa in Rete da 22 organismi aderenti al Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere, avendo come soggetto capofila l’Associazione Teatro Aenigma. DESTINI INCROCIATI si svolge in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre, con il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, con la partecipazione del Garante nazionale dei Diritti delle persone detenute o private della libertà personale e del Garante dei Diritti dei detenuti, Consiglio Regionale del Lazio e con il patrocinio del Comune di Roma, Assessorato alla Crescita culturale
Info: www.teatrocarcere.it  https:/www.facebook.com/ProgettoeRassegnaAnnualediTeatroinCarcere/?fref=ts Ufficio stampa Rassegna Destini Incrociati: Valeria Buffoni +39 347 4871566 – [email protected]
Teatro Palladium – Università Roma Tre Sito ufficiale: http://teatropalladium.uniroma3.it/ Pagina FB: https://www.facebook.com/search/top/?q=teatro%20palladium
Organizzazione e promozione Teatro Palladium: Music Theatre International Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni +39 06 3225044 – +39 328 4112014 – [email protected]
  SCARICA COMUNICATO STAMPA E FOTO  DI SEGUITO: https://drive.google.com/open?id=0B7xlDP3S1TH8UmlFOTU1V1UyclE
CARTELLA STAMPA DELLA STAGIONE SCARICABILE AL LINK: https://drive.google.com/open?id=0B7xlDP3S1TH8aGY0aXY2MERFbGc
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DESTINI INCROCIATI – IV Rassegna Nazionale Teatro in Carcere
Roma 15-17 novembre 2017
IL PROGRAMMA 
Mercoledì 15 novembre
15.00-16.00  Foyer Teatro Palladium APERTURA UFFICIALE della rassegna alla presenza delle autorità 
16.00-17.00  Foyer Teatro Palladium PRIGIONIE (IN)VISIBILI IL TEATRO DI SAMUEL BECKETT  E IL MONDO CONTEMPORANEO Inaugurazione della mostra a cura di Yosuke Taki
17.00-18.00   Teatro Palladium SORVEGLIANZA SPECIALE 82/DICIASSETTESIMI AR spettacolo della Compagnia #SIneNOmine regia di Giorgio Flamini  Casa di Reclusione di Spoleto
18.30-19.30   Moby Dick Biblioteca Hub Culturale  LABORATORIO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA  VISIONE DEGLI SPETTACOLI DELLA GIORNATA a cura di Ivana Conte, Paolo Gaspari, Loredana Perissinotto  e Fabrizio Cassanelli per AGITA-Associazione Nazionale per la Ricerca  e la Promozione della Cultura Teatrale nella Scuola e nel Sociale
18.30-19.30 ▶ DAMS Università Roma Tre, Aula A6 RASSEGNA VIDEO prima sessione
21.00-22.00   Teatro Palladium L’INFANZIA DELL’ALTA SICUREZZA spettacolo della Compagnia TeatroIncontro regia di Mimmo Sorrentino  Casa di Reclusione femminile di Vigevano
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Giovedì 16 novembre
10.30   Casa Circondariale Femminile di Rebibbia AMLETA spettacolo della Compagnia Le donne del Muro Alto regia di Francesca Tricarico  Casa Circondariale Femminile di Rebibbia
14.00-16.30  DAMS-Università Roma Tre, Aula A6 RASSEGNA VIDEO seconda sessione
15.45-16.45  Moby Dick Biblioteca Hub Culturale LABORATORIO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA VISIONE DEGLI SPETTACOLI DELLA GIORNATA  a cura di Ivana Conte, Paolo Gaspari, Loredana Perissinotto  e Fabrizio Cassanelli per AGITA-Associazione Nazionale per la Ricerca  e la Promozione della Cultura Teatrale nella Scuola e nel Sociale
16.45-17.45 ▶ Moby Dick Biblioteca Hub Culturale Presentazioni editoriali  CERCARE, CARCERE ANAGRAMMA DI Rivista semestrale (Edizioni Nuove Catarsi)  partecipano all’incontro Valeria Ottolenghi per la direzione artistica di Destini Incrociati e Giulio Baffi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Saranno segnalate altre pubblicazioni.
