#aldo favini
Explore tagged Tumblr posts
Photo
Station-service Aquila située à Sesto San Giovanni, Milan, Italie conçue par l'architecte Aldo Favini en 1949. Photo fondazionefavini.it. - source MCM Daily.
66 notes
·
View notes
Text
Bruno Morassutti y Angelo Mangiarotti. Ingeniero: Aldo Favini. Iglesia Madre Misericordia en Baranzate di Bollate (Milán, 1956).
82 notes
·
View notes
Photo
(vía Morassutti Warehouse | Fondazione Aldo Favini)
10 notes
·
View notes
Text
Verona ospita gli intarsiatori lignei di tutta Italia
Verona ospita gli intarsiatori lignei di tutta Italia L'evento, organizzato dall'Associazione Culturale Quinta Parete in collaborazione della 1^ Circoscrizione di Verona – Centro Storico è curato da Federico Martinelli. Diciannove gli intarsiatori (Carlo Alfarano, Arturo Biasato, Alberto Bernardi, Marcello Buccolieri, Carletto Cantoni, Sereno Cordani, Carlo Favini, Bruno De Pellegrin, Nino Gambino, Lino Giussani, Francesco Lazzar, Giuseppe Mazo, Massimo Milli, Duilio Negroni, Carlo Nicoletti, Daniele Parasecolo, Fabio Tamburi, Aldo Tomelleri, Pino Valenti) che prendono parte a questa edizione consolidando sempre più l'idea di far diventare questa fucina culturale ed espositiva un progetto continuativo con la necessità di consolidare quest'arte nella sua proiezione moderna e contemporanea. La mostra, presentata oggi dal consigliere della Circoscrizione 1^ Andrea Trombini e dal presidente di Quinta Parete Federico Martinelli- nasce dal desiderio di recuperare l'edizione 2020 interrotta a causa dell'emergenza sanitaria. Nel frattempo, giunta alla decima edizione, la Rassegna ha allargato l'interesse espositivo anche ad artisti emergenti e allievi incrementando il valore divulgativo che essa si prefigge. Una mostra che vuole altresì sdoganare l'accostamento di quest'arte al solo artigianato: le opere esposte sono pezzi unici dall'alto valore artistico. "Accanto alle forme e alle immagini più classiche – spiega Martinelli-, ricordiamo i celebri lavori di fra Giovanni da Verona che hanno ispirato alcuni degli artisti presenti. Nel corso dei secoli, e in particolare nel Novecento, si è assistito a un vero e proprio avvicinamento di quest'arte alla raffigurazione e alla rappresentazione iconografica delle Avanguardie. L'intarsio è anche questo: è racconto libero, energico, vitale. Troviamo, accanto a vedute classiche di solidi, paesaggi, soggetti sacri e nature morte, immagini e linee oblique, diagonali e ossimori prospettici. Troviamo, eccellente, il desiderio di raccontare tanto l'esperienza del passato quanto lo slancio del futuro". La necessità di dare un segnale ha mosso l'entusiasmo dei partecipanti che, riuniti in questa grande esposizione, intendono mostrare come l'arte dell'intarsio sia in grado di rinnovarsi sia nella tecnica che nella raffigurazione dei soggetti allo stesso modo di come accade in pittura, scultura, incisione e fotografia. In occasione dell'inaugurazione, il 23 marzo alle 17, saranno presenti, oltre al curatore Federico Martinelli, gli esponenti della 1^ Circoscrizione e alcuni dei maestri intarsiatori. Alle 18 seguirà la conferenza dal titolo 'Dall' intarsio rinascimentale a quello moderno' tenuta dal prof. Francesco Lazzar e da Federico Martinelli. L'esposizione, a ingresso gratuito, è aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e domenica dalle 10 alle 19. La domenica di Pasqua dalle 16 alle 19. Durante le giornate di mostra si terranno laboratori gratuiti di intarsio la cui partecipazione è vincolata alla prenotazione: [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Photo
