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PRIMA PAGINA Tirreno di Oggi domenica, 03 novembre 2024
#PrimaPagina#tirreno quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi cecina#burocrazia#sanguisuga#rode#solo#anno#vuole#apposito#film#segretario#amato#dalle#masse#nuovo#aeroporto#ispirato#alla#firenze#rinascimento
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manifestando quanto segue: pov stai facendo un accorato appello alla nazione ma la rai ti intima di tagliare a favore del momento pubblicitario poiché gino paoli e i gemelli di guidonia stanno già scalpitando da dietro le rispettive quinte
#non succede non succede ovviamente MA SOLO perché è pre registrato#sanremo 2023#?????? mi sono fatta i fatti miei fino a un’ora fa ma dato che in fin dei conti sono molto italiana mi si è attivato il neurone apposito
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born to finire di vedere prisma s2
forced to lavorare
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Villa Regina, Boscoreale
Scoperto nel 1977 il complesso, situato nel Comune di Boscoreale, è una fattoria di piccole dimensioni costruita in età sillana (I secolo a.C.), incentrata su una cella vinaria ospitante 18 dolia interrati per la conservazione del mosto ricavato dall’uva prodotta nel vigneto che circondava la villa e della quale è stato possibile ricostruire l’impianto. La fattoria era infatti dotata di un apposito ambiente per la torchiatura dei grappoli, oltre che di locali adibiti alle attività domestiche, a stalla e deposito.
Della pars urbana l’unico ambiente signorile era il triclinio ornato da pitture di III stile, mentre altre stanze di alloggio erano poste al piano superiore accessibile mediante una scala.
All’epoca dell’eruzione la fattoria doveva essere utilizzata solo durante le lavorazioni agricole, e presenta molte stanze in attesa di essere ripristinate dopo il terremoto del 62 d.C.
Tra gli oggetti ivi rinvenuti si segnalano una piccola erma del dio Bacco, proveniente dal larario del portico, numeroso vasellame da mensa e da cucina, attrezzi agricoli ed alcune lucerne, tra cui una databile al III-IV secolo d.C. che dimostra la frequentazione del sito in epoca posteriore all’eruzione del 79 d.C..
Eta sillana: Ci troviamo nel I ventennio del I secolo a.C., periodo più significativo della storia romana. Già gli storici antichi erano unanimi nel vedere in questo ventennio convulso, problematico, conflittuale e violento per la guerra civile, per lo scontro tra Mariani e Sillani, per la dittatura di Silla, l'inizio della crisi delle istituzioni repubblicane e l'avvio di un processo che porterà all'affermazione di un nuovo assetto sociale ed istituzionale, con la perdita definitiva della repubblica, all'affermazione dapprima della monarchia di Cesare e poi del principato di Augusto. Gli studiosi considerano questo ventennio come una sorta di età di mezzo, non particolarmente creativa, tra la generazione di intellettuali che ha fissato le basi della letteratura latina (Nevio, Plauto, Ennio, Catone e Terenzio) e quella del I secolo, protagonista di una straordinaria stagione letteraria (Lucrezio, Catullo, Cesare e Cicerone).