18.00-19.00  Teatro Palladium FORTEZZA spettacolo della Compagnia AdDentro  Associazione Sangue Giusto regia di Ludovica Andò  Casa di Reclusione di Civitavecchia
20.30-21.30  Teatro Palladium FOGLI VOLANTI spettacolo con  Giovanna Marini e il coro Inni e Canti di  Lotta della Scuola Popolare di Musica di Testaccio,  diretto da Sandra Cotronei
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Venerdì 17 novembre 
9.30-12.30  DAMS-Università Roma Tre, Aula A6 DAGLI STATI GENERALI ALLA RIFORMA PENITENZIARIA.  PROSPETTIVE PER IL TEATRO IN CARCERE. Convegno a cura del DAMS-Università Roma Tre e del Garante  dei Diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della  libertà personale – Consiglio Regionale del Lazio Sottoscrizione dell’Appendice operativa del Protocollo d’Intesa su Teatro e Carcere tra Ministero di Giustizia / Dipartimento dell’Amministrazione  Penitenziaria e Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità,  Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere e Università Roma Tre
14.15-16.30 ▶ DAMS-Università Roma Tre, Aula A6 RASSEGNA VIDEO terza sessione
15.45-16.45  Galleria Teatro Palladium LABORATORIO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA VISIONE DEGLI SPETTACOLI DELLA GIORNATA  a cura di Ivana Conte, Paolo Gaspari, Loredana Perissinotto  e Fabrizio Cassanelli per AGITA-Associazione Nazionale per la Ricerca  e la Promozione della Cultura Teatrale nella Scuola e nel Sociale
17.00-18.00 Teatro Palladium STUDIO PER UN FINALE spettacolo della Compagnia Metropopolare regia di Livia Gionfrida  Casa Circondariale di Prato
18.30-19.30 ▶ Moby Dick Biblioteca Hub Culturale TEATRO E CARCERE. UNA CONTRADDIZIONE IN TERMINI FRANCO RUFFINI accademico, storico del teatro 
21.00-22.00  Teatro Palladium LA FAVOLA BELLA spettacolo della Compagnia Voci Erranti regia di Grazia Isoardi  Casa di Reclusione di Saluzzo
I luoghi della rassegna: Teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano 8 Roma DAMS dell’Università Roma Tre, via Ostiense 139 Roma (a 800m dal teatro Palladium) Moby Dick Biblioteca Hub Culturale, via Edgardo Ferrati 3 Roma (a 50 m dal Teatro Palladium) Casa Circondariale femminile di Rebibbia, via Bartolo Longo 92, Roma
Direzione generale Vito Minoia Direzione artistica Ivana Conte, Vito Minoia, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Valentina Venturini Direzione organizzativa e Comunicazione Antonio Cioffi e Elisa Candelaresi Ufficio stampa Valeria Buffoni Coordinamento tecnico Francesca Zerilli Documentazione fotografica Fabio Galli Riprese video Maria Celeste Taliani Contatti con gli Enti pubblici Ludovica Andò / Compagnia Sangue Giusto.
Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere – Via Peschiera 30 – 61030 Cartoceto PU
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lamilanomagazine · 10 months
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Messina, al via la terza edizione del Festival dei Circoli del Cinema dal 23 al 26 novembre al Cinema Lux.
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Messina, al via la terza edizione del Festival dei Circoli del Cinema dal 23 al 26 novembre al Cinema Lux. Al via la terza edizione del Festival dei Circoli del Cinema in programma dal 23 al 26 novembre al Cinema Lux di Messina. Dedicata al tema del contrasto alla violenza di genere e in particolare alla memoria di Omayma Benghaloum, la manifestazione ospiterà una mostra di manifesti e storyboard dal titolo “Generazione Mai Più”, realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Basile, e la prima proiezione cittadina del cortometraggio “Omayma”, prodotto dall’Associazione Arknoah per la regia di Fabio Schifilliti (in programma sabato 25 novembre dalle ore 18.00, in replica alle 19.30 e alle 20.30). All’interno del contenitore festivaliero anche un momento di approfondimento e ricerca, il Congresso regionale FICC Sicilia, cui parteciperanno tutti i cinecircoli siciliani che fanno parte della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema. In particolare, il Congresso sarà dedicato a nuove prospettive di Media Education e alle opportunità offerte dal Piano Nazionale del Cinema per la Scuola. Tra gli altri eventi, si segnalano venerdì 24 novembre alle ore 18.00 la presentazione dei volumi “Caspèta!” di Nino Genovese, “Il Cinematografo visto dall’Etna” di Mario Patané (rispettivamente seguiti dalle proiezioni di “C’era una volta Angelo Musco” e di “La montagne infidèle” di Jean Epstein) e “Popcorn e patatine” di Renato Scatà (sabato 25 novembre alle 16.00). L' evento di chiusura di domenica 26 novembre in programma alle 16.30, sarà caratterizzato dalla proiezione – sempre in anteprima cittadina – del cortometraggio dell’epoca del cinema muto “L’occhio di Shiva”, ritrovato e restaurato dalla Cineteca dello Stretto. Questa iniziativa, che ha la direzione artistica di Nino Genovese, è promossa dal Cineforum Orione, dalla Federazione Italiana Circoli Del Cinema, dalla International Federation Of Film Societies e da Ficc – Sicilia. E’ realizzata con il sostegno della Regione Sicilia – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e Assessorato Beni Culturali, MIC – Direzione Generale Cinema, EUROPA CINEMAS, in collaborazione con Centro Studi Cinematografici, Il Cineclub dei Piccoli, Versi di Luce e Tempostretto. IL PROGRAMMA Giovedì 23 Novembre 16.30 – 18.30 – 20.30 “Il mio amico Massimo”, di Alessandro Bencivenga. In abbinamento il cortometraggio vincitore del Cineclub dei Piccoli 2023 “Caramelle”. Venerdì 24 Novembre 