Chiesa Mater Misericordiae di Baranzate Baranzate, Lombardy, Italy; 1957
Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini (photography by Archivo Bruno Morassutti IUAV)
see map | related post | more information 1, 2, 3
via “COAM Arquitectura" 359 (2010)
#architecture#arquitectura#architektur#architettura#angelo mangiarotti#bruno morassutti#aldo favini#church#kirche#igreja#baranzate#lombardia#lombardy#italy#italia#italian architecture
191 notes
·
View notes
Photo
Service Station of “Aquila” (1949) in Sesto San Giovanni, Italy, by Aldo Favini
467 notes
·
View notes
Photo
Stazione di servizio carburanti Sesto San Giovanni (MI) – 1949 Architettura: Aldo Favini
2 notes
·
View notes
Photo
ArcDog Film: Parish church of Nostra Signora della Misericordia | Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti and Aldo Favini. Image © ArcDog. #Parish #Church #NostraSignoradellaMisericordia #AngeloMangiarotti #BrunoMorassutti #AldoFavini #Baranzate #Milan #Italy #ArcDogFilm #Architecture #Architect #Film #ArcDog #Filmmaking — view on Instagram http://bit.ly/2S0MVJR
1 note
·
View note
Text
SAIL 2018 - A MONVALLE LE MATCH RACE DI SOLIDARIETA’ - 2018
Monvalle/Cerro, 3 luglio 2018 – Si rinnova anche quest’anno sul lago Maggiore, nei giorni 20-22 luglio 2018, l’appuntamento di solidarietà con le regate del “Trofeo Giacomo Ascoli in memoria di Claudio”, manifestazione con la formula match race – la stessa della più famosa Coppa America. L’evento, che festeggia quest’anno l’undicesima edizione, nasce con l’intento di raccogliere fondi e far conoscere l’omonima Fondazione che dal 2006 si prende cura dei bambini affetti da malattie onco-ematologiche e delle loro famiglie e sostiene la ricerca scientifica in questo campo. Un fine settimana di gare testa a testa sul campo di regata del Circolo Velico Medio Verbano di Cerro in cui velisti di chiara fama a livello internazionale si daranno battaglia a bordo delle imbarcazioni della classe H22 per conquistare il prestigioso trofeo. Quest’anno hanno confermato la loro partecipazione nel ruolo di team ledear (alla guida di equipaggi formati da quattro membri): Fabio Ascoli, Aldo Bottagisio, Flavio Favini, Marco Fizzotti, Luca Marolli,Enrico Negri, Pietro Nicolini e Roberto Spata. Lo staff tecnico sarà composto da Alfio Lavazza, Tiziano Nava e Marco Bellorini. Per l’edizione 2018 la manifestazione potrà contare sulla presenza dell’emittente locale “Telesettelaghi” che riprenderà le fasi della regata, con proiezione su grande schermo a terra, interviste durante e dopo le prove, nonchè la radiocronaca live di Claudio Mazzanti e Gianni Armiraglio, giornalisti di grande esperienza nel campo della vela agonistica.
FROM http://www.navigamus.info/2018/07/a-monvalle-le-match-race-di-solidarieta.html
0 notes
Text
FOMA 7: When Bricks Are Put Together, Carefully
Our seventh edition of Forgotten Masterpieces is taking a field trip through Italy with architectural historian Luka Skansi. Get ready!
Colonia Enel, Rimini (1961-63) by Giancarlo De Carlo | Photo Marko Pogačnik
There is much wonderful postwar architecture in Italy. This is something you can perceive only by visiting the many buildings scattered across its territory, and discovering on the spot its qualities, its spaces, and its ‘muscles’.