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Quelli di destra non li capisco. Quelli che si lamentano degli immigrati che vivono per strada e creano degrado (fossero solo quelli a farlo il degrado). Questi non c'hanno i beni di prima necessità, documenti, residenza o soldi e gli unici che possono darglieli sono i gruppi organizzati della criminalità. È funzionale per una persona senza nulla delinquere perché le permette di avere un'entrata minima per comprarsi che so, un panino? La soluzione come al solito sarebbe quella di rimboccarsi le maniche e creare servizi apposito che formino queste persone a fare un lavoro, dare loro posto in una struttura dignitosa finché non si trovano un posto tutto loro oppure se uno non vuole rimanere in Italia agevolare la comunicazione com il paese di destinazione finale, perché come si sa, alle volte la nostra dovrebbe essere solo una terra di passaggio. Favoriamo la migrazione anziché ostacolarla. Se leggo un altro post su Twitter o sui giornali a riguardo sclero
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RIFLESSIONI A VOCE ALTA
Ogni volta che succede uno stupro abbastanza raccapricciante (come quello di Palermo), qualche politico riprende per i capelli cio' che sta sul fondo del fiume, lo riporta a galla e mostra la testa al popolino inferocito, urlando: "castazione chimica! castrazione chimica". La cosa e' vecchia visto che va avanti dai tempi degli antichi romani e forse prima. Nell'arena, a combattere contro i leoni o ad aspettare il pollice verso, solo schiavi e miserabili. Perche' il punto e' proprio questo. I ricchi, i potenti, tutto quel mondo benestante che ha i soldi per pagarsi ottimi avvocati, subiranno mai la castrazione chimica? La subira' il figlio di Grillo o il figlio di Larussa? E quando arriveranno, come sono arrivate, denunce verso produttori cinematografici, attori, manager, gente di potere che ricatta per un posto di lavoro? Silvio Berlusconi come lo vogliamo considerare? Un play-boy irresistibile o un ricattatore sessuale? Quindi, io ci andrei piano con certe proposte che parlano alla pancia di chi vuole veder scorrere subito il sangue. Una soluzione ci sarebbe visto che il fenomeno sta dilagando (uno stupro ogni 200min, 11 al giorno, dice il Ministero degli Interni). Castrazione chimica per tutti alla denuncia. Poi, a processi conclusi, fine della pratica chimica visto che ci sara'una sentenza. Tornera' libero l'innocente e scontera' il carcere il colpevole. Ah, dimenticavo. Meglio sarebbe che avvocati e periti vengano ammessi e scelti solo tra gli iscritti ad un apposito albo di professionisti che si prestano alla causa, altrimenti saremmo alle solite, il ricco assolda il principe del foro e se la cava, il povero no..@ilpianistasultetto
P.s. ho omesso i viaggi a scopo sessuale. I ricconi che fanno turismo sessuale in Thailandia o in altri paesi asiatici e del centro america con bambine di 10-11 anni, quelli sono stupri o vogliamo dargli una medaglia? Questo per dire di andarci calmi con le decisioni di pancia altrimenti saranno sempre e solo gli stracci a volare in aria.
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Ciao! Spero tu sia la persona adatta a cui chiedere...
Ho comprato casa e, al di là del generale colore orrendo delle pareti esterne (che nasconderò con una copertura in sasso non appena avrò i soldi, cioè mai), la mia preoccupazione al momento è il portoncino d'ingresso.
E' uno di quei classici portoncini blindati, il materiale credo sia un laminato finto legno laccato o qualcosa del genere, è l'unico serramento di tutta la casa ad avere quel colore orrendo ed è pure sbiadito in basso
Domanda: Non volendo né dover cambiare tutta la porta né rivolgermi a ditte specializzate (vedi l'accenno alle mie finanze poco sopra), c'è un apposito tipo di vernice che potrei usare per cambiargli TOTALMENTE il colore?
Se hai bisogno di più informazioni o di immagini migliori dimmi pure! =) Grazie in anticipo!
E' esposto ad acqua diretta o è in una zona coperta? Solitamente quella sbiaditura è data da esposizione ad acqua e/o al sole.
La soluzione che ti consiglierei è la stessa che farei io, lo pitturerei. Esistono pitture che possono farlo? Certo, primer e smalti che possono essere applicati su superfici come pvc/plastica, legno, ferro e metalli non ferrosi. Se hai un po' di manualità puoi farlo tu. Dai una bella pulita con sgrassatore alla porta, una scartavetrata leggera su tutta la superficie per renderla almeno un po' più aggrappante, poi pulisci le polveri che hai fatto, sistemi lo scotch di carta dove non vuoi pitturare, metti sotto tanti giornali e ti armi di pazienza. Allora secondo me se il portoncino è esterno è meglio usare il solvente, perché è più resistente ma puzza ed è un dito insabbiato da lavare via dagli attrezzi, inoltre devi essere certo che sotto non ci sia un prodotto all'acqua (cosa molto importante). Quindi andrei con: Primer a solvente ->aspettireligiosamenteitempidiasciugatura-> Smalto a solvente (che a seconda del marchio puoi colorare o come vuoi o con una palette limitata), almeno due mani, facciamo tre. Ora, tu potresti anche andare con un primer all'acqua e uno smalto all'acqua, non puzzano e sono facili da pulire, ma il solvente resiste meglio a tutto: usura, agenti atmosferici, graffi, ecc ecc Questo è quello che ti consiglierei, sì.
