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#ampia awards
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AWARDS
Friday the 13th: The Series may always be a winner in the hearts of its fans, but I wanted to do a post listing its actual 4 Wins & 16 Nominations (as found on IMDb)
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Primetime Emmy Awards
1989 Nominee Primetime Emmy Outstanding Achievement in Special Visual Effects John Gajdecki (visual effects artist) Gary L. Smith (supervising editor) For episode "13 O'Clock".
1988 Nominee Primetime Emmy Outstanding Achievement in Graphic Design and Title Sequences Paul Boyington
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Chicago International Film Festival
1992 Winner Silver Plaque Best Television Drama David Winning For episode "The Sweetest Sting"
1992 Winner Silver Plaque Best Director David Winning For episode "Scarlet Cinema".
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Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, USA
1990 Nominee Saturn Award Best Genre Television Series
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Gemini Awards
1990 Nominee Gemini Best Direction in a Dramatic or Comedy Series David Winning For episode "Jack In The Box".
1990 Nominee Gemini Best Writing in a Dramatic Series Jim Henshaw
1990 Nominee Gemini Best Picture Editing in a Dramatic Program or Series Dave Goard For episode "The Prophecies".
1990 Nominee Gemini Best Production Design or Art Direction Stephen Roloff
1989 Nominee Gemini Best Guest Performance in a Series by an Actor or Actress Colm Feore
1989 Nominee Gemini Best Direction in a Dramatic or Comedy Series David Winning For episode "Sweetest Sting".
1989 Nominee Gemini Best Direction in a Dramatic or Comedy Series David Winning For episode "Scarlet Cinema".
1989 Nominee Gemini Best Writing in a Dramatic Series Timothy Bond, Peter Jobin, Roy Sallows
1989 Nominee Gemini Best Writing in a Dramatic Series Bruce Martin
1989 Nominee Gemini Best Picture Editing in a Dramatic Program or Series Dave Goard
1989 Nominee Gemini Best Original Music Score for a Series Fred Mollin
1989 Nominee Gemini Best Sound in a Dramatic Program or Series Christopher Hutton, Steve Foster, Terry Gordica, Tim Archer, Gary Daprato
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International Monitor Awards
1990 Nominee Monitor Film Originated Television Series - Audio Post Production Frank Morrone (sound re-recording mixer)
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Alberta Film & Television Awards (AMPIA Awards) 1989 Winner Special Jury Award David Winning For directing season two.
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Motion Picture Sound Editors, USA
1989 Winner Golden Reel Award Best Sound Editing - Television Episodic - Dialogue & ADR Steve Foster (adr editor)
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heartlandians · 1 month
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2024 AMPIA Rosie Award Finalists
Best Scripted Feature, Made-For-TV Movie, or Made-For-OTT, Scripted Series or Specialty Cable Networks Heartland “The Path Less Traveled” // Jordy Randall, Tom Cox, Jess Maldaner // SEVEN24 Films
Best Director Scripted Over 30 Minutes Dean Bennett // Heartland “Just the Beginning” // SEVEN24 Films
Best Performance – Female or Nonbinary Amber Marshall // Heartland “Fear is a Liar”// SEVEN24 Films
Best Screenwriter Scripted Over 30 Minutes Mark Haroun // Heartland “Just the Beginning” // SEVEN24 Films
Best Cinematographer Scripted Over 30 Minutes Damon Moreau // Heartland “Just the Beginning” // SEVEN24 Films Best Editor Scripted Over 30 Minutes Ken Filewych // Heartland “Unknown Caller” // SEVEN24 Films
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awardseasonblog · 3 months
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(via Awards Season 2024/2025: le 10 registe da tenere d'occhio)
Nella prossima Awards Season la geografia del talento femminile nel cinema sarà davvero ampia e variegata. Non solo Stati Uniti (4), ma anche Germania, Regno Unito (2), Francia (2) e Argentina sono rappresentati da registe di grande valore. Ecco le registe che potrebbero entrare nella corsa agli Oscar di quest’anno.
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carmenvicinanza · 5 months
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Silvia Rosi
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Silvia Rosi esplora lo spazio della memoria e della rappresentazione di sé, attraverso l’utilizzo di fotografia e video. 
Nella sua pratica riflette sulla costruzione dell’identità con l’intento di creare una nuova realtà.
Partendo dall’archivio fotografico familiare e attingendo alle origini e all’eredità culturale, ripercorre la sua storia personale rappresentata attraverso autoritratti in cui interpreta i suoi genitori raccontando la loro esperienza di migrazione dal Togo all’Italia.
Il suo lavoro è stato pubblicato, tra gli altri, da Foam e British Journal of Photography e selezionato per diverse residenze in giro per il mondo.
Premiata con il Jerwood/Photoworks Awards e inclusa nel progetto del British Journal of Photography, Portrait of Britain, ha vinto il Premio Vic Odden della Royal Photographic Society ed è stata tra le persone finaliste del MAXXI Bulgari Prize.
Ha partecipato a numerose mostre in contesti internazionali tra cui spiccano la National Portrait Gallery, il Brooklyn Museum e il LACMA di Los Angeles.
Con l’autoritratto affronta, da una prospettiva personale, ciò che diventa un racconto collettivo, carico di messaggi che sfociano in un più ampio discorso politico.
Nata a Scandiano, Reggio Emilia, nel 1992, vive e lavora tra Lomé e Londra, città in cui si è laureata in fotografia al London College of Communication della University of the Arts nel 2016.
Sin dai primi lavori è emersa la centralità della sua storia di italiana afro-discendente.
In Election Box, realizzato nei primi anni della sua formazione, l’esperienza di scrutatrice di seggio durante le elezioni è diventata uno spunto giocoso di riflessione sulla ‘sparizione’ delle persone nella cabina elettorale, ma anche sulla sua presenza in un luogo interdetto a chi non ha la cittadinanza italiana.
In Encounter è sempre il suo corpo al centro di un’indagine fotografica che attinge da motivazioni storiche e antropologiche: partendo dall’evoluzione della fotografia vittoriana, e in particolare dalla tradizione del ritratto in studio dell’Africa occidentale, ha ragionato sui processi di auto-rappresentazione che attribuiscono agli oggetti di scena un ruolo fondamentale nel costruire l’immagine e la storia della persona ritratta. Ha incluso elementi che rimandano a episodi di vita reali, come la presenza dei pomodori nel ritratto paterno che allude allo sfruttamento nei campi delle persone migranti in Italia, di cui egli stesso ha fatto esperienza.
I membri della sua famiglia, padre e madre, sono impersonati dall’artista stessa, che si cala in un ipotetico album di famiglia per raccontare il proprio vissuto attraverso quello dei suoi genitori.
La necessità di focalizzarsi sulle dinamiche della famiglia, attingendo al proprio passato ma anche attraverso altri tipi di archivi che è andata a ricercare in Togo, è inserita in una più ampia riflessione sui processi di immigrazione, sui retaggi coloniali e sulla perdita di alcune tradizioni nel passaggio tra contesti diversi.
L’esercizio della memoria è la sua pratica per riagganciare radici perdute e lavorare sulle conseguenze della diaspora africana.
In Protektorat riporta alla luce documenti del periodo coloniale tedesco in Togo, evidenziando la lotta per l’egemonia della lingua tra colonizzatori nelle colonie africane.