9.00 Inaugurazione mostra “Generazione Mai Più” 18.00 Presentazione volumi “Caspèta!” e “Il Cinematografo visto dall’Etna”. A seguire proiezioni “C’era una volta Angelo Musco” e “La montagne infidèle” (ingresso libero) 25-26 Novembre Congresso Regionale e Corso di autoformazione residenziale FICC SICILIA Sabato 25 novembre 16.00 Presentazione volume “Popcorn e patatine” di Renato Scatà (ingresso libero) 18.00 Anteprima cittadina cortometraggio “Omayma” di Fabio Schifilliti. In replica alle 19.30 e alle 20.30 (ingresso ad inviti per la prima proiezione, libero per le successive) Domenica 26 novembre 16.30 Anteprima cittadina cortometraggio “L’occhio di Shiva” (1926, dei Fratelli Mantovani, R. Gardenghi, 12’). Restauro a cura della Cineteca dello Stretto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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salentipico-blog · 7 years
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Riparte STRADE MAESTRE 2017-2018, la stagione teatrale promossa da Koreja realizzata con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Puglia Assessorato Industria Turistica e Culturale – FSC Fondo per la Coesione 2014-2020, Piiil Cultura in Puglia; Partner Provincia di Lecce, Istituto di Culture Mediterranee, Comune di Lecce e Distretto Produttivo Puglia Creativa. E con il contributo di Adisu Puglia e Candido Vini.
PRIMA REGIONALE per FRAME il nuovo lavoro di Koreja con la regia di Alessandro Serra, ispirato all’universo pittorico di Edward Hopper.
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A sostegno di una politica culturale sul territorio, Koreja quest’anno scommette su una tenitura più lunga degli spettacoli: FRAME, che ha debuttato lo scorso giugno nell’ambito del Napoli Teatro Festival sarà in scena da giovedì 9 a sabato 11 novembre 2017 alle ore 20.45 e domenica 12 novembre 2017 alle ore 18:30
Lo spettacolo è una finestra, una vetrina di un bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta, il finestrino di un treno. Figure sempre ai margini di una soglia in cerca di luce. Mentre fuori la vita, ferma, incombe.
[…] Ogni sua opera – sostiene il regista – è stata trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole. Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa. Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni. Opere straordinarie compiute attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale.
Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. In un soffio si rappresenta la verità interiore. C’è un dentro e c’è un fuori che osserva ma non vi è alcun intento voyeuristico, nessuna perversione. Una castità e un pudore che si sprigionano quando si è riconciliati, calmi, scaldati dal sole. Quando la frattura interiore è già avvenuta in noi e tutto scorre senza rimpianti, lasciando che la vita che ci resta abbia il suo giusto decorso. Nessun evento sensazionale. Semplicemente un attimo in cui tutto cambia, senza clamore […]
progetto e ideazione Alessandro Serra con Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro Regia, scene, costumi e luci Alessandro Serra Realizzazione scene Mario Daniele Collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini Un ringraziamento ad Anna Chiara Ingrosso Tecnici Mario Daniele, Alessandro Cardinale Organizzazione e tournée Laura Scorrano, Georgia Tramacere Co-produzione Compagnia Teatropersona
Come di consueto, dopo lo spettacolo, il regista e gli attori incontreranno il pubblico per raccontare e discutere su quanto visto.
E come Hopper racconta il suo quotidiano così gli studenti selezionati dalla Scuola di Decorazione e da quella di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Lecce espongono le opere che riguardano il loro tempo utilizzando vari materiali anche inusuali. Le dieci opere che sono in mostra nel Foyer del Teatro Koreja “raccontano” le varie soluzioni dell’Arte con vestiti, tele, sculture. I Professori G. Lisi, F. Contini, e L. Ghionna, hanno selezionato dieci opere inerenti alla tematica proposta. Ad esporre i giovani artisti Chrys Christodoulou, Francesca Cucurachi, Delia De Florio, Cristina Frisullo, Federica Gatto, Simona Anna Gentile, Cristina Panarese, Lorenzo Sparascio, Raha Vismeh, Zhai Weiling, Sara Za. Ingresso libero
Riprendono gli appuntamenti di Palchetti Laterali, progetto di formazione del pubblico e diffusione di cultura, storia e letteratura teatrale promosso dal Corso di Laurea in Lettere dell’Università del Salento. Sabato 11 novembre, alle ore 10.30 presso il Padiglione Chirico del Monastero degli Olivetani, Il professore Nicola Savarese docente di Storia del Teatro presso gli Atenei di Roma “La Sapienza”, Bologna, Lecce, Paris “Sorbonne”, Kyoto e Montreal, nonché membro fondatore dell’ “International School of Theatre Anthropology”, e il regista Alessandro Serra coordinati dalla prof.ssa Daniela Castaldo, incontreranno gli studenti e quanti vorranno intervenire. Ingresso libero
INFO: Cantieri Teatrali Koreja, via Guido Dorso, 70 tel. 0832-242000 / 240752 Le promozioni NON sono cumulabili. http://www.teatrokoreja.it
Riparte Strade Maestre con 4 giornate fra teatro, arte e cultura. Al via con Frame Riparte STRADE MAESTRE 2017-2018, la stagione teatrale promossa da Koreja realizzata con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Puglia Assessorato Industria Turistica e Culturale – FSC Fondo per la Coesione 2014-2020, Piiil Cultura in Puglia; Partner Provincia di Lecce, Istituto di Culture Mediterranee, Comune di Lecce e Distretto Produttivo Puglia Creativa.
