#Vortici.it
Explore tagged Tumblr posts
Text
Comunicazione Digitale: Premio Digital News 2024
Questa volta Vortici.it vuole rendere partecipi voi lettori di un evento importante di cui siamo stati protagonisti poiché premiati come testata giornalistica in Abruzzo, per la qualità della nostra Comunicazione Digitale.
Il premio Digital News 2024 ci rende orgogliosi: é una testimonianza, nonchè conferma, della qualità del nostro lavoro nel campo della Comunicazione Digitale.
Il Presidente della Fondazione Aidr introduce così l’evento in programma pochi giorni prima: Premio Nazionale Digital News 2024: celebriamo l’eccellenza italiana di Mauro Nicastri Il 26 novembre, alle ore 18, nella splendida cornice della sala multimediale "Esperienza Europa - David Sassoli" del Parlamento e della Commissione europea a Roma in Piazza Venezia, 6, si é tenuta l’edizione 2024 del Premio Nazionale Digital News. Questo evento, organizzato dalla Fondazione Aidr in collaborazione con il Parlamento e la Commissione Europea, rappresenta un momento di grande rilievo per riconoscere e celebrare l'eccellenza nel campo della comunicazione e delle relazioni istituzionali. La nostra missione di ente del terzo settore è chiara: premiare coloro che, attraverso il proprio lavoro, contribuiscono a promuovere una comunicazione trasparente, inclusiva e innovativa, nell’esclusivo interesse dei cittadini. A selezionare i vincitori è la nostra Consulta (https://bit.ly/40vxufF), un organismo che valuta con rigore e competenza i profili dei premiati che si sono distinti per professionalità e dedizione nel promuovere un’informazione digitale di qualità. Anche quest'anno, la Fondazione Aidr ha rinnovato la collaborazione con l'Ospedale Agostino Gemelli di Roma - Unità Operativa Complessa diretta dal Prof. Eugenio Maria Mercuri. Un momento particolarmente significativo dell’edizione 2024 sarà la consegna del premio speciale "Digital News" a Enrico Iovene, studente della Facoltà di Filosofia per l’Intelligenza Artificiale dell’Università La Sapienza di Roma. Enrico, affetto da distrofia muscolare, incarna valori di forza interiore, resilienza e determinazione. La sua storia è un potente esempio di come le sfide possano essere trasformate in opportunità, e siamo onorati di poter condividere questo riconoscimento con lui. Un ulteriore elemento di valore per questa edizione è il messaggio che Sua Santità Papa Francesco ha voluto condividere con noi: “I programmi di intelligenza artificiale, affinché siano strumenti per la costruzione del bene e di un domani migliore, debbono essere sempre ordinati al bene di ogni essere umano. Devono avere un’ispirazione etica. Spetta ad ognuno farne buon uso e spetta alla politica creare le condizioni perché un tale buon uso sia possibile e fruttuoso”. Questo messaggio rappresenta un invito a riflettere sull'importanza di un approccio etico alla tecnologia, una sfida che condividiamo come Fondazione. La targa del premio è stata progettata dagli studenti del Liceo Artistico “Silvio Lopiano” di Cetraro (Cosenza), guidati dal dirigente Graziano Di Pasqua (https://www.iiscetraro.edu.it). L’evento sarà anche l’occasione per visitare la sala multimediale "Esperienza Europa - David Sassoli", uno spazio all’avanguardia che, da oltre un anno, accoglie studenti da tutta Italia, offrendo un’immersione unica nel funzionamento delle istituzioni europee. Come sempre, un pomeriggio dedicato al coraggio, alla professionalità e all’innovazione. Si prosegue con una sintesi dell’evento curata dall’Ufficio stampa della Fondazione AIDR: “Digital News”, ecco i premi Aidr 2024 a giornalisti ed operatori della Comunicazione Digitale e manager del public affairs Tra i premiati Enrico Iovene, studente della Facoltà di Filosofia per l’Intelligenza Artificiale dell’Università La Sapienza di Roma, affetto da distrofia muscolare, per la sua straordinaria forza e determinazione. Per lui illustri esponenti del Governo Meloni, Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Fausta Bergamotto, sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Roma, 27 Novembre – Rosario Valastro, Giuseppe Malara, Alessandra Viero, Vincenzo Spagnolo, Giuseppe Lasco, Loretana Cortis, Cristiana Luciani, Luca Ferlaino, Giampiero Zurlo, Elisa Martucci, Leonardo Panetta, Sebastiano Sterpa. Sono loro i giornalisti, comunicatori e i manager del public affairs, comunication and brand che si sono distintisi nell’anno 2024 per creatività, innovazione e pragmatismo, nell’ambito dei contenuti digitali, ai quali sono stati assegnati i premi “Digital News”, su iniziativa dell’Aidr - fondazione italian digital revolution (www.aidr.it) in collaborazione con il Parlamento e la Commissione europea. L’edizione 2024 è stata realizzata grazie ai main sponsor DXC Tchnology , Deliveroo, Parsec 3.26 e Sielte S.p.A. e da tutti i soci e partner dell’Aidr. La cerimonia di consegna è avvenuta ieri, nello spazio Esperienza Europa – intitolato alla memoria di David Sassoli, all’interno di una serata di gala che ha avuto come madrina Maria Antonietta Spadorcia, vicedirettore e volto noto del Tg2. In sala, personalità provenienti dal mondo della politica, dell’economia, della società civile, dei media e della pubblica amministrazione. La targa del premio è stata realizzata dagli studenti del Liceo Artistico “Silvio Lopiano” di Cetraro (Cosenza), guidati dal dirigente Graziano Di Pasqua. Anche quest'anno, l'edizione è stata davvero speciale, con due momenti veramente particolari. Il riconoscimento assegnato a Enrico Iovene, studente della Facoltà di Filosofia per l’Intelligenza Artificiale dell’Università La Sapienza di Roma, affetto da distrofia muscolare. Enrico ha mostrato una forza interiore e una determinazione che ci hanno colpito profondamente. Nonostante la sua malattia che viene seguita dal prof. Eugenio Mercuri dell’Ospedale Agostino Gemelli di Roma, Enrico ha mostrato una straordinaria passione innovazione tecnologica e aspira a collaborare i grandi della terra. Per ora a rispondere al suo sogno è stato Sua Santità Papa Francesco che le ha indirizzato un affettuoso messaggio di amicizia. È anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto inviarle un messaggio per incoraggiarla a non smettere mai di inseguire le sue passioni. Il desiderio di Enrico di fare la differenza nel mondo attraverso l’innovazione tecnologica riflette l'essenza stessa del premio Digital News, che è nato diversi anni fa per promuovere la creatività, l'innovazione e l'impegno nel settore del public affairs, dei media e della Comunicazione Digitale. La cerimonia si è conclusa con la premiazione delle testate giornalistiche ArezzoWeb Informa, AostaNews24, Basilicata24, Calabria Live, Corriere Adriatico della regione Marche, Il Giornale del Lazio, Il Tirreno, Tele Club Italia, Vortici della regione Abruzzo, giunte a Roma da ogni parte d’Italia e con le quali la fondazione Aidr ha creato un link di collaborazione per raggiungere tutti i cittadini sui temi della digitalizzazione. “L’edizione 2024 - ha sottolineato il presidente della fondazione Aidr, Mauro Nicastri - organizzata anche quest’anno in questa location, multimediale e interattiva, grazie al supporto del Rappresentante del Parlamento Europeo in Italia, Carlo Corazza, e del suo Team, rappresenta un momento di riflessione e condivisione attorno ai valori che la rivoluzione digitale porta con sé. Come nella mission che guida la nostra Fondazione, abbiamo voluto testimoniare, premiando comunicatori, giornalisti e manager del public affairs che hanno saputo integrare le tecnologie digitali in direzione di una crescita collettiva. Crediamo decisamente infatti, che la digitalizzazione possa portare valore aggiunto, solo se insieme la facciamo diventare patrimonio collettivo a beneficio di tutti, come il premio che abbiamo voluto conferire a Enrico Iovene, esempio concreto per tutti di forza, determinazione e coraggio. La partecipazione di illustri esponenti istituzionali, dell'On. Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'Avv. Fausta Bergamotto, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Sen. Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Programmazione e al Coordinamento della Politica Economica, nonché di Deputati e Senatori della Repubblica Italiana, conferma il valore del Premio Digital News come riconoscimento istituzionale di alto livello, sottolineando l'importanza del digitale nel public affairs, nel giornalismo e nella comunicazione istituzionale nel panorama contemporaneo”. Immagine di copertina: AIDR Read the full article
0 notes
Text
Liquirizia Amarelli: il museo d'impresa...