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Le opinioni politiche sono gli asini dei comportamenti umani, chi ha espresso opinioni politiche in vita dovrebbe essere spedito per direttissima in un girone infernale apposito, e per chi si è ravveduto, un soggiorno propedeutico in purgatorio per purificare l'anima prima di ascendere eventualmente in cielo. Io mi dichiaro colpevole di avere espresso opinioni politiche in vita, ma mi sono ravveduto per tempo per cui sono qui a sperare nel purgatorio, e che la colpa precedente al ravvedimento non sia tanto grave da meritare l'eterno tormento, che sarebbe poi l'obbligo di polemizzare sui social per l'eternità, con Salvini Meloni Schlein Conte, la Tetramurti, sempre davanti agli occhi (e Travaglio e Gruber a metter legna nella fornace), impossibilitato a chiuderli, come Alex con la Cura Ludovico.
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I see, so you do play favorites, then. I’ll be kind in my questioning today then, since the show you put on last night was enthralling.
Your dog really must trust you, letting you slice it up like that.
I rather enjoy your impromptu surgeries.
What Piece of the Mutt Will You Take From It Next?
-👁️
You Know, I have been considering this question myself. So many tantalizing possibilities. Our darling little lab rat inspires so many tantalizing questions and, even better, is oh so eager to cooperate. I must, of course, restrain myself...though it is so terrible hard. I was considering continuing my lesson in musculature, this time of the hand...our hunter's paws do trouble it so, poor thing. Perhaps I could...restructure it. Repair it. So very tempting... But - this we will give you later, for something else struck me. A memory, unpleasant, but...symbolic. An anchor. Martin is my anchor, you see. It's rather poetic. I'm sure he'll appreciate it. I'll take his rib - and perhaps it can take mine in turn, after my lesson.
Incisionem per cutem et telam subcutaneam faciendo, musculos ad costam appositos diligenter expono. Periosteum diligenter disseco, costam elevatore periosteali obtegens, et ossis superficiem ad osteotomyam faciendam exponendo. Ad spinam movens, costam diligenter incidi utens dromonem costae, cavens ne quid detrimenti circa iuncturam moveret. Movens ad sternum, osteotomy subtus comple. Tota costa semel incisa, in costa dissectorr̷̢̳̙̿͋͘ ̶͉͛̚ǘ̷͎ţ̷̨͉̎ą̵̼̥̉͝r̸̭̅̒͆ ̷̣̰̣̒ų̶͎͓͒t̶̖̂͘͝ ̵̣̫̗̊̉e̶̬̩͛͛͝a̶̞̞̐͆̓m̴̥̥̪̈́̄͌ ̵̹͉̄́͠ó̸̪̳̫m̴͎̣̙͠ṋ̶͓̣͝i̴̺̔͘u̸͇̯̔͘m̴̝̤̝̿͠ ̶̤̜̃t̷̠̗͖͐e̷̗̊͐n̵̼͕̍͜ė̷̝͗r̸̳̹̼̽ỏ̷͕̗̩r̸̨̼͐̎͆u̶̲͗͜m̴̭̑̂͝ ̸̱̺̝͘i̴̫̇n̷̠̰̐c̶͙̲̟̊̓ŕ̴͈e̴̛͔̽͝m̸̳͓̿̀e̷̱͝n̸̫̉t̵̰̦̔o̴͒͜r̵̛͇̟̀ụ̶̗̞͝m̵͎͛̽̒ ̷̺̙̀̒͜d̶̪̲̕i̷̖̕l̴̬͍̈͜ḭ̴͒̈́͘g̶̼̦̖̎͠ȇ̷͈͚̓̂n̴͔͉̺̊t̸͉̳̺́̊e̴̦͊̕r̸̛̼̩̹ ̴̢́͂̚l̵͖̯̫͂̽͘i̸͎̝̚͠ḅ̵̓́e̵̖͗͐́r̵͕͒̚͝e̸̘͝t̴̘̱̂̏̎
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Nei primi secoli del cristianesimo vi fu una diatriba a volte accesa sulla necessità o meno di studiare gli autori greci e romani (si pensi a san Girolamo o a sant’Agostino), durante il Medioevo e soprattutto nei monasteri prevalse una mentalità sostanzialmente aperta.
