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Aetherna, in cammino verso il V HellFest
Gli Aetherna sono una alternative goth band romana con diversi anni di esperienza alle spalle. Dopo i classici cambi di formazione stabilizzano la line up che dà vita al primo disco. In questa intervista si raccontano, spiegano il loro concetto di underground, cosa significa per loro suonare dal vivo. Una chiacchierata che li porta verso l’esibizione del 1 luglio a Velletri in occasione del V Hellfest in una edizione il cui ricavato verrà devoluto completamente in beneficienza.
Una presentazione per chi non vi conosce
Ciao, siamo Marianna (Voce), Enzo e Vittorio (chitarre), Marco (basso), Giovanni (batteria) e insieme diamo vita agli AETHERNA, band Alternative gothic metal. La band nasce nel 2015 con un’altra formazione, nel 2019 pubblica il suo primo disco Darkness Land. Nel 2021 entrano nella Band Giovanni e Marianna e con la loro nuova influenza, possiamo dire oggi che siamo prontissimi all’uscita del nostro secondo Album che avverrà entro l’anno (attualmente è in fase di produzione). Purtroppo non possiamo dire molto a riguardo, tranne che sarà un album che rispecchierà le influenze di tutti: il risultato è un album con brani talvolta eterogenei tra loro, perché in ognuno emerge un pezzo di ognuno di noi. Siamo particolarmente soddisfatti del risultato, provare per credere!!!
Entriamo subito nel merito dell’intervista: per qualcuno la musica live sta morendo. Cosa ne pensate? Domanda complessa. Tralasciamo al momento la distinzione tra cover band e band che fanno inediti (perché per entrambe la risposta ha delle differenze). Escludiamo anche i gruppi Mainstream (i quali grazie al cielo riempiono ancora gli stadi). Per i gruppi appartenenti alla scena Underground a causa dell’avvento dello streaming che ha ridotto drasticamente la vendita dei dischi, l’attività live è diventata la principale (se non l’unica) forma di sovvenzione dell’attività musicale. L’offerta nel panorama musicale resta alta e il più delle volte qualitativamente eccellente, essendoci tantissime band degne di nota attive, che per passione (e si badi solo quella) continuano a portare avanti i loro progetti malgrado le enormi difficoltà. Basti pensare alle ore di studio e di prove, ai fondi necessari per la strumentazione, alla fatica del settaggio e allestimento del palco (talvolta per pochi minuti di esibizione). E tutto questo il più delle volte al solo scopo di portare la propria musica all’attenzione del pubblico. Inoltre va preso atto che ci sono pochi spazi per esibirsi e molti locali non hanno cura di agevolare e facilitare il compito dei musicisti (i quali talvolta si sentono più degli ospiti sgraditi che degli artisti invitati). Un giorno speriamo di poter rispondere a questa domanda con un secco no!!! La musica live è l’unica possibilità che le persone hanno per avere un legame diretto con le band e con la musica viva, Live appunto!! Ma al momento anche se non crediamo stia morendo, siamo consapevoli che sta diventando molto difficile da attuare.
Che cosa vuol dire per voi suonare dal vivo? Significa appunto dare VITA al nostro mondo attraverso la musica; esprimere le nostre idee, mostrare le nostre anime, il nostro lavoro che altrimenti, resterebbe solamente un sogno inespresso. Creare un legame con il pubblico e renderli partecipi della nostra essenza. e con molta umiltà diciamo che fino ad oggi tutto ciò è piaciuto molto a chi ha avuto la curiosità di affacciarsi.
Perché avete deciso di prendere parte ad un festival? In primis perché amiamo i festival. Ci danno l’occasione per conoscere nuove band e creare legami ed interazioni musicali. Quello che avviene dietro le quinte tra band che condividono lo Stage è qualcosa di fantastico. Nello specifico poi abbiamo abbracciato fin da subito la causa dei questo festival in particolare; la beneficienza è sempre un tema che merita ascolto e partecipazione ed il nostro lo avrà sempre!! Siamo fermamente convinti che uniti possiamo cancellare la parola impossibile dal vocabolario.
Secondo la vostra esperienza, come è cambiato il pubblico? Il pubblico cambia, e cambierà sempre. Ma non nel senso di attenzione nei confronti della musica stessa, quanto piuttosto nei confronti del genere musicale. Nuove sonorità, nuovi temi, nuovo tutto. Il Pubblico segue generi e stili musicali in eterna evoluzione, e questo dà vita ad un moto di cambiamento della musica stessa, che oggi deve correre alla stessa velocità di quel cambiamento. E’ inevitabile, il mondo in generale è in continua evoluzione ed è bene che sia così, permette a noi band di avere sempre stimoli nuovi su cui lavorare.