Questa volta, Vortici.it, vuole prendervi un pò per la gola: vi parliamo infatti del museo della Liquirizia Amarelli, un museo d’impresa italiano situato a Rossano, frazione del comune di Corigliano - Rossano, in provincia di Cosenza (Calabria) Inaugurato nel 2001, il museo espone al suo interno gli attrezzi utilizzati nella lavorazione, nella commercializzazione e nell'estrazione della radice di Glycyrrhiza Glabra, cioè radice dolce, da cui si ricava la liquirizia, oltre ad abiti, oggetti, manoscritti legati alla famiglia Amarelli, impegnata da circa tre secoli nella produzione della celebre liquirizia omonima. Si tratta dell’unico museo italiano dedicato a questo tema.
Sempre nello stesso anno il museo della Liquirizia Amarelli ha vinto il premio Guggenheim Impresa & Cultura 2001.
Secondo una ricerca del Touring Club Italiano, è stato classificato come il secondo museo d’impresa più visitato in Italia (55.000 visitatori nel 2016), alle spalle della Galleria Ferrari di Maranello. Nel 2004 gli è stato dedicato un francobollo, nella serie filatelica italiana “Il patrimonio artistico e culturale italiano” emesso da Poste Italiane in 3.500.000 esemplari.Dunque è una storia nella storia, una saga, quella degli Amarelli, iniziata intorno all’anno Mille e proseguita nei secoli fra Crociate, impegno intellettuale e agricoltura. Una storia da toccare con mano, da leggere, da ascoltare, da vivere nel Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Incisioni, documenti, libri, foto d’epoca ma anche attrezzi agricoli, oggetti quotidiani e splendidi abiti antichi a testimoniare la vita di una famiglia, che valorizza i rami sotterranei delle piante di liquirizia che crescono spontanee sulla costa ionica, e che diventano il palcoscenico di un museo unico al mondo. Il grande spazio del “Concio”, risalente al 1731, rende perfettamente l’idea dello scorrere del tempo tra passato e presente.Accompagnati dalle attente assistenti museali scoprirete i segreti della lavorazione della liquirizia, i covoni di radice pronta per essere lavorata, gli impianti moderni per l'estrazione, gli antichi cuocitori dove si addensa la pasta nera di liquirizia e le trafile in bronzo che le conferiscono forma e spessore, in una visita al processo produttivo perennemente immersa nel dolce profumo di liquirizia e che, come il museo, appassiona tutti, adulti e bambini.
Il fumaiolo, con le iniziali del Barone Nicola Amarelli, svetta imponente dal tetto del concio alla cui base si trova il “Museo Open Air” con un’esposizione davvero unica di pezzi industriali d’epoca. Un’avventura inedita che trasporta nella realtà di un passato fiorente e racconta il presente di un prodotto eccellente da gustare.A fine percorso, nel Liquorice Shop e nel Museum Cafè, troviamo dal bastoncino di legno grezzo, alle liquirizie pure o con menta e anice, dalle gommose all’arancia, al limone, alla violetta, fino ai confetti delicatamente colorati, la nostra liquirizia assume forme e gusti diversi. Senza dimenticare l’Auditorium “Alessandro Amarelli”, un grande spazio con oltre cento posti da sempre parte integrante del complesso di fine Settecento, è oggi un ambiente accogliente, ed è il cuore pulsante della vita culturale e degli eventi del Museo della Liquirizia.Le visite sono sempre guidate, e oltre che in italiano, sono disponibili nelle lingue più diffuse: francese, inglese e tedesco e su richiesta anche in russo, spagnolo e portoghese. Un’esperienza indimenticabile dunque vi aspetta al Museo della liquirizia Giorgio Amarelli.Per finire, un’ultima curiosità: la documentazione prodotta dalla famiglia Amarelli nel corso della propria attività industriale che cronologicamente va dal 1445 al 1986 è conservata presso la sede del museo. L’archivio Amarelli è stato dichiarato di alto interesse storico dal Ministero dei Beni Culturali nel 2012. Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
0 notes
Text
Città di LEGO, di Luca Petraglia
Tempo fa, alimentando la vostra curiosità, noi di Vortici.it, ci siamo occupati del meraviglioso mondo dei Lego, i famosissimi mattoncini colorati, svelandovi anche dei piccoli segreti, in quest’articolo che potete rileggere cliccando qui. Questa volta, decidiamo di aggiungere un ulteriore tassello made in Italy, parlandovi di una persona speciale che ha molto a che fare con questo mondo che stimola da sempre la fantasia di bambini e adulti.In più, recuperiamo per voi un video-servizio speciale della nostra Vortici TV, sempre dedicato al SET di LEGO, considerato tra i più esclusivi al mondo...Guarda il video di Vortici TV... Il suo nome è Luca Petraglia, classe 1991, milanese, uno dei maggiori esperti nella riproduzione di monumenti italiani con i celebri mattoncini LEGO; autore di opere realizzate minuziosamente in scala, con pazienza, grande cura nei dettagli e della qualità, persino una Città di LEGO. Sono dei veri e propri progetti, che l’hanno reso un protagonista riconosciuto di una serie di esposizioni internazionali di successo. La sua passione per i Lego nasce nel 1995, all’età di quattro anni, con la sua prima confezione di mattoncini. Un amore a prima vista che l’ha portato a mettere in piedi costruzioni sempre più grandi e complesse come il tram e il Duomo di Milano. Le persone che riescono a trasformare la loro passione in lavoro meritano senza dubbio un pò della nostra genuina invidia, specialmente se la loro passione la portano con sé fin dall’infanzia. Luca vende vere e proprie opere d’arte. Il suo è un amore a prima vista che lo porta nel corso del tempo, a mettere in piedi costruzioni sempre più grandi e complesse. “A cinque anni già monopolizzava il salotto con le sue infinite città Lego”. È complicato, però il business è così, occorre fatturare. Nel suo caso, sono disponibili diverse scelte. Principalmente ci sono i lavori su commissione che spaziano dalla creazione di modellini architettonici a dei semplici loghi in 3d per le aziende. Poi ci sono le mostre, le fiere, gli eventi. Qui trovate un breve video: https://youtube.com/shorts/k8HVQQUkN58?si=jMUoQvc8-4WuL8Wc Immagine di copertina: Pixabay Read the full article
0 notes
Text
Al FLA Festival di Libri e Altrecose 2024, con Daniela Quieti
L’Edizione del FLA Festival di Libri e Altrecose 2024 tenutosi come sempre a Pescara dal 7 al 10 novembre 2024, ha riscosso anche questa volta, un grande successo di pubblico. Quest’anno la rosa degli eventi proposta è stata particolarmente ricca, per un totale di quasi 200 appuntamenti: tra letteratura, giornalismo, talk, reading, teatro, fumetto, danza, musica e... altrecose!Noi di Vortici.it abbiamo scelto di seguire per voi la presentazione dell’ultima fatica letteraria di Daniela Quieti(autrice già nota ai lettori di Vortici) dal titolo meraviglioso: FORSE L’ETERNITA’- Poesie (IBISKOS ULIVIERI), tenutasi lo scorso 8 Novembre c/o Sala Unione – Nuovo Spazio Fla.L’incontro è stato moderato da Vittorina Castellano:L’autrice Daniela Quieti, che ringrazio, mi ha poi concesso questa splendida intervista: 1. Forse l’Eternità. Perché hai scelto questo titolo? Qual è il tuo rapporto con essa? Ringrazio di cuore Annapaola Di Ienno, Direttrice Responsabile della rivista Vortici, per questa significativa intervista. Ho scelto il titolo “Forse l'eternità” per la mia silloge di poesie riprendendo il verso finale del componimento che chiude la raccolta. In questo nostro tempo attraversato da tante tragedie e incognite, nel quale la serenità del vivere sembra allontanarsi sempre di più, riavvicinarsi al mistero della trascendenza e dell’infinito mitiga i dolori dell’esistenza, riconcilia con la propria interiorità e con il mondo donando all’anima quell’anelito di eternità che manca al nostro essere temporaneo. 2. Come ti sei avvicinata alla poesia? Dalla giovane età sono stata esortata dalla famiglia e dagli insegnanti alla lettura, alla scrittura e al dialogo. I miei mi donavano libri nelle varie ricorrenze e mi piaceva sfogliarli ed elaborare le mie impressioni. Scrissi i miei primi versi su un piccolo quaderno di altri tempi con la copertina nera e i profili rossi, che custodivo in un cassetto come un tesoro. Con il trascorrere degli anni compresi quanto fosse gratificante riuscire a condividere con i lettori sensazioni ed emozioni attraverso il valore simbolico, fonico e suggestivo della parola scritta. 