Per il Festival di Fotografia Europea, nel 2024, ha presentato la sua prima mostra personale italiana, dal titolo Disintegrata. Per questo lavoro ha raccolto centinaia di fotografie ordinarie, scatti di album di famiglia che raccontano la quotidianità di persone giunte dall’Africa prima del Duemila, in contesti diversi.
Per questo progetto, in una prolifica operazione di community building, Silvia Rosi ha attivato una rete italiana di persone afro-discendenti per formare un archivio familiare delle diaspore.
Le foto svolgono complesse funzioni sociali e diventano strumenti per affermare o indagare identità personale, appartenenza familiare, identificazione di genere, status di classe, affinità nazionale o appartenenza a una comunità.
La sua pratica artistica si muove nella relazione tra dimensione privata e pubblica della fotografia, tra immagine trovata e quella realizzata in studio, giocando sugli slittamenti di lettura e di significato generati dai diversi contesti di fruizione.
In un percorso che si snoda dall’album di famiglia al paesaggio abitato da corpi neri, esplora, restituisce e mette in scena, con umorismo, la nuova italianità fatta di differenze e sfumature, tutte importanti e degne di nota.
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enkeynetwork · 10 months
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: Fair Play Festival 2023, prosegue a Cernusco sul Naviglio la manifestazione che celebra l’essenza del comportamento sportivo.
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Milano: Fair Play Festival 2023, prosegue a Cernusco sul Naviglio la manifestazione che celebra l’essenza del comportamento sportivo. Domenica 15 ottobre alle ore 21.00 il programma si conclude al Cinema Teatro Agorà di Cernusco sul Naviglio con un evento speciale: la prima nazionale dello spettacolo teatrale “Sei Figurine”, vero e proprio omaggio alla passione per lo sport, scritto e diretto da Edoardo Erba e interpretato da Stefano Borghi con musiche di Massimiliano Gagliardi e David Barittoni. Nel corso della performance il protagonista rivive suoi primi passi di giovane tifoso, che coincidono con il suo amore per le figurine. Dopo il successo delle scorse edizioni, prosegue a Cernusco sul Naviglio il Fair Play Festival – promosso da ASO Cernusco, realizzato in collaborazione con il Comune di Cernusco sul Naviglio e con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, main sponsor della manifestazione – con un programma ricco di eventi pensati per celebrare l’importanza del rispetto per gli avversari, degli atteggiamenti leali e della sana competizione. Sabato 14 ottobre alle ore 17.00 presso l’Auditorium BCC Milano a Carugate si terrà l’evento dedicato alle più belle storie di fair play premiate con il nuovo riconoscimento “BCC Milano Fair Play Awards”, che ha l’obiettivo di celebrare gli episodi di fair play più rappresentativi avvenuti sul territorio in cui opera BCC Milano, raccontati attraverso video, interviste e testimonianze. I tre episodi migliori, scelti attraverso una call aperta a tutte le società sportive Nato nel 2020, Fair Play Festival è organizzato da Aso Cernusco, associazione tra le più numerose d’Italia affiliate al CSI, nata dall’unione dei gruppi sportivi degli oratori presenti in città con l’obiettivo di valorizzare la tradizione, giocando però in attacco per proporre la passione educativa attraverso lo sport, con il sostegno di BCC Milano in qualità di main sponsor e con la collaborazione del Comune di Cernusco sul Naviglio rappresentato dal Sindaco Ermanno Zacchetti, che commenta: “Dopo quattro edizioni dalla sua ideazione, il Festival del Fair Play si sta confermando una bella intuizione per fare dello sport uno strumento di crescita condivisa, elemento qualificante della volontà di essere una capitale dello sport inclusivo e del volontariato. Quest’anno la formula di una programmazione diffusa e in “due tempi”, in primavera e in autunno, con una serie di eventi di avvicinamento, ha rappresentato una ulteriore evoluzione, nel tentativo di rendere la partecipazione più ampia possibile. La capacità di mettere a disposizione esperienze concrete e le contaminazioni con altri ambiti come la letteratura e il teatro, fanno del Festival del Fair Play, della nostra città e del suo movimento sportivo il cuore da cui questo messaggio positivo si diffonde, sul territorio e in tutta Italia.” Il secondo tempo della quarta edizione si è aperto martedì 26 settembre con la presentazione-mostra “Pugni Chiusi” a Cernusco Sul Naviglio (MI) con la partecipazione dell’attrice Rita Pelusio e del drammaturgo Domenico Ferrari: l’appuntamento è stato pensato per raccontare e concludere un progetto più lungo che ha unito i ragazzi dai 13 ai 15 anni del Centro di Aggregazione Giovanile del CD Giambellino in un doppio percorso, teatrale e sportivo. Obiettivo del progetto era far esprimere i giovani su alcuni temi particolarmente delicati, con i quali si confrontano quotidianamente, attraverso la boxe e il teatro, due esperienze apparentemente distanti ma estremamente efficaci per le loro caratteristiche di aggregatori sociali. Attraverso il confronto con la storia del pugile Leone Jacovacci, figura iconica del pugilato italiano degli anni 20 del ‘900, i ragazzi si sono potuti confrontare su temi come il razzismo, la ricerca di una identità e, infine, lo sport come riscatto sociale. Il percorso è stato raccontato attraverso le fotografie realizzate dai ragazzi partecipanti guidati dal fotografo professionista Massimiliano Gatti. PROGRAMMA FAIR PLAY FESTIVAL 2023 - SECONDO TEMPO Sabato 14 ottobre, ore 17.00 BCC MILANO FAIR PLAY AWARDS Evento di premiazione delle migliori storie di Fair Play. Auditorium BCC Milano, Via S. Giovanni Bosco, 12 - Carugate (MI) Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, a seguire aperitivo Domenica 15 ottobre, ore 21.00 SEI FIGURINE Spettacolo teatrale scritto e diretto da Edoardo Erba. Con Stefano Borghi. Cinema Teatro Agorà, Via Marcelline, 37 - Cernusco sul Naviglio Ingresso gratuito previa prenotazione INFORMAZIONI Fair Play Festival– quarta edizione settembre - ottobre 2023 Cernusco sul Naviglio www.fairplayfestival.it Informazioni e prenotazioni: [email protected] Ufficio stampa Fair Play Festival ddlArts | T +39 02 8905.2365 Alessandra de Antonellis | [email protected] | + 39 339 3637388 Ilaria Bolognesi | [email protected] | + 39 339 1287840 Anne Sophie Vefling | [email protected] | + 39 328 1175740 GLI EVENTI NEL DETTAGLIO BCC Milano Fair Play Awards Le migliori storie di Fair Play. BCC Milano Fair Play Awards è la nuova manifestazione, promossa da BCC Milano, la più grande banca cooperativa della Lombardia, in collaborazione con ASO Cernusco e nell’ambito del Fair Play Festival. La manifestazione ha l’obiettivo di contribuire alla promozione dei valori e dei principi enunciati nella Carta del Fair Play con il coinvolgimento attivo delle associazioni sportive, degli atleti, delle loro famiglie, dei dirigenti, dei volontari e degli appassionati. Attraverso una call aperta a tutte le società sportive attive nell’ambito dell’area di competenza di BCC Milano, questo nuovo riconoscimento intende premiare le migliori storie di fair play. Una giuria composta da un rappresentante di BCC Milano, un rappresentante di ASO Cernusco, un dirigente del settore sportivo, un giornalista sportivo e un atleta selezionerà le tre storie ritenute maggiormente rappresentative dello spirito di fair play, che saranno premiate con un voucher da spendere per l’acquisto di materiale sportivo. Verranno attribuiti i seguenti premi: 1° premio: buono acquisto dal valore di 3.000 euro; 2° premio: buono acquisto dal valore di 2.000 euro; 3° premio: buono acquisto dal valore di 1.000 euro. Sei Figurine Drammaturgia e regia di Edoardo Erba. Con Stefano Borghi. Sei Figurine è la storia di un giovane che, per dispetto al padre, ha cambiato fede calcistica rinnegando la sua squadra del cuore. Per spiegare come sia successo, il protagonista deve ritornare all’infanzia e raccontare i suoi primi passi da tifoso, che coincidono con la sua passione per le figurine. In Italia non si può parlare di figurine senza parlare dei fratelli Panini, ed è proprio estraendo una ad una le figurine di una bustina Panini che il ragazzo racconta sei storie: storie di fair play in un mondo, quello del calcio, che troppo spesso sembra sinonimo di passioni violente e ingenerose. Soffermandosi sull’ultima figurina il giovane ripensa al rapporto col padre e ne ricorda con emozione l’affetto e il carisma di uomo mite. Edoardo Erba - Drammaturgo, regista, sceneggiatore e autore teatrale nato a Pavia nel 1954, è considerato tra i talenti più brillanti della sua generazione. Nelle sue trame si intrecciano tutte le sfumature, dal giallo alla vena comica della commedia. Quella di Erba è una scrittura che usa le più diverse sintassi, dal noir psicologico al grottesco, dal dramma Metafisico alla commedia di costume, ma declina questa varietà in una straordinaria coerenza stilistica, capace di rendere le sue scritture sceniche subito riconoscibili. Autore di un romanzo, per la radio e la televisione ha scritto fiction, sit come e varietà. È inoltre docente di Scrittura per la Scena all’Università di Pavia. Stefano Borghi - Pavese classe ’82 è giornalista sportivo e telecronista per vocazione. Ha all’attivo quasi 2.000 telecronache ed è considerato un esperto soprattutto sul panorama internazionale, con particolare specializzazione sul calcio spagnolo, sudamericano e inglese. La telecronaca è il suo pane quotidiano, ma partecipa anche a delle trasmissioni televisive e collabora con numerose testate cartacee e online. Pugni Chiusi Un incontro tra teatro e pugilato. Il progetto Pugni Chiusi è un laboratorio che ha unito in un percorso teatrale e sportivo 12 ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile del CD Giambellino, di età compresa tra i 14 e i 16 anni. Dopo una fase di attenta progettazione e di presentazione ai ragazzi del Centro, il progetto si è sviluppato a partire da gennaio 2023, per concludersi alla fine aprile con la realizzazione di una performance teatrale legata alle commemorazioni per la Festa della Liberazione. Pugni Chiusi ha coinvolto ragazzi del Giambellino, storico quartiere della periferia sud di Milano, immigrati o figli di immigrati che vivono in un contesto caratterizzato da povertà, tensione sociale, diffuso razzismo e segregazione scolastica. Obiettivo del programma è stato far dialogare, in un modo sperimentale e innovativo, due esperienze apparentemente distanti tra loro ma estremamente efficaci nello stimolare l’espressione del sé nei giovani: la boxe e il teatro. Tra tutti gli sport la boxe è stata scelta per la sua caratteristica di aggregatore sociale, specie nelle palestre dei quartieri più popolari; il teatro rappresenta invece l’arte della comunità per eccellenza, è strumento di socializzazione e nel contempo di cambiamento personale per chi vi si avvicina. Grazie al progetto i ragazzi si sono potuti esprimere su temi come il razzismo, la ricerca di una identità e, infine, lo sport come riscatto sociale, attraverso il confronto con la storia del pugile Leone Jacovacci, figura iconica del pugilato italiano degli anni 20 del ‘900. Il teatro si è innestato in maniera organica nel percorso sportivo, facendo raccontare ai ragazzi non solo la storia di questa icona, ma anche le loro storie e i loro vissuti. Il progetto si è concluso sabato 26 settembre con la mostra-spettacolo “Pugni Chiusi”, pensata per raccontare il percorso dei ragazzi partecipanti attraverso le fotografie realizzate proprio da loro sotto la guida del fotografo professionista Massimiliano Gatti. Nel corso della serata sono intervenuti Rita Pelusio e Domenico Ferrari in qualità di conduttori del laboratorio, il Direttore del CAG e alcuni dei ragazzi protagonisti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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dettaglihomedecor · 1 year
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Annunciati i vincitori del premio A’ Design Award 2022-2023
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Finalmente sono stati annunciati i vincitori del premio A’ Design Award & Competition dell'edizione 2022-2023.  1884 vincitori, provenienti da 114 paesi, in 140 categorie tra le quali Good Industrial Design Award,  Good Architecture Design Award, Good Product Design Award, Good Communication Design Award, Good Fashion Design Award, solo per citarne alcune. Questi sono i numeri dell’edizione 2022-2023 del A’ Design Awards & Competition, uno dei premi di design più importanti al mondo. I progetti sono stati attentamente valutati da una giuria di fama internazionale composta da professionisti, accademici, membri della stampa e imprenditori che hanno dedicato grande cura e attenzione ai dettagli durante la votazione di ogni progetto.
Scopri di più sul premio A’ Design Award
A’ Design Award è uno dei più importanti premi internazionali di design, nato con lo scopo di promuovere il buon design a tutti i livelli. Il concorso, che comprende oltre 100 categorie, é aperto a tutti i creativi, che possono presentare i loro progetti di design, architettura, moda, grafica, packaging, comunicazione, web design, progetti di arredo urbano, architettura del paesaggio e così via. Il premio è organizzato da OMC Design Studios SRL, membro di ADI e ICSID, con sede a Como. A’ Design Award & Competition non è solo un concorso a premi, bensì tratta di una vera e propria piattaforma, che offre uno straordinario trampolino di lancio per partecipanti e vincitori. Per esempio, possiamo citare una decina di benefits riservati ai vincitori, inclusi nel kit del vincitore: - Ampia campagna di PR - Intervista esclusiva - Trofeo del premio dall’esclusivo design, realizzato con stampa 3D - Certificato dei vincitori - Inclusione nelle classifiche mondiali del design - Inclusione nella Rete Commerciale - Marketing e consulenza - Inclusione nella pubblicazione dell’annuario - Partecipazione alla mostra annuale - Invito alla serata di gala Inoltre, attraverso l’iscrizione i partecipanti possono usufruire di ulteriori vantaggi, indipendentemente dal risultato. Tra questi, l’inclusione nel World Design Index, la valutazione preliminare gratuita del progetto, l’inclusione nell’Enciclopedia del Design. Per saperne di più sul concorso, ecco un link di  approfondimento: http://www.whatisadesignaward.com
Partecipa all'edizione 2023-2024 di A' Design Award
Sei un designer, un creativo? Non perdere l’occasione di presentare il tuo progetto, potresti rientrare tra i numerosi vincitori e usufruire di tutti i vantaggi che questo concorso, unico nel suo genere, può offrire. Le iscrizioni sono aperte, ecco il link per partecipare: https://competition.adesignaward.com/registration.php   Read the full article
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[INTERVISTA] Incontrate i candidati per la prima volta ai GRAMMY: i BTS parlano estasiati dei GRAMMY Award 2021 e del rappresentare la Corea e il K-Pop su un palcoscenico globale
“Prima della loro esibizione ai GRAMMY Award 2021 e per celebrare la loro nomination per la migliore performance di gruppo/duo pop per ‘Dynamite’, GRAMMY.com ha incontrato i BTS, superstar del pop mondiale. 