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giuseppetripodi · 7 years
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Taormina e dintorni 
E’ assolutamente vero che Taormina è uno dei luoghi più belli del mondo. L’avrò visitata centinaia di volte e non mi ha mai deluso. Una passeggiata da Porta Catania a Porta Messina in mezzo ai tanti turisti e poi giù con la funivia fino alla costa per fare un tuffo nelle acque cristalline che circondano Isola Bella.
Appena arrivati in centro si viene subito rapiti dal profumo del pesce cucinato ad arte che si sente avvicinandosi ai ristoranti, e, anche se hai già pranzato, ti viene ugualmente la voglia di rimetterti a tavola. Ho cercato di impegnare la mente concentrandomi a fotografare le viuzze, i turisti e alcuni ragazzi che all’improvviso si sono messi a ballare la break dance.
Ho resistito al fritto misto ma non al gelato e nei pressi della Piazza IX Aprile mi sono fermato a guardare il ballo di questi scatenati ragazzi gustando un’ottima brioche.
Taormina è un luogo ricco di colori e il cielo, sempre azzurro, è il tocco magico che la rende unica.
Le piccole vie, addobbate con coloratissimi vasi e altri oggetti di ceramica, sono una goduria per gli occhi e c’è sempre qualcuno (compreso il sottoscritto) che si ferma a fare qualche fotografia.
Guy de Maupassant scriveva “Se qualcuno dovesse passare un solo giorno in Sicilia e chiedesse: “Cosa bisogna vedere?” risponderei senza esitazione: “Taormina” e come si fa a contraddirlo… bastano solo le bellezze paesaggistiche per essere totalmente rapito dalla straordinarietà di questo luogo.
  Un patrimonio artistico, storico e culturale invidiabile, una “verdissima” Villa Comunale, un imponente Teatro Greco-Romano e un antichissimo Duomo (del III sec. a.C.) sono solo alcune delle bellezze che si possono ammirare nel comune siciliano.
Una città con una grande storia che merita di essere visitata e non solo nel periodo estivo. Il clima infatti è sempre piacevole, tipico mediterraneo, mai troppo caldo in estate né troppo freddo in inverno.
Luoghi d’interesse (Wiki)
Piazza della Cattedrale
Duomo di Taormina, XII secolo d.C.
Chiesa Anglicana di San Giorgio (Taormina)
Chiesa del Varò, sec. XVIII-XIX
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, sec. XVII
Chiesa di Santa Domenica, sec. XVII
Chiesa di San Pancrazio, sec. VI-IX?
Chiesa di San Pietro e Paolo, sec. XVIII
Chiesa Madonna della Rocca, 1640 ca.
Cappella della Madonna delle Grazie, 1850
Chiesa del Convento di Sant’Antonio da Padova (originariamente Santa Caterina d’Alessandria), sec. XVI
Chiesa di Sant’Antonio Abate, 1330
Chiesa di Sant’Agata e convento dell’Ordine dei predicatori di San Domenico, odierne strutture ricettive note semplicemente con l’appellativo di San Domenico. 1374 fondazione dell’istituzione.
Teatro greco-romano.
Teatro antico di Taormina
Domus San Pancrazio, I secolo a.C.
Le Naumachie, I secolo a.C.
Odeon, I secolo a.C.
Castello di Monte Tauro, X secolo d.C.
Palazzo Corvaja
Palazzo Duchi di Santo Stefano
La Villa Comunale
Casa Cuseni (uno dei più importanti esempi di Arts and Crafts fuori dal Regno Unito).
Isola Bella
Stazione ferroviaria Taormina-Giardini
Badia vecchia
Chiesa di Sant’Agostino sede della biblioteca comunale
La Villa Trevelyan Cacciola (ora giardini pubblici)
Isola Bella
Bella è bella, basta guardarla. Con una posizione dominante sulla costa di Taormina, l’Isola è sicuramente un luogo da visitare. Tanti turisti affollano le spiagge di Taormina facendo avanti/indietro da questa meravigliosa “perla del Mediterraneo“.