Mercato dei Fiori, Pescia (1948-55) by Leonardo Savioli, Leonardo Ricci, Giuseppe Gori, Enzo Gori | Photo Federico Padovani
For me, to study that period means to understand a surprisingly rich context of built architectural works, of amazing experimentation with the relationship between structure and space, of remarkable constructive solutions, of astonishing freedom of expression within very limited technological and financial availability. A context in which architects developed an ability to build great architecture without resorting to useless symbologies, without searching for primary meanings in the field of architectural language, in individual poetics.
Tribune dell’Ippodromo di Tor di Valle, Rome (1958-59) by Julio Lafuente, Aicardo Virago, Gaetano Rebecchini | Photo Federico Padovani
Villaggio Eni, Borca di Cadore (1954-63) by Edoardo Gellner, Silvano Zorzi | Photo Luka Skansi
It was, in short, a period of extraordinary architecture, one whose architects didn’t need to build complex intellectual castles to justify their projects and ideas. A period that could teach us – and of course anyone willing to see it – that architecture is built, not theorized. Italian architecture of the 1950s and 1960s confirms those simple, but illuminating words of good old Mies: “Architecture starts when you carefully put two bricks together. There it begins”.
Palazzo del Lavoro, Torino (1959-61) by Pier Luigi Nervi, Antonio Nervi, Gino Covre | Photo Marko Pogačnik
Manifattura Tabacchi, Bologna (1948-60) by Pier Luigi Nervi, Nervi & Bartoli | Photo Vera Leanza
Stabilimento Siag Marcianise Factory, Caserta (1962) by Angelo Mangiarotti, Aldo Favini | Photo Luka Skansi
Stabilimento Siag Marcianise Housing, Caserta (1962) by Angelo Mangiarotti, Aldo Favini | Photo Luka Skansi
Over time I gained this (banal) conviction, of how much architecture (good architecture, obviously) can speak for itself, after you experience it: a visit, an experience of space, the understanding of a constructive rule, the relationships between its subsystems, all that which explains the work of architecture more than infinite and generic words, historical interpretations, theoretical conjectures. And in a country (Italy) dominated by architectural theory, one in which I myself was reared, I discovered in myself a great passion for the architecture of the 1950s and 1960s, built by architects who were rarely the object of theoretical and historical survey: that of the Milanese professionals, the refined architects of Roman speculators, of the great Italian engineers, the renowned and unknown builders of modern Italy, those who produced heroic architectural accomplishments in Ivrea, Terni, Bologna, Rimini, Pozzuoli, and Borca di Cadore. An extraordinary architectural heritage that Italy owns and which – I think I do not exaggerate when I write – few Italians even know is theirs.
Palazzina in via Archimede, Rome (1950) by Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco, Riccardo Morandi | Photo Luka Skansi
Stabilimento Raffo, Pietrasanta (1956) by Leo Calini, Eugenio Montuori, Sergio Musmeci | Photo Marko Pogačnik
Istituto Marchiondi Spagliardi Baggio, Milan (1953-57) by Vittoriano Viganò, Silvano Zorzi | Photo Federico Padovani
Talking a bit more about the fifties and sixties would do us all very well: ‘us’ here comprising architecture schools, architects, academics, and students. In particular Italian schools, to help them surpass their rootedness in the anachronisms of themes with regard to the 1970s and 1980s, the conviction of the primacy of theory over professional practice, of urban design over architecture, with the continuous repropositions of tired concepts and methodologies, derived from the same endlessly perused books, aspects that no longer have anything to do with the problems of today’s architecture and cities.
Ponte sul Basento, Potenza (1967-76) by Sergio Musmeci | Photo Luka Skansi
But the benefit would also extend to us – architects, historians, and theorists, so as to re-establish a direct, fresh, and genuine relationship to built work, to the work of architecture. To avoid useless interpretative speculation, superficial historical reconstructions, chitchat about architecture’s involvement with external factors. But rather to rediscover and – as Gio Ponti used to say – “Love Architecture” (Amate l’architettura), both the raw material (matter) and its counterpart (space).