Il 2020 è stato un altro anno importante per i BTS. Il settetto sudcoreano (formato da RM, Jin, SUGA, J-Hope, Jimin, V e Jungkook) era già un fenomeno mondiale prima ancora della sua prima nomination ai GRAMMY per la Best Pop Duo/Group Performance ai GRAMMY Award 2021 per il singolo da primo posto ‘Dynamite’. Tuttavia, è stato il successo senza precedenti di suddetta canzone che ha spinto il mondo della musica in generale a prestare un’attenzione maggiore. Non solo la nomination è una grande novità per loro, ma è anche la prima nomination ai GRAMMY per un artista K-pop.
I BTS hanno pubblicato il loro album ‘BE’ nel novembre 2020 in risposta alla pandemia del COVID-19, e il singolo ‘Life Goes On’ è diventato la prima canzone non inglese a debuttare in cima alla Billboard Hot 100. Dopo l'uscita di ‘BE’, i BTS sono diventati il ​​gruppo più veloce a guadagnare tre canzoni numero 1 in tre mesi dai Bee Gees che avevano segnato il record più di 42 anni fa. Per finire, i BTS sono il gruppo più veloce dai tempi dei Beatles ad aver avuto cinque album da primo posto e il primo gruppo ad avere due album in cima alle classifiche negli Stati Uniti nel 2020 (con l’album ‘Map of the Soul: 7′).
I BTS, che il TIME ha nominato ‘Intrattenitori dell'anno 2020’, sono un gruppo che ha familiarità con i primati. Basta guardare il modo in cui hanno sconvolto l'industria della musica pop americana nel corso degli anni, il che è stato un piacere. Ogni anno sono diventati sempre più importanti proprio sotto ai nostri occhi. Nel 2017 sono diventati il ​​primo gruppo pop coreano a esibirsi in una premiazione americana, nello specifico agli AMA. Come se non bastasse, il 2018 ha visto poi non solo il gruppo vincere il Top Social Artist Award per la seconda volta consecutiva (questo è ormai diventato un evento ricorrente) ai Billboard Music Award, ma anche tenere un discorso alle Nazioni Unite.
Nel 2019 i BTS hanno fatto la storia come il primo gruppo coreano a presentare ai GRAMMY, occasione in cui hanno consegnato a H.E.R. il premio per il miglior album R&B, e l'anno successivo sono diventati il ​​primo gruppo coreano a esibirsi sul palco dei GRAMMY quando si sono uniti al remix-multiverso di ‘Old Town Road’ di Lil Nas X. Torneranno sul palco dei GRAMMY anche quest'anno, ma per esibirsi da soli e, questa volta, con l'aggiunta del titolo di candidati a un premio.
I loro messaggi universali e toccanti vanno oltre le arti. Il gruppo ha, ad esempio, appena rinnovato il proprio impegno a proseguire con la campagna benefica ‘LOVE YOURSELF’ con l'UNICEF, con cui collaborano dal 2017 in occasione del rilascio dell’album ‘LOVE YOURSELF 承 Her’. Questa collaborazione, oltre a canzoni allegre come ‘Dynamite’ o album come ‘BE’, ha confermato l’autenticità dell’impegno dei BTS a mettere in pratica ciò che predicano. I fan dei BTS, alias gli ARMY, sono cresciuti enormemente e hanno sostenuto con passione le superstar per anni da quando la band ha espresso per la prima volta interesse per una vittoria ai GRAMMY.
La loro nomination ai GRAMMY per la Best Pop/Duo Group Performance non è soltanto un evento storico, ma anche prova del fatto che l’onestà, il duro lavoro e fan dedicati sono gli ingredienti base della ricetta per il successo. Il settetto ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti e distrutto così tante barriere che è ormai difficile tenere il conto, ma ciò che colpisce è che in tutto questo i membri siano rimasti dei ragazzi estremamente umili.
Come ha detto durante la nostra intervista RM, il leader del gruppo, sono solo ‘sette ragazzi coreani qualunque’, e con i loro sforzi per fare bene e catturare e spiegare la complessità della vita hanno dato conforto a molti, indipendentemente dalla lingua. I BTS hanno conquistato internet, ottenuto il riconoscimento dei loro illustri predecessori e colleghi, mostrato tanti lati di sé agli ARMY e in tutto ciò hanno continuato a rilasciare musica eccezionale. L’impatto culturale e il ruolo dominante dei BTS nell’industria musicale continueranno a essere determinanti e loro non smetteranno di aprire la strada a tutti quegli artisti che appartengono a gruppi etnici per cui fino a ora lo spazio per emergere è stato ridotto. 
In occasione della 63esima edizione dei GRAMMY Award, GRAMMY.com ha potuto discutere con i BTS dell’importanza della nomination da loro ricevuta, del significato della rappresentazione in spazi diversi e di molto altro.
-DOMANDA- Come vi state preparando alla cerimonia dei GRAMMY Award 2021? Cosa vi passa per la testa con l'avvicinarsi della data?
V: Con l'avvicinarsi della premiazione, l'entusiasmo e le aspettative aumentano. Non riesco ancora a credere che siamo stati nominati e che ci esibiremo. Ottenere una vittoria sarebbe ancora più sorprendente.
-DOMANDA- ‘Dynamite’ era una canzone per i fan, per rallegrare le loro vite in un momento difficile. Eppure è stata questa spontanea autenticità che vi ha fatto ottenere la vostra prima nomination ai GRAMMY.  Come vi sentite a riguardo? È questa [canzone] a catturare meglio il cuore dei BTS?
J: Il fulcro dell’operato dei BTS è raccontare le nostre storie in modo genuino attraverso la musica. ‘Dynamite’ rappresenta tutto ciò. È una canzone che ci dà forza e incarna il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri fan. Crediamo che la sincerità arrivi sempre.
-DOMANDA- Questa nomination è la prima non solo per i BTS, ma anche in generale per un gruppo K-pop. Molti artisti vi ammirano per i vostri successi nell'industria occidentale. Cosa significa per voi avere così tanti giovani che vi vedono come coloro che stanno spianando la strada agli artisti coreani all'estero? Come ci si sente a essere i rappresentanti globali della Corea?
JK: Siamo sopraffatti dall'essere considerati i rappresentanti della Corea. Siamo semplicemente grati per il supporto e l'attenzione che abbiamo ricevuto non solo dai nostri fan, ma anche dai nostri colleghi. Continueremo a lavorare di più per portare sul palco musica e performance ancora migliori. Ed è un incredibile onore essere i primi artisti pop coreani a essere nominati per un GRAMMY, speriamo che questo sia solo l'inizio. Una vittoria sarebbe significativa non solo per noi, ma anche per molti che perseguono la diversità nella musica.