Vedete un cambio generazionale? Lo vorremmo tanto. Le nuove generazioni sono purtroppo influenzate da generi musicali “modaioli” dove la musica lascia lo spazio a testi accattivanti e ridondanti. Tuttavia confidiamo che con il passare del tempo possano scegliere davvero cosa è di loro gusto andando a cercare anche altro, non solo quello che viene propinato da algoritmi e simili. Infondo quello che notiamo è anche chi si trova “casualmente” ad un concerto live (magari per supportare un amico) ne rimane folgorato e amplia i propri gusti. Torniamo all’estrema importanza della musica live, unico veicolo per toccare il cuore del pubblico.
La difficoltà maggiore del suonare dal vivo? Le uniche vere difficoltà sono spesso le modalità di gestione degli eventi; insomma noi siamo una band! Dovremmo avere come unico pensiero quello di suonare e fare una performance eccellente… ed invece spesso le condizioni in cui dobbiamo esibirci sono estreme. Palchi piccoli senza ricicli d’aria, operazioni di scarico e ricarico strumentazione non agevolate. Tempi ristretti per montaggio e smontaggio dell’attrezzatura. Potremmo elencarne un’infinità, che comprendono la scarsa qualità delle set list presente nei locali, all’incompetenza dell’addetto audio che talvolta è improvvisato (con tutto ciò che ne consegue in termini di resa audio del concerto).
Cosa manca ai concerti, pubblicità, supporto del pubblico o cosa? Sarebbe bello ci fossero sempre entrambe le cose, che tra loro sono collegate ovviamente, ma il discorso è molto più ampio. Da un lato il pubblico spesso ha bisogno di buoni motivi e stimoli per andare ad un concerto. Dall’altro bisognerebbe più soffermarsi sulla logica del rendere invitante l’esperienza e non scoraggiarla con biglietti esosi. Per noi basterebbe che il pubblico fosse sufficientemente curioso di conoscere e conoscersi attraverso la musica. Catturare e stimolare il loro supporto poi è compito della band. Infine mancano spazi e opportunità per poter anche solo far ascoltare quello che si ha da dire (in termini musicali si intende). Se non hai un’ottima base finanziaria questo mondo è proibitivo.
Una band per cui vi piacerebbe aprire? Se la vogliamo proprio sparare in alto … Nightwish, Epica, Evanescence.
Una che vorreste aprisse per voi? Abbiamo molte band amiche e sono tutte validissime. Non riusciamo a sceglierne una soltanto … ahahahah
Il vostro concetto di underground? Beh se la vediamo in senso letterale Underground, con movimento sotterraneo, intendiamo tutte quelle realtà, come la nostra, che vive nel sotterraneo dove non arrivano troppe luci ma che molto spesso regala bellissime soddisfazioni. Come l’esser stati opener dei Lacuna Coil (15/06/2019) o per aver partecipato ai Rockin’ 1000 allo Stadio dei Marmi a Roma il 06/06/2023 (Giovanni e Marianna).
La sua ‘malattia’ peggiore? La cura? La sua malattia è l’estrema difficoltà nell’emergere. Molti investono tanto in termini di energie e passione e il più delle volte le aspettative che ne derivano vengono tradite. Pochi spazi, poche possibilità poca cura e rispetto per qualcosa che invece andrebbe protetto e costruito. Tutti i grandi della storia, dai Beatles ai Nirvana, passando per i Queen e Guns N’ Roses hanno iniziato nell’underground; se qualcuno non li avesse notati oggi mancherebbero pezzi di storia intramontabile. La cura sta proprio tutta la. Agevolare l’emersione dei talenti morti assopiti nell’Underground.
Una band underground che consigliereste? La nostra ahahahaha… tornando seri, senza dubbio i Neurasty
Una mainstream che ancora vi stupisce? Da dove iniziamo l’elenco? Ahahahah sicuramente gli Epica e gli Arch Enemy, Lacuna Coil, Stone Sour, Disturbed…. bastano? .
Una domanda che non vi hanno mai posto ma vi piacerebbe vi fosse rivolta? Ma quanti MI stoppati deve fare Vittorio in Inside? Ahahaha scherzi a parte, cosa c’è dietro la creazione della vostra musica? Quanto è difficile, quanta passione richiede e dove trovate la forza di andare avanti?
