#annie spadaro
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since the aromantic tag is trending, have a aromantic Annie Spadaro
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Annie Spadaro - Caroline in the City
Propaganda:
<33 she <33
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#caroline in the city#carolineinthecityedit#caroline duffy#annie spadaro#richard karinsky#caroline x richard#citc#citcedit#This was cute#And the soup part is so unnecessarily funny to me and I can't even explain why. It's so dumb. lol
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Caroline in the City
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now that i think about all citc characters have the most fucked up parents ever
-Caroline's dad stuffed the family dog after it died and drags the stuffed dog around pretending it's alive
-her parents also in general have this favoritism thing going on with her brother and i kinda hate them for it i also hate her dumb perfect gay brother #fuckyouChrisDuffy
-Richard's parents are kind of the worst I'm sorry to say it but they sooo weren't ready to raise a child they fucked that boy up so badly 😭 his dad is a failed comedian who became depressed and kind of ruined the entire family with that until he just left and his mom was kinda neglectful and also has these weird delusions of knowing celebrities continuously disappointing everyone (although it turns out she did actually know Dali he just hated child Richard's paintings)
-i already talked about the Spadaro family funeral business but i didn't bother mentioning Annie's dad has a neon funeral home sign. which is kinda iconic. there was also a whole thing about him divorcing Angie (Annie's mom) during the show's events because he fell in love with some other woman and Angie also became a recurring character at one point and she's actually really iconic she kinda adopted Richard which makes the Annie-Richard sibling thing kinda canon which is perfect. she also believes everything is an omen and kept trying to set Annie up with random men for some reason
-Del's parents are THE worst. actually his entire family is the worst i fucking hate them i could go on a whole rant about the completive nature of the greeting card business or how Del's father called his own son an idiot and fired him but i think the worst crime he's ever done still gotta be the fact that he saw Rent with the original cast and disliked it. what a loser. they also impliedly may or may not have hit one of Del's exes with a car so there's that
-i??? don't even know where to start on Charlie's family situation because like so many things about him it's contradictory and confusing but basically he was adopted he has a gay brother who's dating an artist but his parents think he's dating a doctor and he does later reconnect with his biological father but i lowkey wish he didn't because that's what kicked off the julia arc coincidentally
-speaking of the devil julia's dad almost killed Richard and Caroline was the only one who was concerned about that
sorry for the long ask i have a strong hyperfixation
DUDE WHAT THE FUCK EVEN IS THIS SHOW??
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Paolo Miano - “Sparta o Atene ?”
On Air dal 15 Giugno il nuovo singolo
In questo soul-rock dal marcato sapore anni ‘70, l’artista catanese usa la storica contrapposizione tra le città greche di Sparta e Atene per ironizzare sui “bastian contrario” di professione. Quelli che fanno la voce fuori dal coro pensando così di distinguersi dalla massa, e su coloro che trovano la propria ragione di vita nel conflitto fine a sé stesso, o che amano agitare le acque soltanto per soddisfare il proprio ego o per incolpare qualcuno delle proprie frustrazioni. Il testo di questa canzone è stato scritto a quattro mani con l’amico e rapper Dinastia. Il singolo, preceduto da “Un mazzo di fiori”, segue il disco dal titolo “Revoluzione”, uscito il 10 Aprile ed è accompagnato da un videoclip