-DOMANDA- ‘BE’ è il vostro progetto più personale fino a oggi e tutti voi avete contribuito a crearlo per gli ARMY. Come mai avete deciso di incanalare le vostre frustrazioni sulla pandemia in un album?
JM: Abbiamo sentito il bisogno di dire agli altri che condividiamo le loro stesse emozioni e mostrare loro in che modo siamo rimasti coerenti alle nostre vite quotidiane che sono cambiate così bruscamente, perché la vita va avanti. Quello che potevamo fare era fare musica ed esibirci, così abbiamo creato l'album ‘BE’ nella speranza che le persone si relazionassero e fossero confortate dalla nostra musica.
-DOMANDA- Come avete passato il vostro tempo negli ultimi mesi? Cosa non vedete l'ora di fare una volta finita la pandemia?
JH: Abbiamo lavorato sulla nostra musica. Penso di poter parlare per tutti noi quando dico che la prima cosa che vorremo fare una volta che la pandemia sarà finita sarà andare in tour ed esibirci davanti ai nostri fan. Voglio guardarli negli occhi e gridare: ‘Vi amo ARMY!’
-DOMANDA- Il grande pubblico potrebbe conoscervi come idol del K-pop, ma la vostra musica ha trasceso quei confini e la vostra fanbase è ampia e diversificata, tanto che conta, ad esempio, anche il presidente della Corea del Sud. Cosa ne pensate dell'etichetta di K-pop posta sulla vostra musica? Come vi descrivereste come artisti, con parole vostre? 
RM: ‘K-pop’ è un termine che in origine era usato per riferirsi alla musica popolare coreana, ma che a un certo punto è diventato un genere a sé stante. In realtà è abbastanza difficile definire cosa sia il K-pop. A essere onesti, siamo solo molto grati e felici di mostrare la nostra musica e le nostre performance ai fan e di ricevere così tanto amore. Per descriverci brevemente, direi che siamo solo sette ragazzi coreani qualunque. 
-DOMANDA- Spesso siete gli unici artisti provenienti dall’Asia dell’Est a partecipare agli eventi musicali più importanti o a essere menzionati nelle discussioni circa la cultura pop mainstream. Come vi sentite a riguardo? Come vorreste che i vostri traguardi cambiassero il panorama musicale anche per gli altri, se non del tutto? 
SU: Siamo testimoni sempre più spesso di movimenti che spingono verso la ‘diversità’, nell’industria musicale globale. Speriamo vivamente che il corso di questi cambiamenti subisca un’accelerazione e vada oltre. Nella stessa Corea ci sono tantissimi altri artisti, oltre a noi, che creano musica eccellente, e sono sicuro del fatto che la cosa valga ancora di più su scala globale. Speriamo davvero di poter essere d’aiuto affinché le persone si abituino sempre di più a essere esposte a musica diversa e più musicisti possano essere conosciuti a livello globale. 
-DOMANDA- Secondo le vostre opinioni personali, a quali canzoni o album della vostra discografia dareste un GRAMMY? Per le persone che potrebbero non aver ancora esplorato in profondità tutta la vostra musica, di quali dei vostri lavori precedenti siete più fieri e perché? 
RM: Mi sento di consigliare di ascoltare ‘LOVE YOURSELF: 轉 TEAR’ perché è un album grandioso e lo abbiamo rilasciato nel 2018 in un periodo per noi estremamente difficile. Personalmente, poi, ‘Spring Day’ è il singolo a me più caro ed è molto speciale. 
-DOMANDA- Cos’hanno in serbo per il 2021 i BTS? Musica nuova? Progetti da solisti? 
RM: Come abbiamo fatto con ‘Dynamite’, speriamo di poter diffondere ancora una volta, attraverso bella musica e belle esibizioni, un messaggio di speranza e conforto in tempi in cui la pandemia ancora aggrava le vite di tutti noi.
J: Stiamo lavorando sodo per rilasciare nuova musica, quindi aspettate con impazienza le novità future! 
SU: Speriamo che la situazione pandemica migliori così da poter fare un tour nel 2021 e che sia qualcosa che state aspettando anche tutti voi [fan]. 
JH: Vogliamo confortare le persone e donare loro gioia attraverso esibizioni sensazionali e nuova musica, quindi questo è ciò su cui stiamo lavorando più duramente, al momento. 
JM: Considerando la situazione attuale, non possiamo stabilire con sicurezza quando riusciremo a rivedere di persona i nostri fan, ma faremo del nostro meglio per accorciare le distanze con loro e stare loro quanto più vicino possibile, non importa se lo faremo attraverso un album o altro tipo di contenuto. 
V: Spero che potremo essere come una brezza che soffia sulle persone portando loro conforto e un senso di empatia. 
JK: Nel 2021 ci esibiremo sul grande palco dei GRAMMY, continueremo a fare ciò che possiamo e a mostrare i lati migliori di noi. Inoltre, vorremmo dare prova ancora di più ai nostri fan della nostra versatilità musicale”. 
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©MatchaMochi, ©VRonnie, ©jimindipityR) | ©GRAMMY.com
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gloriabourne · 3 years
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1. Le vendite di “Tribù urbana” non sono proprio andate benissimo e questo purtroppo è un dato di fatto (ovviamente la cosa anche a me dispiace molto perché, personalmente, lo trovo davvero un bell’album) però c’è anche da dire che quest’anno Ermal, come anche Fabrizio, non li hanno chiamati ai Seat Music Awards perché si sono inventati la regola (assurda a mio parere) che avrebbero premiato solamente gli album certificati dall’oro in su, e i singoli dal doppio platino in su.
2. Se così non fosse stato Ermal sarebbe stato invece premiato con l’Oro per UMDCDD e Fabrizio con l’Oro per “Il senso di ogni cosa”, senza contare che Fab ha da poco raggiunto l’oro pure per l’album “Pace”, ma quello non se lo sono filato di striscio visto che si tratta di un disco uscito più di 4 anni fa. Ormai vende solo il reggaeton e il rap, purtroppo, e lo dimostra il cast presente ai Seat. Davvero un peccato per chi come Ermal, Fabrizio e tanti come loro, fanno musica più “impegnata”.
3. Tant'è vero che si sono esibiti come ospiti, tra gli altri, Masini e Mannoia, e sono andati via senza nulla in mano. Imbarazzante per due giganti come loro. E la cosa che più mi scoccia poi è vedere mio padre che guarda la tv e dice: “Che musica di merda che avete oggi”. Certo che se in tv ci sbattono Sfera Ebbasta, Marracash, Gue Pequeno e compagnia bella, mi tocca dargli ragione...
4. Diciamo piuttosto che chi meriterebbe spazio perché scrive un certo tipo di testi viene snobbato probabilmente perché “annoia” mentre certe canzoni, pure che hanno testi insensati, vincono su tutte solo perché hanno motivetti accattivanti a portarle avanti. Ovviamente con questo non voglio dire che pure io non sia attratta ogni estate dall’arrivo dei classici tormentoni estivi… anche perchè chi non li ascolta ormai?!
5. Però c’è da dire che certi sono davvero imbarazzanti a volte (Lamborghini e Ferreri solo per citarne due) e mi chiedo come diavolo facciano ad essere certificati col multiplatino. Scusami lo sfogo, magari non la pensi neppure come me (cosa più che legittima), ma ne avevo bisogno.