Al di là della bellezza in sé o della particolarità dell’isola/penisola (a secondo dell’alta/bassa marea) è la sua storia che mi affascina. Pensare di vivere in un posto del genere mi sembrerebbe molto strano eppure tanta gente è passata per quelle stanze. Tra i proprietari: Ferdinando I di Borbone; Pancrazio Ciprioti; Florence Trevelyan; i fratelli Leone ed Emilio Bosurgi e adesso di Assessorato dei beni culturali.
La Regione Siciliana, su sollecitazione del Comune di Taormina, l’Assessorato regionale dei beni culturali dichiarò l’isola Bella un monumento d’interesse storico artistico di particolare pregio in quanto «esempio isolato di unicum come valore naturalistico, storico e culturale», sottoponendola a vincoli di tutela.
Nel 1998 fu istituita riserva naturale, gestita dal WWF, poi dalla Provincia di Messina e di recente passata in gestione al CUTGANA, centro di tutela ambientale dell’Università di Catania.
Nel 2006 Isola Bella assieme a Taormina sono state iscritte nella Tentative List UNESCO per avere il riconoscimento di sito Patrimonio dell’Umanità
Giardini Naxos
Monumenti e luoghi d’interesse 
(Wiki)
Nike di Kalkis: rappresenta il simbolo di Giardini Naxos e del gemellaggio con Chalkis (1966);
Chiesa madre: S.Maria Raccomandata;
Statua di Teocles il fondatore di Naxos;
Parco archeologico di Naxos;
Castello di Schisò: ovvero una fortificazione militare sorta nel medioevo.
Chiesa S.Maria Immacolata;
Chiesa San Pancrazio;
Porta di Naxos; rappresenta il simbolo del gemellaggio con le Cicladi (2000);
Il tempio olimpico di Giardini Naxos;
Parco Apollo Archageta;
Città Arcaica;
Città del V secolo;
Monumento ai caduti della prima guerra mondiale, realizzato nel 1923 dallo scultore Anacleto Brunetto
Luoghi di culto
Chiesa Madre di Santa Maria Raccomadata
Chiesa Santa Maria Immacolata
Chiesa San Pancrazio
Chiesa Sant’Antonino
Eventi religiosi
Festa della Madonna: S.Maria Raccomandata. Patrona della città di Giardini Naxos
Festa di San Giovanni Battista. Patrono dei quartieri: San Giovanni e Mastrociccio
Festa di San Pancrazio di Taormina. Patrono dei quartieri: San Pancrazio, Recanati Mareprovvido e Schisò
Festa di Sant’Antonio da Padova. Patrono del quartiere Ortogrande
Festa della Madonna del Carmelo. Patrona dei quartieri Calcarone e Bruderi
Festa della Madonna: S.Maria Immacolata
Processioni del Bambinello
Processioni delle varette ” Venerdì Santo”
Taormina Taormina e dintorni  E' assolutamente vero che Taormina è uno dei luoghi più belli del mondo. L'avrò visitata centinaia di volte e non mi ha mai deluso.
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lamilanomagazine · 10 months
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Presentata al Museo Regionale di Messina l’esposizione permanente “1908 CittàMuseoCittà”
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Presentata al Museo Regionale di Messina l’esposizione permanente “1908 CittàMuseoCittà” Presentata al Museo Regionale di Messina l’esposizione permanente “1908 CittàMuseoCittà” dedicata al terremoto che cambiò il volto alla Città dello Stretto. Apertura al pubblico il 28 novembre Gli Assessori Regionali Scarpinato e Amata, l’on. Antonio De Luca e il Direttore del Museo Micali hanno illustrato i dettagli di questo progetto. E’ stato annunciato che l’Assessorato ai BB.CC. e I.S. ha iniziato l’iter per intitolare il Museo di Messina a Maria Accascina. 18 novembre - E’ stata presentata ufficialmente al Museo Regionale Accascina di Messina la mostra permanente “1908 CittàMuseoCittà” che sarà aperta al pubblico da martedì 28 novembre. Per questa esposizione, che si svilupperà su una superficie di 1000 metri quadrati, saranno utilizzati gli spazi dell’ex sede del Museo Nazionale (ex Filanda Mellinghoff). Verranno esposti numerosi reperti recuperati dopo il sisma e le nuove tecnologie avranno un ruolo determinante, vista la presenza di una sala immersiva e della realtà virtuale aumentata. L’incontro è stato aperto da Orazio Micali, Direttore del Museo Regionale, che ha annunciato: “Questa sarà una mostra di reperti in cui si potrà toccare e abbracciare la storia di questa città attraverso gli elementi architettonici e artistici, ma è anche una mostra che permetterà al visitatore di entrare dentro la città che non è più. Una città ricostruita dal vero e, all’interno di questa, potersi muoversi e conoscerla attraverso la realtà aumentata. Si potrà anche vivere l’evento sismico e vivere il passaggio fra il ‘prima’ e il ‘dopo’ il tragico terremoto. Un modo del tutto nuovo e particolarmente emozionante per rendersi conto cosa questo evento ci ha sottratto fisicamente, oltre a quello che di immateriale ci ha strappato”. L’Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato ha dichiarato: “Oggi è un giorno importante perché abbiamo dimostrato come, unendo le forze e senza colore politico, si possono realizzare cose importanti. La mostra che sarà inaugurata il 28 novembre è un chiaro esempio. Un percorso sinergico che ha dato vita a una esposizione che ha una parte fisica e una virtuale, per far