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Dopo dieci anni dal precedente lavoro “Kokorozashi”, l’artista ritorna sulle scene musicali con un progetto musicale che esprime la maturità artistica ed umana acquisita nel corso degli anni. Nel corso dei quali ha dato vita ad un progetto parallelo con i Chrome Sky. Il brano è stato prodotto e mixato da Daniele Grasso per Dcave Records presso The Cave Studio Catania, musica Daniele Grasso e Paolo Miano, testo Paolo Miano e Maurizio Dinastia. Al singolo hanno inoltre collaborato Rosy Galeano (responsabile di produzione), Giovanni Spadaro (assistente di studio), Eleven Mastering (mastering) e Davide Gianmaria Aricò (fotografia).Paolo Miano inizia il suo percorso artistico dando il suo contributo alla ricca scena rock catanese degli anni ‘90 e ciò è evidenziato dalla sua presenza in alcune compilation dell'epoca, tra cui la celebre Lapilli, prodotta da Don Zientara, noto sound engineer dei Fugazi. Prende una lunga pausa dalla scena musicale per dedicarsi alla carriera di chimico. Ma l'irrefrenabile amore per l'arte lo chiama e così sceglie il percorso musicale a tempo pieno. Nel 2013, pubblica il suo primo album solista Kokorozashi, influenzato dal pop elettro-acustico e caratterizzato da un tocco di freschezza e brio. L'album riceve consensi di critica e pubblico, tanto da essere ripubblicato in versione spagnola per la Produlam Records, un'etichetta basca di prestigio. Paolo promuove con un tour in diverse città iberiche. Successivamente, decide di intraprendere un progetto completamente diverso con il polistrumentista e programmatore Mario Ferrarese, dando vita a Chrome Sky, un duo col quale pubblica due album e un EP. L'incontro con la Dcave Records e con il musicista e produttore Daniele Grasso (Basile, Afterhours, Twilight Singer; RadioSabir etc.) conduce Paolo Miano alla firma di un nuovo contratto per la pubblicazione del suo e proprie frustrazioni. Il testo di questa canzone è stato scritto a quattro mani con l’amiprossimo album solista, questa volta orientato ai generi afroamericani come il blues, il soul e il funk in una visione contemporanea. I primi due singoli: "Senz'amuri" e “Un mazzo di fiori” sono già disponibili su tutte le piattaforme. Ad anticipare l’uscita di “Revoluzione”, il secondo album da solista di Paolo Miano. Questo nuovo percorso rappresenta un'importante svolta nella carriera dell’artista, evidenziando la sua continua voglia di sperimentare e di esplorare.
All’interno del video si è cercato di mettere in risalto il concetto intorno al quale ruota la canzone, l’inutilità del conflitto ed il desiderio di prevalere sull’altro. Queste sono tendenze animali dell’animo umano e come tali sono rappresentate da un interminabile incontro di braccio di ferro tra il bassista (Danilo Montagnino) e il coautore e rapper Dinastia. Il tutto si conclude con un finale inaspettato. “Farci una birra col nostro avversario anziché spaccarci la testa è il modo per neutralizzare quel manicheismo mentale che non ci fa vedere e riconoscere il cuore universale di tutti i fenomeni compresa la vita umana” dichiara il regista Alessandro Viani.
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La Chiesa è come «un ospedale da campo dopo la battaglia»: così Francesco definì — riduttivamente e inadeguatamente — la Sposa di Cristo nella sua prima intervista da Papa al confratello Antonio Spadaro, all’epoca direttore della rivista gesuita La Civiltà Cattolica. In tal modo il primo papa gesuita l’ha considerata e governata durante quasi undici anni di pontificato. Quale bilancio trarne? Secondo il giornalista Nico Spuntoni, in un articolo che proponiamo ai nostri lettori, si tratta di un vero e proprio flop da tutti i punti di vista: dottrinale, pastorale, liturgico e disciplinare. È un’analisi impietosa? Sì, ma, purtroppo per tutti i cattolici, esatta e incontrovertibile.