3. Che cosa ha ispirato questa silloge?Questa silloge di poesie è stata ispirata da riflessioni e interrogativi sullo smarrimento, la transitorietà, le contraddizioni e i timori che modellano il vivere del nostro tempo, custode del mutevole avvicendarsi delle stagioni e dei loro accadimenti voluti o imposti. L’impatto con una realtà incerta, caratterizzata da eventi distruttivi e disorientanti come le guerre, le pandemie, le migrazioni, l’intelligenza artificiale e i cambiamenti climatici, è tale da frantumare le sicurezze che si credevano raggiunte e pone nuovi dilemmi sulla ricerca di senso dell’esistere, chiamando a proiettarsi da una storia individuale in quella collettiva. Nel desiderio di riappropriarsi dell’armonia del creato e della sua interconnessione tra terra e cielo, illuminazioni universali di speranza e amore espandono la consapevolezza sia del dolore sia dell’attesa di una rinascita. 4. Arte e poesia, per te sono due facce della stessa medaglia? Credo che la Poesia sia una delle espressioni artistiche più significative perché evoca l’immaginazione, i sentimenti, lo stupore della natura circostante, esprimendo la consapevolezza di un’esperienza emotiva attraverso un linguaggio strutturato in relazione al suo significato, all’armonia e al ritmo, un “linguaggio universale d’arte e poesia, un diverso tempo per tracciare il giusto posto…” 5. Quale messaggio vorresti lasciare al lettore che leggerà questa tua ultima fatica? Nei miei anni d’insegnamento e nella mia attività giornalistica e sociale sono stata vicino alle coscienze e alle aspirazioni dei giovani e dei meno giovani. Questa nostra società, tanto in crisi quanto a valori, ha bisogno dell’onestà intellettuale e della migliore creatività per realizzare un futuro migliore. Esorto quindi soprattutto i giovani a essere partecipativi e ad avviarsi verso la formazione personale senza la fretta di un fragile successo ma con un solido rigore e con la conoscenza del passato, per capire meglio il presente in un accostamento fertile con i nuovi modelli culturali. Daniela Quieti: laureata in Lingue e Letterature Straniere, già docente di Lingua e Letteratura inglese, è giornalista, presidente dell’Associazione Logos Cultura, direttore editoriale dell’omonimo periodico e della Pegasus Edition. Cura rubriche di cultura e tradizioni per Radio Speranza e alcune testate. Ha conseguito diplomi di specializzazione linguistica e per l’attività di volontariato socio-sanitario. Ha pubblicato diversi libri di poesia, narrativa e saggistica. Partecipa attivamente a rassegne letterarie. Per le sue opere, anche tradotte in altre lingue, e per l’attività culturale ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali. Read the full article
0 notes
Text
Realtà aumentata, intelligenza artificiale: Il terzo millennio
Alcuni temi portati all'attenzione di voi lettori, a volte, stupiscono anche noi di Vortici.it. Questo è ciò che è accaduto in questi giorni. Non potevamo certo pensare di occuparci della Velocità e del Tempo. Lo abbiamo fatto scegliendo un approccio distinto e inedito, per indurvi a una riflessione particolare, tra due aspetti distinti ma indissolubili, a nostro avviso. Realtà aumentata, intelligenza artificiale: un mondo a due velocità di Vito Coviello - Socio Fondazione AIDR – Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori. In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.
Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.
Se non ti adegui, quindi, sei fuori, e l’idea di restar fuori ci spaventa e ci disorienta. Cambia rapidamente la nostra scala dei valori che poggia sempre meno sulla storia evolutiva dell’uomo e di noi stessi. L’accelerazione non sempre ci aiuta a vivere meglio il nostro tempo, perché la nostra storia è fatta di conquiste e i valori della democrazia, dei diritti e dei doveri, del rispetto verso gli altri, sono stati riconosciuti dopo lunghe lotte: la velocità di un cambiamento spesso non prevede alcuna tutela. È giusto non mettere mai limiti all’innovazione e alla ricerca del benessere: dobbiamo lasciarli correre sempre più velocemente e liberi, ma manteniamo le due velocità: lasciamo che quella delle tutele dei diritti a salvaguardia dell’umanità faccia un percorso molto più lento e ponderato. Saremo persone migliori se sapremo guardarci indietro nel passato e saremo capaci di salvaguardare quanto di buono abbiamo costruito. Quello che avete appena letto non può essere considerato semplicemente un articolo. È una riflessione profonda sul mondo di oggi. Siamo terribilmente connessi ma, contemporaneamente smarriti. Chi siamo? Dove andiamo? Sono i due interrogativi che nessuno di noi è più in grado di porsi per molteplici ragioni certo, ma il motivo principale è dovuto alla mancanza di tempo. Ognuno di noi insegue il tempo, lo riempie di cose da fare giustamente, ma poi non ci si ferma a riflettere su ciò che abbiamo fatto, è questo non è un bene. Fermarsi e guardare indietro ci aiuterebbe riscoprire le nostre vittorie e i nostri errori da correggere invertendo la rotta: un esempio di rotta sbagliata? Proprio quella di essere fagocitati dal tempo. Solo invertendo questa rotta errata possiamo ritrovare una vera identità, svanita da troppo tempo. Immagine di copertina: AIDR Read the full article
0 notes
Text
Realtà aumentata, intelligenza artificiale: Il terzo millennio
Alcuni temi portati all'attenzione di voi lettori, a volte, stupiscono anche noi di Vortici.it. Questo è ciò che è accaduto in questi giorni. Non potevamo certo pensare di occuparci della Velocità e del Tempo. Lo abbiamo fatto scegliendo un approccio distinto e inedito, per indurvi a una riflessione particolare, tra due aspetti distinti ma indissolubili, a nostro avviso. Realtà aumentata, intelligenza artificiale: un mondo a due velocità di Vito Coviello - Socio Fondazione AIDR – Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica La rapida accelerazione di quel che potremmo definire il nuovo mondo del terzo millennio, non ammette pause, non concede sconti ad alcuno: o ti adegui alla velocità dei cambiamenti o sei fuori. In fondo è sempre stata questa la storia dell’evoluzione dell’uomo. Cosa cambia allora rispetto al passato? La velocità. Tutto accade e si consuma troppo in fretta, tutto diventa obsoleto già domani. Non si fa a tempo di assorbire un cambiamento, che già ne arriva un altro.
Viviamo nella realtà aumentata e l’intelligenza artificiale ci dà ogni risposta ad ogni domanda, poco importa se, poi, non siamo più in grado di sviluppare un processo critico di conoscenza e di osservazione che poggi sulle più solide letture classiche e moderne, o sugli studi degli esperti.
Se non ti adegui, quindi, sei fuori, e l’idea di restar fuori ci spaventa e ci disorienta. Cambia rapidamente la nostra scala dei valori che poggia sempre meno sulla storia evolutiva dell’uomo e di noi stessi. L’accelerazione non sempre ci aiuta a vivere meglio il nostro tempo, perché la nostra storia è fatta di conquiste e i valori della democrazia, dei diritti e dei doveri, del rispetto verso gli altri, sono stati riconosciuti dopo lunghe lotte: la velocità di un cambiamento spesso non prevede alcuna tutela. È giusto non mettere mai limiti all’innovazione e alla ricerca del benessere: dobbiamo lasciarli correre sempre più velocemente e liberi, ma manteniamo le due velocità: lasciamo che quella delle tutele dei diritti a salvaguardia dell’umanità faccia un percorso molto più lento e ponderato. Saremo persone migliori se sapremo guardarci indietro nel passato e saremo capaci di salvaguardare quanto di buono abbiamo costruito.Quello che avete appena letto non può essere considerato semplicemente un articolo. È una riflessione profonda sul mondo di oggi. Siamo terribilmente connessi ma, contemporaneamente smarriti. Chi siamo? Dove andiamo? Sono i due interrogativi che nessuno di noi è più in grado di porsi per molteplici ragioni certo, ma il motivo principale è dovuto alla mancanza di tempo. Ognuno di noi insegue il tempo, lo riempie di cose da fare giustamente, ma poi non ci si ferma a riflettere su ciò che abbiamo fatto, è questo non è un bene. Fermarsi e guardare indietro ci aiuterebbe riscoprire le nostre vittorie e i nostri errori da correggere invertendo la rotta: un esempio di rotta sbagliata? Proprio quella di essere fagocitati dal tempo. Solo invertendo questa rotta errata possiamo ritrovare una vera identità, svanita da troppo tempo. Immagine di copertina: AIDR Read the full article
0 notes
Text
Realtà virtuale e realtà aumentata
Vortici.it questa volta, vuole saperne di più riguardo a argomenti davvero poco noti, come realtà virtuale e realtà aumentata. Il presente articolo di Francesco Pagano Esperto ICT e Direttore generale Fondazione AIDR ci apre anche le porte di in mondo tutto da scoprire, visto anche il progresso tecnologico in atto in tutti i settori.