Se foste voi ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervistereste e cosa gli chiedereste? Ai Lacuna Coil e gli chiederei quanto è stata dura la scalata al successo, così per capire come anni fa hanno potuto crearsi l’enorme fama che hanno, senza l’aiuto dei social e dei mezzi moderni. A Freddy Mercury, se si è mai sentito incompreso come artista. Agli Slipknot come hanno fatto a creare in un silos un fenomeno ad oggi di portata mondiale.
Un saluto e una raccomandazione a chi vi legge Siamo molto felici dello spazio che ci è stato dedicato e delle bellissime domande. La raccomandazione che facciamo è di andare ai concerti, il sostegno per tutte le band underground e che fanno brani originali è fondamentale. GRAZIE A TUTTI !!
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NOAGE Release First Single + Video 'Playground of the Dead' from Upcoming Album
Italian NOAGE have released the first single ‘Playground of the Dead’, taken from their upcoming new album “From Darkness to life”, set to be released this Friday, December 15th. Pre-order at https://bfan.link/from-darkness-to-life Watch below the video for ‘Playground of the Dead’. NOAGE, the band led by Germana Noage, former singer of AETHERNA and who collaborated with the Friulian CELTIC…
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2018-12-14 Motorpsycho - Byscenen
2018-12-14 Motorpsycho – Byscenen
Når Motorpsycho, a.k.a. Verdens Beste Band, spanderer bortimot tre timer julekonsert på Byscenen er det bare å bukke og ta imot. Og med Lars Horntveth som kveldens fjerde hjul på vogna ble det skikkelig tverrfløytespill på In Every Dream Home også. Det eneste vi savna etter konserten var Trondheimspremiere på den nye sangen Lux Aetherna fra neste plate – men det er vel kanskje håp om å få høre…
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Noage: la musica deve essere più sentita che semplicemente ascoltata
NOAGE, band capitanata da Germana Noage, ex cantante degli AETHERNA. La band che è composta da Michele Raspanti al basso (GRAAL e ex SECRET RULE), Michele “El Diablo” Serra alla chitarra (già nei MINDCRIME e ex DAYLIGHT SILENCE), Massimo Pieretti alle tastiere e Andres Gualco alla batteria (ex TERSIVEL).
I nostri propongono un metal dalle tinte gotiche ma che presta una grande attenzione alle melodie, agli arrangiamenti mai banali ed ai testi dei brani con influenze che spaziano dai Nightwish ai Queensryche.
In questa intervista si raccontano. Narrano la loro genesi, da dove traggono ispirazione, come nascono i loro brani, speranze e prospettive dopo l’uscita del primo disco. Una chiacchierata tutta da leggere.
Una presentazione per chi non vi conosce Siamo una band di Roma attiva dal 2021. La formazione attuale e’ composta da: Germana Noage (voce e testi), Michele Serra (chitarrista compositore), Michele Raspanti (basso) e Massimo Pieretti (tastiere). Di recente c’e’ stato un cambio di line-up alla batteria che ha visto Daniele Zangara (che ha suonato in “From Darkness to Life”) lasciare il posto all’argentino Andres Gualco.
Iniziamo dal vostro ultimo lavoro. Avete modificato un po’ il campo d’azione rispetto ai singoli passati, vedi Surrender. Scelta o necessità di allontanarsi da un contesto che vi stava troppo stretto? “Surrender” e’ stato il brano con uscita in digitale nel 2021 che ha segnato la nascita dei Noage (la band prende il mio nome d’arte nd Germana Noage). La mia voglia di esibirmi anche live e’ stata la spinta che mi ha portato a mettere su una formazione con musicisti tutti di Roma. L’incontro con Michele Serra e’ stato cruciale in quanto oltre ad essere un eccellente chitarrista si e’ rivelato da subito un ottimo compositore e quindi insieme abbiamo iniziato a scrivere le nuove canzoni che sono presenti nel nostro album.
From darkness to life è piuttosto potente, rifugge quelli che sono i vincoli del classico power o symphonic metal grazie ad inserimenti quasi radiofonici. Anche in questo caso, scelta o casualità? Per quanto riguarda la parte compositiva l’album e’ il risultato delle idee e del background di ciascuno di noi, quasi nulla è lasciato al caso ma più all’intuizione e all’ispirazione di tutti. Ogni pezzo per noi deve essere unico per particolarità ma riconoscibile nell’ impronta di Noage. Per quanto riguarda i testi l’album racconta, attraverso i brani, l’evoluzione di un lavoro interiore, dal buio di non sapere chi siamo, attraverso delle prove quasi iniziatiche che ci portano ad affrontare i ns dolori e le ns paure più profonde, alla luce di scoprire chi siamo tramite i nostri talenti.