Bonifacio, apostolo della Germania, compose un’Arte della grammatica nella cui prefazione sosteneva che lo studio dei classici è indispensabile alla formazione religiosa. Ancora, Gerberto, divenuto poi papa col nome di Silvestro II (999-1003), che come direttore della scuola cattedrale di Reims riteneva «impossibile per i suoi allievi elevarsi all’arte oratoria senza conoscere le tecniche di elocuzione che si possono imparare soltanto leggendo i poeti». Insomma, da Gregorio Magno fino ad Alcuino, emblema del Rinascimento carolingio, fu tutto un susseguirsi di lodi verso la cultura classica.
Altro che secoli bui (...). Come l’eccezionale esperienza del Vivarium, il monastero fondato da Cassiodoro, che nel VI secolo «fornì le basi per una compiuta sintesi tra saperi pagani e sapienza cristiana». O il meno noto monastero di Eugippio, abate a Castellum Lucullanum vicino a Napoli, che già alla fine del V secolo consolidò la pratica di copiare e conservare i manoscritti antichi. Per arrivare a Rabano Mauro, che guidò l’abbazia benedettina di Fulda in Germania, autore di uno studio sull’arte del linguaggio e difensore della grammatica, e a (...) Alcuino, al quale si devono due trattati sulla retorica e sulla dialettica, ritenuti fondamentali per lo studio, ma anche per l’evangelizzazione.
Poi si spazia dall’elogio da parte di Agostino dell’aritmetica e dei numeri in quanto voluti da Dio come fondamento dell’ordine dell’universo alla passione di Boezio e di Gerberto per la geometria, per finire con l’astronomia di cui si è già riferito e con la musica, la «scienza del misurare ritmicamente secondo arte» ancora per sant’Agostino, autore di un trattato apposito, il De musica. Boezio poi la riteneva «connessa non solo con la speculazione, ma con la moralità». Un lungo percorso approdato nell’XI secolo a Guido d’Arezzo e alla sua codificazione delle note musicali.
via https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-cultura-monastica-luce-del-medioevo
Come in tutte le rivoluzioni del pensiero, anche il cristianesimo rischiò nella sua infanzia l'implosione suicida causa massimalismo fondamentalista, cancellatore di tutta l'eredità del passato nel nome di una nuova ripartenza.
Mentre ad es. islam, blm, wokismo e ambientalismo ci cascano come pere e ne sono fatalmente vittime, il pensiero cristiano dopo qualche iniziale tentennamento - iconoclastia etc. - si salva da se sin dai primi tempi, lasciando tutti i freni fondamentalisti auto imposti alla ortodossia orientale e celebrando Dio per mezzo della CURIOSITA' DEL SAPERE, originando quindi dal suo interno e ponendo le premesse per tutto il successivo progresso positivo del mondo, dal capitalismo al liberalismo alla scienza.
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Esiste un premio apposito al riguardo, assegnato ogni anno
chiaro?