Realtà virtuale e aumentata: una rivoluzione nell'industria navale
di Francesco PaganoPer lungo tempo, il settore industriale e quello delle tecnologie informatiche hanno seguito percorsi paralleli. Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito a una convergenza sempre più marcata, con un'integrazione crescente tra gli ambienti IT e le tecnologie operative (OT), ovvero i macchinari industriali. Questa tendenza coinvolge imprese di ogni dimensione. Tra le tecnologie IT più utilizzate nel settore industriale spiccano il machine learning, fondamento dell'intelligenza artificiale, che ha permesso di sviluppare funzionalità avanzate come la manutenzione predittiva dei macchinari, e le tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata. Queste ultime, nate nel mondo dei videogiochi con risultati inizialmente modesti a causa dei limiti tecnologici dell'epoca, hanno conosciuto una rinascita grazie all'introduzione di visori più moderni e potenti. Meta - l'azienda che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp - ha investito e continua a investire miliardi in questo settore, puntando alla realizzazione del metaverso. Sebbene la visione di Zuckerberg si sia concretizzata solo in parte, con un discreto successo commerciale dei visori più economici come i vari modelli di Meta Quest, nel mondo industriale la realtà virtuale e aumentata hanno assunto un ruolo sempre più rilevante. Se negli anni '90 queste tecnologie erano utilizzate principalmente dall'esercito per l'addestramento dei militari, oggi un numero crescente di imprese le impiega in ambito civile per ispezioni e manutenzione da remoto, oltre che per la formazione dei tecnici. Si tratta di soluzioni che permettono di ridurre sensibilmente i costi operativi e gli errori, facilitando la presa di decisioni in tempo reale senza la necessità di spostare fisicamente team di tecnici specializzati. Un esempio concreto di questa applicazione proviene da CETENA, società controllata da Fincantieri, che ha sviluppato un simulatore di veicoli subacquei filoguidati basato su tecnologie VR e AR. Situato a La Spezia, questo strumento serve a due scopi principali: addestrare il personale all'utilizzo e alla manutenzione di questi mezzi telecomandati. Il simulatore integra modelli 3D, manuali tecnici digitali e procedure operative per supportare le attività della Marina in scenari e missioni reali, garantendo un livello di realismo senza precedenti nelle sessioni di familiarizzazione e addestramento.
Questa innovazione segna un punto di svolta, essendo la prima volta che tale approccio viene adottato per la simulazione di veicoli subacquei. CETENA ha già un'esperienza consolidata in questo campo, avendo realizzato MANTA FMNS, lo strumento utilizzato dalla Marina Militare Italiana per simulazioni belliche ultra-realistiche. L'azienda ha inoltre sviluppato l'Helicopter Tactical Simulator, un simulatore di elicotteri integrato nel sistema MANTA, compatibile con i più recenti visori VR disponibili sul mercato. Benché queste tecnologie nascano in ambito militare, le loro applicazioni si estendono al settore civile. Ne è un esempio WHALE, una suite completa di prodotti di simulazione per l'addestramento degli equipaggi in ambito civile. Questo sistema permette di testare in sicurezza le procedure per operazioni anti-incendio, anti-allagamento, ancoraggio delle navi nei porti e rifornimento. È importante sottolineare che il successo di queste simulazioni avanzate in ambito civile è largamente dovuto alla disponibilità di visori VR e AR a costi contenuti. Grazie agli investimenti di Meta e di altri attori del settore, è ora possibile acquistare un visore di alta qualità con poche centinaia di euro, o al massimo qualche migliaio per i dispositivi più sofisticati. Questo vale principalmente per i dispositivi destinati all'addestramento. Diverso è il discorso per i dispositivi di realtà aumentata utilizzati durante le missioni operative, come quelli indossati dai piloti degli F-35, il cui costo può raggiungere i 400.000 dollari. Scoprite la nostra rubrica Tecnologia Immagine di copertina e altre immagini: AIDR Read the full article
0 notes
Text
Una panchina per Flaiano e D'Annunzio e Altrecose...
Da un'idea del Comitato Pescaratutela, in collaborazione con il "Fla - Festival di libri e Altrecose” e "Il Fiume e la memoria” (qui l'articolo di Vortici.it sull'ultima edizione di questo festival), è nata la proposta di realizzare una panchina, con due sculture che riproducono Ennio Flaiano e Gabriele D’Annunzio, da collocare nel Centro storico di Pescara, in Piazza Garibaldi. L'iniziativa, intitolata "Una panchina per Flaiano e D'Annunzio e Altrecose", è stata presentata alla stampa lo scorso 11 settembre, nel corso di una conferenza al Caffè Letterario di via Delle Caserme a Pescara, alla presenza di Licio Di Biase, presidente di Pescaratutela, Milo Vallone, direttore artistico del festival Il Fiume e la Memoria, e Vincenzo D'Aquino, direttore del Fla, nonché di Mimmo Sarchiapone, autore del bozzetto della panchina letteraria, e della scrittrice Vittoria Castellano. Le interviste a Licio Di Biase, Milo Vallone e Vincenzo D'Aquino... «A Trieste - fa notare Licio Di Biase spiegando l'iniziativa – c'è una panchina con Gabriele D'Annunzio, per ricordare Fiume, mentre a Corso Manthonè, che ha dato i natali sia a D'Annunzio che Flaiano, non abbiamo un elemento di richiamo identitario. Ecco perché abbiamo pensato all'istituzione di una panchina con le immagini D'Annunzio e di Flaiano». Da ormai dieci anni, Pescaratutela «sta proponendo l'istituzione del parco letterario Flaiano-D'Annunzio, associato alla società Dante Alighieri – continua Di Biase – e ci sono tantissime parti in tutta Italia che si richiamano a luoghi in cui sono nati o sono vissuti o poi si sono soffermati degli autori, quindi anche con questa panchina potrebbe essere concretizzata l'idea del parco letterario». «Non potevamo non sposare questa idea – sostiene Milo Vallone – e l'abbiamo battezzata lo scorso 20 agosto proprio l'apertura della XXII edizione del Festival "Il Fiume la Memoria", quindi aderiamo con tutta la nostra partecipazione. La memoria storica è un qualcosa che caratterizza il mio operato personale nonché proprio la struttura contenutistica del Festival e di tutte le cose che promuove e appoggia. Credo che la memoria storica di Pescara debba cominciare dai luoghi identitari, che hanno fatto la storia di Pescara e dei personaggi che hanno contribuito a costruirla: D'Annunzio e Flaiano sono sicuramente i personaggi più emblematici».«Ci fa molto piacere sostenere questo progetto dell'associazione Pescaratutela insieme al Fiume la Memoria – dice Vincenzo D'Aquino –. Gli scrittori quando arrivano a Pescara per il Fla, ci chiedono spesso quali sono i segni, quali sono le tracce della vita questi due grandi geni che abbiamo avuto la fortuna di avere a Pescara e sono purtroppo ancora troppo poche. Quindi questa idea di una panchina può funzionare tanto dal punto di vista turistico ma anche come stimolo per noi pescaresi per riscoprire questi due grandissimi personaggi». Read the full article
0 notes
Text
Il Gusto della notizia é il motto di Vortici
L’8 Marzo 2017 alle ore 21:34 Vortici.it o meglio Vortici Magazine, esordisce in rete con un mio Editoriale che ritrovate sia cliccando su questo link ma anche qui.Si affaccia dunque in rete con discrezione, una rivista telematica dal sottotitolo intrigante e delizioso: Il Gusto della notizia.Questa rivista è stata pensata e fortemente voluta dalla sottoscritta in completa autonomia sia economica sia progettuale. Ricordo ancora quel mio primo click su Pubblica, la forte emozione, ma anche quella paura provata che ci pervade nell’intraprendere un percorso ignoto ed entusiasmante al tempo stesso.Investire su me stessa non è stata una decisione facile da prendere.Ci sono voluti, ben due anni, ricchi di sacrifici, rinunce, difficoltà, dubbi, incertezze, ma anche di ostacoli superati con grande coraggio e caparbietà, affinché un progetto coraggioso come Vortici prendesse vita e si palesasse in Rete! L’autonomia economica (se pur modesta ma dignitosa) e progettuale mi ha consentito di poter scegliere al meglio in generale, permettendomi di avere al mio fianco tre persone esperte e umanamente straordinarie. Come Direttrice e Editore Responsabile di Vortici Magazine, nulla dunque è stato lasciato al caso, ogni cosa è stata studiata nei minimi dettagli.Il nostro lavoro giornalistico è sempre approfondito (infatti, abbiamo anche una web tv, denominata Vorticitv), di qualità, fruibile ad ogni lettore, qualunque sia il suo livello di conoscenza del momento. Devono comprendere tutti ogni tipo di notizia, nella maniera più semplice e chiara possibile.In più, valorizziamo sempre le notizie con un tocco di multimedialità: un contenuto "fruibile", per noi é prima di tutto facile da leggere e consultare, ricco di approfondimenti video ed annotazioni delle fonti, con link verso documenti e pagine che "irradiano" il testo all'interno ed esterno di Vortici Magazine.Abbiamo pensato anche ai "podcast" dei vari articoli, riascoltabili cliccando il tasto "play" del lettore, proprio per far sì di incastrare al meglio la lettura delle notizie più estese di Astronomia e delle recensioni più interessanti con i vostri tempi di vita, sempre più particolari ed affolati.Ogni articolo é indicizzato al meglio, perché per noi di Vortici Magazine l'archiviazione dei contenuti é importante tanto quanto la pubblicazione stessa: rivediamo titoli, sottotitoli, elementi descrittivi, parole chiave, al fine di rendere ogni notizia "consultabile" ed accessibile dai motori di ricerca, come una fonte primaria.Questo percorso di elaborazione dei contenuti variegato ed articolato, presuppone la massima professionalità insieme a una forte dedizione, da parte nostra, sempre presente, a cui si aggiunge il nostro spirito di squadra a portare quel quid in più che ci caratterizza. A Gennaio 2022, abbiamo scelto una nuova veste grafica che ha coinvolto la rivista in ogni sua parte, persino nei contenuti proposti. È scomparso il motto della rivista, per questioni di spazio (una scelta dettata esclusivamente da un fatto tecnico), ma non Il Gusto della notizia, che rimane il nostro unico obiettivo.Un giornalismo di qualità ha però bisogno anche d’investimenti e di sforzi economici costanti che riguardano anche e non solo la gestione tecnica complessiva di entrambe le piattaforme in nostro possesso (Vortici.it e Vorticitv).Ci sono dei costi da affrontare nulla è gratuito! Per questa ragione, chiediamo a voi lettori un contributo economico volontario, per sostenerci al fine di garantire ed elevare il livello di qualità descritto.Non svalutiamo affatto il significato ed il valore inestimabile di un vostro piccolo sacrificio fatto in nostro favore, specialmente in un periodo così difficile e complicato da affrontare, ed in cambio siamo prontissimi più che mai ad escogitare nuovi regali per voi: newsletter più frequenti, video-servizi di eventi culturali intriganti e presentazioni di libri, elaborazioni costanti e dettagliate di ricerche, saggi, nuove innovazioni tecnologiche e scoperte dell'Astronomia.Da sette anni, siamo al vostro fianco e continueremo ad esserci, ma un vostro contributo ci spingerebbe a porci obiettivi nuovi, senza troppi rischi… Immagine di copertina by vecstock on Freepik Read the full article
0 notes
Text
Il neuro–marketing: la pubblicità vista dalla Scienza
Vortici.it ogni tanto si pone delle domande curiose che spesso si affacciano in maniera del tutto casuale, leggendo notizie o avendo avuto delle semplici conversazioni.La domanda, questa volta è la seguente: esiste un livello di attenzione inconsapevole di fronte a uno spot, che può essere addirittura misurato? ed ancora è meglio far riflettere o basta attirare l’attenzione? Questi sono gli interrogativi che si pongono gli esperti del settore marketing, tentando di dare delle risposte ovviamente.