Per te è stato complesso adattarti al nuovo contesto? Il nuovo contesto che si andava a creare, brano dopo brano, mi ha permesso di sperimentare nuove linee vocali più melodiche, con un’estensione vocale più ampia, all’inizio non è stato facile ma la mia determinazione e uno studio mirato all’obiettivo che mi ero prefissata mi ha permesso di raggiungere il risultato che desideravo da molto tempo. La nuova formazione mi ha permesso di creare il genere musicale che avevo più volte immaginato e ci siamo trovati subito tutti sulla stessa lunghezza d’onda.
L’aspetto più difficile del vostro modus creativo? Dalla fusione delle idee di tutti nascono i nostri brani, non c’è nessuno che primeggia o si mette sul piedistallo ad impartire “ordini” ma si lavora tutti insieme riconoscendo quale intuizione sia buona con naturalezza e armonia cercando, per quanto sia possibile, di mettere in opera idee originali e non ripetizioni di cose gia’ sentite.
Quanto contano le influenze non musicali nella creazione dei brani? Il nostro vissuto ovviamente influenza la creatività di ciascuno di noi, forse è più evidente ascoltando il testo di un brano, ma sono le nostre esperienze di ognuno di noi ad essere trasformate in musica e a livello vibratorio un brano può trasmettere qualcosa anche se non chiaramente detta.
Quale ambito vi ha ispirato maggiormente? Ciascuno di noi ha condiviso con gli altri il proprio bagaglio musicale, fatto di stili e generi differenti: io ho influenze pop, blues e metal melodico al femminile; il nostro tastierista Massimo Pieretti ha più un’impronta rock/prog; Michele Raspanti, il bassista, è della vecchia guardia heavy metal; Michele Serra, il chitarrista, predilige un progressive metal/rock dove i tempi dispari la fanno da padrone; Daniele Zangara ha influenze più rock.
Il tuo stile canoro ha diverse influenze tra le quali si possono notare tante sfumature non proprio metal. Da che cosa derivano? La mia formazione nasce dal pop/rock anni 80/90 (Cindy Lauper, Tina Turner, Whitney Houston etc.) sono sempre stata affascinata dal modo di cantare di interpreti blues (Etta James, Nina Simone etc) e ho studiato fin da piccola cantando le loro canzoni; “da grande” ho scoperto anche le grandissime voci di Amy Lee (Evanescence) e Floor Jansen (Nightwish) ma non ho mai voluto imitare nessuno nè incastrarmi in un genere definito, cosi piano piano sono arrivata (nell’esercizio continuo di ascoltare e registrare la mia voce) al perfezionamento di una mia personale vocalità.
Quali sono i tuoi ascolti al di fuori della band? Ascolto la musica in base al mio stato d’animo. Ho una preferenza per la musica inglese degli anni 80/90. Non ho una band/cantante preferiti, ascolto qualsiasi genere e do molta importanza ai testi delle canzoni.
Il rock ha ancora spazio nel panorama contemporaneo? Il rock pulsa nel cuore di chi ha la vera musica nel sangue, fatta di strumenti, di sudore e di passione e finche’ esisterà la musica ci sarà il rock.
Quanto contano le parole in un disco? Le parole sono tutto. Io ho cassetti interi di parole pronte da essere messe in musica. E’ importante il messaggio che si vuole trasmettere attraverso una qualsiasi arte, anche quella in un disco. E’ come incontrarsi tutti in ciò che racconta un brano : chi lo ha scritto e chi lo ascolta.
Perché avete deciso di scrivere musica? Perché ci sentiamo dei creativi, perché sentiamo un’energia interiore che ci spinge a creare, osare, prendere spunti ma cercando di dare un’impronta sempre più personale. La voglia di esprimere le proprie idee, le proprie interiorità attraverso note e parole ci accomuna.
La musica che si propone, deve avere un messaggio? La musica che si propone dovrebbe avere sempre un messaggio da dare e da qui la responsabilità di ciò che si vuole comunicare soprattutto alle nuove generazioni e a volte la musica stessa e’ il messaggio che fa capire dove stiamo andando e come ci stiamo evolvendo.