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Ma in linea di massima la penso come te, anche se ammetto che sono una fan dei tormentoni estivi (o almeno di alcuni).
Però appunto perché non per tutti è così credo che in eventi come questo bisognerebbe lasciare spazio a più generi musicali. Capisco che è una manifestazione fatta sulla base del dover consegnare premi, ma se nel mezzo ci mettono pure qualcun altro a cantare - magari con il ruolo di ospite - l'evento riesce meglio secondo me. In questo modo almeno attiri una fetta più ampia di pubblico.
E questo lo dico a prescindere dalla partecipazione mancata di Ermal e Fabrizio.
Poi io di certificazioni musicali non me ne intendo, non so se vengano date in base agli acquisti, agli stream, ai passaggi radiofonici o un mix di tutte queste cose, ma ad esempio accendendo la radio in estate c'erano solo tormentoni estivi. Quindi se i passaggi radiofonici influiscono sulle certificazioni, non mi stupisce che certa roba abbia raggiunto il multiplatino.
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corallorosso · 4 years
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Lottatori senegalesi: Angel Lopez Soto, Spagna 1 ° posto Sony World Photography Awards, il wrestling sportivo è diventato lo sport nazionale n. 1 in Senegal e in alcune parti del Gambia. Appartiene a una più ampia forma dell'Africa occidentale di wrestling tradizionale (noto come Lutte Traditionnelle) ed è più popolare del calcio. Lo sport è diventato un mezzo di ascesa sociale, rendendo milionari alcuni atleti. Queste immagini mostrano i lottatori che si allenano su una spiaggia a Dakar.
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ambermarshalldaily · 4 years
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Alberta Film and Television Awards to be held online, hosted by Heartland's Amber Marshall
Winners of this year’s Alberta Film and Television Awards will be announced during an online presentation Thursday, Oct. 8, hosted by Heartland star Amber Marshall.
The awards, dubbed the Rosies, were to be held in Calgary in late May but were postponed due to the COVID-19 pandemic. They will be live-streamed on the Alberta Media Production Industries Association’s Facebook and YouTube channels at 7 p.m. MT. Marshall, who won the Rosies for Best Performance by an Alberta Actress in 2019 for her starring role on Heartland and is nominated in the same category this year, will host the event live from Maggie’s Diner in High River, a key setting on the long-running CBC Series.
There will be live performances from Alberta singer-songwriter Corb Lund and Calgary-based jazz musician Johnny Summers. 
This is the 46th annual Alberta Film and Television Awards, making it the oldest film and television awards event in Canada. Fifty-four Rosies will be handed out. They include 21 classed for Alberta productions, including categories for TV shows, long and short features, commercials and new media. Thirty-three awards will be handed out to Alberta-based film, television and media artists, from actors to editors, directors and sound technicians.
Calgary-based SEVEN24 Films leads the pack with 18 nominations. Two of its shows, Fortunate Son and Heartland, will face off against the Calgary-based, Indigenous police procedural Tribal for best dramatic series.
Tribal received 12 nominations in total. Heartland received 10. Filmmakers Matt Embry, Braden Croft and Kelly Wolfert, screenwriter and producer Julian Black Antelope, producers Jordy Randall, Tom Cox and John Kerr and Tribal creator Ron E. Scott are among those with multiple nominations.
The 46th Annual Alberta Film and Television Awards will be streamed Oct. 8 at 7 p.m. MT on AMPIA’s Facebook and YouTube pages. Visit ampia.org for more information.
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heartlandians · 4 months
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A Closer Look at Some of the Creative Talent Making Things Happen In Alberta: Scott Lepp | Executive Producer | Iylond Entertainment
Scott was previously Associate Producer and Digital Producer for CBC’s HEARTLAND and served on the board of directors for the Alberta Motion Picture Industry Association (AMPIA). He continues to serve on the board of directors for the Okotoks Film Society.
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Can you please provide a brief overview of your journey in the film and TV industry?
I started my career in journalism in Lethbridge and made my first documentary in 2004 as a final project in college. It was nominated for Best Student Production at the Rosie Awards and to say I caught the filmmaking bug would be an understatement. After moving to Vancouver for film school, I returned to the Calgary area and won the career lottery, getting hired as the Producer’s Assistant on Heartland. I spent 11 seasons working on that series, being mentored by some of the best Producers in the country. In order to take the next step of my career I needed to show that I can Produce content on my own, so I started Producing short films before moving on to Feature Films and Digital Series in my spare time. Once I had gained the necessary experience, I had the great pleasure of joining the Producing team for the Tribal TV Series, taking over as Producer for Season Two. Now, I run my production company, Iylond Entertainment, full time currently using smaller projects to keep the lights on while placing a large focus on developing unique and marketable IP to Produce in Alberta.
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Have there been any key moments in your career that changed your trajectory?
There have been several career-defining moments but two of them stand out the most. Firstly, I absolutely loved and I appreciate my time and experience on the series’ Heartland and Tribal, but the best and most impactful decisions I’ve made that launched my trajectory upwards, was moving on from them. Secondly, being introduced to writer-director Sandi Somers late fall of 2013 changed everything without me knowing. Here we are now eleven years later with several collaborations in the books and a third film in development.
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luigidelia · 5 years
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Ferrara-Italia, 9 settembre 2019. L'anno d'oro di Zanna Bianca! Dopo l'Eolo Awards 2019 come "Miglior spettacolo", ZANNABIANCA-DELLA NATURA SELVAGGIA vince la XIII edizione di Festebà-Ferrara, il festival con la giuria dal basso più ampia e variegata che io conosca. La motivazione: "Luigi D’Elia, unico interprete in scena, ha trasportato gli spettatori in un'altalena di emozioni suscitate da ritmi diversi e da una narrazione potente e sapientemente dosata, capace di evocare sensazioni che hanno offerto un'intensa esperienza percettiva ai presenti. Per l'intera durata dello spettacolo, il pubblico viene accompagnato da una scenografia essenziale ma suggestiva, unita ad una sapiente rielaborazione delle opere e della vita di Jack London a cura di Francesco Niccolini. Molto apprezzata è stata la messinscena, in cui la scelta delle musiche e l'utilizzo delle luci hanno messo in risalto l'intero percorso narrativo. Le tematiche della Natura selvaggia, della ricerca della libertà e della propria identità, del percorso di crescita e dell’importanza delle relazioni e della “cura” come ancora di salvezza nei momenti difficili, hanno dato vita a uno spettacolo completo e travolgente".
E' la terza volta che vinciamo questo premio. Era già accaduto con "André e Dorine" e con "Aspettando il vento". Questa volta è accaduto con lo spettacolo che più di tutti gli altri ha morso un pezzo di vita, una fetta di tempo. E' il premio di una squadra che sta tirando con tutta se stessa la slitta di un mondo nuovo, Francesco Niccolini, Francesca Vetrano, Paolo Mongelli. E' il premio del nostro caro Jack London, che ormai non saprà più da che parte girarsi, è il premio delle immense terre selvagge, è il premio della corsa di un lupo, perchè, cazzo, la vita è troppo breve.