Villaggio Matteotti, Terni (1970-75) by Giancarlo De Carlo | Photo Luka Skansi
Ponte Indiano, Firenze (1972-78) by Fabrizio De Miranda | Photo Luka Skansi
Monumento alla Resistenza, Udine (1959-69) by Gino Valle, Federico Marconi | Photo Luka Skansi
Furthermore, something we should also avoid is the vulgarization of this same architecture: its confinement to the tabloid format of a curious postcard, as an attractive but decontextualized phenomena, a mere beautiful and abandoned ruin. The vulgarization that implies not understanding the environment that produced it, the amount of experimentation invested in it, the enormous technical and visual culture of its authors, and ultimately, the enormous latent potential for today’s architect, to learn from these marvelous works, from these structural figures and spaces. All that stays behind the great structural forms of Nervi, Morandi, Musmeci, De Miranda, Zorzi, the refined junctions of those prefabricated elements of Zanuso and Mangiarotti, the wonderful spaces of the colonies of De Carlo and Gellner, the conceptual dialogues of Valle with history, the lightness of assembly of elements by Morassutti.
_____
#FOMA 7: by Luka Skansi
Luka Skansi is an architectural historian, assistant professor at University in Rijeka, Croatia. He holds a Master of Science in Architecture from IUAV (Venice), and a doctoral degree from the School for Advanced Studies in Venice, obtained in 2006 with a research on pre-revolutionary Russia. His research interests include Italian Architecture and Engineering of the 20th century, Russian and Soviet Architecture, the Architecture in ex - Yugoslavia. He wrote books and essays on Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Gino Valle, Pier Luigi Nervi, Myron Goldsmith, Jože Plečnik, Nikolaj Ladovskij, Moisei Ginzburg, Peter Behrens, Manfredo Tafuri, Vladimir Braco Mušič. Recently he curated the exhibition Streets and Neghbourhoods, on Slovenian architect and Harvard Scholar Vladimir Braco Mušič (MAO Ljubljana, 2016) and participated to the 2014 Venice Biennale (section “MondoItalia”) with the installation The Remnants of a Miracle.
278 notes
·
View notes
Photo
Iron Warehouse Padua, Veneto, Italy; 1958 (demolished)
Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini
0 notes
Photo
Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini - Apartment Building, Milano, 1960
0 notes
Photo
Splügen Bräu Warehouse – unknown status Venice - Mestre, Veneto, Italy; 1962
Angelo Mangiarotti, Aldo Favini
+ architect | related information 1, 2
via “Angelo Mangiarotti: opera completa”, François Burkhardt; Motta Architettura, Milan (2010)
#architecture#arquitectura#architektur#architettura#angelo mangiarotti#aldo favini#splugen brau#splügen bräu#birra poretti#warehouse#venice#venezia#veneto#italia#italy#italian architecture
99 notes
·
View notes
Photo
Iron Warehouse Padua, Veneto, Italy; 1958 (demolished)
Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti, Aldo Favini
+ architect | related information 1, 2
via “Angelo Mangiarotti: opera completa”, François Burkhardt; Motta Architettura, Milan (2010)
#architecture#arquitectura#architektur#architettura#angelo mangiarotti#bruno morassutti#aldo favini#iron warehouse#warehouse#padua#padova#veneto#italia#italy#italian architecture
115 notes
·
View notes
Photo
ArcDog Film: Parish church of Nostra Signora della Misericordia | Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti and Aldo Favini. Image © ArcDog. #Parish #Church #Glass #Concrete #NostraSignoradellaMisericordia #AngeloMangiarotti #BrunoMorassutti #AldoFavini #Baranzate #Milan #Italy #ArcDogFilm #Architecture #Architect #Film #ArcDog #Filmmaking — view on Instagram https://ift.tt/2JPtlJl
1 note
·
View note