Tante band cercano di riprodurre ciò che è stato perché la musica di oggi non vale nulla. Voi come la pensate? Come dicevamo prima, la musica di oggi riflette la società di oggi… è normale che ci sia una differenza nella musica degli anni ‘70, degli anni ‘80, degli anni ‘90 e cosi via. Sono differenti le generazioni. Forse, e dico forse, la musica di oggi riflette un po’ troppo l’era del profitto, dell’ usa e getta, del fare tutto e subito senza gavetta…colpa o merito dei social…oggi chiunque si può improvvisare “musicista” o “cantante” e farsi conoscere, essere artisti è un’altra cosa.
La musica oggi dovrebbe essere più…? La musica dovrebbe essere più ascoltata, intendo veramente, non solo un “accendo la radio e canticchio una canzoncina che mi rilasso”. Dovrebbe essere qualcosa che ti entra dentro l’anima e ti riaccende la passione, qualunque essa sia, che ti spinge ad essere curioso su come è stata fatta, che strumenti sono stati usati, chi c’è dietro una composizione. Al giorno d’oggi è più facile invece riempirsi il cervello e la bocca di parole/tormentoni solo perché le radio nazionali continuamente girano la stessa canzone. Le radio hanno una grande responsabilità in questo ma qui mi fermo perché si aprirebbe un mondo. Per fortuna (lato buono dei social) esiste un mondo parallelo di web radio, fatto di sicuro non per profitto ma per passione, che trasmette dell’ottima musica.
Una band per cui vi piacerebbe aprire? Ci piacerebbe aprire un concerto dei Nightwish.
Una che vorreste aprisse per voi? I Nightwish (lol).
Il vostro concetto di underground? La musica underground e’ una musica sperimentale, contrapposta all’usuale, al consueto, alla massa, alternativa (o cosi dovrebbe essere).
La sua ‘malattia’ peggiore? La cura? La sua malattia peggiore è che spesso ad ascoltare una band underground ci vanno solo gli amici che porta la band. Non c’è più la curiosità di scoprire nuovi “talenti”, musica diversa, gruppi sconosciuti e la maggior parte della gente preferisce andare ad ascoltare le cover nel localino di moda. Spesso questo fa sentire di essere “ghettizzati” soprattutto quando ci si ritrova a suonare in locali che ti chiedono “ma quanta gente mi porti se ti faccio suonare?”. La cura sarebbe quella di cominciare a spegnere la televisione e la radio, almeno la sera, e ricominciare ad uscire e frequentare locali dove si suona musica originale e non solo cover.
Una band o un artista underground che consigliereste? Di sicuro i Noveria, band prog metal italiana.
Una mainstream che vi stupisce? Gli Evergrey, fanno bingo ad ogni disco!
Ieri l’idea, oggi il disco, e domani… Intanto abbiamo gia’ iniziato a scrivere i nuovi brani per un secondo LP nel 2024! Poi si vedra’…siamo sognatori con i piedi per terra!
Una domanda che non vi hanno mai posto ma vi piacerebbe vi fosse rivolta? Come vi siete sentiti quando avete vinto il Grammy Award miglior interpretazione metal? (lol)
Se foste voi ad intervistare, ipotizzando di avere a disposizione anche una macchina del tempo, chi intervistereste e cosa gli chiedereste? (risponde Michele Serra) Chris Cornell dei Soundgarden, per chiedergli perche’…
Un saluto e una raccomandazione a chi vi legge Ciao a tutti voi di Tempi-Dispari, seguiteci e vi aspettiamo sotto palco! A presto.
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CELTIC HILLS' New Video 'Eden' Out Now, Feat. Germana Noage
CELTIC HILLS’ New Video ‘Eden’ Out Now, Feat. Germana Noage
Italian legendary Speed/thrash metallers CELTIC HILLS‘ physical CD of ‘Mystai Keltoy‘ is available now via Elevate Records. To celebrate the new album, the band has released their new video for ‘Eden‘, feat. Germana Noage, former voice of Aetherna. Watch ‘Eden’ video here: “Mystai Keltoy” is an enigmatic name that alludes to the Elusian Mysteries. The album includes 11 tracks that speak of…
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CELTIC HILLS Reveal Teaser For New Video 'Eden' Feat. Germana Noage
CELTIC HILLS Reveal Teaser For New Video ‘Eden’ Feat. Germana Noage
In a few days the physical CD of ‘Mystai Keltoy’ of the Italian legendary Speed/thrash metallers CELTIC HILLS will be available via Elevate Records + together with the album release, the band will present the video for ‘Eden’, in which in the role of vocalist there is Germana Noage, former voice of Aetherna. In the meantime, enjoy some small anticipation, here: “Mystai Keltoy” is an enigmatic…
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