ZANNA BIANCA-DELLA NATURA SELVAGGIA è uno spettacolo di Francesco Niccolini liberamente ispirato ai romanzi e alla vita avventurosa di Jack London. Regia Francesco Niccolini e Luigi D'elia con Luigi D'elia lupi e scene Luigi D'elia luci Paolo Mongelli distribuzione Francesca Vetrano una produzione #INTI - Landscape of the moving tales con il sostegno della #ResidenzaArtisticadiNovoli
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gameprompt · 6 years
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Best Art Direction
Sono stati annunciati finalmente i titoli in nomination ai Game Awards per questo 2018.
Game Awards 2018, candidati per la categoria Best Art Direction:
- Assassin’s Creed Odyssey
- God of War
- Octopath Traveler
- Red Dead Redemption 2
- Return of the Obra Dinn
Una delle trenta categorie più importanti, oltre ovviamente alla tanto ambita “Game of the Year”, è senza ombra di dubbio la “Best Art Direction” che premierà il gioco con comparto creativo più interessante e particolare sotto il punto di vista del design artistico e/o per l’utilizzo di tecniche d’animazione innovative.
Ciò potrebbe portare a pensare che a tale categoria possa avere più chance di vincere il gioco che spingerà al massimo sul livello di definizione o quello con l’ambientazione più ampia e dettagliata, ma non è esattamente così.
In realtà i valori presi in condizione dalla giuria sono questi e molti altri nel momento in cui essi si sposino al meglio che possono con l’anima del titolo, ovvero l’approccio globale e visivo del gioco in modo che sia inerente alla storia stessa.
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(Cuphead, videogioco del 2017 sviluppato dallo Studio MDHD)
Ogni singolo dettaglio come il design dei personaggi, la loro interazione con l’ambientazione, il modo in cui viene interpretato lo spazio, la tipologia di colorazione, l’illuminazione, le texture scelte, l’animazione dei personaggi, ecc... Tutto ciò deve sposarsi bene nell’insieme su schermo, in modo che il risultato sia armonioso e senza sbavature.
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(Ori and the Blind Forest, videogioco del 2015 sviluppato da Moon Studios)
Tutto ciò permette l’immersione del videogiocatore in un mondo che, se anche solo uno di questi punti fosse in difetto, rischierebbe di stonare e danneggiare così l’esperienza videoludica.
Non è necessario che un titolo ottenga la più alta definizione possibile del volto del protagonista se nel frattempo tutto il resto della scena stona, che sia per una colorazione troppo saturata o per nulla inerente con i pattern dei personaggi.
Ciò che è importante è l’armonia visiva e l’essere in grado di lasciare impresse nella mente di noi videogiocatori delle scene particolarmente evocative che rimarranno nei ricordi delle nostre menti per anni e anni avvenire.
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(Final Fantasy IX, videogioco del 2000 sviluppato da Square)
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lamilanomagazine · 1 year
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Trieste: Barbarossa e Massini, Ray Gelato, 40 Fingers, Gala del Musical per il centenario Disney e Carmina Burana
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Trieste: Barbarossa e Massini, Ray Gelato, 40 Fingers, Gala del Musical per il centenario Disney e Carmina Burana. Luca Barbarossa e Stefano Massini in un travolgente mix di musica e teatro, la band triestina campione di cover nel mondo 40 Fingers, i Carmina Burana di Carl Orff e il Gala del musical per il centenario Disney. Sono solo alcuni dei grandi eventi proposti da Trieste Estate nella settimana dal 24 al 30 luglio. La rassegna estiva da oltre 200 spettacoli organizzata dal Comune di Trieste propone anche teatro, concerti jazz e fusion di qualità, teatro e una sfida tra poeti, nelle prestigiose cornici del castello di San Giusto, piazza Verdi e Museo Sartorio. Nei rioni cittadini, la rassegna Trieste Estate Fuoricentro proporrà eventi per tutti i gusti valorizzando le aree più lontane dal centro cittadino. Al castello di San Giusto è prevista l’esibizione di Luca Barbarossa e Stefano Massini con “La verità vi prego sull’amore”, preceduta dagli attesissimi Carmina Burana e dal Gala del Musical per il centenario Disney. Il castello offre inoltre altri nomi di richiamo, come il quartetto triestino 40 Fingers, band - fenomeno da milioni di visualizzazioni e il padrino dello swing Ray Gelato & The Giants. Continuano il grande jazz e la musica fusion in piazza Verdi e nel giardino del museo Sartorio una varietà di spettacoli tra teatro, poetry slam e il concerto dei Flores del Sur, gruppo del giovane chitarrista triestino Gabriele Grieco. Di seguito il programma nel dettaglio, consultabile anche sul sito ufficiale www.triestestate.it. Lunedì 24 luglio: La settimana inizia con l’intrigante mix di culture degli Etno Histeria World Orchestra 2023, lunedì 24 luglio alle 21 in Piazza Verdi. Un progetto che riunisce cento artisti da tutto il mondo e che, dopo un’intensa settimana di prove tra i vigneti dell’Istria propone brani musicali multietnici con sonorità tipiche locali di ogni musicista. Un evento a cura di Zveza slovenskih kulturnih društev ETS. Mercoledì 26 luglio: Sognanti atmosfere disneyane al castello martedì 25 luglio alle 21.00: il festival dell’operetta porta a San Giusto il Gala del musical per il centenario Disney. Dopo l’evento della settimana scorsa in piazza Verdi dedicato alla ricorrenza, saranno qui proposte le arie dei più bei musical Disney. Con le voci di Stefania Seculin, Gianluca Sticotti, Elisa Colummi, Francesca Marsi e Luca Brotto. Un evento a cura dell’Associazione Internazionale dell'Operetta FVG. Giovedì 27 luglio: Va in scena giovedì 27 luglio uno dei momenti più attesi della rassegna estiva con le potenti e popolarissime note dei Carmina Burana di Carl Orff. L’appuntamento è al Castello di San Giusto alle ore 21.00. Un evento organizzato dal teatro Verdi con l’orchestra diretta da Giulio Prandi, con il soprano Eleonora Bellocci, il controtenore Filippo Mineccia, il baritono Vincenzo Nizzardo e Paolo Longo come direttore del coro. Alla stessa ora al museo Sartorio le melodie greche dei Tsikàrim, legati alla tradizione rebetika e delle taverne greche con influenze dalla musica araba, turca e bizantina. Venerdì 28 luglio: Un altro grande nome del cantautorato italiano approda al castello di San Giusto venerdì 28 luglio: Luca Barbarossa si esibirà nello spettacolo “La verità vi prego sull’amore” insieme a Stefano Massini, unico autore italiano nella storia ad aver ricevuto un Tony Award. Parole e musica di due grandi autori per svelare l’alchimia dell’amore in un evento organizzato da Vigna pr e Good Vibrations Entertainmenti. In piazza Verdi, invece, il grande jazz della Big Band Theory, ampia formazione di sassofoni, trombe, tromboni, piano, tastiera, chitarra, basso, batteria e voce, che propone brani famosi di impronta pop, funk e rock, arrangiati e diretti da Renato Rinaldi. A cura dell’associazione Long Playing. Torna il teatro infine al Museo Sartorio con “Ma chi xe che copa chi?”, commedia in dialetto triestino da “La stupidità dell’uomo comune” di Corrado