conoscere a tutti come fosse davvero Messina prima del terremoto. Colgo l’occasione per annunciare che, nel mio Assessorato, è iniziato l’iter per intitolare questo Museo a Maria Accascina. Lei è stata una delle prime donne direttrici di museo e fu a capo proprio di quello di Messina dal 1949 al 1963”. L’On. Antonio De Luca ha ripercorso l’iter travagliato della sua legge che ha istituito la giornata regionale del terremoto di Messina e che ha permesso di finanziare questo allestimento con 300 mila euro stanziati su proposta dello stesso De Luca in finanziaria, aggiungendo: “Ricordo che, quando nel 2008 ci fu il centenario, Messina sprecò una grande occasione e non creò alcun circuito economico. Sembrava come se la città non volesse fare pace con la sua storia. Questa è una mostra che non ha solo finalità turistiche, ma anche e soprattutto scopi sociali e identitari. Sono orgoglioso di aver portato a termine questo percorso che nessuno mai aveva intrapreso in tutti questi anni e, un ringraziamento speciale, va al Direttore Micali che è stato capace di realizzare questo progetto. Il mio desiderio è quello di coinvolgere le varie Istituzioni per creare un circuito virtuoso affinché si sviluppino iniziative per creare cultura, momenti di approfondimento, spettacolo e economia”. L’Assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, On. Elvira Amata ha evidenziato come “La politica ha il dovere di unirsi per fare atterrare sui territori azioni concrete e quello di oggi è un esempio di come si può ben operare. È certamente un momento importante per la città di Messina, per tutti i messinesi e per i nostri giovani. La nostra storia purtroppo è stata cancellata in poche ore da un terribile sisma dove hanno perso la vita migliaia di messinesi. Con l’allestimento di questa mostra permanente, grazie ai reperti che sono stati messi in salvo e alla sala immersiva, vogliamo raccontare la storia della nostra città ante 1908 non solo in segno del ricordo e della conservazione della memoria, ma soprattutto per avere coscienza della nostra identità. Sono certa che avremo delle forti emozioni. Aggiungo che tutto ciò ha una forte valenza anche come attrattore turistico e sono certa che tanti viaggiatori si fermeranno a Messina per la curiosità di visitare la mostra. È nostro dovere quello di creare sempre più momenti come questo, nei quali la politica insieme a tutti i portatori d’interesse, primi fra tutti i cittadini, unisce le forze per dare risposte concrete alla città”. La mostra “1908 CittàMuseoCittà” è realizzata in collaborazione con Capitale Cultura, una delle società più attive nel settore della realtà aumentata, delle ricostruzioni in 3D e delle visite immersive. Gli allestimenti sono curati da Floridia Allestimenti, gli impianti elettrici e speciali sono di Gaetano Previti e la promozione dell’evento è affidata allo studio creativo Sincromie.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 10 months
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Verona: capofila di una riflessione tra esperti, in Gran Guardia strategie gestionali dei Musei a confronto
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Verona: capofila di una riflessione tra esperti, in Gran Guardia strategie gestionali dei Musei a confronto. A Verona il 22 e il 23 novembre 2023 si terrà un convegno nazionale per discutere sulle principali evoluzioni della gestione dei musei locali. A circa 60 anni di distanza dall'emanazione della normativa sui musei "non statali", in un contesto radicalmente mutato, i protagonisti della gestione museale a livello locale in tutta Italia si ritrovano per analizzare le principali sfide da affrontare per rilanciare il sistema dei musei civici italiani. Interessati tutti gli attori nazionali, regionali e locali, professionisti museali, esperti e addetti ai lavori, che si confronteranno su problematiche e possibili soluzioni da intraprendere. Verona torna al centro del dibattito museale nazionale. Qual è lo stato di salute gestionale dei musei degli enti locali? E, soprattutto, qual è la visione nazionale, regionale e locale per il loro rilancio, crescita qualitativa ed evoluzione? Il convegno nazionale su "La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo" è organizzato dai Musei Civici di Verona, uno dei poli museali fra i più ampi e antichi d'Italia, che hanno ideato e progettato il programma delle giornate di mercoledì 22 e giovedì 23 novembre 2023, nella Sala Convegni della Gran Guardia a Verona, insieme a ICOM Italia, alla Direzione Beni, Attività culturali e Sport della Regione del Veneto e alla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, con il contributo di ANMLI, di ANCI e di numerosi professionisti museali ed altri esperti coinvolti nell'iniziativa. Responsabili di Musei civici, istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e un più vasto bacino di esperti e portatori di interesse, si sono dati tutti appuntamento a Verona, per riflettere sull'evoluzione delle strutture museali civiche e dei modelli di gestione a circa 60 anni