Gli studi sull’economia comportamentale e le neuroscienze, in particolare il neuro-marketing, hanno dimostrato che buona parte dell’attivazione del nostro cervello, stimolato da prodotti, brand o pubblicità, avviene fuori dal perimetro della consapevolezza.
Gli stimoli, possono portare a una risposta emotiva che viene poi razionalizzata a posteriori. Ciò significa ammettere, l’esistenza di un processo di apprendimento inconsapevole e la possibilità di memorizzare senza controllo e senza una specifica azione riflessiva.Ed ecco un'altra domanda: in che modo dunque la pubblicità lascia il segno? In realtà, l’idea che la pubblicità potesse lasciare il segno in maniera inconsapevole ha un’origine molto antica. Occorre, infatti, risalire ai primordi degli studi di psicologia della pubblicità per ritrovare questa convinzione anche in Walter Schott, colui che scrisse il primo libro di psicologia della pubblicità (The Pyschology of Advertising in Theory and Practice, 1903). Schott sosteneva che la pubblicità può colpire le persone senza che ne fossero consapevoli. Questa sua convinzione fu accantonata per circa sessant’anni fino all’arrivo degli studi sulla pubblicità televisiva di Krugman e Hartley, del 1970, in cui apparve evidente il valore emozionale della pubblicità prima che del suo significato razionale. Fu proprio Krugman nel 1971 che, in linea con quanto già anticipato da Walter Schott, ad ammettere la possibilità di un’attenzione a bassa intensità affermando che la televisione è un mezzo di comunicazione in cui la pubblicità ha un effetto importante, grazie a questa sua forma di basso coinvolgimento, rispetto alla carta stampata studiata da Schott.
Neuro-marketing: gli studi sulla tv e la carta stampata Krugman in realtà può essere considerato uno dei pionieri del neuro-marketing, giacché volle dimostrare l’esistenza di un diverso livello di relazione tra la pubblicità televisiva e quella stampata, usando un primordiale laboratorio di neuro-marketing: il Neuropsychological Laboratory del Medical College di New York. Nella sua sperimentazione Krugman si servì, infatti, dell’analisi elettroencefalografica e della misurazione del movimento oculare (eye tracking) per studiare la diversa reazione dei consumatori alla pubblicità televisiva rispetto a quella sulla carta stampata. Siamo nel lontano 1967. La ricerca riuscì a dimostrare come i due media (TV e Stampa) richiedono un diverso livello di attivazione e di fruizione e che è possibile in entrambi rilevare processi di memorizzazione e di apprendimento. Secondo Krugman, quello televisivo è più semplice, meno impegnativo e avviene con un basso livello di coinvolgimento rispetto a quanto avviene con la carta stampata.
L’influenza degli spot sugli spettatoriKrugman e Hartley nel 1970 evidenziarono con diverse sperimentazioni come la pubblicità possa influenzare le persone secondo due principali livelli di attenzione cioè attraverso l’attivazione di un’elevata attenzione o attraverso un livello più basso della medesima. Entrambi i processi hanno una loro funzione. Tuttavia, riconoscere di appartenere a una forma di persuasione fondata su una bassa attenzione, significa ipotizzare un sistema di elaborazione delle informazioni in grado di considerare i processi inconsapevoli come meccanismi capaci di spiegare il funzionamento della persuasione. Un aspetto che per molti anni è stato negato, se non addirittura perseguitato. Basti pensare al dibattito sul subliminale stimolato da James Vicary nel 1957. In quel caso, i risultati a favore dei processi subliminali furono forzati dalla sperimentazione, ma animarono un profondo dibattito non solo in seno alla comunità di esperti ma anche nel grande pubblico. Da allora lo spauracchio della pubblicità subliminale è rimasto vivo nell’immaginario collettivo.
I vantaggi sulle strategie di marketing Le neuroscienze ed il neuro-marketing hanno dimostrato che buona parte delle stimolazioni arrivano al cervello attivandolo senza consapevolezza e che è possibile apprendere inconsapevolmente. Da qui nasce l’intuitive marketing, ovvero un modo nuovo di fare marketing valorizzando le conoscenze del cervello e la possibilità di persuadere anche con un basso livello di attenzione. Ciò non significa che il modello classico razionalistico fondato sull’esigenza di attirare l’attenzione, creare interesse e spiegare il valore di un prodotto o servizio non funzioni. Significa riconoscere che, accanto al modello classico, c’è la possibilità di pianificare azioni di marketing valorizzando anche i processi inconsapevoli e i meccanismi di apprendimento a bassa attenzione.
Cosa dicono gli esperimentiA conferma della forza dell’apprendimento inconsapevole, riportiamo un lavoro svolto qualche anno fa da uno dei più noti esperti europei di neuro-marketing Thomas Ramsoy (2014), in cui si è dimostrato come la comunicazione possa modificare la visione dei prodotti, guidando l’attenzione visiva su di essi nei negozi e in maniera inconsapevole. L’esperimento ha coinvolto tre gruppi. I tre gruppi prima di entrare in negozio furono sottoposti alla visione di una serie di pubblicità. Un gruppo vide diverse pubblicità, ma, non quella relativa a un particolare prodotto target(in questo caso un colore per le pareti); un secondo gruppo vide diverse pubblicità tra cui quella relativa al prodotto target che fu pubblicizzato con uno spot da 15 secondi; un terzo gruppo vide la stessa serie di pubblicità compresa, quella relativa al target, ma della durata di 30 secondi. Dopo questa prima fase, i gruppi furono invitati ad accedere in negozio e a scegliere uno dei prodotti riguardanti la categoria target, ovvero un colore per pareti.