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[Ho sempre cercato tutto][Antonio Spadaro]
Solcare i sentieri delle opere di Pier Vittorio Tondelli significa addentrarsi in un’esperienza di vita tenera e drammatica. L’autore di Altri libertini e Camere separate, nato a Correggio nel 1955 e morto solo 36 anni dopo, abbraccia un’idea forte della letteratura intesa come un “vegliare la vita del mondo e raccontarla”. In particolare, nelle opere della maturità Tondelli rivela a pieno una…
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#2023#Antonio Spadaro#Bompiani#critica letteraria#Ho sempre cercato tutto#Italia#la ricerca#le opere#LGBT#LGBTQ#nonfiction#Pier Vittorio Tondelli#Pier Vittorio Tondelli. L&039;uomo#Saggi#Saggistica
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this specific photoshoot my absolute beloved
#Where Do I Even Begin.#there's more of these but the tumblr image limit </3#Caroline in the city#Caroline Duffy#Richard Karinsky#Annie Spadaro#Del Cassidy#Charlie Rollerblades or whatever his name is#lea thompson#malcolm gets#eric lutes#amy pietz#andy lauer#i don't usually use this many tags but this post feels important
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Morto il boss Antonino Lauricella, detto 'Scintilluni'
L’ultima condanna per estorsione gli è costata 7 anni e mezzo di carcere: Antonino Lauricella, 69 anni, malato da tempo, è morto a Palermo. Nel quartiere della Kalsa, dove viveva, lo chiamavano “Scintilluni” per via della sua eleganza, soprannome che non ha mai amato, attribuendosi quello di ‘Nino il bello’. Cresciuto alla corte del boss Masino Spadaro e del capomafia Gerlando Alberti, Lauricella…
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Caroline In The City Christmas (Season 1)
#caroline in the city#christmas#caroline duffy#richard karinsky#annie spadaro#del cassidy#charlie#salty#remo#citc#citcedit#carolineinthecityedit#I just now realized that Caroline stole Annie's hat lol#Or possibly Annie borrowed Caroline's hat for her costume. Which actually makes more sense if you know Annie.#Also Caroline and Richard have two different mistletoe kisses in the series? Love that for them.#merry christmas
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and then Annie's backstory is the wildest combination of words that could be said so brace yourself.
she grew up in an italian family living in new jersey and she worked in her dad's funeral business until she decided to become a broadway dancer instead. her brother had to convince her parents to let her do that and in turn she convinced them to let her brother follow his serious passion of becoming an electrician. yeah i have no idea what's up witht the Spadaro family either but I'm obsessed with them.
YES
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i think every fandom ive read fic for has gay ships so its so weird to me that there’s not any annie spadaro\caroline duffy fic. caroline even says she’s seen annie naked. its not like there’s isnt canon material there.
#theres like two fics that caroline\del which is only a thing in s1#even RS has a few steele\murphy fics and laura with a 1 ep female character#like...#where's the gay in this dead fandom#the way annie and richard fight...its like theyre fighting over caroline#why am i the only one who sees it#am i crazy ? ?#maybe im crazy#(no im not)
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Ologram: oggi manca la voglia di fare musica come 'desiderio auto-esauriente'
Ancora fresco di stampa il loro ultimo lavoro, i siciliani Ologram, si raccontano in questa intervista. Spiegano come nascono i loro brani, il perché della scelta di un genere come il prog. Danno il loro punto di vista sulla musica attuale, anticipano i loro prossimi passi. Un’intervista colma di curiosità e opinioni, tutta la leggere.
Una presentazione per chi non vi conosce Ciao a tutti, sono Dario Giannì di Ologram, il mio progetto progressive rock. Vivo e scrivo a Siracusa.
Le influenze del prog anni 70 sono innegabili. Invece dei gruppi più contemporanei chi vi ha influenzato? Direi, tra tanti, Porcupine Tree, It Bites, Marillion, Pain of Salvation, Dream theater e Neal Morse.
I riferimenti all’interno del disco sono molteplici, quali sono i vostri ascolti? Oltre alle band già citate Pat Metheny, PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Goblin,Genesis, Pink Floyd, ELP, Police, Toto, Muse ma anche cantautori come Pino Daniele e in questo momento Niccolò Fabi.
Di proposte prog ce ne sono diverse. Forse più di qualche anno fa. Qual è il vostro punto di vista? Se si, perché? Se no, perché? È un genere con illimitate soluzioni espressive, quindi la quantità di proposte viene in certo modo da sé. L’altro risvolto della medaglia è, come in ogni ambito del mercato, che la qualità può esser sacrificata a vantaggio di un’offerta numericamente eccessiva.
Una domanda fatta anche ad altre band progressive. Cos’ha il prog che gli altri generi non hanno e, quindi, perché avete scelto questa formula espressiva? Come accennato su, sebbene esistano certi stilemi ricorrenti, si tratta di un genere non-genere: i Genesis raccontano che all’inizio del loro percorso venivano scherniti a causa delle plurime – a detta dei critici, eccessive – influenze che popolavano la loro musica. Io penso che in questa dimensione di larga veduta risieda la peculiarità del prog: non avere ancoraggi, abbracciare l’ispirazione per come viene.