dalla ripartizione operata nel Decreto Ministeriale del 1965 sulla base della Legge 1080 del 1960 sulle Norme concernenti i musei non statali ma soprattutto per avviare un primo costruttivo dialogo sul futuro dei Musei civici di tutta Italia, con strategie e progettazioni nuove e condivise, in grado di rispondere alle sfide innovative della società contemporanea e di generare un complessivo rilancio del settore. Ai musei, investiti di funzioni sempre più ampie e incisive sul territorio, viene richiesto, infatti di assicurare un'offerta elevata dal punto di vista culturale ed efficace sul piano sociale ed economico, in sintonia con gli standard proposti per l'accreditamento nel Sistema Museale Nazionale e con le aspettative dei cittadini e dei turisti. Finalità che richiedono competenza e consapevolezza degli obiettivi e delle compatibilità economiche, tecniche e operative per raggiungerli. Il convegno è promosso da Comune di Verona - Assessorato alla Cultura e Musei Civici di Verona, Regione del Veneto - Assessorato alla Cultura, ICOM Italia (International Council of Museums) Italia, con la collaborazione di Ministero della Cultura, Direzione generale Musei. Ha il patrocinio di ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani e di ANMLI - Associazione Nazionale Musei Locali Italiani e gode del sostegno degli Amici dei Civici Musei di Verona. L'evento è stato presentato oggi a Verona, in sala Arazzi del Comune, dall'assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice dei Musei civici Francesca Rossi. In collegamento il presidente ICOM-Italia Michele Lanzinger, Vincenzo Santoro dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI e Anna Maria Montaldo dell'Associazione Nazionale Musei Locali Italiani. In sala i vice presidente degli Amici dei Civici Musei di Verona Giovanni Colombo. "Un appuntamento che porta la città di Verona alla ribalta della scena museale nazionale - sottolinea l'Assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Per due giorni si rifletterà sulle prospettive di sviluppo ma anche sulle criticità che la gestione di musei di enti locali comporta. Si tratta di un vero e proprio simposio di esperti, che vede la partecipazione della Direzione generale dei Musei del Ministero della Cultura, con interventi di esponenti ministeriali e delle direzioni regionali venete, docenti universitari di diritto amministrativo e autorevoli esponenti del comparto museale italiano. Un'occasione di confronto preziosa, essenziale per fare il punto su istituzioni che hanno una responsabilità anzitutto di presidio e poi di conservazione a livello locale del patrimonio culturale materiale oltre che il compito di valorizzare i rapporti, ciascuno con il proprio territorio e la propria comunità locale. In Italia, di fatto, non esiste un grande museo centrale di Stato, come può nei Paesi che hanno avuto unitarietà (il Louvre in Francia o il British Museum nel Regno Unito). In Italia si contano una ventina di celeberrimi musei statali accanto ad una pluralità di musei locali che nei diversi territori hanno il compito di cura e di valorizzazione di questo immenso, diffuso e unico patrimonio storico, artistico e culturale che sta in tutto il nostro Paese. E' nostro compito interrogarci sulla validità gestionale di tale assetto". "La nuova definizione di museo di ICOM (2022) ha esteso a nuove responsabilità il ruolo dei musei nella società contemporanea. Accessibilità, inclusione, diversità, sostenibilità, etica e partecipazione delle comunità sono valori chiave ineludibili per i musei di oggi e di domani - spiega la Direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi -. I musei veronesi, che rappresentano uno dei sistemi museali più longevi e variegati d'Italia, rientrando nel 16% dei musei italiani fondati prima del 1960, sono ben consapevoli del profondo cambiamento in atto. In anni recenti sono stati riorganizzati in una struttura unificata che opera intensamente attivando reti di cooperazione ed è orientata verso un'autonomia gestionale secondo le 'Linee programmatiche dell'Amministrazione comunale' allineate agli indirizzi della riforma dei musei statali ad autonomia speciale e alle indicazioni della nuova la Legge per la Cultura, n.17 del 2019 della Regione del Veneto, che è molto esplicita al riguardo. Avvertiamo quindi la necessità di rafforzare sempre più i rapporti di collaborazione tra professionisti museali e portatori di interesse e di creare occasioni di incontro per condividere buone pratiche e riflessioni sui modelli di gestione adatti al nostro tempo e alle diverse comunità di riferimento. Queste finalità di fondo hanno animato l'impegno per realizzare questo grande simposio nazionale". "Innanzitutto le mie congratulazioni all'Amministrazione della Città di Verona e alla Direttrice Francesca Rossi per aver voluto fortemente organizzare questo convegno. A mio avviso il ruolo dei musei di enti locali è una componente fondamentale di quella spina dorsale della cultura in Italia che ci porta a riflettere sui temi della conservazione ma che