L’esposizione agli spot e l’effetto sulle decisioni d’acquisto Il gruppo che fu sottoposto alla pubblicità del prodotto target ha scelto con una percentuale più elevata il prodotto promosso dalla pubblicità da 30 secondi, inoltre la quantità di visione inconsapevole, rilevata con l’eye tracker, è risultata nettamente superiore nei due gruppi sperimentali (15 e 30 sec.) rispetto al gruppo di controllo. Eppure, nessuno dei soggetti dei due gruppi sperimentali ha dichiarato di essere stato guidato dalla visione pubblicitaria. Anzi, alcuni di essi dichiararono di non avere mai visto la pubblicità del prodotto target benché gli output forniti dall’eye tracker dimostrarono una netta influenza sul loro comportamento di esplorazione in negozio. Un’ulteriore prova che l’effetto della mera esposizione funziona e che agendo spesso in maniera inconsapevole non si può studiare questo tipo di processi se non integrando con le tradizionali metodologie di ricerca di mercato con quelle in grado di misurare l’inconsapevolezza, come può fare il neuro-marketing. Ciò segnala quanto siano importanti gli stimoli di comunicazione e marketing nel guidare, in maniera più o meno consapevole, i comportamenti dei consumatori.La pubblicità è davvero l'anima del commercio ma dipende anche da noi la scelta di un determinato prodotto, basta lasciarsi guidare maggiormente dalla consapevolezza! Leggi qui la rubrica Scienze di Vortici Magazine...Approfondimento delle fonti: cos'è il neuro–marketing?Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
0 notes
Text
Inclusion-E: disabilità, guida e tecnologia
Cari lettori di Vortici.it, oggi vogliamo parlarvi di un'iniziativa entusiasmante che riguarda l'inclusione, o meglio Inclusion-E, in cui la disabilità e la guida sono unite dalla tecnologia.
Inclusion-E è un progetto promosso dalla Federazione ACI e dalla Commissione ACI ESPORT Nazionale, partner ufficiale dell’Associazione di Promozione Sociale RACESPORT, che si sviluppa all’interno del contesto dello sport automobilistico virtuale, cosiddetto Simracing.
Per chi non lo conoscesse, «il Simracing – ci ha spiegato Michele Del Grosso, Presidente di RACESPORT Aps – è riconosciuto come disciplina sportiva sia a livello internazionale (per il tramite della Federazione Internazionale dell’Automobilismo - FIA) che nazionale (per il tramite del C.O.N.I. e della Federazione Automobile Club Italia - ACI ESPORT). La Mission del progetto è quella di promuovere le migliori tecnologie che possano agevolare la pratica della simulazione di guida, creare ambienti inclusivi, favorevoli alla salute, e sviluppare abilità personali».L’iniziativa è stata sposata da diversi partner appartenenti al mondo istituzionale, scientifico, aziendale, e del terzo settore, tra cui ACI ESPORT, INAIL, Comitato Italiano Paralimpico (CIP), ANFFAS Nazionale, ANFFAS Abruzzo, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), Centro Interdipartimentale Trasporti e Mobilità Sostenibile (CITraMS) dell’Università Degli Studi Dell’Aquila (UNIVAQ), l’Associazione INA Play Therapy, Stellantis Autonomy (Main Sponsor) e SIM Maranello (Main Technical Partner), con la straordinaria partecipazione di Domenico Schiattarella, ex pilota Formula 1, in veste di ambassador del progetto. Le fasi del progetto Inclusion-E Il progetto è articolato in tre fasi, che si estenderanno per il periodo 2024-2026. «La prima fase – dice ancora Del Grosso – è relativa alla progettazione di un simulatore di guida inclusivo, il quale presenta uno specifico design zero barriere (con accesso facilitato per persone con disabilità motoria-paraplegia) e un innovativo volante la cui tecnologia consente di ottimizzare sia l’ergonomia che le funzionalità di guida a vantaggio della performance sportiva durante l’utilizzo del simulatore da parte di una persona con disabilità motoria. La seconda fase è incentrata sulla promozione della disciplina sportiva del Simracing verso persone con disabilità grazie alla programmazione di un "Inclusion-E Tour" (finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Abruzzo nella parte iniziale del 2024) nazionale, che permetterà di far conoscere il progetto e provare il simulatore di guida inclusivo. La terza fase prevede la realizzazione di uno studio clinico di ricerca le cui finalità sono legate all’analisi di parametri psicofisiologici con annesse reazioni psicofisiche derivanti dalla pratica della simulazione di guida Simracing da parte di persone con disabilità motoria-paraplegia». L'analisi condotta nella terza e ultima fase del progetto prevede nella sua parte finale anche la possibilità di aderire ad un percorso di coaching per l'ampliamento delle conoscenze e abilità nella gestione delle emozioni all’interno del contesto sportivo.Per quanto riguarda informazioni relative alle tempistiche e alla partecipazione all'iniziativa vi rimandiamo al sito www.racesport.org , su cui verranno pubblicati gli aggiornamenti e le informazioni non ancora rese disponibili dagli organizzatori.Per visitare la nostra pagina dedicata allo sport con articoli che raccontano anche di esperienze inclusive, visitala a questo link, vortici.it/category/sports.Contributi fotografici di RaceSport Aps. Read the full article
0 notes
Text
Intelligenza artificiale, intelligenza analogica e umanesimo digitale
Vortici.it vi propone un contributo di riflessione davvero interessante, curato da AIDR, riguardante il mondo del digitale e la sua evoluzione nei suoi aspetti positivi e negativi. In questo mondo, siamo immersi in maniera talmente inconsapevole che, a volte, o non siamo in grado di porci degli interrogativi o semplicemente, li riteniamo superflui perché il mondo va così. Ovviamente non è una colpa. In ogni caso, riflettere non fa mai male perché alimenta lo spirito critico, aiutandoci a leggere i tempi che viviamo. Intelligenza artificiale, intelligenza analogica e umanesimo digitale di Vito Coviello(Socio Fondazione AIDR – Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica) La tecnologia è stata applicata in costante evoluzione, partendo dai più semplici manufatti per arrivare alla rivoluzione industriale del 18° e 19° secolo, sino all’era della robotica e dell’intelligenza artificiale dei nostri giorni. Il lungo percorso della ricerca del benessere non è stata solo una storia di successi, tanti sono stati i fallimenti e gli errori. L’evoluzione tecnologica è stata anche contraddistinta da guerre e sopraffazioni, dallo sviluppo di strumenti di distruzione di massa e dal costante danneggiamento dell’ambiente di cui siamo oggi siamo anche consapevoli e responsabili. Il nostro pensiero analogico ci ha consentito anche di proiettarci nel futuro e molti racconti di fantascienza hanno anticipato di decenni le rivoluzioni del mondo scientifico. Nel 1942 Isaac Asimov pubblicò il primo racconto del Ciclo della Fondazione e avviò la scrittura contemporanea del Ciclo dei Robot con cui rivoluzionò il mondo scientifico, ispirando anche futuri scrittori di romanzi di fantascienza. Le storie dei robot positronici e i romanzi degli spaziali del ciclo dei robot hanno affascinato intere generazioni: i tecnici robotici utilizzati per coadiuvarci nel lavoro quotidiano e nel ciclo produttivo, sono diventati realtà anni dopo. Anche le esplorazioni spaziali, che tanto hanno fatto sognare, sono passate dalla fantascienza alla realtà quotidiana e oggi stiamo progettando il turismo spaziale che ci porterà prima o poi anche su Marte. È ora il tempo dell’intelligenza artificiale: la più pericolosa secondo alcuni, il vero cambio di prospettiva tecnologica secondo tanti altri. Adottando un approccio pragmatico, occorre essere consapevoli che non si può fermare il progresso, ma ogni sforzo deve essere rivolto alla migliore gestione del cambiamento. L’intelligenza artificiale renderà superflui milioni di posti di lavoro: si stimano centinaia di milioni di posti di lavoro in meno a livello globale solo con la piena applicazione dell’intelligenza artificiale generativa. A differenza del passato questa volta a farne le spese sono anche i colletti bianchi dalle alte retribuzioni: le chatbot li stanno sostituendo con l’apprendimento automatico. Ma l’impatto dell’intelligenza artificiale è trasversale a quasi tutti i cicli di progettazione e di produzione, non solo a quelli dove già supera gli esseri umani in determinati compiti. Certo i settori inizialmente più esposti sono proprio quelli che si basano sulla scrittura e sulla programmazione: per citarne solo alcuni, i servizi assicurativi, il telemarketing, i servizi legali; ma l’applicazione dell’AI si è già estesa e continuerà ad estendersi agli altri settori. La gestione di un cambiamento che sta avendo impatti così forti non può essere casuale e disorganica, occorre un metodo condiviso a livello globale. Il metodo dell’umanesimo digitale è quello applicato per pensare alla tecnologia come una occasione per migliorare la nostra vita. Ci troviamo di fronte alla necessità di adottare un nuovo umanesimo digitale, adeguando le regole, non i principi di base su cui esso si fonda: è la vita dell’uomo che deve basarsi sui reali bisogni e nel rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla logica del “tutto e subito” dove non si bada agli impatti negativi che generiamo a tutto ciò che ci circonda, noi stessi inclusi. Scopri la nostra rubrica Tecnologia Immagine di copertina: AIDR Read the full article
0 notes
Text
Villa Carlotta e i suoi tesori
Ma più per la clemenza e la maraviglia de’ luoghi ed ogni leggiadro ornamento, la villa Sommariva da tutte le ville del lago spicca pei lavori delle arti statuaria e pittorica ch’essa contiene. E questi lavori vi sono ora radunati in tanta copia e con isplendidezza sì grande, che basterebbero soli a trarre sulle rive del Lario qualsivoglia colto viaggiatori. (da I Giardini d’Italia – 1835).Ci troviamo a Tremezzina, uno dei borghi più estesi e affascinanti della sponda occidentale del Lago di Como. Nato dalla fusione dei comuni Ossuccio, Lenno, Mezzegna e Tremezzo, il borgo è contraddistinto da un ricco patrimonio storico artistico, e vanta alcuni degli scorci più suggestivi d’Italia: l’Isola Comacina, il promontorio del Dosso del Lavedo, il Sacro Monte di Ossuccio (entrato a far parte del Patrimonio UNESCO), il Monte San Primo e le vette Grigna e Grignetta. Non solo, Tremezzina è famosa anche per la presenza di Villa Carlotta, una dimora storica costruita nel Seicento che custodisce la collezione d’arte di Giovanni Battista Sommariva, ricco imprenditore, abile politico e braccio destro di Napoleone a Milano alla fine del Settecento. Giovanni Battista Sommariva, riuscì ad accumulare una raccolta di opere d’arte straordinaria, realizzata grazie alle sue enormi ricchezze ma non solo. È stato, infatti, un mecenate raffinato in grado di stabilire dei rapporti unici con gli artisti della sua epoca.