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no perché tutti dicono eh gli imperatori gay e/o pedofili e pensano subito ad adriano MA IN REALTÀ adriano era solo monogamo e francamente abbastanza bpd cioè ha visto un (1) efebo e non l'ha più lasciato andare stop finita là. sapete chi era proprio morto di regazzini TRAIANO lui aveva proprio la nomina di essere un pedofilazzo frocio ma proprio appassionato aveva un harem apposito nel paedagogium lo prendevano per il culo per questa cosa rega ci facevano le congiure appresso a sti regazzini¹
1. Costabile F., La pedofilia di Traiano nel paedagogium palatino tra mos, lex ed edictum: l'incorrotto Vita Hadriani 2.7, l'indulgenza di Dione e il sarcasmo di Giuliano, in Minima Epigraphica et Papyrologica 22, 2018
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Solo per far capire lo stato delle cose, una delle due firme digitali ammesse per la trasmissione degli atti penali a mezzo Pec, la firma «CAdES», genera un file che necessita di un apposito software per la lettura: le cancellerie dei tribunali italiani non hanno a tutt’oggi quel software e dunque gli atti trasmessi in quel formato sono per loro illeggibili. O ancora, non è inusuale ricevere la telefonata della cancelleria che, dopo l’invio dell’atto via Pec, richiede il deposito delle copie cartacee che servono per effettuare le notifiche. Poco vale far notare che le notifiche avvengono ormai in formato elettronico e dunque con lo stesso file depositato, riproducibile all’infinito, possono notificare al mondo intero; e che forse il deposito delle copie cartacee vanifica un po’ il senso dell’invio telematico. Ma siccome per legge ogni copia (anche digitale) destinata a una notifica deve essere pagata o fornita dalla parte, per il solerte funzionario di turno sarà più pratico ricevere comunque il deposito del numero corrispondente di inutili copie cartacee. Succede davvero. Quando uso l’aggettivo «pigro» per definire il sistema, penso ad esempio al decreto del ministero della Giustizia che nel 2021 ha previsto, quale supporto per le copie digitali degli atti, il «dischetto informatico da 1,44 Mb», il floppy disk. Fa molto tecno-vintage e il decreto non contempla né la chiavetta Usb, per altro non particolarmente sicura, né ovviamente l’accesso da remoto o la trasmissione dei documenti tramite la rete.Gli avvocati fanno la loro parte: conosco colleghi che, dopo aver mandato la Pec o depositato l’atto in formato digitale sul portale, mandano comunque il praticante a depositare il documento cartaceo in cancelleria, così hanno il timbro del depositato; che non si sa mai, con ’sti computer.
Carlo Blengino - Cose spiegate bene - É giustizia per tutti
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STEELJAW ( Core ) Movie Studio Series 86
Sdoganata ormai la nuova tendenza di far uscire i vari Cassettebot singolarmente come Core Class, ecco arrivare il buon STEELJAW, il leone giallo di Blaster ed esordito col resto dei colleghi nel film del 1986, e quindi di conseguenza nella linea Studio Series 86.
Come MICROCASSETTA non si presenta però benissimo, con un disguise non così efficace nell'unico lato che di solito dovrebbe richiamare la modalità alternativa, come accade sin dai cassettebot G1 originali, dato che si vedono abbastanza bene le due armi che finiranno sulle cosce del leone robotico e pure le due metà della testa, ma questo direi che è anche il minimo.
Quello che davvero rovina la magia, nonostante il dettaglio centrale che simula il vetrino cui si intravede il nastro interno della cassetta, sono i due fori, che non sono proprio tali ma appena scavati, di cui UNO SOLO è colorato di grigio e l'altro no!
Da quel che ne so, ci sono parti di plastica che non è possibile dipingere, da cui deduco l'eventuale motivo per cui un foro non sia dipinto, sito evidentemente in tal tipo di plastica, MA l'effetto così è davvero brutto, e quasi quasi tanto valeva non dipingere di grigio l'altro, per non creare questa asimmetria.