Ci sono band underground che seguite, che secondo voi andrebbero meglio conosciute e vi sentite di consigliare? I Barock Project come prog italiano.
I vostri brani sono complessi. Come nascono? C’è una parte di ‘studio a tavolino’? Poca, solo nel dominio degli arrangiamenti. In fase di composizione c’è piuttosto un’abnegata ricerca di aderenza all’idea astratta – una progressione armonica, una suggestione, un’idea…
Che cosa manca ai musicisti di oggi? Probabilmente la voglia di fare musica come desiderio auto-esauriente.
Che cosa invece hanno che è mancato negli anni passati, eccezion fatta per internet? Gli strumenti per poter ascoltare virtualmente tutta la musica composta dall’antichità ai nostri giorni.
Un momento divertente della realizzazione del cd che racconterete ai posteri? Volevo filmare un video durante la registrazione del basso ma è successo di tutto: prima il jack che faceva rumore, poi le note sbagliate… Finalmente ero riuscito a suonare il brano ma non avevo premuto rec sulla videocamera…
Quanto è importante l’aspetto live? Molto, comunicare con il pubblico è un piacere che poche altre formule possono regalare.
Qual è l’aspetto più complesso nel riproporre la vostra musica dal vivo? L’insieme di coerenza con il lavoro in studio e la forza comunicativa della performance.
Perché il cantato in italiano? Perché la nostra lingua offre soluzioni infinite e intrinsecamente eufoniche… Un po’ come il prog.
Ieri l’idea, oggi il disco, e domani.. Sto lavorando ai nuovi brani con la formazione live che comprende oltre me al basso, Roberto Giannì (mio fratello ) alle tastiere, lorenzo Giannì (mio nipote) alle chitarre, Giovanni Spadaro alla batteria e Fabio Speranza alla voce per un cd nel 2024.
Una domanda che non vi hanno mai posto ma vi piacerebbe vi fosse rivolta? Quanti sono i livelli di interpretazione del vostro concept album?
Se foste voi ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervistereste e cosa gli chiedereste? Mi piacerebbe intervistare Tony Banks per avere qualche retroscena sulle sue tecniche di composizione…
Un saluto e una raccomandazione a chi vi legge Ciao a tutti, non abbandonate mai il prog!
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Diventerò una Stella premio Lorena Mangano
Tutto pronto a Gioiosa Marea per la XII Edizione del Festival Canoro Nazionale Diventerò una Stella” premio Lorena Mangano
Dopo la semifinale nazionale svoltasi a Capo d’Orlando il 04 Giugno 2023 che ha visto presenti un massiccio numero di semifinalisti provenienti da tutta la Penisola e la Sicilia portando all’ammissione alla finale del 22 Luglio 2023 presso il Teatro “F. Borà” di Gioiosa Marea ben 50 artisti divisi in quattro categorie: Kids – Young – Cover e Inediti.
Si esibiranno alla finale del 22 Luglio 2023 sul palco della XII Edizione : Gumina Greta -Gusmano Matilda - Mattia Dario - Maugeri Francesco - Musico’ Rebecca -Petrella Greta -Pizzardi Antonino -Ruggeri Denise - Santoro Sofia - Torrisi Carola - Scinardo Giorgia e Adele Dominicis - Bonsangue Giorgia - Cacciola Maria Luisa - Ferrante Mauro- La Manna Morgana - La Spina Alice - Massafra Gianmarco - Patti Davide -Puma Clara - Rizzo Bernardette - Salerno Angelo - Scarfi’ Giovanni e Gabriele - Segreto Iolanda -Tumello Federica - Anastasi Miriam - Assenza Desiree - Battaglia Giorgia - Sunrise-Candela Giusy -Cavallaro Luisa - Disio - Dorsa Antonio Francesco - Monastra Martina - Nicotra Silvia Martina - Alba Grey -Puma Gabriele - Rasa Francesca - Rosaniti Lucia - Sciortino Claudia -Tortorici Clara - Bacco Marie Nicole - Ceraolo Giorgia - Degnitti Francesca -La Ganga Senzio Antonio - Mannelli Aurora - Miele Viviana - Naldi Sara - Spadaro Rosangela -Tolini Andrea -Ventura Alessia.