Insieme alla residenza di Parigi, Villa Carlotta è stata il palcoscenico della sua instancabile passione. Sommariva non era solo abile nell’accumulare tesori, sapeva anche essere un grande promotore della sua attività.
Dopo la morte del mecenate, la villa perse molte delle sue opere. Grazie a prestiti eccezionali, provenienti da collezioni pubbliche e private, Villa Carlotta torna agli antichi splendori con la mostra: L’Olimpo sul lago aperta al pubblico fino al 30 settembre 2024. L’esposizione è organizzata dall’Ente Villa Carlotta a cura di Fernando Mazzocca, Maria Angela Previtera ed Elena Lissoni. I visitatori potranno ammirare i capolavori della Collezione Sommariva anche grazie al riallestimento di alcune sale realizzato per quest’occasione. L’ultima sezione della mostra è l’immagine moltiplicata dei capolavori: pietre incise, miniature, stampe, costituisce infatti il suo “museo portatile”: Sommariva fece realizzare diverse miniature smaltate che raffiguravano in scala ridotta tutto il suo straordinario patrimonio. Grazie anche alla circolazione di stampe e opuscoli la sua immensa raccolta divenne celebre in tutti gli ambienti culturali europei. Rilevata dai marchesi Clerici nel 1801, la villa si arricchì di capolavori, soprattutto di scultura, tra questi le opere di Antonio Canova e della sua scuola e di Bertel Thorvaldsen. Altro punto di grande interesse della villa sono i giardini: ancora oggi si possono ammirare, sia l’impianto all’italiana di epoca settecentesca, sia quello creato da Sommariva seguendo il gusto romantico. Il grande fascino del parco di Villa Carlotta è dato proprio da questa convivenza armonica di giardini diversi, fra questi il Giardino Botanico. I tesori della Collezione Sommariva e gli splendidi giardini della villa vi aspettano per essere visitati tutto l'anno! L’obiettivo principale di Vortici.it, è quello di avervi fatto conoscere un altro tesoro del nostro patrimonio culturale, Villa Carlotta, provando a stuzzicare il desiderio del bello al di là della mostra in corso, che noi consideriamo: “la ciliegina sulla torta”. Scoprite anche la nostra rubrica Arte Immagine di copertina: https://www.villacarlotta.it/it/ Read the full article
0 notes
Text
"Il Fiume e la Memoria"
Vortici.it vuole parlarvi di una serata decisamente particolare tenutasi a Pescara nell’ambito di un evento denominato: Il fiume e la Memoria Festival sotto la direzione artistica di Milo Vallone e giunto alla sua XXII Edizione. Ci sono stati diversi appuntamenti interessanti aperti alla cittadinanza dal 20 al 25 Agosto 2024. Quello a cui ha assistito chi vi scrive come spettatrice, ha avuto un sapore inusuale ed inaspettato, del resto gli ingredienti(non a caso utilizzo quest’ultima parola) c’erano tutti. A far da cornice il 25 Agosto, in una calda serata estiva un piccolo gioiello nascosto(probabilmente sconosciuto ai più, alla sottoscritta compresa, fino a quella sera), il Giardino Tommolini(vicino a Piazza Alessandrini). L’appuntamento proposto ha riguardato un’animazione teatrale e musicale, in ricordo dell’orefice e giornalista Romeo Tommolini, che tanto animò la vita sociale e culturale pescarese e nel quale si è inserito a pennello anche l’ultimo libro di Licio Di Biase intitolato: “ La cucina pescarese nel tempo” (Tabula Fati).
In questo suo lavoro, l’autore parla dei cibi con cui nel corso dei secoli i pescaresi si sono alimentati confrontandosi con esperti, come Mimmo D’Alessio e Tino Di Sipio, e attingendo foto da Tonino di Loreto e notizie dagli articoli di Romeo Tommolini, da pubblicazioni di vari pescaresi ma anche dai sonetti di G. D’Annunzio e dai ricordi di alcune signore della città. Di Biase presente alla serata, ha allietato tutti noi, non solo leggendo degli stralci del testo, ma raccontando anche dei simpatici aneddoti personali tra un intermezzo e l’altro di canzoni popolari abruzzesi sapientemente arrangiate. La serata si è conclusa con la degustazione di piatti tipici della tradizione abruzzese, dall’antipasto al dolce grazie alla maestria della padrona di casa e delle sue collaboratrici. Personalmente, grazie a questa serata, ho potuto scoprire delle cose sulla mia città che non conoscevo.
Il fiume e la Memoria Festival dimostra come la memoria storica sia un fattore essenziale, per riscoprire le nostre radici.
Read the full article
0 notes
Text
I robot agricoli: il futuro dell'agricoltura
La robotica, soprattutto attraverso i cosiddetti "robot agricoli", può offrire spunti preziosi e significativi in agricoltura, in tutte le sue fasi fondamentali che vanno dalla semina, alla rimozione degli infestanti, alla raccolta dei frutti.
Vortici.it vuole proporvi una panoramica sull’evoluzione avvenuta in questo settore, grazie alla ricerca.
L’intelligenza artificiale in agricoltura, chiamata anche “Agriculture Intelligence”, sta progressivamente emergendo, come parte della rivoluzione tecnologica del settore ed è un tema riconosciuto come strategico a livello mondiale. Le industrie agricole stanno cercando approcci innovativi, per migliorare la resa dei raccolti, visti i cambiamenti climatici imprevedibili, il rapido aumento della crescita della popolazione e le preoccupazioni riguardanti la sicurezza alimentare.
Nell’ottica, infatti, di uno sviluppo sempre più sostenibile, le nuove tecnologie 4.0 e 5.0, in prospettiva, rappresentano un fattore chiave per lo sviluppo e la trasformazione dell’agricoltura. Sappiamo come la crescente domanda di robot agricoli sia guidata da una serie di fattori da ricercare all’interno di un equilibrio economico, sociale e ambientale complesso. Tra i fattori coinvolti: la crescita della popolazione globale, il conseguente aumento della tensione sull’approvvigionamento alimentare, la diminuzione della disponibilità dei lavoratori agricoli, le sfide, i costi e le complessità del lavoro agricolo, il cambiamento dei terreni agricoli connesso a quello climatico, la crescita dell’agricoltura indoor (la coltivazione indoor, lo ricordiamo, è una tecnica che permette di coltivare essenze orticole, da fiore e frutto all’interno di un ambiente chiuso, come una serra o una stanza) e la più ampia automazione del settore agricolo. Tutto ciò ha motivato la nascita dell’agricoltura di precisione, termine con cui s’intende identificare un sistema integrato di gestione della produzione agricola e forestale che impiega strumenti e tecnologie, come ad esempio i robot agricoli, per fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto. La scala di questo fenomeno è dunque planetaria e per questa ragione ha ricevuto e riceve la massima attenzione da un capo all’altro del mondo.