Però, perlomeno, messo adeguatamente all'interno del vano del petto di Blaster, il "foro" grigio s'intravede attraverso il vetro e fa la sua figura, dai. ^^'
La TRASFORMAZIONE è completamente diversa dal Fender originale del 1986, non più con la cassetta in in piedi ma ora sdraiata, cosa già vista nei vari Ravage Generations e Masterpiece negli ultimi anni, con le due metà del muso che spuntano dai lati a sinistra per poi ripiegarsi ed unirsi, formando così testa e criniera, che si solleva, mentre le zampe posteriori e quindi le anteriori si abbassano prendendo posizione.
In teoria potrebbe anche bastare così, dato che il LEONE robotico è grossomodo bello che formato, con una criniera bella ampia che ricorda il settei del cartone e con tanto di laser sulle cosce già annessi e pure direzionabili, ma effettivamente mancherebbe ALMENO una cosa, ovvero la coda, che potevano anche mettercela, piccina e ripiegabile, ma invece c'è sul… sedere di Steeljaw un'articolazione un po' inutile che forse serve per fargli divaricare un po' le zampe posteriori.
Ed a proposito di articolazioni il nostro ha appunto le armi mobili e le zampine che si muovono solo frontalmente a livello di spalle ed anche, così come la testa può abbassarsi, ma appunto a venire incontro all'estetica del leone robotico ci pensa un apposito modulo con un po' di schiena, la coda e le due ali ( queste due separabili ) che nel G1 erano parti delle due armi staccabili.
Da una parte quindi abbiamo il leone alato ora completo, dall'altra però abbiamo un accessorio partformer che nella cassettina in se' non troverebbe posto, ma qui diciamo viene in soccorso Blaster stesso, che in quanto Generations WfC e Legacy contemporaneamente, ha parecchi fori per armi sparsi nel corpo e quindi vi si può alloggiare il modulo alato quando Fender magari è nel vano cassette di Radiorobot.
Ma "per fortuna" S.J. seppur piccino come cassettebot nella classe Core, come già i suoi colleghi Decepticon Rumble e compagnia, ha un accessorio in più, ovvero un'ALTOPARLANTE che serve più che altro al suo padrone Blaster per sistemarglielo su una mano, citando così una scena dei cartoni dove Radiorobot esibiva questa funzionalità per espletare i suoi poteri sonori.
Ma, facendo finta che questo accessorio possa essere usato anche da Steeljaw stesso, ecco che abbiamo un ulteriore apposito modulino che va a sostituire quello alato della schiena e che serve da tramite per potervi sistemare l'altoparlante sul nostro leone robotico.
Visto che sostituisce le ali, si può credere che questi si "trasformino" nell'altoparlante, e ok, ma più che altro è il modulino in se' che è ridondante, dato che è un altro cosino che va nascosto su Blaster, quindi tanto valeva mettere un perno direttamente sulla schiena alata e amen.
Certo, visto il prezzo da Core e la piccolezza del cassettebot, meglio un po' di massa in più che no, ma a sto punto potevano invece recuperare, ad esempio, le due armi di Eject e Rewind, che non metterci il modulino per l'altoparlante.
Infine, belli i dettagli degli occhietti azzurri e dell'interno della bocca rossa, così come i "fori" farlocchi sulla criniera grigio scuri, e se da una parte ali e fucili sono dorati come nel settei, peccato che il corpo del leone sia tutto giallo ma senza gli stinchi delle zampe grigie come nel giocattolo originale che nel settei del cartone.