Vallerotti. Due coppie, una casa isolata, una cena per commettere un delitto (o almeno così sembra). Uno spettacolo de L’Armonia e della Compagnia Quei de Scala Santa. Tutti e tre gli spettacoli vanno in scena alle ore 21.00. Sabato 29 luglio: Le loro cover, con irresistibili virtuosismi di chitarra acustica, sono diventate virali in tutto il mondo e la loro versione di Bohemian Rhapsody è stata postata sul sito ufficiale dei Queen: parliamo dei 40 Fingers, noto quartetto di chitarristi triestini che si esibirà al Castello di San Giusto sabato 29 luglio alle 21.00. I loro riarrangiamenti di celebri brani rock, pop, colonne sonore di cinema e serie tv hanno ottenuto milioni di visualizzazioni sul web. Contemporaneamente, piazza Verdi sarà animata dal Quartetto di Sassofoni Accademia che, alla soglia dei 40 anni di attività, presenta a Trieste un programma di confine tra il jazz, la musica da film italiana, e la tradizione sudamericana. Al Sartorio, invece, una sfida a colpi di poesia con il Poetry Slam, dove i poeti portano componimenti di proprio pugno con durata massima di 3 minuti. Presenta Andrea Mitri. Domenica 30 luglio: Ray Gelato & The Giants vanno in scena al castello di San Giusto domenica 30 luglio alle 21.00. Ray Gelato, considerato il padrino dello Swing, è stato paragonato a Cab Calloway e Louis Prima ed è ormai definito “uno degli ultimi grandi intrattenitori jazz”. Evento a cura di Bonawentura/Teatro Miela. Alla stessa ora, nel giardino del Museo Sartorio, arrivano i Flores del Sur, gruppo del giovane chitarrista triestino Gabriele Grieco, già noto per la sua vittoria alla Corrida. L’ensemble proporrà stili musicali sudamericani, ispirati dalla música criolla del Venezuela e del Perú, con influenze africane spaziando dal popolare, al jazz e alla classica. Trieste Estate è organizzato dal Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, con il sostegno di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau, con la direzione artistica di Gabriele Centis per la parte musicale e Lino Marrazzo per il teatro di prosa. Programma completo su: www.triestestate.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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diceriadelluntore · 6 years
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Storia di Musica #14 - Stevie Wonder, Songs In The Key Of Life, 1976
Uno dei più grandi geni della musica nasce prematuro il 13 Maggio 1950, a Saginaw nel Michigan. Nell'incubatrice dove viene portato c’è però troppo ossigeno, e questo gli causa la perdita della vista. Questo handicap però non ferma Steveland Judkins Morris dal dimostrate precocissimamente le sue doti artistiche. Impara a 3 anni a suonare il pianoforte, poi batteria ed armonica. Barry Gordy, il leggendario tycoon di Detroit che fondò la Tamla Motown, l’etichetta della musica nera, quasi non credeva fosse vero che questo piccolo genio 12enne sapesse fare tutto. Lo scrittura e ne fa un piccolo Ray Charles: nel 1962 esce Tribute To Uncle Ray, il primo di una serie di 5 dischi a nome Little Stevie Wonder, il nome d’arte che Gordy gli affibbia. Nel 1963 la prima numero 1 nella classifica di Billboard con Fingertips, e così fino al 1964 quando la normale crescita cambia il suo tono di voce. Nel 1966 quindi Wonder perde il “Little” e incide Up-Tight (Everything’s Alright) che segna il primo passaggio di stile: canzoni più strutturate, con Uptight ennesimo hit, e addirittura una rilettura non blasfema di Blowin’ In The Wind di Dylan. La crescita continua con Down To Earth (1966) e I Was Made To Love Her (1967), che contiene l’omonimo singolo di successo. Nel 1968 For Once In My Life è il primo disco pensato omogeneamente, e contiene canzoni che saranno rivalutate in seguito, come I Don’t Know Why che sarà ripresa persino dai Rolling Stones. I tempi sono però maturi per un deciso cambio di rotta. Wonder chiede sempre più margine di manovra e libertà creative, e si scoprirà in seguito che appena arrivato ai 21 anni ridiscuterà il contratto per avere una percentuale sui guadagni dalle vendite: Gordy gli accorda uno dei compensi più alti di sempre per 7 dischi in 7 anni, lasciandogli la più ampia libertà di progettazione e creazione. Nel 1971 esce Where I’m Coming From, primo disco prodotto da Stevie Wonder. Le idee sono ancora confuse, il successo però è ancora cospicuo e Wonder non si perde d’animo. Nel 1972 il primo, atteso, grande disco: Music Of My Mind segna la nuova era Wonder, definito dai fan “il periodo d’oro”. Inizia a farsi largo la classe e la creatività di un artista eccezionale, iniziano i suoi primi esperimenti ai sintetizzatori e di esplorazione di tutta la musica, non solo black, ma spaziando in ambiti prima di allora mai toccati. Talking Book (1972) piazza i primi due gioielli, in You Are The Sunshine Of My Life e nella irresistibile Superstition. Nel 1973 il suo album politico: Innervisions è un album epocale, anche per le tecniche di registrazione (tipo gli effetti special di Living For The City), per il tiro politico anti-Nixon della storica He’s Misstra Know-It All, nelle epocali Too High, contro la droga, e la meravigliosa Don’t You Worry’Bout A Thing, che diventerà uno standard della musica soul. Fulfillingness’ First Finale, pur contenendo l’ennesimo numero uno, You Haven’t Done Nothin’ (canzone super politica e di protesta tra l’altro), forse appagato da 3 Grammy Award in 4 anni per il miglior disco, l’ispirazione sembra venire meno. E l’attesa spasmodica dura oltre 2 anni, in cui Wonder diventa ancora più maniacale, tanto che molti suoi collaboratori gli pregano di andare a dormire ogni tanto. Nel 1976 esce Songs In The Key Of Life, doppio album più un ep di 4 brani in edizione speciale. 25 canzoni che sono l’enciclopedia della musica nera, una incredibile panoramica di stili, generi, musiche che influenzerà le successive due generazioni di musicisti. Una cascata di idee, un fronte musicale che spazia dal jazz alla Miles Davis di Contusion alla delicatezza di Love’s In Need Of Love Today, o alla bellezza toccante di I Wish o di Knocks On My Feet. E i cori armoniosi di As, con Herbie Hancock al piano, l’acida di Village Ghetto Land, il tenero omaggio alla figlia di Isn’t She Lovely. Omaggio più bello e sentito non si poteva fare al da poco scomparso Duke Ellington nella storica Sir Duke, uno dei singoli più belli di sempre. Pastime Paradise diviene miniera per i campionamenti dei futuri rap e Coolio ne rifarà una ht mondiale nella sua Gangsta’s Paradise. Aiutano alla meraviglia anche George Benson, che suona la chitarra in Another Star, i cori fenomenali di Ordinary Pain di Minnie Riperton, Mary Lee Whitney, Deniece Williams, Syreeta Wright (quest’ultima ex moglie di Wonder) e Mike Sembello, giovane chitarrista che diventerà famosissimo anni dopo per la colonna sonora di Flashdance. Ce ne è abbastanza per confermare che Gordy non potesse scegliere soprannome più azzecato: Wonder. Uno dei dischi più influenti di sempre, dei più amati, copiati o imitati, uno dei più saccheggiati in riff, giri di basso, basi musicali, una delle rare dimostrazioni di padronanza totale della musica. Una totale meraviglia.
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