Uno dei contributi più rilevanti della robotica in agricoltura è l’automazione di compiti ripetitivi e fisicamente impegnativi. I robot agricoli possono essere programmati per eseguire attività come la semina, la concimazione, la potatura e la raccolta, liberando gli agricoltori da lavori manuali che richiedono tempo ed energia. Quest’automazione non solo aumenta l’efficienza del lavoro, ma consente anche di ridurre la dipendenza dalla manodopera umana, affrontando i problemi legati alla scarsità di personale nelle zone rurali. La precisione costituisce un ulteriore vantaggio chiave offerto dalla robotica in agricoltura. I robot possono essere dotati di sensori avanzati, telecamere e strumenti di rilevamento che consentono loro di analizzare il terreno, le piante e altri parametri ambientali con una precisione millimetrica. Questa capacità consente agli agricoltori di adottare approcci più mirati e sostenibili, ottimizzando l’uso di acqua, fertilizzanti e pesticidi. Riducendo gli sprechi e migliorando la gestione delle risorse, la robotica contribuisce a rendere l’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Un esempio di robot di precisione è Close (questo è il suo nome), in grado di estirpare le erbacce malate con una luce ultravioletta come mostra questo video cliccando il link: https://www.youtube.com/shorts/aG7DXyo5OO4 La gestione delle colture è ulteriormente migliorata grazie all’implementazione di sistemi di monitoraggio in tempo reale. I robot possono raccogliere dati costantemente e inviarli a piattaforme centrali per l’analisi. Questo fornisce agli agricoltori informazioni dettagliate sulla salute delle colture, sullo stato del terreno e su eventuali problemi emergenti. Con queste informazioni, gli agricoltori possono prendere decisioni più puntuali, intervenire tempestivamente per affrontare eventuali difficoltà e ottimizzare le pratiche colturali. La robotica in agricoltura non riguarda solo la produzione di colture, ma si estende anche all’allevamento e alla gestione degli animali.
Un aspetto cruciale della robotica in agricoltura è la sua capacità di operare in condizioni avverse o difficili. I robot possono essere progettati per affrontare terreni accidentati, condizioni meteorologiche estreme e ambienti ostili. Questa resistenza consente agli agricoltori di continuare le attività anche in condizioni in cui la manodopera potrebbe trovarsi in difficoltà. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione diffusa della robotica in agricoltura presenta ancora alcune sfide. Il costo iniziale di acquisto e implementazione dei robot può essere elevato, limitando l’accesso a questa tecnologia per alcuni agricoltori. Inoltre, è necessario affrontare questioni legate alla sicurezza, alla privacy dei dati e all’interoperabilità dei sistemi. Un ultimo aspetto non meno importante da considerare riguarda l’applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) in questo settore, che sintetizziamo nel seguente paragrafo: i robot agricoli: i progressi e i vantaggi della robotizzazione e dell’AI La robotizzazione e l’AI in agricoltura comprendono piattaforme software/digitali per il supporto alle colture basato sui dati, coltivazioni autonome, droni e vari tipi di robot per la raccolta e la selezione. Un robot dotato di software con AI può imparare dagli errori e quindi migliorare le prestazioni. Le tecniche comunemente utilizzate nella robotica agricola includono software di supporto alle colture, veicoli a guida automatica (AGV), pinze e tecniche di visione e rilevamento.Gli agricoltori di tutto il mondo devono affrontare sfide simili, come l’ottimizzazione dei raccolti, le difficoltà nel campo della sostenibilità e la riduzione dei costi, per le quali i robot e l’AI possono rappresentare una parte della soluzione. La robotizzazione da quando ha fatto la sua comparsa in agricoltura, ha molti vantaggi, come abbiamo visto. Per quanto riguarda il costo di acquisizione della robotica e dell’intelligenza artificiale, il costo di un robot sarà compreso tra 150.000 e 500.000 euro, a seconda delle attività che il robot dovrà svolgere. Tuttavia, il costo della manodopera continua a crescere e la raccolta può facilmente superare gli 80.000 euro per ettaro, il che significa che un robot per la raccolta si ripagherà da solo nel giro di pochi anni. Lo abbiamo già visto anche nel processo di selezione e confezionamento. Inoltre, i robot e l’intelligenza artificiale sono spesso disponibili tramite abbonamenti o tariffe a consumo, in quanto il “software come servizio” (SaaS) è già abbastanza comune. Per questi motivi, il mercato dei robot e dell’AI rappresenta un enorme valore potenziale. Una recente indagine di Rabobank (Istituto multinazionale olandese di servizi bancari e finanziari), ha evidenziato che le aziende impegnate nella digitalizzazione hanno avuto maggiori probabilità di ottenere una crescita dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a quelle che non l’hanno fatto. Tuttavia, l’innovazione va oltre l’acquisizione e l’utilizzo della tecnologia. Competenze come le capacità analitiche, la creatività e la riprogettazione dei processi aziendali diventeranno sempre più importanti per le aziende agricole. Un'adeguata preparazione a livello d'istruzione, in questo settore tecnologico, creerebbe personale qualificato e nuovi posti di lavoro dando ossigeno a un'economia(la nostra) che arranca.Immagine di copertina e altre immagini : Pixabay Read the full article
0 notes
Text
Il telescopio spaziale Hubble fa una grande scoperta...
Vortici.it torna a parlare di Astronomia e lo fa raccontandovi una notizia curiosa: il telescopio spaziale Hubble scopre un buco nero massiccio e vicino. Ha una massa di almeno 8200 volte più grande di quella del Sole e si trova al centro dell’ammasso stellare di Omega Centauri. Parliamo del buco nero recentemente scoperto grazie ai dati del telescopio spaziale Hubble, un esemplare che appartiene alla classe media, di particolare interesse per la comunità scientifica. Secondo gli scienziati Omega Centauri potrebbe essere la regione centrale di una galassia inglobata dalla nostra Via Lattea miliardi di anni fa. Il suo nucleo privo di stelle esterne sarebbe rimasto congelato nel tempo. Ma come si è giunti a questo nuovo traguardo?
Utilizzando il Telescopio Spaziale Hubble, grazie all’analisi di più di 500 immagini, gli astronomi hanno identificato il buco nero massiccio più vicino alla Terra (si trova a soli 18mila anni luce), mai osservato fino ad ora, descritto come un gigante cosmico “congelato nel tempo”.
Questo oggetto rappresenta un esempio di buco nero di massa intermedia, che potrebbe fungere da collegamento mancante per comprendere la connessione tra i buchi neri di massa stellare e quelli supermassicci. Il buco nero in questione, vista la sua grande massa citata nel paragrafo precedente, si posiziona ben al di sopra dei buchi neri di massa stellare, che hanno masse comprese tra 5 e 100 volte maggiori a quella del Sole, e dunque molto al di sotto dei buchi neri supermassicci, i quali possiedono masse che vanno dai milioni ai miliardi di volte maggiori rispetto a quella del Sole. Il nuovo buco nero di massa intermedia si trova invece in un’impressionante aggregazione di circa dieci milioni di stelle chiamata Omega Centauri, situata a circa 18.000 anni luce dalla Terra. Ciò suggerisce che Omega Centauri potrebbe essere in realtà il nucleo di una piccola galassia separata, la cui evoluzione è stata interrotta quando la Via Lattea l’ha inglobata. Gli scienziati da tempo sanno che non tutti i buchi neri sono uguali. Mentre i buchi neri di massa stellare si formano dal collasso di stelle con almeno otto volte la massa del Sole, i buchi neri supermassicci devono avere un’origine diversa, poiché nessuna stella è abbastanza massiccia da collassare e lasciare un residuo milioni di volte più massiccio del Sole. Pertanto, gli scienziati suppongono che i buchi neri supermassicci nascano e crescano attraverso catene di fusioni di buchi neri sempre più grandi. Questo è stato dimostrato dalla rilevazione di onde gravitazionali, emanate dalle fusioni di buchi neri. Il seguente processo di fusioni e crescita dei buchi neri, combinato con l’enorme divario di massa tra i buchi neri di massa stellare e quelli supermassicci, suggerisce che dovrebbe esistere una popolazione di buchi neri di dimensioni intermedie. Tuttavia, questi buchi neri di massa intermedia, con masse di dimensione di qualche centinaio e qualche migliaio di volte rispetto a quella del Sole, sono per lo più sfuggiti alla rilevazione. Ciò è dovuto al fatto che, come tutti i buchi neri, questi giganti cosmici di dimensioni medie sono caratterizzati da confini esterni chiamati orizzonti degli eventi. L’orizzonte degli eventi è il punto in cui l’influenza gravitazionale di un buco nero diventa così immensa che nemmeno la luce è abbastanza veloce da sfuggirgli. Di conseguenza, i buchi neri sono visibili alla luce solo se sono circondati da materia da consumare, che s’illumina riscaldandosi, oppure se strappano e consumano una stella. I buchi neri intermedi, come quello in Omega Centauri, non sono circondati da molta materia e quindi non si alimentano. Ciò significa che gli astronomi devono essere un po’ astuti nella ricerca di tali buchi neri. Utilizzano gli effetti gravitazionali che questi vuoti hanno sulla materia, come le stelle che orbitano attorno a loro o sulla luce che passa attraverso di essi. Il team di questa nuova scoperta ha utilizzato il primo metodo. In futuro gli astronomi hanno intenzione di osservare l’oggetto con altri telescopi come il James Webb e con altri osservatori terrestri in via di costruzione. L’obiettivo di lungo periodo è determinare come le stelle accelerano e come curvano le loro orbite. Per ulteriori approfondimenti: Spazio Ecco il buco nero in fuga dalla sua galassia Scoprite la nostra rubrica Astronomia per altre notizie interessanti. Immagine di copertina: - Buco nero massiccio(AGI) Read the full article
0 notes