Insomma, ovviamente acquisto doveroso per chi vuol completare la famigliola di Blaster, anche se fa un po' storcere naso il discorso del partforming, sopratutto quello del succitato modulino, ma più che altro speriamo che non salti fuori in un altro eventuale pack con altre migliorie o che, visto che è da Siege che sti cassettebot li stanno aggiornando un po' troppo frettolosamente, e quindi magari per avere Ramhorn o altre versioni dei suoi colleghi ci faranno ricomprare lui o Blaster per l'ennesima volta. Speriamo bene! ^^'
-Videorecensione
#transformers#hasbro#generations#autobot#autorobot#recensione#review#wfc#steeljaw#fender#cassettebot#blaster#radiorobot#movie studio series#studio series 86#core
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Vai! Battiamo tutti i colpi possibili :)
AHAHAH qualcosina l'ho scattata ma nessuna di quelle foto sicuramente finirà qui. Dovrei scattare qualcosa di apposito per Tumblr
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Buonasera. Causa contatore saltato, il frigo di casa è rimasto spento per giorni con tutto il suo contenuto che è andato in putrefazione. Purtroppo abbiamo scoperto che il liquame è scolato nelle intercapedini di ricircolo dell'aria, che vanno dal congelatore sopra al frigo sotto, tutte coibentate in polistirolo che ha assorbito lo schifo, e non accessibili ai comuni mortali. Mi era già capitato di bonificare con successo frigoriferi vecchio stile che però avevano comparti stagni e separati, adesso dopo aver pulito la puzza residua è insopportabile anche dopo aver versato acqua e candeggina nei condotti. Mi spiace buttare tutto perché ha nemmeno 4 anni di vita, ci sono suggerimenti alla disperata per poter far qualcosa?
Benvenuto all'appuntamento mattutino con la Sora Kon-Lella.
Prima di tutto devi assicurarti della pervietà di tali condotti di scolo che solitamente convogliano la condensa e la fanno sgocciolare in un contenitore sopra al motore, dove il calore di quest'ultimo la fa evaporare. Importante è ovviamente avere accesso a tale contenitore, sia per rimuovere i liquami di colliquazione organica - temo oramai rappresi - che per raccogliere l'acqua di prova che avrai tentato di far sgocciolare con una siringa (usa un colorante alimentare o una goccia di betadine per essere sicuro che sia quella).
Se invece non esiste tale contenitore, devi comunque poter individuare il punto terminale dove i liquidi vanno a percolare.
Se l'acqua passa tanto meglio per lo step successivo, in caso contrario dovrai comunque procedere alla rimozione meccanica del liquame rappreso tramite scovolino apposito, senno mediante un fil di ferro sull'estremità del quale avrai avvolto appena un po' di nastro adesivo per evitare che danneggi qualcosa.
Dopo un consono numero di passaggi volti a ottenere l'estromissione di più residui possibile, solo a questo punto passerai alla dissoluzione chimica dei composti organici rimanenti.
Se non hai a disposizione un prodotto specifico per la proteolisi enzimatica (tipo Extrazim Plus o Torden Surgi), allora procedi con l'utilizzo di perossido di idrogeno (acqua ossigenata), la cui reazione romperà i legami proteici del conglomerato otturante e ne faciliterà lo scollamento grazie all'ossidazione da parte delle molecole di O2 formatesi nella reazione esotermica 2H2O2 → 2H2O+O2+Q (Q è la quantità di calore sprigionata).
Maggiori i volumi del prodotto, maggiore l'effetto ma anche i rischi nella manipolazione/reazione.
Assicuratəti, perciò, di aver eseguito tale manovra indossando guanti, mascherina e occhiali di protezione, potrai quindi procedere al pompaggio di semplice acqua calda a 60° tramite siringa che concluderà la pulizia dei condotti.
L'ipoclorito di sodio è un clorossidante con un notevole potere disinfettante ma decisamente scarso per ciò che riguarda la proteolisi (ha solo effetto sbiancante) ma lo potrai usare in abbondanza una volta che avrai ripulito dai detriti... ma bada di aver rimosso il perossido di idrogeno altrimenti combinandosi ne inattiva l'efficacia per creazione di cloruro di sodio e ossigeno libero.
Confidando di poterti essere stato di aiuto, ti ricordo che il sale fino assorbe egregiamente l'olio o il vino versati sulla tovaglia, che un tappo di sughero nell'acqua di bollitura del polpo aiuta ad ammorbidirne le carni e che un chicco di caffé tenuto in bocca è molto efficace contro l'alito cattivo.
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