Obiettivo del “Diventerò una Stella” è dare formazione ai ragazzi sin dalla semifinale, infatti si sono tenuti anche degli stage formativi, nei locali del LOC-Laboratorio Orlando Contemporaneo, tre incontri formativi, “L’importanza della presenza scenica dell’Artista” a cura del Maestro Francesco Mazzullo, “Pensare da Artista” con Salvo Battaglia e un corso organizzato con la collaborazione e partecipazione di Massimiliano Fiasconaro, Ispettore capo della Polizia Stradale di Sant’Agata di Militello, da sempre impegnato su questo fronte sull’educazione stradale utile a sensibilizzare i ragazzi ad un corretto comportamento in strada nel rispetto delle norme del codice della strada. Formazione che continua per tutti i ragazzi iscritti anche durante la giornata del 22 Luglio con i Maestri Nazionali.
“Diventerò Una Stella”, negli anni, è divenuto un punto di riferimento per tutti quei ragazzi che coltivano il sogno di salire su di un palco e la XII edizione ha registrato una folta partecipazione e interesse verso questa manifestazione alla quale accorrono giovani da ogni parte della Penisola e della Sicilia. Anche quest’anno un grande lavoro si sta svolgendo per la realizzazione della scenografia, diversa ogni anno, che con la sua dimensione immersiva, renderà il festival una bellissima esperienza oltre che musicale anche visiva e sensoriale. Sul palco della serata finale del 22 luglio a Gioiosa Marea, al vincitore assoluto, andrà una borsa di studio del valore di 1000 euro, e a decretarlo ci sarà una Giuria di altissimo valore dove il Presidente sarà il Maestro Beppe Vessicchio, mentre gli altri componenti saranno Ivan e Fabio Lazzara, Andrea Rizzoli, Luca Madonia, Marco Vito e Fabrizio Palma. Presente anche un altra Giuria, quella della Stampa che assegnerà il “premio Critica Sergio Granata” composta da Giornalisti e Critici Musicali come Salvatore Battaglia, Francesco Fiore, Roberta Fonti, Elisa Cortorillo, Manuela Varrica, Valerio Barghini, Massimo Scaffidi, Maria Elena Caliò, Antonino Muscaglione.
Ancora una volta ribadiamo la necessità e l’utilità di queste manifestazioni che con grandi sacrifici e dispendio di forze ed energie, aiutano chi vuole intraprendere la strada del canto e della musica in generale, dando risalto e formazione.
Il Festival canoro, assume anche una funzione sociale. “Diventerò una stella”, non solo musica . Un festival che dal 2016 (anno in cui si è svolto a Sant’Agata di Militello) è intitolato a Lorena Mangano, la 23enne di Capo d’Orlando che in una tragica sera di fine giugno di quell’anno perse la vita a Messina a seguito di un incidente stradale causato da due uomini che, sotto l’effetto di alcol, avevano inscenato in pieno centro cittadino una gara automobilistica. Lorena morì, ma i suoi organi, per volere della famiglia, furono donati, “consentendo ad altri di continuare a vivere ma anche a noi di vedere in queste persone Lorena”, come confermano le parole di Marilena, sorella di Lorena. Il “Diventerò una Stella” è musica unita al sociale un aspetto che nelle ultime edizioni ha trovato espressione anche nell’assegnazione di uno specifico premio, che quest’anno verrà conferito al Dott. Francesco Saporito commercialista di Patti (Me) dove risiede, quando nel 2013, poco più che quarantenne, ha scoperto di essere malato di SLA.
Sarà presente la giuria radiofonica di Radio Amore, una collaborazione consolidata con il Festival. Tra gli ospiti il cantautore siciliano Luca Madonia e il cabarettista Dario Veca. La presentazione sarà curat
a dal Direttore Artistico Maria Vitale e dal Giornalista e Attore Regista Francesco Mazzullo.
L’ evento avrà inizio alle ore 17,00 per i finalisti categoria Kids e Young e alle ore 21,00 per i finalisti categoria cover e inediti presso il Teatro “F. Borà” di Gioiosa Marea con ingresso libero.
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