ci impegna anche fortemente a guardare al futuro. I musei civici hanno reinterpretato la loro missione: da luogo di conservazione ed esposizione a luogo di relazione con le comunità di riferimento. Ecco perché la dimensione civica dei musei sta assumendo un'importanza sempre maggiore, perché sono partner di tante iniziative e stabiliscono un rapporto bidirezionale con i cittadini. Il compito dei musei non è più dunque raccontare qualcosa a qualcuno che non sa, ma di essere luoghi dove riflettere sul futuro, spazi della contemporaneità socialmente rilevanti e utili per le nostre comunità. Inoltre, ci sono dei grandi trend legati alla dimensione europea del Green New Deal per cui è necessario prestare attenzione anche alla dimensione della digitalizzazione. Questo è un momento molto importante e il convegno ci aiuterà ad analizzare questi passaggi, in cui noi siamo soggetti che operano eticamente in modo professionale, ma con la partecipazione della comunità, per offrire esperienze diversificate" afferma Michele Lanzinger, Presidente ICOM-Italia. Tra i punti cruciali in discussione al convegno, lo status giuridico e la missione, i livelli di autonomia dei musei all'interno dell'ente locale, le forme di governance e di partenariato, le reti e i sistemi locali e territoriali, i contratti, la collaborazione col Terzo Settore, le professionalità e gli strumenti che possano garantire lo studio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, la piena accessibilità, la condivisione di conoscenze, il piacere e il benessere dei visitatori, nel rispetto delle diverse identità e sensibilità, promuovendo quel ruolo di agenti di trasformazione sociale, che emerge dalla nuova definizione di museo approvata nel 2022 da ICOM, nel territorio di riferimento e nell'ambito del più ampio Sistema Museale Nazionale. Fra i numerosi interventi previsti da segnalare, mercoledì 22 novembre: Massimo Osanna, Direttore Generale Musei - Ministero della Cultura; Fausta Bressani, Direttore Direzione Beni Attività Culturali e Sport - Regione del Veneto; Giuseppe Piperata, Professore ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia; Girolamo Sciullo, già Professore ordinario di Diritto amministrativo all'Università di Bologna; Pierpaolo Forte, Professore ordinario di Diritto amministrativo all'Università del Sannio di Benevento; Ludovico Solima, Professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese culturali Dipartimento di Economia - Università della Campania 'Luigi Vanvitelli'. E, ancora: Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te; Daniele Ferrara, Direttore Direzione regionale Musei Veneto – Ministero della Cultura. Giovedì 23 novembre, la tavola rotonda dedicata al tema "Per il rafforzamento della rete museale della città di Verona". Coordinerà l'Assessora alla Cultura Marta Ugolini, con i rappresentanti di: Musei Civici di Verona (Francesca Rossi), Casa Museo Palazzo Maffei (Vanessa Carlon), Fondazione Miniscalchi Erizzo (Giovanna Residori), Museo Archeologico Nazionale (Giovanna Falezza).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years
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Trieste: "Anche le statue parlano": visita teatralizzata al Lapidario Tergestino
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Trieste: "Anche le statue parlano": visita teatralizzata al Lapidario Tergestino. Il nuovo progetto “Anche le statue parlano” arriva al Lapidario Tergestino domenica 26 febbraio, con gli attori Caterina Bernardi e Alessandro Maione, il cantautore Edoardo De Angelis - autore di tutti i testi del progetto - e la curatrice del Museo, Marzia Vidulli, che ci porteranno alla scoperta delle storie che il Lapidario Tergestino conserva nel Bastione Lalio all’interno del Castello di San Giusto - Trieste. Sono previsti tre turni di visita: ore 11.00 (1° gruppo), ore 14.30 (2° gruppo), ore 15.30 (3° gruppo). I posti per le visite guidate teatralizzate sono limitati, ed è obbligatoria la prenotazione su Eventbrite: https://www.eventbrite.it/e/541118338517 L'evento è incluso nel biglietto di ingresso al Castello di San Giusto. Il progetto nasce dall’idea che i Musei non vadano solo visti, ma anche ascoltati e ha l'obiettivo di creare un legame tra il passato e il futuro, unendo archeologia e tecnologia per offrire un'esperienza innovativa e coinvolgente ai visitatori. “Anche le statue parlano” è stato curato dal Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” insieme all'Associazione A.C.CulturArti per il percorso nella Tergeste romana e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli ed è organizzato dall'Associazione A.C.CulturArti in partenariato con il Comune di Trieste, la Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del FVG, la Società Filologica Friulana, il Comune di Gorizia, il Comune di Zuglio, il Kulturni Dom Gorica, la Cooperativa Maja, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma), il Comune di Palermo e la Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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